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CINGHIE
Organi flessibili propriamente detti per la trasmissione del moto da
una puleggia motrice ad una puleggia condotta montate su alberi
relativamente lontani tra loro. L’avanzamento avviene per l’aderenza
della cinghia sulle pulegge.
Organi di trasmissione flessibili
CINGHIE
Organi flessibili propriamente detti per la trasmissione del moto da
una puleggia motrice ad una puleggia condotta montate su alberi
relativamente lontani tra loro. L’avanzamento avviene per l’aderenza
della cinghia sulle pulegge.
PIATTE
TRAPEZOIDALI
DENTATE
SEZIONE TRIANGOLARE
SEZIONE QUADRANGOLARE
(per piccole forze e comandi di
precisione)
f: trasmissione a cinghia con sezione circolare. g: trasmissione a cinghia con
rotazione contraria a cinghia aperta (contatto su entrambi i lati della cinghia)
g
Il tendicinghia, posto sul ramo lento, aumenta l’angolo di
avvolgimento (di contatto tra cinghia e puleggia) con
conseguente aumento della coppia trasmissibile
Geometria di una trasmissione a
cinghie piatta
j=
𝜃𝐷 = 𝜋 + 2𝜑; 𝜃𝑑 = 𝜋 − 2𝜑
1
𝐿 = 4𝐶 2 − 𝐷 − 𝑑 2 + 𝐷𝜃𝐷 + 𝑑𝜃𝑑
2
j=
2
𝜃 = 𝜋 + 2𝜑
1
𝐿= 4𝐶 2 − 𝐷 + 𝑑 2 + 𝐷+𝑑 𝜃
2
Il flessibile si definisce ideale quando è schematizzabile mediante una linea
rappresentante l’asse geometrico, è inestensibile secondo tale asse, e può
disporsi in un piano secondo una qualsiasi configurazione senza variazione
di energia interna.
Si possono individuare due condizioni di funzionamento:
• la prima in assenza di scorrimento in cui le forze di trasmissione
tangenziale tra puleggia e flessibile sono trasmesse per aderenza.
• La seconda quando è presente lo scorrimento che, per l’inestensibilità
del flessibile è globale e le forze tangenziali al contatto vengono
trasmesse per attrito.
T0
d2/2
M1 d1/2
1
T j
dj
T+dT T1
T
dj
fdN
dFc, dN T+dT
T
Si considera la dj Equilibrio alla rotazione:
d d
seconda M1 T1 1 T0 1 0
fdN 2 2
condizione di
funzionamento Potenza:
P M1 1 T1 T0
d1
dFc, dN T+dT 1
2
d
dFc dN T(j)dj dm q 1 dj q: densità lineare
2
2
fdN dT 2 d1
dFc dm 2 d1
q dj q v 2dj
2 4
dT
q v 2dj T(j)dj
f
dT T(j) qv 2 f dj
dT
f dj
T(j) qv 2
j
T qv 2
T
dT
T (j ) qv 2 f 0 dj
T qv 2
e f j (1)
T0 0
e f 1 d 1
T1 T0 T1 q v f
d1 2
M max
2 e 2
T(j)
ds ds0 1 ds0 1
E: modulo di Young
Es s: sezione resistente
T0 T (j ) T1
La velocità di scorrimento è:
ds ds0 T(j)
v ( j) 1 con T0 T(j) T1
dt dt Es
ds ds0 T
v0 1 0 Tratto lento
dt dt Es
ds ds0 T
v1 1 1 Tratto teso
dt dt E s
v1 v0 T T0
1 1
v1 E s T1
ds0 T ds0 T
v2 1 0 v1 1 1
dt Es dt Es
In condizioni correnti il valore sopra riportato vale circa 2-3 %. Il valore così
basso rende lecito trascurare, a livello globale, la variazione di velocità,
assumendo quindi:
d d 2 d1
v1 1 1 2 2 v 2
2 2 1 d 2
e f 1 d1
Potenza massima trasmissibile: M max T1 q v f
2
e 2
e f 1 e f 1 d 1
P T1 q v f v T1 q v f 1
2 2
e e 2
P
v
ef 1
ef 1
T1 q v f T1 2qv f v 0
2
e e
T1 Tmax
v max
3q 3q
s Ey 1 Ey q
v max amm
amm
densità
3q R1 3 R1 s materiale
𝛾 𝛾
Equilibrio in direzione radiale: 𝑑𝐹𝑐 + 2𝑑𝑁𝑠𝑖𝑛 + 2𝑓𝑑𝑁𝑐𝑜𝑠 = 𝑇𝑑𝜑
2 2
Equilibrio in direzione tangenziale: 𝑑𝑇 = 2𝑓𝑑𝑁
𝑑𝑇 𝛾 𝛾
Con 2dN dalla seconda, la prima diventa: 𝑞𝑣 2 𝑑𝜑 + 𝑠𝑖𝑛 + 𝑓𝑐𝑜𝑠 = 𝑇𝑑𝜑
𝑓 2 2
Si possono quindi riottenere le stesse equazioni di Eulero e ripetere anche le
considerazioni successive viste prima usando come coefficiente d’attrito la quantità:
𝑓
𝑓∗ = 𝛾 𝛾
𝑠𝑖𝑛 +𝑓𝑐𝑜𝑠
2 2
In realtà, ad incuneamento avvenuto della cinghia sulla puleggia, si riscontra che il
𝑓
coefficiente di attrito equivalente diviene semplicemente: 𝑓 ∗ = 𝛾
𝑠𝑖𝑛
2
SOLLECITAZIONE DELLA CINGHIA
FL
L v 2 F L c tensione ramo lento + tensione forza centrifuga
s
FT
T v 2 FT c tensione ramo teso + tensione forza centrifuga
s
Tt
u T L Tensione utile
s
2E y
f1 tensione dovuta alla flessione sulla puleggia 1
d1
2E y
f 2 tensione dovuta alla flessione sulla puleggia 2
d2
A causa della variabilità della sollecitazione agente sulla cinghia si può considerare
un ciclo di fatica
START
Q
a2
f1
1
2
a1
f2
CICLO DI FATICA
Si può considerare un ciclo equivalente: i massimi della tensione nel ciclo m1 e
m2 sono sostituiti da:
e f 1
P amm fe cent s f v
e
La tensione da flessione può essere scritta, essendo una tensione a fatica:
1 1 2
Ipotesi di accumulo
lineare del danno
n1 n 2 n eq
2E y
Essendo in generale f
d
d11 d 21 2 d eq
1
2
1
1 1 d11 d12
d eq 2 1
d1eq d11 d12 d1 d12
d1
ponendo ;
d2
2
d eq 1
d1 deq c d1
1
con
2 0.20 cinghie a sezione larga
c 1
1 0.16 cinghie a sezione stretta
c 1.12 1.15
Si può quindi scrivere
2E y
f eq
c d1
e quindi la potenza
2E y ef 1
P amm cent s f v
c d1 e
Si può valutare anche il valore della tensione ammissibile:
Il valore limite di amm per 107 cicli è compreso tra 9 e 14 MPa, pertanto k è
compreso tra 39 e 60 MPa per cinghie a sezione larga e tra 26 e 41 MPa per
cinghie a sezione stretta.
DATI:
• potenza da trasmettere (solitamente di targa del motore)
• n1
•
• (interasse)
• condizioni di esercizio, natura del carico e tipo di motore
PC=P·CS [CV]
Tipi di sezione
2. Scelta del tipo di cinghia (da diagramma con n1 e PC)
Tipi di sezione
3. Noto il tipo di cinghia, si ricavano dall’unificazione le
dimensioni geometriche caratteristiche
I
1 d 1 3
1
2
I d2 3
L 2 I
d1 d 2 d 2 d1
2
(mm)
2 4 I
L va arrotondato al più vicino presente in commercio; quindi se necessario
si interviene sull’interasse I
Lv L
Icorr I
2
qualora l’interasse sia una specifica di progetto, si interviene sui valori di
d1 e d2.
2 E y e f 1
P0 amm cent f s v
c d1 e
amm n k amm
k 2 h v
n h: durata cinghia
n L0
L 1
amm k 0
2h v
L 2 E y e f
1
P0 k 0 v v 2 f s v
2h c d1 e
7. Calcolo della potenza attuale relativa alla trasmissione
reale α π L L0
ef 1 e f
C f f
e e 1
PA C CL P0 nella trasmissione reale
CL da tabelle
(tiene conto di L0 e L)
PC
z z intero arrotondato in eccesso
PA