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ni

co
Università degli Studi Guglielmo Marconi

M ar
lmo
lie
ug
iG
Disciplina

Tecnica delle Costruzioni I


ud
St
gli
de

rsi
ive
Un
2
Un
ive
rsi

de
gli
St
ud
iG
ug
lie
Esercitazioni – Prima Parte

l mo
M ar
co
ni
ni
INDICE

co
ar
PARTE 1 - Flessione ....................................................................................................................... 4

1.1 Esercizio N.1 .............................................................................................................. 4

M
1.2 Esercizio N.2 .............................................................................................................. 8
1.3 Esercizio N.3 ............................................................................................................ 11

mo
PARTE 2 – Pressoflessione ......................................................................................................... 14

2.1 Esercizio N.4 ............................................................................................................ 14

l
2.2 Esercizio N.5 ............................................................................................................ 17

lie
PARTE 3 - Taglio ........................................................................................................................... 20

3.1
3.2
ug
Esercizio N.6 ............................................................................................................ 20
Esercizio N.7 ............................................................................................................ 22
iG
3.3 Esercizio N.8 ............................................................................................................ 24
3.4 Esercizio N.9 ............................................................................................................ 26
3.5 Esercizio N.10 .......................................................................................................... 27
ud

3.6 Esercizio N.11 .......................................................................................................... 29


St
gli
de

rsi
ive
Un

3
ni
PARTE 1 - Flessione

co
In questa prima parte sono riportate applicazioni numeriche relative al problema della verifica e del

ar
progetto di sezioni inflesse in c.a., nel caso specifico di flessione retta. In particolare, in alcuni casi
si parte dallo schema statico della trave individuando dapprima la sezione maggiormente

M
sollecitata, per poi passare alla verifica o al progetto.
Si consiglia dunque di rivedere la risoluzione delle strutture isostatiche utilizzando le equazioni

mo
cardinali della statica.

l
lie
1.1 Esercizio N.1

ug
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in Figura 1 si esegua la verifica allo SLU della
sezione maggiormente sollecitata a flessione.
iG
[Dati: L=2500 mm; F=150 kN; B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm; As=514 (769.69
mm2); C20/25; B450C; Es=210000 N/mm2].
ud
St

F
gli

H
de

As

L L B

rsi

Figura 1

La verifica della sezione maggiormente sollecitata si esegue confrontando il momento ultimo della
ive

sezione (Mu) con il momento di progetto (Md).


Considerando lo schema statico della trave e la condizione di carico, costituita da una forza
Un

concentrata in mezzeria della trave, e trascurando il peso proprio della trave, si ottiene un valore
del momento massimo pari a:

4
ni
Fd 150
Md  L 2.5  187.5kNm

co
2 2

M ar
mo
Figura 2. Diagramma del momento flettente

l
lie
Per la valutazione del momento ultimo della sezione maggiormente sollecitata, bisogna ricavare le
caratteristiche meccaniche di progetto dei materiali:
ug
iG
f ck 20
cls: f cd  0.85   0.85  11.33 N / mm 2
c 1.5
ud

f yk 450
acciaio: f yd    391.30 N / mm2
s
St

1.15

f yd
gli

391.30
 sy    0.001863
Es 210000
de

Si adotta un diagramma stress-block per il cls e un diagramma elasto-plastico per l’acciaio.



rsi
ive

Figura 3. Legami costitutivi adottati


Un

Le ipotesi alla base del calcolo del momento ultimo sono le seguenti:

5
 c   cu  0.0035

ni
 s   sy  0.001863

co
cu f cd

ar
x

M
mo
s f yd

l
lie
Figura 4
ug
Segue dunque che le tre incognite del problema sono: Mu, x, s.
iG
Le equazioni sono le seguenti:
ud

s  cu
1- congruenza: 
dx x
St

2- equilibrio traslazione: 0.8  f cd  x  B  f yd  As  0


gli

3- equilibrio rotazione (polo armatura): 0.8  fcd  x  B   d  0.4  x   M u


de

f yd  As
x  110.73mm

Dall’equazione 2 segue:
0.8  f cd  B
rsi

Controllo dell’ipotesi sullo snervamento delle armature tramite l’equazione di congruenza:


ive

 cu 0.0035
s  d  x   670  110.73  0.0177   sy (ipotesi soddisfatta)
x 110.73
Un

Si può dunque passare al calcolo del momento ultimo della sezione:

6
ni
0.8  fcd  x  B   d  0.4  x   0.8 11.33 110.73  300  (670  0.4 110.73)  188.45 106 Nmm  188.45kNm

co
Poiché risulta: Md<Mu, la verifica della sezione è soddisfatta.

M ar
l mo
lie
ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

7
1.2 Esercizio N.2

ni
co
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in Figura 5 si esegua la verifica allo SLU della
sezione maggiormente sollecitata a flessione.

ar
[Dati: L=5000 mm; F=30 kN; B=300 mm; H=500 mm; (copriferro)  =30 mm; As=520
superiore (1570.80 mm2); A’s=28 inferiore (100.53 mm2); C20/25; B450C; Es=210000 N/mm2].

M
F

mo

As
H

l
lie
A's

L B
ug
Figura 5
iG

La verifica della sezione maggiormente sollecitata si esegue confrontando il momento ultimo della
ud

sezione (Mu) con il momento di progetto (Md).


Considerando lo schema statico della trave e la condizione di carico, costituita da una forza
St

concentrata in estremità alla trave, e trascurando il peso proprio della trave, si ottiene un valore
del momento massimo che tende le fibre superiori in corrispondenza dell’incastro pari a:
gli

M d  Fd L  30  5  150 kN m .
de

rsi

Figura 6. Diagramma del momento flettente


ive

Le caratteristiche meccaniche di progetto dei materiali costituenti la trave sono:


Un

f ck 20
cls: f cd  0.85   0.85  11.33N / mm 2
c 1.5
8
ni
f yk 450
f yd    391.30 N / mm2

co
acciaio:
s 1.15
f yd 391.30

ar
 sy    0.001863
Es 210000

M
Inoltre, si adotta un diagramma stress-block per il cls e un diagramma elasto-plastico per l’acciaio.

mo
Le ipotesi alla base del calcolo del momento ultimo sono le seguenti:

 c   cu  0.0035

l
 s   sy  0.001863

lie
 s'   sy  0.001863
ug
Ovvero si ipotizza che entrambe le armature siano snervate.
iG
ud

s f yd
St

x 's f yd
cu f cd
gli
de

Figura 7

Segue dunque che le tre incognite del problema sono: Mu, x, s ('s).

Le equazioni sono le seguenti (si sta ipotizzando altresì che l’asse neutro sia collocato tra le due
armature):
rsi

s  cu  's
ive

1- congruenza:  
dx x x 
Un

2- equilibrio traslazione: 0.8  fcd  x  B  f yd  A 's  f yd  As  0

9
3- equilibrio rotazione (polo armatura superiore):

ni
0.8  fcd  x  B   d  0.4  x   f yd A 's (d   )  M u

co
ar
f yd  ( As  A 's )
Dall’equazione 2 segue: x  211.52mm

M
0.8  f cd  B

mo
che risulta compreso tra le due armature.

Si controllano inoltre le ipotesi sullo snervamento delle armature tramite l’equazione di

l
lie
congruenza:

s 
x
 cu 0.0035
d  x 
211.52
ug
 470  211.52   0.0023   sy
 (ipotesi soddisfatte)
iG
0.0035
 's  cu  x      211.52  30   0.0030   sy
x 211.52
ud

Si può dunque passare al calcolo del momento ultimo della sezione:


St

0.8  f cd  x  B   d  0.4  x   f yd A 's (d   )  239.03kNm


gli

Poiché risulta: Md<Mu, la verifica della sezione è soddisfatta.


de

rsi
ive
Un

10
1.3 Esercizio N.3

ni
co
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in Figura 8 si esegua la progettazione allo
SLU dell’armatura.

ar
[Dati: L=5000 mm; qd=50 kN/m (compreso il peso proprio) B=300 mm; H=600 mm; =30 mm;
C20/25; B450C; Es=210000 N/mm2].

M
l mo
H

lie
As

L ug B
iG
Figura 8
ud

Considerando lo schema statico della trave e la condizione di carico, e trascurando il peso proprio
della trave, si ottiene un valore del momento massimo in mezzeria pari a:
St

qd 2 50 2
Md  L  5  156.25kNm
gli

8 8
de

rsi

Figura 9
ive

Le caratteristiche meccaniche di progetto dei materiali costituenti la trave sono:


Un

f ck 20
cls: f cd  0.85   0.85  11.33N / mm 2
c 1.5
11
ni
f yk 450
f yd    391.30 N / mm2

co
acciaio:
s 1.15

ar
f yd 391.30
 sy    0.001863

M
Es 210000

mo
Inoltre, si adotta un diagramma stress-block per il cls e un diagramma elasto-plastico per l’acciaio.
In questo caso si impone che l’armatura che si progetta deve essere tale che il momento agente
sulla sezione sia proprio pari al momento ultimo della stessa (Md=Mu) e che l’armatura sia

l
snervata:

lie
 c   cu  0.0035
ug
 s   sy  0.001863
iG
Non sono più delle ipotesi, ma delle condizioni progettuali.
ud

cu f cd

x
St

s f yd
gli
de

Figura 10

Segue dunque che le tre incognite del problema sono: As, x, s.
Le equazioni sono le seguenti:
rsi

s  cu

ive

1- congruenza:
dx x
Un

2- equilibrio traslazione: 0.8  f cd  x  B  f yd  As  0

12
3- equilibrio rotazione (polo armatura): 0.8  f cd  x  B   d  0.4  x   M d

ni
co
Dalle terza si ottiene un’equazione di secondo grado nell’incognita asse neutro. Si ottengono due
radici, una risulta maggiore dell’altezza della sezione e viene scartata, mentre l’altra fornisce un

ar
valore della profondità dell’asse neutro pari a: x= 109.17 mm.

M
Dalla seconda equazione è possibile ottenere l’armatura:

mo
0.8  f cd  x  B
As   758.64mm2
f yd

l
lie
Inoltre si può osservare che:

s 
 cu
ug
 d  x   0.014   sy
x
iG

ovvero l’armatura è snervata.


ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

13
PARTE 2 – Pressoflessione

ni
co
In questa seconda parte sono riportate applicazioni numeriche relative al problema della verifica di
sezioni in c.a. soggette alla sollecitazione composta di presso-flessione retta.

M ar
2.1 Esercizio N.4

mo
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 11 si esegua il calcolo del
momento ultimo (Mu) considerando lo sforzo normale di compressione Nd.
[Dati: Nd=100 kN; B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm; As=514 (769.69 mm2);

l
lie
C20/25; B450C; Es=210000 N/mm2].

ug
Nd
iG
Mu
ud
St

Figura 11.
gli

Si ricavano innanzitutto le caratteristiche meccaniche di progetto dei materiali:


de

f ck 20
cls: f cd  0.85   0.85  11.33N / mm 2
c 1.5

f yk 450
acciaio: f yd    391.30 N / mm 2
s
rsi

1.15
ive

f yd 391.30
 sy    0.001863
Es 210000
Un

Si adotta un diagramma stress-block per il cls e un diagramma elasto-plastico per l’acciaio.

14
Le ipotesi alla base del calcolo del momento ultimo sono le seguenti:

ni
co
 c   cu  0.0035
 s   sy  0.001863

ar
cu f cd

M
x

mo
f yd

l
s

lie
ug
Figura 12
iG
Segue dunque che le tre incognite del problema sono: Mu, x, s.
Le equazioni sono le seguenti:
ud

s  cu
1- congruenza: 
St

dx x

0.8  f cd  x  B  f yd  As  N d
gli

2- equilibrio traslazione:
de

3- equilibrio rotazione (baricentro sezione):

H   H
0.8  fcd  x  B    0.4  x   f yd  As   d    M u
2   2

rsi

N d  f yd  As
Dall’equazione 2 segue: x  147.54mm
0.8  f cd  B
ive

Controllo dell’ipotesi sullo snervamento delle armature tramite l’equazione di congruenza:


Un

 cu 0.0035
s  d  x   670  147.54   0.012   sy (ipotesi soddisfatta)
x 147.54
15
Si può dunque passare al calcolo del momento ultimo della sezione, che dall’equazione 3 risulta

ni
pari a: Mu=213.12 kNm.

co
Attenzione: qualora si fosse effettuato l’equilibrio alla rotazione attorno all’armatura, era necessario

ar
tenere conto anche del contributo sforzo normale:

M
H 
0.8  f cd  x  B   d  0.4  x   Nd       M u
2 

mo
La sezione esaminata è la stessa dell’esercizio n.1. Si osserva che la presenza dello sforzo normale
di compressione dà luogo ad un incremento della profondità dell’asse neutro con una conseguente

l
lie
riduzione della deformazione dell’acciaio. Si osserva altresì un incremento del momento ultimo.

ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

16
2.2 Esercizio N.5

ni
co
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 13 si esegua il calcolo del
momento ultimo (Mu) considerando lo sforzo normale di compressione Nd.

ar
[Dati: Nd=100 kN; B=300 mm; H=500 mm; (copriferro) =30 mm; As=520 inferiore (1570.80
mm2); A’s=28 superiore (100.53 mm2); C20/25; B450C; Es=210000 N/mm2].

M
mo
Nd A’s
Mu

l
lie
Figura 13
ug
iG

Si ricavano innanzitutto le caratteristiche meccaniche di progetto dei materiali:


ud

f ck 20
cls: f cd  0.85   0.85  11.33N / mm2
c 1.5
St

f yk 450
gli

acciaio: f yd    391.30 N / mm2


s 1.15
de

f yd 391.30
 sy    0.001863
Es 210000

Si adotta un diagramma stress-block per il cls e un diagramma elasto-plastico per l’acciaio.


rsi

Le ipotesi alla base del calcolo del momento ultimo sono le seguenti:
ive

 c   cu  0.0035
 s   sy  0.001863
Un

 's   sy  0.001863

17
Inoltre si ipotizza che l’asse neutro è compreso tra le due armature metalliche (ulteriore ipotesi da

ni
verificare.

co
Segue dunque che le tre incognite del problema sono: Mu, x, s ('s).

ar
Le equazioni sono le seguenti (si sta ipotizzando altresì che l’asse neutro sia collocato tra le due
armature):

M
s  cu  's
1- congruenza:  
x 

mo
dx x

2- equilibrio traslazione: 0.8  f cd  x  B  f yd  A 's  f yd  As  N d

l
lie
3- equilibrio rotazione (polo baricentro):

H  ug
H H
0.8  fcd  x  B    0.4  x   f yd A 's (   )  f yd As (   )  M u
2  2 2
iG

Dall’equazione 2 segue:
ud

N d  f yd  ( As  A 's )
x  248.35mm
0.8  f cd  B
St

che risulta compreso tra le due armature.

cu f cd
gli
de

x

s f yd
rsi
ive

Figura 14
Un

Si controllano inoltre le ipotesi sullo snervamento delle armature tramite l’equazione di


congruenza:
18
 cu 0.0035
d  x   470  248.35   0.0031   sy

ni
s 
x 248.35

co
 0.0035 (ipotesi soddisfatte)
 's  cu  x      248.35  30   0.0031   sy
x 248.35

M ar
Si può dunque passare al calcolo del momento ultimo della sezione dalla terza equazione
ottenendo: Mu=245.62 kNm.

mo
Anche in questo caso, se si fosse effettuato l’equilibrio alla rotazione attorno all’armatura tesa As,
era necessario considerare anche il contributo dello sforzo normale Nd:

l
lie
H 
0.8  f cd  x  B   d  0.4  x   f yd A 's  d     N d       M u
2 
ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

19
PARTE 3 - Taglio

ni
In questa terza parte dell’ Unità Didattica sono riportate applicazioni numeriche relative al

co
problema della verifica e del progetto a taglio.

ar
3.1 Esercizio N.6

M
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui la verifica a taglio

mo
trascurando il peso proprio della trave.
[dati: L=5.0m; F=300kN; cls C20/25; acciaio B450C; staffe 10/5cm].

l
lie
F

A
ug B 60 cm

3
iG
staffe Ø10
30 cm
ud

Il diagramma del taglio ha andamento costante su entrambe i tratti di trave individuate dalla forza
e presenta un salto proprio nel punto di applicazione della forza. In particolare, data la posizione
St

simmetrica della forza applicata, il taglio massimo risulta pari ad F/2, ed è uguale su entrambi i
tratti:
gli

VEd=F/2=300/2=150 kN
de

F/2

F/2
rsi

A questo punto, per effettuare la verifica bisogna valutare la resistenza a taglio VRd.
ive

In particolare, considerando l’espressione del taglio-trazione (contributo delle staffe) e del taglio-
compressione (contributo delle bielle di cls):
Un

20
Asw

ni
• taglio-trazione: VRsd  0.9  d  f yd   cot 
s

co
cot 
• taglio-compressione: VRcd  0.9  d  f 'cd bw   c 
1  cot 2 

ar
dove, con riferimento al caso in esame risulta:

M
 altezza utile della trave d=570 mm;

mo
 tensione di snervamento di progetto dell’acciaio: fyd=fyk/s=450/1.15=391 N/mm2;
 area della singola staffa Asw=2·(·2/4)= 2·(·102/4)=157 mm2 (il due davanti
l’espressione rappresenta il numero di bracci della staffa);

l
lie
 passo delle staffe s=50 mm;
 Asw/s=157/50=3.14 mm;

 coefficiente c=1 (membrature non compresse);
ug
resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;
iG
  base efficace bw=300 mm.

Uguagliando l’espressione del taglio trazione con quella del taglio compressione, si individua il
ud

valore della cot* corrispondente all’intersezione di queste due funzioni, ovvero alla crisi
contemporanea delle bielle di cls e delle armature trasversali:
St

Asw cot  * f 'cd bw   c


0.9  d  f yd   cot  *  0.9  d  f 'cd bw   c   cot  *  1
s 1  cot 
2 *
f yd 
Asw
gli

s
de

che, nel caso in esame, risulta pari a cot*=0.62, ovvero esterna al range 1-2.5.
Ciò comporta che il meccanismo di crisi per taglio della trave è governata dallo schiacciamento
delle bielle di cls. La resistenza a taglio è dunque data dalla resistenza delle bielle di cls valutata

per un valore della cot pari a 1:


rsi

1
VRd  VRcd (cot   1)  0.9  d  f 'cd bw   c   436kN
2
ive

Poiché risulta:
VRd>VEd
Un

la verifica a taglio è soddisfatta.

21
3.2 Esercizio N.7

ni
co
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui la verifica a taglio
trascurando il peso proprio della trave. [dati: L=5.0m; F=300kN; cls C20/25; acciaio B450C;

ar
staffe 10/10cm].

M
F

mo
60 cm
A B
3
staffe Ø10

l
30 cm

lie
Il taglio massimo risulta pari a:
ug
VEd=F/2=300/2=150 kN
iG

Per effettuare la verifica bisogna valutare la resistenza a taglio VRd.


ud

In particolare, considerando l’espressione del taglio-trazione (contributo delle staffe) e del taglio-
compressione (contributo delle bielle di cls):
St

Asw
• taglio-trazione: VRsd  0.9  d  f yd   cot 
gli

s
de

cot 
• taglio-compressione: VRcd  0.9  d  f 'cd bw   c 
1  cot 2 

dove, con riferimento al caso in esame risulta:


rsi

 altezza utile della trave d=570 mm;


ive

 tensione di snervamento di progetto dell’acciaio: fyd=fyk/s=450/1.15=391 N/mm2;


 area della singola staffa Asw=2·(·2/4)= 2·(·102/4)=157 mm2 (il due davanti
Un

l’espressione rappresenta il numero di bracci della staffa);


 passo delle staffe s=100 mm;

22
 Asw/s=157/100=1.57 mm;

ni
 resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;

co
 coefficiente c=1 (membrature non compresse);
 base efficace bw=300 mm.

ar
Uguagliando l’espressione del taglio trazione con quella del taglio compressione, si individua il

M
valore della cot* corrispondente all’intersezione di queste due funzioni, ovvero alla crisi
contemporanea delle bielle di cls e delle armature trasversali:

mo
Asw cot  * f 'cd bw   c
0.9  d  f yd   cot  *  0.9  d  f 'cd bw   c   cot  *  1
s 1  cot 
2 *
f yd 
Asw

l
lie
s

ug
che, nel caso in esame, risulta pari a cot*=1.33, ovvero interna al range 1-2.5.
iG
ud
St
gli
de

Ciò comporta che il meccanismo di crisi per taglio della trave è governata dallo schiacciamento
delle bielle di cls contemporaneamente allo snervamento delle staffe.

La resistenza a taglio è dunque data dalla resistenza delle bielle di cls, oppure dalla resistenza delle
staffe, entrambe valutate per un valore della cot pari a 1.33:
rsi
ive

1.33
VRd  VRcd (cot   1.33)  0.9  d  f 'cd bw   c   419kN
1  1.332
oppure:
Un

23
Asw

ni
VRd  VRsd (cot  1.33)  0.9  d  f yd   1.33  419kN
s

co
Poiché risulta:
VRd>VEd

ar
la verifica a taglio è soddisfatta.

M
mo
3.3 Esercizio N.8

l
lie
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui la verifica a taglio
trascurando il peso proprio della trave. [dati: L=5.0m; F=300kN; cls C20/25; acciaio B450C;
staffe 10/30cm]. ug
iG
F
ud

60 cm
A B
3
staffe Ø10
St

30 cm

Il taglio massimo risulta pari a:


gli
de

VEd=F/2=300/2=150 kN

Per effettuare la verifica bisogna valutare la resistenza a taglio VRd.


In particolare, considerando l’espressione del taglio-trazione (contributo delle staffe) e del taglio-
compressione (contributo delle bielle di cls):
rsi

Asw
VRsd  0.9  d  f yd   cot 
ive

 taglio-trazione:
s
Un

cot 
 taglio-compressione: VRcd  0.9  d  f 'cd bw   c 
1  cot 2 
24
ni
dove, con riferimento al caso in esame risulta:

co
 altezza utile della trave d=570 mm;
 tensione di snervamento di progetto dell’acciaio: fyd=fyk/s=450/1.15=391 N/mm2;

ar
 area della singola staffa Asw=2·(·2/4)= 2·(·102/4)=157 mm2 (il due davanti
l’espressione rappresenta il numero di bracci della staffa);

M
  passo delle staffe s=300 mm;
 Asw/s=157/300=0.52 mm;

mo
 resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;
 coefficiente c=1 (membrature non compresse);
 base efficace bw=300 mm.

l
lie
Uguagliando l’espressione del taglio trazione con quella del taglio compressione, si individua il

ug
valore della cot* corrispondente all’intersezione di queste due funzioni, ovvero alla crisi
contemporanea delle bielle di cls e delle armature trasversali:
iG
Asw cot  * f 'cd bw   c
0.9  d  f yd   cot  *  0.9  d  f 'cd bw   c   cot  *  1
s 1  cot 
2 *
f yd 
Asw
ud

s
St

che, nel caso in esame, risulta pari a cot*=2.7, ovvero esterna al range 1-2.5.
Ciò comporta che il meccanismo di crisi per taglio della trave è governata dallo snervamento delle
staffe.
gli

La resistenza a taglio è dunque data dalla resistenza delle staffe per un valore della cot pari a
2.5:
de

Asw
VRd  VRsd (cot   2.5)  0.9  d  f yd   2.5  263kN
s

Poiché risulta:
VRd>VEd
rsi

La verifica a taglio è soddisfatta.


ive
Un

25
3.4 Esercizio N.9

ni
co
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui il progetto del passo
minimo delle staffe trascurando il peso proprio della trave. [dati: L=10.0m; carico

ar
q=30kN/m; cls C20/25; acciaio B450C; staffe 10 a due bracci].

M
mo
H
As

l
lie
L B

ug
Il valore del taglio massimo a cui fare riferimento per il progetto delle staffe è pari a:
iG

VEd=q·L/2=150 kN.
ud

Si controlla se tale valore del taglio non superi la resistenza massima delle bielle di cls:
St

1
VRcd (cot   1)  0.9  d  f 'cd bw   c   436kN
2
gli

essendo:
de

 altezza utile della trave d=570 mm;


 resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;


 coefficiente c=1 (membrature non compresse);
rsi

 base efficace bw=300 mm.


ive

Nel caso in esame risulta VEd<VRcd,max, e dunque si può procedere al calcolo dell’armatura a taglio.
In particolare, si valuta altresì se osserva che il valore del taglio VEd risulti o meno inferiore rispetto
Un

alla resistenza minima delle bielle di cls:

26
2.5

ni
VRcd (cot  2.5)  0.9  d  f 'cd bw   c   301kN
1  2.52

co
Nel caso in esame, risulta inferiore alla resistenza minima delle bielle di cls.

ar
In questo caso la progettazione delle staffe si effettua considerando un valore della cot pari
proprio a 2.5 ed imponendo un valore della resistenza delle staffe pari proprio al taglio di progetto

M
VEd:

mo
Asw
VRsd (cot  2.5)  0.9  d  f yd   2.5  VEd
s

l
lie
dalla quale si ottiene: Asw/s=0.30.
Poiché nel caso in esame è nota l’area delle staffe, pari a Asw=157mm2, segue un passo minimo
delle staffe pari a: s=Asw/0.30=525 mm. ug
Chiaramente, tale valore andrà confrontato con i requisiti di normativa.
iG

3.5 Esercizio N.10


ud

Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui il progetto del passo
St

minimo delle staffe trascurando il peso proprio della trave. [dati: L=10.0m; carico
q=70kN/m; cls C20/25; acciaio B450C; staffe 10 a due bracci].
gli
de

H

As

rsi

L B
ive

Il valore del taglio massimo a cui fare riferimento per il progetto delle staffe è pari a:
Un

VEd=qL/2=350 kN.

27
Si controlla se tale valore del taglio non superi la resistenza massima delle bielle di cls:

ni
co
1
VRcd (cot   1)  0.9  d  f 'cd bw   c   436kN
2

ar
essendo:

M
 altezza utile della trave d=570 mm;

mo
 resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;
 coefficiente c=1 (membrature non compresse);
  base efficace bw=300 mm.

l
lie
Nel caso in esame risulta VEd<VRcd,max, e dunque si può procedere al calcolo dell’armatura a taglio.

ug
In particolare, si valuta altresì se osserva che il valore del taglio VEd risulti o meno inferiore rispetto
alla resistenza minima delle bielle di cls:
iG
2.5
VRcd (cot   2.5)  0.9  d  f 'cd bw   c   301kN
1  2.52
ud

Nel caso in esame, non risulta inferiore alla resistenza minima delle bielle di cls, ovvero interseca la
St

curva del taglio compressione.


gli
de

rsi
ive
Un

28
In questo caso la progettazione delle staffe si effettua considerando un valore della cot

ni
corrispondente all’attingimento di un valore della resistenza delle bielle di cls pari proprio al taglio

co
massimo VEd:

ar
cot  *
0.9  d  f 'cd bw   c   VEd  cot  *  1.98
1  cot  *2

M
Segue dunque che, imponendo un valore della resistenza delle staffe pari proprio al taglio di

mo
progetto VEd ed assumendo il valore di cot* trovato, si ottiene:

Asw

l
0.9  d  f yd   cot  *  VEd

lie
s

dalla quale si ottiene: Asw/s=0.88. ug


iG
Poiché nel caso in esame è nota l’area delle staffe, pari a Asw=157mm2, segue un passo minimo
delle staffe pari a: s=Asw/0.88=178 mm.
Chiaramente, tale valore andrà confrontato con i requisiti di normativa.
ud
St

3.6 Esercizio N.11


gli

Con riferimento alla trave in c.a. riportata in figura, si effettui il progetto del passo
de

minimo delle staffe trascurando il peso proprio della trave. [dati: L=10.0m; carico
q=100kN/m; cls C20/25; acciaio B450C; staffe 10 a due bracci].

rsi

H
ive

As

L B
Un

29
ni
Il valore del taglio massimo a cui fare riferimento per il progetto delle staffe è pari a:

co
VEd=q·L/2=500 kN.

ar
Si controlla se tale valore del taglio non superi la resistenza massima delle bielle di cls:

M
1
VRcd (cot   1)  0.9  d  f 'cd bw   c   436kN

mo
2

essendo:

l
lie
 altezza utile della trave d=570 mm;
 resistenza ridotta del cls: f’cd=0.5·fcd=0.5·0.85·20/1.5=5.67 N/mm2;


coefficiente c=1 (membrature non compresse);
base efficace bw=300 mm.
ug
iG
Nel caso in esame risulta VEd>VRcd,max, e dunque non si può procedere al calcolo dell’armatura a
taglio, in quanto la resistenza massima delle bielle di cls è inferiore alla sollecitazione di progetto.
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

30
ni
co
M ar
l mo
lie
ug
iG
ud
St
gli
de

AVVISO - Ai sensi dell'art. 1, comma 1 del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, come modificato dalla legge
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rsi

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ive

Copyright © UNIMARCONI
Un

31
ni
co
Università degli Studi Guglielmo Marconi

M ar
lmo
lie
ug
iG
Disciplina

Tecnica delle Costruzioni I


ud
St
gli
de

rsi
ive
Un
2
Un
ive
rsi

de
gli
St
ud
iG
ug
lie
l
Esercitazioni – Seconda Parte

mo
M ar
co
ni
ni
INDICE

co
ar
Verifiche secondo gli S.L.E. di Sezioni In C.A. ............................................................................. 4

PARTE 1 – FLESSIONE: Verifica delle Tensioni di Esercizio ..................................................... 4

M
1.1 Esercizio N.1 .............................................................................................................. 6
1.2 Esercizio N.2 .............................................................................................................. 9

mo
1.3 Esercizio N.3 ............................................................................................................ 12

PARTE 2 – FLESSIONE: Calcolo Momento di Fessurazione .................................................... 14

l
lie
2.1 Esercizio N.4 ............................................................................................................ 15
2.2 Esercizio N.5 ............................................................................................................ 17

ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

3
ni
Verifiche secondo gli S.L.E. di Sezioni In C.A.

co
PARTE 1 – FLESSIONE: Verifica delle Tensioni di Esercizio

M ar
In questa prima parte sono riportate applicazioni numeriche relative alla verifica delle tensioni
di esercizio nel caso di sezioni in c.a. semplicemente inflesse.
Il calcolo si basa appunto sulle ipotesi di: planeità delle sezioni a deformazione avvenuta; cls non

mo
reagente a trazione; perfetta aderenza acciaio-cls.
Nel caso di flessione semplice l’asse neutro risulta baricentrico della sezione reagente

l
omogeneizzata, quindi il momento statico della sezione reagente omogeneizzata rispetto all’asse

lie
neutro è pari a zero. L’annullamento del momento statico consente di ottenere un’equazione nella
sola incognita asse neutro. Inoltre, tenendo sempre conto della sezione reagente omogeneizzata,
ug
ovvero calcolando il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto l’asse
neutro, si possono dedurre le tensioni massime nel cls e nell’acciaio utilizzando la formula di
iG
Navier.
ud

La verifica delle tensioni di esercizio richiede il confronto delle tensioni calcolate con quelle
massime previste dalla normativa:
St

cls:
 c,max=0,60 fck per combinazione caratteristica (rara);
gli

 c,max=0,45 fck per combinazione quasi permanente.


de

Acciaio:
 s,max=0,80 fyk
dove le combinazioni alle quali si fa riferimento sono:

 combinazione caratteristica (rara), considerando un solo sovraccarico variabile:


rsi

G1 + G2 + Qk

 Combinazione quasi permanente considerando un solo sovraccarico variabile:


ive

G1 + G2 + 2×Qk
Un

Mentre i coefficienti di combinazione possono essere dedotti dalla tabella 2.5.I presente in
normativa.

4
Un
ive
rsi

de
gli
St
ud
iG
ug
lie
lmo
M ar
co

5
ni
1.1 Esercizio N.1

ni
co
Con riferimento alla trave in c.a. riportata in Figura 1 si esegua la verifica delle tensioni
di esercizio della sezione maggiormente sollecitata a flessione, considerando la

ar
combinazione rara.
[Dati: L=2500 mm; F=150 kN (combinazione rara); B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30

M
mm; As=514 (769.69 mm2); C20/25; B450C; n=15 coefficiente di omogeneizzazione]

mo
F

l
lie
H
ug As

iG
L L B
ud

Figura 1
St

La verifica della sezione maggiormente sollecitata si esegue confrontando le tensioni massime nel
cls e nell’armatura con le tensioni massime previste dalla normativa.
gli

Nel caso in esame, queste ultime risultano:


de

 cls: c,max= 0.60 fck= 0.6020 =12 N/mm2;


 acciaio: s,max= 0.80 fyk = 0.80450 = 360 N/mm2.

Per valutare invece le tensioni massime nel cls e nell’acciaio della sezione maggiormente sollecitata
a flessione, occorre determinare il momento flettente massimo.
rsi

Considerando lo schema statico della trave e la condizione di carico, costituita da una forza
concentrata in mezzeria della trave, e trascurando il peso proprio della trave, si ottiene un valore
ive

del momento massimo pari a:


Un

F 150
M max  L 2.5  187.5kNm
2 2

6
ni
co
ar
Figura 2. Diagramma del momento flettente

M
Ipotizzando una posizione generica dell’asse neutro, che comunque tagli la sezione, e

mo
considerando le ipotesi alla base dello SLE, dall’annullamento del momento statico della sezione
reagente omogeneizzata rispetto l’asse neutro, si ottiene:

l
lie
B  x2
Sn  0   n  As  (d  x)  0
2
dove d=H-=670mm. ug
iG
Da questa equazione di secondo grado si ottengono due radici di x: 191.84 mm; -268.81 mm. Si
considera solo quella positiva che rappresenta proprio la posizione dell’asse neutro della sezione:
x=191.84 mm.
ud

c c

x
St
gli

s s/n
de

Figura 3

A questo punto si valuta il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto

all’asse neutro:
rsi

B  x3
In   n  As  (d  x) 2  3346  106 mm 4
3
ive

E dunque si può dedurre le tensioni massime nel cls e nell’acciaio:

M max
c   x  10.75 N / mm 2 <c,max
Un

In

7
 d  x   401.92 N / mm 2 >s,max
M max

ni
s  n
In

co
Poiché la tensione nell’armatura è maggiore della tensione massima ammessa dalla normativa, la

ar
verifica non è soddisfatta.

M
l mo
lie
ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

8
1.2 Esercizio N.2

ni
co
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 4 si esegua la verifica delle
tensioni di esercizio.

ar
[Dati: M=187.5 kNm (combinazione rara); B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm;
As=420 (1256.63 mm2); C20/25; B450C; n=15 coefficiente di omogeneizzazione]

M
mo
M H

l
As

lie

B
ug
Figura 4
iG
La verifica della sezione si esegue confrontando le tensioni massime nel cls e nell’armatura con le
tensioni massime previste dalla normativa.
ud

Nel caso in esame, queste ultime risultano:


St

 cls: c,max= 0.60 fck= 0.6020 =12 N/mm2;


 acciaio: s,max= 0.80 fyk= 0.80450 = 360 N/mm2.
gli

Ipotizzando una posizione generica dell’asse neutro, che comunque tagli la sezione, e
de

considerando le ipotesi alla base dello SLE, dall’annullamento del momento statico della sezione
reagente omogeneizzata rispetto l’asse neutro, si ottiene:

B  x2

Sn  0   n  As  (d  x )  0
2
rsi

dove d=H-=670mm.
ive

Da questa equazione di secondo grado si ottengono due radici di x. Si considera solo quella
positiva che rappresenta proprio la posizione dell’asse neutro della sezione:

x=234.06 mm.
Un

9
c c

ni
x

co
ar
s s/n

M
Figura 5

mo
A questo punto si valuta il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto
all’asse neutro:

l
B  x3
In   n  As  (d  x) 2  4865  106 mm 4

lie
3

ug
E dunque si può dedurre le tensioni massime nel cls e nell’acciaio:
iG
M max
c   x  9.02 N / mm 2 <c,max
In
ud

 d  x   252.05 N / mm 2 <s,max
M max
s  n
In
St

Poiché entrambe risultano minori della tensione massima ammessa dalla normativa, la verifica è
soddisfatta.
gli

È interessante osservare come in questo caso la verifica poteva essere condotta anche valutando il
de

momento massimo (Mmax) della sezione, ovvero quello corrispondente all’attingimento della
tensione massima nel cls (Mc,max) oppure nell’acciaio (Ms,max):

In
M c , max   c , max   249.42kNm
rsi

In
M s , max   s , max   267.84kNm
n( d  x )
ive

Dunque il momento massimo sarà il minore dei due, ovvero quello che per primo fa attingere la
Un

tensione massima in uno dei due materiali: Mmax=249.42 kNm.

10
Poiché questo momento è maggiore di quello a cui è soggetta la sezione, la verifica è soddisfatta

ni
in quanto siamo sicuri che quando agisce M non si ha l’attingimento della tensione massima in

co
nessuno dei due materiali.

M ar
l mo
lie
ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

11
1.3 Esercizio N.3

ni
co
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 6 si esegua la verifica delle
tensioni di esercizio.

ar
[Dati: M=187.5 kNm (combinazione rara); B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm;
As=420 (1256.63 mm2); A’s=220 (628.32 mm2); C20/25; B450C; n=15 coefficiente di

M
omogeneizzazione]

mo

A's

M H

l
lie
As

ug B

Figura 6
iG

La verifica della sezione si esegue confrontando le tensioni massime nel cls e nell’armatura con le
ud

tensioni massime previste dalla normativa.


St

Nel caso in esame, queste ultime risultano:


 cls: c,max= 0.60 fck= 0.6020 =12 N/mm2;
 acciaio: s,max= 0.80 fyk= 0.80450 = 360 N/mm2.
gli

Ipotizzando una posizione generica dell’asse neutro, che comunque tagli la sezione, e
de

considerando le ipotesi alla base dello SLE, dall’annullamento del momento statico della sezione
reagente omogeneizzata rispetto l’asse neutro, si ottiene:

B  x2
Sn  0   n  As  (d  x)  n  A's ( x   )  0
2
rsi

dove d=H-=670mm.
ive

Da questa equazione di secondo grado si ottengono due radici di x. Si considera solo quella
positiva che rappresenta proprio la posizione dell’asse neutro della sezione:
Un

x=213.91 mm.

12
c c

ni
's 's/n

co
x

ar
s s/n

M
mo
Figura 7

A questo punto si valuta il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto

l
lie
all’asse neutro:

B  x3
In   n  As  (d  x) 2  5219  106 mm 4
3 ug
E dunque si possono dedurre le tensioni massime nel cls e nell’acciaio:
iG

M max
c   x  7.69 N / mm 2 <c,max
ud

In

 d  x   245.80 N / mm 2 <s,max
M max
s  n
St

In

  x     99.12 N / mm 2 <s,max
M max
 's  n
In
gli

Poiché le tensioni risultano tutte minori della tensione massima ammessa dalla normativa, la
de

verifica è soddisfatta.

rsi
ive
Un

13
PARTE 2 – FLESSIONE: Calcolo Momento di Fessurazione

ni
co
In questa seconda parte sono riportate applicazioni numeriche relative al calcolo del momento
di fessurazione di sezioni in c.a.

ar
Considerando le stesse ipotesi adottate per lo stato limite di verifica delle tensioni, tranne quella
relativa al cls reagente solo a trazione (ovvero in questo caso si considera anche il cls reagente a

M
trazione), si utilizza sempre l’annullamento del momento statico della sezione reagente
omogeneizzata rispetto l’asse neutro, dalla quale si ricava proprio la profondità dell’asse neutro. Si

mo
utilizza altresì la formula di Navier per ricavare il momento di fessurazione.

Inoltre, si considera che il momento di fessurazione corrisponde all’attingimento di una tensione di

l
lie
trazione massima pari a t=fctm/1.2, dove il valore medio della resistenza a trazione del cls risulta
pari a: fctm=0.30·fck2/3.

ug
iG
ud
St
gli
de

rsi
ive
Un

14
2.1 Esercizio N.4

ni
co
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 8 si esegua il calcolo del
momento di fessurazione.

ar
[Dati: B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm; As=420 (1256.63 mm2); C20/25; B450C;
n=15 coefficiente di omogeneizzazione acciaio/cls; n’=1 coefficiente di omogeneizzazione cls

M
teso/cls compresso]

mo
M H

l
lie
As

ug B

Figura 8
iG

La tensione di trazione a cui corrisponde il momento di fessurazione è pari a:


ud

t=fctm/1.2=(0.30·fck2/3)/1.2=1.84 N/mm2
St

Ipotizzando una posizione generica dell’asse neutro, che comunque tagli la sezione,
dall’annullamento del momento statico della sezione reagente omogeneizzata rispetto l’asse
gli

neutro, si ottiene:

B  x2 B  ( H  x) 2
de

Sn  0   n  As  (d  x)  n' 0
2 2

dove d=H-=670mm.

rsi

Da questa equazione si ottiene x=376 mm.


ive
Un

15
ni
c c

co
x

M ar
s s/n

mo
t
Figura 9

l
lie
A questo punto si valuta il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto
all’asse neutro:
ug
B  x3 B  H  x 
3
iG
In   n  As  (d  x) 2  n'  10346  10 6 mm 4
3 3
ud

Imponendo l’attingimento della tensione di trazione t, si ha:

 t  In
St

M fess
 t  n'  H  x   M fess   58.89kNm
In n'( H  x)
gli
de

rsi
ive
Un

16
2.2 Esercizio N.5

ni
co
Con riferimento alla sezione in c.a. riportata in Figura 10 si verifichi se la sezione è
fessurata.

ar
[Dati: M=100 kNm; B=300 mm; H=700 mm; (copriferro) =30 mm; As=420 (1256.63 mm2);
A’s=220 (628.32 mm2); C20/25; B450C; n=15 coefficiente di omogeneizzazione acciaio/cls; n’=1

M
coefficiente di omogeneizzazione cls teso/cls compresso]

mo

A's

l
M H

lie
As

ug B
iG
Figura 10
ud

In questo caso bisogna confrontare il valore del momento esterno con il valore del momento di
fessurazione.
St

La tensione di trazione a cui corrisponde il momento di fessurazione è pari a:


gli

t=fctm/1.2=(0.30·fck2/3)/1.2=1.84 N/mm2
de

Ipotizzando una posizione generica dell’asse neutro, che comunque tagli la sezione,
dall’annullamento del momento statico della sezione reagente omogeneizzata rispetto l’asse
neutro, si ottiene:

rsi

B  x2 B  ( H  x) 2
Sn  0   n  A's ( x   )  n  As  ( d  x)  n' 0
2 2
ive

dove d=H-=670mm.
Da questa equazione si ottiene x=363 mm.
Un

17
c c

ni
's/n

co
x

M ar
s s/n

mo
Figura 9

l
A questo punto si valuta il momento d’inerzia della sezione reagente omogeneizzata rispetto

lie
all’asse neutro:

In 
B  x3
3
ug
 n  A's ( x   ) 2  n  As  (d  x) 2  n'
B  H  x 
3
3
 11432  106 mm 4
iG
Imponendo l’attingimento della tensione di trazione t, si ha:

M fess  t  In
 H  x   M fess 
ud

 t  n'  64.42 kNm


In n'( H  x )
St

Poiché il momento di fessurazione è minore del momento esterno, la sezione risulta fessurata.
gli
de

rsi
ive
Un

18
ni
co
M ar
l mo
lie
ug
iG
ud
St
gli
de

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rsi

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ive

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Un

19

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