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mentali- esercitandole con costanza per migliorare ed usarle in maniera più proficua -
permette di tracciarne un collegamento storico con lo sviluppo
dell'intelligenza umana.[6] Per le civiltà primitive, l'attività fisica - sia pur priva dei connotati
agonistici che l'avrebbero caratterizzata in seguito - era un modo utile per approfondire la
conoscenza della natura ed applicare una maggiore padronanza su di essa. [7] La
diffusione della pratica sportiva nella maggioranza delle società contemporanee è indice
dell'importanza che lo sport assume in senso sociale, ma
anche economico e politico.[8] Può inoltre far parte della cultura di una società, legandosi
ai cambiamenti che la contraddistinguono: una disciplina che contribuisca ad affermare
l'identità di uno Stato è chiamata - talvolta anche con finalità legislative - sport nazionale.[9]
Relativamente all'aspetto ludico, è da notare come lo sport sia diffuso soprattutto presso
quelle realtà sociali i cui mezzi economici e culturali ne permettano la pratica. [10] Talune
discipline richiedono infatti specifiche attrezzature per poter essere praticate, dalle più
semplici (quali i giochi con la palla) alle più complesse (come gli sport che prevedono
l'utilizzo di motori).[11][12] Esistono tuttavia discipline che non richiedono strumenti
particolari, rendenone possibile l'accesso anche a popolazioni con minori disponibilità
economiche: in tal senso, i successi sportivi possono venire visti come una forma di
riscatto sociale.[13][14][15]
Un'altra concezione è quella secondo cui lo sport possa trasmettere valori universali, tra
cui la socializzazione e il rispetto sia tra compagni che tra avversari[16]: una definizione
ufficiale di quest'ultimo aspetto è ravvisabile nel cosiddetto fair play.[17] Per contro, non
mancano critiche secondo cui lo sport venga utilizzato - in determinati contesti influenzati
da fattori economici o sociali - come mezzo di propaganda politica[18], favorendo persino
l'affiorare di aspetti deleteri (non ultimo il razzismo).[19]
Fattori che determinano il successo e la diffusione di uno sport sono - tra gli altri - la
semplicità dei regolamenti (che ne determinano la comprensione e il seguito presso
i tifosi) e l'attenzione riservata dai mass media.[20] Gli appassionati possono infatti contare
sull'ampia reperibilità di informazioni, sia tramite fonti cartacee (tra cui La Gazzetta dello
Sport) che on-line (molti atleti e squadre dispongono infatti di siti ufficiali).[21][22] Non da
ultimo, i fondamenti etici dello sport e le movenze di base sono insegnate a scuola sin
dalla tenera età: l'organizzazione prende il nome di educazione fisica.[23]
Lo sport nella PreistoriaModifica
Nel corso del XIX secolo molte scoperte di esempi di arte rupestre sono state effettuate
in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa ed in Australia, che dimostrano come in tempi
preistorici i graffiti stessi sono una dimostrazione dell'interesse degli uomini delle caverne
per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza,
ma che possiamo definire invece come svago o riti di buon auspicio.
Le tribù primitive africane, americane, oceaniche analizzate da etnografi dell'Ottocento,
hanno conservato per millenni il senso e il carattere delle esercitazioni sportive e
consentirono di formulare alcune ipotesi sulla evoluzione degli esercizi, dal loro originario
scopo pratico a quello successivo ritualistico nell'ambito di cerimonie religiose o festive.
Secondo molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, questa linea evolutiva può
essere applicata, a grandi linee, anche allo sviluppo dell'attività sportiva europea e asiatica.
Origini dello sportModifica
Le esercitazioni sportive erano in un primo tempo singole, poi divennero collettive e
praticate anche dalle donne sin dal Medioevo; l'esercizio più diffuso e più antico dovette
essere la corsa, alla quale si aggiunsero, subito dopo, i lanci e i salti, utili per la caccia e
per le guerre. Ben presto emersero altre manifestazioni indispensabili per la
sopravvivenza, dalle quali derivarono il nuoto, la canoa, l'equitazione, la lotta, il pugilato,
la scherma contemporanee, a cui si aggiunsero giochi con palle costituite di erba e di
grossi frutti.
Inizialmente queste manifestazioni non mostrarono caratteristiche prevalentemente
agonistiche, bensì, soprattutto quelle di gioco e di intrattenimento.
Presso altri popoli, come i Babilonesi, gli Assiri, i Medi, i Persiani, gli Etruschi, i Cretesi, i
giochi basati sulle abilità e la vigoria fisica, proprio per le loro caratteristiche espressive di
forza e di vitalità, vennero utilizzati per manifestare la gratitudine per questi doni alle
divinità che li concedevano e quindi furono inclusi nelle cerimonie sacre di implorazione e
di propiziazione, insieme alle danze ed il canto.
Successivamente, i giochi sportivi furono inseriti nelle cerimonie funebri, per onorare re e
condottieri, che erano divenuti tali grazie, anche, alla loro doti fisiche e morali e alla loro
maestria guerresca.