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Si feciste, negas. Ci si aspetta che questa massima della realpolitik funzioni soltanto nei coni
d’ombra della stampa ufficiale e nelle trame di palazzo, e non che venga adoperata in piena
luce mediatica . Ci si aspetta che uno che usa La Bestia come strategia di comunicazione
social, voglia almeno prendere all’amo il grande Leviatano e decidere sullo stato
d’eccezione. Salvini, come il dio cabalistico, pare si accontenti di giocarci in qualche ora
buca di #detox dal Papeete, in quel Mediterraneo che Opicino de Canistris definiva
“diabolicum mare”.
Perché nel far cadere il governo, e poi subito dopo cercarne i responsabili nella plutocratica
sicumera del partito di Bibbiano equipaggiato con il panzer dell'europeismo, a mio parere,
c'è un sublime amore per la contraddizione e per il Nulla al fondo di ogni potere costituito.
Penso a Nobert Wiener che nelle sue visioni cibernetiche paragonava l’Informazione al bene
e l’entropia al Male radicale. Mi chiedo se l’entropia prodotta dall’apertura dei sistemi chiusi
dei grandi partiti della prima repubblica non possa che continuare ad aumentare. I nostri
termometri politici segneranno mai la morte termica delle
camere parlamentari? Di certo di esperimenti sulla caduta dei gravi se ne sono fatti nel vuoto
estivo.
Eppure, chiedendo aiuto al cuore immacolato di maria, mi domando davvero come sia
possibile che Salvini ( probabilmente) riuscirà a superare, rinfrancato nello spirito e nei
consensi, questa crisi di governo. Ovviamente, perché il governo rosso-giallo ( leggevo ieri
sul Corriere che giallo-rosso dava fastidio ai romanisti) è un automatismo parlamentare per
scongiurare le elezioni, ma è anche un automa che difficilmente avrà vita lunga, se mai di
vita si possa parlare. Ovviamente, perché Salvini, un po’ come Shakespeare secondo
Coleridge, è un uomo che sa stare nel Negativo, ovvero è perfetto all’opposizione.
Mi piacerebbe andare un po’ più a fondo, e mettere un po’ d’ordine in questo casino
elettorale.
E forse proprio dal Male Radicale bisogna cominciare. Per alcuni Salvini lo incarna ( fascista
sessista razzista ecc, i mali secolari del nuovo millennio), per altri è un Salvatore, una
metafora cristica pronta a portare lo Spirito nella Legge, ed è sceso dal cielo con la spada.
Forse Salvini è un sogno collettivo da cui dobbiamo ancora svegliarci. O forse, riprendendo
l’Empedocle di Hoderlin, tra una partita a racchettoni e una foto in ministero, “Lui è la Vita, e
noi ne siamo il sogno”