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Pel Izzi 111128
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CICLI FRIGORIFERI
T1
Q1
M L
Q2
T1>T2
T2
Nel primo caso, come si può ben vedere dalla figura precedente, la macchina
mantiene la temperatura T2 costante (in teoria) assorbendo il calore Q2, inoltre cede il
calore Q1 al serbatoio a temperatura T1, che di solito è rappresentato dall’ambiente
esterno.E’ per questo motivo che un normale frigorifero, durante il suo
funzionamento, emette calore nell’ambiente attraverso una serpentina che funziona
come una vera e propria stufetta,rendendo spesso la cucina la stanza più calda di una
casa.
Nel secondo caso invece quello che interessa è il calore Q1 che la macchina è in
grado di fornire al serbatoio a temperatura T1, ossia lo scopo è il riscaldamento di un
ambiente come ad esempio un appartamento.Questo può avvenire assorbendo il
calore Q2 da un serbatoio che in questo caso viene rappresentato dall’ambiente
esterno, inoltre è necessario utilizzare il lavoro L.
-1-
Lezione del 2/11/99 - Ora 14:30-16:30
condensatore
3 2
l'
turbina compressore
4 1
evaporatore
Q2
Figura 2 : Schema di un impianto frigorifero
Come si può vedere la macchina inversa è composta dagli stessi elementi della
macchina diretta, anche se la turbina in questo caso può essere sostituita da una
valvola di laminazione. Infatti il lavoro l’ prodotto dalla turbina risulta essere molto
piccolo, così non viene più recuperato, allora si preferisce utilizzare una valvola di
laminazione che ha un costo inferiore.Queste somiglianze si ritrovano anche nelle
particolari trasformazioni che subisce il fluido all’interno della macchina, infatti una
macchina inversa utilizza un ciclo Rankine percorso appunto in senso inverso.
Studiamo ora nel dettaglio i vari passaggi del ciclo frigorifero dandone una
rappresentazione sul diagramma p-v :
-2-
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p
3 2' 2
4' 4 1
-
1 >2 Il fluido, che in 1 si trova allo stato di vapore saturo secco (titolo
unitario), passa attraverso un compressore che ne aumenta la pressione per mezzo di
una trasformazione adiabatica reversibile. Durante questo passaggio si verifica un
aumento significativo della temperatura del fluido, che in 2 si trova nel campo del
vapore surriscaldato.
- -
2 >2’, 2’ >3 Il fluido percorre la serpentina del condensatore e cedendo
calore Q1 comincia a raffreddarsi (2->2’) a pressione costante, fino a raggiungere in 2’
lo stato di vapore saturo secco; a questo punto, sempre a pressione costante, il vapore
comincia a condensare (2’->3) e a temperatura costante giunge in 3, che si trova sulla
curva limite inferiore (titolo 0).
-
3 >4 Il fluido entra nella valvola di laminazione e subisce una trasformazione
isoentalpica (h3 = h4) che ne diminuisce la pressione e la temperatura e ne aumenta il
volume. L’uso della valvola fa sì che questa trasformazione non sia più adiabatica
reversibile come nel caso della turbina (3->4’), anzi, la valvola rende questo processo
fortemente irreversibile e da ciò deriva l’impossibilità di tracciare un percorso definito
da 3 a 4. Altrettanto indefinita risulta essere l’area del ciclo frigorifero, e questo
rappresenta uno svantaggio rilevante.
-
4 >1 Il fluido, che in 4 è quasi completamente liquido, entra nell’evaporatore
e a pressione costante comincia la vaporizzazione assorbendo il calore Q2 fornito al
sistema , fino a raggiungere lo stato iniziale 1 nel quale può ricominciare il ciclo.
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2
T
3 2'
4' 4 1
2
h
2'
1
3 4
4'
-4-
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Figura 6 : Esempio di una macchina frigorifera industriale che utilizza Freon o Ammoniaca.
-5-
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st
co
3 2' 2
=
s
4 1
f
Q2
L
(1)
Q1
COP (2)
L
-6-
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h1 h3
COP (4)
h 2 h1
Questo ci dice che la stessa macchina dal punto di vista termodinamico presenta
un maggior rendimento se utilizzata come pompa di calore anziché come frigorifero.
Inoltre il rendimento può essere migliorato rallentando e accelerando la macchina
frigorifera nei momenti opportuni, piuttosto che spegnendola e riaccendendola.
Questo ultimo metodo può anzi arrecare gravi danni, in quanto se un impianto rimane
spento per un periodo prolungato può accadere che dell’acqua si infiltri all’interno del
compressore nonostante la presenza di valvole di sicurezza, provocando seri problemi
al momento della riattivazione del sistema. E’ per questo motivo che la durata media
dei frigoriferi, sempre accesi, si aggira intorno ai 20 anni, mentre i condizionatori
dopo 4 o 5 anni di solito devono essere riparati.
ESEMPIO
Una macchina frigorifera utilizza come refrigerante il Freon F12, che fornisce il
calore Q = 200000 frigorie/h. Conoscendo le due temperature T ev=5°C e
f
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3 2
4 1
Confrontando i due valori notiamo che non c’è una grande differenza, quindi
possiamo concludere che l’effetto utile frigorifero della nostra macchina è elevato .
Q1 Q 2 1 1
f
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200000 4187 1
Q 1 1 265100W
3600 6,6
200000 4187
L 34920W
3600 6,6
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Iniziamo ricordando il Principio di Avogadro, che dice che una mole di gas a
T=273,15 K, p=1 atm, occupa sempre un volume pari a 22,414 litri. Questa legge
rimane valida anche per le miscele di gas perfetti, in quanto si ipotizza che una miscela
composta da più gas perfetti rimanga essa stessa perfetta.
Sappiamo già che due gas perfetti differiscono solo per massa molare, quindi
quello che ci interessa è ricavare il valore di alcuni parametri della miscela, come:
(massa molare media),
R (costante media della miscela), C p , C v (calori
specifici medi). Queste sono tutte grandezze medie; esse vengono calcolate facendo
una media pesata fra i coefficienti relativi ai singoli gas componenti. Un’altra
notazione è questa: , R , C p , C v , inoltre le unità di misura sono Kg/Kmol per e
KJ/KgK per gli altri parametri.
La miscela che incontriamo più spesso è l’aria, i cui componenti principali sono
ossigeno ed azoto. Supponiamo di avere una massa M1 di O2 e una massa M2 di N2,
possiamo ricavare come esempio il valore dei coefficienti :
M 1Cpo M 2Cpn
C p
2 2
M1 M 2 (1)
1 1
1 M 1 1 M 2 2 (2)
M1 M 2
M 1Cpo M 2Cpn
C p
2 2
M1 M 2 (3)
M 1 R1 M 2 R 2
R in cui M3 = M1 + M2 (4)
M3
Queste formule possono essere estese al caso generale in cui la miscela sia
composta da un numero N di gas perfetti, ed in questo caso verranno sommati al
numeratore e al denominatore N contributi .
Supponiamo che in un problema sia scritto :
- 10 -
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p
RT (5)
in cui rappresenta la densità del gas.
Rimane da studiare un ultimo caso, quello in cui nel mescolarsi un gas cambia le
percentuali iniziali, ossia quando avviene il cosiddetto fenomeno di miscelazione.
Questo è sempre un processo irreversibile, così non può essere disegnato sui
diagrammi, si possono conoscere unicamente gli stati iniziali e finali e si troverà che
S 0 .
ESEMPIO
O2 N2
O 2+N 2
O2 N2
V1=0,21 V2=0,79 m³
m³
T1=20°C T2=20°C
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lo scatolone è adiabatico (Q=0), il lavoro è nullo (L=0) allora dal primo principio
della termodinamica
M 1Cv1 M 2Cv 2
Cv
M1 M 2 si ottiene
p1V1 = M1R1T1
p2V2 = M2R2T2
p3V3 = M3R’T3 inoltre avendo
V3 = V1 + V2 e
M 1 R1 M 2 R 2
R si può concludere che
M3
conoscendo
T p
s Cp ln R ln
T0 p0
possiamo scrivere:
T
S 3 M 3 s 3 M 3 C p ln
T0
T1
S 1 M 1Cp1 ln
T 0
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T 2
S 2 M 2 Cp 2 ln
T0
partendo da
Cp
1, 4
Cv
e Cp - Cv = R
posso scrivere
Cp = 1,4 Cv = 1,4 (Cp - R) Allora
Cp(1 - 1,4) = - 1,4 R così, essendo
8,314
R1 0,2598 KJ/KgK
32
8,314
R2 0,2969 KJ/KgK
28
trovo che
Cp11 1 0, 259
1,4
così
Cp1 0,9093 KJ
KgK
0,2969
Cp 2 1,039 KJ
1 KgK
1
1,4
293
S 1 0,275 0,9093 ln 17,68 J
273 K
293
S 2 0,908 1,039 ln 66,70 J
273 K
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273 1 K
293 0,79
130,24 J
S 2 fin M 2 Cp 2 ln R 2 ln
273 1
K
L’entropia totale dello stato finale risulta essere S3 260 J/K, quindi si troverà :
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