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STATUTO COMUNALE
ART.2 – Comune
1.Il Comune di Massa di Somma comprende la parte del suolo nazionale, 3,03 kmq,
confinante con i comuni di San Sebastiano Al Vesuvio, Pollena Trocchia, Cercola ed
Ercolano.
3. Le adunanze degli organi collegiali elettivi si svolgono nella sede comunale. In casi
del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il consiglio può riunirsi nel luoghi
diversi dalla propria sede.
a) il benessere morale e materiale alla fruizione del tempo libero, allo svolgimento di
una generalizzata attività sportiva ed al soddisfacimento dei bisogni collettivi della
comunità;
c) l’attuazione piena dei diritti delle persone in uno spirito di solidarietà che coinvolge
con particolare riguardo quelli delle categorie sociali meno forti: i minori, i giovani,
gli anziani, gli inabili, i meno abbienti ed i portatori di handicap, garantendo, in ogni
caso, pari opportunità di genere;
ART.6 - Principi
- organizza le proprie strutture in funzione dei bisogni e delle aspettative dei cittadini,
uniformandole ai principi dell’economicità dell’efficienza ed efficacia dei servizi,
anche attuando forme di decentramento ricorrendone le condizioni.
4. Per l’esercizio delle sue funzioni il Comune impronta la sua azione al metodo della
pianificazione e della programmazione. Anche quanto ai rapporti con i superiori
livelli di governo, il Comune concorre nei modi previsti dalla legge a definire gli
obiettivi della programmazione della città metropolitana, regionale e statale e
provvede, per quanto di competenza, alla loro specifica attuazione.
6. Il Comune disciplina l’attuazione coordinata con gli enti interessati degli interventi
necessari alla tutela ed alla piena integrazione sociale delle persone portatrici di
handicap.
2. Nel caso in cui il provvedimento di delega non contenga apposite direttive per
l’espletamento di dette funzioni, l’esercizio delle stesse è disciplinato dalla
legislazione in materia.
2. L’albo informatico deve essere strutturato con capacità e modalità operative tali da
consentire l’esaustiva ottemperanza a tutti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione delle informazioni previsti dalla legislazione vigente.
3.Il Sindaco individua con provvedimento formale il responsabile della tenuta
dell’albo pretorio e del rispetto degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione
delle informazioni previsti dalla legislazione vigente.
1.Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione
palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone,
quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull'apprezzamento delle
qualità soggettive di una persona o sulla condotta dalla stessa tenuta.
2. Le sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari sono pubbliche. Nel caso in
cui debbano essere formulate valutazioni ed apprezzamenti sulle capacità
professionali ed anche morali inerenti a “persone” il Presidente dispone la trattazione
dell’argomento “in seduta privata”.
3. I verbali delle sedute sono firmati dal Presidente (del collegio deliberante) e dal
Segretario comunale.
4. Quando nel corso delle adunanze si presentano situazioni che non sono disciplinate
dalla legge, dallo statuto, e dal regolamento la decisione interpretativa è adottata dal
Presidente del Consiglio, ispirandosi ai principi generali dei predetti ordinamenti,
udito il parere del Segretario generale e dei Capi Gruppo presenti in aula.
4. Il Consiglio comunale, tra le altre funzioni previste dalla legge, definisce gli
indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti,
aziende e istituzioni e provvede alla nomina dei propri rappresentanti presso enti
aziende ed istituzioni, nei casi previsti dalla legge.
6. Gli atti deliberativi approvati dal Consiglio comunale devono individuare gli
obiettivi da raggiungere nonché le modalità di reperimento e di destinazione delle
risorse e degli strumenti necessari.
3. Per essere eletti alla carica di Presidente e Vice Presidente del Consiglio i candidati
dovranno riportare il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri
assegnati.
b) convoca e fissa le date delle riunioni del Consiglio comunale, sentita la Conferenza
dei capigruppo ed il Sindaco, se questi non ricopre la carica di Presidente;
d) ha poteri di polizia nel corso dello svolgimento delle sedute del Consiglio
Comunale;
h) esercita ogni altra funzione demandatagli dalla Legge, dallo Statuto o dai
regolamenti dell’Ente;
-in caso di dimissioni dalla carica, che devono essere rassegnate per iscritto, con
apposita nota indirizzate al Consiglio Comunale e sono valide, efficaci ed irrevocabili
dalla data di acquisizione al protocollo del Comune; nel caso in cui la Presidenza del
Consiglio comunale sia ricoperta dal Sindaco la rassegnazione delle dimissioni dalla
carica non comporta la rassegnazione delle dimissioni dalla carica di Sindaco;
8. La nomina del nuovo Presidente viene effettuata nella stessa seduta consiliare,
subito dopo l’approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente
precedentemente eletto. In ogni caso, fino alla nomina del nuovo Presidente del
Consiglio comunale, la presidenza è assunta dal Vice presidente e, in caso di assenza,
impedimento o dimissioni di quest’ultimo, dal consigliere anziano.
2. Le sessioni ordinarie devono essere convocate nei tempi stabiliti dal regolamento
sul funzionamento del Consiglio comunale.
8. Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento di
funzionamento del Consiglio Comunale.
9. La prima convocazione del Consiglio comunale subito dopo le elezioni per il suo
rinnovo viene indetta dal Sindaco entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e
la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.
1. Entro il termine di 60 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento,
sono presentate, da parte del Sindaco, sentita la Giunta comunale, le linee
programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato
politico – amministrativo.
3 Nei termini stabiliti dal regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, il
detto Organo provvede a verificare l'attuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei
rispettivi assessori, e dunque entro il 30 settembre di ogni anno é facoltà del Consiglio
provvedere a integrare, nel corso della durata dei mandato, con adeguamenti
strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle
problematiche che dovessero emergere in ambito locale.
ART.16 - Commissioni
3. Ai sensi del presente Statuto si intende per “giusto procedimento” quello per cui
l’emanazione del provvedimento sia subordinata alla preventiva istruttoria corredata
di pareri tecnici, contabili ed alla successiva comunicazione alla Giunta ed ai
Capigruppo consiliari.
4. I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune nonché
dalle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili
all'espletamento del proprio mandato. A tal fine essi hanno diritto di visionare gli atti
e documenti anche preparatori e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini
dell’attività amministrativa. Non è ammesso opporre rifiuti atti a limitare il diritto del
consigliere comunale all’esercizio delle proprie funzioni di indirizzo e controllo.
2. Qualora nel corso del mandato si rilevi l’esistenza di una causa di incandidabilità
del consigliere in carica, ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 235/2012, il Consiglio
Comunale deve dichiarare la nullità dell’elezione del consigliere, con conseguente
annullamento della relativa convalida e decadenza dalla carica. La decadenza di
diritto dalla carica si determina, in ogni caso, dalla data di passaggio in giudicato della
sentenza di condanna, per i delitti di cui all'articolo 10 del D.Lgs. n. 235/2012 o da
quella in cui diviene definitivo il provvedimento dell’autorità giudiziaria che
commina una misura di prevenzione. La medesima conseguenza si determina in caso
di emersione di una delle situazioni indicate all’art. 60 del D.Lgs. n. 267/2000 come
causa di ineleggibilità, o di una delle condizioni di incompatibilità indicate agli artt.
63 e ss. D.Lgs ultimo citato, ove non rimossa.
3. Il Consigliere comunale può essere rimosso dalla carica, con decreto del Ministro
dell’Interno, quando compia atti contrari alla Costituzione, o per gravi e persistenti
violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico ai sensi dell’art. 142 del
D.Lgs. n. 267/2000.
4. Il Consigliere è sospeso di diritto ove sia stato notificato dal Prefetto al Consiglio
Comunale un provvedimento giudiziario che comporti la sospensione, per uno dei
casi di cui all’art. 11, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 235/2012. Inoltre, il Consigliere può
essere sospeso a norma dell’art. 142 del D.Lgs. n. 267/2000, con provvedimento
prefettizio, nelle more del decreto di rimozione per atti contrari alla Costituzione o per
gravi e persistenti violazioni di legge, qualora sussistano motivi di grave ed urgente
necessità. Il Consigliere sospeso non può esercitare alcuna funzione connessa con la
carica, e non è computato al fine della verifica del numero legale per la validità delle
sedute del Consiglio comunale. Il Consiglio comunale, nella prima seduta successiva
alla notifica del provvedimento di sospensione del Consigliere, delibera la temporanea
sostituzione, a norma dell’art. 45, comma 2, del D.Lgs. n.267/2000. La sospensione
cessa di diritto allo scadere dei termini di cui al comma 4 del precitato art. 11 del
D.Lgs. n. 235/2012, ovvero quando, prima di tale scadenza, sia stato comunicato un
provvedimento giudiziario dal quale derivi la cessazione. Tale provvedimento deve
essere tempestivamente pubblicato all’albo pretorio informatico del Comune e di esso
viene data notizia nella prima seduta successiva del Consiglio Comunale, cui ha
ovviamente diritto a prendere parte il Consigliere, se reintegrato nelle funzioni.
Viceversa, se la sospensione è cessata per far luogo alla dichiarazione di nullità
dell’elezione, alla decadenza dalla carica o alla rimozione per una delle cause di cui ai
commi precedenti, il Consiglio comunale, nella prima seduta utile, provvede alla
surrogazione.
2. Ciascun gruppo consiliare deve essere composto nei termini previsti dal
regolamento comunale.
4. La conferenza dei capigruppo viene sentita, salvo i casi di urgenza, prima della
formale convocazione del consiglio comunale, in merito agli argomenti che
s’intendono iscrivere all’ordine del giorno. In tale sede i singoli capigruppo possono
proporre l’inserimento di ulteriori argomenti, i quali, ove assentiti, verranno iscritti di
seguito a quelli indicati dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio. Per i casi
d’urgenza la convocazione della conferenza dei capigruppo può essere sostituita da
informale comunicazione per le vie brevi degli argomenti da trattare nella seduta.
ART.21 - Sindaco
1. Il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite dalla
Legge, che disciplina, altresì, i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato
giuridico e le cause di cessazione dalla carica.
- che esercita le funzioni attribuitegli dalle Leggi, dallo Statuto, dai regolamenti;
3. Il Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio comunale, provvede alla
nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti,
aziende e istituzioni.
4. Il Sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio
comunale nell'ambito dei criteri indicati dalla Regione e sentite le categorie
interessate a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei
servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti
delle Amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici
pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di
popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che
lavorano.