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sommario 3

Anno III In questo numero


n. 14 • Crisi… ........................................................... 4 • A Venezia... un Donaggio rosso shocking!: . 22
Settembre / di Anna Maria Asero intervista esclusiva a Pino Donaggio
di Alessio Coatto, Massimo Privitera & Pietro Rustichelli
Ottobre • Novità dal mondo della musica da film: .... 5
2005 news, case discografiche ed eventi • La musica in Kubrick - seconda parte: ...... 28
di Fabio D’Italia da Lolita ad Arancia Meccanica
di Stefano Tosi
• Ravello Festival 2005: ................................. 6
reportage dell’evento campano sul tema • Un “cinefilo assoluto”: ................................ 32
del ‘contrasto’ tra musica per il cinema intervista esclusiva a Ezio Bosso, autore di
e la fiction Io non ho paura & Quo vadis, baby?
di Anna Maria Asero di Pietro Rustichelli
• Ennio Morricone racconta: .......................... 8 • La musica dei videogiochi – 7a parte: ...... 35
seconda parte della lunga intervista alla intervista esclusiva a Yasunori Mitsuda
carriera al compositore romano di Andrea Chirichelli
di Stefano Sorice
• Viaggio nel fantastico mondo della ............ 38
• Nella fabbrica delle note: ............................. 14 Sonorizzazione:
Danny Elfman ci svela il suo lavoro per sesta parte del dossier Cinema da Ascoltare
La fabbrica di cioccolato & La sposa cadavere di Maurizio Torretti
di Doug Adams
• Recensioni di CD vecchi e nuovi: .............. 42
• FictioNote: ..................................................... 21
recensioni produzioni televisive • Filmografia essenziale di Pino Donaggio .. 50

Le recensioni discografiche
• C’era una volta in America ........ 10 • La maschera di cera • Vieni via con me ......................... 46
di Alessio Coatto (song album) ............................... 43 di Jacqueline Valenti
• C’era una volta il West ............... 11 di Jacqueline Valenti • Provincia meccanica .................. 46
di Massimo Privitera • Hostage ........................................ 43 di Jacqueline Valenti
• Giù la testa ................................... 12 di Gianni Bergamino • Western trio .................................. 46
di Alessio Coatto • Clean ............................................. 43 di Massimo Privitera
• Le musiche per il Cinema di Mattia Nicoletti • Ringo nel Nebraska .................... 46
di Giuseppe Tornatore ............... 13 • Team America – World Police ... 43 di Massimo Privitera
di Pietro Rustichelli di Andrea Chirichelli • Poliziotteschi graffiti ................... 46
• La sposa cadavere ..................... 20 • Batman begins ............................ 43 di Massimo Privitera
di Maurizio Caschetto di Fabrizio Campanelli • CineJazz ....................................... 46
• La fabbrica di cioccolato............ 20 • Blade trinity .................................. 44 di Massimo Privitera
di Giuliano Tomassacci di Andrea Chirichelli • Cinecocktail.................................. 47
• Madre Teresa ............................... 21 • La sposa turca ............................. 44 di Massimo Privitera
di Massimo Privitera di Giuliana Molteni • Sacco e Vanzetti .......................... 47
• RIS- delitti imperfetti ................... 21 • Il fantasma dell’Opera ................ 44 di Pietro Rustichelli
di Luca Bandirali di Jacqueline Valenti • L’ora delle pistole –
• Il cuore nel pozzo ....................... 21 • Cursed, il maleficio ..................... 44 vendetta all’Ok Corrall ............... 47
di Massimo Privitera di Andrea Chirichelli di Maurizio Caschetto
• Cefalonia ...................................... 21 • Il ritorno ........................................ 44 • Codice Jericho / The gostbreaker. 47
di Massimo Privitera di Maurizio Torretti di Gianni Bergamino
• Carrie, lo sguardo di Satana ...... 24 • Miss F.B.I. – infiltrata speciale .. 44 • Squadriglia 633 /
di Alessio Coatto di Jacqueline Valenti Sfida negli abissi ......................... 47
• La monaca di Monza, • Spartacus (miniserie).................. 44 di Maurizio Caschetto
eccessi, misfatti, delitti .............. 25 di Gianni Bergamino • King Kong .................................... 47
di Alessio Coatto • Open water.................................... 45 di Gianni Bergamino
• Il seme di Chucky........................ 27 di Maurizio Torretti • Al college tutto può accadere ... 48
di Massimo Privitera • Raccolta Philippe Rombi ........... 45 di Gianni Bergamino
• Io non ho paura ........................... 34 di Massimo Privitera • Testament ..................................... 48
di Pietro Rustichelli • After the sunset .......................... 45 di Maurizio Caschetto
• Quo vadis, baby? ........................ 34 di Jacqueline Valenti • Epics ............................................. 48
di Pietro Rustichelli • Gli sceriffi delle stelle – vol. 2 ... 45 di Maurizio Caschetto
• La guerra dei mondi ................... 42 di Andrea Chirichelli • Music from the Star Wars Saga. 48
di Maurizio Torretti • Lista civica di provocazione ..... 45 di Pietro Rustichelli
• Cinderella man ............................ 42 di Jacqueline Valenti • Music from the films of Steven
di Maurizio Torretti • Quando sei nato non puoi Spielberg....................................... 48
• Madagascar .................................. 42 più nasconderti ........................... 45 di Pietro Rustichelli
di Massimo Privitera di Maurizio Torretti • La lunga ombra gialla................. 49
• The interpreter ............................. 42 • Tartarughe sul dorso .................. 45 di Gianni Bergamino
di Giuliano Tomassacci di Pietro Rustichelli • Capricorn one .............................. 49
• The ring / The ring 2 ................... 42 • Raul – diritto di uccidere ........... 45 di Gianni Bergamino
di Giuliano Tomassacci di Pietro Rustichelli • Alien Nation.................................. 49
• The skeleton key ......................... 42 • Tutti all’attacco ............................ 46 di Gianni Bergamino
di Gianni Bergamino di Jacqueline Valenti • Goblin: la musica, la Paura,
• I fantastici 4 .................................. 43 • Te lo leggo negli occhi .............. 46 il fenomeno (libro) ...................... 49
di Maurizio Caschetto di Jacqueline Valenti di Giuliano Tomassacci

Legenda recensioni
Mediocre Sufficiente Buono Ottimo Capolavoro

I giudizi delle recensioni di Colonne Sonore si riferiscono a valutazioni artistiche assolutamente personali dei redattori e non vogliono in
alcun modo interferire da un punto di vista commerciale e discografico.
4 redazionale

Crisi...
Il redazionale di questo numero vuole steva, che mancava sul mercato editoriale,
analizzare un concetto che è stato espo- che tutti (lettori e gente del mestiere) plau-
sto durante il simposio che si è tenuto a dono con entusiasmo, ma poi…
Ravello, coordinato e moderato da noi Devi affrontare i grossi problemi per Anno Terzo, Numero 14
giornalisti della rivista di Colonne sonore. sopravvivere, per mandare avanti un’inizia- Settembre / Ottobre 2005
Il pensiero espresso eccellentemente tiva interessante e coinvolgente, che piace, Registrazione al tribunale di Milano
dal musicologo Riccardo Giagni ha colpi- ma che non si può sostenere da sola. n.356 del 03/06/2003
to molto l’attenzione del pubblico e di chi E allora sarà pure vero che questa Poste Italiane Spa
vi scrive. In poche e succinte parole si società è in crisi di valori, di idee ed eco- Spedizione in A.P. - DL. 353/2003
parlava di crisi del cinema e dall’analisi nomica, ma perché chi vuole emergere e (Convertito in Legge 27/02/04 n° 46)
fatta dal musicologo è venuto fuori che il desidera fare qualcosa viene sempre art. 1 comma 1 DCB - Milano.
Abbonamento annuale per 6 numeri:
disagio della società influenza indiretta- affossato da un sistema sempre più clien- 25.00 € + 3.00 € di spese postali
mente il cinema e le arti ad essa connes- telare e potente, che riserva lo spazio solo
se, quindi le colonne sonore, gli artisti, i ad una piccola élite, che non sempre è OttavaArte Edizioni
registi ed altri ancora. all’altezza della situazione? di Massimo Privitera
Via Wildt n.5 - 20131 MILANO
Sempre Giagni asseriva che “l’intensità E allora se al cinema si consiglia, Tel. 347.4072349 - Fax 02.26681884
di una scena di un film di Rossellini o di anche per avere più pubblico in sala, di redazione@colonnesonore.net
Besson non esiste più nel cinema odier- inventare storie nuove e più coinvolgenti, www.colonnesonore.net
no, forse solo una pellicola coreana o ira- facciamo sì che questa società sempre
Direttore responsabile:
niana possiedono la stessa carica emoti- più impantanata nel fango di un sistema Anna Maria Asero
va di quelle di una volta”. farraginoso e nepotistico, volti pagina e
Da qui parte la mia riflessione: perché apra le menti e le braccia alle nuove idee, Capo redattore: Massimo Privitera
succede tutto ciò? Forse mancano le idee? ed esca una volta per tutte dall’impasse in Redazione:
O tutto ciò che nasce muore nell’arco di cui si trova. Maurizio Caschetto Alessio Coatto,
pochi secondi perché, se non hai gli aggan- E a tutti noi comuni mortali non resta che Pietro Rustichelli, Giuliano Tomassacci
ci giusti, la tua idea è destinata al dimentica- lottare per far sì che le nostre iniziative e Art Director - Impaginazione:
toio? Prendete una rivista come la nostra, idee vadano avanti e siano ascoltate o lette Pietro Rustichelli
un’idea eccellente, un giornale che non esi- da tutti. Anna Maria Asero Correttore di bozze: Fabio D'Italia

La rivista è reperibile o ordinabile Collaboratori:


Dove trovate Colonne Sonore

Giovanni Aloisio, Luca Bandirali, Gianni


in tutte le librerie della catena nazionale Bergamino, Susanna Buffa, Fabrizio
‘la Feltrinelli’ e in molti punti vendita in Campanelli, Piero Campanino, Andrea
tutta Italia, tra cui: Chirichelli, Luca Cirillo, Gabrielle
LOMBARDIA
Lucantonio, Mattia Nicoletti, Roberto
CINEMA ANTEO - Libreria del Cinema - Via Milazzo 9 - MILANO
Pugliese, Stefano Sorice, Marco
BLOODBUSTER SNC - Via P.Castaldi 30 - 20124 MILANO Spagnoli, Chiara Tafner, Maurizio Torretti,
LA BORSA DEL FUMETTO - Via Lecco 16 - MILANO Stefano Tosi, Jaqueline Valenti,
DISCO CLUB - Piazza Cordusio (Stazione MM) - 20123 MILANO Emmanuel Vanni, Barbara Zorzoli
STRADIVARIUS - Via Pecchio 1 - MILANO
TAU BETA - Via Pavoni 5/b - 20052 MONZA (MI) Un sentito ringraziamento a: Doug Adams,
LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana, 15/D - 22100 COMO Lukas Kendall & Joe Sikoryak di “FSM”
PIEMONTE Alessandro Belloni, creatore della
WIDESCREEN - Via San Secondo, 55 - 10128 TORINO JW Italian Home Page - www.jwilliamsmusic.it
VENETO Antonio Alesci di Cineclick
CINECITY MULTISALA - Via Sile, 8 - 31057 SILEA (TV) Daniela Zacconi di Film TV
FRIULI VENEZIA-GIULIA Roberto Zamori di Hexacord
CINECITY MULTISALA - Via Nazionale, 74/2 - 33040 PRADAMANO (UD) Paolo Dell'Orso della GDM
EMILIA ROMAGNA Remigio Truocchio e Valeria Cosenza
CASA DEL DISCO di FANGAREGGI & C. - L.go Muratori, 204 - 41100 MODENA
LIBRERIA ‘LA FENICE’ - Via G. Mazzini, 15 - 41012 CARPI (MO) Stampa:
LAZIO Grafiche Sala - Novi di Modena
CASA DEL CINEMA - Largo M. Mastroianni, 1 - 00197 ROMA Distribuzione:
DISCHI ‘L’ALLEGRETTO’ di MARY - Via Oslavia, 44 - 00195 ROMA
REVOLVER dischi-cd-dvd - Via S.Gherardi, 90-102 - 00146 ROMA
MUSICARTE - Via Fabio Massimo, 35/37 - 00192 ROMA
SUPERNOVA RECORDS - Cinecittà Due - Via Palmiro Togliatti, 2 - 00175 ROMA Red Distribuzione - Modena
059.212792 - info@redonline.it
SICILIA
‘BROADWAY’ LIBRERIA DELLO SPETTACOLO - Via Rosolino Pilo, 18 - 90139 PALERMO
KINO - AITNAION - Largo Papa Paolo VI, 10 - 95125 CATANIA La documentazione, le immagini, i marchi e quan-
t'altro pubblicato e riprodotto su questa rivista è
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© Warner Bros - © Varèse Sarabande
© Warner Sunset - © Decca/Universal
news 5

Notizie dal mondo della musica da film


Case discografiche: nuove incisioni e riedizioni di grandi classici a cura di Fabio D’Italia
Buysoundtrax mono registrato all’epoca, questa edizione è Silva Screen
E’ già disponibile lo score elettronico compo- stata realizzata in stretta collaborazione con Sono già disponibili: The Guns of Navarone
sto da Richard Band e Joel Goldsmith (figlio l’autore, il Maestro Armando Trovajoli, che (“I cannoni di Navarone”, 1960 – Dimitri
del compianto Jerry) per il film di fantascien- ha riveduto la scaletta del 33 giri originale Tiomkin; edizione integrale reincisa dalla
za Laserblast (“L’uomo laser”), del 1978. stampato dalla RCA Italiana, aggiungendo City of Prague Philharmonic diretta da Nic
www.buysoundtrax.com alcuni brani inediti. Raine), Charmed: The Book of Shadows
www.gdmmusic.com (una raccolta di canzoni dalla fortunatissima
Capitol/EMI serie TV “Streghe”, in onda sulle reti Rai),
E’ già disponibile su CD la prima edizione Intrada The Shield (dalla serie poliziesca che ha
assoluta della colonna sonora originale di E’ già disponibile lo score di Laurence fatto ottenere a uno dei protagonisti, Michael
Raging Bull (“Toro Scatenato”, 1980), il cele- Rosenthal per Heart Like a Wheel (“Cuore Chiklis, il ruolo della “Cosa” ne I Fantastici
bre film di Martin Scorsese sull’ascesa e il come una ruota”, 1983), commedia Quattro) e Legrand: The Essential Film
declino del pugile Jake LaMotta (impersona- ambientata nel mondo delle corse automo- Music Collection (ovvero il meglio di Michel
to sullo schermo da un sensazionale Robert bilistiche. Per l’11 ottobre è attesa invece Legrand, noto per film come Il caso Thomas
De Niro). una vera chicca per tutti gli estimatori della Crown, Base Artica Zebra e il Bond “apocri-
fantascienza televisiva anni ’70: un CD che fo” Mai dire mai).
Chandos raccoglie i commenti per i primi episodi www.silvascreen.co.uk
Per metà ottobre è atteso il CD The Film della serie televisiva Planet of the Apes (“Il
Music of Erich Wolfgang Korngold, conte- Pianeta delle Scimmie”), derivata dalla Sony Classical
nente l’integrale delle musiche per il film di celebre pentalogia cinematografica basata E’ atteso per il 22 novembre il CD con lo
avventure nautiche The Sea Wolf (“Il lupo sul romanzo di Pierre Boulle. Edizione limi- score di John Williams per l’ultima fatica di
dei mari”, 1941) e alcune selezioni dal semi- tata a 3.000 copie. A corredo del disco, un Steven Spielberg nelle vesti di produttore:
nale (in tempi recenti è stato citato da John libretto scritto da Eric Greene, autore del- Memoirs of a Geisha. Ospiti d’eccezione
Williams in Star Wars Episodio I: La minac- l’eccellente saggio Planet of the Apes as nella partitura del Maestro newyorkese i soli-
cia fantasma) The Adventures of Robin American Myth (purtroppo non ancora tra- sti Itzkah Perlman e Yo-Yo Ma.
Hood (“La leggenda di Robin Hood”, 1938). dotto in italiano). www.sonyclassical.com
Dirige Rumon Gamba sul podio della BBC www.intrada.com
Philharmonic. www.chandos.net Varèse Sarabande
La-La Land Records Sono già disponibili: An Unfinished Life
Didgeridoo E’ già disponibile il CD con lo score di Pino (Deborah Lurie), Serenity (David Newman),
Dagli antipodi (l’etichetta in questione è Donaggio per l’intramontabile The Howling The Omen Trilogy (le Deluxe Editions dei tre
australiana) arriva la notizia che il produtto- (“L’ululato”, 1981). Sono in preparazione: score di Jerry Goldsmith per la celebre trilogia
re discografico John Lasher ha deciso di Kiss Kiss Bang Bang (John Ottman), Effects horror incentrata sull’Anticristo Damien Thorn,
ristampare nel formato Super Audio CD lo (John Harrison) e il CD doppio Lost in riuniti in un elegante cofanetto), Spacehunter:
struggente score di John Barry per Space: 40th Anniversary Limited Edition, Adventures in the Forbidden Zone (“Il caccia-
Frances (id., 1983), il film drammatico di contenente il meglio delle musiche compo- tore dello spazio”, 1983 – Elmer Bernstein;
Graeme Clifford sulla vita tumultuosa del- ste da John Williams e altri illustri colleghi edizione limitata a 3.000 copie) e F.I.S.T. /
l’attrice Frances Farmer (1910-1970), per il telefilm di fantascienza degli anni ‘60 Slow Dancing in the City (id., 1978 / “Ballando
interpretato dalla “bella di King Kong”, che in America è secondo, come fama impe- lo slow nella grande città”, 1978 – Bill Conti;
Jessica Lange. ritura, solo a Star Trek (il tutto rimasterizzato edizione limitata a 2.000 copie).
e accompagnato da alcuni brani pubblicati Sono attesi: per l’11 ottobre Wallace and
FSM - Film Score Monthly per la prima volta). Gromit: The Curse of the Were-Rabbit
Sono già disponibili: The Time Machine www.lalalandrecords.com (Julian Nott), A Nightmare on Elm Street
(“L’uomo che visse nel futuro”, 1960 – (“Nightmare, dal profondo della notte”, 1984
Russell Garcia; edizione integrale arricchita Reprise – Charles Bernstein; ristampa a prezzo ridot-
da vari “outtakes” raccolti in una suite di 7 E’ atteso per il 22 novembre il cofanetto The to del CD Varèse uscito verso la fine degli
minuti e mezzo), Crossed Swords (“Il princi- Lord of the Rings: The Fellowship of the anni ‘80), The Fly / The Fly II (“La mosca”,
pe e il povero”, 1978 – Maurice Jarre), Ring – The Complete Recordings: l’integra- 1986 – Howard Shore / “La mosca 2”, 1989
Knight Rider (nientemeno che le musiche le della monumentale partitura di Howard – Christopher Young; entrambi gli score in
orchestral-elettroniche di Stu Phillips per Shore per il primo episodio della trilogia fan- un solo cofanetto offerto a un prezzo specia-
“Supercar”, un super-cult televisivo degli tasy tratta dal classico di Tolkien, su 3 CD le); per il 25 ottobre Prime (Artisti Vari),
anni ’80) e The Yakuza (“Yakuza”, 1975 – (più un DVD con gli stessi contenuti musica- Where the Truth Lies (Mychael Danna), Stay
Dave Grusin). li dei compact, in formato Surround 5.1). A (Asche & Spencer), The Fog (Graeme
www.filmscoremonthly.com corredo del box set, un libretto scritto da Revell; dal remake del cult horror anni ’80 di
Doug Adams, collaboratore del sito web di John Carpenter). E’ inoltre prevista la pubbli-
GDM/Edel Film Score Monthly. cazione dello score di Patrick Doyle per la
E’ atteso per ottobre Ennio Morricone Gold www.repriserecords.com commedia fantasy Nanny McPhee con
Edition Vol. 2; dopo il successo del primo Emma Thompson.
volume, altri 50 brani in versione originale in Screen Archives www.varesesarabande.com
un cofanetto composto da 3 CD venduto a E’ già disponibile l’integrale dello score di
un prezzo speciale. Nello stesso periodo Alfred Newman per il film avventuroso del Warner
vedrà la luce la prima edizione su CD – nella 1942 Son of Fury (“Il figlio della Furia”), inter- E’ atteso per l’8 novembre il CD con le musi-
serie GDM CD Club – della colonna sonora pretato da Tyrone Power e Gene Tierney. Al che di Patrick Doyle (il compositore-feticcio
di Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico disco, della durata di ben 79 minuti, è allega- dello shakesperiano Kenneth Branagh) per
misteriosamente scomparso in Africa?. to un booklet di 32 pagine. Harry Potter and the Goblet of Fire (“Harry
Rimasterizzata in digitale dal nastro stereo- www.screenarchives.com Potter e il Calice di Fuoco”).
NB: Le anticipazioni discografiche di queste pagine si basano sulle informazioni reperibili dai comunicati e dai siti ufficiali delle case di produzione e da fonti non ufficiali.
La stessa natura bimestrale della Rivista impedisce di garantire la fedeltà del mercato a tali annunci.

ERRATA CORRIGE - Nel numero doppio scorso vi erano un paio di inesattezze (si ringrazia il nostro lettore Marco Merati per le segnalazioni):
- pag.72: nella recensione di "The Essential Elmer Bernstein" si dice che la suite da L'aereo piu' pazzo del mondo è "in prima edizione discografica". In realtà la stessa Silva Screen nel
1998 nel cd "The Disasters" aveva già proposto una suite di circa 4 minuti.
- pag.74: il titolo italiano di Kelly's Heroes non e' Gli eroi di Kelly bensì I guerrieri.
6 ravello festival 2005

Il magnifico panorama

Ravello e
dai giardini di Villa Rufolo

il Contrasto:
Musica per il Cinema
o per la Fiction?

di Anna Maria Asero


Questa volta la redazione di Colonne Sonore è approdata in Campania e precisamente in una perla incastonata
nella costiera Amalfitana, Ravello, per seguire una manifestazione estremamente interessante e ricca di eventi.

Ravello e il suo Festival loro semplice differenza e persino Ravello e le colonne sonore
In un luogo incantato, tra bellez- la loro complementarità”. La sezione Cinema diretta dalla
ze naturali e architettoniche, si Il contrasto visto non solo dal grande regista Lina Wertmuller e da
organizza una delle manifestazioni punto di vista culturale, artistico e Remigio Truocchio ha previsto uno
più interessanti e coinvolgenti letterario, ma anche come analisi spazio per discutere sulle differen-
d’Italia, e, a detta di chi la realizza, sociologica di questa nostra società ze e sulle analogie di approccio alla
una delle più antiche del nostro contemporanea che si trova ad composizione per la tv e a quella
paese, anche se attualmente ha affrontare (il più delle volte imprepa- per il cinema. Un pretesto per sotto-
una struttura totalmente diversa. rata) le sempre più dilaganti con- lineare il crescente successo delle
Stiamo parlando di Ravello e del trapposizioni fra i vari segmenti produzioni televisive che hanno
suo Festival, che quest’anno ha della società stessa. dato l’opportunità ad una vasta
vantato più di cento eventi suddivisi “Con l’intento di sviluppare un schiera di nuovi compositori di
in otto sezioni che vanno dalla percorso concettuale che parta dal creare opere molte volte di rilievo,
musica sinfonica alla cameristica, contrasto come antitesi insensata dando vita ad un originale genere
dalle arti visive alla formazione, dal per arrivare al contrasto inteso musicale.
cinema alla danza, dalle passeg- come convivenza armonica delle
giate agli eventi speciali. E dall’an- diversità”. Noi c’eravamo
no scorso anche la nostra benama- Quattro i rappresentanti della
ta musica da film! Il cinema va… al Festival rivista “Colonne sonore - Immagini
“Lo spirito della manifestazione è La Sezione CineMusic è intitolata tra le note” presenti a Ravello. Tre
di sperimentare un modello di vita alla grande Greta Garbo, protagoni- giorni indimenticabili passati fianco
fondato sull’ozio creativo, sull’emu- sta nel 1938 di una famosa fuga a fianco a compositori come Andrea
lazione solidale, sull’etica e sul- d’amore a Ravello, insieme al Guerra, Stefano Mainetti,
l’estetica. Un modello che rifiuta i maestro Leopold Stokowski: un Monsignor Marco Frisina, Riccardo
deliri della competitività distruttiva e incontro più che simbolico, il loro, tra Giagni, Maurizio Abeni. E’ stata una
l’attivismo insensato”. Patron e cinema e musica. CineMusic ha full immersion piacevole e degna di
mente della manifestazione, il pro- analizzato, attraverso proiezioni, nota. Molto tempo (forse mai
fessor Domenico De Masi. incontri e concerti dal vivo (su tutti il abbastanza) passato a parlare di
famoso Concerto Fotogramma di musica, di progetti futuri e di lavori
Il Contrasto Nicola Piovani), il rapporto indissolu- già fatti.
Ogni anno si segue un leitmotiv, bile ed emozionante tra queste due Scambiandoci impressioni, pen-
in quest’ultima edizione è stato forme d’arte. sieri e opinioni, e credo che alla fine
scelto il contrasto. “Il termine si pre- La seconda edizione del Premio siamo tornati a casa tutti più ricchi
sta a indicare sia la contrapposizio- “Ravello CineMusic”, è stata artico- di informazioni e carichi di emozioni
ne distruttiva tra due identità, sia la lata in due sezioni: Cinema e Fiction. e soddisfazioni.
ravello festival 2005 7

Il Simposio
In un pomeriggio fresco dei primi
di Agosto si è tenuto un incontro,
nell’affascinante Villa Rufolo, con i
compositori di colonne sonore della
nuova generazione - oltre alla pre-
senza del grande fonico italiano di
colonne sonore Marco Streccioni
della SudOvestRecords, che vanta
la registrazione di più di 400 musi-
che da film e fiction - per discutere
delle differenze e delle analogie di
approccio alla composizione per la
tv o il cinema.
A moderare il dibattito, due gior-
nalisti della nostra testata, Pietro
Rustichelli e Giuliano Tomassacci, Foto di gruppo dei partecipanti al simposio: (da sinistra) Remigio Truocchio, Andrea Guerra, Maurizio abeni, Riccardo Giagni,
con argute e vivaci domande. Anna Asero, Stefano Mainetti, Massimo Privitera, Giuliano Tomassacci, Mons. Marco Frisina, Marco Streccioni e Pietro Rustichelli
Durante il dibattito sono venute
fuori tematiche appassionanti come musicologo-compositore Riccardo prima, un po’ come asseriva Vico
la differenza tra la musica per la Giagni (L’ora di religione, per definire la caduta e la risalita di
televisione e quella per il cinema, i Buongiorno notte, Viva Zapatero) un potere politico”.
problemi derivanti dai budget insuf- che con il suo intervento ha sottoli-
ficienti e la mancanza di nuove idee. neato come “la crisi della società I premi
Per Andrea Guerra (autore delle attuale si riversa anche sull’arte Un altro momento importante è
musiche de La finestra di fronte, Le tutta e in particolare sul cinema e la stato quello della consegna dei
fate ignoranti e per la televisione la sua musica. Mancano le idee, il premi Ravello Cinemusic 2005. Le
sigla del Grande fratello e Un medi- cinema dei nostri giorni è povero di giurie divise in due sezioni -
co in famiglia, solo per citarne alcu- immaginazione, è ben lontano da Cinema e Fiction - presiedute
ne) il budget non è mai stato un quello degli anni ’50 e ’60, ricco di rispettivamente dal compositore
problema: “Riesco sempre a far storie da raccontare o da quello Nicola Piovani e da Fabrizio Costa,
spendere un sacco di soldi”, asseri- odierno emergente come l’iraniano vantavano componenti di tutto
sce il compositore, “l’importante o il coreano”. rispetto come Lukas Kendall,
comunque è scegliere buoni film Anche secondo la Wertmuller, Ermanno Comuzio, Pino Insegno,
che lascino il giusto spazio al com- regista e direttore artistico della Riccardo Milani, Marco Streccioni,
mento musicale”. sezione Cinemusic del Festival, “il Valerio Caprara, Maurizio Abeni e
Stefano Mainetti, pur lamentan- cinema è malato, in Italia una volta Lina Wertmuller, oltre alla sottoscrit-
dosi dei budget esigui che spesse si facevano trecento film, quest’an- ta direttrice di Colonne Sonore e al
volte toccano al capitolo musica, no ne sono usciti solo 15. E’ sicuro suo capo redattore Massimo
conviene che “il mestiere di compo- che qualche meccanismo si è Privitera.
sitore è il più bello del mondo, noi inceppato”. Sono stati premiati come
possediamo un linguaggio interna- Ma alla fine di questa discussio- “Migliore Colonna Sonora Italiana”
zionale, che varca i confini della ne, che avrebbe potuto tranquilla- Riz Ortolani (assente dalla manife-
parola e delle cultura: la musica. Se mente protrarsi per giorni interi, stazione per impegni di lavoro) per
ad una scena bella si aggiunge una Mainetti se ne è uscito con una le musiche del film di Pupi Avati Ma
musica altrettanto bella il risultato considerazione ottimistica, dicendo quando arrivano le ragazze?, Paolo
ottenuto è strabiliante”. L’autore che “l’intero settore del cinema sta Buonvino (anche il compositore
romano, impegnato anche sul cadendo in basso, ma forse per siciliano mancava a Ravello) per la
piano internazionale, in Italia è prepararsi a risalire più forte di “Miglior Canzone Originale” del film
conosciuto soprattutto per la parti- Manuale d’amore di Giovanni
tura di Orgoglio, seguitissima fiction Veronesi, come “Miglior Colonna
della Rai. E si lamenta anche del Sonora per la Fiction” Il cuore nel
fatto che “spesso ci viene commis- pozzo di Ennio Morricone, regia di
sionata una musica di un tempo Alberto Negrin; mentre Stefano
massimo di due minuti che faccia Mainetti ha ricevuto un riconosci-
da richiamo e trascini 8 milioni di mento come “Miglior Tema per
spettatori davanti allo schermo”. Fiction” per la musica di Orgoglio
Ribatte Monsignor Frisina (auto- (capitolo secondo), diretto da
re di diversi brani liturgici, è entrato Giorgio Serafini e Vittorio De Sisti.
nel progetto della Bibbia della Rai): Altro premio alla “Miglior Colonna
“Addirittura ti richiedono uno stacco Sonora Europea” per il film
musicale di trenta secondi. Certo Neverland – un sogno per la vita di
un artista ha sempre dei paletti che Marc Foster, musiche composte dal
vengono messi dalla produzione o premio Oscar di quest’anno Jan A.
dal regista, ma alla fine sappiamo di P. Kaczamerek. E Andrea Guerra
fare la differenza, dando un tocco ha ritirato il premio per il “Miglior
unico a fiction o film”. Lina Wertmuller e Remigio Truocchio, direttori artistici della
Arrangiamento” per il film di
Degno di nota il pensiero del sezione CineMusic del Festival di ravello Roberto Faenza Alla luce del sole.
8 ennio morricone

foto: Bit Concerti


Ennio Morricone
racconta...
(parte seconda)

Continua il resoconto dell’incontro aperto al pubblico svoltosi in


libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte (Milano) il 28 marzo 2004
all’indomani del concerto al Mazdapalace di Milano - Disco d’oro
per il cd Arena Concerto.
A cura di Stefano Sorice

Dove eravamo rimasti? Ah sì, fine primo tempo, intervallo! Consuetudine vuole che si apra il sipario sul secondo
tempo. Siamo pronti a tuffarci nel grande universo morriconiano? Dai registi alle canzoni, dai compositori al premio
Oscar, da Internet al pubblico ai concerti. Sempre e solo Ennio Morricone.
A proposito di Academy Awards, attendiamo che finalmente Hollywood si cosparga il capo di cenere e rimedi a uno
dei suoi più macroscopici errori. Ora basta perdere tempo, prestiamo attenzione, si ricomincia.
A lei la parola, Maestro.

REGISTI KUBRICK & TARANTINO (1971 & 2003) Nessun regista ha bisogno del com-
Non ho mai pensato di scegliermi i Non pensavo di lavorare con Stanley positore al missaggio, è una semplice
registi con cui collaborare, mai. Sono Kubrick. Un giorno mi chiamò per la cura del compositore e con Leone
loro che scelgono me. E’ come colonna sonora di Arancia Meccanica [A eravamo abbastanza amici e potevo
chiedere a un avvocato: “Chi sceglie Clockwork Orange, 1971] e ci parlammo dargli dei consigli. Kubrick, non volendo
come cliente per fare questa causa?”. al telefono, lui a Londra ed io a Roma. probabilmente distrarmi dal lavoro al
Con Federico Fellini non ci avrei mai Mi spiegò che era affascinato dalla missaggio, non mi cercò più.
lavorato, perché aveva già un suo musica di Indagine su un cittadino al di Comunque non è stata una tragedia.
autore [il bravissimo Nino Rota – NdR] sopra di ogni sospetto [1970] di Elio Petri Devo riconoscere che Kubrick, dopo
col quale era affiatatissimo e si trovava e voleva che imitassi me stesso per quei aver caldeggiato con me l’imitazione
bene. Perché avrei dovuto pensare a mascalzoni protagonisti del film. dalla musica di Indagine su un cittadino
Fellini? D’altra parte ci sono molti registi Intendeva affibbiargli un tema che al di sopra di ogni sospetto, chiamò
che non hanno il coraggio di chiamar- avesse un tono un po’ beffardo e un po’ Walter Carlos – poi Wendy Carlos
mi. Per Nuovo Cinema Paradiso grottesco. Io non voglio mai imitarmi ma [causa cambio di sesso – NdR] – al
(1991) non mi ha cercato Giuseppe per Kubrick l’avrei fatto. Quindi quale non richiese l’imitazione di
Tornatore ma il produttore Franco rimanemmo d’accordo su tutto, anche Morricone, cosa che invece è avvenuta
Cristaldi. In un primo momento rifiutai il sul lato economico. Mi chiese però di con Quentin Tarantino. Mi voleva per
film, poi lessi il copione ed esclamai: registrare a Londra mentre io preferivo fare la musica del suo ultimo film, Kill Bill
“Lo faccio!” perché era un film straordi- lavorare a Roma. Mi disse: “Allora lei [2003]. Mi richiese solo due minuti e
nario, con una bellissima idea. In segui- registra da solo, io non vengo a Roma, mezzo di musica. Io gli risposi: “Ma io
to Tornatore, così come è capitato con non prendo l’aereo”. Gli risposi che a me non ci vengo proprio in America a fare
altri registi, mi ha detto: “Io non avrei andava bene, anche perché l’idea musi- due minuti e mezzo di musica! Io riman-
mai avuto il coraggio di chiamarti, lei ha cale su cui lavorare era già ben chiara e go qua, mi dispiace, non vengo, gra-
avuto coraggio!”. I giovani registi che definita. In seguito mi chiamò in studio zie!”. Tanto non ci parlavamo diretta-
oggi mi cercano sono meno di quelli quando stavo missando con Leone Giù mente, ma tramite agenti. Oltretutto ho
che potreste immaginare, e vi spiego la testa [1971]. Al telefono rispose poca simpatia per l’aereo, anche se
perché. Alcuni pensano: Morricone è Sergio che gli disse che stavo lavorando quando è necessario lo prendo. Lui ha
già stato usato da tanti in 43-44 anni di con lui al missaggio del suo film. fatto bene, intendiamoci, io non dico
carriera, ormai sta nella routine, non che è stato scorretto verso di me. O ha
gliene importa niente di fare i film. Altri Kubrick & Strauss, Leone & Morricone preso dei pezzi miei da western
temono che io possa imporgli delle Mentre preparava Barry Lyndon (id., 1975) Stanley preesistenti, oppure ha fatto fare una
scelte musicali che non condividono e Kubrick telefonò a Sergio Leone, che più tardi buona imitazione da un altro composi-
non si arrischiano a chiamarmi. Certo è avrebbe raccontato: “Kubrick mi disse: ‘Ho tutti gli tore. Io non lo so perché non ho visto il
possibile che il giovane regista la pensi album di Ennio Morricone. Mi sai spiegare perché film e non lo voglio vedere! Poi mi
in questo modo, ma solo perché non mi sembra piacermi solo la musica che ha composto hanno detto che ha preso un pezzo da
conosce, naturalmente. Altri ancora per i tuoi film?’. Al che io risposi: ‘Non preoccupar- un mio western, Da uomo a uomo
ascoltano il suggerimento di molti edi- ti. Richard Strauss non mi diceva granché prima [Death Rides a Horse, 1968] di Giulio
tori: “Morricone ha tanto lavoro, lascia che vedessi 2001!’”. Petroni. Una buona scelta! Una colonna
perdere!”. Questi ultimi, forse, hanno Noël Simsolo, Conversations avec Sergio Leone, sonora nata da una delle disavventure
Stock, Parigi, 1987, ristampa 1998, pp. 207-208
anche ragione. [°] più incredibili. Mi ricordo che quando
ennio morricone 9

dovetti registrarla, l’orchestra di Roma ranei che sperimentano l’impossibile, scuole e dei maestri di composizione
era in un periodo di sciopero lungo dall’altro lato la musica commerciale straordinari. Ne conosco tanti, ma non
molte settimane e non risolvibile nel giro che rimastica le solite formule e frasi. li nomino perché me ne dimenticherei
di qualche giorno. Non sapevo cosa Molte volte mi sono posto il problema. alcuni e mi dispiacerebbe. Ogni anno
fare, tanto che anche il mio precedente Una ragione è il troppo dilettantismo escono dei compositori bravissimi che
lavoro – Sette donne per i McGregor [di che ha invaso la musica in generale e sanno scrivere, ma purtroppo sono
Franco Giraldi, 1967] – dovetti registrar- quindi anche la musica assoluta e quel- ignorati non solo dalla musica contem-
lo a Milano. In quel caso, invece, mi la per il cinema. Troppa gente non stu- poranea ma anche da quella per il cin-
venne l’idea di scrivere e far suonare la dia, non ama la professione e tutti cre- ema. Favoriti sono quei compositori
musica a pezzi da alcuni solisti chiamati dono che sia facile scrivere canzoni. che scrivono con la chitarra o il
per l’occasione e non da tutta l’orches- Per molti la musica contemporanea è pianoforte o se la fanno scrivere da altri
tra. Erano cani sciolti, nel senso buono la canzone, ma non è così. Esistono perché non sanno strumentare o non
del termine, e quindi feci il film con quat- tanti tipi di musica che oggi le case hanno studiato. L’industria poi tende ad
tro chitarre, il coro di Alessandroni e un discografiche mettono in commercio, eliminare i tanti compositori bravi. Ho
flauto. Durante lo stesso periodo ho bisogna conoscerle tutte e prendere citato Piovani e Bacalov, potrei aggiun-
fatto così anche un altro film: il coro di coscienza di tutte. Si deve studiare gere Carlo Crivelli e Franco Piersanti
Alessandroni, il pianoforte di Renato composizione e poi provare a scrivere tra i conosciuti. Quelli sconosciuti non
Graziosi, la viola di Dino Asciolla [al anche le canzoni. Probabilmente poi, vengono chiamati, a favore di tanti altri
quale il Maestro ha dedicato la compo- non scriverà le canzoni ma magari un meno capaci di cui non voglio fare i
sizione Suoni per Dino per viola e due pezzo di musica assoluta che, forse, è nomi. Anche mio figlio Andrea è bravis-
magnetofoni, 1973 – NdR] e il primo anche meglio. [*] simo: ha scritto delle composizioni bel-
violino dell’orchestra di Santa Cecilia. lissime di cui mi meraviglio ancora e mi
BRAVI COMPOSITORI ED EREDI chiedo come ci sia riuscito non avendo
C’era una volta il West (1968) Io ripeto spesso che i più grandi tutta l’esperienza che ho io. Ci sono
Ricorda Alessandroni: “Ennio mi chiese di non fare compositori del cinema sono quelli che grandi possibilità per i compositori. I
il fischio come nello stile stridulo delle musiche si sono anche occupati degli arrangia- registi devono avere il coraggio di
della Trilogia del Dollaro, ma voleva qualcosa di
menti: cito Nicola Piovani, Luis Bacalov conoscerli e chiamarli. Se non lo fanno,
morbido e stanco, senza vibrazioni. Diverso. Per
un pugno di dollari era un fischio eroico, Per
(mio collega alla RCA), ma anche non ne esce fuori nulla. [°]
qualche dollaro in più era aggressivo, molto forte, Buonvino e molti altri. Negli arrangia-
questo doveva essere più morbido e rilassato”. menti delle canzoni facevo i miei piccoli VERSO IL PUBBLICO
Intervista di Christopher Frayling con Alessandro esperimenti anche molto strani. Questo Mi piacerebbe oggi che il pubblico
Alessandroni, 22 maggio 1998. mi ha dato un’esperienza nella musica facesse qualche passo avanti verso i
a tutto campo. Non lo considero un compositori contemporanei, e questi
DILETTANTISMO NELLA MUSICA peccato di gioventù, ma una parte della ultimi qualche passo verso il pubblico.
(PER IL CINEMA) mia evoluzione professionale. Bisogna recuperare il tempo perduto
La musica da film è stata sempre Iniziarono Kramer e Luttazzi a chiamar- che è stato necessario perdere perché
considerata di serie B, un po’ impura, mi: “Senti, vorrei che questo pezzo me c’è stata un’epoca di sperimentazione
un po’ troppo facile. Solo apparente- lo arrangiassi come se fosse uscito da – fondamentale – che adesso è bene
mente è cambiato molto, ma il dilettan- J. S. Bach”. E così una canzone che finisca. Compositore e pubblico
tismo che c’era quando ho iniziato io è milanese – di cui ho ritrovato recente- devono avvicinarsi a vicenda. Il pubbli-
presente anche oggi. Anzi, si è rafforza- mente la partitura e che un giorno co deve sforzarsi di capire di più e il
to a causa dell’avvento di strumenti ristrumenteró perché curiosa e diver- compositore deve fare in modo che il
flessibili con una grande musicalità, tente – è diventata una fuga. Poi ho pubblico capisca qualcosa di più.
come i sintetizzatori che permettono a trasformato una caccavella napoletana Questo congiungimento ci deve
chiunque di creare musica. Lo so per- di Nino Taranto [attore, cantante, mac- essere, una convergenza che mi pare
ché mi inviano dischi tutti i giorni – che chiettista napoletano, 28/8/1907] come assolutamente necessaria. Nei tempi
io ascolto pochi secondi o non sento se l’avesse scritta Stravinsky. Perché di impasse musicale di oggi, di rimbam-
proprio – con composizioni illusorie queste persone hanno avuto successo bimento musicale, è necessario che sia
senza una profondità musicale. nel cinema? Perché vedono la musica la musica contemporanea, che è la più
L’ispirazione ci può anche essere, ma a 360 gradi. Hanno sperimentato i livel- seria, la più creativa, scritta meglio di
poi difettano della bravura tecnica per li più bassi della musica, le canzonette tutte le altre, a fare il primo passo.
realizzare l’idea che rimane così più banali che devi rendere gradevoli al Spero ed è giusto che sia così. [*]
inespressa. E’ come chi vuol fare lo pubblico. E’ una lotta che prima si face-
scrittore e non sa scrivere. I sintetizza- va come arrangiatori, ora come com- Giù la testa [a dormire] (1971)
tori hanno una loro bellezza – il fascino positori cercando di scrivere opere il più Sulla custodia del disco Leone scrisse: “T’ho visto
dell’eco del suono, l’imitazione degli possibile dignitose, non perché il cine- dormì su li banchi de scola / T’ho sentito russà
archi, dei tromboni, delle trombe – ma ma ne abbia bisogno, ma perché noi mentre stavi in moviola/ma ‘ste musiche belle, ‘stì
è sbagliato lasciarsi affascinare troppo ne abbiamo bisogno. [*] magnifichi soni / ma quannno li componi?”. A
trascurando lo studio tecnico della Ci sono tanti bravi compositori. Tra Leone piaceva raccontare che Morricone in un’oc-
composizione la quale potrebbe far questi Giampiero Boneschi [31/1/1927, casione si fosse addormentato durante una sedu-
nascere dei compositori veri. Oggi Milano, compositore di West and Soda, ta di registrazione. Il Maestro così suole replicare:
sono migliorate le modalità di regis- 1965 – NdR] è un genio. Qualche volta “L’intervistatore deve aver preso nota in modo
trazione che trasformano prodotti sca- mi fa sentire dei pezzi nuovissimi, cose errato, o aver mal tradotto le parole ‘studio di reg-
denti in buoni e prodotti buoni in diverse di tutt’altra esperienza, con una istrazione’ – perché mi sarebbe stato impossibile
buonissimi. La gente non lo sa e se li scrittura che io ho e che non farei mai. addormentarmi in piedi mentre dirigevo un’orches-
compra. Io non dico niente perché la Gli telefono ogni tanto per fargli i com- tra! Quando è accaduta questa storia stavamo
vendita dei dischi è la vita dell’industria plimenti: “E’ straordinaria quest’opera!”. doppiando il film di Leone. Avrei potuto benissimo
discografica. E ho consigliato a mio figlio Andrea: starmene a casa e dormire nel mio letto”.
Oggi c’è il pericolo che la musica “Impara da Boneschi qualcosa”. Gian Lhassa, Seul au monde dans le Western
diventi un linguaggio non più attuale. Non saprei proprio quali possano Italien, 3 vol., pp. 95-97, 201-214, Ed. Grand
Da un lato ci sono autori contempo- essere i miei eredi. In Italia ci sono delle Angle, Mariembourg, 1983.
10 ennio morricone

OLTRE 400 COLONNE SONORE da evenienza, il compositore – che Ennio, Sergio e il silenzio… (1989)
In 44 anni di carriera ho viaggiato ad sarei io in questo caso – si salva col Mentre entrava la bara, Ennio Morricone suonò
una media di 10 score l’anno. Non è mestiere e la maniera artigianale di sull’organo una versione lenta del tema principale
vero, come sostiene qualcuno, che ho lavorare. Agli inizi scrivevo la partitura di di C’era una volta il West e tutti gli astanti solle-
scritto anche 20 colonne sonore all’an- un film anche in soli 10 giorni. Oggi me varono un grande applauso. Morricone disse: “Per
no. Si deve tenere conto della data di la prendo più comoda e chiedo sempre anni abbiamo combattuto per il suono e il silenzio
uscita dei film: alcune pellicole usci- – dopo aver visto il film, aver discusso dei suoi film: ora resta solo il silenzio” [3 maggio,
vano due/tre anni dopo, così si conta con il regista ed aver avuto l’idea – Basilica di San Paolo fuori le mura].
che per quell’anno ho scritto 18 almeno 40 giorni per comporre e orga- dalla rivista Westerns all’italiana, inverno 1989-
colonne sonore: non è proprio possi- nizzare la registrazione. So che posso 1990, a cura di Tom Betts e Tim Ferrante,
bile! A quelli che mi chiedono: “Ma farcela in meno tempo ma non voglio Anaheim, California, 1983
come hai fatto?!”, rispondo: “Non ho rischiare di andare in sala di regis- Franco Arcalli, Franco Ferrini e Sergio
fatto proprio!”. A questo proposito fac- trazione ed accorgermi di essere in Leone – NdR]. Mi trovai così a fare l’ar-
cio sempre una battuta fissa: pensate ritardo sui tempi. Se ho le idee chiare rangiamento di Amapola che scrissi
ai grandi compositori della storia, scrivo la partitura con precisione e come allora veniva suonata realmente:
Mozart o Bach per esempio, e a tutta la chiarezza abbastanza velocemente. un trombone, un clarinetto, un banjo, un
loro produzione. Indipendentemente Anche le più pesanti. bassotuba e un pianoforte che si senti-
dal livello della musica, sono un disoc- va pochissimo. Non mi dava nessuna
cupato rispetto a loro! C’ERAUNAVOLTAIN AMERICA(1984) soddisfazione, non mi è mai piaciuto
Sergio Leone ha potuto girare e fare queste cosettine così. Allora
Ennio sceneggiatore montare il film sulla musica che io avevo preparai un pezzo di archi per la secon-
“Ennio Morricone è il miglior sceneggiatore dei scritto [tutto pronto già dal 1976 – NdR] da colonna da sovrapporre su questa
miei film. Ogni tema musicale, infatti, rappre- e registrato con largo anticipo. Sarebbe Amapola. Gli archi non stavano tutti pre-
senta un personaggio. All’epoca di C’era una
stato altrimenti impossibile un risultato cisi sulla verticalità armonica, ma
volta il West ci furono dei problemi con
Cheyenne , perché Ennio non aveva capito sino
così alto. Poi Leone, che era un po’ stra- sospesi, dove nelle quattro parti di archi
in fondo il mio modo di vedere il personaggio. no nel suo perfezionismo, mi chiese di non erano mai ripetuti gli stessi suoni
Allora, sapendo come lui abbia bisogno di ri-registrarla a fotografico acquisito, finché non erano esauriti tutti e sette.
visualizzare il personaggio, gli chiesi se avesse riprendendo gli stessi sincroni a cui Insomma, un lavoro abbastanza com-
presente il film di Disney, Lilli e il Vagabondo. eravamo giunti con l’esecuzione libera. plicato, con ritagli di suoni, sospensioni
Lui immediatamente si sedette al pianoforte e, Dopo vari tentativi, inseguendo la preci- e fermate. Volevo che questo antico
di getto, suonò le note di quello che sarebbe sione al decimo di secondo, l’ese- pezzo di Amapola venisse fuori da una
diventato il tema di Cheyenne.” (Sergio Leone) cuzione stava riuscendo, ma risultava specie di sogno, una specie di velo pos-
molto distratta dal meccanismo del itivo che affiorasse da una sospensione
ISPIRAZIONE E VELOCITA’ DI cronometro. Non era una buona ese- armonica. Pensavo che fosse un’idea
SCRITTURA cuzione, anche se era precisa. Quindi, giusta, perché tutto il film è come una
E’ una questione importante. Chi ha ad un certo punto, l’ho apostrofato alla favola, si può interpretare in tante
scritto di me e ha studiato le mie parti- romana: “A’ Sergio, prendila così, e maniere diverse. Inizia e termina in una
ture di musica assoluta e applicata, mi arrangiate”. Erano tre ore che provava- fumeria d’oppio. Chi ha detto che tutto
ha fatto notare che le composizioni che mo e l’orchestra era stremata. questo è realmente avvenuto? Non si
scrivo più velocemente, quasi di getto, Sul tema di Amapola [di Joseph M. può dire, può darsi che Noodles/De
sono quelle che arrivano al pubblico La Calle, 1924] c’è un aneddoto. Intanto Niro, fumando l’oppio, l’abbia solo
con più chiarezza. Forse di riflesso preciso che questa canzone, così come immaginato. Questa è un’interpre-
questo capita anche per la musica per il Yesterday [di John Lennon e Paul tazione, non dico che sia la verità. Io
cinema. Può darsi che sia vero. Per McCartney, 1965], Summertime [di non l’ho domandato a Sergio, perché
comporre una partitura, di musica asso- George e Ira Gershwin, Dubose non mi interessava saperlo. Però ques-
luta o applicata, devo sapere quello che Heyward, dall’opera Porgy and Bess, ta Amapola che usciva da questo fumo
vado a scrivere. Il tempo necessario per 1935], God Bless America [di Irving – che doveva essere quello dell’oppio –
avere un’idea, chiamiamola ispirazione, Berlin, 1918], Night and Day [di Cole mi intrigava. Al missaggio Sergio decise
può essere brevissimo, se il film mi ful- Porter, 1932] non le avevo scelte io. invece di metterci soltanto il tema senza
mina con la sua bellezza e il suo fasci- Erano già sulla sceneggiatura decise questo fumo che io avevo scritto. Nel
no, come può essere lunghissimo se dai suoi autori [Leonardo Benvenuti, cinema capitano anche delle situazioni
l’idea tarda a presentarsi. Nella secon- Piero De Bernardi, Enrico Medioli, che offrono uno spunto in più come

Ha ragione Ennio Morricone quando dice che la morte improvvisa di Sergio Leone è stata
una tragedia nella tragedia: il talento del grande regista romano cresceva di film in film, il suo
universo poetico si arricchiva e si espandeva progressivamente… e mette i brividi pensare a
che film avrebbe potuto essere quel Leningrado minuziosamente preparato per lunghi anni e
che purtroppo non vedremo mai.
C’era una volta in America è il testamento del Maestro, una lezione di Cinema che lascia
senza fiato, un affresco di eccezionale densità e ricchezza, nel quale la musica riveste ancora
una volta un ruolo di primo piano. Questa leggendaria partitura si regge su cinque temi princi-
pali: la celebre canzone degli anni Venti “Amapola” e quattro bellissime pagine scritte da
Morricone prima che cominciassero le riprese del film, come era consuetudine nel suo lavoro
Ennio Morricone con Leone. “Once Upon a Time in America” è il tema della Memoria – cardine drammaturgico
Once Upon a Time in di una pellicola che è stata accostata alla “Recherche” di Proust – e del rimpianto, ed è ideal-
America mente legato al personaggio di Noodles. “Poverty” – le cui progressioni armoniche richiamano
(C’era una volta in America – 1984) alla mente “Nature Boy”, famosa hit di Nat King Cole – accompagna con struggente parteci-
BMG Restless 74321619762 pazione le traversie dei quattro ragazzini protagonisti della prima parte del film. “Deborah’s
19 brani – Durata: 75’36” Theme” è il diafano e fragile ritratto musicale della donna che il protagonista amerà per tutta la
vita. E infine, quella “Cockeye’s Song”, insinuante ed ossessiva, sulla quale “inciampa” il bam-
bino ferito a morte, nella sequenza più memorabile di questo capolavoro. AC
ennio morricone 11

interpretazione al compositore ma che CANTO MORRICONE - THE ENNIO MORRICONE SONGBOOK


al regista non vanno bene. E forse, Morricone Songbook. Ecco i CD a cui fa riferimento Morricone. Si tratta di
Leone aveva ragione ad agire così. [*] quattro volumi pubblicati dalla casa discografica tedesca Bear Family
(www.bear-family.de) il 21 luglio 1998 e il 2 marzo 1999. Più di 80 brani,
CANZONI & CANTANTI alcuni dei quali inediti, che raccontano la sua grande abilità come autore e
Non mi sono mai svegliato la mattina arrangiatore di canzoni. Molte sono ovviamente state scritte per il cinema o
pensando: “Oggi scrivo una canzone”. la televisione. Un aspetto della sua carriera poco conosciuto che merita un
Tutte quelle che ho scritto erano funzion- doveroso approfondimento. Interessanti sono anche alcune versioni in
ali ai film. Tra queste ce ne sono alcune francese.
a cui hanno messo, a mia insaputa, dei Il Volume 1 (BCD 16244-AH) è dedicato agli Anni ‘60. Ascolteremo, tra le
testi. Erano delle belle melodie che col tante, le prime opere come la già citata “Se telefonando”, “Fruscio di foglie
testo sono diventate meno belle… verdi” da Teorema di Pasolini e “Scetate” di Miranda Martino con la voce di sottofondo di Edda Dell’Orso.
Il Volume 2 (BCD 16245-AH) apre una finestra sulle canzoni per i western e le ballate per film impegnati
Intendiamoci, penso che la canzone
dagli Anni ‘50 ai ‘70. Uno stile particolare che ha fatto storia. Raoul canta Da uomo a uomo mentre Peter
sia un’espressione legittima di questo
Tevis è presente con A Gringo Like Me, Lonesome Billy e Per un pugno di dollari. Cito ancora Maurizio Graf
tempo. Ma, quando facevo l’arrangia- in “Eye for an Eye” da Per qualche dollaro in più.
tore, non ho mai voluto umiliarmi e Il Volume 3 (BCD 16246-AH) riguarda gli Anni ‘70 con le raffinate canzoni “Io e te” di Massimo Ranieri e
offrire una mia canzone a un cantante, quelle interpretate da Milva – “Ridevi” da Le foto proibite di una signora perbene e Metti una sera a cena –
anche perché non sono un compositore e Mireille Mathieu.
di canzoni nonostante ne abbia scritte a Il Volume 4 (BCD 16247-AH) porta l’esperienza musicale fino all’evoluzione degli Anni ‘80 e ‘90. Katia
decine. In America hanno pubblicato Ricciarelli interpreta “C’era una volta la terra mia”, tema di C’era una volta il West con testo adattato della
quattro CD di mie canzoni. Quando li ho moglie di Morricone, Maria Travia. Amii Stewart canta “Sean Sean” da Giù la testa, “My Heart and I” da La
comprati a New York, ho detto a mia piovra e “Saharan Dream” da Il segreto del Sahara. KD Lang si esibisce in Love Affair e Gerard Depardieu
moglie: “Ma… le ho scritte tutte io?! Non in Una pura formalità. A fine disco Dulce Pontes con “A Brisa du Coracao” da Sostiene Pereira. 40 anni di
è possibile, non è possibile!”. Erano attività racchiusi in un’antologia imperdibile. Potete trovarne l’analisi approfondita sul sito dei nostri colleghi
tutte mie, ma per film! Non ho mai offer- d’oltreoceano della Film Score Monthly (www.filmscoremonthly.com).
to pezzi ai cantanti perché hanno le loro
esigenze così come la casa discografi- Conosco la Vanoni da quando com- per arrivare all’ascoltatore. Esce da
ca e l’editore musicale che solitamente posi delle musiche per il teatro [La com- dentro di noi, fa parte del nostro corpo,
obiettavano: “No, se non è una mia edi- media La fidanzata del bersagliere di è uno strumento del cervello e della
zione non la faccio”. I cantanti invece Edoardo Anton con interpreti Ornella nostra cultura. Io l’ho utilizzata nella
trovavano scuse varie come: “No, ques- Vanoni e Paolo Ferrari, 1962-’63 – musica tonale, nei pezzi commerciali
ta ha un’estensione troppo alta!” o NdR] che lei cantò: praticamente da orecchiabili e l’ho messa anche nel cin-
“Troppo acuta, io non ce la faccio ad quando portavo i calzoni corti. Io rara- ema cercando però dei parametri diver-
andare su!” o ancora “Che tonalità pren- mente dico che un mio pezzo è bello, si. Le possibilità della voce sono
dere?”. E’ stata la RCA a chiedermi un però quelli mi parevano proprio belli. Mi molteplici. In Giù la testa [1971] volevo
pezzo per Rita Pavone e io gliel’ho fatto: telefonò dopo qualche mese e mi disse: usare un suono strano per gli affamati.
era “Pel di Carota” [Franco Migliacci – “No, guarda, non si adattano!”. E glieli Cosa potevo inserire? Un rutto! Mi pare
Ennio Morricone, 1962]. La RAI, invece, avevo pure fatti sentire a Roma! logico! E’ il contrario: il rutto accompa-
mi commissionò “Se telefonando” Insomma, non mi piace il rapporto com- gna la piena sazietà mentre quelli erano
[Ghigo De Chiara - Maurizio Costanzo - positore-cantante. E’ legato a troppi poveracci che cercavano i soldi per
Ennio Morricone, 1966] come sigla tele- interessi: il produttore del disco, la casa comprarsi il pane. Ecco l’idea. L’ho
visiva [secondo alcuni Studio Uno, per discografica, le edizioni musicali, il can- inserito dove interrompevo formal-
altri Aria Condizionata – NdR]. Mina, tante. Capito? Non è adatto a me! Ma li
scritturata dalla stessa RAI, dovette hai sentiti a Roma, te li ho suonati e Rutti (?), Mozart e Giù la testa (1971)
cantarla. Io non ho chiesto niente a risuonati… a Ornella, e va’ be’! [*] In altre occasioni Morricone è stato meno pudico:
Mina che comunque fu felicissima. Mi “Per La marcia degli accattoni, dato che avevo
disse delle cose straordinarie e mi LA VOCE fatto uso di alcuni elementi che erano un po’ volgari
chiese altre canzoni, che poi però non La voce è lo strumento più straordi- – per esempio alcuni suoni di scoreggia – mi sem-
le scrissi. Ornella Vanoni ultimamente è nario e alto che esista. Non ho nessun brava giusto aggiungere qualcosa di un po’ più ele-
venuta a casa mia a Roma a propormi: dubbio in proposito. La voce ha tutto gante, come Mozart [Kleine Nachtmusik KV 525]”.
perché esce direttamente dal corpo e da Oreste De Fornari, Tutti i film di Sergio Leone,
“Voglio fare delle tue canzoni”. “Ho
cit., p. 165, Ubulibri, Milano, 1984, 1997.
quattro pezzi bellissimi”, le ho risposto. non deve passare attraverso un mezzo

L’ex prostituta Jill (Claudia Cardinale) scende dal treno e si avvicina alla stazione, entra e discute
con il bigliettaio. La macchina da presa di Sergio Leone, su un dolly, riprende la scena senza stacchi,
per poi salire oltre i tetti e abbracciare in un “totale” la strada principale di una città del vecchio West in
pieno fermento; ed è su quel celebre movimento di macchina che il tema principale di Morricone, con
la voce dell’indimenticabile Edda Dell’Orso, risuona per la prima volta, epico e struggente al tempo stes-
so. Sarebbe sufficiente questa meravigliosa sequenza per spiegare tutta la grandezza di una colonna
sonora che ha fatto la storia del Cinema. Brani quali “C’era una volta il west”, “Addio a Cheyenne”,
“L’uomo dell’armonica” sono divenuti capisaldi della musica da film: lo attestano le innumerevoli ese-
cuzioni in tutto il mondo e le decine di incisioni. Questo CD contiene l’edizione integrale della colonna
sonora, con la presenza di ben sette brani mai pubblicati in precedenza su disco: pagine come “Jill”
(archi e arpa che con delicatezza accennano, in una sorta di adagio onirico, il sublime tema principa- Ennio Morricone
le), “Cheyenne” (anticipazione dello scanzonato tema del bandito interpretato da Jason Robards), C’era una volta il
“Armonica” (premonitrice dei risvolti più cupi della vicenda), “Frank” (il tema dell’uomo dell’armonica West
viene accennato per dare poi spazio al riflessivo main title che riporta alla memoria ricordi e rancori mai (Once upon a time in the West - 1969)
sopiti), “Morton” (un dolente incedere del piano e un inciso per archi a commento del personaggio inter- RCA 74321-66156-2 (OST 143)
pretato da Ferzetti) e infine “Epilogo” (breve requiem per archi). L’etereo vocalizzo di Edda Dell’Orso, 20 brani – Durata: 49’55”
l’armonica vendicatrice di Franco De Gemini, il fischio beffardo di Alessandro Alessandroni contribui-
scono a rendere indimenticabile questo racconto sulla fine dell’epopea della frontiera americana. MP
12 ennio morricone

mente “La marcia degli accattoni”. Ne Il poteva fare un bel lavoro. Gli chiedo: Compromesso in concerto
buono, il brutto, il cattivo [1966] la voce “Ma tu hai coraggio?”. E cominciò a stril- Morricone dichiara: “Se è vero che i brani in pro-
imitava il verso del coyote. L’ho fatto lare: “Ho coraggio! Io ho coraggio!”, “Sei gramma rappresentano (…) tappe abbastanza
eseguire non dal coyote – che era davvero sicuro di aver coraggio?”, “Io importanti nel mio lungo rapporto di collaborazione
impossibile – ma da due voci maschili ho coraggio! Stai tranquillo che ho cor- col cinema, è altrettanto vero che l’esecuzione in
sfasate di una frazione di tono, in modo aggio!!”, “Va bene!”. Così andò il discor- concerto di musiche nate per film è una sorta di
che risultassero sgradevoli. In qualche so. Costruisco un folle arrangiamento compromesso. Un concerto di questo tipo riflette
caso, quindi, un uso eccentrico della per quattro pianoforti, ottoni, sei trombe, infatti una particolare prassi compositiva che pur
voce. Col gruppo di Nuova sei corni, sei tromboni, percussioni, e non essendo estranea nel mio caso a episodi di
Consonanza abbiamo usato la voce in non mi ricordo che altro ci fosse. Lo ricerca sul linguaggio musicale è essa stessa un
altri modi ancora. La voce può fare tutto. ascoltò e subito gli piacque, moltissimo. compromesso, una mediazione talvolta difficile tra
Il mio è un invito, per chi volesse, ad Peccato che il mio arrangiamento, le ragioni dettate al compositore dal proprio sub-
strato culturale e le esigenze altrettanto presenti e
iniziare a registrarsi a casa, a fare degli salvo l’introduzione, sparì dal disco che
il più delle volte prevalenti avanzate dal regista.
strani suoni, anche divertenti e comici, i fu pubblicato sostituito da lui che batte-
Una musica per film, insomma, serve il film, i suoi
risolini, la risata o l’eco della risata. Vi sto va un pezzo di legno saltando su una scopi drammaturgici, il suo clima poetico, le sue
offrendo delle idee per fare degli esper- sedia! Fu a causa delle esigenze di strutture ritmiche. L’equilibrio spesso precario di
imenti. [°] mercato della casa discografica che, una musica per film sta tra questo obbligo primario
A proposito di voce, straordinari sono come in genere tutte, vede corto, pro- e una sua umile seppure legittima dignità”.
stati i titoli di testa di Uccellacci e uccelli- prio corto. Io non le attacco per questa Dal programma di sala del concerto inaugurale di
ni [1966] di Pier Paolo Pasolini. Fu una loro miopia, però in questo modo musiche da film programmato dall’Istituzione
sua idea perché non potevo certo io impediscono anche un miglioramento Universitaria romana nela stagione musicale
imporgli qualcosa quando lui per primo della musica leggera. Così come era 1992-93, con la suite di temi “… per il Cinema” di
mi chiamò dicendomi: “Lei deve fare successo per il rock di provenienza a Morricone.
musiche come queste”. Era chiara- stelle e strisce, volevano che si imitasse
mente la prima volta che lavoravo con la moda. Io ho capito che le cose, quan- Ovviamente in un concerto non
Pasolini, non poteva certo essere la do vanno di moda, sono finite. La moda posso eseguire tutte le musiche che ho
seconda! Io gli risposi: “Lei ha sbagliato va inventata e indossata subito. E così fatto, ma principalmente le più
proprio tutto… non può chiamare me, è per la musica: va inventata. Io ci misi conosciute – soprattutto dei film più visti
chiami un altro, perché io non faccio le sei trombe, sei tromboni, tutto sei, solo i – e quelle che hanno avuto un maggior
imitazioni, né prendo pezzi preesistenti pianoforti erano quattro. Combinavano successo anche discografico. Il fatto
e li applico al film!”. Così lui disse: “Allora un casino pazzesco e quello ci ha che le colonne sonore abbiano una
faccia quello che vuole”, usando esatta- messo una sediata! possibilità di essere ascoltate al di fuori
mente queste parole. L’idea dei titoli di del film, e stiano ancora in piedi, ha
testa cantati fu una sua splendida idea. I CONCERTI forse una ragione che ho capito col
Io poi scrissi la musica e avrei voluto Per quel che riguarda i luoghi dove tempo. Spesso mi sono domandato
che fosse stato Angelo Branduardi a tenere i concerti, io all’aperto non dovrei perché l’Adagietto [quarto movimento
cantarli, ma Pasolini mi precedette e suonare mai. Dato che di solito siamo della Quinta Sinfonia, in do diesis
chiamò Domenico Modugno che li inter- quasi 200 tra orchestra e coro, chiedo minore, 1901-1911 – NdR] di Gustav
pretò anche molto bene. [*] sempre il favore di approntare un tipo di Mahler funziona su Morte a Venezia [di
amplificazione che soddisfi il pubblico Luchino Visconti, 1971], perché fun-
L’APOCALISSE DI MODUGNO (1959) che ascolta. Quindi, pur avendo deciso ziona Bach [La Passione secondo San
Con Modugno non è che ci fosse un di non suonare mai all’aperto, mi adatto Matteo, BWV 244, Coro finale, 1727; i
cattivo rapporto. Non potevamo lavo- con un tipo di amplificazione che il più primi due Concerti brandeburghesi,
rare assieme perché eravamo di differ- fedelmente possibile restituisca alla BWV 1046-47, 1717-18 - NdR] su
enti case discografiche ed al tempo gente le frequenze che volano in cielo. Accattone [di Pier Paolo Pasolini, 1961]
avevo un’esclusiva con la RCA. Quindi se c’è questo accorgimento, e il Requiem di Mozart su certi altri film.
Quando ero svincolato arrangiavo all’aperto tutti i posti sono buoni [con Forse il compositore per il cinema deve
anche i dischi di musica leggera e lui mi riferimento in particolare all’Arena di scrivere la musica che abbia la struttura
chiese di occuparmi dell’arrangiamento Verona, splendido teatro dei suoi recen- vera di una composizione, cioè che
di un pezzo intitolato “Apocalisse” ti concerti – NdR]. L’importante è che abbia una validità tecnica ed espressiva
[D.Modugno, 1959, Fonit LP 20011]. contengano sempre sette-diecimila per- ferma, di sintassi corretta, una forma, e
Aveva scritto delle parole terribili, belle, sone, altrimenti chi spende i soldi per che serva il film. Ecco, io mi sono
interessanti, incredibili, molto dense, orchestra e coro non rientra nemmeno basato su questa piccola regola dedot-
drammatiche, e gli prospettai che si dell’investimento fatto. ta dalla musica pre-composta, pre-reg-

Dei sei film di cui si compone la leggendaria collaborazione tra Sergio Leone e Ennio Morricone,
Giù la testa è probabilmente l’unico a non essere entrato nell’immaginario collettivo. Questa sorta
di western anomalo, crepuscolare e “politico”, non ha goduto nemmeno della rivalutazione critica
che ha invece arriso a C’era una volta in America, oggi unanimemente considerato il capolavoro
di Leone.
Anche la colonna sonora scritta da Morricone è probabilmente la meno memorabile fra tutte
quelle firmate per l’amico regista, pur giovandosi di un bellissimo tema principale (presto divenuto
celebre come “Sean Sean”), introdotto dal fischio scanzonato di Alessandro Alessandroni ed
incentrato su un’aerea melodia intonata dall’inimitabile Edda Dell’Orso. Pregevole la nostalgia
rassegnata di “Mesa Verde” – un tema ripreso e ampliato in “Messico e Irlanda” – che prende vita
Ennio Morricone da un semplice arpeggio della chitarra, la cui mestizia si trasmette lentamente a tutta l’orchestra.
Giù la testa Giocato su un analogo registro è il vagare malinconico del fischio di Alessandroni in “Dopo l’esplo-
(Duck, You Sucker – 1971) sione”; altrove, invece, il musicista non rinuncia al suo gusto per la deformazione grottesca, come
Cinevox Record CD MDF 312 nella delirante “Marcia degli accattoni”, il cui sgangherato incedere si giova del materiale sonoro
12 brani – Durata: 50’03” più eterogeneo: dal rutto all’organo, dal coro in falsetto all’irriverente citazione mozartiana. AC
ennio morricone 13

Foto: P.Rustichelli
istrata ed applicata al cinema, e ho scrit-
to musiche che, forse, oggi rendono
anche con un’esecuzione lontano dal
film. Non so se proprio questa è la
ragione, io dico forse, non è che posso
giurarci. [*]

MORRICONE SUL WEB


Mi preme chiarire una cosa: ci sono
tanti, troppi siti Internet che scrivono di
me e il più delle volte contengono
soprattutto inesattezze. Finalmente ne
è nato uno curato da Paolo Carta il
quale di sua iniziativa – io non gliel’ho
chiesto perché non lo conoscevo – ha
studiato i libri sulla mia vita e il mio
lavoro e ha aperto un sito che io
Il suggestivo concerto all’Arena di Verona nel 2003
riconosco come unico sito ufficiale.
L’indirizzo è www.enniomorricone.com. Questo perché secondo me è molto più film: non ci capisco più niente, non so
Poi ne esiste un altro di Enrico Borrega importante ricevere cinque nomination più qual è il pezzo migliore e devo chia-
che riguarda i miei concerti: www.morri- da un gruppo ristretto di colleghi mare lei che, vergine d’orecchie e di
conelive.com. Questi sono gli unici siti musicisti piuttosto che vincere un Oscar cervello, ascolta e sentenzia: “Ma lascia
web che riconosco. Gli altri hanno scrit- casuale soltanto perché il film è stato un perdere!” oppure: “Questo! Questo!!!”
to cose di seconda mano, non control- grande successo negli Stati Uniti. con entusiasmo. Il regista non lo sa,
late, che purtroppo qualche volta mi Preciso che non sto disprezzando la glielo dico dopo!
vengono attribuite come veritiere quan- musica, ma, salvo casi rarissimi, rice-
do invece non lo sono. vere l’Oscar per la migliore colonna Il pubblico in sala tributa al Maestro
sonora è un terno al lotto, mentre per una meritata standing ovation. Un lungo
LO ZIO OSCAR categorie come miglior film o attore è e scrosciante applauso finale rende
diverso. Per quel che riguarda la musi- omaggio al genio e alla sua musica. Tutti
Le cinque nomination all’Oscar ca io stesso voto senza nemmeno desiderano stringergli la mano di per-
1978 Days of Heaven (vince Giorgio Moroder guardare: voto il film più visto o quello sona. Ora che è terminato l’incontro uffi-
per Fuga di mezzanotte) che ho guardato e che mi è piaciuto. ciale Morricone si concede volentieri.
1986 The Mission (vince Herbie Hancock per Quindi da 5000 voti è difficile che emer- Allontanando ancora un pò la stanchez-
Round Midnight) ga sempre il migliore. E poi anni fa za accumulata, si presta alle foto di rito e
1987 Gli intoccabili (vincono Ryuichi Sakamoto, hanno pubblicato una lista – dove com- alla lunga fila di appassionati che
David Byrne e Cong Su per L’ultimo imper-
parivo anch’io – di grandi attori e registi pazientemente attende il prezioso auto-
atore)
1991 Bugsy (vince Alan Menken per La bella e la
mai premiati dall’Academy: ma grafo sui propri rari cimeli da collezione
bestia) chissenefrega! [Uno scrosciante e (siano essi vinili, spartiti o altro) o su
2000 Malena (vince Tan Dun per La tigre e il divertito applauso accompagna la bat- semplici CD appena comprati. A volte è
dragone) tuta di un mordace Morricone – NdR]. lo stesso Morricone a stupirsi di alcuni
pezzi che nemmeno lui ricordava
Non ho mai vinto l’Oscar, però ho MIA MOGLIE, MIO GIUDICE esistessero: magia del collezionismo più
avuto cinque nomination. Confesso Il miglior giudice della mia musica è sfrenato. La mattinata è giunta final-
quello che ho già detto altre volte. Alla mia moglie Maria Travia [sposata il 13 mente a conclusione. Pian piano anche
mia ultima candidatura, per il film ottobre 1956 – NdR]. Le sottopongo il più incallito dei fan lascia il caffé inebri-
Malena [di Giuseppe Tornatore], al tutte le idee musicali prima che al reg- ato, quasi ubriaco, sicuramente appaga-
momento della proclamazione del vinci- ista al quale presento solo ciò che la to dall’incontro col Grande Ennio. Grazie
tore, dopo aver presentato le musiche mia consorte ha accettato! Questo per- Maestro, e alla prossima occasione.
finaliste, ho detto a mia moglie: ché io non sono più in grado di giudicar-
“Speriamo che non mi chiamino!”. mi quando scrivo 18 nuove idee per un [Fine Seconda Parte – Continua]
[*] Contiene dichiarazioni estratte da “Comporre per il cinema – Incontro con Ennio Morricone”, dirige Luigi Pestalozza, con Daniela Benelli, presso lo Spazio Oberdan – via Vittorio Veneto, 2 Milano
– tenutosi lunedì 9 maggio 2005 ore 21.00, presentato da Associazione Gli Amici di Musica/Realtà in collaborazione con Provincia di Milano.
[°] Contiene estratti dall’incontro con Ennio Morricone presso la Fnac di via Torino a Milano avvenuto il 16 gennaio 2005 in occasione della promozione del CD Voci dal silenzio.

In questo disco, che per la prima volta racchiude la più che ventennale collaborazione tra il pre-
miato regista siciliano e il compositore romano in una ricca selezione cronologica dall’Oscar del
1988 alla recente nomination del 2000, c’è un importante pezzo di storia del recente cinema ital-
iano. La prolifica penna di Morricone ha d’altronde così profondamente segnato le produzioni di
Tornatore da divenirne vero e proprio marchio di fabbrica. La scarna confezione cartonata (che
offre appena i credits delle sette pellicole rappresentate) racchiude quindi quasi 80 minuti di gioiel-
li, spaziando dalla pura poesia di Nuovo Cinema Paradiso (notoriamente co-accreditato, come altri
temi presenti sul disco, con il figlio Andrea) al romanticismo (un po’ di maniera ma sempre denso
e coinvolgente) del celebrato La leggenda del pianista sull’oceano e dell’ultimo Malena, senza
dimenticare lo spericolato ostinato violinistico per lo straordinario e troppo sottovalutato Una pura
formalità. La compilation non tralascia le notevoli e divertenti partiture per i “minori” Stanno tutti Ennio Morricone
bene (classicheggiante e mozartiana) e L’uomo delle stelle, inserendo in un’unica lunghissima Le musiche per il
traccia l’intero “rotiano” spartito per l’episodio “Il cane blu” da La domenica specialmente (strana cinema di Giuseppe
scelta – apprezzabile – dovuta forse a ragioni d’archivio). Pur consigliando l’acquisto delle imman- Tornatore (2004)
cabili versioni complete, un disco imperdibile per neofiti e appassionati. PR GDM Music - GDM 2047
12 brani – Durata: 77’58””
14 danny elfman

Nella
fabbrica
delle note
Danny
Danny Elfman
Elfman ci
ci svela
svela ilil suo
suo lavoro
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per
per LaLa fabbrica
fabbrica di
di cioccolato
cioccolato
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La sposa
sposa cadavere
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riflette su
su 20
20 anni
anni di
di carriera
carriera
artistica
artistica insieme
insieme aa Tim
Tim Burton.
Burton.
di
di Doug
DougAdams
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Giugno 2005. La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory), il nuovo e atteso film di Tim Burton, sta
per uscire negli USA, in attesa di incontrare quello che diverrà un enorme successo di critica e pubblico. Il compo-
sitore Danny Elfman intanto sta dando gli ultimi ritocchi alla partitura de La sposa cadavere (The Corpse Bride),
nuovo progetto d’animazione sempre di Tim Burton. Il musicista è reduce da un intenso periodo d’attività che non
accenna a subire battute d’arresto: oltre agli impegni cinematografici, Elfman ha debuttato lo scorso febbraio alla
Carnegie Hall di New York con la sua prima composizione “seria” (“Serenada Schizophrana”), commissionata ed
eseguita dalla American Composers Orchestra diretta da Steven Sloane. Nel mezzo di tutti questi impegni, l’autore
ha trovato il tempo per raccontare a Doug Adams le sue ultime fatiche cinemusicali…

Doug Adams: So che in questo vere. Dunque, sì, è stato un periodo accompagnamento orchestrale. Sono
momento l’attenzione è tutta dedicata totalmente folle! molto, molto diversi… fortunatamente.
a La fabbrica di cioccolato, ma spero
che potremo parlare lo stesso de La DA: Insomma non hai avuto molto DA: Dunque un ritorno a uno stile “alla
sposa cadavere, dato che sono tempo per le vacanze ultimamente… Kurt Weill”?
entrambi lavori per Tim Burton per cui DE: No, non stacco la spina da set- DE: Sì, qualcosa del genere. E’ il tipo
hai scritto anche alcune canzoni… tembre dello scorso anno! di canzone dove qualcuno canta insie-
Danny Elfman: Uno dietro l’altro, me all’orchestra. Ne La fabbrica di
esatto! DA: Questo aspetto è stremante dopo cioccolato, una delle canzoni è soltan-
un po’ o credi che faccia parte del to una sciocca filastrocca, la “canzone
DA: Quando hai cominciato a lavorare mestiere? di benvenuto” che si sente quando i
a La fabbrica di cioccolato? DE: Entrambe le cose. Mi strema ed è bambini entrano nella fabbrica per la
DE: Ho iniziato a lavorare sia per La parte del mestiere. E’ la natura del prima volta. E le altre canzoni sono
fabbrica di cioccolato che per La nostro ambiente. quelle degli Umpa-Lumpa. Queste sì
sposa cadavere circa un anno fa, che sono state impegnative! E’ stato
dovevo completare le canzoni di DA: Hai scritto cinque canzoni per La uno sforzo davvero grande, ognuna di
entrambi i film prima che comincias- fabbrica di cioccolato, giusto? esse doveva incorporare un diverso
sero a girare. E’ strano, mi sembra di DE: Esatto. Sia La fabbrica che La stile pop e tutte quante sono cantate
stare lavorando a questi progetti da sposa cadavere avevano originaria- da qualcosa come un centinaio di voci.
una vita. Ho scritto le canzoni per La mente cinque canzoni, sebbene al E’ stato molto interessante. Ed è stato
fabbrica a singhiozzo, ho messo in momento abbiamo deciso che ne La anche molto divertente interpretare
piedi un piccolo studio a Londra e ho sposa ce ne saranno solo quattro, tutte le voci.
lavorato insieme a Tim, mentre nel mentre ne La fabbrica sono state utiliz-
frattempo cominciavo già a preparare zate tutte e cinque. DA: Sei tu che fai tutte le voci degli
il materiale per le canzoni de La Umpa-Lumpa?
sposa cadavere. Completate queste, DA: Considerando che hai lavorato sui DE: Sì!
mi sono concesso una brevissima due progetti simultaneamente, c’è una
pausa prima di dedicarmi totalmente somiglianza stilistica oppure hai dovu- DA: Questa cosa ha soddisfatto il tuo
al brano da concerto per la Carnegie to destreggiarti tra idee completamen- lato da performer di cui gli Oingo
Hall. E una volta finito questo, sono te diverse? Boingo erano una volta il simbolo e la
ritornato su La fabbrica per comporre DE: No. La fabbrica è una cosa com- rappresentazione? Si tratta di una spe-
la partitura orchestrale. E terminato pletamente pop, mentre La sposa cie di nuova versione di quel tuo lato
questo, mi sono dedicato immediata- cadavere è più simile a Nightmare artistico?
mente allo score de La sposa cada- Before Christmas, ossia canzoni con DA: Non proprio. Non è quel tipo di
danny elfman 15

canto. Tutte le parti cantate che ho creato dunque questo tipo di piccoli la reazione del pubblico. Ci sarà chi
fatto per La fabbrica sono in gruppi di collegamenti, ma alla fine ognuna è penserà: “Aaah, è davvero troppo
sei oppure otto. Una volta deciso lo un’entità a sé. La terza canzone che eccentrico!”. Non lo so… è diverso da
stile musicale, ho preso i testi e ho ho scritto è “Mike Teavee”. Siccome uno dei soliti film che siamo abituati a
cominciato ad improvvisare. Poi ho ini- questo personaggio è un bambino fre- vedere, tipo una pellicola d’azione,
ziato a sovrapporre tracce vocali su netico e schizzato, ho scritto un brano capisci? E’ una storia piccola e delizio-
tracce vocali. Ho sviluppato una tecni- rock molto agitato, con accenni ai sa. Io sono convinto che sia un film
ca dove, per ogni gruppo di sei o otto Queen e allo stile delle band di quel molto bello, ne sono molto orgoglioso.
parti che registravo, ne rielaboravo tre tipo, con una punta di heavy metal. Per Ma non ho la minima idea di come rea-
o quattro in gradi diversi, cambiandone l’ultima canzone, ho pensato che lo girà il pubblico.
la tonalità e il registro, ma senza esa- stile funk anni ’70 fosse appropriato
gerare. Ho pensato che fosse diver- per un personaggio come quello di DA: Siamo tutti ansiosi di saperlo!
tente che, sebbene ogni Umpa-Lumpa Violet Beauregard. Sono davvero DE: Be’, potresti farti mandare una
sia identico all’altro, alcuni di loro aves- ansioso di scoprire come il mondo copia promozionale del CD dalla
sero una vocina acuta ed altri, invece, accoglierà questo film. Warner Bros.
una bassa e profonda. Ma c’è comun-
que una certa omogeneità, dato che si DA: Sei preoccupato che il pubblico DA: Be’, mi hanno spedito due copie di
tratta sempre della stessa voce, cosa sia ancora troppo affezionato al vec- Batman Begins, potrei proporre uno
che normalmente non farei. In La chio film [Willy Wonka e la fabbrica di scambio.
sposa cadavere, come anche in cioccolato, 1971]? DE: Due copie?
Nightmare, se ho un gruppo di voci DE: No. Ascolta, in realtà ogni volta
che deve cantare, chiamo quattro, cin- che qualcuno fa qualcosa di questo DA: Sì, continuavano ad arrivare.
que o sei persone e le faccio cantare in genere, non c’è mai modo di sapere DE: Non ho ancora visto il film.
combinazioni diverse. Alla fine magari con certezza come reagirà il pubblico. Com’è?
si arriva ad avere sino a 40 parti, ma E’ una pellicola assolutamente stram-
siamo almeno in cinque o sei a canta- ba! Nessun film di Tim è proprio quel DA: Non è niente male.
re. Nel caso de La fabbrica di cioccola- tipo di opera che ha l’apparenza di un DE: Ho incontrato Hans [Zimmer] a
to, dato che gli Umpa-Lumpa sono tutti successo garantito. “Oh, certo, questo Londra mentre stava lavorando al film
clonati, ho pensato che sarebbe stato film ha scritto ‘successo’ da tutte le ed è stato molto simpatico. Mi ha anche
giusto dare a tutti la stessa voce, ossia parti!” [ride]. Io non credevo che chiesto: [imita l’accento tedesco] “Vuoi
la mia, ed avere una certa omogenei- Batman sarebbe andato bene quando scrivere qualcosa anche tu?” [ride].
tà. E’ stata davvero una cosa fuori di
testa. Mentre registravo le parti, mia
moglie ogni tanto veniva da me e con-
trollava che non stessi dando di matto,
perché mi sentiva urlare strani falsetti e
canticchiare roba tipo “Hu-haa!” o
“Heey!”, cose del genere. Ero io, solo
nel mio studio a casa, senza freni!

DA: Ognuna delle canzoni è scritta in


uno stile differente, giusto?
DE: Esatto, ogni canzone esplora un
genere differente, per così dire. La
prima, “Augustus Gloop”, è nello stile
dei musical di Bollywood. Ed esatta-
mente come accade nei musical di
Bollywood, dei quali sia io che Tim
siamo appassionati, ci siamo detti:
“Facciamo ogni canzone in uno stile
diverso”. Molti musical di questo gene- Il gruppo di visitatori della Fabbrica di cioccolato
re fanno una cosa simile. Ogni volta
che c’è una canzone, è in uno stile dis- uscì. Mentre ci stavo lavorando, la pel- DA: [ride]
simile dalla precedente. La nostra idea licola mi sembrava molto cupa ed DE: Gli ho risposto: “No, Hans, sono
era di non sapere mai cosa sarebbe eccentrica… alcune scene erano tal- molto occupato!”
successo dopo, piuttosto che fare mente oscure che feci quasi fatica a
quattro variazioni sullo stesso tema. scrivere la musica… non riuscivo a DA: Le canzoni de La fabbrica di cioc-
vedere quello che c’era sullo schermo! colato dovevano essere pronte prima
DA: C’è qualcosa che accomuna le In quel momento non mi sembrava dell’inizio delle riprese. Hai realizzato
canzoni oppure ognuna ha una melo- proprio il genere di film di sicuro suc- le versioni definitive totalmente prima
dia completamente disuguale e slega- cesso. Ero convinto che sarebbe di questa fase?
ta dalle altre? diventato un grande film di culto, ma DE: Le canzoni sono state completate
DE: Ho cercato di mantenere alcuni non potevo certo immaginare che prima delle riprese, ma in realtà la
piccoli legami tra di esse. Ad esempio, sarebbe diventato il mega-successo parte strumentale era ancora in ver-
c’è lo stile di canto degli Umpa-Lumpa, che poi è stato. Dunque, non si può sione preliminare. Quando ho regi-
che torna in ogni canzone. E c’è una mai sapere con certezza. Ma La fab- strato la partitura orchestrale, ho rim-
melodia che ho usato in “Augustus brica è un film davvero insolito. Johnny piazzato le chitarre campionate con
Gloop” che viene ripresa nella canzo- Depp è veramente eccezionale in que- quelle vere, la batteria campionata
ne seguente (“Veruca Salt”, una spe- sta pellicola, tuttavia il suo personaggio con quella vera e così via. Ho proce-
cie di pezzo hippie/psichedelico anni è molto eccentrico. Si tratta di quel tipo duto come faccio generalmente quan-
’60) con un assolo di sitar e flauto. Ho di film in cui è molto difficile prevedere do realizzo i demo dei miei brani
16 danny elfman

zione né epilogo e nessuna entra a far


parte della partitura orchestrale. Le
canzoni de La fabbrica sembrano
sempre arrivare da qualche angolo
remoto. La sposa cadavere invece è
più simile a Nightmare Before
Christmas, però quest’ultimo aveva 10
canzoni e quindi diventò un grande
puzzle da ricomporre. Avendo a che
fare solamente con quattro canzoni,
ne La sposa cadavere non ho dovuto
integrare così tanto i materiali. Una
delle canzoni è proprio la sequenza ini-
ziale del film, un’altra è quella finale, ce
ne sono solamente due nel mezzo,
dunque è stata una sfida meno impe-
gnativa in questo senso.

DA: Ne La sposa cadavere tu canti


Tim Burton sul set con “Umpa Lumpa” Deep Roy
anche una delle canzoni, giusto?
orchestrali. Per ogni pezzo del film, delle canzoni direttamente dal libro, DE: Esatto, ho una canzone molto
realizzo sempre i demo con la struttu- facendone soltanto dei minimi adatta- divertente! E’ intitolata “The Remains
ra definitiva del brano. In questo caso menti. L’unica che ho dovuto rielabora- of the Day” ed è interpretata da uno
solo le parti vocali erano quelle defini- re maggiormente è “Violet scheletro chiamato Bonejangles.
tive, in modo che potessero essere Beauregard”, dato che nel libro si parla
utilizzate durante le riprese. semplicemente di “una ragazzina” che DA: Be’, sembra proprio qualcosa
mastica chewing-gum tutto il giorno. E’ adatto a te!
DA: Se paragoniamo le canzoni de La interpretata in terza persona e questo DE: Sì. In realtà è stato molto difficile,
fabbrica con quelle di Nightmare era un po’ un problema. Ho dovuto tra- soprattutto per il tipo di voce che dove-
Before Christmas, potremmo dire che sformarla nella sua canzone e così l’ho va avere il personaggio. Nel caso di
nel primo caso si tratta di brani autono- portata in prima persona. Ma al 90 per Jack Skeletron potevo cantare tutto il
mi e slegati dal contesto narrativo, a cento i testi sono quelli di Roald Dahl. giorno senza problemi. Bonejangles
differenza del secondo? Solitamente sono abituato a scrivere invece ha una voce molto più rude e
DE: Esattamente. Le canzoni de La canzoni che abbiano un senso narrati- roca, infatti inizialmente non volevo
fabbrica sono tratte direttamente dal vo più marcato, come nel caso di La essere io a cantare. Volevo qualcuno
libro di Roald Dahl. Nel racconto sola- sposa cadavere. La fabbrica di ciocco- con una voce più roca della mia.
mente gli Umpa-Lumpa cantano e non lato è stato diverso e inoltre avevo già Abbiamo fatto un sacco di provini sia in
è mai chiaro se si tratti di canzoni vere i testi pronti dal libro, per cui è stata Inghilterra che a New York e alla fine
e proprie oppure di coretti e filastroc- tutta un’altra storia. Ho dovuto sceglie- ho fatto registrare la parte a tre perso-
che. Questi personaggi saltano fuori re soltanto alcune parti dei testi, che ne diverse. Ho cercato in tutti i modi di
all’improvviso e fanno la loro lezioncina nel libro sono molto più lunghi, per trovare la voce di qualcun altro! E alla
morale ad ognuno dei bambini che creare delle canzoni brevi. Se avessi fine Tim mi ha detto: “Ascolta, non puoi
incontrano, mettendoli in guardia sulla usato i testi completi, probabilmente farla tu e basta?”. E così ho registrato
fine che faranno. Questo è ciò di cui ogni canzone sarebbe durata più di 10 nuovamente la parte con la mia voce.
Dahl parla nel libro: parla dei bambini minuti. Invece ho scelto brevi incisi e Ma è stata davvero dura, è il tipo di
cattivi e di quello che gli accade! piccole frasi, per avere canzoni che parte che, dopo un quarto d’ora di
Charlie è l’unico che non è cattivo ed è durassero un paio di minuti. Ho riletto il canto, ti fa cominciare a tossire. Le mie
per questo che alla fine viene premia- libro più volte e ogni volta sottolineavo corde vocali erano K.O.! Ho avuto un
to. Augustus Gloop è un bambino trop- le frasi che mi piacevano di più o che terribile mal di gola per due giorni con-
po goloso e dunque gli Umpa-Lumpa pensavo potessero meglio adattarsi secutivi!
gli cantano una canzone che racconta alle mie esigenze, dopodiché mi sono
cosa accade ai bambini golosi; Veruca divertito a scrivere le melodie, a canta- DA: Hai anche delle parti dialogate?
Salt è una piccola peste rompiscatole re tutte le parti e ad arrangiare tutti gli DE: Solo qualche battuta, per fortuna!
e la sua canzone parla dei bambini che strumenti. E’ stato molto diverso dal
fanno del male agli altri e di cosa suc- solito. Anziché aver a che fare con le DA: Parlaci un po’ delle canzoni…
cede quando qualcuno ti fa del male. sonorità orchestrali con cui sono abi- DE: La prima è intitolata “According to
Per quanto riguarda Mike Teavee, gli tuato a lavorare, ho tirato fuori la mia Plan”. E’ cantata da entrambi i genitori
Umpa-Lumpa cantano una canzone chitarra e mi sono messo a suonare. dei due giovani che stanno per sposar-
che dice quanto faccia male la televi- si: Victor e Victoria. Questa è la storia:
sione: impedisce ai bambini di leggere DA: Durante la stesura di Nightmare parla di due giovanotti che stanno per
e avere una immaginazione. Dunque Before Christmas, tu hai più volte affer- celebrare un matrimonio combinato e
ogni canzone è una specie di strana mato che legare il materiale tematico comincia con una canzone interpretata
lezioncina morale, che allo stesso della partitura alle canzoni è stato dai quattro genitori, che raccontano il
tempo racconta cosa è appena suc- come mettere insieme un grande puz- loro punto di vista sul matrimonio immi-
cesso a quel bambino e perché ad zle. E’ stato lo stesso anche per La fab- nente. I genitori di Victor sono dei
alcuni bambini accadono certe cose. brica e La sposa cadavere? Anche qui cosiddetti “nouveau riche”, persone di
E’ questo di cui parla Roald Dahl ed è hai dovuto “collegare” i due mondi? buona famiglia e dunque molto emo-
la stessa cosa che abbiamo voluto fare zionate dall’evento. I genitori di Victoria
noi con le canzoni del film, sebbene DE: Non proprio. Nel caso de La fab- invece sono una famiglia povera e
stilisticamente siamo finiti in territori brica, le canzoni sbucano fuori all’im- quasi sul lastrico. E’ una canzone in tre
musicali piuttosto folli. Ho preso i testi provviso ogni volta. Non c’è né introdu- parti e si conclude con entrambi i geni-
danny elfman 17

tori dei due ragazzi che stanno per


incontrarsi. E’ stato molto divertente
fare questa canzone poiché avevo a
disposizione un gruppo di interpreti
davvero bravi: Tracey Ullman è una
delle madri, mentre l’attrice inglese
Joanna Lumley interpreta l’altra; Albert
Finney invece interpreta uno dei padri,
mentre un comico inglese davvero
divertente chiamato Paul Whitehouse
fa la parte dell’altro padre. Helena
Bonham Carter interpreta la protagoni-
sta, la sposa cadavere, e canta la can-
zone “Tears to Shed”. E’ stata la prima
volta per lei ed ha fatto un lavoro dav-
vero eccellente. L’ultima canzone,
“The Wedding Finale”, è appunto il
gran finale in cui canta tutto il cast.
Bonejangles, il personaggio de La sposa cadavere interpretato da Danny Elfman
DA: Considerando che Nightmare
Before Christmas è diventato uno dei mi accade comincio a dirmi: “Oddio, mi cantare e realizzai una traccia-guida al
tuoi lavori più noti, hai avvertito una hanno richiesto con un anno di antici- pianoforte. Dovevo essere sicuro che
pressione particolare durante la lavo- po!” e allora mi deprimo. cantassero in una certa tonalità, dato
razione? che in seguito avrei dovuto arrangiare
DE: Non saprei… No, non credo. Non DA: Davvero? e aggiungere tutti gli strumenti. Caricai
riascolto mai nulla di quello che ho DE: Sì, capita quando la mia agenda è la traccia su un server e loro la scarica-
fatto in passato, dunque non sento mai già piena sin troppo in avanti e questo rono giusto in tempo per cominciare le
un peso particolare sulle spalle. Non mi fa sentire sgonfio. Preferisco avere riprese! Comunque, il film uscirà alla
ascolto mai la mia musica, a meno che le porte aperte. L’anno scorso mi sono fine dell’anno e non vedo l’ora di
non sia assolutamente obbligato a ritrovato a dire: “Oddio, devo fare quat- cominciare. E poi farò un film d’anima-
farlo. Se qualcuno mi chiede di farlo tro film uno dietro l’altro e pure il pezzo zione per la Disney, intitolato A Day
per qualche ragione particolare, allora concertistico” e improvvisamente sono With Wilbur Robinson. E’ la prima volta
lo faccio, altrimenti non mi guardo mai caduto in depressione. Ma l’ho dovuta che affronto un grosso progetto d’ani-
indietro, a meno che non debba fare superare e ho avuto l’obbligo di metter- mazione. In questo caso, niente can-
una compilation per un CD o cose del mi al lavoro! Ora che sono giunto alla zoni! [ride]. E inoltre spero di riuscire,
genere. I due album compilation che fine del terzo progetto comincio a sen- nel mezzo di tutto questo, a registrare
ho fatto sono stati, in entrambi i casi, la tirmi meglio, poiché quando vedi i cin- prima o poi il brano da concerto che ho
prima volta in cui ho dovuto riascoltare que progetti da lontano, all’inizio, la composto per la Carnegie Hall.
quello che avevo fatto in passato. strada sembra davvero lunga e impos-
sibile. DA: Ne ho sentito un pezzo alla radio
DA: Credi che questa sia una forma di e mi è sembrato davvero bello.
modestia oppure è una specie di nau- DA: E’ un sacco di musica! DE: Grazie! Mi fa piacere sapere che
sea dopo aver passato molto tempo a DE: Esatto. Ogni volta mi dico: non ho lavorato per tre mesi solamen-
lavorare su un singolo progetto? “Stavolta non ce la faccio! Mi sa tanto te perché fosse ascoltato quella sera!
DE: Be’… non lo so! Davvero, non so che ci rimango secco!”. Ora che ho [ride]
cosa dirti. E’ come se volessi archivia- concluso il terzo progetto mi dico: “Be’,
re definitivamente qualcosa. Non ho forse posso sopravvivere a tutto que- DA: E’ l’incubo del compositore da
mai riascoltato un album degli Oingo sto”. Adesso mi posso concedere una concerto, vero?
Boingo dopo averlo terminato. Dopo brevissima pausa, ma poi dovrò dedi- DE: Esatto, esatto. E’ la cosa più
aver ascoltato forzatamente per mesi e carmi immediatamente a Charlotte’s strampalata del mondo. Ne parlavo
mesi, dopo aver scritto, provato, regi- Web. Lo sai che ho dovuto scrivere con un amico e gli dicevo proprio che
strato, mixato tutte le canzoni… una una canzone anche per questo film questa cosa è come farsi il mazzo in
volta approvato il master definitivo, non proprio nel mezzo della lavorazione de poco tempo per scrivere uno show di
ho mai riascoltato nessuno degli La fabbrica di cioccolato? E’ una picco- Broadway che debutta, viene eseguito
album che ho fatto. So che può sem- la ninna nanna; è cantata sul set da una sola notte e poi viene subito
brare strano! diverse attrici, che interpretano lo stes- smontato dal cartellone!
so personaggio in diverse fasi della
DA: Be’, penso che sia un bene che ci vita. Avevo già scritto qualcosa prima, DA: Spero allora che riuscirai a regi-
sia qualcuno a cui viene voglia di farlo! ma me ne ero completamente dimen- strare il tuo pezzo.
DE: [ride] Certo, per fortuna qualcuno ticato. Così, il giorno prima della par- DE: Non sarà facile. Forse non ce la
ogni tanto ascolta quello che faccio! tenza per Londra per la registrazione farò, ma con un po’ di fortuna e trovan-
Ma non mi trovo mai nella condizione de La fabbrica, ero presissimo a ulti- do il tempo necessario in mezzo a tutti
che mi fa dire: “Voglio proprio riascol- mare la partitura e mi arriva una telefo- gli impegni cinematografici, riuscirò a
tarmi questa cosa che ho fatto”. nata dall’Australia: era la produzione di farlo. Nel 2006… non prima.
Charlotte’s Web, che mi dice: “Danny,
DA: So che hai già un paio di nuovi non ci hai più spedito la base su cui DA: Immagino che sia quasi depri-
progetti in cantiere, Charlotte’s Web e devono cantate le attrici! Tra venti mente dover programmare in anticipo
A Day With Wilbur Robinson… minuti dobbiamo girare la scena!” un anno intero della propria vita.
DE: Sì. Sai, è strano, ma io detesto [ride]. Smisi di fare tutto quello che DE: Sì, è strano… ho l’agenda piena
essere commissionato in anticipo. E’ stavo facendo, telefonai alle due attrici fino alla Primavera/inizio Estate del
uno dei miei incubi personali. Quando per capire in quale tonalità potevano 2006. Scriverò la colonna sonora di
18 danny elfman

primo giorno di registrazione de La


fabbrica di cioccolato ero agitato come
se fosse la mia prima colonna sonora.

DA: Davvero?
DE: Sì! Io ero nervoso, lui era nervoso.
Ma poi accadde qualcosa tra il primo e
il secondo giorno di lavoro e tutto a un
tratto l’intera atmosfera nello studio
cambiò. Improvvisamente mi convinco
che tutto andrà per il meglio e allora
Tim comincia a rilassarsi e a scherzare
e cominciamo a divertirci molto. Ma
con Tim il tutto può anche essere molto
intenso e faticoso fino alla fine. E’ curio-
so, forse questa è un’area dove siamo
molto simili, ma credo che nessuno dei
due sia mai così fiducioso del proprio
lavoro. Non mi monto mai la testa
quando collaboro con Tim. Sono sem-
pre insicuro di quello che faccio fino
Tim Burton sul set de La sposa cadavere
all’ultimo istante. E a volte anche dopo!
Wilbur Robinson nel maggio del 2006, volta questo aspetto di unicità e allo Quando ero al lavoro su Edward mani
dopodiché… ho intenzione di non fare stesso tempo riconoscere che ogni di forbice ero convinto di aver preso la
nulla! progetto deve reggersi sulle proprie strada sbagliata. Sin dai tempi di Pee-
gambe ed avere la propria autonomia? Wee’s Big Adventure ho sempre avuto
DA: Ti prenderai una vacanza? E’ un’opera di equilibrio molto difficile, questa sensazione: “Forse sto rovinan-
DE: Penso proprio di sì. Oppure… ma finora ha funzionato molto bene. do questo film!” [ride]. E non mi è mai
[ride sornione] sono sicuro che mi capitato di arrivare al punto in cui posso
verrà proposto qualcosa di molto inte- DE: Ogni film di Tim è una nuova sfida, dire: [fa una voce da gradasso] “Ehi,
ressante… purtroppo. Oppure verrò nessuno è mai stato un’esperienza stavolta ci ho preso di brutto!”. Capisci?
coinvolto in qualcosa di cui ancora non facile. La gente mi dice sempre: “Voi
avevo sentito parlare. Ma devo due lavorate sempre insieme, dev’es- DA: Certo.
ammettere che mi fa piacere sapere sere facile allora”. E io cerco spesso di DE: Tim fa la stessa cosa coi suoi film.
che avrò sempre la possibilità di esse- spiegare che non lo è assolutamente. Non l’ho mai visto montarsi la testa. La
re coinvolto in qualcosa di nuovo e sti- Dobbiamo ogni volta affrontare un pro- cosa più sicura di sé che gli ho sentito
molante. cesso creativo molto complicato. Lui è dire a proposito di un suo lavoro è:
sempre nervoso in ogni film che fa ed “Credo che sia venuto bene”. Dunque
DA: Dal nostro punto di vista, è asso- io cerco continuamente di catturare lo nessuno dei due si monta la testa, non
lutamente grandioso sapere che il tuo spirito del film nella maniera migliore. A succede mai.
calendario è pieno di cose interessan- volte alcuni dei suoi film sono più impe-
ti. gnativi di altri. Quelle di Tim sono pelli- DA: Forse è proprio questo che vi
DE: Ti ringrazio. Charlotte’s Web e cole difficili perché sono molto partico- spinge ogni volta a provare qualcosa di
Wilbur Robinson sono due progetti lari. Il tono è sempre insolito e riuscire nuovo, oppure a cercare fino alla fine
molto diversi tra loro e mi interessano a catturarlo può diventare una sfida la soluzione migliore.
entrambi moltissimo. Finora non mi è davvero difficoltosa. Intendiamoci, tutti DE: Non lo so, davvero. E’ strano,
mai capitato di lavorare in un grosso i film sono impegnativi e rappresenta- anche se sono passati vent’anni,
film d’animazione realizzato al compu- no una sfida. Ma a volte catturarne il quando devo fargli sentire per la prima
ter, come nel caso di Wilbur Robinson. tono e l’atmosfera è più semplice. Per volta un mio pezzo, comincio a diven-
Le uniche cose d’animazione che ho quanto riguarda i film di Tim invece non tare ansioso già parecchio tempo
fatto sono questi film in stop-motion lo è mai. E’ sempre come camminare prima. Insieme a Tim ci scherzo su e
con Tim Burton. Ma in questi casi si sul filo di un rasoio. A volte rischio di comincio a dirgli: “Tim, questa è una
tratta di cose completamente diverse, essere troppo sentimentale, oppure di cosa folle. E’ la nostra undicesima col-
sono opere assolutamente fuori dal essere troppo eccentrico o esagerata- laborazione, ci conosciamo da quasi
comune. Dunque credo che per me mente cupo o oltremodo leggero. vent’anni e la notte scorsa non riuscivo
sarà un progetto molto interessante e Trovare il giusto equilibrio può diventa- a dormire”. E lui: “Senti, non mi interes-
differente dal solito. Spero anche che re davvero complicato. Tim non è la sa… fammi ascoltare quello che hai
Charlotte’s Web venga realizzato persona più facile al mondo con cui scritto e basta! Schiaccia il pulsante!
bene, è una storia molto bella. lavorare. Ha delle idee molto precise Dov’è il pulsante?”. E io cerco di met-
su tutto quello che fa, sa sempre terlo in guardia su quello che sta per
DA: Quest’anno hai realizzato due film benissimo quello che vuole. E come ti sentire e gli dico: “Ricorda che questo
con Tim Burton e possiamo tranquilla- dicevo prima, molto spesso dobbiamo è solamente…” e lui: “Suona! Dai!
mente dire che la vostra è una delle affrontare insieme un viaggio creativo Fammi sentire e basta!” [ride]. Ogni
collaborazioni artistiche più note nella e dobbiamo farlo sin dall’inizio. A volte volta è come la prima volta!
musica da film degli ultimi vent’anni. mi dico: “Oddio, non riusciremo mai a
C’è uno stile molto caratterizzato nelle capire cosa diavolo è questo film!”. DA: E’ mai capitato che lui abbia
vostre opere. Anche se ogni volta fate Allora io divento nervoso e lui pure, ma respinto totalmente una tua idea?
una cosa diversa dalla precedente, ci poi, improvvisamente, scatta qualcosa Come dire: “Questa cosa non funzio-
sono degli aspetti che ci ricordano che e cominciamo a intenderci. Ma è sem- na, ricominciamo da capo”?
siamo in quello specifico universo. pre molto divertente lavorare insieme e DE: Sì e no. Quasi tutto quello che
Ritieni che sia difficile mantenere ogni ogni volta è come la prima volta. Il scrivo, alla fine, va bene, ma capita
danny elfman 19

La sposa (Helena Bonham Carter) e Victor Van Dort (Johnny Depp)

spesso che quando gli faccio ascoltare collaborare. Mi capita di prendere dire- sono rimasto colpito da qualcosa che
le prime bozze, lui non comprende e zioni che non mi sarei mai aspettato di ha fatto e allora penso che possa
allora vuole andare in un’altra direzio- prendere durante il percorso e inoltre, essere interessante lavorare sul suo
ne, soprattutto per quanto riguarda il man mano che procediamo, tutto nuovo progetto. A volte la ragione della
tema dei titoli. Nel caso di Big Fish e La comincia ad apparirmi più chiaro, le scelta è la particolarità del progetto, la
fabbrica di cioccolato, a lui piacque cose cominciano ad andare al loro giu- sceneggiatura sembra promettente e
subito quello che avevo scritto la prima sto posto. All’inizio invece è l’esatto mi dico che in quel film potranno esser-
volta e infatti non ho dovuto cambiare contrario. ci delle possibilità creative interessanti
una nota rispetto a quello che si sente per la musica. Non lo so mai con cer-
nel film, ma comunque non lo convin- DA: Questo modo di collaborare è tezza. Quando veniamo chiamati per
ceva il tema principale. In entrambi i esclusivo al tuo rapporto con Tim collaborare ad un film, noi compositori
casi, il tema portante è stato il risultato Burton? Credo che con ogni regista non sappiamo mai che cosa ci aspet-
di un’evoluzione più complicata. debba esserci una forma simile… ta. Dobbiamo essere sempre molto
Quando feci ascoltare a Tim diversi DE: Più o meno è quello che accade ottimisti perché è ininterrottamente un
brani scritti per La fabbrica, la mia con tutti quanti. Ovviamente i registi mistero quel che ci attende. Capita
prima versione dei titoli di testa non lo hanno l’ultima parola e si sentono coin- raramente di poter vedere il film e poi
convinceva per niente. Quel brano tut- volti. Gli fai ascoltare i tuoi brani e rice- decidere se farlo oppure no. A volte mi
tavia finì per diventare il tema di Willy vi le loro impressioni e da lì parte il tuo è capitato, ma nella maggior parte dei
Wonka. Ma per i titoli di testa Tim vole- lavoro. Con Tim la strada spesso è più casi non è così. E poi cerco di capire
va qualcosa di energico, mentre io tortuosa prima di arrivare ad un certo quali sono le sensazioni quando incon-
avevo immaginato qualcosa di più punto. E’ diverso per ogni regista, tro il regista e parliamo insieme, ten-
sognante. E quando ascoltò uno degli ognuno ha il proprio processo creativo tando di intuire se ci sarà spazio per
altri brani che avevo scritto, balzò in e Tim ha il suo. fare qualcosa di buono. Sì, perché non
piedi dicendo: “Eccolo! Questo qui! tutti i registi te lo consentono. Voglio
Puoi lavorare su questo?” E allora DA: Da un punto di vista musicale, essere sicuro che non mi obblighino a
capii al volo quello che voleva. Lui è credi che ci sia sempre una specie – fare qualcosa che io non voglio. E
come un rilevatore di suoni, quando non saprei come dire – un certo tipo di quando diventano insistenti su alcuni
vedo accendersi alcune spie allora suono nel modo in cui affronti i suoi aspetti, questo è un brutto segno!
tutto comincia ad essermi più chiaro. film? Hai delle linee guida stilistiche Cerco di capire quanta fiducia sono
Ci scambiamo sempre il materiale, io quando lavori nelle pellicole di Tim disposti a darmi, quali sono i loro gusti
gli spedisco i miei demo e lui mi fa Burton o qualcosa del genere? musicali e così via. Con gran parte dei
avere i suoi commenti e dopo un po’ DE: No, non proprio. [pausa lunga] registi, la sensazione che ho è di inte-
cominciamo a capirci al volo. In Big Non penso. Oppure potrei dire che, se resse e di positività, con la speranza
Fish è accaduta la stessa cosa, uno ci sono, non sono coscienti. Sono che la loro sensibilità mi permetta di
dei tanti temi che avevo scritto è finito certo che ci siano. Io e lui siamo sem- farmi fare un lavoro decente… La cosa
per diventare il pezzo dei titoli di testa. pre le stesse persone. peggiore che può capitare è aver a che
Non è mai successo che abbia scritto fare con una personalità così esigente
musica che non avesse niente a che DA: Giusto, non si possono cambiare i e così attaccata alle proprie idee da
fare col film. Può capitare che non propri connotati. Ma, continuando su non lasciarti alcuno spazio.
sempre un certo brano finisca per questo tema, sembra che tu lavori
avere la funzione che io avevo pensa- spesso insieme a dei registi che danno DA: Come ad esempio chiederti di
to dovesse inizialmente svolgere. un tocco stilistico molto personale ai ricreare qualcosa anziché creare?
Questo capita perché io, per primo, propri film, c’è sempre qualcosa di par- DE: Esattamente. Questa è la mia
non sono sicuro di quello che faccio. ticolare nelle loro opere. E’ importante unica vera paura quando accetto un
Guardo il film e comincio a buttar giù per te questo aspetto quando scegli i film, poiché è qui che le cose possono
una marea di idee e alla fine dipendo progetti? diventare penose. Ovviamente c’è
totalmente dalla sensibilità di Tim e DE: No, non direi. A volte, quando sempre il timore che il regista faccia un
dalle sue reazioni. E’ difficile da spie- scelgo un film sul quale lavorare, lo film orribile! [ride] E quando questo
gare. Abbiamo un modo tutto nostro di faccio per il regista, perché magari succede, non puoi farci nulla. Quando
20 danny elfman

un compositore accetta un film con un disposto a permettermi di esprimermi DE: Non importa quale sia stato il per-
anno di anticipo, questo è il rischio che con interesse e a darmi qualcosa di corso che ho dovuto fare, quando
corre. Ma quando lavori più volte con interessante da cui trarre ispirazione. ascolto quello che ho fatto sono sem-
la stessa persona, perlomeno sai che Abbiamo un carattere molto simile. pre molto felice. Anche quando ria-
c’è una certa sensibilità che, se verrà Siamo cresciuti con le stesse passioni, scolto questo o quel brano su cui
fatto un film decente, ti darà la possibi- guardando gli stessi film e io apprezzo abbiamo avuto una discussione e che
lità di fare qualcosa di interessante. E’ moltissimo il suo background culturale. ho dovuto modificare o riscrivere, ho
il sollievo maggiore quando lavori ripe- Abbiamo le stesse influenze e dunque sempre la sensazione di aver fatto la
tutamente con lo stesso regista. Sai a volte ci scontriamo su cose come cosa migliore. Se me lo chiedessi nel
che non ti obbligheranno a fare qual- quelle che dicevo prima, ma nel pro- mezzo della lavorazione, probabil-
cosa che ti ridurrà in uno stato orribile. fondo dei nostri animi siamo talmente mente mi strapperei i capelli su cose
Dunque, non ha importanza chi sia, simili che sono sicuro che lui non mi del genere, ma quando poi lo riascol-
queste sono le cose che cerco. porterà mai in situazioni che io detesto. to insieme a tutto il resto, non capita
Certamente la mia relazione con Tim è Potrei dirla in quest’altro modo: Tim mai che non riconosca che quella di
qualcosa di unico. Quest’anno sono non mi obbligherà mai a fare qualcosa Tim, alla fine, era una buona idea.
vent’anni che lavoriamo insieme… che vada totalmente contro i miei istin- Questa è l’essenza della nostra colla-
ti. E infine, non sono mai stato insoddi- borazione. E’ un processo creativo a
DA: E’ difficile da credere… sfatto di quello che ho fatto per lui. volte doloroso, ma che alla fine mi
DE: E ancora non so mai quale sarà il Anche nei casi più difficili, dove sono rende sempre felice del risultato.
suo prossimo passo. Anche oggi rie- finito in situazioni nelle quali non pen-
sce sempre a sorprendermi. Qualsiasi savo di capitare, pensando che non ne DA: Bene, vi auguriamo allora altri
cosa faccia, mi dà sempre la possibili- sarei uscito vivo, arrivato alla fine del venti anni di collaborazione.
tà di fare qualcosa di bello ed interes- lavoro ho sempre detto: “Sono davve- DE: [risatina maliziosa] Be’, non si può
sante. E anche se a volte finiamo per ro contento del risultato finale”. mai dire…
litigare come una coppia di vecchi spo-
Un ringraziamento a Doug Adams, Joe Sikoryak e Lukas Kendall
sini per questo o quel brano, per que- DA: Questa sembra proprio la frase di FSM per la gentile concessione a riprodurre l’articolo. © Film
sto o quest’altro accordo… da un adatta per concludere la nostra chiac- Score Monthly, 2005
punto di vista generale, Tim è sempre chierata… Traduzione di Maurizio Caschetto © Colonne Sonore, 2005

Basta ascoltare le prime note gotiche e “vittoriane”, esposte dal coro e dalla celesta, del “Main
Title” che subito è chiaro: Corpse Bride è a tutti gli effetti un sequel musicale del celebrato e semi-
nale Nightmare Before Christmas. E’ intuibile infatti quanto debba essere stato difficile per Danny
Elfman ritornare su quei passi evitando la trappola della ripetizione e del già sentito e cercare
comunque una strada nuova ed originale. Sebbene qui l’anima musical del progetto sia decisamen-
te meno preponderante e fondamentale (le canzoni sono solamente quattro, contro le dieci di
Nightmare, e non hanno la stessa gravitas narrativa), il compositore elabora un mosaico assoluta-
mente ricco e colorato, degno appunto della migliore tradizione musical, riprendendo inoltre stilemi
e inflessioni della precedente avventura burtoniana in stop-motion: i quattro numeri musicali alterna-
no echi alla Kurt Weill (la bellissima “Tears to Shed”) al jazz anni ’30 (“The Remains of the Day”, can-
Danny Elfman tata dallo stesso Elfman) arrivando a deliziose parentesi in puro stile Gilbert & Sullivan (“The
The Corpse Bride Wedding Song”). Lo score invece è dominato da un tema principale malinconico e sommesso che
sembra riassumere totalmente (come in “The Piano Duet”) l’estetica musicale di Elfman per i film di
(La sposa cadavere – 2005) Burton. Ma tutta la partitura è un florilegio di invenzioni e creatività musicale senza freni inibitori,
Warner Sunset 49473-2 come testimoniano le ottime pagine di commento (“Into the Forest”; “Victoria’s Escape”; “Moon
24 brani Dance”), dove appare evidente inoltre la maturità del cesello di Elfman, sia dal punto di vista timbri-
(19 di commento + 5 canzoni) co che da quello armonico e melodico. Nonostante lo spirito divertissement sia evidente e totale –
Durata: 59’31” ascoltatevi i bellissimi quattro brani “diegetici” presenti in chiusura del disco per averne conferma –
appare ancora più impressionante la bravura di Elfman a tenere sotto sorvegliatissimo controllo
l’enorme ed eterogenea quantità di materiale musicale messa in campo e a darvi totale coerenza
estetica. L’eclettismo funambolico di questo compositore non è certamente una novità, ma Corpse
Bride ne è, per ora, la dimostrazione estrema e più riuscita. Bravo Danny! MC
Salutata già dalla critica anglosassone come un ritorno di Danny Elfman ai migliori fasti burtoniani, la
colonna sonora de La fabbrica di cioccolato è innanzitutto un’esperienza unica e irrinunciabile. Questo sfogo
creativo in piena vena elfmaniana – talmente febbrile, spiritato e intrattenibile da imporsi come una liberato-
ria evasione dalle recenti costrizioni cui l’autore è sembrato sottoporsi – vale il disco e il film solamente per
la cinquina di canzoni che fanno strada allo score. Già dall’introduttiva “Wonka’s Welcome Song”, sorta di
variazione circense al tema del simpsoniano Grattachecca e Fichetto con aggiunta di jodel, è chiaro che
Elfman, con il suo personalissimo carrozzone da one-man-band, si è spinto oltre l’approccio ‘musical’ di
Nightmare Before Christmas per immolarsi definitivamente alla pura demenzialità. Beffardamente citazioni-
sta, il saltimbanco texano inneggia tribalismi ritualistici, con vocals degni di Lloyd Webber, in “Augustus
Gloop”; ricicla chitarrette e Hammond funk per “Violet Beuregarde”; imita i Birds con lo smagliante folk-rock
Danny Elfman di “Veruca Salt” e infila, tanto per gradire, un pezzo in pieno stile Oingo Boingo con “Mike TeaVee”. Il tutto
Charlie and The pervaso dall’imperante tune “oompa loompa”, vero dettaglio di omogeneità tra le canzoni e uno score dav-
vero soddisfacente. L’approccio orchestrale stavolta sembra veramente aver raggiunto l’equilibrio tra la
Chocolate Factory prima maniera fiabesco-chaikovskjana e l’ultima stagione melodica, emotivamente più lineare. Il “Main Titles”
(La fabbrica di cioccolato – 2005) tipicamente intricato e marciante definisce inoltre quanto la partitura si ponga particolarmente a metà strada
Warner 72264 tra Batman Returns e Mars Attacks! (dal quale riprende un certo uso fluttuante dell’elettronica), rinverdendo
21 brani le esclusive marche stilistiche del compositore: ritmiche intermittenti, micro-minimalismi, fitte stratificazioni
(16 di commento + 5 canzoni) d’archi, abbellimenti incessanti, scritture estreme dei cori e fiorenti dettagli armonico-timbrici che attivano un
Durata: 54’48” sottobosco orchestrale sempre operoso e un’aderenza narrativa millimetrica. Fiori all’occhiello: un cerimo-
niale battente per coro a bocca chiusa (“The River Cruise Part 1 & 2”) e la formidabile suite finale accorpan-
te il materiale canzonettistico in versione strumentale, esemplari di quali stimoli un compositore così partico-
lare sappia ancora trovare per il Suo regista. Un risultato cine-musicale impressionante. GT
fictionote 21

Dedichiamo questo spazio ad un genere che nel nostro paese sta riservando da diverso tempo molte
buone sorprese: le Colonne Sonore per le produzioni televisive. In una parola: FictioNote!
Partitura di netto stampo hollywoodiano, seppur con la presenza di percussioni etniche
indiane, data l’ambientazione della fiction che si svolge a Calcutta, dove ha operato per tutta
la sua esistenza Madre Teresa. Strumenti come il sitar, santoor, sarangi, flauti e violini india-
ni si innestano tra le note intensamente romantiche e ricche di pathos dell’orchestra diretta
dal compositore stesso, Guy Farley.
Pecca fondamentale della colonna sonora è quella di possedere alcuni temi o semplici
incisi, che sembrano appartenere ad altre musiche da film ascoltate in precedenza, soprat-
tutto gli “Opening Titles”. In essi aleggia l’impronta compositiva del John Barry de La mia
Africa, My Life e Nata libera (prestare attenzione a “Rome Approves”, “Pancakes”, “Night
Guy Farley One” e alle giocose note di “Teaching Children”, “New Orphanage” e “Feeding a Leper”).
Anche se Farley sa bene come condurre musicalmente lo spettatore verso la commozione
Madre Teresa (2004) (“Pencil in the Hand of God”, “Father Van Exen Dies”), avendo dalla sua parte ottimi solisti
CaroselloRecords CARSM 124-2 come il violoncellista Jonathan Williams e il pianista John Alley, la sensazione di déjà enten-
27 brani – Durata: 53’00” du guasta l’ascolto dell’appassionato di musica da film. Per non parlare di “Logan Trouble”,
un breve tema di suspense che sembra uscito da uno dei film di James Bond accompagna-
ti dalle musiche di Barry, per l’appunto! MP

A due anni di distanza da un lavoro eterogeneo come Il commissario, Flavio Premoli rea-
lizza per un’altra serie televisiva poliziesca quella che va senz’altro considerata la sua miglio-
re partitura. A RIS va anzitutto il merito di riformulare il lessico della musica elettronica nella
sua accezione più spettacolare, sul modello della rutilante combinazione synth-orchestra alla
John Powell. Il brano d’apertura, con l’imperioso attacco degli archi su una base elettronica,
rimanda all’architettura neo-barryana di Paycheck (ma la coda è in purissimo stile progres-
sive rock, in omaggio alle radici del compositore). Non mancano tracce più riflessive, in
accordo con la struttura narrativa del procedural police; molto interessante, in particolare, la
mise-en-bande del brano “Pulse”, con uno sfondo rarefatto di percussioni elettroniche su cui
Flavio Premoli si distendono suoni di fascia che occasionalmente accolgono frammenti lirici, vicini a certo
Sakamoto; di eccellente livello gli interventi più muscolari (“Sinetempo”, “Meditazione ritmi-
RIS – Delitti ca”). Il brano di chiusura (la sigla alternativa “Delitti imperfetti”) ci riporta a Powell, questa
imperfetti (2005) volta dalle parti dello splendido dittico di Bourne.
edel / Image Music ERE 0161452ERE Nelle esaurienti note di copertina, Premoli spiega le ragioni della notevolissima coerenza
21 brani – Durata: 49’22’’ interna dello score: “Volendo dare una continuità sonora a tutti e dodici gli episodi, la colon-
na è stata costruita in maniera ‘monoarmonica’: tutti i brani esordiscono in sol minore”.
A quando un incontro con il cinema? LB

Colonna sonora vincitrice del Primo Premio Italiano Miglior Musica per Fiction, ideato dalla
nostra rivista all’interno della sezione Cinemusic del Festival di Ravello (leggete il reportage pub-
blicato in questo numero per maggiori dettagli). Ennio Morricone, sul podio della Roma
Sinfonietta, compone una musica colma di ardente disperazione e voglia di libertà per questa
storia drammatica, che racconta la fuga dei bambini dell’orfanotrofio di una piccola comunità
istriana sconvolta, durante la fine della Seconda Guerra Mondiale, dall’arrivo dei partigiani di
Tito. Riusciranno a salvarsi in extremis dalla follia delle foibe e dell’odio etnico, grazie all’aiuto di
Leo Gullotta e Beppe Fiorello, straordinari interpreti del film in due puntate di Alberto Negrin
(Perlasca e Il segreto del Sahara).
Ennio Morricone Il Maestro romano enuclea quattro temi portanti, che si ripresentano variati lungo l’arco del
CD, dal forte impatto emotivo: “Il cuore nel pozzo” risuona di sommessa rassegnazione alla tra-
Il cuore nel pozzo (2005) gedia della guerra, con quell’uso melanconico degli archi e del flauto; “Marcia balcanica”, che
Rai Trade FRT 407 non fa uso di strumenti etnici come il titolo potrebbe suggerire, è un brano eroico per ottoni e
14 brani – Durata: 55’27” archi, che spinge a combattere contro tutte le traversie; “Lei con lui” è un solare tema d’amore
dal tipico timbro morriconiano sospeso; “Suona l’armonica” predilige l’esposizione del dolce leit-
motiv per armonica a bocca solista (Gianluca Littera) su di un adagio per archi. Una musica che
va dritto al cuore! MP

Cefalonia, una pagina importante e sanguinosa della nostra storia, dove i soldati italiani,
sul finire della Seconda Guerra Mondiale, prima alleati ai tedeschi, oramai sconfitti dagli
americani e sul procinto di ritirarsi dall’isola greca, si ritrovarono a fronteggiarli e a perdere
parecchie vite umane. Interpretato dal sempre più bravo Luca Zingaretti, la fiction di Riccardo
Milani ha dalla sua una nota di merito aggiuntiva: le solenni musiche di Ennio Morricone. Il
Maestro romano ha composto un inno intenso, elegiaco, quasi una preghiera contro tutte le
guerre, “Dammi la mano” (testo di Maria Travia e Coro Lirico Sinfonico Romano). Questo
tema portante ritorna variato, sia per coro, sola orchestra o strumenti solisti, in altri brani del
CD (sommesso in “Piccola marcia” ed esposto da un violino ramingo in “Marcia del giura-
Ennio Morricone mento”). Altri temi si affacciano esprimendo una triste rassegnazione alla brutalità della guer-
ra (arpa e archi in “Riflessivo, meditativo”, intimo raccoglimento per archi in “Quella sera”,
Cefalonia (2005) rimembranze lontane per violini, arpa, fagotto e coro in “Sulla sponda” e celebrazione eroi-
Rai Trade FRT 408 ca per trombe, coro e archi in “Nell’isola, soli”, dove fa capolino l’inno di Mameli debitamen-
13 brani – Durata: 55’31” te accorato). Il lungo brano “Composizione sulla resistenza” (14’18”) altro non è che un
requiem militaresco in cui la Roma Sinfonietta ricorda il valore dei nostri soldati sacrificatisi
per la Patria. MP
22 pino donaggio

Foto: Neno Brusegan e archivio Donaggio


A Venezia...
Un Donaggio
rosso
shocking

intervista di Alessio Coatto,


Massimo Privitera e Pietro Rustichelli

Venezia. E’ una splendida giornata di Giugno, fresca e soleggiata, e il nostro piccolo battello sta risalendo pigra-
mente il trafficato Canal Grande. All’emozione di trovarci in una delle città più belle del mondo si aggiunge l’attesa
trepidante di essere prossimi all’incontro con un compositore che noi tutti amiamo e ammiriamo: Pino Donaggio.
Violinista di grande talento, song writer acclamato in mezzo mondo (sua la celeberrima “Io che non vivo”, incisa tra
gli altri da Elvis Presley), Donaggio scrive per il Cinema da oltre trent’anni e ha legato il suo stile inconfondibile alle
opere di molti grandi registi, primo fra tutti Brian De Palma.
Abbiamo chiesto al Maestro di parlarci della sua carriera, dei suoi impegni di oggi e dei suoi progetti futuri e lui ci
ha accolto nello studio dove lavora: un bellissimo spazio ricavato dalla “copertura” del cortile interno di un palazzo
che si affaccia direttamente sul Canale, a fianco di Santa Maria della Salute.
E’ stata una lunga chiacchierata, rilassata e divertente, grazie alla quale ci è stato possibile intravedere, dietro
l’Artista autore di tante memorabili melodie, l’Uomo schivo e cordiale che – nonostante il successo internazionale –
è ancora capace di rievocare l’emozione provata il giorno che è stato presentato a Lauren Bacall! E’ probabile che
non sia stata più intensa della nostra per aver parlato con Lui…

Cosa rammenta dei suoi studi in canzone ad una gara di rock’n’roll che Venezia e il produttore mi vede sul
Conservatorio, e quanta parte ha poi ho vinto… e mi sono reso conto di vaporetto alle sei di mattina e dice di
contribuito nel suo lavoro la sua tutte queste ragazze che ti saltavano avere avuto questa visione mistica, e
formazione accademica? addosso [risate]. Ma ho continuato a che io avrei dovuto scrivere la colon-
Incominciamo col dire che sono scrivere e a studiare. Una volta na sonora! [risate] Allora il regista del
cresciuto ascoltando canzoni dalla Claudio Simone mi ha sentito film [Nicolas Roeg – ndr] che non
mattina alla sera, anche perché mio suonare musica da camera e ha volu- conoscevo – non sapevo niente di
padre, Italo, aveva un’orchestrina e, to che mi unissi ai suoi Solisti Veneti: Cinema, a dir la verità, anche se ci
qualche volta, mia madre mi portava ero il Primo Leggio con Toso, che stu- andavo molto spesso, perché qui a
a sentirlo. E poi, mio zio suonava, mio diava anche lui col mio insegnante. Venezia non è che ci sia molto da
nonno suonava, l’altro zio era Primo Ho suonato molto con loro, all’inizio. fare – mi ha messo alla prova: mi ha
Flauto alla Fenice. Ho studiato perché In seguito Claudio Abbado mi ha volu- spiegato cosa voleva e che tipo di
mio padre voleva che avessi un’op- to coi Solisti di Milano: tenete pre- film era. Allora io, col nagra, ho regis-
portunità che a lui non era stata con- sente che erano tutti diplomati, ed io trato di nascosto al Conservatorio
cessa. Era un musicista bravissimo – ero l’unico che ancora faceva il setti- due temi: quello d’amore, per la
è ancora vivo, ha 92 anni – e mi ha mo anno. sequenza in cui i due protagonisti
spinto lui a studiare in Conservatorio. Insomma, col violino la carriera fanno l’amore, e il tema per la
Quindi a undici anni mi hanno iscritto era assicurata… e il mio sogno era sequenza sul Canal Grande.
e ho scelto il violino proprio perché ho quello di fare il solista. Rimasero molto colpiti anche se il
sempre sentito suonare mio padre, Poi un giorno mi sono trovato a produttore era scettico per il fatto che
anche se – alla luce della mia espe- scrivere “Come sinfonia”, sono anda- non avevo mai scritto per il Cinema.
rienza successiva – forse mi sarebbe to a San Remo e sono diventato un Ma la mia fortuna, come sempre, è
servito di più studiare il pianoforte. cantante. Quindici anni di carriera! arrivata dall’America: venne dagli
Ero molto bravo e, a sedici anni, il mio Però tutto quello che ho sentito, Stati Uniti il produttore vero, quello
insegnante, Luigi Ferro, mi portò a suonato, studiato mi è rimasto den- che metteva materialmente i soldi, e
Milano, al Conservatorio Giuseppe tro. E poi, quando mi sono stufato di disse che il film gli piaceva molto e
Verdi, dove avevo vinto una borsa di cantare, ho avuto l’occasione di fare che dovevano subito farmi un con-
studio. E lì ho cominciato a scrivere A Venezia… un dicembre rosso tratto perché la musica era perfetta.
dei temi, anche perché le giornate shocking [Don’t Look Now, 1973]… Così mi hanno preso, e alla fine ho
erano lunghe, non passavano mai vinto il premio per la migliore colonna
[risate]… scrivevo anche quando ero Ci racconta come è andata? sonora dell’anno [conferito dalla
in treno, tra Milano e Venezia. Un E’ una storia abbastanza nota… prestigiosa rivista “Films and Filming”
giorno ho provato a cantare una mia Stavano girando questo film a – ndr]. Vinse anche il film, ma non la
pino donaggio 23

regia… e forse è per questo che non


mi hanno più chiamato. [risate]
Comunque fu quest’occasione
che mi fece pensare che forse pote-
vo smettere di cantare e scrivere per
i film, sfruttando tutti gli studi che
avevo fatto, compresi quelli di com-
posizione con Ugo Amendola. Così
mi sono buttato.

Dal punto di vista della pratica


compositiva, ha avuto difficoltà ad
imparare a scrivere musica per il
Cinema?
Devo dire di no. Per prima cosa, ho
scoperto di avere una memoria visiva
insospettata: mi bastava vedere il film
un paio di volte, e mi ricordavo tutto.
Questo mi ha aiutato molto all’inizio.
Roberto Benigni, Pino Donaggio e Massimo Troisi ai tempi della lavorazione di “Non ci resta che piangere”
Anche tutta la faccenda dei punti in
cui mettere la musica… è qualcosa di tro non sono partito come arrangia- quando scrivo, comincio dai pezzi più
molto naturale ed intuitivo per me. Per tore… infatti all’inizio mi ha arrangia- piccoli, quelli di suspense, o i brani di
non parlare della fortuna di comincia- to Boneschi, poi altri… e infine ho inseguimento… e intanto aspetto che
re con un film ambientato a Venezia incontrato Natale [Massara] col quale il Tema mi venga, così come facevo
che ovviamente conosco benissi- studiavo al Conservatorio. Fu proprio quando scrivevo canzoni: l’ispi-
mo… e sono il primo a sapere che è con Brian De Palma, precisamente razione è sempre importante per me.
una città che può essere inquietante, con Vestito per uccidere, che ho E ci vuole anche nei brani di sus-
in determinati frangenti. E anche il cominciato a scrivere tutto io: la resa pense, perché è vero che lì trovi una
passaggio da Venezia a New York musicale della suspense che avevo ritmica, guardi come procede il
non è stato così traumatico. Basti in testa era diversa da quella che pezzo, in quale tempo sistemare le
pensare che ho scritto la musica di poteva darmi un arrangiatore, anche battute, per non ottenere un effetto
Vestito per uccidere [Dressed to Kill, se Natale continuava a controllarmi troppo “squadrato”, ecc… Però l’idea
1980] in montagna, a casa mia, e tutto. E da lì sono andato avanti con di partenza devi comunque averla
mentre contemplavo questi pini le mie gambe. E poi con questi qua anche lì. A volte succede poi che il
altissimi, ho pensato ai grattacieli di [indica i suoi computer – ndr] puoi montatore di un film non abbia un
New York e mi è venuta l’ispirazione sentire subito gli arrangiamenti, men- gran senso del ritmo e che la tua
per il brano nel Museo, che ancora tre prima, con la matita, dovevi fare musica, che è cominciata con un
oggi è considerato fra le cose più un passo alla volta. certo tempo, a un determinato punto
belle che ho scritto, specie nel suo perda il sincrono con le immagini.
rapporto con le immagini. Mi hanno A questo proposito, non crede Allora il computer ti permette di ral-
detto che lo studiano addirittura nelle che gli indubbi vantaggi che lentare quel poco che è sufficiente ad
scuole di Cinema. derivano dall’ausilio del computer ottenere il “sinc” giusto. Altre volte
nel lavoro di composizione, rischi- invece ci sono montatori molto bravi,
A proposito della sua celebre no alla fine di standardizzare la e allora la tua musica nasce natural-
collaborazione con De Palma, è musica da film odierna? In altre mente sul ritmo del montaggio e ti
noto il fatto che il regista ameri- parole, è risaputo che il tempo accorgi che tutti i “sinc” vengono
cano, dopo essere rimasto concesso ad un musicista cine- giusti, senza quasi rendertene conto.
“orfano” di Bernard Herrmann, la matografico è sempre più risicato. Come ho detto, il vantaggio princi-
chiamò perché impressionato Il fatto che il produttore sappia che pale del computer è quello di poter
dalle sue musiche per A Venezia… il computer sveltisce il lavoro del sentire subito l’effetto di ciò che hai
Esatto. C’è da dire che ho visto musicista, non finisce per costrin- scritto… è un vantaggio che ho sper-
tutti i film di Hitchcock da ragazzo, gere quest’ultimo a scrivere trop- imentato per la prima volta con Una
ma ai tempi non guardavo chi fosse il po velocemente e in modo indus- notte per decidere [Up at the Villa,
musicista, non ci badavo. In seguito, triale? 1999] di Philip Haas, con Sean Penn.
però, ho scoperto che anche In realtà, io vedo i computer solo Hanno girato in Toscana e poi sono
Herrmann suonava il violino e forse è come un aiuto, che però non sostitu- venuti a Venezia e ho parlato con loro
questo che può apparentare il nostro isce il tuo lavoro. Sei comunque tu – Penn aveva già lavorato con Brian.
stile: il modo di muovere gli archi, di che devi scrivere tutte le “parti”. Solo E il regista mi chiese: “Abbiamo poco
farli cantare… che invece di dover mettere giù tutto, tempo per le musiche. Come fac-
Comunque mi sono accostato a nota per nota, ci pensa la macchina. ciamo se, quando siamo a Sofia a
questo mestiere in modo abbastanza Inoltre puoi sentire subito quello che registrarle, c’è qualche cosa che non
intuitivo e graduale. Ho cominciato hai scritto e capire se vuoi cambiare mi piace? Non è possibile sentirla
con un’orchestra composta da archi, qualcosa. Ma si tratta sempre della subito la musica?” Io non sono un
flauto, pianoforte, chitarra e basso tua musica. Il computer ti aiuta ad grande pianista, e poi il piano non
acustici; più avanti ho incominciato ascoltarne l’effetto, ma dopo registro può rendere tutti gli aspetti del-
ad aggiungere i fiati, ma sempre un con l’orchestra… anche se a volte l’orchestrazione. Allora sono andato
passo alla volta: non volevo posso usare i sintetizzatori, come ho a casa di un amico, Maurizio Piccoli,
azzardare più di tanto e d’altronde, fatto già a partire da A Venezia…, coi che ha scritto grandi successi per la
all’inizio, il mio gusto mi orientava moog. Insomma quello che conta, Vanoni, Mia Martini, ecc., e ho visto
verso la musica da camera che comunque e sempre, è l’ispirazione: i tutte le apparecchiature che usava
avevo suonato per tanti anni. Tra l’al- temi ti devono venire! Solitamente, per scrivere. Io non ci capivo niente
24 pino donaggio

di computer, anche se mio figlio è un titura non è la dissonanza – che usano fosse la prima volta. E tra le altre
programmatore, e lui mi ha dato un tutti – o l’effetto coi violini… quello che cose, accentuava proprio quell’effetto
po’ di dritte per imparare ad usarli. rimane è sempre la melodia. Per al rallentatore delle immagini e dilata-
Così ho potuto prendere la musica esempio, quest’ultimo regista [Don va la suspense. Per me è stata una
che avevo scritto, con gli arrangia- Mancini] ha scritto Chucky ascoltando grande soddisfazione, anche perché
menti e tutto, e metterla nel comput- le mie musiche – da Vestito per Brian è avaro di complimenti.
er, di modo che il regista potesse uccidere a Omicidio a luci rosse [Body Solitamente, il suo massimo entusi-
sentirla subito abbinata alle immagi- Double, 1984]. E mi spiegava cosa asmo lo esprime dicendo: “Very
ni. Certo, dopo la musica la voglio voleva cantandomi i temi di quei film. good, Pino, very good”. Ha fatto così
sentire con l’orchestra, che ha tutto Era incredibile, non mi era mai succes- per la scena del museo in Vestito per
un altro suono, un altro respiro, altre so con un regista. E conosceva persi- uccidere: ci aveva montato sopra una
emozioni. Per fortuna! no la musica di Un’ombra nel buio musica provvisoria – non mi ricordo
[The Fan, 1981], un film semi- quale – che secondo me non c’entra-
Ripensando alle sue memorabili sconosciuto in Italia e del quale non va assolutamente niente con la
partiture per i thriller di De Palma, esiste incisione discografica: quindi sequenza. E quando sono arrivato io
mi è venuta alla mente una celebre doveva aver visto il film parecchie con il mio brano, mi è venuto vicino è
frase di Rossini che diceva: “Fino volte per conoscere la musica così mi ha sussurrato: “Very good, Pino,
ai trent’anni erano le melodie ad bene! E come fai a non scrivere la very good”. [risate]
inseguirmi, ma dopo i trent’anni musica per uno così?! [risate] Questo anche per dire che c’è
sono dovuto andare io a caccia di sempre collaborazione fra di noi. In
melodie”. Ora credo che il Tornando a De Palma, c’è un Carrie, per esempio, all’ultimo
paragone che la critica musicale è grande equivoco anche nel fre- momento mi dice che forse la scena
solita fare fra la sua musica e quel- quente paragone fra i suoi film e in cui la madre chiude la ragazza
la di Herrmann sia abbastanza quelli di Hitchcock. Per esempio, nello stanzino avrebbe bisogno di un
superficiale, soprattutto perché De Palma ha utilizzato alcuni espe- commento musicale, anche se
c’è perlomeno un aspetto che dif- dienti registici ai quali Hitchcock inizialmente pensava di no. Io l’ho
ferenzia molto il suo approccio da non è mai ricorso: basti pensare scritta nell’intervallo tra un turno di
quello del musicista di Hitchcock, all’uso virtuosistico del “ralenti”. registrazione e l’altro, e lui ne è
ed è la grande ricchezza melodica E la sua musica è sempre perfetta rimasto entusiasta: era perfetta e
delle sue colonne sonore. per le riprese al rallentatore, sem- l’avevo buttata giù in un baleno, con
Infatti, ci sono tanti critici ai quali bra scritta al “ralenti”: estrema- quel violoncello sulle immagini del
basta sentire i violini che fanno “zin, mente melodica, larga ed avvol- Cristo. E’ andata bene.
zin” o il finale a “canone” che ho scrit- gente… erotica.
to ironicamente per Seed of Chucky E’ vero. La prima volta che sono Un altro esempio di come l’ispi-
[2004]… che subito ti etichettano. andato in America per Brian, lui non razione conti più dei computer.
Proprio per quest’ultimo Chucky, per aveva ancora sentito le mie musiche Sapete, dipende sempre dal film
esempio, ci sono molti riferimenti ironi- per il film [Carrie, lo sguardo di che stai musicando. Perché, se la pel-
ci: a Shining, a Carrie e ad altri film Satana, 1976 – ndr]… e credo che licola ti piace e ti comunica un’e-
americani che magari non conoscevo faccia così anche con gli altri com- mozione forte, tu sei sempre più ispi-
e che il regista mi mostrava. positori: Morricone, per esempio, non rato. Se ti rendi conto che ci sono
Ma ai critici bastano due accordi e usa i synth… quindi le sue cose le fa degli spazi nel film in cui è la musica
subito sei un imitatore di Herrmann! In sentire per la prima volta in sala di che comanda, allora scrivi meglio. Mi
realtà, anche il modo di mettere la registrazione. Allora De Palma si è è capitato invece con tanti film anche
musica nel film è diverso. In Hitchcock, messo lì con il suo thermos di caffel- belli, come quelli politici, di non
la musica anticipava sempre: anticipa- latte e qualcosa da mangiare – per- trovare un vero spazio per la musica:
va la paura, l’amore, ecc… Invece ché è sempre nervoso – e quando devi solo seguire il film e cercare di
quello che abbiamo fatto con Brian era c’è stata la scena del secchio di dare qualche emozione, ma è diver-
di rilassare il pubblico per poi dargli sangue che cade, è saltato su ad so. E poi, Brian mi lasciava sempre
una “botta”. E poi c’erano appunto i applaudire! E insieme a lui, il monta- almeno un paio di mesi per com-
Temi che credo, soprattutto in tore e tutti i tecnici… perché, mi porre… così quando non mi veniva
America, siano stati la mia forza. Alla disse, la scena l’aveva vista mille fuori niente di bello, avevo il tempo
fine ciò che risulta vincente in una par- volte, ma con la musica era come se per andare a farmi un giro! [risate]

Carrie è un titolo che fa storia per molti motivi: è il romanzo grazie al quale sorse la stella
letteraria di Stephen King, è il film che impose al grande pubblico il regista Brian De Palma, già
autore di alcune interessanti opere cinematografiche – tra cui il cult musicale Il fantasma del
palcoscenico (1974) e gli hitchcockiani Le due sorelle (1972) e Complesso di colpa (1976) – e
che portò alla ribalta i nomi di attori quali Sissy Spacek e John Travolta. Ma è soprattutto,
almeno per chi scrive, la pellicola che segnò la prima tappa di una collaborazione che è già da
tempo consegnata alla storia del cinema (nella spasmodica attesa di un nuovo capitolo): quel-
la fra il regista americano e il compositore Pino Donaggio.
Sin dalle prime note della partitura, col “Theme from Carrie”, il Maestro veneziano ci regala
una di quelle melodie ampie, cantabili e sognanti per le quali è giustamente celebre, in una
Pino Donaggio tersa orchestrazione per archi, flauto, pianoforte e chitarra. E’ il tema principale dello score –
Carrie non ancora percorso da quel fremito erotico che sarà invece la principale cifra stilistica della
(Carrie lo sguardo di Satana – 1976) musiche per i successivi thriller di De Palma – che possiamo riascoltare in “Contest Winners”,
Varèse Sarabande VSD-6618 nella song “Born To Have It All” e nel geniale “Sue’s Dream”, dove è bruscamente interrotto da
13 brani – Durata: 36’09” un agghiacciante “canone” di herrmanniana memoria. Semplice, ma memorabile, anche tutto
l’armamentario più genuinamente horror della partitura: basti citare “For The Last Time We’ll
Pray”, in cui l’ossessiva reiterazione di una cantilena di quattro note suonate al pianoforte
ammanta di terrore il delirio omicida di una grande Piper Laurie. AC
pino donaggio 25

Invece se devi finire entro un tot, il giro altri registi. E’ stato anche per tenere e proprie colonne sonore, ma di brani
non lo fai e speri che ti venga il pezzo. un piede in America, perché era il che poi lui sistema dove vuole.
Anche se devo dire che, molte volte, periodo in cui non volevo più tornare
la necessità di fare in fretta può stimo- negli Stati Uniti, per un brutto inci- Invece, tornando alla musica
larti ugualmente. Piraña [Piranha, dente aereo che mi era capitato e per i thriller, ci vuole parlare delle
1978] l’ho scritto in quindici giorni, che è stato all’origine di un lungo sue colonne sonore per Dario
quando ero abituato ad avere due esaurimento nervoso. Quindi man- Argento?
mesi. La musica era già stata com- tenevo un contatto con l’ambiente Dario mi chiamò la prima volta per-
posta da un altro, ma Roger Corman facendo quei piccoli film. Poi trovai ché doveva fare una sfilata di moda e
decise che con una colonna sonora un aggancio migliore con la gli servivano delle musiche. Così mi
più efficace il film avrebbe potuto Cannon… ma alla fine fallì pure quel- chiese un brano di Omicidio a luci
avere successo. Così Joe Dante [reg- la! [risate] rosse [canticchia il tema sul quale si
ista del film - ndr], che aveva visto Comunque non ho mai avuto un spoglia Melanie Griffith nel film di De
Carrie, disse che gli sarebbe piaciuto agente in America che lavorasse per Palma – ndr] che nessun altro poteva
lavorare con me… ed io ho scritto me e mi trovasse un ingaggio. procurargli, perché il disco non era
tutto a Venezia, senza vedere nes- Quando ci sono andato per la prima ancora uscito. Io ne ho trovata una
suno. Gliel’ho mandata e lui mi ha volta, chiamato da Brian, mi hanno copia su cassetta e gliel’ho mandata.
telefonato dicendomi cose stupende, proposto di rimanere lì a lavorare. Ma Questo è stato il primo approccio. Poi
perché la musica aveva effettiva- io non avevo bisogno di soldi: avevo un giorno, stavo a Sofia a registrare e
mente aiutato quel piccolo film, che alle spalle una carriera di cantante e lui mi telefona dal set di Due occhi
andò benissimo in tutto il mondo. di compositore. Godevo dei diritti diabolici [1989], dove stava girando
Credo che il mio contributo musicale a d’autore: “Io che non vivo” sta su 28 con Romero. Erano alla ricerca di un
Piraña sia stato ancora più significati- CD di Elvis Presley! Insomma non musicista per entrambi gli episodi di
vo di quello che ho dato in seguito a avevo voglia di rimanere lì per fare cui si componeva il film e presero me,
L’ululato [The Howling, 1981]. soldi, come è successo invece a Bill dopo aver detto a Romero che io ero
Conti. Lui qui faceva l’arrangiatore e il l’autore delle musiche per De Palma.
Lei ha appena detto che un film pianista: è andato in America, gli è Dopo è stata la volta di Trauma
bello aiuta a scrivere musica ispira- capitato di scrivere Rocky e ha fatto la [1993], ma ho fatto anche La setta
ta. Le è mai capitato, invece, di scri- sua fortuna rimanendo a lavorare là. [1991] diretto da Soavi e prodotto da
vere qualcosa che ritiene valido per Ha anche diretto tante volte l’orches- Argento. In seguito avrei dovuto col-
un film francamente mediocre? tra alla cerimonia degli Oscar. Io laborare anche a La sindrome di
In un certo senso è successo con invece ho pensato subito: “Ma chi me Stendhal [1996], ma alla fine lo
Horror Puppet [Tourist Trap, 1979]… lo fa fare?”, e ho preferito rinunciare. assegnò a Morricone col quale aveva
non è che fosse un brutto film, anzi. E poi amo Venezia, ho scritto lavorato nei suoi primi film. Poi ho
Però era sicuramente un piccolo film quasi tutto qua, anche le canzoni. Mi scritto per lui le musiche di Ti piace
per il quale mi sono venute delle piace girare per la città di notte, la Hitchcock? [2005], che dovrebbe
buone idee. In Francia hanno addirit- nebbia… uscire a momenti. Si tratta di una
tura detto che usavo i cori come serie di otto film per la televisione, e
Berio! Non è vero, ovviamente, però A proposito di Venezia, come è lui ha diretto il primo che ha avuto
ho sperimentato alcune dissonanze nata invece la sua collaborazione molto successo a Cannes e ha vinto
con le voci, per la scena dei manichi- con Tinto Brass? un premio a Bruxelles. In questa
ni. In America, il vantaggio di lavorare Ci conosciamo da anni. Mi diceva colonna sonora, ovviamente, c’è più
con un regista giovane è che puoi sempre: “Faremo mai qualcosa di un rimando alle musiche di
imporre maggiormente le tue idee. Io insieme?”, ed è capitata l’occasione Herrmann: anzi, c’è proprio un brano
credevo molto in David Schmoeller con Così fan tutte [1991]. Lui solita- nel quale cito Marnie, ma che non è
[regista del film – ndr]: ho fatto quat- mente lavora con Morricone o con stato inserito nel film; lo metterò nel
tro film con lui, ma purtroppo non è Ortolani, ma per questo film ha disco che dovrebbero pubblicare e
mai decollato, nonostante fosse chiamato me ed io ero attirato dal- avrà il titolo “Omaggio a Hitchcock”,
molto inventivo. Adesso vive inseg- l’idea di recuperare il sound di Home anche se sarebbe stato più appropri-
nando cinema. Movies – Vizietti familiari [Home ato intitolarlo “Omaggio a Herrmann”.
Movies, 1978], usando le chitarre, la
Lei ha musicato anche parecchi batteria… è stato divertente. Dopo ne E’ differente il suo approccio
film editi dalla Empire Records, ho fatti altri due soprattutto per ami- musicale quando scrive per la tele-
targati poi Full Moon… cizia, perché mi intendo molto bene visione, rispetto a quando lavora
Sì, sempre per Schmoeller e per con lui, anche se non si tratta di vere per il Cinema?
Davvero un lavoro di gran pregio, la colonna sonora scritta vent’anni fa da Pino Donaggio
per il televisivo La monaca di Monza di Luciano Odorisio, con Myriem Roussel e Alessandro
Gassman: una partitura a cui dovrebbero guardare alcuni odierni compositori di fiction.
Il musicista veneziano affronta il progetto con la medesima precisione e cura del dettaglio
che è solito riservare ad una produzione cinematografica. L’invenzione melodica è copiosa e
ispirata, a partire da un tema disteso e sognante di sapore morriconiano, dedicato alla
giovinezza di Virginia de Leyva (“La comunione”, “I ricordi di Suor Virginia”, “La monaca di
Monza”), al quale si affianca la bella pagina del brano “Le lettere”, punteggiata dagli svagati
arpeggi del clavicembalo. Ma ciò che innalza questo score sopra la media delle nostrane pro-
duzioni televisive è l’uso sorprendente e divertito della compagine corale in brani quali “La ves-
tizione” o nel frenetico attacco di “Le confessioni” e, sopra a tutti, nel Miserere di “Diavoli a Pino Donaggio
Monza” (poi ripreso in versione esclusivamente strumentale in “Sobborgo di Monza”): un La monaca di Monza
geniale pastiche musicale che, su un’urgente pulsazione ritmica che si trasmette dal coro Eccessi, misfatti,
all’orchestra, intesse arabeschi melodici di accattivante bellezza. La direzione è affidata all’es- delitti (2004)
perta bacchetta di Natale Massara. AC Emergency Music EM 15.05 CD
20 brani – Durata: 36’56”
26 pino donaggio

Maurizio Abeni about London Direi di no. C’è da dire, come za del mio lavoro con De Palma, che
Symphony Orchestra prima cosa, che in questo momento è probabilmente la collaborazione
le opportunità lavorative e di guadag- più importante della mia carriera.
Quando ho ricevuto la notizia che l’orchestra no vengono dalla televisione. Anche Per quanto riguarda invece gli
con la quale avrei registrato la colonna sonora di perché nel Cinema guadagni a per- autori che in seguito ho imparato ad
Seed of Chucky era la London Symphony, mi è centuale, mentre in TV sono soldi apprezzare, sicuramente John
sembrato di essere fuori posto e mi sono sentito sicuri. Williams è il più bravo di tutti, anche
più intimorito che inorgoglito. Devo premettere che Io comunque ho cominciato a fare per la sua capacità di scrivere per
non mi sento un vero direttore d’orchestra, ma diri-
la TV seguendo alcuni registi coi qualsiasi tipo di film, non solo per
go soltanto quello che compongo o orchestro per-
sonalmente, soprattutto perché, nei ristretti tempi quali avevo lavorato per il Cinema, Superman. Poi c’è James Horner,
di registrazione, credo di essere avvantaggiato come Claudio Fragasso: con lui sebbene in America dicono che
dalla conoscenza di ciò che ho scritto per l’orche- avevo collaborato per esempio con copia… eppure trovo sempre belle le
stra. Quando si compone per il cinema occorre, Palermo Milano solo andata [1995]. sue musiche, e anche lui lavora
purtroppo, pensare che non bisogna scrivere cose Per la televisione abbiamo fatto molto coi sintetizzatori tra l’altro. Mi
che possono far perdere troppo tempo in sala, ma insieme Operazione Odissea e poi piace Zimmer. E tanto di cappello
che siano ugualmente efficaci evitando velleità tec- altre cose. Lo stesso percorso l’ho anche a Morricone, perché alcune
niche rischiose. Bene, ho capito subito che con seguito con Sanchez. L’unico che delle cose che ha fatto sono davvero
questa orchestra “ci si può togliere lo sfizio”. Non faceva esclusivamente televisione geniali.
voglio sembrare irriverente nei confronti delle
orchestre con le quali ho lavorato in Italia, Bulgaria era Perelli, che veniva da La piovra e
e Cecoslovacchia, ma la realtà è che la London aveva lavorato anche con Nel corso dell’intervista abbi-
Symphony appartiene ad una categoria superiore. Morricone… quindi gli dissi di sì. Tra amo citato i nomi di due suoi col-
Questo è dato da molteplici fattori: innanzitutto a parentesi, avrei dovuto fare anche La laboratori fidati, Natale Massara e
Londra c’è una concentrazione di orchestre e piovra, dopo il primo di Ortolani, ma Maurizio Abeni, ma non tralasci-
musicisti tale da favorire l’innalzamento continuo stavo lavorando per la Cavani e cre- amo un altro suo importante
della qualità musicale, ogni sera ci sono un nume- devo di non essere in grado di assistente, Paolo Steffan. Cosa ci
ro impressionante di concerti, musical, e musica portare avanti due progetti contem- dice di lui?
dal vivo; poraneamente… cosa che poi in E’ un mio fedele collaboratore da
è ovvio che in un clima come questo sia il singo-
seguito ho fatto. 18 anni a questa parte, colui il quale
lo musicista che l’orchestra ha modo di crescere
musicalmente. Inoltre i musicisti e la musica sono La differenza fondamentale scrive i testi in inglese delle mie can-
maggiormente protetti rispetto a noi; per fare un comunque è questa: per la fiction tu zoni, da “Ruby Rain” (Trauma) a
esempio a Londra sarebbe proibito mandare in scrivi quindici o venti pezzi, a secon- “Why” (Don Camillo) solo per citarne
scena un musical con le basi pre-registrate come da delle esigenze del regista, e lo fai alcune famose, e si occupa soprat-
si fa da noi. Ma non dobbiamo nasconderci dietro in assoluta libertà, senza dover tutto delle sezioni ritmiche e dei
un dito, credo profondamente che oltre ad esserci rispettare sincroni o altro. Sarà poi synth delle mie colonne sonore. Un
un maggior rispetto per i musicisti, lì i medesimi compito del montatore sistemare i caro amico!
abbiano un maggior rispetto della musica. brani lungo il corso delle puntate.
Questa orchestra suona con i più grandi diretto- D’altronde non si potrebbe fare diver- Si pente di qualche scelta che
ri del mondo, ma viene anche a registrare con il
sottoscritto e soprattutto lo fa con la stessa serietà. samente: per fiction di sei o otto pun- ha fatto nella sua carriera? C’è
Durante le sessioni di registrazione oltre ad tate, non puoi scrivere musica come qualcosa che ha realizzato e che
ammirare l’unità e l’uniformità del suono dell’orche- faresti per il Cinema, come se si trat- vorrebbe rifare?
stra, sono rimasto impressionato dalla disciplina e tasse di otto film! All’editore Vorrei rifare tutto! [risate] Ma
soprattutto dal rispetto dei musicisti per il lavoro costerebbe una fortuna… E’ stato questo è normale: spero sempre che
che svolgono, qualsiasi esso sia. Capitava che il diverso nel caso di produzioni come I la mia migliore colonna sonora sia la
regista Don Mancini volesse rivedere una scena misteri della giungla nera, Augustus prossima. Scherzi a parte, ci sono
con il brano che avevamo appena registrato, oppu- e ultimamente La moglie cinese di stati film ad inizio carriera che
re discuteva con il compositore Pino Donaggio Antonello Grimaldi che sono pensati sarebbe stato meglio non accettare,
sulle sue impressioni e quindi io restavo di fronte
come veri e propri film. anche se ovviamente non posso dire
all’orchestra che magari per tre, quattro minuti
rimaneva ….in assoluto silenzio! Devo dire che i titoli. Magari ve li dico a microfono
sono abituato ad un approccio più morbido con Tornando al Cinema, ci sono spento. [risate]
l’orchestra e quindi mi sono sentito in imbarazzo al compositori che ammira partico-
punto da sembrare impedito persino nel fare una larmente o dai quali reputa, più o Quanto pensa sia importante
battuta, ma ho capito che il loro approccio è di meno direttamente, di essere stato l’apporto della musica al Cinema?
massima professionalità, anche se devono esegui- influenzato? Se voi, come succede spesso a
re compiti ingrati. Per esempio le musiche che Non credo di essere stato influen- me, poteste guardare un film prima
abbiamo registrato, essendo il film un horror, erano zato da qualcuno, anche perché che la partitura venga composta,
molto dissonanti e in alcuni casi disagevoli, ma non come ho detto prima mi sono ritrova- soprattutto nel genere thriller, vi
ho mai visto da parte dei musicisti una smorfia o
uno sguardo di sufficienza come spesso accade to a lavorare per il Cinema in modo accorgereste quanto è essenziale
da noi. abbastanza fortuito. Mia madre, che l’accompagnamento musicale. Certo
Sanno che quando si registra per il cinema quel- purtroppo è morta giovane, mi diceva ci sono casi di film pensati sin dal-
la sarà la prima e forse l’ultima esecuzione di quel sempre in veneziano: “Butite nel mar l’inizio senza musica, come ha fatto
brano, perché dopo sarà congelato all’interno del grando!” Vale a dire: se devi fare Antonioni per esempio, e allora può
film e che il nome dell’orchestra della quale fanno qualcosa di buono, devi buttarti diret- funzionare.
orgogliosamente parte sarà menzionato per loro. tamente nel mare, senza paura; mai D’altronde, ci sarà pure una
Sia io che Pino siamo rimasti entusiasti e spe- cominciare da un fiume o da un rus- ragione se il musicista gode dei dirit-
riamo di tornare a Londra per ripetere l’avventura. cello. Io ho seguito il suo consiglio e ti d’autore sul film, a differenza del
Mi dispiace che quando al ritorno ho riferito le
mi sono buttato. Anche se oggi direttore della fotografia, no?
mie impressioni ad alcuni amici orchestrali la rea-
zione ironica è stata: “Ma tu sai lì quanto guada- capisco che era la mia esperienza Pensate che fino a pochi anni fa
gnano, eh?”. Allora ho capito che c’è ancora molta con le canzoni che mi guidava, che nemmeno il regista godeva di questi
strada da fare per ridare dignità e qualità alla musi- mi faceva puntare sui temi e sulla diritti, ma solo lo sceneggiatore e il
ca in generale e al nostro lavoro di “musicisti appli- melodia. E alla fine credo che sia compositore. La musica c’è sempre
cati” in particolare. questo che ancora adesso si apprez- stata al cinema, a partire dal muto, e
pino donaggio 27

si è sempre fatta carico di trasmet-


tere le emozioni della storia: dal
sentimento alla paura. In una
proiezione privata di Carrie, quando
nella scena finale Amy Irving viene
afferrata dalla mano che sbuca dalle
macerie, ho visto George Lucas fare
un salto così sulla sedia! Perché
questo? Perché la musica non ti
preparava a questo shock… era
rilassante, sembrava che chiudesse
il film su una nota distesa. E all’im-
provviso arriva questo “canone” alla
Herrmann che ti fa saltare. Però i
critici queste cose non le notano.
Una volta il montatore di De Palma –
Paul Hirsch – mi disse che sia lui
che il regista pensavano che io
avessi servito meglio Carrie di quan-
Donaggio insieme a Brian De Palma e Steven Spielberg
to Williams aveva fatto con il suc-
cessivo Fury [The Fury, 1978], e E in tutto il mondo è così, intendiamo- scritte alcune anch’io. Ad esempio,
aggiunse che secondo lui la mia ci. Tranne la London Symphony subito dopo l’uscita nelle sale di
musica “calda” ed emotiva era per- (diretta da Maurizio Abeni)! Con loro Vestito per uccidere, una radio di
fetta per i film di De Palma, perché ho finito un turno prima e i fiati vole- musica classica di Los Angeles ha
compensava la sua regia a volte vano suonare subito, senza nem- trasmesso innumerevoli volte il mio
molto cerebrale. meno provare. E anche gli archi, che brano per la sequenza del museo,
avevano delle parti abbastanza com- che tutt’oggi continuano ad eseguire.
Lei che è stato prima di ogni plesse, erano perfetti: suonavano Per il disco di quest’ultimo Chucky,
altra cosa un violinista e un tutti come il Primo Violino. invece, avevano preparato una lista
orchestrale, come vive il rapporto Tornando al discorso dei concerti, di 38 brani: ci avevano messo anche
con la musica dal vivo e con un sicuramente non mi manca l’impatto dei pezzi brevissimi, piccoli brani di
pubblico diverso da quello di una col pubblico, avendo cantato per transizione… tutto per gli appassion-
sala cinematografica? Cosa quindici anni, e non solo in Italia, ma ati. Ora, per fortuna, ho visto che li
pensa della possibilità di poter anche in Spagna e in Sud America. hanno ridotti a 21, altrimenti secondo
ascoltare la musica da film (e Inoltre, non avendo l’orecchio assolu- me non ha molto senso… a meno
dunque anche la sua musica) in to, non mi piace essere preso in giro che tu non li unisca bene, facendo
sede di concerto? Crede che ci dall’orchestra: anche per questo non delle piccole suite, come ha fatto la
siano colonne sonore che pos- ho mai diretto. Io ho lavorato con Varèse per Piraña.
sono stare in piedi da sole, senza Abbado che era capace di dire ad un Comunque, credo che quando la
il supporto delle immagini per le contrabbasso sul fondo: “Tu! Quel sol musica è davvero buona, la puoi
quali sono nate? diesis era calante”. Ecco, quello è un tranquillamente staccare dal film: è
E’ un’esperienza che effettiva- direttore d’orchestra. così per Herrmann e per tanti altri
mente mi manca un po’, anche se Certo può essere bello avere grandi compositori. Certo, ci sono
devo specificare che io non ho mai questo contatto diretto col pubblico. tanti cultori della musica classica che
voluto dirigere per vari motivi… Piovani, per esempio, è uno di quelli guardano dall’alto in basso le
Innanzitutto sono molto nervoso che amano molto fare concerti. colonne sonore, e le vedono come
[risate] e rischio di litigare troppo con Per quanto riguarda la possibilità un tappeto di suoni omogeneo e
l’orchestra, proprio perché venendo che la musica da film possa essere privo di dignità musicale. Io non la
da lì conosco tutti i “giochetti”, so fruita in sé… io credo che ci siano penso così.
quando la fila dietro fa finta di molte cose belle che puoi sentire
suonare, quando ti prendono in giro. senza il film. E spero di averne Nemmeno noi! [risate]

Quinto appuntamento con il malefico bambolotto Chucky (posseduto dallo spirito di un plurias-
sassino) dopo il primo La bambola assassina (Child’s Play, 1988) con la regia di Tom Holland e
scritto, tra gli altri, da Don Mancini, regista di questo Seed of Chucky. Accanito fan delle musiche
di Pino Donaggio dai tempi di A Venezia…un Dicembre rosso shocking (Don’t Look Now, 1974) di
Nicholas Roeg e delle pellicole di Brian De Palma, Mancini ha convinto il compositore veneziano
a commentare le sanguinolente vicende di Chucky, moglie e figlioletto, canticchiandogli la maggior
parte dei suoi celebri temi. Donaggio, accettando l’incarico, ha avuto il privilegio di far eseguire per
la prima volta la sua partitura per questo triangolo familiare sui generis dalla grande London
Symphony Orchestra (sul podio il M° Maurizio Abeni, di cui potete leggere le impressioni nel box
a lato). Il compositore di Carrie e Blow Out non è nuovo alle tematiche thriller e horror, e per ques-
ta “commedia gore” (a detta dello stesso regista) sfodera un tema di otto note sinistro, diabolico, Pino Donaggio
quasi una nenia dall’oltretomba (London Children’s Choir) per il mefistofelico personaggio di Seed of Chucky
Chucky (“Main title”). Gran parte della partitura è un omaggio a precedenti lavori del compositore: (Il seme di Chucky - 2004)
Donaggio arriva a parodiare passaggi da Omicidio a luci rosse e Carrie nei brani “Paparazzo’s La-La Land Records LLLCD 1033
delight/Jennifer’s windows/Designs by Tiffany”, “Acid trip” e “Five years later/Bad girls/Fond mem- 21 brani
ories/Gotha!”. Il tocco melodico e soffuso dell’autore lagunare si ascolta nel brano, purtroppo (20 di commento e 1 canzone)
breve, “Our Jennifer”, dominato da un sax appassionato. In conclusione, una singolare partitura Durata: 53’38”
sinfonica con intrusione di elementi synth, tipici del sound del Maestro, che gli amanti delle
musiche “de paura” ameranno fin da subito. MP
28 stanley kubrick pt.2

Stanley Kubrick sul set di 2001 Odissea nello spazio

La musica in
Kubrick
parte 2

Da Lolita ad Arancia Meccanica, l’evoluzione


della sperimentazione musicale. di
di Stefano
Stefano Tosi
Tosi

1962: Kubrick chiama Nelson simbolo di un amore utopico e impos- in una eco stilistico-armonica perfetta.
Riddle per la colonna sonora di Lolita sibile e da subito associato al protago- In coda subentrano, fugaci, le incursio-
(id.), adattamento del controverso nista Humbert Humbert, si contrappo- ni di un sassofono. A livello mediato il
capolavoro letterario di Vladimir ne il clavicembalo sottile, sinistro e brano evidenzia la psicologia infantile,
Nabokov. Riddle scrive la colonna folle che descrive la mente contorta di superficiale e spudorata di Lolita. Si
sonora insieme a Bob Harris. Nelson, Quilty, un Peter Sellers che più istrione nota bene in “Charlotte is Dead
del New Jersey, studia prima il piano- non si può. Il “Quilty’s Theme”, asso- (Thoughts of Lolita)”, una ripresa di
forte e poi il trombone. Cresce con ciato al personaggio di Clare Quilty, è “Lolita Ya-Ya”, in cui le sonorità diven-
Tommy Dorsey e Mario Castelnuovo- un pizzicato reiterato in mezzo ad tano distorte e insicure.
Tedesco, e capisce ben presto di accordi dissonanti e archi tetri e Nella sala da ballo della scuola, il
essere migliore come arrangiatore che lamentosi. soft jazz diegetico svetta sulle note di
come trombonista. L’amore idealizzato e la follia stri- “There’s No You” e “Quilty’s Caper”:
Collabora con Nat King Cole e strin- sciante vivono in questi primi due sono due brani molto diversi fra loro,
ge un forte sodalizio con Frank brani, che incarnano a livello mediato che sembrano accostarsi alle diverse
Sinatra. Arrangia canzoni popolari e la psicologia fragile di due personaggi fragilità psicologiche di Humbert e
scrive più di trenta colonne sonore, fra disturbati: Humbert e Quilty. Quilty. “There’s No You” è un brano
cui il premio Oscar Il grande Gatsby La musica si sposta poi sul piano moderato, sognante, notturno che
(The Great Gatsby, 1974). situazionale, quando con “Ramsdale” allude all’illuso Humbert, mentre il sas-
Ha un linguaggio musicale che è si descrive il viaggio aereo di Humbert sofono roboante dell’allegro e swinga-
spesso swing. E’ molto abile nel e inizia una lunga narrazione a fla- to “Quilty’s Caper” ben si accosta alla
costruire ballads, nei raffinati arrangia- shback. “Ramsdale” è un motivo viva- sfacciataggine folle di Quilty.
menti degli archi e nel creare melodie ce giocato su archi acuti e un’allegra I due fallimentari tentativi di sedu-
dal disegno impattante, spesso cesel- sezione fiati, con puntuali interventi di zione di Charlotte nei confronti di
late da un semplice ed orecchiabile clarinetto e un ritmo a tratti sincopato. Humbert vengono sottolineati dallo
motivo ritmico come contrappunto. Il momento clou della narrazione “Shelley Winters Cha-Cha” e dal
Sui titoli di testa del film Lolita ecco audiovisiva si ha con la presentazione brano “Music to Eat By (Mother and
il dettaglio di un piede femminile, smal- della ninfetta Lolita, a cui è associato il Humbert at Dinner)”. Lo “Shelley
tato da mano maschile, che viaggia leitmotiv del film, quella “Lolita Ya-Ya” Winters Cha-Cha”, musica di fonte
sui tasti ispiratissimi del pianoforte del che diventerà in breve tempo un gran- proveniente dallo stereo, è una forma
“Main Title (Love Theme from Lolita)”: de successo. E’ una canzone straordi- musicale di origine cubana derivata
un brano sognante, idillico, molto lirico naria, una ballad da crooner atipico di dal mambo e ha un marcato e dondo-
nella intonazione degli archi, compatto andamento moderato e con sonorità lante andamento ritmico, sostenuto da
nelle sue scale crescenti e nella ricer- esotiche modello calypso. Il basso una robusta sezione degli ottoni.
ca armonica strettamente tonale, elettrico è un metronomo inesorabile e “Music to Eat By” è un brano per
denso di malinconia e disillusione. delinea un ritmo accattivante insieme orchestra lirico e melodico, ricco di otti-
Il “Love Theme” ritorna più volte al marcato accento swing della batte- mi arrangiamenti e violini ariosi.
all’interno del film: è cupo, grave e ria. A un certo punto subentrano que- Fra gli altri brani ricordiamo anche
drammatico quando Humbert scopre ste sublimi e infantili lallazioni al fem- “The Last Martini (Discovery of the
che Lolita è fuggita dall’ospedale insie- minile, come un crooner impazzito, Diary)”, che sottolinea il momento
me ad un presunto zio, si fa largo, sti- ridondante, affascinante e intercalato molto drammatico in cui Charlotte
rato, dissonante alla fine del film per dagli abbellimenti della chitarra. I fra- legge il diario segreto di Humbert. La
sottolineare lo scacco totale di un seggi ascendenti degli archi spiccano musica è cupa, inquieta, giocata sulle
Humbert ormai impazzito. il volo fino a quando un flauto non note gravi di un basso interrogativo e
Al romantico e trasognato piano, riprende il refrain della voce femminile, sospettoso, corredata da passaggi
stanley kubrick pt.2 29

atonali di pianoforte ed archi dissonan- con il tempo in 4/4 del brano di Vera non era contento di come erano state
ti: poco dopo, mentre Humbert prepa- Lynn “We’ll Meet Again”. utilizzate le sue musiche. Secondo me
ra un Martini, Charlotte muore investi- Il sarcasmo nero si espande fra invece doveva essere riconoscente a
ta da un’auto. sbuffi radioattivi, la promessa di un Kubrick perché lo aveva portato al
Merita attenzione anche “Mrs. happy end muore con lo sterminio successo molto presto”. E invece
Schiller” perché è il brano dello scacco nucleare e il sentimentalismo nostalgi- Ligeti vince un procedimento giudizia-
totale per Humbert. Lolita si è sposata co del fraseggio melodico è pura uto- rio intentato contro il regista perché
e chiede dei soldi al professore. pia. Si noti l’ossimoro: come può esse- offeso dal trattamento alterativo arbi-
Ottoni, archi e percussioni sono cupi, re possibile un nuovo incontro se trario del suo brano “Aventures”.
drammatici, densi di una suspense dinanzi ai nostri occhi scorrono solo Quasi tutti i brani ricorrono nel film
teatrale. immagini di devastazione e morte? con grande circolarità, tant’è vero che
possiamo concludere che in 2001 non
Per Il dottor Stranamore (Dr. Con 2001: Odissea nello spazio c’è un solo leitmotiv, ma un insieme di
Strangelove, 1964) Stanley contatta il (2001: A Space Odyssey, 1968) leitmotiv.
londinese Laurie Johnson, un compo- Kubrick congeda prima Frank Cordell “Atmospheres” di Gyorgy Ligeti è
sitore di musica per film entrato nell’in- e poi Alex North, ai quali aveva affida- un pezzo fortemente simbolico: il tes-
dustria cinematografica nel 1955. to la partitura della colonna sonora. suto sonoro, che illustra il fenomeno
Studia al Royal College of Music e ha Contatta quindi Nino Rota, che però della staticità acustica, rappresenta il
al suo attivo circa 400 colonne sonore, rifiuta di svolgere un lavoro di adatta- buio primordiale del caos, la “mente”
fra cui Base Luna chiama Terra (First mento su pagine preesistenti. virtuale e assassina di Hal 9000, il buio
Men in the Moon, 1964) e Agente spe- Kubrick decide allora di utilizzare dello spazio e della ragione. E’ una
ciale (The Avengers, 1966). brani già esistenti del repertorio ininterrotta vibrazione sonora e crea
Film di soli tre brani musicali, Dr. otto/novecentesco e lo fa in modo una sensazione di atmosfera avvol-
Strangelove prevede una Ouverture e geniale. gente.
un memorabile finale che incorniciano Emblematiche le parole del regista: L’eco della creazione si espande
una marcia vanagloriosa verso l’olo- “Per quanto bravi possano essere i nel trittico tonica-dominante-tonica
causto atomico. nostri compositori, non sono certo un delle primissime note di “Also Sprach
“Try a Little Tenderness”, originaria- Beethoven, un Mozart o un Brahms. Zarathustra” di Richard Strauss. Il
mente cantata da Nancy Wilson e qui
proposta in arrangiamento strumenta-
le da Johnson, fotografa il rifornimento
in volo di due bombardieri B-52,
aprendo la comunicazione con lo spet-
tatore in un’atmosfera di falsa rilassa-
tezza, su un corteggiamento meccani-
co e minaccioso che maschera un
funesto presagio. Il commento del
brano, sognante e idillico, è in aperto
contrappunto alla bellicosa minaccia
delle armate volanti.
“When Johnny Comes Marchin’
Home”, un classico militare elaborato
e variato da Johnson, compare sem-
pre in associazione al bombardiere
Leper Colony, principale protagonista
del film e grande madre simbolica che
partorisce radiazioni. La marcia, ironi-
camente pomposa e caricaturale, è James Mason è il Prof. Humbert in Lolita
una delirante cavalcata aerea verso
un’immane tragedia innescata dalla Perché usare della musica che è “Naturtheme” è ripetuto tre volte dalle
pazzia del generale Ripper e si svilup- meno valida quando c’è una tale trombe in unisono fino alla grande
pa in una serie di variazioni sonore quantità di grandi musiche per orche- esclamazione di tutti gli strumenti, in
puntualmente concepite. stra, del passato e della nostra epoca, un’alternanza fra modo maggiore e
Prima il coro maschile da battellieri che si possono utilizzare?”. minore.
del Volga con relativa orchestra Stanley riserva molto spazio a Richard Strauss disse: “Volevo rea-
annessa, quindi l’armonica a bocca da Gyorgy Ligeti, compositore di musica lizzare un’idea sullo sviluppo della
Far West del cielo e infine ottoni robo- contemporanea. Ungherese, legato razza umana dalle sue origini, passan-
anti e araldici pronti ad annunciare il alle ricerche della Neoavanguardia, do attraverso le varie fasi del suo svi-
giorno del giudizio. “When Johnny raggiunge la notorietà internazionale luppo scientifico e religioso”.
Comes Marchin’ Home” è dapprima soprattutto grazie al suo Atmospheres E’ un brano che Kubrick usa per
lenta e funerea, poi inserti lugubri di (1961) per orchestra, una composizio- rappresentare Luna, Terra e Sole, per
tromba in accelerando e un contrap- ne basata su fasce cromatiche lenta- dilatare i tempi della scintilla dell’evolu-
punto ritmico concitato dilatano il clima mente cangianti. zione che scatta nell’ominide
di attesa gonfiando la grottesca Il rapporto con Kubrick non è facile, Moonwatcher (utilizzo geniale del
suspense. come testimonia Didier De Cottignies, ralenti), per sottolineare la morte di un
Lo scacco matto è in agguato e uno dei collaboratori del regista: Bowman trapassato a “figlio delle stel-
nemmeno i missili fermano la corsa “Stanley Kubrick rispettava moltissimo le”. Richard Strauss tratteggia quindi il
del B-52. L’aviatore Kong precipita la musica, voglio dire autori come ciclo creazione, evoluzione, morte,
cavalcando la bomba, in un rodeo folle Batik o Ligeti. Nonostante questo con rinascita.
e isterico. Le inquadrature delle esplo- Ligeti ebbe dei problemi per 2001: E’ molto cupo il Kyrie dal “Requiem”
sioni delle bombe sono in sincronia Odissea nello spazio. Il compositore di Ligeti, brano che spazia nella speri-
30 stanley kubrick pt.2

mento elettronico che riunisce in un


unico blocco le principali apparecchia-
ture di uno studio classico di musica
elettronica.
La collaborazione Carlos-Moog
porta alla nascita di un prototipo di sin-
tetizzatore speciale che Walter usa in
Arancia Meccanica. Il film si apre all’in-
segna del lutto: titoli di testa dai colori
di plastica, una bella carrellata all’in-
dietro ed ecco a voi Alex e i suoi
Drughi nel Korova Milkbar, inseriti nel
tessuto sonoro della marcia liturgica
“Music for the Funeral of Queen
Mary”, scritta da Henry Purcell nel
1694 per la morte della Regina. Nella
track list compare come “Title Music
from A Clockwork Orange”. Il brano è
stato manipolato da Walter Carlos: si
mantengono le stesse note dell’origi-
nale, ma il sintetizzatore simula i timbri
degli ottoni, la tensione drammatica
La celebre illustrazione di 2001 Odissea nello spazio aumenta e si coglie perfino un fram-
mento del Dies Irae di Berlioz, di cui
mentazione elettronica e microtonale commentare l’enigmatico non-luogo in Kubrick si servirà in Shining. Leitmotiv
della fine del Ventesimo secolo. I clu- cui precipita Bowman, una specie di della morte e della violenza, riapparirà
ster cromatici delle voci fremono come stanza settecentesca incastrata in un diverse volte: Alex che sta per violen-
pungiglioni impazziti e la stratificazione gioco di specchi. tare Miss Alexander, Alex che deve
delle fasce sonore è fittissima. Nella track list del CD non troverete resistere alla tentazione di stuprare
Troviamo il Kyrie nella prima appari- due episodi musicali interessanti. una bionda seminuda, le manganella-
zione del monolito nero dinanzi ai Prima di tutto il sarcasmo nero e te metalliche e acide che due ex
curiosi australopitechi (L’alba dell’uo- disperato della diegetica “Happy Drughi rifilano ad Alex.
mo). Da questo momento il brano è Birthday to You”, canzone inviata via E’ il tema del duello e dell’inganno
sempre associato al monolito, dive- TV dai genitori di Poole al figlio astro- l’”Ouverture dalla Gazza Ladra” di
nendo così leitmotiv della morte e del- nauta sdraiato come un morto su un Rossini, densa di grandi crescendo,
l’ignoto. lettino. In secondo luogo “Daisy Bell” gaudente e saltellante nel suo svilup-
Il pezzo più noto di 2001 è “An Der (Giro giro tondo), cantata da Hal 9000 po: il gusto lezioso e patetico degli
Schonen Blauen Donau (Sul bel con effetto sonoro di ralenti. La voce archi, uniti allo strepito degli ottoni,
Danubio blu)” di Johann Strauss, val- si fa infatti sempre più grave, lenta e descrive lo scontro fra i teppisti di Billy
zer che in Austria è un’icona naziona- distorta fino a quando non giunge la Boy e i Drughi di Alex, il delirio nottur-
le. All’inizio Stanley pensa al vivace “morte”. no della fuga sulla Durango 95, l’eccel-
scherzo di Sogno di una notte di lente ralenti dell’imboscata di Alex a
mezza estate di Mendelsshon, poi Per Arancia meccanica (A Dim e Georgie Boy, il duello fra Alex e
opta in favore del più sensuale valzer Clockwork Orange, 1971) Kubrick col- la signora dei gatti.
viennese. labora con il compositore Walter “Singin’ in the Rain” non è più l’idil-
E’ un brano di forma binaria che ha Carlos, di cui ha grande stima. Sentite lio sotto la pioggia di Gene Kelly, bensì
un materiale melodico di forti contrasti, le sue parole: “Penso che Walter la canzone dell’orrore e dello stupro:
fatto di temi lineari e altri molto can- Carlos abbia compiuto qualcosa di Alex spoglia e umilia Miss Alexander
gianti. Crea nell’ascoltatore un forte assolutamente unico nel campo della sotto gli occhi dello scrittore Alexander,
senso di curiosità ed attesa ed è asso- musica elettronica (…). Credo che frantumando il testo sognante della
ciato ai viaggi nello spazio di diverse Walter Carlos sia l’unico compositore canzone nella brutalità dei suoi gesti.
astronavi (leitmotiv del viaggio nello di musica elettronica che sia riuscito a Ogni verso della canzone è accostato
spazio); compare anche sui titoli di realizzare un suono che non è il sem- ad ogni singola azione di Alex: schiaf-
coda, in un buio ancestrale molto evo- plice tentativo di copiare gli strumenti fi, bastonate, percosse, calci.
cativo. di un’orchestra e che, al tempo stesso, L’idea kubrickiana di catching è lam-
“Lux Aeterna” di Ligeti, immersa in con l’aggiunta di tonalità da lui stesso pante: è una tecnica che consiste nel
un clima di rassegnata mestizia, ritua- create, abbia raggiunto una nuova bel- punteggiare l’evento sullo schermo
le e cerimoniosa, afona lamentazione lezza. Penso che la sua versione del con la musica ed è particolarmente uti-
di scarne sonorità, esplora il freddo e quarto movimento della Nona Sinfonia lizzata nelle commedie. E’ altrettanto
lugubre suolo lunare. di Beethoven possa competere con presente un tentativo di mickeymou-
L’adagio di “Gayane”, balletto di quella eseguita da un’intera orchestra sing, tecnica tipica del cinema di ani-
Aram Khacaturian, è costruito su un e questo dice molto.” mazione, che si fonda nel picchiettare
movimento drammatico e lento degli Walter Carlos, pioniere della musi- e accompagnare le azioni e i movi-
archi che amplifica il grande senso di ca elettronica con il suo album menti che si sviluppano nelle immagini
solitudine e dolore della Discovery, Switched on Bach (1968), dimostra fin del film con delle figure e azioni musi-
abbandonata nello spazio. da giovane un grande interesse sia cali che sono esattamente sincrone.
E che dire di “Aventures” di Ligeti, per la musica che per la tecnologia. La canzone ritornerà due volte:
brano sperimentale in cui i cantanti Studia musica e fisica, collabora con prima Alex la intona nella vasca da
recitano vari stati emotivi (interrogazio- Leonard Bernstein e nel 1966 lavora bagno dello scrittore Alexander, poi i
ne, patetico, presunzione, canzonatu- con l’ingegnere Robert Moog, il padre titoli di coda “gioiscono” di una sua
ra e spavento)? Kubrick lo usa per del sintetizzatore. Questi è uno stru- finta guarigione.
stanley kubrick pt.2 31

Una scena da Il Dottor Stranamore

La musica di Beethoven, pregna di Alex in un negozio di dischi permeato disperate commentano la sequenza di
alti ideali umani e morali, è disumaniz- di cultura pop. Alex sottoposto alla cura Ludovico, fra
zata e sbeffeggiata dagli interventi al La ripresa del brano si ha quando visioni di pestaggi e stupri.
sintetizzatore di Carlos. L’opera stra- Alex è sottoposto alla cura Ludovico. Il brano extradiegetico di Terry
volta è la Nona sinfonia più il suo Inno Qui la marcia è associata alle immagi- Tucker , dal sapore trobadorico,
alla gioia. ni del delirio di massa per eccellenza, “Ouverture to the Sun” ci presenta il
L’”Inno alla Gioia” diventa il simbolo il Nazismo, mentre il vocoder di Carlos buffone di corte Alex, ufficialmente
di una società moralmente corrotta. fa a pezzi la poesia di Schiller. guarito dopo la cura Ludovico, dinanzi
Prima viene cantato all’interno del La rapida cavalcata melodica a tutti gli stereotipi dell’illustre società,
Korova Milk Bar e il testo di Schiller si dell’”Ouverture dal Guglielmo Tell cappellano e secondino inclusi.
scontra con il profilo criminale del (William Tell Ouverture)” è annunciata La grottesca e diegetica “I Want to
luogo. Poi si osservi che un “Inno alla dallo squillo di una tromba, cui segue Marry a Lighthouse Keeper” di Erika
Gioia” che canta la fratellanza e gli alti una travolgente galoppata ritmica. Eigen punta su un motivo melodico
ideali è ovviamente in aperto contrasto Come descrivere l’orgetta schizofreni- caricaturale nel descrivere il triste ritor-
con la nuova intesa legalizzata fra due ca di Alex con le due ninfette? no a casa di Alex.
criminali: il ministro e Alex, l’istituzione Applicando l’espediente tecnico del- Il “Suicide Scherzo” è il secondo
e il deviante. l’accelerazione, oltre che sul piano movimento della Nona elaborato al
“Theme from A Clockwork Orange visivo, anche sul piano sonoro. E così sintetizzatore: mantiene la tonalità ori-
(Beethoviana)” è il Queen Mary di l’accelerazione sonora del brano di ginale e viene aggiunta un’eco verso
Purcell con fioriture timbriche più Rossini si coniuga con l’accelerazione la fine del brano.
smussate e meno drammatiche. Le tecnica del montaggio, creando un Non sono inserite nella track list
elaborazioni elettroniche di Carlos impattante e divertente effetto ironico, L’introduzione - Andante dall’Ouverture
accompagnano Alex all’interno di un corredato di amplessi stupefacenti e del Guglielmo Tell, musica che sottoli-
condominio popolare, dichiarando ottoni roboanti. nea lo scacco subito da Alex (rinchiu-
tutto il male, la violenza e la morte La solenne e gloriosa “Pomp and so in prigione prima e rifiutato dalla
incarnate nel micromondo del teppista. Circumstance March n. 1” di Edward famiglia poi), I Was a Wandering
Abbiamo la ripresa del brano sulle Elgar correda ironicamente di note Sheep (cantata ironicamente dal
istantanee dei quotidiani che ci pompose e magniloquenti la visita del secondino e dai carcerati) e infine
mostrano Alex e il ministro. ministro al carcere. l’episodio dalla Sheherazade di
Uno zoom sul manifesto del volto L’altro brano di Elgar, la “Pomp and Rimski-Korsakov (le fantasie violente
ieratico di Beethoven ed ecco che il Circumstance March n. 4”, forte di un di Alex dopo aver letto la Bibbia).
secondo movimento della Nona (2nd tema accattivante e di sonorità colora- Esiste un’edizione ampliata delle
Movement - Abridged) rimbomba, die- te, sottolinea maestosa e sarcastica musiche composte da Walter Carlos
getico, dallo stereo di Alex. Le manipo- l’arrivo di Alex alla clinica di riabilitazio- per Arancia Meccanica. Questo CD
lazioni elettroniche di Carlos manten- ne dei criminali. proviene dal restauro e dalla rimaste-
gono la tonalità dell’originale, ma il “Timesteps”, brano originale di rizzazione digitale delle tracce origina-
movimento non viene ripreso dall’ini- Walter Carlos di cui udiamo solo una li di Carlos, con l’aggiunta della versio-
zio. Beethoven rimarca l’impossibilità parte, è musica elettronica minimalista ne integrale di “Timesteps”, dell’arran-
della vittoria della cultura sulla crimina- d’avanguardia, con evidenti influssi di giamento elettronico della Gazza
lità, estesa come un ombrello a tutti i musica concreta. Carlos utilizza un Ladra di Rossini e dei due brani
settori della società, dal popolano al vocoder per la parte cantata, un dispo- “Orange Minuet” e “Biblical
poliziotto, dal medico al politicante. sitivo che spezza le parti del discorso Daydreams”, tutte tracce che non
La stereotipata marcetta “March in singole componenti, permettendo hanno trovato spazio a film ultimato.
from A Clockwork Orange (Ninth così che vengano trasmesse di nuovo Il brano “Country Lane” invece era
Symphony, Fourth Movement, su una larghezza di banda limitata. già edito in una delle due versioni in
Abridged)” accompagna una lunga Le voci dilaniate, le note metalliche, vinile della colonna sonora del 1971.
carrellata all’indietro che introduce alienanti e fredde, le armonie gravi e (continua e finisce sul prossimo numero)
32 ezio bosso

Foto: P. Rustichelli
Ezio Bosso con il suo “Testore” del 1721

Un “cinefilo
assoluto”

Incontro con
Ezio Bosso
Intervista di Pietro Rustichelli

Nato a Torino, compiuti gli studi di contrabbasso e contrappunto in italia ha studiato alla Hoch Schule für musik di
Vienna sotto la guida di Ludwig Streicher per il contrabbasso, Edgar Österreicher per la direzione d'orchestra ed è
stato allievo di Claude Vivier per la composizione. Considerato uno dei maggiori solisti del suo strumento collabora
con le maggiori istituzioni musicali mondiali, grazie al ricercato stile minimalista ed alla “scoperta” di Salvatores è
una delle voci più originali dell’odierno panorama cine-musicale italiano.

Come nasce Ezio Bosso compo- da un enorme successo di pubbli- ca… in realtà è accaduto che
sitore, e in particolare come autore co. Come si è sviluppato questo Gabriele mi chiese di inserire qualco-
di “musica da film”? È stata una rapporto con il regista e qual è la sa basato sugli accordi iniziali di
scelta o, come per molti illustri col- radice delle “Danze per bambini “When a Man Loves a Woman” di
leghi, un’occasione quasi casuale? intorno a un buco”? Percy Sledge, e dopo averci lavorato
Essendo un “cinefilo assoluto”, nel Era la sensazione che avevo quan- e aver sovrapposto i violini, mi sono
mio percorso musicale il cinema è do ho cominciato a comporre la musica accorto dell’evidente similitudine con il
entrato abbastanza presto. Non del film. Osservando i bambini mi sem- brano classico. A quel punto ci ho gio-
penso, in realtà, di essere un vero brava danzassero. Pare davvero che cato sopra e ho esaltato il doppio
“compositore di cinema” perché realiz- quando si relazionano tra di loro i bam- aspetto: da un lato quello minimalista
zo una o due colonne sonore all’anno, bini ballino, abbiano delle sorte di nel vero senso del termine, cioè entra-
perché ho dei tempi larghi, faccio coreografie ataviche che li spingono a re dentro la struttura originale ed
richieste abbastanza particolari. Ho ini- movimenti precisi, crudeli, spastici ed esplorarla fino in fondo per arrivare a
ziato con la sonorizzazione di film muti eleganti, seducenti. E mi sembrava il un risultato, dall’altro il metodo del
per il “Cinema ritrovato” della Cineteca modo migliore per sintetizzare musical- “bassismo pop”, agendo su questa
di Bologna: già scrivevo per il teatro e mente un lavoro come il progetto Io struttura assolutamente statica senza
per la danza, e l’amico Marco Dalpane non ho paura, libro film e musica. quasi variazioni della scala.
[vedi reportage del primo compleanno Gabriele mi ha telefonato qualche anno
di Colonne Sonore sul sito www.colon- fa dopo aver ascoltato un mio disco a Quindi ti ritieni un autore mini-
nesonore.net – NdR] mi ha proposto casa di un amico comune (Antonio malista…
questa esperienza in cui ho partecipa- Catania) e mi ha semplicemente detto Ho aderito al minimalismo in senso
to a tantissimi progetti, seguiti dai primi che gli sarebbe piaciuto fare una chiac- assoluto. Si confonde troppo spesso
cortometraggi sperimentali con giovani chierata… da lì è cominciato il nostro minimale (ossia con poco materiale)
autori dello “zoccolo duro torinese” rapporto. Nel film mi ha spinto a lavora- con minimalismo, che intende, invece,
come Lionello e Tannoia o Maurizio re sul mio metodo dicendomi: “Se vole- la ricerca dell’essenza dell’arte: si può
Bonino. Un percorso personale, quin- vo i temoni strazzacuore chiamavo partire da una linea retta ed esplorar-
di, come la mia musica… Morricone così come ho chiamato te la fino ad entrare in qualche modo
Poi è arrivato Tavarelli, Terracciano per la TUA musica”. all’essenza dell’Arte. Cosa ben diffe-
e buon ultimo Gabriele Salvatores. L’unica vera richiesta la si può rente dal “fare musica con un paio di
notare nella danza per volare. In que- strumenti”.
Proprio con il tuo primo lavoro sto brano c’è chi ha visto una sorta di
per Salvatores, Io non ho paura, hai parafrasi del Canone di Pachelbel. Il disco di Io non ho paura è regi-
ottenuto una grande risonanza, Bisogna chiarire che se una classica strato dal vivo: si tratta di una scelta
anche grazie alla coraggiosa cam- progressione discendente di scala discografica in relazione al tour tea-
pagna teatrale testimoniata persino maggiore è Pachelbel, allora è trale? Le versioni presenti nel film
sulla Rai da “Prima della prima” e Pachelbel quasi tutta la musica baroc- sono invece realizzate in studio?
ezio bosso 33

Assolutamente no, si tratta della Londra tra una colonna sonora ese- d’ossa pare che i quattro corni siano
stessa incisione: per principio ho eli- guita dalla London Symphony e la posizionati in verticale, davvero
minato la cosiddetta post-produzione London Session Orchestra c’è una notevole. È difficile, comunque
di correzione. Credo che una certa bella differenza! Ma non perché i rispondere… posso solo dire che,
crisi discografica sia anche dovuta al secondi non siano bravi, ma gli altri anche se bravo, non sono un grande
“digitale”, alla possibilità di poter con- suonano insieme 6-7 giorni la setti- ammiratore di Hans Zimmer e del
tinuamente correggere il suono, l’in- mana, passando da Mahler e suo approccio produttivo.
tonazione o il ritmo del musicista. Nel Shostakovich a Williams o Zimmer, e Su tutti ovviamente il compositore
mio mondo classico si ascoltano nella relazione musicale non è poco! e soprattutto intellettuale a cui mi
sempre più spesso dei “pacchetti riferisco ormai da sempre è Philip
perfetti” con esecutori eccellenti che Parlando quindi di altri autori, Glass, il quale continua un percorso
però dal vivo non rendono allo stesso nella tua formazione hai sicura- che dovrebbe essere, secondo me,
modo. Nei dischi di musica classica mente assorbito – anche solo per più seguito e meno snobbato dai
non c’è una nota sbagliata, e questa osmosi – il lavoro altrui. Quali musicisti.
è una cosa che a me ha sempre sono, se ci sono, i tuoi riferimenti o
disturbato, perché se c’è qualcosa semplicemente i tuoi preferiti tra So che è sempre difficile parlare
che amo è l’errore umano, l’umaniz- classica, soundtracks o altri dei colleghi, ma in Italia…?
zazione; per scelta, quindi, non c’è generi? Penso che l’Italia, nel suo piccolo,
disco mio che non sia in presa diret- È una questione infinita! Io nutro un sia uno specchio del mondo. Ammiro
ta, sia essa in studio o in teatro. E’ un amore viscerale per John Williams, enormemente Andrea Guerra, per il
lavoro molto lungo perché se l’esecu- trovo che sia “il” compositore per suo rigoroso metodo di progettazione.
zione non funziona bisogna rifare eccellenza, a cui forse più mi avvicino Ha una perfetta visione orchestrale e
tutto, ma la possibilità di avere a come approccio alla musica, non in della sincronia.
disposizione un quartetto di chiara senso stilistico (è tutto un altro In realtà trovo qualcosa di interes-
fama, come il Quartetto d’archi di mondo, non mi metto neanche sotto i sante in tutti, al di là del conoscerli o
Torino, rende l’esperienza artistica suoi piedi – ride), ma sento in un certo meno, e credo che la nostra sia una
assolutamente più appagante, fonda- modo la stessa formazione, la scuola generazione di compositori assoluta-
mentale! Il mio lavoro stesso di com- di Bernstein e dei grandi orchestrato- mente interessante, e che vadano più
positore è basato sull’estremizzazio- ri, quelli che cesellavano il pentagram- valutati come autori.
ne del pensiero dello strumentista, io
chiedo tantissimo ai miei musicisti, da
strumentista quale sono esigo con-
centrazione particolare, quasi a sna-
turare la loro figura per entrare sem-
plicemente nel mondo dei suoni.
Diversamente sarebbe impossibile,
non riuscirei a vedere la mia musica
tagliata o rimaneggiata.

Vista questa tua posizione “radi-


cale”, cosa ne pensi del vizio
nostrano (dovuto a problemi di
costi di produzione) di registrare
nei paesi dell’Est e non investire su
compagini italiane?
È ormai generalizzato, anche
dagli Stati Uniti ormai si va sempre
più spesso a incidere a Praga o
Sofia… Devo essere onesto, e da Il giovane Giuseppe Cristiano nell’immagine simbolo di Io non ho paura
strumentista mi spiace davvero dirlo,
ma in Italia a mio avviso non s’è ma, e che grande cesellatore è Qual è il tuo modus operandi? Ti
creato un polo orchestrale di qualità, Williams! Quando qualcuno dice che occupi personalmente dell’orche-
al di là dei costi. Se si va a Praga è abbia copiato l’orchestra di Mahler strazione? A che punto della realiz-
perché si ha una garanzia della com- non ha, ad esempio, notato le inedite zazione del film sei solito entrare in
pattezza della massa d’archi che da relazioni tra legni e ottoni che lo stes- azione?
noi negli ultimi anni è difficile trovare. so Mahler non aveva pensato. E Penso che la composizione risieda
Certo bisognerebbe far crescere adoro il suo amore per gli strumentisti, principalmente nella strumentazione;
questa sensibilità, e il lavoro di io giro spesso con le sue partiture per chi è – come sono io – non pretta-
Crivelli e Piersanti a l’Aquila è inte- sotto braccio da analizzare. mente tematico e lavora più a fasce
ressante ed intelligente, sviluppando Poi apprezzo molto gli sperimen- sonore, scrittura e strumentazione
nuovi poli giovani adatti a questo tatori e i fantasisti, chiamiamoli così. coincidono, anche in relazione al film
mercato, ma sempre attenti alla qua- Ad esempio trovo che Sakamoto sia a cui si aggiungono frequenze a suoni
lità: ogni formazione ha un suo un genio nell’uso del suono, quando ed elementi pre-esistenti; non lavoro
suono, e ogni gruppo ha inevitabili fa Bacon come quando crea “temo- per temi arrangiati.
problemi sul piano estetico. La capa- ni” minimalisti, oppure – tutt’altro Sarebbe bello poter lavorare sem-
cità di suonare insieme è una parte modo di lavorare – mi piace la psico- pre progettualmente, essere conside-
fondamentale del nostro lavoro, e acustica che applica Craig rati davvero (e non solo legalmente)
purtroppo in quel momento non Armstrong nei suoi album pop, è uno degli autori del film, mentre si arri-
dipende più dal compositore, quindi impressionante come usa la relazio- va sempre come ultima cosa. Oppure,
la scelta di andare da orchestre pre- ne tra elettronica e orchestra e cosa anche arrivando tardi, sarebbe bello
esistenti diventa normale. Anche a riesce a costruire: ne Il collezionista poter lavorare quando anche tutti i
34 ezio bosso

suoni fossero completi; sarebbe bello rò in giro e sto dirigendo una piccola l’educazione di un popolo perché è
“fare Cinema”! orchestra d’archi di giovani. fondata sulla differenza, se ne produr-
Per ottobre sto organizzando una rebbe di ogni tipo se solo la si facesse
Cosa ci racconti dell’ultima performance “expo” con artisti visivi conoscere e questo insegnerebbe
esperienza con Salvatores per il come Gian Paolo Dessì, David persino il valore del mercato. Ma è
film Quo vadis baby? Come hai Tremlett, Andre Aquilanti, Nicolas una cosa che mi sembra molto lonta-
affrontato musicalmente la vita del- Kaas e altri nella casa di Pinot na in un paese che sostiene che la
l’investigatrice del film che intra- Gallizio, (che è stato il pittore degli musica sia solo fatta dai cantanti…
prende un viaggio di dolore e anni ’50 che ha inventato
mistero alla scoperta del perché l’Internazionale situazionista, ossia il In chiusura ci racconti un aned-
sua sorella si è suicidata? movimento internazionale per una doto che ti è capitato lavorando per
E’ stato un lavoro molto particolare, Bahuhaus immaginista, grande per- il cinema?
il film era già intriso di canzoni molto sonaggio, Re degli Zingari di Alba), In realtà sono timidissimo, quindi
caratterizzanti e il lavoro che conti- basato sulla sua frase “Ci dovrebbe non so mai fino a che punto raccon-
nuiamo a portare avanti con Gabriele essere un tempo di lettura dei quadri, tare… forse quello legato al mio foni-
è quello di cercare un mezzo espres- e quel tempo è il Suono”. Insieme al co Goffredo Gibellini (non dimenti-
sivo interiore attraverso lo “sguardo” figlio Giorgio e a Giors Melanotte chiamoci mai di queste persone che
musicale più che sonorizzare. (anche aiuto regista di Fulci negli anni fisicamente formano il nostro suono
Abbiamo deciso di usare strumenti ’50, purtroppo mancato poco dopo caratterizzante) che mi ha insegnato
più crudi, più concreti in fondo e ho che finimmo la stesura del progetto), tantissimo di questo mestiere e a
lavorato sulla doppiezza che si tocca una sorta di “Concerto per Immagini” volte mi ha difeso in maniera meravi-
durante tutto il film. proiettate sulla sua casa di Alba con la gliosa davanti agli orchestrali: c’era
Credo sia un lavoro sempre difficile performance dal vivo da un tetto del questo violinista anziano che conti-
quando l’epos è rappresentata da un quartetto d’archi di Torino. nuava a non ascoltarmi forse per la
percorso puramente interiore e non Dopodiché lascio l’Italia e vado mia giovane età e continuava a suo-
dagli avvenimenti. Quindi se le canzo- negli Stati Uniti per un po’. Ho iniziato nare forte nonostante chiedessi
ni nel film rappresentano la vita e i a collaborare con la Hauser “piano, senza vibrato” con insistenza,
periodi emotivi dei personaggi, la mia Foundation a un progetto sociale e in una discussione continua;
musica cerca di accostarsi al loro lato sto scrivendo un’opera per il centena- Goffredo in cuffia mi aizzava “dije
oscuro o più intimo. rio di Giuseppe Giacosa da un suo qualcosa... dije qualcosa...” quando a
libretto inedito. un certo punto, mentre dirigevo, vedo
Progetti in cantiere? Sogni nel In mezzo ci sarà il nuovo lavoro di aprirsi la porta e Goffredo arrivare
cassetto? Salvatores. davanti al naso del violinista e dire
Un brutto incidente alla mano ha Sogni nel cassetto? Non lo so, “Allora che ‘ffamo?” – “Magari metto
cambiato molto la mia vita: scrivo l’unico sogno è che questo paese la sordina?” – “Magari te ne vai,
molto e suono meno. Sto per uscire (l’Italia) cominci ad accorgersi che esi- pure!” (ride)… per me è davvero un
con due commissioni nuove: un ste la musica, la quale è fatta da musi- fratello. Quando si è “musicisti del
Concerto per violino e orchestra, e cisti e compositori che dovrebbero cinema” si impara tanto da questi
Seasongs per voce e strumenti. Ho avere un ruolo nella società… che la grandi professionisti su frequenza,
fondato un consort col quale mi esibi- musica è un valore importante nel- impedenza, pressione microfonica
ecc., a mio parere parametri fonda-
L’eccezionalità della prima collaborazione tra il
mentali anche in fase di scrittura.
giovane contrabbassista-compositore piemontese
e il regista premio Oscar risiede probabilmente nel- È un peccato che queste profes-
l’aver dedicato all’aspetto musicale del progetto sionalità, a volte addirittura più
attenzione, struttura e peso rari, anche tramite l’in- importanti della performance di un
telligente ed inedita campagna teatrale. singolo attore, non abbiano la fama
I taglienti inseguimenti del Quartetto d’archi, e il rispetto sindacale ed economi-
ricavati dalle “14 danze per bambini intorno a un co che meritano…
buco” (composte in base alla sola lettura della sce- Guarda, detto col cuore, forse un
neggiatura) si sposano indissolubilmente alle po’ di colpa ce l’hanno anche i musici-
Ezio Bosso immagini di Salvatores e agli eventi in modo da sti, che sono i primi ad avere la ten-
Io non ho paura (2004) creare un coinvolgimento emotivo totalizzante e denza a non farsi rispettare. Io non
San Isidro Edizioni Musicali giustamente premiato da pubblico e critica.
BMG 82876512092 posso lamentarmi, onestamente, per-
PR ché ho trovato un regista con cui ho
26 brani – Durata: 53’00”
avuto un buon rapporto, che mi ha
Legata ad una pellicola certamente fortunata, dato gli spazi di cui avevo bisogno e
ma forse meno ispirata del film precedente, la che ha costruito un tour teatrale sulle
colonna sonora dell’ultimo lavoro di Salvatores non mie musiche, ma non credo che sia
ha avuto la stessa risonanza mediatica. Ciò che soltanto perché “Salvatores è un
non è cambiato è la meticolosa e complessa scrit-
Santo”: forse fare scelte radicali a
tura minimalista di Bosso, che anche questa volta
opta per un organico cameristico (quartetto di sas-
volte serve!
sofoni, piano, chitarra elettrica, contrabbasso e Se si vuole un quartetto, si deve
live-electronics). Ne risulta un sound meno origina- pretendere un quartetto vero e si deve
le (echi di Glass, ringraziato nei credits) ma scrivere per quartetto, se si vuole un
Ezio Bosso comunque asciutto e incisivo. Da segnalare la per- fonico che sia lui anche se si registra
Quo Vadis, Baby? sonale versione del classico PFM “Impressioni di a Madrid, che i tempi di composizione
BMG 7930182171-2 settembre” cantata da Angela Baraldi e presente siano corretti: presentandosi da tap-
8 brani – Durata: 28’55” sul CD anche come video-backstage. PR pabuchi si è trattati da tappabuchi,
presentandosi da musicisti forse si
merita rispetto.
la musica dei videogiochi 35

Yasunori
Mitsuda
Un giovane talento
all’attacco!
Intervista di Andrea Chirichelli
L’eroina di Xenosaga

Trentatré anni compiuti da poco e già dieci di carriera ad altissimi livelli, la sua firma sulle colonne sonore di alcu-
ni dei videogiochi più venduti e amati della storia, una casa di produzione tutta sua e uno stuolo di fan adoranti.
Questo è Yasunori Mitsuda, uno dei più raffinati geni musicali che il Giappone abbia prodotto negli ultimi anni.
Compositore e musicista di talento, Mitsuda è nato il 21 gennaio 1972 nella prefettura di Yamaguchi e ha esordito
nel 1995 con Chrono Trigger, titolo supervisionato dal Maestro Uematsu, forse il nome più celebre dell’industria
ludo-musicale mondiale. Dopo aver lavorato ad altri progetti sempre in casa Square, come Tobal n. 1 e Gunhazard,
e riscosso molto successo con le bellissime soundtrack di Chrono Cross e Xenogears, ha deciso di mettersi in pro-
prio e ha fondato il Procyon Studio. Colonne Sonore, che continua il proprio viaggio esplorativo in un mondo sono-
ro sconosciuto ai più, non poteva esimersi dall’intervistarlo…

Quando hai cominciato a scri- fine degli anni ‘80) ebbe su di me ai quella giusta, comincio a scrivere la
vere musica? tempi, fu davvero grande. Dopo melodia, processo che occupa un
Quand’ero piccolo mi piaceva qualche tempo conobbi personal- altro trenta per cento della realizza-
tanto andare al cinema e cercavo di mente l’autore della partitura di zione della partitura. Il restante dieci
vedere il maggior numero possibile accompagnamento al gioco, il per cento è dedicato all’arrangia-
di film. A quei tempi la mia ambizio- signor Hitoshi Sakimoto, che è tutto- mento e alla “prova su strada” del
ne era proprio quella di diventare un ra mio grande amico e “rivale”. pezzo.
compositore di musica per il cinema.
Così, dopo aver terminato le scuole Le tue esperienze ludiche Cosa ne pensi dell’attuale livel-
superiori, mi recai a Tokyo per hanno in qualche modo influenza- lo di realismo raggiunto dalla
cominciare i miei studi musicali. Non to il tuo approccio nei confronti musica nei videogiochi, laddove
avrei mai pensato di arrivare dove del mondo della musica per nei primi anni i compositori dove-
sono oggi e vivere grazie alla mia videogiochi? vano sfruttare al massimo chip
musica, soprattutto in un settore Ovviamente, visto che non gioco sonori dalle scarse possibilità?
come quello dei videogames! (ride) un granché, devo rispondere di no. Il Be’, dopo il passaggio dallo
mio modus operandi è, da sempre, SNES alla PlayStation ricordo che la
Come sei capitato nell’indu- cercare di fare qualcosa che altri prima cosa che pensai fu che il
stria dei videogiochi? autori non hanno fatto prima. Inoltre miglioramento dell’hardware avreb-
Uno dei miei maestri al conserva- ogni titolo è differente e ha una sua be finalmente mostrato le differenti
torio, del quale ero assistente, lavo- “storia” particolare e altrettanto abilità dei compositori. Ai tempi dello
rava già nel settore. Ricordo che fu diversi sono gli input che ricevo, in SNES i compositori erano limitati
in quel periodo che, mentre sfoglia- fase di preparazione, da chi poi dalla presenza di soli otto canali
vo una rivista specializzata, l’occhio effettivamente realizza il gioco. polifonici, così le richieste dei pro-
mi cadde su un’offerta di lavoro fatta Questa è anche la ragione per la duttori nei confronti dei musicisti
pubblicare da Square. Il resto, come quale tendo a non confrontarmi con riguardavano quasi esclusivamente
si suol dire, è storia. le produzioni di altri musicisti che come fare a superare queste limita-
lavorano nel settore. zioni, ma ora che non ci sono più
Sei un videogiocatore accanito? queste barriere, finalmente ci si è
Non molto a dire il vero. Ogni Parliamo del processo di crea- concentrati sull’originalità. Quando
tanto mi dedico con passione a titoli zione di una partitura per video- Square decise di cominciare a lavo-
sportivi, ma nulla di più. giochi: quali sono i passi da com- rare sulla PlayStation attorno al
piere per arrivare all’opera finita? 1995, decisi di registrare più pezzi
Quali giochi del passato hanno Passo il sessanta per cento del dal vivo, limitando l’utilizzo e la com-
influenzato la tua carriera di com- tempo a immaginare il tema nella posizione di musica midi-based. Il
positore? mia mente. Ancora prima di metter- risultato furono le partiture di Tobal
Non molti, anche se devo ammet- mi seduto davanti alla tastiera, cerco n. 1 e Xenogears. In ogni caso
tere che l’impatto che la colonna di identificare il mondo e la storia penso che l’avanzamento tecnologi-
sonora di Ogre Battle (titolo strategi- che devo commentare ed esaminar- co abbia avuto anche risvolti negati-
co apparso sullo SNES, celeberrima la dal maggior numero di angolazio- vi. La tecnologia ha sì eliminato
console della Nintendo uscita alla ni possibili. Una volta che ho trovato molte barriere, permettendo a più
36 la musica dei videogiochi

non ne sono del tutto convinto.


Penso a questo titolo perché venne
pubblicato in un periodo davvero
eccezionale per l’industria videoludi-
ca. (ride)

Quanto è importante il mercato


musical-videoludico in Giappone,
in termini di popolarità?
Coinvolge anche melomani non
giocatori?
Difficile a dirsi. In Giappone ci
sono molte tipologie di ascoltatore
videoludico: si passa da colui che
non ascolta mai la musica composta
per i videogiochi, ad altri che riten-
gono i nostri lavori migliori di quelli,
ad esempio, dei cantanti da classifi-
ca. Effettivamente ci sono molte per-
sone che comprano soundtrack di
Yasunori Mitsuda nel suo studio videogiochi, senza per questo esse-
re appassionati giocatori. In definiti-
persone di fare musica, ma trovo Quali pensi siano i maggiori va, ritengo che la popolarità e il mer-
che come rovescio della medaglia, ostacoli oggi come oggi per gli cato delle soundtracks per videogio-
ci sia stato un generale abbassa- aspiranti compositori? chi sia poco inferiore a quella per
mento della qualità. Non conta come Attualmente gli artisti stanno film cinematografici.
la tecnologia abbia cambiato il modo ancora imparando a crescere con
di fare musica: la parte più importan- l’hardware con il quale si trovano a Parliamo della OST di
te in fase di composizione, è avere lavorare o forse sarebbe meglio dire Xenosaga: è certamente molto
un messaggio forte da trasmettere con “l’industria” ludica tutta, ma negli diversa dai tuoi lavori precedenti1
al pubblico. ultimi tempi è forse più difficile per i e dalla maggior parte delle OST
giovani entrare nel mercato del videoludiche. Ritieni che l’im-
Che ruolo ricopre la musica nei videogioco, perché le case produttri- pronta che hai dato alla colonna
videogiochi? Pensi che l’accom- ci richiedono sempre maggiori doti sonora possa rappresentare un
pagnamento sonoro debba esse- ed esperienza. Ricevo molte e-mail nuovo inizio, per quanto concer-
re continuativo o che servano dei di giovani in difficoltà che mi chiedo- ne questo mercato? Strumenti e
momenti di pausa? no come possano diventare compo- orchestre che suonano i pezzi
Penso che in generale, la musica, sitori, ma personalmente penso che realizzati dai musicisti? Come
non solo quella videoludica ovvia- la domanda più importante da porsi vedi il futuro della musica video-
mente, ben rappresenti le emozioni sia: “come posso esprimere me ludica?
delle persone. Quando sei felice stesso attraverso la musica?”. Che Non ho mai pensato a quel lavoro
probabilmente desideri ascoltare io sia un pittore, uno scultore o un come punto di partenza per una new
qualcosa di allegro e ballabile, men- fotografo, ho sempre la necessità di wave della musica per videogiochi.
tre quando sei triste preferisci temi esprimere la mia “visione” attraverso L’orchestra è stata coinvolta solo
più lenti e romantici (o, più prosaica- il mio lavoro ed è quello che il pub- perché si è ritenuto che potesse per-
mente, non hai voglia di ascoltare blico si aspetta che io faccia. Lo mettere alla partitura di descrivere
nulla). Se mostri a 100 persone stesso vale per la musica. In ogni meglio il mondo di Xenosaga.
un’immagine e chiedi che tipo di caso, anche se quest’affermazione Quanto al futuro di questo tipo di
musica essa ispira loro, avrai 100 va un po’ fuori del discorso che stia- musica, sfortunatamente non lo
risposte diverse e questo vale anche mo facendo, penso che un musicista vedo così diverso da ora.
per la musica nei videogames. debba avere in primis una grande Ovviamente continueranno ad esse-
Alcuni titoli richiedono un accompa- resistenza… fisica! (ride) re prodotti ottimi giochi, con buonis-
gnamento musicale continuo, altri sime colonne sonore da ottime
una canzone o un tema particolare Hai composto numerose e compagnie, ma da qualche anno
in un momento cruciale della partita. splendide partiture per tantissimi oramai il mercato giapponese è
L’autore dev’essere capace di per- videogames come Chrono stagnante e i giochi non vendono
cepire non tanto quale possa essere Trigger, Radical Dreamers, bene. Chiaramente con il calo delle
“il tema che potrebbe andare bene Xenogears, Tsugunai, Xenosaga vendite, anche i budget vengono
per quella determinata sequenza”, ecc, tutti titoli famosi anche per i tagliati e pochissime software house
quanto proprio arrivare al punto di temi che li accompagnavano. A investono soldi per creare buone
poter dire “be’, questo è l’unico tema tuo parere qual è il tuo lavoro colonne sonore. E’ triste a dirsi, ma
possibile per questa sequenza”. migliore? Quale quello che ha siamo al punto in cui solo i brand più
venduto di più? rinomati vendono e permettono al
Ci sono ex-colleghi di Square Premettendo che amo tutti i miei mercato di restare in piedi, ma
per i quali provi ammirazione? lavori in ugual modo, quanto a ven- penso che di questa situazione non
A dire il vero, no. (viva la sinceri- dite penso che il best seller sia… si possa incolpare nessuno se non
tà! – NdR) mmm… forse Chrono Trigger, ma noi stessi.
1 In Xenosaga Episode 1: Der Wille Zur Macht, Mitsuda cambia drasticamente stile, abbandonando completamente i toni folk e celtici tipici dei suoi lavori prece-
denti. La colonna sonora di Xenosaga è composta quasi totalmente da brani orchestrali e corali, molti dei quali sono stati eseguiti dalla Filarmonica di Londra e
dal coro Metro Voices, intervallati da assoli di pianoforte.
la musica dei videogiochi 37

Mondi e personaggi di Chrono Cross

Sia Xenogears che Xenosaga si nota frequentemente una parti- zazione di partiture videoludiche?
hanno eccellenti pezzi cantati e colare attenzione all’aspetto Cosa ne pensi dei risultati da loro
devono parte della loro riuscita “melodico”. Ritieni che questo ottenuti finora?
alla bravura della cantante e, rifletta un gusto particolare degli Ho visto molti artisti famosi e
ovviamente, al testo delle canzo- utenti o che sia piuttosto un compositori di grande levatura inter-
ni. I testi sono opera dello stesso retaggio del periodo in cui si lot- nazionale cercare di scrivere musica
autore? tava contro le restrizioni tecniche per videogiochi nel recente passato
Le parole delle canzoni di dell’hardware, che limitavano la ma, a dire il vero, nessuno di loro ha
Xenogears sono opera di Masato possibilità degli autori di inserire ottenuto un grande successo (alme-
Kato, director dello stesso tracce più complesse? no secondo la mia opinione). La
Xenogears e di Chrono Cross. E’ un Sono d’accordo sul fatto che gli ragione è che nel “game business”
mio buon amico ancora oggi. I testi ascoltatori giapponesi tendano ad scrivere il pezzo rappresenta solo la
di Xenosaga invece sono opera di apprezzare canzoni e temi che metà del lavoro. Quando componi
Tetsuya Takahashi, director del abbiano un forte impatto melodico, per un videogioco devi scrivere il
gioco. Occupandomi della melodia, ma per quanto concerne le “restri- pezzo, giocare il gioco, vedere come
lascio ad altri la preoccupazione di zioni tecniche” non credo che in la canzone si lega alla scena cui
scrivere i testi delle canzoni. questo caso siano rilevanti. (ride) funge da accompagnamento e fare
le opportune correzioni. Alcuni brani
Da cosa derivò l’ispirazione per A tutti coloro che fossero inte- vanno aggiunti, altri modificati, altri
le scelte musicali che effettuasti ressati a creare musica (non solo eliminati, ma la cosa fondamentale è
per Chrono Cross (straordinaria per videogiochi ovviamente…) avere sott’occhio l’intero processo e
partitura che richiama tradizioni quali strumenti consigli? Quali bilanciare tutti i fattori. Inoltre, specie
musicali celtiche)? utilizzi attualmente? oggigiorno, non bisogna credere
Gran parte dell’ispirazione derivò Il sequencer che utilizzo è il che l’avere maggior potenza a
dalla lettura della sceneggiatura e Digital Performer versione 4.6 e la disposizione significhi essere liberi
dallo “scenario” che mi venne tastiera è una Yamaha P-200 (i tasti di fare quello che si vuole. Per crea-
descritto prima di iniziare il lavoro. sono talmente consumati che presto re un gioco e una partitura di qualità,
Dando poi uno sguardo alle illustra- ne dovrò comprare un’altra). Quanto bisogna essere in grado di capire e
zioni e agli artwork che i program- ai sintetizzatori utilizzo AKAI S6000, sfruttare al meglio il potenziale che
matori avevano pensato per il gioco, 3200XL, Roland JV-2080, R-8M, si ha a disposizione.
decisi che tipo di musica utilizzare YAMAHA EX5R, Kurzweil K2500R,
per quel progetto. KORG TR-Rack, E-mu E4X, Attualmente sei impegnato
Proteus Orchestra, ENSONIQ MR- nella lavorazione di qualche
Il tuo approccio alla scrittura Rack, Tascam GigaStudio nuova partitura per videogiochi?
cambia in base alle diverse sezio- Orchestra*2. Per il resto faccio uso Si, sto lavorando su due nuovi
ni del gioco che devi musicare? di software quali INTAKT, KON- titoli e su altri progetti non legati al
In questo caso torniamo al punto TACT, Sample Tank, Legacy mercato videoludico. Se un progetto
cui avevo accennato in precedenza, Collection, ecc. In verità comunque, mi sembra interessante, per me non
quello del “creare prima un’immagi- non me la sento di consigliare stru- è importante che abbia strettamente
ne o un’idea” e del perché suono menti specifici: ogni aspirante com- a che vedere con i videogiochi o che
mentalmente il tema che poi andrò a positore deve scegliere gli strumenti abbia un respiro e una portata inter-
scrivere: il mio approccio nel com- da utilizzare in base alla sua sensi- nazionale, voglio comunque farne
porre le partiture non cambia in base bilità e quelli che ritiene più efficaci a parte!
alla sequenza da musicare, ma è trasmettere al pubblico la sua idea
frutto di un processo di preparazione di musica.
a monte. Ringraziamenti doverosi vanno a Matt Washimi
Pensi che in futuro ci sarà una (che ha tradotto dall’inglese al giapponese le nostre
Ascoltando le partiture dei maggiore partecipazione di com- domande) e a Yoshie Miyajima (per la continua assi-
videogiochi realizzati in Giappone, positori “mainstream” alla realiz- stenza iconografica).
38 dossier: la sonorizzazione

© Cubase

Viaggio nel fantastico mondo della


Sonorizzazione

Dai primi accompagnamenti musicali alla colonna sonora


nella sesta parte del nostro dossier Cinema da Ascoltare
di Maurizio Torretti

Da sempre la musica ha svolto un vano accompagnamenti musicali, siva con il proliferare di realtà creati-
ruolo importante nel campo delle arti come l’armonica a calici costruita da ve altamente professionali, specializ-
visive; basti pensare all’accompa- Benjamin Franklin elaborando il prin- zate nello sviluppo di progetti musi-
gnamento musicale nel teatro greco, cipio dei bicchieri musicali, al cinema cali come librerie sonore per il cine-
atto a intensificare l’effetto drammati- muto con il ronzio continuo e fastidio- ma, televisione, eventi culturali, sigle
co della parola (evocatrice di immagi- so del proiettore ben presto coperto televisive, stacchi, jingles, filmati
ni) e del gesto (che invece poneva dalle note di un solitario pianista che, industriali, animazioni, radio-comuni-
idealmente in moto le immagini stes- dando le spalle agli affascinati spetta- cati, musiche di scena, cartoni ani-
se) al fine di amplificare le facoltà tori, eseguiva brani a suo piacimento. mati, sonorizzazioni d’ambiente e di
percettive degli spettatori. Vale la Quindi successivamente si è giunti, siti web.
pena, poi, di ricordare la pratica dei passando per l’esecuzione di un Da alcuni anni, anche Rai Trade,
musicisti nel teatro melodrammatico ensemble, fino alle orchestre sinfoni- società commerciale del gruppo RAI,
vittoriano ed edoardiano del che da cento elementi dei grandiosi oltre a promuovere le proprietà intel-
XVIII/XIX secolo, con la quale il pub- palazzi del cinema. Per concludere, lettuali dell’azienda e di terzi, com-
blico veniva guidato verso sensazioni con la sincronizzazione di suoni, mercializzandone i diritti in Italia e
più ricche, e dove “il ricorso alla musi- musiche e dialoghi, con l’avvento del all’estero, ha editato e acquisito una
ca non era casuale né arbitrario, ma sonoro, e con l’esplosione nel nostro vastissima e agilissima music library
strettamente correlato alla natura del- secolo della pubblicità radiofonica, attraverso la quale autori e registi
l’opera e agli effetti voluti”. E, come televisiva e cinematografica, la musi- RAI, ma anche aziende esterne, pos-
ha scritto Jean-Rèmy Julien, i “gridi” ca ha prodotto un proprio linguaggio sono accedere facilmente e imme-
dei venditori ambulanti e la nascita espressivo, dotato di una sua auto- diatamente per trovare la soluzione
dei primi messaggi pubblicitari con nomia semantica ed estetica, indi- più adeguata alle proprie esigenze,
tanto di musica “nelle strade e nelle spensabile, oggi più che mai, al affidandosi ad un vastissimo e varie-
piazze della Parigi medioevale e nei decorso delle immagini. gato repertorio di musiche originali.
mercati e nelle città dell’Europa fino E anche se piegata alle esigenze Un progetto che lascia molto spazio
alla Rivoluzione Francese. La “rècla- narrative dei fotogrammi, essa è alle interazioni espressive dei vari lin-
me”, la pubblicità musicale cantata e entrata prepotentemente nella nostra guaggi musicali che sempre più
accompagnata dai più svariati stru- vita assolvendo di volta in volta fun- spesso sono richiesti nella comunica-
menti, che si diffondeva in sintonia zioni di sottofondo, commento, infor- zione audiovisiva per testimoniare
con l’industrializzazione ottocente- mative, illustrative, d’intrattenimento, con le immagini un mondo in rapido e
sca”. Con il trascorrere del tempo, si celebrative, d’azione. continuo mutamento. E anche sul
è passati dalle prime forme di intrat- piano emotivo ed espressivo gli effet-
tenimento pre-cinematografiche, Music Library ti possono essere più efficaci, miglio-
quali il teatro d’ombre o le lanterne Negli ultimi tempi è andata via via ri e più profondi. “Oggi, la RAI può
magiche, elaborate rappresentazioni crescendo la domanda musicale nel vantare una music library per ogni
con immagini proiettate, che richiede- settore della comunicazione audiovi- tipo di produzione multimediale, gra-
dossier: la sonorizzazione 39

zie alla quale la musica dei nostri pro- na. Oppure, destinate ai contenitori come invece accade nel cinema, e
grammi televisivi, radiofonici, satelli- delle tre emittenti radiofoniche nazio- lavorano – partendo da un’idea che
tari e del digitale terrestre, è diventa- nali: Musica di Radio 1, Il cammello di rappresenta la linea editoriale – in
ta un elemento importante nella Radio 2, Il terzo anello di Radio 3.. E’ perfetta solitudine grazie all’ausilio
comunicazione e non solo un sempli- chiaro che realizzare e gestire un delle nuove tecnologie di cui possono
ce riempitivo. Per questa ragione archivio sonoro di queste proporzioni disporre. Una volta acquisite, le com-
diamo la massima importanza e pre- è stata e resta un’impresa non facile. posizioni diventano a pieno titolo di
stiamo grande attenzione nella scelta Il successo dell’operazione lo si deve proprietà della library (diritti editoriali
e nella creazione delle singole sono- soprattutto all’esperienza e alla pro- e di sincronizzazione compresi –
rità”, sottolinea Pietro Ferri che, nel- fessionalità dei musicisti che vi colla- NdR) mentre i musicisti hanno vinco-
l’ambito del percorso complesso e di borano e al progresso e alla ricerca li legati soltanto alle opere deposita-
responsabilità che sfocia nella realiz- che, da alcuni anni a questa parte, te, dunque possono incidere anche
zazione di ogni singolo progetto offrono agli addetti ai lavori una sem- per altri che non siano la RAI. Non è
discografico, ricopre gli incarichi di pre più ampia disponibilità di softwa- raro che ad un musicista venga
A&R del catalogo e quello di coordi- re musicali, computers e samplers, espressamente richiesto di scrivere
natore musicale e progettuale. insieme ad una grande flessibilità tre o quattro brani personalizzati sulla
Inoltre, Ferri cura personalmente le offerta dai nuovi strumenti musicali base di un progetto specifico. In tal
sonorizzazioni e le sincronizzazioni digitali che si rivela indispensabile caso, egli dovrà tenere conto di una
originali, segue le fasi di registrazione per la creazione di sonorità di alta serie di elementi importanti da soddi-
e post-produzione, fino alla progetta- qualità che implica una veloce razio- sfare per il buon esito dell’operazio-
zione delle copertine, la titolazione nalizzazione dei tempi e permette la ne, come il genere di programma –
dei brani e la stampa del CD. Un più completa versatilità di editing. se di intrattenimento, politico, di infor-
lavoro affascinante ma complesso e mazione o di approfondimento – la
articolato, diretto con entusiasmo e “Sonorizzatori” o compositori fascia oraria, il target a cui è destina-
competenza da tutto lo staff delle edi- di colonne sonore? to, se esso si svolge in studio e se
zioni musicali, che alla fine si mate- A fianco di alcuni compositori “tra- prevede collegamenti esterni. Il tutto
rializza in un catalogo che vanta oltre dizionali” che scrivono quasi esclusi- di concerto con l’autore e il regista di
tredicimila composizioni musicali ori- vamente per il grande schermo – ma quel programma, cui alla fine spetta
ginali realizzate da circa 500 compo- che in passato si sono anche loro la scelta della sigla o del brano più
sitori, da utilizzare secondo svariate cimentati con score televisivi e con la adatto. In ogni altro caso che non sia
modalità e distribuito in sub-edizione pubblicità – si è affiancata negli ultimi quello di comporre su commissione,
in tutto il mondo. Si tratta di lavori che anni una nuova schiera di autori di per convergere verso un risultato
presentano situazioni di “ambiente” grande professionalità seppur di finale che soddisfi le esigenze quali-
sonoro diverse. Si va da composizio- estrazione differente (sound desi- tative della library, ai musicisti viene
ni di matrice classica a quella elettro- gners, turnisti, compositori classici, lasciata ampia libertà creativa. Al
nica, dalle coralità medievali e rina- informatici musicali, tecnici del massimo può accadere che venga
scimentali al barocco, dalla world suono, professionisti affermati che suggerito loro di seguire un’intuizio-
music al folk al rock fino al minimali- operano nel mondo della musica per ne, oppure di approfondire una vena
smo, da raffinatissimi effetti sonori ai immagini), che invece si dedica con ispiratrice, senza mai forzare i tempi
ritmi sincopati del rap, dal funky al passione e professionalità alla sono- di realizzazione di un’opera. Tutto
blues, dai suoni lounge alla new age rizzazione di trasmissioni televisive e avviene in un mutuo scambio di
al punk ai ritmi latinoamericani, dal radiofoniche, eventi artistici, docu- capacità e idee.
jazz a pagine di esotico folclore. Veri mentari, reportage, spettacoli teatrali, “Devo ammettere che abbiamo
e propri soundscapes della durata di videoarte, entertainment, spot, instal- creato buone intese”, spiega Pietro
pochi minuti, a volte “surrogati” di lazioni sonore. “Per lavoro o per pas- Ferri. “L’importante è saper cogliere
brani celebri, i cui titoli richiamano sione, si tratta sempre e comunque di le idee e il gusto di ogni compositore,
alla memoria luoghi, atmosfere varie- abili artigiani della musica, composi- fare in modo che lavori a ciò che
gate e suggestive (“Spiritual tori professionisti e non “sonorizzato- trova più congeniale e interessante,
Experience”, “Ancestral Memories”, ri”, come talvolta vengono erronea- in piena autonomia. Alla fine, ogni
“Pictures of the World”, “Lazer mente definiti. Tra di loro ci sono brano diventa un punto di vista, o
Fields”, “Folklore Mediterraneo”, anche molti musicisti autodidatti che meglio, d’ascolto, del suo mondo, e
“Reporter”, “Cyberspace”, possiedono straordinarie capacità possiede una propria originalità che
“Espressivo”, “Migratory Bird”, “La creative e padronanza tecnica, ele- prima o poi potrebbe essere valoriz-
Grande Storia”, “Reportage”, “Wide- menti che peraltro si sposano felice- zata con un attento lavoro di promo-
Angle”) e che di volta in volta com- mente con il gusto e le scelte della zione. Sono fermamente convinto
mentano immagini avvolgenti, sur- nostra struttura. Tutti mettono a che adempiendo a questi semplici
reali, oniriche, cupe, drammatiche, disposizione della music library fanta- postulati è possibile dare ai musicisti
epiche, sensuali, sportive, psichedeli- sia e competenza musicale nonché il piacere di collaborare ad un proget-
che, esotiche. Brani, stacchi, sigle, ampie conoscenze tecniche ” affer- to serio e la sensazione dell’utilità di
sottofondi per format televisivi, fic- ma Pietro Ferri “e pur lavorando un simile lavoro, che non è affatto
tion, compilation straniere e natural- spesso senza un copione, uno story- restrittivo rispetto al comporre musica
mente per la produzione video di Rai board, assolvono quasi sempre il loro per il grande schermo”. Ed è soltanto
Trade, ma si tratta soprattutto di com- compito in maniera ideale, soprattut- a queste condizioni, si potrebbe
posizioni le cui note ritroviamo spes- to quando riescono a scrivere una aggiungere, che è possibile alzare
so in trasmissioni televisive quali musica analoga a quella che il regista ancora di più il livello medio della pro-
Report, Ballarò, Porta a Porta, Primo di turno o l’autore di un programma duzione di musica per immagini,
piano, Geo & Geo, Linea blu, Alle avrebbero composta se fossero stati restituendo pari dignità ad un lin-
falde del Kilimangiaro, Quark, Gaia, anche musicisti”. Spesso, coloro che guaggio “altro” che non sia pretta-
Voyager, Sulle vie di Damasco, collaborano alla music library di Rai mente cinematografico, considerato
Passaggio a Nord-Ovest, Viva la Trade non hanno la necessità di con- ancora da molti come il figlio di un
ricerca, La vita in diretta, Uno matti- formarsi ad esigenze di copione, Dio minore.
40 dossier: la sonorizzazione

Interviste ai professionisti della sonorizzazione


1) Comporre musica per sonorizzazioni è stata 5) Relativamente al mondo delle sonorizzazioni, 6) Sonorizzazioni e cinema: quale tipo di lavoro
da subito una scelta o una tappa obbligata per è restrittivo per un compositore dover lavora- è preferibile fra i due generi e perché?
entrare nel mondo della musica per immagini? re su commissione a dei brani che non hanno 7) Come cambia l’impegno per un compositore
2) Come è nata la collaborazione con Rai Trade? una sceneggiatura come invece accade nel se si dedica alla soundtrack di un film o alla
3) Quali sono le differenze che si incontrano cinema, e lasciarsi trasportare soltanto da realizzazione del commento musicale di un
lavorando per le sonorizzazioni o per il un’idea che evochi un’atmosfera o un’emo- “serial” televisivo, oppure ad una pubblicità?
cinema? zione, o più semplicemente realizzare un 8) Qual è il suo metodo di lavoro?
4) Quali e quanti sono stati fino ad oggi gli espe- fondo sonoro che faccia solo da riempitivo 9) Quante volte le capita di scrivere ciò che vera-
rimenti con il cinema? alle immagini per cui è stato scelto? mente desidera?

Daniele Cestana 5) Personalmente non credo sia penalizzante per Daniel Bacalov
un musicista lavorare senza una sceneggiatu-
ra. Si tratta di usare la fantasia, la memoria
visiva, che a un compositore non dovrebbero
mancare.

6) Sinceramente non saprei davvero rispondere a


questa domanda. Ho scritto musiche per il tea-
tro, il cinema, per bambini, il balletto, per molte
soap-opere italiane e argentine, documentari,
per la pubblicità. Insomma, mi manca il circo. Se
me lo proponessero mi impegnerei con l’entusia-
smo di sempre e cercherei di fare bene il mio
lavoro di musicista perché è quello che amo fare
di più al mondo.
Brevi note biografiche Brevi note biografiche
Compositore e arrangiatore, Daniele Cestana ha 7) Per quanto mi riguarda, l’impegno è assoluta- Compositore di musiche per teatro, danza, cinema
collaborato in qualità di pianista in numerose regi- mente lo stesso. Quella che viene comune- e TV. Ha lavorato per molti anni con il regista teatra-
strazioni di colonne sonore cinematografiche e tea- mente chiamata “sonorizzazione” un po’ di le Giorgio Barberio Corsetti, e in TV per i program-
trali con E. Morricone, N. Rota, A. Piazzolla, F. anni fa era considerata musica di serie “C”. mi di Michele Santoro. Collabora con il progetto
Carpi, R. Ortolani, B. Goodman, L. Bacalov, A. Oggi, invece, ci sono CD di sonorizzazione Mus-e per le arti nelle scuole elementari. Suona
Trovajoli. Pianista con l’Orchestra Sinfonica di molto belli e curati in ogni particolare che non come percussionista nel quartetto di suo padre,
Roma e con quelle di musica leggera della RAI, è hanno nulla da invidiare agli altri dischi di Luis Enriquez Bacalov, premio Oscar 1995. Ha
stato direttore d’orchestra in molti programmi di musica. Personalmente, quando decido di pubblicato dischi di colonne sonore per il teatro e la
RaiUno. E’ anche compositore di musiche per jin- fare un CD per la sonorizzazione, e dal TV. Per la music library di Rai Trade ha realizzato il
gles pubblicitari (Alfa Romeo, Pepsi Cola, Fiat, momento che sono libero da ogni tipo di sche- CD Romantica.
Ford, Parlamento Europeo, Oil of Olaz, Air One, ma, mi diverto tantissimo. E poi mi piace lavo- 1) Ho lavorato molto per la TV e il cinema prima di
Ferrarelle, BNL). Ha composto numerosi score per rare con musicisti di grande caratura come realizzare compilation di musiche per sonorizza-
il cinema, teatro, fiction, documentari e reportages. Dino Piana, Sandro Deidda, Franco Piana e zioni. Creando musica applicata è venuto natu-
Per la music library di Rai Trade ha inciso alcuni CD Amore Prisca, i solisti che eseguono i miei rale scrivere pezzi da poter utilizzare in diverse
tra i quali Reportage, Xpression, Behind the Ball. brani. situazioni di commento

1) E’ stata da subito una scelta che mi ha dato la 8) Il mio approccio alla composizione cambia di 2) Dopo aver lavorato con Michele Santoro, molto
possibilità di fare esperienza nel campo della volta in volta. Quando devo scrivere brani del mio materiale musicale è stato riutilizzato in
musica per immagini. Ho iniziato molti anni fa molto ritmici parto da un groove e da un riff di un disco per sonorizzazioni
con la Fonit Cetra producendo una library di una basso, e se la cosa funziona allora imposto il
decina di LP, pur continuando a lavorare come tema. Se invece devo lavorare ad un pezzo 3) Nel cinema si è molto legati al rapporto con le
pianista con le varie orchestre della RAI e nella che accompagni una scena d’amore, scrivo immagini, la storia, i personaggi. Nelle sonoriz-
registrazione di colonne sonore. prima il tema e poi curo l’arrangiamento, per zazioni è il contrario. Si è molto più liberi di com-
passare infine all’orchestrazione e alla stesura porre seguendo soltanto le proprie intuizioni.
2) Rai Trade ha editato molti dei miei lavori di fiction della partitura.
e documentari, è stato quasi naturale continuare 4) Non ho lavorato molto per il cinema, ma tutte le
a produrre CD per la library. 9) E’ una bella domanda. Diciamo che non acca- volte che mi è capitato di farlo ho avuto l’oppor-
de di frequente, vengono sempre prima le esi- tunità di sperimentare con il regista idee nuove e
3) Quando si lavora per il cinema o per la fiction la genze del committente. Se si tratta di uno spot soluzioni musicali originali.
colonna sonora è totalmente al servizio delle pubblicitario, solitamente presento tre provini,
immagini o delle atmosfere che il regista vuole quasi sempre viene scelto quello che a me 5) No, non credo. Si usa sempre la libertà di creare
sottolineare. I temi musicali, poi, devono avere la piace di meno! Nel cinema e nella fiction sot- partendo dalle proprie emozioni.
stessa durata delle scene. Quando invece si topongo al regista una serie di temi, lui li ascol-
lavora a un brano destinato alla library il compo- ta, li discute, li esalta o li scarta, e si va avanti 6) Direi che il cinema è più interessante. Ritengo
sitore è libero di scegliere il genere e l’arrangia- così. Credo che non sia cambiato molto dal- molto importante il rapporto con il regista poiché
mento che preferisce. l’avvento del sonoro. Ho lavorato con Nino può essere di grande stimolo nel trovare soluzio-
Rota e anche a lui toccava fare la stessa cosa ni diverse.
4) Ho realizzato la colonna sonora del film Giustizia con Fellini! Basterebbe leggere la biografia di
nel tempo di guerra, una coproduzione RAI- Leonard Bernstein per rendersene conto. Il 7) Il cinema è molto più impegnativo in termini di
BBC-ZDF con la regia di Fabrizio Lazzaretti, in Maestrissimo ha composto colonne sonore tempo e di energie creative. Certamente anche
cui ho lavorato con sonorità elettroniche, archi e per pochi film come Fronte del porto di Elia fare buona musica per un serial o una pubblicità
rumori. Per gli altri film ho realizzato score Kazan, e nel libro lui si domanda: “Ma cosa mi richiede impegno, ma più concentrato e con più
tradizionali. hanno chiamato a fare?” velocità nelle soluzioni.
dossier: la sonorizzazione 41

8) Non ho un metodo prefissato. Cerco di usare alla trascrizione delle parti strumentali, infine renze poiché nell’uno e nell’altro caso il compo-
tutta la mia immaginazione e metterla al servizio passo alla registrazione definitiva e al missaggio sitore scrive temi musicali o atmosfere. L’unica
delle immagini. Se sto lavorando a un film, una in studio. differenza è che nel comporre musica per il cine-
buona intesa con il regista mi permette di com- ma i vari brani fanno parte di un progetto più
porre bene anche “al buio” e a volte con risultati 9) Questa è una bella domanda. Non sempre la ampio.
sorprendenti. musica che scrivo si avvicina ai miei gusti, però
è importante che sia scritta bene. Nonostante 4) La composizione e la realizzazione di colonne
9) Quasi sempre, soprattutto quando si crea un questo, ho la possibilità di sperimentare nuovi sonore mi ha dato l’opportunità di lavorare con
buon feeling con il committente. percorsi sonori e superare i limiti rappresentati molti validi registi, da E. B. Clucher (Enzo
da abitudini che si costruiscono col tempo. E’ Barboni) a Luciano Salce, Umberto Lenzi, Paolo
una questione di evoluzione. Nuzzi, Bruno Corbucci e molti altri, per un nume-
Rosario Di Bella ro di quasi 90 tra film e lavori televisivi.

Franco Micalizzi 5) Un artista non pensa mai di scrivere della musi-


ca che faccia da riempitivo all’immagine, e
comunque non è affatto restrittivo comporre
seguendo solo la propria ispirazione, senza altre
sollecitazioni. Le dirò, forse, che è lo stato ideale
per scrivere musica. L’unico vero disagio nel
nostro lavoro è rendersi conto di scrivere della
brutta musica.

6) Naturalmente il cinema, perché offre un orizzon-


te più ampio. Inoltre c’è il rapporto con il regista,
la suggestione delle immagini e il fascino della
storia. E se la musica contribuisce al successo
Brevi note biografiche del film ci si sente molto gratificati.
Ha studiato pianoforte e recitazione all’Arsenale di
Milano. Vive e lavora tra Milano, Roma e Catania. Brevi note biografiche 7) Fondamentalmente cambia poco, specie tra il
Ha vinto il Festival di Castrocaro e ha partecipato Compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, film e lo sceneggiato televisivo. Per uno spot
due volte al Festival di Sanremo. Ha pubblicato cin- compie gli studi musicali ed inizia l’attività profes- pubblicitario conta molto la capacità di sintesi
que album da cantautore e due da compositore. sionale a Roma. Nel 1970 scrive la sua prima musicale.
Come autore ha scritto canzoni per Patty Pravo, colonna sonora, Lo chiamavano Trinità, che riscuo-
Godiva e Paolo Meneguzzi. Compone musiche per te un successo strepitoso sia in Italia che all’estero 8) Entrare in sintonia con il regista e con la sceneg-
il cinema e la televisione. inaugurando una nuova serie di film western all’ita- giatura, fare della musica il tessuto connettivo
liana. Ha inoltre composto le partiture di film come che lega i personaggi e la storia, rendendone
1) Ho iniziato come cantautore, ma le mie radici si L’ultima neve di primavera, Il piatto piange, Alla mia indispensabile la presenza. Questo, ovviamente,
sono sempre nutrite di musica orchestrale. cara mamma, Roma a mano armata, Delitto a richiede duro lavoro e grande passione che, pur-
Quando ho avuto l’occasione di scrivere per le Porta Romana, Giovannino, Napoli violenta, Da troppo, per esigenze di produzione, non vengo-
immagini ho ripreso e approfondito la mia gran- Corleone a Brooklyn, Il ficcanaso. Nel 1975 e nel no mai compensati con il molto poco tempo a
de passione per l’armonia e la composizione. 1978 Micalizzi è negli USA dove compone e regi- disposizione. Si dice sempre che la colonna
stra le colonne sonore di Behind the Door e The musicale dovrà essere pronta “ieri”.
2) E’ stata Stefania La Fauci a propormi di scrivere Visitor. Ha inoltre scritto gli score di Nati con la
le musiche della trasmissione Voyager. Da lì camicia, Non c’è due senza quattro, The Curse. La 9) Poiché penso di essere fortunato l’unica risposta
sono nati un disco destinato al pubblico e la col- sua attività comprende anche diverse collaborazio- possibile è sempre.
laborazione con Rai Trade. ni con la RAI. Per la music library di Rai Trade ha
inciso numerosi CD tra i quali Wide-Angle e
3) Nel cinema si lavora con una sceneggiatura. A Migratory Bird. Qui di seguito una breve lista di alcuni
volte si ha più tempo e quindi la possibilità di compositori che incidono per la music
curare anche il più piccolo particolare. Per la tele- 1) Il mio ingresso nel mondo delle colonne sonore è library di Rai Trade
visione, invece, occorre rispettare tempi di con- avvenuto nel 1970 grazie alla fortunata opportu-
segna che a volte sono settimanali. nità offertami dal produttore Italo Zingarelli di F. Micalizzi, A. Talocci, M. Lusini, D.
comporre le musiche per un film in cui pochi cre- Cestana, T. Rinesi, D. Bacalov, P.
4) Non ho grande esperienza nel cinema. Ho scrit- devano e quindi perfetto per un debuttante. Si Montanari, A. Facchini, S.
to la colonna sonora di due cortometraggi di gio- tratta di Lo chiamavano Trinità (v. ampio
vani registi. articolo/intervista su Colonne Sonore del Maggio-
Principini, R. Anselmi, A. Esseno, F.
Agosto 2005-NdR). Il sorprendente successo del Bonetti Amendola, F. Arezzini, D.
5) Non lo è affatto. Sia nel cinema che nel caso di film diretto da Enzo Barboni mi permise di entra- Nerattini, S. Brugnolini, L. G.
un documentario è interessante seguire il per- re con successo nel novero degli autori di colon- Ceccarelli, R. De Luca, M. Della
corso che la mente fa per cercare un’atmosfera ne sonore. Prima di questa entusiasmante espe- Valentina, N. Tancredi, R. Di Bella,
e trovare le note giuste. rienza mi ero dedicato agli arrangiamenti orche- F.M. Cantini, D. Farace, A.
strali nell’ambito della mitica RCA Italiana. Bochicchio, F. De Luca e A. Forti,
6) Mi piacerebbe fare entrambe le cose, l’importan-
te è la qualità del progetto. 2) La collaborazione con Rai Trade è iniziata alcuni
M. Longoni, K. Fraser, M.
anni fa dopo un incontro con la carissima amica Scocchera, F. Bocchino, F.
7) L’impegno non cambia, ma la quantità di tempo Wilma Battigelli (responsabile editoriale Rai Gazzarra, A. Tardio, C. Tortora, P.
che si ha a disposizione sì. E conseguentemen- Trade – NdR) che mi propose di comporre e rea- De Asmundis, F. Laterza, F.
te la possibilità di fare un lavoro più accurato. lizzare musiche di commento di vario genere per Consaga, S. Torossi, L. Proietti, P.
la music library. Innarella, C. Perri, O. Fratini, M.
8) Prima compongo al pianoforte, poi al computer.
Pace, E. Brenda, P. Carlomè.
Una volta ultimate le composizioni mi dedico 3) Fondamentalmente non credo ci siano forti diffe-
42 recensioni

Decca-Universal pea riserverà al film. Diversamente, si può invece mente via, come dimostrano i contati scampoli
disquisire sulla bella colonna sonora firmata da melodici per piano e chitarra (“The Phonecall”) –
988 1413 DH Thomas Newman, abile manipolatore di suoni, che passaggi che lo salvaguardano dall’anonimato inte-
resta il protagonista indiscusso di questa produzio- grale – Howard è stato però anche uno specialista
15 brani ne cinematografica. Il suo stile inconfondibile – alcu- action di prima firma, forte di uno stile che in questo
Durata: 61’ 08” ni movimenti centrali hanno tratti in comune con frangente spiace vedere troppo spesso subordinato
Oscar e Lucinda, Vi presento Joe Black – mette alla attraente lezione di John Powell. Quella che in
ancora una volta in luce le multiformi sfaccettature fondo sta rapidamente assurgendo a standard del
di una scrittura musicale in cui convivono momenti genere, che il trend di confezione del prodotto spio-
di grande pace e lirica con altri di incalzante ritmo e nistico hollywoodiano post-moderno reclama e che
passione. Come sempre, la musica del giovane ha ormai soppiantato l’eleganza jazzistica dei vari
John Williams autore incorpora elementi orchestrali e suoni sinte- Grusin, Schifrin e Barry con la levigatezza del synth-
tici, con l’immancabile grand piano che si presta a design. In questo caso, malauguratamente. GT
War of the Worlds preziose delibazioni timbriche. Un eccellente palco-
(La Guerra dei mondi - 2005) scenico sonoro, incantevole da ascoltare e ricco di Decca Records
meravigliosi momenti musicali. MT 988 0778
All’inizio è il “Prologue”, in cui la voce narrante di
Morgan Freeman introduce la storia del film - l’inva- Dreamworks 12 brani
sione della Terra da parte degli alieni - con le stesse Anim. / Geffen
parole del romanzo di fantascienza di H.G. Wells Durata: 63’11
0602498819753
(1898) a cui si è ispirato liberamente Spielberg. Il
12 brani
resto è la musica del solito John Williams, composi- (8 di commento
tore pluripremiato e richiestissimo dalle grandi pro- + 4 canzoni)
duzioni americane, autore di Star Wars, la spettaco- Durata: 31’34”
lare e neo-mistica trilogia hollywoodiana. Tuttavia,
col passare dei minuti, abituato l’orecchio al suono H.Zimmer, H.Lohner, M.Tillman
di Williams, le quotazioni della sua colonna sonora
salgono non di poco, in un contesto di sinfonica The Ring / The Ring 2 (id - 2002/05)
suspense. Se La Guerra dei mondi è stato definito Hans Zimmer / AA,VV.
un piccolo film, con il suo score monumentale Spuntata improvvisamente sulla fitta agenda di
Williams ha dato invece prova di altissima professio- Madagascar (id - 2005) Hans Zimmer nel 2002, la colonna sonora dell’effi-
nalità e di straordinaria cifra stilistica, e in entrambi i cace remake hollywoodiano di Ringu avrebbe
casi con esiti interessanti. Non si pone nemmeno la Un turbinio di folgoranti gag, citazioni cinefile a dovuto segnare una momentanea sospensione
questione del rapporto fra professionalità e genialità go-go (strepitose quelle da Il pianeta delle scimmie della promettente collaborazione tra Alan Silvestri e
del prolifico compositore newyorkese e bisogna e Cast Away), doppiaggio italiano scoppiettante, il regista Gore Verbinski, ai tempi già generosa di
ammettere che dopo aver sonorizzato i più bei film nonché una soundtrack azzeccatissima a commen- due score come quelli per Mouse Hunt e The
di fantascienza degli ultimi decenni, egli non ha mai to delle animazioni digitali sempre più all’avanguar- Mexican. Invece questa imprevista digressione zim-
ceduto alla tentazione della routine. Al contrario, la dia del film. Se Madagascar non ha nulla da invidia- meriana nell’horror non ha solo inaspettatamente
partitura orchestrale scritta per La Guerra dei Mondi re all’altro capolavoro della Dreamworks, Shrek, la prodotto uno dei lavori più curiosi dell’autore tede-
rivela invece un ribollire magmatico di idee sempre scelta di pubblicare una colonna sonora ricca di sco, ma gli ha pure favorito l’appalto musicale sul
nuove e originali, così come lo slancio sferzante celebri canzoni pop del passato (“Stayin’ Alive” dei successivo blockbuster del regista, Pirates of the
degli accenti più drammatici, i ritmi incalzanti, gli Bee Gees, “Boogie Wonderland” degli Earth, Wind Caribbean – una volta saltata l’opzione di Silvestri
spunti evocativi e vigorosi che raccontano all’ascol- & Fire e “What a Wonderful World” di Louis causa “incomprensioni” artistico-produttive – non-
tatore scene di azione, angoscia e smarrimento, ma Armstrong), score sempreverdi (Nata libera di John ché la firma ai commenti dei prossimi due sequel. E,
anche di ripiegamenti intimistici con ombreggiature Barry e Momenti di gloria di Vangelis), con l’intro- naturalmente, la partecipazione di diritto al secondo
dal colore malinconico. Alla fine del disco è l’ missione di un brano dance scatenatissimo (vera capitolo della saga nipponica.
“Epilogue”, ma questa volta la voce narrante di scena cult della pellicola), “I Like to Move It”, più 5 Buona parte dell’apprezzamento riscosso dallo
Morgan Freeman annuncia la vittoria contro gli inva- pezzi originali, anch’essi colmi di citazioni, composti score è indubbiamente da riferirsi al massiccio inter-
sori. All’apparenza un lavoro spigoloso che rivela per l’occasione da Zimmer e il suo team di fidati col- vento del violoncellista Martin Tillmann, accreditato
però un alto magistero di scrittura. MT laboratori (Pereira, Dooley e Levine) rende l’ascolto co-autore con Zimmer e Hennning Lohner per
su CD disomogeneo rispetto al suo notevole appor- entrambe le pellicole. Le violente arcate di Tillmann,
Decca-Universal to al film. Chicca: il pluripremiato tema di Morton così come la complessiva scrittura per archi, fanno
Stevens per il telefilm degli anni ’60 Hawaii squadra la differenza all’interno di due commenti che per il
988 1410 DH cinque zero che commenta l’arrivo della zebra resto poggiano con scolastica funzionalità su solu-
Marty in groppa ai delfini. MP zioni di genere collaudate, pur guadagnando in defi-
25 brani nizione narrativa rispetto all’abituale approccio zim-
(5 canzoni e 20 Varèse Sarabande meriano. Il tentativo di recuperare la mancata pub-
di commento) blicazione discografica del primo capitolo (tempesti-
Durata: 47’01” VSD-6651 vamente colmata da un apprezzato bootleg) accop-
piando le due colonne sonore in un unico album è
14 brani lodevole ma allo stesso tempo rischiosa e diminuti-
Durata: 45’06” va, visto il discutibile principio di compilazione
miscelante estratti dei due film in uniche, lunghe
Thomas Newman suite spesso insostenibili. GT
Cinderella Man (id - 2005)
Varèse Sarabande
Pur realizzato con la bravura di sempre dal pre- 302 066 670 2
mio Oscar Ron Howard e interpretato da Russel James Newton Howard
Crowe e Renée Zellweger, finora Cinderella Man ha 16 brani
deluso le aspettative del box office americano nono- The Interpreter (id - 2005)
(8 di commento
stante fosse dato per vincente dalla stessa casa + 8 canzoni)
cinematografica ancora prima dell’uscita sugli Ecco un esempio del James Newton Howard
schermi. Forse, il pubblico americano non ha “distinto gentiluomo”, che si accosta col più freddo Durata: 52’49”
apprezzato l’ennesima storia del pugile, vero o professionismo al classicismo registico di Pollack.
improbabile, che sale sul ring per necessità o per Un commento d’ufficio, asciutto e conciso – nono-
riscatto sociale. La storia, infatti, è ispirata al pugile stante l’evanescente dominante ambient – nella sua
Jim Braddock che, per sfamare la famiglia, passa precisa volontà di accompagnare con eleganza di Edward Shearmur - AA.VV.
alla gloria dopo aver battuto in un combattimento maniera le immagini. L’Howard specialista su com- The Skeleton Key
epico il detentore del titolo mondiale. Tornando al missione che ci si immagina distante, rilassato a
flop americano, va però detto che il successo di un comporre di fronte al portatile anziché chino sulla (Skeleton Key – 2005)
film non sempre viene decretato alla sua uscita e partitura, matita e cronometro alla mano, assorto a Costruire la paura nei nostri giorni di inaridimento
che una o più nomination all’Oscar possono inver- elevare musicalmente un The Village o un Signs – tecnologico è un’impresa difficile. Il film di Softley se
tirne il trend negativo e incidere favorevolmente sul ma anche un più movimentato The Fugitive (che qui la cava bene, fa leva sulla superstizione e sugli
suo destino e dunque sugli incassi ai botteghini. Lo comunque riaffiora nei rampanti assalti ritmici). incubi ultraterreni che nemmeno le sicurezze infor-
sapremo presto dall’accoglienza che la platea euro- Musicista troppo valente per buttarsi completa- matiche possono cancellare. Ambientata in una
recensioni 43

New Orleans che la tecnologia non ha potuto salva- notte in una foresta (decisione che si rivelerà poco dolore sono enfatizzati dalle note plumbee e allo
re dall’isterismo della natura, la storia si intride di saggia). La pellicola, diretta da Jaume Serra, propo- stesso tempo aeree del compositore, presente
una sinuosa, articolata e seducente partitura di ne una colonna sonora hard rock & heavy metal che d’altra parte nel CD con soli tre pezzi (“An Ending”,
Edward Shearmur, incline a un eclettismo quanto contribuisce notevolmente al climax horror. Anche se 1983; “Taking Tiger Mountain”, 1974; “Spider and
mai appropriato al racconto. Blues, new age, per- personalmente ne avrei fatto a meno, la compilation I”, 1977). Le atmosfere impalpabili, in attesa delle
cussioni isteriche, un’orchestra raggelata, pronta a presenta delle vere chicche per gli amanti del gene- aperture esistenziali, sono alternate alle sonorità
nevrasteniche implosioni dissonanti o ad uno sfer- re: da “Spritfire” dei Prodigy (con l’attrice Juliette Lewis soft, chitarra e drumbeat, dei pezzi cantati dalla
ragliare percussivo che prende alla gola (“Conjure al microfono) a Marilyn Manson; dai My Chemical protagonista (Maggie Cheung, ex moglie del regi-
Room”). Il CD Varèse si implementa di molti brani di Romance ai Deftones, ecc. Piccola nota di colore: nel sta), alla ipnotica “Breakaway” di Tricky e alla coin-
source, alcuni d’annata (“Come On In My Kitchen”) cast, composto da giovani attori, c’è anche la plurimi- volgente “Dead Disco” dei Metrics, suonata in dop-
o in presa live (“Do Watcha Wanna”). L’alternanza liardaria Paris Hilton (ma non vi preoccupate, nel film pia versione live on stage all’interno del film, che
dei brani jazz con le evocazioni infernali affidate alle farà la fine che merita), che proprio con questa pelli- rimane uno degli attimi da ricordare dell’intera
architetture sinfo-elettroniche di Shearmur spezza cola tenta la conquista di Hollywood. JV soundtrack. Clean è una colonna sonora varia, soli-
la continuità d’ascolto, ma infonde originalità e ric- da, piacevole all’ascolto sia per gli appassionati che
chezza di contenuti al disco. Il cinema horror, quan- Superb Records per i profani. Non è la solita furba compilation
do sfugge ai luoghi comuni, riesce ancora ad ispira- Superb720512 “Various Artists”, ma l’anima di un film sofferto,
re interessanti approcci musicali. Da ascoltare a sospeso fra luce e rabbia. MN
lume di candela… hoodoo. GB 24 brani
Atlantic
Durata: 61’52”
Varèse Sarabande 7567-83759-2
VSD-6687
16 canzoni
14 canzoni Durata: 47’07”
Durata: 45’31”
Alexandre Desplat
Hostage (id. – 2005)
Lo score del tipico film d’azione “corri-e-spara” da
qualche anno sembra aver poco di nuovo da offrire, Harry Gregson-Williams/AA.VV.
John Ottman imbevuto com’è di stereotipi, di ripetizioni, di per- Team America: World Police
cussioni elettroniche. Per fortuna dal cinema fran- (id - 2005)
Fantastic Four cese spira una ventata di novità anche per questo
(I Fantastici Quattro – 2005) genere di prodotti. Il perfezionista Alexandre Umorismo e musica non sempre vanno d’accor-
Desplat ha già dato prova di fronteggiare con ottimi do; ne è prova evidente la soundtrack della brillan-
John Ottman sembra aver raccolto da Danny risultati sequenze senza respiro (in patria ha musi- te, seppur discutibile, pellicola made in Parker
Elfman l’eredità di compositore deputato al commen- cato con foga ansiogena Nido di vespe). Scrive, (South Park), che mette una squadra speciale di
to musicale dei cosiddetti comic-book movies. Dopo orchestra, dirige le sue musiche, le esegue al pia- marionette a stelle e strisce alla difesa del mondo.
X-Men 2 (e prima di Superman Returns), ecco che noforte, programma i sintetizzatori, incide a Parigi le Purtroppo il feroce cinismo e la verve anarcoide del
troviamo Ottman alle prese con le gesta dei celebri sofisticate parti per strumenti solisti e poi vola a regista si riflettono ben poco in una colonna sonora
personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby. Come ci Londra, sul podio della London Symphony, dove che ha sì il pregio di alternare diverse tipologie
si può aspettare da questo genere di produzioni, registra una fiumana di musica sinfonica corposa, musicali ed è capace anche di strappare qualche
siamo di fronte ad una partitura orchestrale di stam- irruente, senza lesinare sfumature timbriche e raffi- risata, specie con pezzi politically scorrect come
po assolutamente classico: il tema principale (“Main natezze contrappuntistiche, e per ultimo cura il mis- “Everyone Has AIDS” o “Mount, Rush, More”, ma
Titles”) è un martellante e drammatico inciso di note saggio delle varie parti agli Abbey Road studios. alla lunga finisce con l’annoiare. Curioso il plagio
ribattute dagli ottoni, in perfetto stile “supereroistico”. Risultato finale, da brividi. Il noir con Bruce Willis si della celebre marcia jazz di Guerre Stellari, qui
Il compositore non va certo per il sottile, impegnando- irrobustisce di un commento sonoro di quelli che si copiata volutamente in malo modo e proposta come
si in una scrittura di accordi solenni (“Cosmic Storm”), attendono per anni. Temi ammalianti che si inse- “melodia Nord- Coreana”. Dimenticabile. ACh
orchestrazioni pompose (“Superheroes”) – firmate guono in mezzo a un panorama inesauribile di pro-
dal fido Damon Intrabartolo, che cura anche la dire- dezze orchestrali. Nell’ascolto del magnifico e Warner Sunset
zione – e magniloquenza sonora senza mezze misu- generoso CD prodotto dalla Superb Records ci si Records
re (“Battling Doom”). Non manca infine la presenza perde e ci vorrebbe molto più spazio per dare conto ZGEN/71324
del coro, che però spesso è usato semplicemente delle continue sorprese. Desplat propone soluzioni
all’unisono con la linea melodica orchestrale. Spicca non lontane dagli esempi migliori del genere (Fury,
12 brani
qualche momento in cui si fa abbastanza evidente Predator, Basic Instinct), ma non si adagia in como-
l’influenza del Goldsmith d’annata (“Changing”), ma di riciclaggi, anzi. Le inevitabili piattaforme ritmiche Durata: 60’30”
in generale sembra manchi un certo senso della si irrobustiscono di strumentazioni inusuali e di raffi-
struttura all’intero score. Insomma, molto colore e nati momenti lirici, la sua orchestra gioca a stupire,
molti “muscoli”, ma infine poca anima e nessun guiz- e ci riesce splendidamente. GB
zo particolarmente interessante: la partitura è prege-
vole e si ascolta con piacere, ma si dimentica e si Naïve France H. Zimmer e J. Newton Howard
archivia con imbarazzante facilità. E dunque, nulla di NV 802111 Batman Begins (id. - 2005)
nuovo sotto il sole della sempre più omologata e
poco sorprendente macchina hollywoodiana delle 12 brani Vespertilio. Una specie di pipistrello, un signifi-
grandi produzioni. MC Durata: 52’51” cante dal suono scuro, evocativo, che scivola nel
giogo delle ultime vocali, che sprofonda nel buio
Warner Music cosciente del nostro inconscio, alle radici dell’io. La
tensione è alta, lo schema atipico e gli attori in gioco
9362-49365-2
complementari, ma trattenuti saldi alle dure superfi-
ci terrene, al vincolo del non osare, non rischiare,
12 canzoni forse troppo. Peccato! E’ forse la smithiana mano
Durata: 50’05” AA.VV. invisibile che ispira Zimmer a calcare i tasti delle
Clean (id– 2004) inconfondibili e sgangherate fanfare? Ma il pipistrel-
lo è reale, umano, troppo umano, fortissimamente
La colonna sonora di un film sulla vita di una debole, spaventato. Sorge dal crepuscolo degli dei,
rockstar e della sua compagna è certamente moti- soffre nei labirinti degli archi nei registri più estremi,
vo di interesse perché appartiene a quella che vola con gli arpeggi dei sintetizzatori e sbatte le ali
AA.VV. viene definita “musica nella musica” o “musica par- al ritmo delle percussioni. E ricorda e ama e ricorda,
lante”. Olivier Assayas, regista di talento francese negli algidi e composti fraseggi howardiani, comple-
House of Wax che aveva già dato prova di interessarsi al mondo mento giusto nel giardino dell’istintiva, frizzante e, a
(La maschera di cera – 2005) musicale, coinvolgendo per i suoi lavori precedenti quanto sembra, consapevole immaturità zimmeria-
artisti come John Cale e Sonic Youth, in Clean rac- na che dirompe battente, ossessiva, quasi tribale.
Girato in Australia, House of Wax (remake de La conta una storia sporca sostenuta dalle sonorità Non c’è tema, non c’è lieto motivo. Solo un mare in
maschera di cera del 1953) racconta la storia di sei mistiche di Brian Eno. E’ lui il protagonista dello burrasca, il mare sconosciuto dell’identità e alcune
ragazzi in viaggio che decidono di accamparsi per la score del film. I momenti durissimi, di riflessione, di incursioni nella mediocrità, perdonabili, in fondo.
44 recensioni

Perché forse siamo davanti alla rappresentazione Sony Music Seguendo la consuetudine di Nouvelle Vague e
di un gotico postmoderno, tecnologico e popolare Histoire(s) du Cinema di Godard, la Ecm corona un
che corre, ricorre e progredisce in tutta la colonna altro evento cinematografico con il film The Return,
su una successione archetipica di due sole note. esordio del giovane regista russo Andrey
Quelle di una terza minore. E ragazzi, che bella 21 brani Zvyagintsev, premiato nei maggiori Festival interna-
quella terza minore. FC (20 canzoni zionali tra i quali quello di Venezia 2003. “Una delle
+ 1 di commento) principali idee del film è l’eterno ritorno del ciclo
Silva Screen Durata: 63’19” naturale della vita, nel quale le cose si ripresentano
SILCD 1172 al punto di partenza” spiega il regista che per la sua
opera non nasconde di essersi ispirato ad
12 canzoni Antonioni, Bergman, Kurosawa e soprattutto a
Durata: 49’55” Andrew Lloyd Webber Tarkowsky. La colonna sonora, affidata al giovane
compositore Andrey Dergatchev, combina e oppo-
The Phantom of the Opera ne suoni elettronici a estratti di matrice folklorica,
(Il fantasma dell’opera – 2004) suoni d’ambiente e dialoghi a scrittura per voci e per
pianoforte decisamente evocativi. MT
Il fantasma dell’opera è uno dei musical più noti di
Andrew Lloyd Webber che ne ha curato personal- Warner Home
AA.VV. mente la trasposizione cinematografica, in modo Video
Blade Trinity (id - 2005) particolare la colonna sonora, rimessa a nuovo per Z19CD/69721
l’occasione. La regia del film è stata affidata a Joel
Rap, rap e ancora rap per l’ultimo, deludente film Schumacher che però non convince e ci propone
di Blade che chiude una trilogia decisamente inco- una rappresentazione che non è né teatrale né cine- 12 canzoni
stante sotto il profilo qualitativo. I soliti noti (The Rza, matografica. Un altro limite del film è la traduzione Durata: 46’08”
Overseer, Manchild) picchiano più duro del caccia- dei testi nelle lingue dei diversi paesi europei in cui
tore di vampiri e permettono alla soundtrack di vive- è stato distribuito. E’ vero che le ottime voci italiane
re di vita propria come buona compilation di gene- di Luca Velletri (il fantasma), Renata Fusco
re. L’omogeneità sonora , persistente, trova comun- (Christine) e Pietro Pignatelli (il visconte innamorato)
que alcune felici interruzioni nella bella “Thirsyl” regalano ulteriore spessore agli interpreti, peccato AA.VV.
degli Old Dirty Bastard aka Dirt MCGirt and Black però per il fuori sinc che distrae e impedisce il totale Miss Congeniality 2:
Keith (un nome, una garanzia) e nella tambureg- coinvolgimento dello spettatore. Anche chi non ama
giante “This Blood” dei Black Lab. Sonorità oscure particolarmente i musical rimarrà comunque rapito
Armed and Fabulous
e decadenti che potrebbero resistere nel CD-player da questo CD, intenso e coinvolgente. Una partitura (Miss F.B.I.: infiltrata speciale – 2005)
per un periodo di tempo decisamente maggiore di musicale che riesce a trasmettere tutte le emozioni Miss Congeniality 2 vede Sandra Bullock vestire
quanto non persista nella memoria dello spettatore che i protagonisti vivono e che trova la sua massima di nuovo i panni dell’agente dell’FBI Gracie Hart,
il ricordo della pellicola… ACh espressione in “Learn to be Lonely”, canzone scritta nell’inutile seguito del ben più fortunato Miss
da Lloyd Webber apposta per il film e interpretata da Detective. Un film mediocre che si conclude con la
Normal Records Minnie Driver sui titoli di coda. Un CD adatto a chi più banale delle battute: “Perché non importa che le
4011760418321 vuole sognare e commuoversi. JV persone amano quelle persone che amano se stes-
se, ciò che più conta è sempre l’amore per la spon-
Silva Screen taneità e… la pace nel mondo”. No comment! Da
salvare invece la colonna sonora che propone hit
17 canzoni SILCD 1186
del presente (con le giovani promesse del pop Pink
Durata: 68’33” e Natasha Bedingfield, sempre più grintose e tra-
16 brani sgressive) e del passato, a partire da Paul Anka (lo
(12 canzoni stesso di Diana, You Are My Destiny), Patti LaBelle
+ 4 di commento) (una delle più virtuose cantanti soul degli anni ’70) e
Durata: 70’52” Tina Turner con il suo successo (datato 1971):
AA.VV. “Proud Mary”. Il CD, che si chiude con la mitica
Cabaret di Liza Minelli, è tutto sommato piacevole,
La sposa turca se non fosse per il rimando alle immagini del film di
(Gegen Die Wand, 2005) Marco Beltrami - AA.VV. John Pasquin. JV

Da annoverare fra i film migliori della scorsa sta- Cursed (Cursed, il maleficio – 2005) Intrada ISE 1004
gione, La sposa turca racconta la storia di due vite
disperate e autodistruttive, senza più riferimenti e Dal più brutto film di Craven di sempre, una
radici, completamente allo sbando. Siamo nella delle migliori soundtrack-compilations degli ultimi
Amburgo degli immigrati turchi: Cahit è un derelitto, anni. Capita a volte che la musica riesca a salva- 14 brani
ubriacone e drogato, sbandato e solitario, che ha re un film dal baratro: è questo il caso di Cursed,
già cercato di ammazzarsi diverse volte. Sibel è una pessima pellicola di matrice lupo-mannaresca, Durata: 63’00”
giovane ragazza turca in cerca della sua libertà, che persino risibile in certi punti, che si riscatta grazie
tenta di sottrarsi ad un destino di obbedienza e a un mix di splendide ed eterogenee canzoni che
sacrifici. Si incontrano, si sposano per calcolo, si spaziano dal rock al pop melodico, dal rap alla
fanno del male per incoscienza, si innamorano per- techno senza soluzione di continuità. Da segnare
ché è destino, si rovinano la vita e in fondo se la sal- con il pennarello rosso “After All” dei Delirium, “Are Randy Miller
vano attraverso i reciproci, tragici errori. Per accom- You Ready” dei Three Days Grace e “Sick” dei Spartacus (inedito, 2004)
pagnare una vicenda di grande, a volte squallido Seven Wiser. Sostanzialmente inutili i brani stru-
realismo ma di altrettanta immensa poesia, è stata mentali di Marco Beltrami, troppo “classici” nel loro Orchestratore e musicista per film indipendenti o
assemblata un’eccezionale soundtrack con brani di genere e di scarsa godibilità se separati dalle televisivi, Randy Miller non ha ancora trovato un
musica originale turca (“Sezen Asku”, “Agir immagini che accompagnano. ACh posto di rilievo in Hollywood. In questa notevole par-
Roman”, “Orientation”, e altri, bellissimi), alternati ai titura per la miniserie Spartacus esprime un sound
Depeche Mode di “I Feel You” e altri di punk rock, particolarmente gradito ai produttori contemporanei.
ECM 1923
hip hop e reggae, più un surreale pezzo in puro stile Melodie semplici e pompieristiche, velature elettroni-
Bacharach anni ’60, per creare una base dura e che, canti etnici e anacronistiche percussioni a mar-
vera che accompagna la vita senza illusioni dei due tello. Insomma, siamo nel giardino di Hans Zimmer,
protagonisti. Splendida la versione di “Temple of il modello più evidente (visto il soggetto dello sce-
Love” dei Sister of Mercy, “touched by the hands of 17 brani neggiato) è proprio Il Gladiatore. Fin qui, poco da
Ofra Haza”, perfetta per disegnare le due diverse, Durata: 34’58” esultare. Mentre i brani si susseguono, tuttavia, si ha
stravolte personalità dei protagonisti, mescolate ed l’impressione che Miller abbia utilizzato quelle sono-
unite nelle diverse culture. Per chiudere una perfet- rità fin troppo scontate come copertina promoziona-
ta raccolta, “Life’s What You Make It”, successo dei le al suo lavoro, che in altre parti rivela invece
Talk Talk, all’epoca cantata da Mark Hollis con la un’inattesa raffinatezza strutturale. Soprattutto nei
disperata vulnerabilità che gli era propria. Qui la lunghi episodi battaglieri (“Maximus Battle” è l’esem-
esegue il gruppo amburghese Zinoba con la cupa
Andrey Dergatchev pio più clamoroso) gli sviluppi narrativi meno banali
amarezza dell’ineluttabilità. Giuliana Molteni The Return (Il Ritorno, 2005) e la poderosa struttura sinfonica (decisamente poco
recensioni 45

televisiva) suscitano divertito stupore. Un duplice lin- Warner Music amici (Orazio, Oreste e Oronzo) e un sogno, per una
guaggio, dunque, che speriamo serva a promuove- pellicola carica di umorismo, così come la colonna
7567-83766-5
re le doti e l’inventiva di questo autore. Edizione limi- sonora composta dal musicista romano Federico
tata a 1.000 copie, una delizia per chi ama le atmo- Landini. Le varie tracce sono tutte accomunate da
sfere grandiose e reboanti. GB 12 canzoni un ritmo e da una melodia tipicamente mediterra-
Durata: 44’03” nee. A rendere ancora più gustoso lo score è la can-
Tvt Soundtrax zone “Demasiado Corazon” di Willy de Ville, cantata
da Rodolfo Guerra y su Sincopa Latina. Un ottimo
15 brani lavoro da godersi fino all’ultima nota. JV
Durata: 50’28” Rca/Bmg
AA.VV. 82876692282
After the Sunset (id– 2004) 10 brani
Durata: 50’ 27”
After the Sunset è un film senza pretese che
ripropone tutti i cliché dell’action-movie (spiagge
AA.VV. caraibiche, belle donne, ecc.), con battute esilaran-
ti come: “Dicono che il modo migliore per liberarsi
Open Water (id– 2004) dalla tentazione sia cedere alla tentazione”. I prota-
Alla sua seconda prova dietro la macchina da gonisti del film sono Pierce Brosnan e Salma Hayek
presa, girato come un film dogma, senza un budget (che qualcuno ha definito, a ragione, “troppo bassa AA.VV.
da kolossal ma con le idee chiare sui contenuti, per essere bella e troppo presuntuosa per essere Quando sei nato non puoi
Chris Kentis ha confezionato un cult movie sorpren- brava”). La colonna sonora, all’insegna del rap e più nasconderti (2005)
dente in cui l’atmosfera di angoscia pervade ogni delle sonorità caraibiche, si affida alle hit del
fotogramma, dove effetti speciali e rumori sono momento proponendo artisti emergenti come Sean Tratto dall’omonimo romanzo di Maria Pace Ottieri,
usati come arma per scuotere il pubblico. Per una Paul e Kevin Little, accanto a nomi consolidati come il nuovo score del film di Marco Tullio Giordana affron-
trama filmica ambientata nel Pacifico (una giovane Dawn Penn e Junior Murvin. Da segnalare la mitica ta stavolta il dramma dell’immigrazione. Da qui nasce
coppia abbandonata alla deriva dopo un’immersio- “Boombastic” (nell’edizione remix di Sting e la scelta di realizzare un suggestivo collage sonoro
ne) il regista non poteva che orientare la scelta Shaggy) e “Agor so Falta Voce” dell’artista brasilia- duttile ed elastico dove la commistione dei generi è
sonora su alcuni bellissimi canti tradizionali fijiani, na Maria Rita. Uno score tutto sommato piacevole riuscitissima, fatto di canzoni e brani di successo, dun-
indonesiani e caraibici, che dapprima guidano anche se non se ne sentiva il bisogno. JV que già conosciuti al grande pubblico, con lo scopo di
l’ascoltatore in un mondo istintivo e ricco di sugge- imprimere capacità comunicativa, forza drammatica
stioni e poi l’intrappolano lentamente con effetti e alle immagini. Giordana ha quindi provveduto a utiliz-
Colosseum
ritmi drammatici, generando una sorta di claustrofo- zare canzoni di artisti quali Geoffrey Oryema, Leonard
bia che, non a caso, è la chiave di volta per la com- Animated Cohen, Michael Nyman, Madredeus, Eros
prensione del film. MT CAS 8504.2 Ramazzotti, Georges Delerue, Roy Henley, Antonis
Remos, Chet Baker e, dulcis in fundo, il
Cinefonia 35 brani “Contrappunto XIV from L’Arte della Fuga” di J.S.
CFR 010 Durata: 56’20” Bach. Un disco di piacevolissimo ascolto. MT

Warner Chappell
25 brani
Music Italiana
Durata: 74’14”
5050467-5544-2-9
Dale Schacker
Saber Rider and The Star 14 brani
Sheriff - Soundtrack 2 Durata: 22’49”
(Gli sceriffi delle stelle, 2005)
Philippe Rombi
Ancora? La serie animata Saber Rider and The
Il costo della vita Star Sheriff è una fucina continua di produzioni
(Le cout de la vie, 2003) discografiche! Dopo aver recensito nel numero scor- Banda Osiris
Une employée modèle so il primo volume dell’opera di Dale Schacker, non
possiamo che riconfermare il giudizio positivo dato
Tartarughe sul dorso (2005)
(inedito, 2003)
all’accompagnamento musicale del cartoon anche Tutte le rare volte che il folle quartetto della Banda
Joe Pollox et les mauvais per questo secondo CD che ha come unico difetto di Osiris si è preso una pausa dalle note performance
esprits (inedito, 2003) essere quasi identico al primo, per sonorità e stile ludico-didattico-cabarettistiche per dedicarsi al cine-
compositivo. Gradevoli, in particolare, risultano alcu- ma, ha lasciato il segno e raccolto premi e consen-
Philippe Rombi è uno di quei giovani compositori ne riletture dei temi classici del compositore da parte si. Anche nel caso della pellicola di Stefano Pasetto
d’oltralpe da tenere d’occhio, perché sa cosa vuol di altri artisti, come “Jazz Version” di Kishimoto interpretato dalla sempre più brava Barbora
dire fare musica da film, creare melodie originali Masaki e “Saber Rider 2003” di Dustin Abmuteit. Chi Bobulova viene azzeccato un sound originale ed
coinvolgenti, dirigere l’orchestra con grinta, orche- ha il primo volume della raccolta può anche fare a una melodia accattivante, presentata nella sua com-
strare con cura; insomma un autore, nonché egre- meno di questo, ma l’animo collezionista che è in pletezza nella canzone “Prima che il vento” ben ese-
gio pianista, dalle notevoli capacità compositive. ogni melomane potrebbe avere la meglio… Ch guita da Simona Bencini. Peccato che, per brevità e
Dopo tale premessa, non si può che lodare con rarefazione degli altri brani, il disco sia poco più che
entusiasmo questo disco edito da Cinefonia, dal Warner Chappel un singolo del brano in questione e non offra molto
fine packaging e con un libretto dettagliato e ricco Music all’ascolto separato dalle immagini. PR
d’informazioni, che compendia le colonne sonore di 5050467-7169-2-6
tre produzioni: la commedia Il costo della vita, il Warner Chappell
dramma esistenziale Une employée modèle e il 16 brani Music Italiana
telefilm comico-soprannaturale Joe Pollox et les (15 commento 5050467-8562-2-6
mauvais esprits (questi ultimi due inediti in Italia). + 1 canzone)
Già nelle musiche per il film Amami se hai coraggio, Durata: 30’07”
era parso evidente l’amore di Rombi per il melodi- 16 brani
smo delle partiture intimiste di Williams, Goldsmith, Durata: 33’38”
Grusin. Non solo i grandi compositori americani
infondo ispirazione tematica all’autore francese, Federico Landini
anche la scuola di Legrand, Delerue e Lai pervade
le sue partiture. Tutto ciò si nota maggiormente nei Lista civica di provocazione (2005)
6 brani tratti da Il costo della vita e nei 13 brani da “Se nella vita le cose vanno bene non c’è un moti- Andrea Morricone
Une employée modèle. Energica la performance vo, se vanno male non ci sono scuse” è questo lo Raul–Diritto di uccidere (2005)
dell’Orchestre Symphonique Bel’Arte e delicato il slogan di Lista civica di provocazione, il film con il
tocco del piano suonato da Rombi stesso. Un quale il regista Pasquale Falcone, tenta di rilanciare Dopo anni di collaborazioni col celeberrimo genito-
acquisto consigliato! MP la commedia napoletana. La trama è semplice: tre re, il giovane Andrea Morricone sta tentando la stra-
46 recensioni - cult corner

da di una carriera personale e il dramma storico Raul Vieni via con me è la brillante commedia d’esor- pt. 1, 3 e 5). Ariosi temi romantici in entrambe le
– Diritto di uccidere di Andrea Bolognini (altro figlio dio del regista Carlo Ventura che ci propone un OST, troppo belli per film del genere (“Bocca a
d’arte, a capo di un notevole cast tecnico e artistico) ritratto insolito della famiglia italo-americana, priva bocca” e “La vita a volte è molto dura, vero
è un’occasione d’oro, avendo a disposizione tutto lo in questo caso dei classici stereotipi del cinema Provvidenza? # 5”). MP
staff musicale (orchestra, solisti e fonici) “di famiglia”. americano. Lo score è affidato al musicista napole-
Se da un lato il compositore centra le esigenze della tano Enzo Gragnaniello che compone temi trasci- GDM 2053
pellicola e fornisce uno score tematicamente e stru- nanti e poetici dal sapore mediterraneo. Un com-
mentalmente solido, dall’altro mostra ancora un fin mento musicale fantasioso e variegato, come nel 22 brani
troppo evidente debito al cognome, tanto che (difet- caso di “Marialuna” proposta in ben quattro versioni (20 commento
to o pregio?) pare spesso di sentire la firma del noto (alla chitarra, cantata dallo stesso Gragnianiello, + 2 canzoni)
padre. Peccato poi che il breve disco soffra di un solo strumentale e al pianoforte). Ma la vera ciliegi-
suono quasi sempre saturo che impasta pesante- na sulla torta è “Come Away” cantata dal cantauto- Durata: 34’57”
mente il comunque buon lavoro musicale. PR re insieme al mitico Nunzio Gallo. Si consiglia
l’ascolto sorseggiando un buon caffè… naturalmen-
Warner Chappel te napoletano. JV
Music
5050467-7171-2-1 EMI MUSIC Nino Oliviero
07243 873494 2 1 Ringo nel Nebraska (1966)
Il nome di Nino Oliviero (pseudonimo di
21 brani 21 brani
Gaetano Oliviero) è noto ai fan della musica da
(17 commento
Durata: 32’55” film perché è stato il coautore, insieme al grande
+ 4 canzoni) Riz Ortolani, della celebre canzone “More” tratta
Durata: 40’00” dal film Mondo cane.
Per questo spaghetti western non memorabile il
Paolo Silvestri compositore napoletano, scomparso nel 1980 a
Roma, è andato di mestiere senza particolari
Tutti all’attacco (2005) Fabio Barovero guizzi di originalità, creando un tema deguelliano
Tutti all’attacco è il film diretto da Lorenzo (reiterato più volte nelle 20 sequenze dell’album),
Vignolo, regista di numerosi videoclip, e interpreta-
Provincia meccanica (2005) che appare nella canzone dei titoli di testa e di
to da Massimo Ceccherini accanto a molti comici Pessimismo e fastidio è il filo conduttore dello coda, “Cuando se muere el sol”, interpretata da
della banda di Zelig. Un film divertente sul mondo score firmato da Fabio Barovero per il film d’esordio M. Brezzi.
del calcio a metà strada tra L’allenatore del pallone di Stefano Mordini: Provincia Meccanica. La sensazione che si ricava ascoltando l’intero
e Shaolin Soccer. Vignolo affida la colonna sonora Presentato all’ultimo Festival di Berlino, ci propone CD è quella di aver già udito in tanti film del mede-
a Paolo Silvestri (ligure come lui) che ci propone dei la tristezza e la desolazione della vita di una provin- simo genere le stesse musiche, il che lo rende
ritmi travolgenti che sottolineano i momenti più cia non meglio identificata, attraverso la dignitosa abbastanza anonimo. MP
divertenti di questa fantasiosa commedia. Una interpretazione di Stefano Accorsi e Valentina Cervi.
melodia coinvolgente e ironica che trova la sua Alla fine però il film non convince anche perché la GDM 2054
massima espressione nell’appassionato sceneggiatura (che perde continuamente il filo della
“Misterioso Tango”, proposto in ben tre versioni. Un narrazione) non vale la regia. Perfino la musica, pur
disco per veri intenditori. JV toccando le corde giuste, si perde tra ritmo e senti-
mento. Le canzoni sono tutte state scritte e arran-
Rai Trade giate da Barovero, tranne i brani “Beautiful
Strength”, “Arthur”, “Take Care” dei Comaneci, e 19 brani
“Helicon 1” dei Mogway. JV Durata: 58’19”

GDM 2052
21 brani
Durata: 41’06” AA.VV.
19 brani
(18 di commento Poliziotteschi Graffiti (2005)
+ 1 canzone)
“Poliziotteschi” venivano chiamati, in senso
Durata: 48’18” dispregiativo, i film italiani che ricalcavano le orme
Paolo Fresu dei polizieschi americani con i vari ispettori
Te lo leggo negli occhi (2005) Callaghan, Parker, Brannigan e via elencando. Le
gesta dei nostri eroi metropolitani (Nero, Merli,
Te lo leggo negli occhi è il film prodotto da Nanni Merenda, Spencer, Milian, ecc.) venivano com-
Moretti e Angello Barbagallo per la Sacher Film e diret- Ennio Morricone mentate musicalmente dal fior fiore dei nostri
to da Valia Santella, qui al suo primo lungometraggio. Western Trio (2005) compositori, citando a piene mani – ma sempre in
Il titolo è “rubato” da una bella canzone di Sergio maniera originale – gli score di Schifrin per i film
Endrigo (“Te lo leggo negli occhi, stai soffrendo per con il granitico Dirty-Eastwood-Harry, che hanno
me…”) rilanciata da Franco Battiato in Fleurs (1999) L’eroica cavalcata verso la grande frontiera ame- creato un genere musicale a sé stante. Alla guida
ed è la canzone che la protagonista del film (interpre- ricana di questa raccolta morriconiana ha inizio con di note che, urlando giustizia e vendetta, sfreccia-
tata da Stefania Sandrelli), dedica alla figlia finora tra- la pellicola del 1964 Le pistole non discutono, per no per le città inseguendo malviventi di ogni gene-
scurata, in segno di riconciliazione. La colonna sono- poi proseguire tra polvere e spari di Colt con la com- re, ci sono i fratelli De Angelis, Bacalov, i Goblin,
ra è curata da uno dei migliori jazzisti italiani, Paolo media western del 1972 La vita a volte è molto dura, Trovajoli, Micalizzi, Cipriani, Bixio-Frizzi-Tempera,
Fresu che, con un sobrio accompagnamento musica- vero Provvidenza? e il suo sequel del 1973 Ci risia- Campanino e Mariano. Una compilation al cardio-
le, riesce a riempire gli spazi lasciati vuoti da una sce- mo, vero Provvidenza?. palma con quattro brani inediti. MP
neggiatura spesso vacillante. Un album intenso e raf- Tre film poco noti, tre soundtracks di buona fattu-
finato che trova la sua massima espressione in ra di Ennio Morricone (a dire il vero, le musiche per GDM 2055
“Corale Soniante” (proposta in quattro variazioni). JV il sequel di Provvidenza sono firmate anche da
Bruno Nicolai). Dai sei brani di Le pistole non discu-
BMG tono viene fuori tutta la furia orchestrale – con tema
82876693082 eroico accluso e canzone interpretata da Peter
Tevis – del tocco morriconiano per i western di 18 brani
Leone. Durata: 59’13”
10 brani
(7 commento Per le due pellicole western comiche con Tomas
+ 3 canzoni) Milian (sei brani per il primo film e sette per il secon-
do) il Maestro romano mette in mostra un leitmotiv
Durata: 30’32” scanzonato, con tanto di campane stonate, coretto
dissacrante e angelico al contempo, e un pizzico di AA.VV.
bluegrass (“La vita a volte è molto dura, vero
Provvidenza?”, pt. 1 e 6), per poi tramutarlo, con
CineJazz (2005)
Enzo Gragnaniello l’apporto di Nicolai, in qualcosa di ancor più demen- Il Jazz, il grande Jazz! Caldo, robusto, avvol-
Vieni via con me (2005) ziale nel sequel (“Ci risiamo, vero Provvidenza?”, gente, suadente, intrigante, onirico, cattivo! Gli
cult - grandi classici 47

aggettivi sarebbero infiniti, ed è forse per questa Varèse Sarabande voce solista, il tutto per raccontare di fantasmi, per-
sua poliedrica ed eclettica malleabilità sonora che VSD-6654 cezioni “e.s.p.” e omicidi, in una serie che non è mai
quasi tutti i musicisti del mondo lo hanno prima o andata oltre il pilot. Il marchio del genio si intuisce già
poi sfiorato o abbracciato. Non da meno sono e questo reperto si ascolta con l’entusiasmo con cui
stati gli autori di musica applicata che lo hanno si assapora una rarità. GB
fatto proprio in parecchie occasioni per commen-
tare commedie, gialli, drammi, film d’azione e per- 10 brani Film Score
sino horror e western. Durata: 31’37” Monthly
Questa raccolta della GDM annovera i migliori FSM Vol. 8 No. 4
compositori italiani che hanno saputo dare un
notevole contributo all’universo musicale del Jazz CD1: 13 brani
nel Cinema: Trovajoli, Bacalov, Piccioni, Umiliani, Jerry Goldsmith Durata: 46’36”
Piovani, Savina, Gaslini, Alessandroni, Pisano, CD2: 19 brani
De Sica, Nicolai, Dell’Orso, Buongusto, con la Hour of the Gun (L’ora delle Durata: 51’04”
presenza di uno straniero d’eccezione, Legrand. pistole - Vendetta all’O.K. Corrall – 1967)
Su tutti, l’inarrivabile Gato Barbieri di Ultimo tango La Varèse Sarabande ristampa questo interes-
a Parigi. Ben cinque i brani inediti! MP sante titolo goldsmithiano (precedentemente edito
da Intrada) per il film di John Sturges che racconta Ron Goodwin
Beat Records l’ennesima versione del celeberrimo duello western 633 Squadron /
Company entrato ormai nella leggenda. Il compositore fu
CDX 1001 all’epoca uno dei cantori prediletti di questo genere Submarine X-1
cinematografico e la sua penna rispose sempre con (Squadriglia 633 / Sfida negli abissi – 1964/1969)
CD 1: 20 brani partiture prodighe di invenzioni musicali e incredibile Gli amici di FSM pubblicano un doppio CD che
Durata: 56’33” personalità (cfr. Bandolero!, Solo sotto le stelle, Rio contiene due classiche partiture belliche firmate da
CD 2: 3 brani Conchos) e la presente Hour of the Gun non è da Ron Goodwin. Squadriglia 633, presentato nel
Durata: 21’42” meno. Goldsmith rifugge sapientemente da colori e primo disco, s’inserisce nel filone sinfonico/militari-
stilemi di coplandiana memoria: il commento è infat- stico tipico di questo genere di film; a farla da padro-
ti laconico e introspettivo, dominato da un unico ne è un robusto ed avvincente tema principale
tema principale (“Main Title”) crepuscolare e dram- (“Main Title-633 Squadron”), affidato ad ottoni squil-
AA.VV. matico, spesso cadenzato su un ritmo da marcia lanti ed archi in gran spolvero. Le sequenze sono
funebre (“Ballot Box”), e da soluzioni timbriche e dominate soprattutto da efficaci ed entusiasmanti
Cinecocktail (2004) armoniche tutt’altro che scontate (“Doc’s Message”). momenti d’azione (“The Attack Begins”, “Murder
Avete voglia di gustarvi, comodamente seduti Le parentesi western più classiche (“Ambush”, Mission”), dove si fa viva una pulsante scrittura per
sul divano di casa vostra in compagnia di cari “Painted Desert”) sono invece caratterizzate da una ottoni e percussioni, ma c’è anche spazio per oasi
amici, un ottimo cocktail a base di easy listening, scrittura sublime e da una perizia orchestrale di cui liriche che alternano melodie ariose (“Love Theme”)
beat, jazz, bossanova, funky e lounge anni ’60 & Goldsmith è sempre stato principe. E’ presente inol- e parentesi impressionistiche (“Memories of
’70? Allora non potete perdervi questa raccolta tre in alcune pagine (“Whose Cattle”; “The Search”) Norway”, “Peace and War”). Sfida negli abissi è
traboccante di motivetti frizzanti, solari e null’affat- un colore messicano che sembra anticipare di quasi quasi un “seguito” della precedente partitura: le
to intaccati dal passare del tempo! Dodici compo- vent’anni le escursioni latine di Sotto tiro. Un ascolto risorse sono sempre quelle della grande orchestra e
sitori tra i più famosi della nostra Golden Age, e di grande interesse, che testimonia una volta di più del lessico sinfonico; il tema principale (“Main Title”)
tuttora in fremente attività (tranne nel caso del l’arte di questo mai troppo lodato autore. MC è un inno fiero e altisonante per ottoni, colorato da
compianto Piero Piccioni), che hanno creato temi disegni “nautici” di archi e legni. Tuttavia, la partitura
freschi, gioiosi, dai vocalizzi spensierati, tipici di Film Score è caratterizzata maggiormente da tessiture impres-
quegli anni, per film quali Papaya dei Carabi Monthly sionistiche “subacquee” per arpe e archi, nonché da
(Cipriani), Si può fare molto con 7 donne (De FSM Vol. 8 No. 6 momenti di pura suspense, dove si apprezza
Gemini), La gatta in calore (Plenizio), Il mostro soprattutto l’abilità compositiva di Goodwin. Grande
(Morricone), Marcia trionfale (Piovani), Una sul- cura e dedizione, come sempre da FSM, nel packa-
l’altra (Ortolani), e ancora De Masi, Pregadio, ging e nelle note di copertina. MC
Alessandroni e Umiliani. Il secondo CD, in realtà 22 brani
un disco bonus, contiene i remix in stile “house” di Durata: 79’55” Film Score
tre temi da Il medico…la studentessa di Pregadio. Monthly
Ben fatto il libretto interno, ricco di foto, commen- FSM Vol. 8 No. 8
ti e interviste ai compositori. MP
J.Williams, J.Goldsmith, L.Schifrin
GDM 2057
Jericho/The Ghostbreaker 13 brani
(Codice Jericho – 1966 / Serie inedita - 1965) Durata: 42’30”
Sono pochi i CD che vantano un contenuto tanto
vario e importante: composizioni inedite di due tra i
14 brani più leggendari compositori della film music, John
Durata: 40’45” Williams e Jerry Goldsmith, e non solo. Questa volta John Barry
gli archeologi di FSM sottraggono ai polverosi archi-
vi delle major hollywoodiane una raccolta di suites King Kong (id. – 1976)
sinfoniche composte per due serie TV di quasi 40 A distanza di anni ci si accorge che la colonna
anni fa, rare a vedersi in USA, del tutto inedita quel- sonora scritta da John Barry è probabilmente l’unica
Ennio Morricone la curata da Williams, vista di sfuggita quella di componente del remake di King Kong, prodotto nel
Sacco e Vanzetti (2004) Goldsmith in Italia. Codice Jericho segue le peripe- ’76 da De Laurentiis e diretto da John Guillermin, a
zie di tre militari alleati in azione nell’Europa nazista. infondere vitalità e passione in una pellicola altrimen-
La stilizzata copertina, ripresa dalla locandina Nel pilot un’intera orchestra sinfonica deve essere ti smarrita dietro al meccanicismo dei costosi (e
originale di Symeoni racchiude un’altra perla pre- portata in salvo fuori dalla Francia occupata. Lalo sopravvalutati) effetti speciali e alla necessità di
ziosa della discografia morriconiana recuperata Schifrin, alla guida di 48 musicisti (quasi un record, recuperare la folle quantità di danaro spesa nella
con cura dalla GDM e da Claudio Fuiano. Ci viene per un prodotto televisivo) sfodera pulsazioni ritmi- realizzazione. Con il suo inimitabile stile, imbevuto di
così restituito, nella versione ad oggi più completa che che precorrono le ansie di Mission: Impossible. compostezza e autocontrollo tipicamente britannici,
e acusticamente nitida, il doloroso commento Ma i produttori non gradiscono i suoi temi, e così il Barry poteva sembrare l’autore meno adatto ad un
musicale per la pellicola diretta nel 1971 da motivo conduttore della serie viene affidato al vulca- commento epico, avventuroso ed esotico come
Giuliano Montaldo e magistralmente interpretata nico Goldsmith. L’inusuale tempo di 3/4 adottato dal quello richiesto dall’ambizioso progetto della
da Gian Maria Volontè e Riccardo Cucciolla nel compositore è anche l’ossatura delle musiche di uno Paramount. E invece la scelta di enfatizzare gli inef-
ruolo dei due anarchici ingiustamente condannati a degli episodi successivi, imbevuto di elaborate strut- fabili contenuti erotici del racconto, con un accosta-
morte. L’ispirazione di Morricone si appoggia ture dinamiche, caratteristiche dei lavori televisivi mento seducente e passionale, con il lirismo malin-
magistralmente alla forza interpretativa di Joan dell’autore. Il disco propone anche suites musicate conico e fatalista che affiora nelle numerose idee
Baez in quel monumento che è “La ballata di da Gerald Fried, Morton Stevens e Richard Shores. melodiche, soprattutto nel trasognato, ingenuo e
Sacco e Vanzetti”, alternata ai lirismi delle Nella seconda parte, 25 minuti di un Williams glacia- bellissimo tema di Dwan (“Maybe My Luck Is
“Speranze di libertà” fino al giustamente noto ritor- le e (se si eccettua il tema introduttivo) poco melodi- Changed”), risultano una scelta vincente e molto
nello di “Here’s to You”, assurta poi ad inno gene- co, con echi ultraterreni percorsi come brividi dalle appropriata, che spande un’aura mistica e onirica
razionale. Un capolavoro! PR timbriche di clavicembalo, organo, vibraphone e sulle immagini del film. Dal cupo esordio di “The
48 grandi classici

Opening” all’abile fusione di canti tribali e drammati- La tanto agognata partitura di James Horner per nella possibilità di ascoltare estratti da colonne sono-
che perorazioni orchestrali in “The Sacrifice”, dal questo dimenticato film di Lynne Littman viene pub- re mai pubblicate oppure assai rare (ad es. Un milio-
suadente romanticismo di “Arthusa” (la pagina più blicata da Cinéfonia in questa discutibile edizione. ne di anni fa e I vichinghi del nostro Nascimbene, Il
ispirata dell’opera) al cupo sipario funebre intonato Qui Horner è nel suo “mode” commovente, tutto teso calice d’argento di Waxman, L’amore e il sangue di
dagli ottoni nell’ossessivo “Climb to Skull Island”, al melodismo sfrenato e ai temi ariosi e cantabili, Poledouris). La qualità delle esecuzioni spazia da
mentre il gigante scala le Torri Gemelle di New York, sebbene l’orchestrazione si concentri su un ensem- alcune molto eccellenti ad alcune decisamente fuori
il viaggio interiore di Barry emoziona e coinvolge e si ble cameristico di archi, corno, clarinetto, flauto, cele- tono, come ormai questa orchestra ci ha abituati. Un
riascolta con affetto in questa accurata ristampa digi- sta e arpa, talora accompagnati da un etereo e acquisto che consigliamo solamente ai neofiti o agli
tale, che purtroppo, per questioni di diritti, non può sognante coro femminile. La tipologia del film costrin- amanti acritici dei centoni. MC
ampliare il programma essenziale, ma non genero- ge Horner ad un commento in sordina, ma spesso
so, dell’LP originale. GB ripetitivo e poco vario: il tema principale è una crea- Silva Screen
zione melodica sincera, ma forse abusata sin troppo FILMCD 727
Varèse nel corso della partitura. Dicevamo di una discutibile
Sarabande Club edizione: questa colonna sonora è stata infatti repe-
VCL 0505 1037 ribile per anni solamente in bootleg clandestini, ma 14 brani
questo CD di Cinéfonia (“approvato” dal composito-
re e dalla Paramount Pictures, stando a quel che mil-
Durata: 56’49”
lantano i credits nel libretto) non è altro che una repli-
18 brani
ca esatta di quelle pubblicazioni pirata, compresa la
Durata: 33’58” scadente qualità del suono. I collezionisti non si fac-
ciano infatti trarre in inganno: questa pubblicazione è
pirata e non ufficiale quanto le precedenti. Ci sembra John Williams
doveroso segnalarlo, innanzitutto per rispetto di tutte Music from the Star Wars
Basil Poledouris quelle etichette (FSM, Intrada, Varèse) che invece
svolgono correttamente e con dedizione il loro Saga (2004)
Making the Grade mestiere, realizzando sempre ottimi prodotti e che Con il solito tempismo ecco una compilation con
(Al college tutto può accadere – 1984)
soprattutto non speculano clandestinamente sulla cui la Silva anticipa l’attesa uscita dell’ultimo episodio
Questo è il CD che ogni appassionato dovrebbe pelle e sul portafoglio degli ascoltatori e degli appas- dell’esalogia lucasiana. Ora che il film e la relativa
possedere. 1.000 sole copie sparse per il mondo, sionati. E allora, parbleu, Cinéfonia… MC soundtrack hanno invaso i mercati questa raccolta
già rinserrate nel sancta sanctorum dei più sfegata- (che presenta in ordine sparso estratti dai primi cin-
ti, un frammento di quella storia artistica che si ama Silva Screen que film) risulta già datata e incompleta, ancorché
e si ripensa col groppo in gola. Cosa lo rende prezio- SILCD 1170 pregevole sotto il lato strettamente musicale (la City
so per il cultore non è solo la breve e deliziosa com- of Prague Philharmonic si districa egregiamente sotto
posizione per piccola orchestra di un compositore 14 - 15 -13 - 14 la bacchetta di Bateman nelle vorticose partiture wil-
innamorato della vita e del mare, che infonde una brani liamsiane) e, anche se risulta impossibile un confron-
spiritualità tangibile nei suoi temi solari, semplici, cul- Durate: to con le straordinarie edizioni originali, può essere un
lanti. Di sicuro non è l’associazione con l’incolore 76’16” - 73’24” buon viatico introduttivo alla conoscenza dell’immen-
commediola prodotta dalla defunta Cannon a metà 74’03” - 68’31” sa epopea musicale di Guerre Stellari. PR
degli anni ‘80. Il segreto di questo disco lo si scopre
leggendo le magnifiche parole del producer Richard Silva Screen
Kraft, che nel libretto racconta la storia avventurosa SILCD 1182
della produzione della partitura, scritta in soli 10 gior- AA.VV.
ni, su una tastiera di piano inondata dalla cenere Epics: The History of the
della sigaretta del suo autore, incisa a Roma sotto la CD1: 14 brani
direzione di Francesco De Masi, in gran parte scar- World According to Durata: 76’20”
tata nel montaggio finale della pellicola… Aneddoti Hollywood (4CD Box) CD2: 14 brani
divertenti, con personaggi eccezionali. Ma soprattut- La Silva Screen è un’etichetta encomiabile, molto Durata: 71’25”
to l’amore e la memoria per tanti amati protagonisti dedita al proprio lavoro e responsabile in passato di
di quegli anni, Bernstein e Goldsmith in testa, dive- edizioni discografiche imprescindibili di alcune impor-
nuti memoria… E un istante di affetto per il fratello tantissime colonne sonore (un esempio su tutti: l’inte-
David, un collezionista di film music come tanti di noi, grale di Legend di Goldsmith). Ma, come tutte le case AA.VV.
prematuramente scomparso, le cui ceneri sono discografiche, deve fare i conti con la realtà di un Music from the Films of
state affidate al vento dell’oceano dalla barca di mercato sempre più in crisi e forse anche assai meno
Poledouris, mentre risuonavano le note di Il fanta- “reattivo” di quello di un tempo. Ecco allora che nasce
Steven Spielberg (2005)
sma e la signora Muir di Herrmann… Passione per la necessità da parte dell’etichetta di Camden Town Forte di un immenso archivio in continua espan-
la musica scritta per il cinema. Anche per quella più di produrre copiose compilation “a tema” che cerchi- sione, la Silva Screen snocciola compliation low-
piccola e artigianale. GB no di attrarre soprattutto l’ascoltatore casuale. E’ que- price sfruttando il traino commerciale di ogni pellico-
sto il caso del presente cofanetto, che raccoglie sotto la degna di interesse. Ecco quindi l’esplorazione
Cinèfonia un ombrello quanto mai vasto, la quasi totalità dei tito- dell’universo musicale del geniale regista america-
Records li del cinema epico hollywoodiano dagli anni ’30 sino no, almeno fino a The Terminal (tanto Williams e le
CFH 001 ai giorni nostri, rieseguiti dalla City of Prague note parentesi con Goldsmith e Jones). Come altre
Philharmonic e dal Crouch End Festival Chorus. volte l’alternarsi di direttori d’orchestra e tecnici
Suddivisa per “epoche storiche” – che spaziano dalla causa un’evidente discontinuità qualitativa sia nelle
Preistoria (!) all’Inghilterra Coloniale di fine ‘800, pas- esecuzioni (dall’eccellente all’imbarazzante) che
18 brani sando per la Roma Imperiale e l’Europa Medievale – nella ripresa del suono, soprattutto in rapporto alle
Durata: 56’10” la compilation si snoda lungo i quattro CD presentan- smaglianti edizioni originali rintracciabili sul merca-
do pagine assortite dalle partiture più celebri e ovvie to. Il doppio disco, in parte, vince ai punti per dura-
dei grandi classici (I dieci comandamenti, Ben-Hur, ta e completezza, oltre che per qualche chicca
Non valutabile
Quo Vadis?, Cleopatra), senza dimenticare le produ- azzeccata come la prima release ufficiale di una
Basil Poledouris zioni più recenti (l’immancabile Gladiatore,Troy, suite da Duel di Billy Goldenberg e di brani di raro
Alexander, La Passione di Cristo). L’interesse mag- ascolto o non ancora ri-editi in CD (come Il colore
Testament (id – 1983) giore di compilation del genere risiede soprattutto viola o Sugarland Express). PR
grandi classici 49

Prometheus Intrada Special Varèse


PCD 158 Collection Sarabande Club
Vol. 21 VCL 0505 1035

12 brani 26 brani 18 brani


Durata: 31’26” Durata: 56’32” Durata: 46’50”

Jerry Goldsmith Jerry Goldsmith Jerry Goldsmith


The Chairman Capricorn One Music inspired by the film
(La lunga ombra gialla – 1969) (id. – 1978) Alien Nation (Alien Nation – 1988)
L’estate del primo anniversario dalla scompar- l’esposizione, esalta la storia e l’orgoglio di paranoia, così in voga negli sfiduciati anni ’70.
sa di Jerry Goldsmith vede arricchire la sua un’intera nazione. Molte complesse pagine La musica di Goldsmith, conosciuta fino ad oggi
discografia di tre nuove edizioni in CD, ghiotto d’azione, come sempre intarsiate nei più piccoli in una versione rieseguita a Londra, per la quale
bottino per gli integralisti della sua musica, avidi dettagli, e l’avvolgente tema d’amore che lo l’autore ha abilmente riscritto e accorciato la
collezionisti della sua leggendaria creatività. Tre stesso Goldsmith esegue al pianoforte. partitura in segmenti di maggior fruibilità, acqui-
opere che scaturiscono da altrettanti distinti Anche per l’inedita partitura respinta di Alien sta ora una profondità e uno spessore sorpren-
periodi della sua carriera artistica, lavori di qua- Nation, fantapoliziesco anti-razzista del 1988, denti, in questa angosciosa, singhiozzante e
lità profondamente diversa. Una sola di esse l’autore esegue personalmente le sue composi- ruvida versione integrale, strappata delle
veste i connotati del capolavoro. zioni: in questo caso si tratta di un lavoro intera- sequenze del film di Hyams.
Prometheus ristampa la musica del thriller mente elettronico, dove Goldsmith sembra Ritmi ansimanti, brutali dissonanze, un colore
fantapolitico La lunga ombra gialla: la paura divertirsi a progettare suoni e timbriche anoma- orchestrale inimitabile, che tratteggia in filigrana
dell’Occidente per la potenza della Cina comuni- le, che sfrutterà spesso nei lavori successivi. la violenza della febbrile caccia all’uomo al cen-
sta, alla fine degli anni ’60, in piena guerra fred- Uno dei temi, già scritto e non usato per Wall tro della storia. L’opera è la quintessenza dell’ar-
da, è lo spunto di un intrigo internazionale con Street, verrà infine elaborato per sax e orchestra te goldsmithiana, emblema del suo cinismo (gli
un Gregory Peck un po’ fuori forma a fare da in La casa Russia, divenendo una delle più belle accordi plumbei che contrastano con l’ipocrisia
sballottato protagonista. Goldsmith è come sem- melodie dell’ultimo Goldsmith. Alien Nation non degli stentorei discorsi ufficiali), della sua com-
pre insensibile alla piccolezza delle trame. La è un disco irrinunciabile, ma testimonia la saga- mossa partecipazione al dramma umano (l’os-
partitura, edita anni fa su CD dalla Silva Screen cia creativa di un compositore che riesce ad sessiva e malinconica cantilena che accompa-
che riscriveva pari pari il vinile (con tanto di fru- affascinare e convincere anche con le timbriche gna l’infinita e vana scalata di Sam Waterston),
scii statici) e poi nella suite del prestigioso box metalliche e claustrofobiche dei synth. Sarebbe della sua asciutta violenza narrativa (le martel-
set della Varèse Club l’anno scorso, ottiene curioso se qualche pazzoide si prendesse la lanti e rabbiose tematiche che danno voce agli
finalmente una sua dignitosa edizione discogra- briga di strumentare e rieseguire la partitura, elicotteri predatori). Piacevole e divertente tro-
fica, in cui si apprezza in pieno l’ammaliante pronta com’è a dar voce ad un’orchestra tradi- vata degli editori, quella di riassemblare in sala
potenza espressiva del suo ricercato sound zionale: il risultato, nel corposo suono sinfonico, di missaggio il celeberrimo brano “Breakout”,
orientale. Un esempio eccellente dell’eclettismo sarebbe certamente di altro livello. scritto da Goldsmith per l’uscita in vinile racco-
sinfo-folcloristico di Goldsmith, in cui si miscela- Il colpo migliore lo mette a segno la Intrada, gliendo frammenti d’azione sparsi in tutto il film:
no strumenti originali etnici e furore epico. La con un’edizione a tiratura limitata (esaurita in uno dei più limpidi esempi della miglior action
musica inneggia ad un popolo in lotta, simile, in soli due mesi) di grande impatto. Il film, music di sempre, qualcosa che nella sua ustio-
questo, al successivo capolavoro Sotto tiro: il Capricorn One, è ancora una volta un fantathril- nante comunicativa si ascolta solo nella miglior
tema principale, con la crescita emotiva del- ler, un caposaldo del cinema del sospetto e della musica per cinema. GB

Vera e propria mosca bianca della musica da film internazionale (accomunabili forse solo ai tedeschi Tangerine Libri
Dream), i Goblin, data la peculiarità dell’operato e il particolare riscontro suscitato nel loro massimo picco carrieri-
stico sul finire degli anni ‘70, meritavano chiaramente un approfondimento monografico. L’interessante libro di
Giovanni Aloisio appare allora talmente necessario da risultare quasi in ritardo rispetto alle aspettative, piuttosto che
semplicemente sfizioso per gli appassionati in generale e immancabile per i molti irriducibili del gruppo progressive
italiano.
Dalla nascita per mano dei fondatori Simonetti, Pignatelli, Morante e Martino fino alla rentrée di Non ho sonno
voluta dal già patrocinatore e pigmalione Dario Argento, Aloisio restituisce la figura problematica e spesso indefini-
bile della formazione responsabile di commenti come Profondo Rosso e Suspiria, tra dissidi artisco-personali e
alterni riscontri di pubblico, successi insperati e disfatte cocenti. Un quadro complesso, ancor più completato e det-
tagliato dalle essenziali interviste ai diretti interessati, “folletti” ancora attivi e votati alla causa di un gruppo che, tra
alti e bassi qualitativi, ha senza dubbio segnato, con rilevante protagonismo, il thrilling italiano di genere finanche
rimanendo confinato all’ombra della leggenda. E alle molte domande lasciate irrisolte ad alimentare il mito, Aloisio
dedica un’appendice autonoma indirizzata soprattutto ai fan più accaniti; un’attenzione a soddisfare l’aspetto più Giovanni Aloisio
stuzzicante del gruppo che attesta la predilezione del testo per il “fenomeno” Goblin piuttosto che per i retroscena Goblin: la musica,
artistici più specifici (sfuma, ancora una volta, la possibilità di un esauriente chiarimento sulla “collaborazione” tra la la paura, il
formazione e Giorgio Gaslini per lo scoring di Profondo Rosso, poco più che accennata), così come uno sguardo
analitico al misurarsi della musica gobliniana con le immagini cede spesso il passo alle recensioni dei dischi editi fenomeno (2005)
dall’innominata Cinevox . Aloisio guadagna però in scorrevolezza e freschezza espositiva, rendendo il libro tanto 232 pagine
accessibile ai neofiti del gruppo quanto complementare per gli ascoltatori già navigati. Unmondoaparte
Plauso dunque alla Unmondoaparte, per il coraggio di una scelta editoriale che contribuisce nel suo piccolo a
riempire quel vuoto smisurato che è la letteratura sulla musica da film in Italia. GT
50 filmografie

Filmografia essenziale di Pino Donaggio


Compositore, arrangiatore, musicista, cantautore. Nato a Burano (Venezia) il 24 Novembre 1941
Anno Titolo (Titolo originale) Regista
1974 A Venezia…un Dicembre rosso shocking (Don’t Look Now) Nicholas Roeg
1974 Corruzione al palazzo di giustizia Marcello Aliprandi
1976 Un sussurro nel buio Marcello Aliprandi
1976 Carrie, lo sguardo di Satana (Carrie) Brian De Palma
1978 Nero veneziano Ugo Liberatore
1978 Amore, piombo e furore (China 9, Liberty 37) Antonio Brandt & Monte Hellman
1978 Pirana (Piranha) Joe Dante
1980 Home movies – vizietti familiari (Home Movies) Brian De Palma
1980 L’ululato (The Howling) Joe Dante
1980 Vestito per uccidere (Dressed to Kill) Brian De Palma
1981 Il gatto nero (Black Cat) Lucio Fulci
1981 Blow out (Id.) Brian De Palma
1982 Oltre la porta Liliana Cavani
1983 Hercules Luigi Cozzi
1984 Don Camillo (The World of Don Camillo) Terence Hill
1985 Non ci resta che piangere Massimo Troisi & Roberto Benigni
1985 Omicidio a luci rosse (Body Double) Brian De Palma
1985 Interno berlinese Liliana Cavani
1985 Sotto il vestito niente Carlo Vanzina
1986 Il caso Moro Giuseppe Ferrara
1986 Hotel Colonial Cinzia Th. Torrini
1986 La monaca di Monza – eccessi, misfatti e delitti Luciano Odorisio
1986 Sette chili in sette giorni Luca Verdone
1987 The Barbarians & Co. Ruggero Deodato
1987 Dancers Herbert Ross
1987 Africa adventure (Going Bananas) Boaz Davidson
1987 Scirocco Aldo Lado
1987 Un delitto poco comune Ruggero Deodato
1987 Appuntamento con la morte (Appointment with Death) Michael Winner
1987 Zelly ed io (Zelly and Me) Tina Rathborne
1988 La partita Carlo Vanzina
1989 Indio Antonio Margheriti (A.M. Dawson)
1989 Due occhi diabolici Dario Argento & G.A. Romero
1990 I misteri della giungla nera (The Mysteries of the Dark Jungle - TV) Kevin Connor
1990 Cin Cin (A Fine Romance) Gene Saks
1990 Indio II Antonio Margheriti (A.M. Dawson)
1991 La setta Michele Soavi
1992 Così fan tutte Tinto Brass
1992 Doppia personalità (Raising Cain) Brian De Palma
1993 Trauma Dario Argento
1993 Dove siete? Io sono qui Liliana Cavani
1993 Giovanni Falcone Giuseppe Ferrara
1994 Botte di Natale (Die Troublemaker) Terence Hill
1994 Un eroe borghese Michele Placido
1995 Palermo Milano solo andata – GLOBO D’ORO Claudio Fragasso
1995 Mai con uno sconosciuto (Never Talk to Strangers) Peter Hall
1996 L’arcano incantatore Pupi Avati
1996 Squillo Carlo Vanzina
1996 Festival Pupi Avati
1998 Monella Tinto Brass
1998 Il mio west Giovanni Veronesi
1999 Don Matteo (TV) Enrico Oldoini
1999 Operazione Odissea (film TV) Claudio Fragasso
1999 Una notte per decidere (Up at the Villa) Philip Haas
1999 Un uomo perbene Maurizio Zaccaro
1999 Tra(sgre)dire Tinto Brass
2001 The order Sheldon Lettich
2001 I banchieri di Dio – Il caso Calvi Giuseppe Ferrara
2002 L’anima gemella Sergio Rubini
2003 Pontormo Giovanni Fago
2005 Il seme di Chucky (Seed of Chucky) Don Mancini
2005 Il grande Torino (film TV) Claudio Bonivento

Consulta i contenuti extra sul sito ufficiale www.colonnesonore.net


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