Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
A CURA DI V. MAYRHOFER
• Tecniche di comunicazione
Problemi di comunicazione
• L’esperienza quotidiana ci dice che la maggior parte dei problemi, delle difficoltà di
relazione, sul lavoro, le opportunità perse nascono da difficoltà a comunicare.
• E così una cosa molto “semplice” come comunicare diventa invece difficile.
• Se ci pensi, la comunicazione è uno degli aspetti fondamentali delle interazioni umane
• Hai mai comunicato con qualcuno pensando che entrambi capivate ciò che l’altro intendeva,
ma in seguito sei rimasto sorpreso dell’interpretazione dell’interlocutore o lui della tua, o
entrambe le cose?
• Oppure ti è mai capitato di dire la stessa cosa a due persone diverse e una ha reagito in un
modo e l’altra in un altro completamente differente?
• Tutti ogni tanto facciamo fatica a comunicare con le persone per noi importanti, tuttavia
alcuni riescono ad essere più efficaci e ottenere molto di più da se stessi e dagli altri.
Il public speaking, un’abilità che si impara
• La sola idea di parlare in pubblico vi agita?
• Non vi preoccupate. Il public speaking, infatti, non è un dono, ma un'abilità che si
impara, basta qualche tecnica e tanto esercizio. Per cui tranquille, c'è speranza
anche per le più timide.
VM21
VM22
VM23
Diapositiva 6
VM21 Personal branding: è importante esprimere la propria visione delle cose, non limitarsi a fornire dati fenomenici asettici ma
fornire proprie visioni delle cose, mettere in gioco le opinioni personali, mettere in comunione punti di vista.
Valentina Mayrhofer; 02/09/2017
VM22 Comunicare vuol dire mettere insieme e quindi creare dialogo. Ciò che resta non è solo il dato fenomenico ma lo scambio di
opinioni, l'interazione soggettiva vedi episodi di apprendimento situato
Valentina Mayrhofer; 02/09/2017
VM23 altrimenti sembra di parlare con degli estranei. Mettere in gioco il proprio pensiero aiuta anche ad entrare in sintonia, in
confidenza, in intimità proprio perchè si scambiano non solo dati ma visioni poliprospettiche
Valentina Mayrhofer; 02/09/2017
Dare importanza alle domande
• Anni 90
• Lawe antropologa sociale
• Wenger ricercatore californiano
• Apprendimento in situazione
Dalla teoria intellettualistica classica alle nuove teorie
VM16 E' possibile che due persone apprendano la stessa cosa allo stesso modo eppure si tratta di una coincidenza non di una
produzione collaborativa
Valentina Mayrhofer; 14/07/2017
B veicolare messaggi semplici
Organizzare la comunicazione verbale
• Organizzazione e scelta dei contenuti La preparazione dell'orazione (Aristotele, Cicerone,
Quintiliano) avviene in cinque fasi:
• Scelta dei messaggi da veicolare 1. inventio, (in greco èuresis, ricerca) ricercare le idee
per svolgere la tesi prefissata, rifacendosi a tòpoi
• Pianificazione del discorso: inizio, codificati;
sviluppo, conclusioni 2. dispositio, (in greco taxis, disposizione) organizzare
argomenti ed ornamenti nel discorso;
3. elocutio, (in greco lexis, linguaggio) l'espressione
stilistica delle idee, con la scelta di un lessico
appropriato e di artifici retorici (In questo punto
divergono asiani e atticisti);
4. memoria, come memorizzare il discorso e ricordare
le posizioni avversarie per controbatterle;
5. actio: declamazione del discorso modulando la voce
e ricorrendo alla gestualità.
B veicolare messaggi semplici
Organizzare la comunicazione verbale
La motivazione psicologica
dell'antilingua è la mancanza d'un Le regole della chiarezza verbale
vero rapporto con la vita, ossia in Facilità e chiarezza espositiva
fondo l'odio per se stessi. La lingua L’uso delle parole-chiave
invece vive solo d'un rapporto con la Parlare per immagini
vita che diventa comunicazione, Usare correttamente numeri, statistiche,
d'una pienezza esistenziale che grafici
diventa espressione. Perciò dove Il linguaggio retorico
trionfa l'antilingua - l'italiano di chi Come iniziare e come concludere il discorso
non sa dire "ho fatto" ma deve dire
"ho effettuato" - la lingua viene Focus la semplificazione dei testi
uccisa."
Fonte: Italo Calvino, "L'antilingua", in: Una pietra sopra. Discorsi di
letteratura e società, Milano, Arnoldo Mondatori Editore, 1995, pp.
149-154 (prima pubblicazione su "Il Giorno", 3 febbraio 1965)
Regole della chiarezza verbale
riscrivere per rendere facile un testo (scritto o trasmesso)
Attività di «traduzione»
• LESSICO
• Inserisci parole brevi al posto di parole lunghe
• Inserisci termini concreti al posto di termini astratti
• Inserisci verbi precisi e diretti invece di locuzioni verbali
• Inserisci parole comuni invece di termini tecnici (se la sostituzione non comporta imprecisioni)
• Spiega i termini tecnici se non si possono sostituire
• Usa un linguaggio concreto invece di linguaggio figurato
• Evita il procedimento litotico
Indicazioni pratiche della riscrittura
SINTASSI
ORGANIZZAZIONE TESTO
• Distribuisci il carico informativo evitando di accumulare più informazioni nella stessa preposizione
• Assicura la coesione del testo tramite la ripetizione della stessa parola piuttosto che attraverso sostituenti
• Evita sinonimi, iperonimi, iponimi, incapsulatori, perifrasi, che sono causa di identità ostacolate
• Usa connettivi che non siano ambigui (es perché., ovvero), che siano noti e di largo uso, evita locuzioni preposizionali
(sostituiscili con le preposizioni semplici.
• Preferisci il discorso diretto al discorso indiretto
• Ometti aggettivi e avverbi di abbellimento
Valentina Mayrhofer
Da evitare
Da evitare
C Porre attenzione a come usiamo il corpo
L’importanza dei messaggi visivi (viso e corpo)
•
Le ricerche di Mehrabian
Le ricerche di Mehrabian et al. (1967a, 1967b, 1971) suggerirono che il contenuto delle parole (verbale) conta per
solo il 7%, l'aspetto paraverbale (il tono di voce) per il 38%, mentre le espressioni facciali o i movimenti del corpo
(non verbale) per il 55%[12][13][14]. Lo scopo del suo primo studio era quello di scoprire se durante una MehrabianVM28et al. Inference of attitudes
comunicazione fossero più importanti le parole o la mimica facciale.
from nonverbal communication in two
channels. Journal of Consulting
A Il ricercatore fece ascoltare ad alcuni soggetti una voce femminile registrata che Psychology, Vol 31(3), Jun 1967, 248-
pronunciava la parola "forse" in tre modalità:
252.
• comunicando interesse
Mehrabian et al. Attitudes inferred from
• neutralità non-immediacy of verbal
• o distacco communications. Journal of Personality
and Social Psychology, Vol 6(1), May
B . In seguito ai soggetti vennero fatte vedere delle immagini di volti femminili che
esprimevano le stesse emozioni con il volto. A quel punto fu chiesto di individuare le 1967, 109-114.
emozioni partendo dalla voce, dalle foto, o da entrambe. Come risultato dello studio, ^ Mehrabian A. Silent messages.
le emozioni furono riconosciute più attraverso il viso che attraverso la voce
Oxford, England: Wadsworth. (1971).
• Nel secondo esperimento i soggetti ascoltarono nuove parole registrate;
viii 152 pp.
^ Argyle et al. Visual and verbal
• le prime positive (tesoro, cara e grazie);
information to an impression formation
• le seconde neutrali (forse, davvero, oh)
task. British Journal of Social and
e le terze negative (non, brutale, e terribile).
•
Clinical Psychology, 1970. 9, 222-232
• Le parole erano espresse in vari modi, con diverse emozioni trasferite nella voce, anche incongruenti rispetto al
contenuto (una voce dolce per esprimere parole negative e viceversa). L'esperimento dimostrò che le emozioni
espresse a voce prevalevano sul contenuto: nel caso di una parola negativa detta con voce dolce, vinceva la
dolcezza e viceversa.
Diapositiva 18
L'ipotesi che i movimenti oculari potessero essere in relazione con le rappresentazioni interne venne formulata per
la prima volta dallo psicologo americano William James nel suo libro "Principles o Psychology" (1890, pagg. 193-
195).
Le osservazioni di James sono rimaste inascoltate, però, fino all'inizio degli anni '70, quando psicologi come
Kinsbourne (1972), Kocel et al (1972) e Galin & Ornstein (1974), iniziarono a mettere in relazione i movimenti
laterali degli occhi con i processi relativi all'uso dei diversi emisferi del cervello.
All'inizio del 1976 Richard Bandler, John Grinder ed i loro studenti iniziarono ad esplorare le relazioni tra i
movimenti oculari ed i sensi, come anche i diversi processi cognitivi associati agli emisferi cerebrali.
VM24
Costruito Cinestetico
ricordato
Costruito
Se gli occhi vengono rivolti verso il basso a sinistra
significa che la persona sta dialogando con se
Cinestesico stessa come quando ci si dice qualcosa fra se e se.
ricordato Significa che la persona sta riflettendo, si sta
ponendo delle domande, sta progettando
qualcosa. Attività
1 Il linguaggio del corpo
Un buon comunicatore ascolta il linguaggio del corpo
Proviamo ad interpretare insieme queste immagini:
Attività 1
il linguaggio del corpo
Il linguaggio del corpo
Alcuni gesti indicativi di falsità
Grattarsi il collo
Sfregarsi l’orecchio
Stropicciarsi un occhio
Alcuni segnali di tensione
Arrossamenti viso
Leggera sudorazione fronte e sopra il labbro
superiore
Deglutizione forzata
Battere il tempo col piede
Battere le dita sul tavolo
Fare roteare la penna o gli occhiali
Alcuni segnali di rifiuto
«La stretta di mano dice tantissimo di colui che abbiamo davanti e che si interfaccia a noi, perchè è
quanto di più instintivo possa esserci». Riuscire a interpretare i diversi modi di stringere la mano da
parte dell’interlocutore, aiuta a capire come porsi ( Alberto Castelvecchi, International
communication trainer e docente alla università Luiss )
Stretta di mano profonda e troppo lunga
(5 secondi o più)
Non si incrociano
Cfr
https://www.youtube.c
Le mani vanno lasciate andare. Non va om/watch?v=aT7frVV
programmato come muoverle MnyI
VM25
VM25 l rapport serve a creare un rapporto tra l'emisfero destro del comunicatore e dell'interlocutore. Infatti la comunicazione avviene
tra l'emisfero destro di entrambi gli interlocutori, cioè l'inconscio di ogni individuo comunica con l'altro. Ciò è stato dimostrato
dall'attivazione dei cosiddetti neuroni specchio (mirror neurons)[3][4][5][6], coinvolti nei processi cerebrali che noi usiamo per
mimare inconsapevolmente dei comportamenti, adottandoli per noi stessi.
Valentina Mayrhofer; 02/09/2017
VM20
VM19
VM27
Strumenti attraverso cui si può creare il rapport
Guida (Leading);
Diapositiva 50
Un'altra possibilità è quella di allineare parte della propria fisiologia con quella dell'interlocutore, ad esempio se egli clicca una
penna su e giù, è possibile per il praticante battere i piedi a tempo dei clic.
Rispecchiando i comportamenti dell'interlocutore, verranno attivati i neuroni specchio e si verrà ad instaurare un'intesa o una
relazione tra i centri nervosi del cervello, dando luogo ad una comunicazione inconscia. Una volta stabilita la comunicazione
inconscia, ci si può accorgere di ciò tramite diversi indicatori. Questi potrebbero essere senso di cordialità o semplicemente
qualcosa che è scattato. Può verificarsi un cambiamento del colore della pelle verso toni più scuri, e infine l'abilità di guidare la
persona. Ad esempio se ci si gratta la gamba, l'interlocutore sarà portato a copiare il praticante senza accorgersene. Questa
abilità di guidare la persona richiede inizialmente al praticante di instaurare un livello conscio di fiducia, sufficiente a convincere
la mente inconscia a co-operare. Di fatto questa guida avviene solamente se l'interlocutore prova confidenza e fiducia
Valentina Mayrhofer; 01/09/2017
• Ricalco verbale (verbal mirroring): esso avviene attraverso l'analisi delle parole più
frequentemente utilizzate dall'interlocutore. Tramite i predicati si può dedurre il suo sistema
rappresentazionale preferito, e in virtù di ciò è possibile gettare le basi per mettere in
pratica il ricalco, e quindi per creare un rapporto sintonico.
• Ricalco extraverbale o non verbale (physical mirroring): avviene attraverso la riporoduzione
della postura, della gestualità, dei toni e dei volumi utilizzati dall'interlocutore.
Guida
• [La guida (leading) rappresenta la terza e ultima fase del rapport, in cui, una volta
"agganciato" l'interlocutore tramite il ricalco, è possibile modificare il proprio ritmo
e l'andatura, portando questo a fare lo stesso. La guida viene considerata come la
conseguenza del ricalco, e indica in termini semplici "avere un effetto sul
comportamento dell'altra persona portandola al cambiamento". Questo
permette al praticante di PNL di acquistare un maggior controllo nel rapport.
• Usando la tecnica della guida il comunicatore porta l'interlocutore a una certa
conclusione, presentandogli nuove alternative o nuovi punti di vista durante la
conversazione per fargli prendere nuove direzioni.
Neuroni specchio
Input visivi • nella corteccia Attività motoria correlata
premotoria delle
scimmie "monkey see, monkey
• negli esseri umani do" ("scimmia vede,
scimmia fa").
Diapositiva 54
VM26 el 1995 alcuni ricercatori italiani dell'Università di Parma scoprirono una nuova tipologia di neuroni. Queste cellule,
chiamate neuroni specchio, si trovano nella corteccia premotoria delle scimmie così come gli esseri umani[19][20]. Negli esseri
umani fanno parte della specifica area denominata area di Broca, che è anche coinvolta nell'elaborazione del discorso. Anche se
le cellule sono correlate all'attività motoria (cioè sono parte del sistema dal quale originano le risposte cinestetiche come
muovere un braccio), esse sembrano essere attivate da un input visivo. Quando una scimmia osserva un'altra scimmia (o anche
un essere umano), compiere un movimento del corpo, i neuroni specchio si attivano. Mentre lo fanno, la scimmia sembra
copiare involontariamente il movimento stesso che ha osservato visivamente. Spesso questo movimento involontario è inibito
dal cervello (altrimenti la scimmia sarebbe costantemente la copia ogni altra scimmia), ma il processo imitativo risultante è
chiaramente la fonte del detto inglese "monkey see, monkey do" ("scimmia vede, scimmia fa").
Nei soggetti umani, quando questa zona del cervello è esposta al campo magnetico della stimolazione magnetica transcranica
(TMS), riducendo così il controllo conscio, allora semplicemente mostrando un film di una persona che raccoglie un oggetto
porterà il soggetto a copiare involontariamente quell'esatta azione con la mano[21]. Questa capacità di copiare le azioni di un
proprio simile è stata ovviamente molto importante nello sviluppo dell'intelligenza sociale dei primati. Questa permette di
identificarsi con la persona che si sta osservando. Quando questa zona del cervello è danneggiata a causa di un ictus, copiare le
azioni di un altro diventa quasi impossibile. Lo sviluppo del linguaggio è stato chiaramente il risultato di questa abilità imitativa.
Inoltre, vi è una crescente evidenza che l'autismo e la sindrome di Asperger sono legate ad attività anomale dei neuroni
specchio.
I neuroni specchio rispondono alle espressioni facciali associate alle emozioni pure, in modo da permettere alla persona di
vivere direttamente le emozioni di coloro che osservano. Condon ha meticolosamente studiato delle videoconversazioni,
confermando questi modelli. Ha scoperto che in una conversazione di successo, i movimenti come un sorriso o un cenno del
capo sono involontariamente imitate dall'altra persona entro 1/15 di secondo. In pochi minuti dall'inizio della conversazione, il
tasso del volume, del tono e della parola (numero di suoni al minuto) delle voci delle persone corrispondono. Ciò è correlato
con una sincronizzazione del tipo e velocità di respirazione. Anche la postura generale del corpo è regolata sulla conversazione
in modo che le persone sembrano corrispondere o risultare speculari[22]. Quando una persona regola l'espressione del viso e
altri comportamenti non verbali per allinearsi con gli altri, essa sta effettivamente utilizzando lo stesso schema di attivazione
cerebrale dell'altra persona. Quando i neuroni specchio rispondono e copiano le azioni dell'interlocutore, in tal modo si
percepisce ciò che esso sta provando. Il risultato è quello che i ricercatori nel campo della psicologia chiamano "contagio
emotivo"[23], e che in PNL viene chiamato rapport.
Valentina Mayrhofer; 02/09/2017
Saper comunicare
Valentina Mayrhofer
valemay71@gmail.com
…con la speranza di aver innescato una piccola scintilla, che speriamo diventi una
grande fiamma.