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Genere
Streptococcus
cocchi Gram +: 21 generi che colonizzano l’uomo
Genere Streptococcus
principali specie:
i generi “catalasi +” sono:
• Staphylococcus • S. pyogenes
• Micrococcus • S. agalactiae
• Alloiococcus • S. anginosus
• Stomatococcus
• S. bovis
i generi “catalasi –” sono: • S. mitis
• Streptococcus
• Enterococcus • S. mutans
• S. salivarius
• S. pneumoniae
Genere Streptococcus
S. pyogenes
S. mutans S. agalactiae
Genere Streptococcus
Classificazione di Lancefield:
in base al carboidrato gruppo specifico
Rebecca Craighill Lancefield
Gruppo D: enterococchi
S. pneumoniae e viridanti: manca l’antigene di Lancefield
Streptococcus pyogenes
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CATONS VI LL E CA MP U S.
Copy righ t ゥ 1995 -2005 Gar y E. K ai se r All R igh ts Rese rved Upd at ed : Feb . 27, 2006
Streptococcus pyogenes
antigeni gruppo-specifici
Capsula:
• composta da acido ialuronico
• non immunogena
• possiede attività antifagocitaria (insieme alla proteina M)
Streptococcus pyogenes
fattori di virulenza: TOSSINE
ENZIMI (a)
Streptolisina
ENZIMI (b)
Streptochinasi:
2 forme: Streptochinasi A e Streptochinasi B.
• Lisano i coaguli di sangue.
• Sono responsabili della rapida diffusione dello
S. pyogenes nei tessuti infetti.
• Anticorpi anti-streptochinasi sono markers utili per
la diagnosi dell’infezione.
Desossiribonucleasi (da A a D):
• Depolimerizzano il DNA libero presente nel pus,
favorendo la diffusione del batterio nell’ospite.
• Inducono la produzione di anticorpi.
Streptococcus pyogenes - FATTORI DI VIRULENZA
ENZIMI (c)
C5a peptidasi:
• la componente C5a del complemento media
l’infiammazione reclutando e attivando i fagociti. La C5a
peptidasi inattiva il processo infiammatorio degradando il
C5a.
• Ialuronidasi (presunto spreading factor)
• Altre proteine sono: la proteina SIC (streptococcal
inhibitor of complement), la proteina Mac, e una
endoglicosidasi (EndoS).
Streptococcus pyogenes
Patogenesi e immunità
La virulenza è determinata dalla capacità che ha lo streptococco di
effettuare il percorso:
adesione invasione evasione dell’opsonizzazione e della
fagocitosi capacità di produrre una grossa quantità di tossine
ed enzimi
Adesione: adesine, acido lipoteicoico,
Proteina M, Proteina F
Invasione: Proteina M e F (ingresso nelle cellule epiteliali)
Scarlattina
• è una complicazione della
faringite
• sono responsabili ceppi di
S. pyogenes produttori di
tossina eritrogenica.
• la tossina è codificata da un
fago lisogeno.
• Periodo d’incubazione:
1- 2 giorni dopo i sintomi
della faringite
Streptococcus pyogenes
Scarlattina
Rash eritematoso,
dolore al torace, addome,
diffusione del rash all’estremità
Pallore circumorale (attorno alla bocca),
alle mani, ai piedi
Lingua a fragola (piccole emorragie
ricoperte da essudato)
Il rash scompare dopo 5 - 7giorni.
ed è seguito da desquamazione.
Talvolta possono essere
osservati ascessi peritonsillari
Complicazioni (rare):
cervello, cuore, ossa ed articolazioni.
Evoluzione di
segni e sintomi
della scarlattina
Piodermite o impetigine
infezione cutanea che colpisce mani,
gambe, viso, braccia, cute, a volte il
tessuto sottocutaneo.
Evoluzione: vescicola, pustola, crosta.
Interessa i bambini di 2-5 anni, con
scarsa igiene personale.
Mesi caldi e umidi.
Linfonodi regionali ingrossati.
Sovrainfezioni da stafilococchi.
Break cutanei, punture d’insetti
Streptococcus pyogenes
Cellulite
• Diversamente dalla erisipela, la cellulite
coinvolge il tessuto connettivo
sottocutaneo profondo
• La distinzione tra la cute infetta e quella
non infetta non è facilmente apprezzabile.
• Marcato eritema che spesso è doloroso.
• Infiammazione localizzata e segni sistemici.
Streptococcus pyogenes
Fascite necrotizzante
• Causata da alcuni stipiti di S. pyogenes di
gruppo A produttori di tossine pirogeniche
• Infezione che interessa cute, sottocute,
fascia muscolaris, muscoli, grasso.
• La risposta infiammatoria all’infezione
ostacola l’apporto sanguigno con
gangrena e necrosi muscolare
• Sintomi: febbre, ipotensione, disturbi
multiorgano.
• Queste infezioni si possono sviluppare
rapidamente ed essere fulminanti nel giro
di 24 ore.
Streptococcus pyogenes
Fascite necrotizzante:
“flesh-eating bacteria”
Inizialmente cellulite, poi bolle,
gangrena e sintomi sistemici.
Tossicità sistemica, insufficienza
di diversi organi (MOFS) e morte
(50%).
Batteriemia
• S. pyogenes è uno degli streptococchi beta-
emolitici più frequentemente isolati dalle
emocolture.
• È isolato da pazienti affetti da fascite
necrotizzante o sindrome da shock tossico.
• La mortalità è del 40%.
Streptococcus pyogenes
2. Glomerulonefrite acuta
• Complicazione di infezione antigeni
batterici
Diplococchi Gram+
Forma lanceolata
Capsulati (capsula polisaccaridica)
Diametro di 0,5 -1,2 micron
In agar sangue:
• alfa emolitici in aerobiosi
• beta emolitici in anaerobiosi
Fermentano zuccheri con produzione
di acido lattico.
Catalasi negativi
Antigeni di S. pneumoniae:
CAPSULA POLISACCARIDICA (classifica S. pneumoniae in 90
sierotipi)
ACIDI TEICOICI (polisaccaride C)
ricchi di galattosamina, fosfato e colina, non correlato ai gruppi di
Lancefield
Il polisaccaride C precipita una frazione di globulina sierica
(proteina C reattiva, PCR*) in presenza di calcio. La PCR è
presente a bassa concentrazione nei soggetti sani e in elevata
concentrazione in soggetti affetti da malattie infiammatorie acute.
ACIDI LIPOTEICOICI (antigene F)
può dare reazioni crociate con gli Ag di superficie di Forssman
presenti su cellule alcuni mammiferi.
Associati a FOSFORILCOLINA
* PCR: da non confondere con “polymerase chain reaction”!!!
Streptococcus pneumoniae
Patogenesi ed immunità
• Colonizzazione e migrazione
• Distruzione del tessuto
• Sopravvivenza alla fagocitosi
Colonizzazione e migrazione
• Le proteine di superficie si dividono in 3 famiglie:
• a) Proteine legate alla parete: al primo gruppo appartengono una
ialuronidasi e una neuraminidasi.
Epidemiologia
• Commensale della gola e del nasofaringe di persone sane.
• La trasmissione avviene attraverso goccioline di saliva e
secrezioni respiratorie.
• La comparsa di anticorpi sierotipo-specifici riduce lo stato
di portatore.
• La malattia si verifica quando i microrganismi commensali
vengono aspirati.
• Può verificarsi in seguito ad una infezione respiratoria
virale (influenza, morbillo) e altre condizioni che
interferiscono con l’eliminazione dei batteri come una
malattia cronica polmonare, alcolismo, insufficienza
cardiaca congestizia, diabete mellito e malattia renale
cronica.
EPIDEMIOLOGIA
soggetti a rischio di contrarre le infezioni da
S. pneumoniae
• Soggetti con malattie virali respiratorie antecedenti
• Soggetti che hanno condizioni che interferiscono
sulla clearance batterica del tratto respiratorio
(riflesso epiglottideo, poco muco, riflesso della
tosse)
• Bambini ed anziani con bassi livelli di anticorpi
• Soggetti con disordini ematologici
• Soggetti senza milza
• Soggetti con rene trapiantato
Streptococcus pneumoniae
Distribuzione endogena:
dall’orofaringe o dal nasofaringe si diffonde in
situazioni particolari a:
• Seni: sinusiti
• Polmoni: polmoniti
• Orecchie: otiti
• Sangue: batteriemie
• Meningi: meningiti
Streptococcus pneumoniae
Clinica
• Polmonite
• Sinusite
• Otite media
• Meningite
• Batteriemia
Streptococcus pneumoniae
Polmonite
l’infezione è contratta mediante:
- goccioline di Flügge (aerosol) o
- aspirazione di organismi endogeni orali
Barriere di difesa naturale ridotte: riflesso epiglottideo, muco,
riflesso della tosse, clearance mucociliare.
Periodo d’incubazione 1 - 3 giorni
Febbre elevata 39-41°C.
Tosse produttiva con sputo tinto di sangue
Dolore toracico (infiammazione pleurica).
Poiché la malattia è associata ad una aspirazione, è localizzata ai
lobi inferiori dei polmoni (polmonite lobare).
Dopo terapia appropriata: guarigione dopo 2 - 3 settimane.
Mortalità del 5%. Aumenta in pazienti anziani o con fattori di
rischio.
Streptococcus pneumoniae
Polmonite
Soggetti a rischio:
• Alcolisti
• Pazienti con disturbi cardiaci
• Pazienti con diabete mellito
• Pazienti con disturbi renali cronici
Streptococcus pneumoniae
Sinusite:
• Infezioni acute dei seni paranasali e
dell’orecchio. La malattia è una
sovrapposizione ad una infezione virale
del tratto respiratorio superiore, dopo che
i PMN infiltrano ed ostruiscono i seni ed il
canale dell’orecchio.
Otite:
• infezione dell’orecchio medio (otite
media) viene riscontrata nei giovani,
mentre la sinusite si verifica in pazienti di
tutte le età.
Sinusite: seno etmoidale
sinusite
otite
Streptococcus pneumoniae
Meningite
• Da una batteriemia può originare una infezione del SNC.
• Una infezione dell’orecchio o dei seni nasali, o un trauma
cranico possono provocare una comunicazione tra lo spazio
subaracnoideo ed il nasofaringe.
Batteriemia
• 25-30% con polmonite pneumococcica
• 85% in pazienti con meningiti
Endocardite
• In pazienti con danni alle valvole cardiache .
Streptococcus pneumoniae
Diagnosi
Campioni biologici:
• espettorato
• CSF
Esame microscopico: diplococchi Gram+,
lanceolati con capsula
Esame colturale: semina su agar cioccolato e su
agar sangue
Streptococcus pneumoniae
Diagnosi
test sierologici
Identificazione
Test dell’optochina:
il cosiddetto “Taxo P”
Negativo
(Not optochin sensitive)
Positivo
(optochin sensitive =
Pneumococco)
Streptococcus pneumoniae
Patogenesi e immunità
Gli Anticorpi che si sviluppano nei confronti degli antigeni
capsulari tipo-specifici di GBS sono protettivi, è ciò
spiega in parte la predilezione di questi batteri per i
neonati.
La colonizzazione genitale con GBS è stata associata
con alto rischio di nascita prematura.
I neonati prematuri che hanno bassi livelli di Ab materni
tipo-specifici sono ad alto rischio d’infezione.
Neonati con bassi livelli di attività del Complemento
sono più suscettibili ad infezione sistemica.
Streptococcus agalactiae - Epidemiologia
PROFILASSI
AMPICILLINA + SULBACTAM
microrganismi commensali
Responsabili di:
• Infezioni del tratto urinario
• Infezioni biliari
• Batteriemia
• Infezioni di ferite
• Infezioni ospedaliere
Enterococchi
Epidemiologia
• Batteri enterici che si trovano comunemente
nelle feci dell’uomo e di molti animali.
• Intestino crasso e tratto genitourinario.
• La maggior parte delle infezioni umane deriva
dalla flora intestinale del paziente, sebbene i
germi possono essere trasmessi da paziente a
paziente o acquisiti attraverso cibo o acqua
contaminati.
Enterococchi
Epidemiologia
• Possono causare infezioni letali in soggetti
immunodepressi.
• Sono una delle principali cause di infezioni
ospedaliere, responsabili del 10% di tutte le
infezioni.
• Il tratto urinario ed il torrente circolatorio sono i siti
più comunemente interessati.
• Le infezioni si hanno in pazienti che hanno cateteri
urinari e intravascolari, in pazienti sottoposti a
terapia ad ampio spettro.
Enterococchi
Diagnosi
• Crescita in agar sangue e agar cioccolato.
• Test biochimici: resistono all’optochina, non sono
solubili alla bile, producono pigmenti e sono mobili.
Combinazioni di trattamento
• ampicillina / gentamicina (sinergismo)
• ampicillina / imipenem / vancomicina (sinergismo)
• ampicillina e ciprofloxacina
• per il trattamento del fenotipo van b: teicoplanina.
• sparfloxacina / clinafloxacina +/- gentamicina
• streptogramina (quinupristin /dalfopristin = Synercid
(poco efficace contro E. faecalis).
• Linezolid: efficace sia su E. faecium che su E. faecalis.
Streptococchi viridanti
Streptococcus mutans
“ “ salivarius
“ “ milleri
“ “ oralis
“ “ sanguis
alfa emolitici su agar-sangue, vivono nell’orofaringe
Habitat e trasmissione:
Commensali del cavo orale rappresentano 1/4 della flora
coltivabile della placca sopragengivale e
sottogengivale, e 1/2 della flora isolata dalla lingua e
saliva.
Sono trasmessi dalla madre per via verticale.
Streptococchi viridanti
Patogenicità
• Responsabili della carie
• producono polisaccaridi extracellulari.
• Il 60% dell’endocarditi sono causate da questi germi
• Endocarditi: danno alle valvole cardiache.
Streptococchi viridanti
Streptococcus mutans
• 6 differenti specie, 8 sierotipi da a ad h
• Streptococcus mutans ha sierotipi c, e, f
Streptococcus sobrinus ha i sierotipi d, g
• Il sierotipo c è quello più diffuso
• Produce polisaccaridi extracellulari dal saccarosio.
E’ presente in grossa quantità nelle lesioni cariose.
• Produce acidi (pH 5): il pH è critico per la lesione
cariosa.