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Ramos-CruzAmor

“Quanto soffro padre!” mi dice tante volte la gente. E’ vero, sembra che a questa vita
si viene per soffrire. Ma purtroppo molto spesso si ascolta che il primo che viene
accusato delle nostre sofferenze è Dio. “Perché a me?” Io rispondo sempre lo stesso,
che non lodico Io, lo diceva un Santo. Io rispondo: Non domandarti perché soffri tu,
domandati piuttosto perché soffre lui.

E appunto, perché soffre Gesù?

A santa Gemma Galgani li si appariva Gesù Crocefisso. Nella seconda apparizione


del Crocefisso, Gesù le aveva detto:
«Vedi questa Croce, queste spine, queste piaghe, questo sangue?
Sono tutte opere d’amore e di amore infinito.
Vedi fin a qual punto ti ho amato? Mi vuoi amare davvero?
Impara prima a soffrire, il soffrire insegna ad amare».

Fratelli, oggi voglio che vediamo nella croce non un uomo morto, ma l’amore di un
Dio che si è fatto uomo per morire in nostro favore. La Croce è il segno dell’amore di
Dio per noi.

1- Nella croce Cristo ci mostra l’amore più grande


Che cosa ha da fare la sofferenza (la croce) con l’amore? Appunto, Cristo morì per i
nostri peccati. «Tanto amò Dio il mondo che consegnò il suo proprio Figlio, affinché
chi creda in lui non muoia, ma abbia la vita eterna». Cristo ha morto per noi affinché
per la sua sofferenza abbiamo la vita eterna.

«Chi potrà mai separarci dall’amore di Cristo? Se quando eravamo i suoi nemici,
Dio ha consegnato il suo Figlio per noi, come mai adesso, che siamo stati
riconciliati per Cristo, non ci darà con lui tutti i benefici?» Cristo ha sofferto per noi
quando eravamo i suoi nemici. Può pensarsi un’amore più grande?

Padre, come so che l’altro mi ama?. Se l’altro è capace di soffrire per te, significa che
veramente ti ama. La lezione più grande dell’amore c’è stata data dalla croce per
Gesù. «Nessuno ha un’amore più grande che quel che da la vita per i suoi amici».

2- Amore con amore si paga, Amore chiede amore.


Guardando la croce non posso restare senza far niente. Davanti alla croce mi devo
domandare: Ché ho fatto per Cristo, che faccio per Cristo, che farò per Cristo?

Ché ho fatto per Cristo? Peccare, quello hai fatto. Non sono i giudei coloro che
ammazzarono Gesù, non sono neppure i romani, siamo noi, con i nostri peccati. Ma
forse lui è rancoroso con noi? Se appunto per perdonarci è morto per noi! Vedi come
il Signore ti perdona dalla croce, pur essendo tu stesso il suo boia. «Padre, perdonali,
perché non sanno quel che fanno».

Che faccio per Cristo? Sono stancato nella mia vita spirituale? Guardo la croce come
una decorazione nel muro? Oppure è la croce a ricordarmi sempre che c’è un Dio che
mi ama fino alla morte? Amore chiede amore: Se lui è morto per me, io non posso
vivere per me, devo vivere e morire per lui.

Ché farò per Cristo? Io non posso rispondere. Ché li dice la croce al tuo cuore?
“Guardami, dice Gesù, ché farai per me?”

Conclusione:
Cristo è inchiodato nella croce, ma la croce deve essere inchiodata al mio cuore, deve
essere un chiodo nel cuore che mi ricordi sempre quanto mi ha amato il Signore.

È questo ciò che ha mosso i santi e i giovani ad amare a Gesù: “Gesù, tu hai fatto
tanto per me, ché farò io per te?. Tu hai sofferto per i miei peccati, posso continuare a
farti soffrire?”

Chiediamo alla Madonna di avere il coraggio di domandarli questo a Gesù, e


rispondere bene: Gesù, tu hai fatto tanto per me, ché farò io per te?

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