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All'esame del quinto di organo chiedono di improvvisare un giro armonico.

Come si fa?

E' un po' complesso da sintetizzare in un post . In breve, nulla si improvvisa veramente

Quando parli lo fai estemporaneamente...ecco, pensa come hai fatto a raggiugnere tale autonomia

Il primo suggerimento è di "passare dalla carta", perchè ti permette di capire meglio se funzionano
la linea melodica ed il movimento del basso

Scrivi un temino di 4 battute in do+, che tocchi i gradi della scala e che sia facilmente adattabile
anche nel modo minore.
Fai in modo che non si allarghi o stringa troppo, ma soprattutto che dia un "carattere" che riesci a
sostenere.
Se incominci a mettere ritardi o note di passaggio ... poi devi avere la forza di sostenerlo dall'inizio
alla fine (estemporaneamente).

Per cui procedi prima a parti strette e poi late, senza fare troppi voli pindarici...si è sempre in tempo
ad arricchire.

Dopo che avrai fatto questo, scegli alcuni processi di modulazione e ti fai uno specchietto delle
diverse possibilità:

da do a fa
da do a sol
da do a la
da do a re
da do a mi
da do a si
da do a mib
da do a lab/sol#
da do a fa#/solb
da do a sib
da do a do#/reb

Una volta scelti i processi di modulazione... sempre passando dalla carta, scrivi delle possibili
risposte tenendo conto dei "parametri" del primo frammento.

Sempre passando dalla carta ti scrivi 2 o 3 finali, sempre tenendo conto dei "parametri" del primo
frammento (un pedale di tonica, un pedale di dominante, etc).

Dopo ciò, tanto (ma tanto) esercizio passando da una tonalità ad un altra e cambiando le toanlità di
partenza (e i modi maggiore e minore)

Ovviamente le prime e le utlime battute dovrebbero essere impeccabili: praticamente il tuo biglietto
da visita e quello di saluto ... per cui maggiore esercio su questi.

La cosa più diffficile e non finire in cantina e non andare in soffitta, nel senso che tutto deve essere
variegabile in modo da scegliere il frammento migliore in base a dove ti "troverai"
nell'improvvisazione ed in base alle tonalità che toccherai.

Alcuni sono fissati sulla metrica, anche se ne potrebbe fare a meno... è anche vero che non pensarci
porterebbe ad uno scarso equilibrio fra le tonalità che "toccherai".

Una volta fatto questo lavoro, te lo dimentichi e ti affidi all' "estro" del momento, mischiando i
processi di modulazione e framenti melodici in modo meno controllato ... ma estemporaneo.

"Tutto qui"

Frank

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