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MUSICA PROFANA

La musica profana è caratterizzata da una notevole carenza di documentazione scritta perché tramandata
soprattutto oralmente.
La musica non religiosa del Medioevo era essenzialmente vocale con accompagnamento strumentale. Gli
strumenti musicali erano utilizzati principalmente per enfatizzare il ritmo. Questo genere di musica si
concentrava su argomenti di vita quotidiana con testi in volgare.
Non esiste in questa fase una musica strumentale indipendente.

La musica medievale era soprattutto praticata da musicisti nomadi (che come tutti gli altri “artisti” danzatori,
acrobati.. erano allora chiamati giullari) che giravano tra i villaggi esibendosi nelle piazze o sui sagrati delle
chiese oppure nei castelli, dove suonavano in cambio di un compenso o di vitto ed alloggio temporanei.
Quando i musicisti si stabilivano in una corte o in un castello erano chiamati menestrelli.
I generi più importanti erano il trotto ed il saltarello.
Carmina Burana
Si tratta di uno dei rarissimi documenti scritti della musica profana medievale giunti fino a noi: è una raccolta di
canti in latino e volgare scritti da studenti di teologia (goliardi) su argomenti decisamente non religiosi (vino,
feste).

Essi vennero ripresi come base e riscritti per orchestra e coro da Carl Orff all’inizio del ‘900.

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