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ALCUNE COSE NON SONO NEGOZIABILI

di A. W. Tozer
traduzione: Alessandro Valli

Will Rogers disse una volta che un modo sicuro per prevenire le guerre � quello
di abolire le conferenze di pace.

Certamente Will, come suo solito, ha voluto usare questa provocazione per dare una
scossa alla pigra abitudine di sostituire le parole ai fatti. Vi � comunque nella
sua osservazione qualcosa di pi� di una verit� scomoda.

Questa � l'epoca che pi� di tutte si contraddistingue per le chiacchiere. Non passa
giorno in cui i giornali non titolino "Inizio dei dialoghi" o "Riavvio dei
dialoghi". Tutti questi interminabili incontri ufficiali nascono perch� vi � l'idea
che tutte le differenze esistenti tra gli uomini siano dovute all'incapacit� di
intendersi e quindi se si potessero scoprire esattamente le opinioni altrui
conseguentemente si troverebbe la soluzione per andare tutti d'accordo. Alla fine
perci� basterebbe semplicemente sorridere, stringersi le mani, tornare a casa e
vivere felici.

Alla base di tutto ci� vi � la filosofia sdolcinata del "siamo tutti fratelli" che
ha preso piede nelle menti di molti tra i nostri educatori e politici (gli ideologi
del comunismo reale la conoscono bene; forse ci� avviene perch� si stanno creando
un tale numero di allarmi che i devoti del "siamo-tutti-fratelli" stanno cadendo in
confusione, tentando di mantenere il sorriso anche se stanno per essere ammazzati).

Tolleranza, carit�, comprensione, buona volont�, pazienza e altre parole vengono


prese dalla Bibbia, stravolte dal loro senso originario e applicate
indiscriminatamente in ogni situazione. Il rapitore non rapir� il tuo bambino se tu
cerchi di capirlo, il ladro che entra nella tua casa con la pistola non � poi cos�
cattivo ma � solo desideroso di amicizia e di fratellanza; l'assassino potrebbe
essere dissuaso dal commettere i suoi delitti se solo qualcuno avesse fede nella
sua bont� di base e si cominciasse a parlare con lui. E questi vengono spacciati
per insegnamenti di Ges�, mentre in realt� certamente non lo sono.

Oggi la cosa pi� importante � tenersi in contatto. Non bisogna mai lasciare morire
il dialogo e nessuna decisione deve essere accettata come definitiva; tutto pu�
essere negoziato. Dove vi � vita vi � dialogo e dove vi � dialogo vi � speranza.
"Fintanto che discutono non si sparano addosso" dicono i difensori dei lunghi
dialoghi, e nel dire ci� dimenticano Pearl Harbor.

Questo punto di vista ha toccato anche la chiesa e questo non deve sembrarci strano
dal momento che quasi tutto ci� che viene fatto dalla chiesa dei nostri giorni
viene ispirato dal mondo. Osservo con un sofferto divertimento i predicatori
all'acqua di rose che sforzandosi di fare i profeti tentano di proporre i loro
argomenti imparati dagli psichiatri, dai sociologi, dagli scienziati e dagli
educatori. L'abilit� di predicare correttamente quella che � la pubblica opinione �
un dono che non viene disdegnato, attraverso il quale i predicatori possono parlare
a voce alta senza passare nessun guaio.

Un nuovo Decalogo � stato adottato da questi neo-Cristiani dei giorni nostri, e la


prima legge dice: "Non devi essere in disaccordo" e anche le Beatitudini vengono
fatte cominciare con "Beati coloro che tollerano tutto, perch� non saranno
considerati responsabili di nulla". Ormai viene accettato il fatto che quando si
parla di differenze religiose in pubblico si voglia mettere in chiaro che nessuno
vuole convertire qualcun altro o che si voglia evidenziare gli errori delle fedi
altrui. Lo scopo di questi dialoghi non � quello di mettere in luce la verit�, ma
bens� di scoprire il pensiero di altre religioni per trarne un beneficio e sperare
che gli altri facciano lo stesso con noi.

E' un luogo comune che la gente sia in disaccordo solo su temi poco importanti.
Nessuno � tollerante per quel che concerne la propria vita o quella dei propri
figli e nessuno sarebbe d'accordo con il negoziare su temi religiosi considerati
vitali per la vita eterna. Immaginate Mos� impegnato ad una tavola rotonda per
discutere se sia giusto avere il vitello d'oro oppure Elia mentre si intrattiene in
un'amabile discussione con i profeti di Baal. Provate a pensare al Signor Ges�
Cristo desideroso di instaurare un dialogo con i Farisei per trovare dei punti
d'incontro tra di loro, oppure ad Atanasio che cerca di limare le differenze che lo
separavano da Ario in modo da accrescere l'unione tra di loro; o ancora a Lutero
prostrato dinanzi al Papa nel nome di un'unit� tra cristiani.

Il desiderio di piacere anche senza essere rispettati costituisce una grande


debolezza nel carattere umano e per dei ministri di Cristo questa debolezza non �
scusabile. L'immagine dell'uomo di Dio sempre sorridente, la qui stretta di mano �
soffice e la cui testa annuisce sempre in un perpetuo "s�" non ha nulla a che
vedere con l'immagine che si trova nelle Scritture.

La benedizione di Dio � promessa a coloro che si battono per la pace, ma i


negoziatori religiosi dovrebbero fare attenzione ai loro passi. L'abilit� di
placare i litigi tra i membri della casa di Dio � un dono che deve essere
assiduamente coltivato. Lo spirito di discernimento che pu� riconciliare amici
separati attraverso delle preghiere e invocazioni viene considerato dalle Scritture
pi� prezioso dei diamanti.

Tutto ci� � giusto, ma lo sforzo per ottenere l'unit� anche a costo della verit� e
della giustizia � tutt'altra cosa. Cercare di essere amici con coloro che non
vogliono essere amici di Cristo � un modo per tradire il nostro Signore. Tenebre e
luce non possono stare assieme. Alcune cose non sono negoziabili.

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