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I traumi dentari sono evenienze estremamente frequenti tipiche, in maniera particolare, dell’età
infantile e adolescenziale (10% dei bambini subisce un trauma dentario importante).
Queste età sono particolarmente soggette ai traumi in quanto i bambini si espongono più degli
adulti a attività potenzialmente traumatiche (imparare a camminare, giocare, praticare sport).
Per affrontare correttamente un trauma è necessario seguire protocolli precisi, i quali garantiscono
ottimi risultati prognostici.
Classificazione OMS
I traumi si dividono in base alla tipologia di trauma e alle conseguenze che ne derivano:
Frattura coronale senza interessamento pulpare
Frattura coronale con interessamento pulpare
Frattura radicolare
Concussione → trauma che non lede l’integrità anatomica dell’elemento dentario e non
determina dislocamento, mobilità o sensibilità alla percussione
Dislocazioni:
o Sublussazione → determina sensibilità alla percussione, mobilità aumentata ma
nessun dislocamento
o Lussazione:
Laterale → determina dislocamento vestibolare, linguale (frequente, in quanto
di solito la forza è diretta verso l’avanti/alto), mediale o distale.
Estrusiva → determina dislocamento in direzione coronale
Intrusiva → determina dislocamento in direzione apicale, all’interno
dell’alveolo
o Avulsione completa
Ad ogni modo, in caso di un trauma di qualsiasi tipo, è consigliabile instaurare una terapia
antibiotica, in quanto si presuppone sempre almeno una microfrattura della parete alveolare
con conseguente possibilità di infiltrazione batterica.
Dopodiché si osserva la reazione del dente a distanza, in quanto si possono verificare i seguenti
eventi:
Totale restitutio ad integrum della funzionalità dell’elemento,
Discolorazione (che nel deciduo non è necessariamente sintomo di perdita di vitalità)
Aumento (o una permanenza) di mobilità.
Frattura radicolare
Il comportamento da tenere dipende molto dall’altezza a cui si verifica la frattura.
In genere il frammento apicale rimane vitale.
Importante valutarne la mobilità.
Bisogna sospettare sempre, dopo una trauma, una frattura radicolare se la corona è intatta.
La frattura può essere localizzata a livello:
Del terzo coronale è indicata la rimozione del frammento e la ricostruzione protesica,
accompagnata o meno da procedimenti di estrusione della radice con tecniche ortodontiche.
Del terzo medio è indicato il trattamento del terzo coronale, in modo da eliminare la
polpa necrotica. Il frammento apicale può essere tenuto in sede, in quanto la polpa rimane
vitale. Chiaramente, se si manifestassero nel tempo processi settici, è necessaria dal
rimozione del frammento.
Ciò che è importante è una preparazione corretta della parte canalare del frammento. È
assolutamente da evitare che il materiale endodontico strabordi dalla rima di frattura,
impedendo la guarigione della frattura (la saldatura dei due frammenti).
Altra cosa importante è l’immobilizzazione del frammento coronale: per soddisfare questa
necessità si utilizza uno splintaggio.
Del terzo apicale la cosa migliore da fare è, semplicemente, osservare l’andamento della
lesione in quanto può perdere vitalità o meno. Se dovesse perdere vitalità si renderebbe
necessaria la terapia canalare e, talvolta, la rimozione del frammento apicale. Anche in
questo caso è consigliata l’immobilizzazione del frammento coronale tramite splintaggio.
A volte le fratture possono essere complesse e richiedere un approccio più articolato (per esempio la
frattura a becco di flauto).
Dislocazioni
Quando un elemento è dislocato, l’indicazione è quella di riposizionarlo nella sede anatomica al
fine di ristabilire una corretta occlusione.
Per un corretto riposizionamento è necessario basarsi (in mancanza di un’impronta del paziente
precedente al trauma) e farsi guidare dall’occlusione del paziente.
Fanno parte di queste categoria:
Sublussazione
Determina sensibilità alla percussione, mobilità aumentata ma nessun dislocamento
È consigliabile:
o Escludere una frattura radicolare tramite una rx
o Immobilizzare l’elemento tramite uno splintaggio
o Controllare vitalità a distanza (probabile mantenimento della vitalità se il dente è in
formazione, meno probabile se è già totalmente formato).
Se la vitalità viene persa è indicato il trattamento canalare.
Lussazione
L’elemento dentario è dislocato.
Una lussazione può essere:
o Intrusiva, laterale o estrusiva (immagine a lato)
o Complicata o meno da frattura osso alveolare
Anche in questo caso è bene riposizionare l’elemento dentario in
sede il più rapidamente possibile utilizzando l’occlusione come
guida.
Quindi splintare l’elemento per 14-28 giorni. Lo splintaggio deve
poi essere rimosso, in quanto, impedendo i micromovimenti
dell’elemento dentario, può provocarne l’anchilosi (con
conseguente aumentato rischio di riassorbimento radicolare).
NB Lo splintaggio deve essere posto vestibolarmente (sui superiori)
perché, se posto palatalmente, interferirebbe con la masticazione.
Se la radice dell’elemento dentario è completamente formata sarà
quasi certamente necessaria la terapia canalare.
Se il dente è deciduo non toccare se non dà interferenza, piuttosto rimuovere.
Avulsione completa
o Abbiamo a disposizione il dente avulso
È fondamentale reimpiantare nel più
breve tempo possibile (max qualche
ora) l’elemento dentario. La tempistica
è assolutamente fondamentale, in quanto
il legamento parodontale tende a perdere
rapidamente vitalità (con conseguente
anchilosi). È inoltre necessario
conservare in modo idoneo l’elemento
avulso; deve infatti essere immerso in
fisiologica (o, al limite, in un ambiente
umido come acqua o latte) entro 30
minuti, in modo tale da preservare il
legamento parodontale. È bene evitare l’acqua normale visto che l’ambiente è
ipotonico e causa un eccessiva idratazione del legamento.
NB Non courettare o ripulire con metodi particolari l’alveolo: l’unica cosa da fare è
irrigarlo con abbonante fisiologica per ripulirlo.
Anche se la situazione non è ottimale, riposizionare comunque l’elemento dentario
nell’alveolo (la prognosi è comunque migliore; non riposizionandolo si avrà
certamente atrofia dell’osso alveolare con conseguenti problematiche per
l’inserimento di un eventuale impianto).
Se il dente è completamente formato, di certo non si recupererà la vitalità. Il
recupero di vitalità è invece incerto (comunque poco probabile) se si tratta di un
dente ancora immaturo.
Un’evenienza che può capitare è che rimanga un frammento apicale all’interno
dell’alveolo. Come ci si deve comportare?
È bene seguire sempre il metodo meno traumatico per il legamento parodontale; se il
frammento apicale è troppo complesso da rimuovere è bene reimpiantare il dente e
effettuare una apicectomia 2/3 mesi dopo.
Lo splintaggio è necessario e deve essere mantenuto per un tempo limitato (14-
28 giorni) per ridurre il rischio di anchilosi.