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STRUMENTI DIDATTICI ED APPROFONDIMENTI PER LA CLASSE

MAURO FARINA Matr. Y38/000350

Nell’ottica della creazione di un’unità didattica sulla Calabria Grecanica e il Dark Tourism con
l’esempio del sentiero del Brigante, il docente deve puntare su un coinvolgimento affettivo – emotivo
affinché sappia suscitare la spinta di un’intelligente curiosità e dell’interesse per ciò che si deve
indagare e, soprattutto, l’entusiasmo per la ricerca e per la conoscenza. Un apprendimento
significativo in geografia, così come in altre discipline, si caratterizza per la sua autenticità, che
fornisca al gruppo classe delle competenze spendibili nei diversi contesti esperienziali di vita.

Per questo motivo, l’osservazione diretta, declinata nella forma dell’escursione sul territorio,
rappresenta il metodo principe dell’educazione geografica, atto a coinvolgere in pieno, in tutte le sue
fasi, gli studenti.

STRUMENTI DI OSSERVAZIONE DIRETTA

Un viaggio di istruzione in Calabria potrebbe tenere conto sia di un’escursione alla scoperta della
Calabria grecanica sia di un’escursione in una parte del Sentiero del Brigante (si ricordi che l’intero
percorso dura circa 6/7 giorni) potrebbe essere articolata nelle seguenti fasi:

Fase di allestimento:

CALABRIA GRECANICA

1) Obiettivi: far conoscere agli studenti gli aspetti fondamentali della presenza greca in Calabria
2) Meta: Comune di Bova, sede del Parco Culturale dei Greci di Calabria
3) Oggetto di osservazione: osservare la congiunzione tra le risorse naturali e paesaggistiche,
quelle urbane e quelle culturali (identità comunitaria e linguistica)
4) Tempi: si ritiene che questa escursione debba interessare un giorno intero del viaggio
5) Modalità: spostamento con mezzi di trasporto e a piedi.

SENTIERO DEL BRIGANTE


a) Obiettivi: far vivere agli studenti un’esperienza di Dark Tourism
b) Meta: si sceglie la prima tappa (Gambarie – Piani di Carmelia)

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c) Oggetto di osservazione: la tappa proposta permette agli studenti di ammirare sia il paesaggio
naturalistico dell’Aspromonte, sia elementi significativi come i Monumenti di Nino Martino
(uno dei famosi briganti che qui si rifugiarono)
d) I tempi: si ritiene che questa escursione debba interessare un giorno intero di quelli stabiliti
per il viaggio d’istruzione.
e) Modalità: per esigenze logistiche (la classe è formata da un nutrito numero di studenti) si
preferisce il percorso a piedi.

Fase di realizzazione:

In questa fase si mettono in atto le premesse fatte nella fase di allestimento, applicandone tutte le
metodologie e le tecniche previste.

Fase di rielaborazione:

In questa fase, da fare in aula, si rielaborano i dati acquisti nella fase 2. Questa fase è anche detta di
meta apprendimento, perché include non solo la coscienza dei propri processi di pensiero, ma anche
la consapevolezza degli obiettivi per cui sono attivati tali processi in un determinato contesto
ambientale, intessuto di relazioni sociali.

STRUMENTI DI OSSERVAZIONE INDIRETTA:

Nell’impossibilità di svolgere un’escursione sul territorio, il docente può avvalersi di importanti


strumenti per l’osservazione indiretta, grazie alla presenza in aula di ausili informatici, quali la LIM.

Carte geografiche:

Esse sono il codice peculiare della geografia. Il docente deve sottolineare alla classe che le carte
geografiche sono un metodo di rappresentazione della realtà, non sono la realtà. Pertanto, è necessario
un approccio critico a tali strumenti. Per la nostra unità didattica, possiamo avvalerci delle seguenti
carte geografiche: la prima illustra la diffusione della lingua greca, mentre la seconda illustra le varie
tappe di cui è composto il sentiero del Brigante. In tal modo, lo studente riesce a localizzare sia le
aree interessate dal greco sia il percorso del sentiero del brigante in modo da rendersi conto
dell’estensione di quest’ultimo.

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La fotografia:

La fotografia nella didattica della geografia trova la sua applicazione come documentazione di
paesaggi geografici (consentendo anche il confronto tra foto attuali e d’epoca per analizzare gli
eventuali cambiamenti) e come strumento di approccio alla conoscenza di realtà territoriali e umane
lontane e differenti, divenendo un validissimo sussidio per la formazione interculturale. Per la nostra
unità didattica, le immagini possono essere un valido strumento per mostrare agli studenti, ad
esempio, il comune di Bova, centro della “Bovesia” o Calabria Greca o le bellezze del paesaggio
naturalistico dell’Aspromonte, il quale fa da scenario anche a segni del passaggio dell’uomo, come il
Monumento di Nino Martino. In un percorso didattico che tiene conto anche del patrimonio sottratto
alle associazioni mafiose, da Siciliani prima che studenti e docenti, non possiamo non ricordare i
giudici Falcone e Borsellino che hanno pagato con la vita la lotta alla mafia.

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Immagini da telerilevamento.

Le immagini satellitari, che restituiscono un volto reale del pianeta o di sue aree meno dettagliate,
sono tra gli strumenti iconici tra i più particolari e innovativi, che suscitano un vivissimo interesse e
vero e proprio entusiasmo tra gli studenti. Grazie alla LIM e all’uso di geobrowser come il
fortunatissimo e celeberrimo Google Maps, è possibile far vedere in classe, ad esempio, la distanza
che intercorre tra la città di Catania e Gambarie, luogo della prima tappa del Sentiero del Brigante.

La filmografia.

Lo strumento filmografico in geografia rappresenta un’importante risorsa perché reca in se alcuni


vantaggi, come la ripercorribilità dello spazio e del tempo, la possibilità di osservare il movimento, i
flussi e i comportamenti delle persone e l’opportunità di giovarsi della falsa continuità topografica tra
interni ed esterni o tra il luogo d’ambientazione di una sequenza e un altro luogo di quella successiva
per esercitare l’immaginazione geografica, partendo dalla curiosità rispetto alla verifica della
riconoscibilità dei luoghi. Per la nostra unità didattica abbiamo moltissimi contributi. Partendo dal
cinema, elementi validi per una riflessione sulle associazioni mafiose possono essere il film
“Qualunquemente” di Antonio Albanese e alcuni spezzoni significativi, scegli preventivamente dal
docente, della serie televisiva “La mafia uccide solo d’estate” di Luca Ribuoli. Per quanto concerne,
invece, la Calabria Grecanica, segnaliamo il documentario di Leonardo Salvatore Surace intitolato
“La Calabria che parla greco” (https://www.youtube.com/watch?v=NxtqstMuciI) in cui, oltre alla
descrizione del luogo, del paesaggio e della cultura greca è possibile ascoltare alcuni anziani parlare
il dialetto grecanico. Per corroborare un punto trattato nell’approfondimento problematico sul dialetto

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galloitalico in Sicilia, può risultare utile la visione del documentario “San Fratello e la lingua
galloitalica di Sicilia” (https://www.youtube.com/watch?v=5bt0XnY8WTI) che, oltre a mostrare
l’identità della cittadina messinese, permette agli studenti di fare un’esperienza diretta con il dialetto
e di porlo a confronto con il grecanico. Infine, per il sentiero del Brigante, risulta interessante un
filmato amatoriale realizzato da “Trappi Trappi MTB Adventures” intitolato “Il sentiero ciclabile del
brigante”, che coniuga la bellezza del paesaggio con l’avventura nello svolgere il percorso in
mountain bike. Il video è disponibile sulla piattaforma YouTube. https://www.youtube.com/watch?v=-
dBZlHzTC28

Strumenti letterario - linguistici.

La lettura di opere letterarie fa emergere negli studenti la curiosità intellettuale ed emotiva, che
sollecita l’approccio conoscitivo ai luoghi d’ambientazione delle vicende narrate, attraverso i metodi
dell’osservazione diretta e dell’osservazione indiretta, per riscoprire e rivalutare paesaggi, culture e
tradizioni di luoghi nascosti in tante pagine letterarie.

Per approfondire il greco di Calabria, risulta interessante l’opera di Gianfranco D’aguì intitolata “TO
PERISTERI VUVÒ ÉMINE NISTICÒ – LU PALUMBU MÙTU RIASTAU DDIUNU”. L’opera è il
frutto di anni di disinteressata ricerca a diretto contatto con la Comunità dei parlanti, ossia con gli
ultimi autentici Greci di Calabria. L’intento dell’opera è quello di proporsi come uno strumento agile
e al tempo stesso rigoroso rivolto a quanti vogliono approcciarsi per la prima volta al mondo
grecanico. Ma che desiderano anche approfondire le proprie conoscenze in ordine alle forme
grammaticali di questa antica lingua. Il grecanico rappresenta oggi una vera risorsa identitaria per il
popolo calabrese, un ponte tra passato e futuro. Il libro consente un approccio semplice ma rigoroso
alla lingua, tale da essere accessibile anche ai neofiti e ai semplici appassionati.

Testo interessante per introdurre il fenomeno mafioso in una classe di adolescenti può essere il
romanzo di Luigi Garlando intitolato “Per questo mi chiamo Giovanni”. Per accennare brevemente
alla trama, vogliamo sottolineare, ad esempio, che con una metafora particolarmente significativa
papà Luigi spiega al piccolo Giovanni cos’è la mafia: lo Stato è la scuola e a gestirla ci sono il preside
e le maestre che hanno l’obbligo di far rispettare la legge. Un compagno del piccolo Giovanni, Tonio,
obbliga gli altri bambini a dargli i soldi che hanno in tasca. Tutti pagano perché hanno paura tranne
Simone, che si rifiuta e si ritrova con le stringhe delle scarpe legate e un braccio rotto. Purtroppo,
però, nessuno ha visto niente e la maestra non può punire il colpevole. Così si creano due leggi: quella
giusta della maestra e quella illegale del più forte. E se per cento anni Tonio continua a riscuotere i

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soldi di tutta la classe, alla fine pagare non sembrerà più un’ingiustizia ma una cosa normale. Allo
stesso modo funziona la mafia: pagare il pizzo al boss di turno in cambio di protezione diventa una
cosa normale se lo fai da tanto tempo.

Infine, se si vuole trarre qualche spunto per far appassionare i ragazzi al Sentiero del Brigante, si
consiglia la lettura di qualche passo del libro di Nicola Casile dal titolo “Diario di un trekking sul
sentiero del brigante. In cammino tra l'Aspromonte e le Serre”, dove il racconto avventuroso del
trekking si unisce alla suggestiva descrizione del paesaggio naturalistico e culturale.

Un’altra validissima metodologia di apprendimento che sta dando validissimi frutti nella didattica
della geografia è quella della ricerca – azione. Un modello da introdurre per un apprendimento
autentico e significativo può essere il WebQuest, che consiste nell’effettuare in classe, in gruppi di
apprendimento cooperativo, un lavoro di ricerca – azione su fonti reperibili in rete, finalizzato alla
realizzazione di un prodotto informativo e, pertanto all’acquisizione di competenze e di un
apprendimento significativo.

Un esempio di applicazione del WebQuest nella nostra unità didattica potrebbe riguardare, quale
approfondimento alla tematica del Sentiero del Brigante, l’organizzazione di un viaggio in Calabria
nell’ambito del Dark Tourism da parte di un Tour Operator. Le fasi di realizzazione potrebbero essere
le seguenti:

Introduzione: Il docente, dopo aver proceduto ad un’attenta ricognizione delle risorse in rete,
introduce il lavoro suscitando la motivazione con un dibattito animato da domande stimolo come ad
esempio: “Immaginate di essere un tour operator. Come organizzereste questo itinerario?”. Dalla
consultazione di strumenti didattici, come la mappa sul sentiero del Brigante illustrata sopra,
scaturisce il confronto di idee per la scelta condivisa delle varie tappe per poter tracciare l’itinerario
più idoneo.

Ricerca attiva sul web: Il docente divide gli allievi in gruppi, a ciascuno assegna lo studio di una tappa
del Sentiero del Brigante e fornisce i link delle pagine da consultare. Il docente è presente nel ruolo
di facilitatore fornendo spiegazioni o chiarimenti.

Produzione: Una volta raccolto il materiale, gli studenti provvedono a catalogarlo e produrre una
presentazione in PowerPoint che illustri gli aspetti significativi di ogni tappa del Sentiero del
Brigante. In questa fase, specialmente nelle scuole secondarie di secondo grado, emergono aspetti
problematici legati al territorio dell’Aspromonte quale rifugio di latitanti e appartenenti alla

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‘ndrangheta, formulando ed ipotizzando parallelismi con la Sicilia e i luoghi di latitanza dei boss
mafiosi.

Metacognizione: Gli studenti riflettono sul lavoro svolto, sulla validità delle procedure adottate e sui
risultati raggiunti, anche in termini di autovalutazione e di apprendimento.

Bibliografia:

G. De Vecchis, Insegnare Geografia, Torino, 2016.

G. Arena – A. Danese, Turismo critico e Dark Tourism nel Parco Culturale della Calabria Grecanica
in Salvatore Cannizzaro (a cura di), Cultura e creatività per la valorizzazione del territorio, Granarolo
dell’Emilia, 2018.

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