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Un’adolescenza dodecafonica Mark Wallace nnaltoa destrasulfrontespiziodel mio spa", todel concerto opera24di Anton Wel jernc & Tamia frat" Mark Wallace /1210802985/ SanFrancisco”-Escritasutte iBSe,CO” Gr quelle penne asferablache ORT sate completa .cingue anni dopo, sono Pass fit mrente di meda.AiPepocaavevo26annisST 0) 1. Te scucle superioricon un annod’ ‘anticip ee each | dato subitoal college. Enon. ‘avevo ancora cap! | GHeoncerto di Weberneraun capolivor? | {Yeepressione atta, olteched nee, | Gro musicale. Néavevo capitocte ge Bro musicaleavrebbe segnatoilcorso dellamiavita. ‘Lamia educazione: musicale er CO- sminciata moto preston modo infor, | mile: Leggevo la musica al piano git @ | quattro o eingue anni grazie agli inse- | gnamentidimiopadre, cheallorastav2_ ho; | passando dalla fase | hippy e che tra i suoi notevoli talenti | musicali poteva vantare un ottimo toc- | co funky al basso elettrico. ‘Una volta) | ereditato da Iu non solo la musicalita, | spirito che emanava dai suoitrumenti | madre rimase incinta dime (eroil primo iglio)eimiei | genitori si accorsero di non poter pagate le spese | ospedaliere, mio padre prese una decisione sofferta: | mise in vendita la sua ultima moto, una splendida | Norton s00 Single dei primi anni sessanta, Nei miei | ricordi, per comprarla aveva dovuto vendere il suo | ultimo contrabbasso. Quando pero gli ho chiesto se eravero ho scoperto che avevo romanzatolavicenda: | inrealta nondiscendevoaffato da unostrumentoad | arco. Almeno la storia che aveva venduto la sua ulti | ma moto per farmi nascere era vera? “Verissima”, mi haassicurato. Non ero particolarmente portato peril piano, ma gitdaadolescente sapevo suonare braniclasscisem- plici-con un po’ difortuna edi concentrazione peri fo nuova: MARK WALLACE ‘ ae ve nodelle sonate di Mozart-purnon avendomaipreso ‘aah Jezioni. Avevo anche cominciato a comporre dei pic- eee, | colimotivicon cuicercavo di scimmiottare alcune F cose che avevo intuito suonando, anche se non sape- yoancoraesprimere con precisione cosafossero:!0r- dine architettonico di Bach, 'esuberante € sublime alchimiamozartianae via dicendo. ‘Conoscevo cosi poco le basi della musica chenon avevonemmeno idea di come si ottenessero questi ff ba a dicinote disponi dette “sensi alla tonica, lanotac Ghiave di do maggiore principio, rare quest .splorare, una cosa si dafareal .Finché non ile beatnik a quella gj anton Webern pesantimarce funebri eo musica classicaocci she usa solosette dclledy. npariedella aula scala diatonic solos z ijhisvunostrumentocomeil pian e,alcune di questen Folaconvenziones quest im portanoadaltrenote,inpa ype dailnome alla chiave il te, Secon peresemD9) Prose one rtano ad al acon ae cert accra ena seer dacerdig ordine pow sccentuare la spinta inva Girezioni, si possono aggiungere delle diner onze ereando una tension che, iswonaasica assica, deV'essere risa Re creando, ritardando e risolvendo squestetensioniavariliveli-eattingen: 4p alla tradizione plurisecolare della musica che comunemente chiamiamo ‘eufonica, cicé piacevole all’orecchio-j ompositriclassici occidental sono Giuscitia ottenere ogni genere dieffeto ‘musicale immaginabile, da eteree cat- __ tedrali ditranquillo equilibrio a cupee ‘certi accor "All'epoca non ero capace di creare strutture del genere. Comporre, per me,era poco pitiche un: diver- enento,uin altro modo per esplorare, urna cosanuola dda fare al piano. Finché non ho sentito i concertodi ‘Anton Webern. {Quel:2luglio che avevo segnato sul spartitoera ‘unmartedi. Miricordo che avevo passatoil finesetie ‘mana nelpiecolo appartamento del mioamicoScaty con in sottofondo il rumore incessante del traffica sulla salita i Oak Street. Vedevo nella mia mented spetti dei coinquilini appostati dinascostodietole porta, come per sorprenderciin qualche atoillesio traggressivo. Non conoscevo Scott da molto e PAN diquel giomo avevo parlato con i solo poche ale Erapiiigrande dime, aveva21022 anni. Face q cosa per me insolita, mi ero presentato dopo avert sentito suonare un set acustico in un nel uartiere dove abitavo, in cui accompagnavt trabbassoun cantautore locale. Quel giome nel suo modo di suonare timidezza, Avevo anch’iole mic F Bach, David Bowie, Elvis Costello: Mas mapersona che conoscessicheamavt sica almeno quanto le canzon'- esuberante,un po’ strambo;avevant bile e una competenca enorme me as dell adulo vet ero ali ‘afi Fra quello che soa osu so park Aun viele ia emo a sac Micordosopetatolig nheardo che ¢ : oe tulle quando sath na sul discoe ab : a ticolari dh quella giornata colnquilinieran toda fan sniraga220rs po! proce: ho dimenticati, Pet chi lospartivo. Mt accantoall alto appoggiato latest vo sentitoi rusclo dela punting del primo soteo, Po, quando sono entra tenis ili occhi abbiamo cominciato a scorrevano sulle pag ‘cunconcerto,quello ‘misembravaunpo'ti ‘ogre Ie note che ella part li Webern pitto= ienoncémal ne, Lattacco presenta con | | gest brevisnonabbastanaa per formareunattase.e archi che Poi, aun ‘sembra che il pianoforte ‘ache gl strumentiscavano, quasi {oro regstrpidtbassi, mi accorno | shoteinizal det egnie detlatromba vengono Pes alterate, dal pianoforte. {ey 8 onorizxano la stessa i fiancati agli arta che fino aquel mo~ tau tato ai avolto nella parte alta della seal 1 Storie vere ‘Toni Anderton, | taster ee Aivortiata dalmatito, | ete per nom pagar lt ‘iment per aloo fila eraundaton ‘iver in Canada, Era inizio degii anni settanta “eioho deci dinon _mentreicoloricontinuanoaca intenderlanone’entranient ‘certo sembra timbri ricchi del violino e della viola ora si aprono & umbiare scoproun'altra ona, ciot che la melodia per come sono abituato a con tutto questo. Icon comporsunicamente di quest piccol gent atomizzai Liossevoriversarsisllepagine del- ospartitoeeffettod sconvolgente- uel giomo non é venuto nessuno a di- ‘sturbarci, ma se anche lo avesse fatto non avrebbe scoperto nulla di sconve~ niente, Stavamo solo ascoltando musi- ‘a, anche sein qualche modola sensa- ‘zione era quella di un'esperienza inti- ‘ma, come la scoperta di un segreto meraviglioso e tensa e rischiosa quanto il sesso (al quale, invece, do- fomatoavivere negli | yeyo ancoraessere iniziato). ‘Una delle vit della notazione musicale e delle moderne tecniche distampaé che unlibrettodicarta sottle, quasi senza peso, pud riuscire acontenere tut- thigi | talamassa il movimento eilcolore di unorchestr. ‘wannoin | La partitura di Webern & snella. Le settanta misure pre pitt appassionante man mano che la musica anda- ‘va avanti, Leggevo i nomi tedeschi degli strumenti ‘elencati sul margine sinistro della pagina e seguivoi i simile in un altro, come se le voci Mi tio, annotanddo mental Tegature, seg ee dies teen di cape daevero Ex site Tunica cosa che tose improwisare moment In qualche modo, ere Hignificatod avant mi sarebbcro patsche, lebat ancwam alla pagina ved acoperto ce la musica a Piguestainpartcolare,avcva un uttouallo che avevoascoltaofno a: tuto pit allfistante e mi ero sent wampgnevoluzione di questo modivo wi Sendomicontochenonavevanl TMsfavevo intuito nella musica class. Sitequiibeie sulla simmetra. Sfrueara diversa: una comice di ingradodisentireconleorecchie tapivo, Per quanto stile mi fos evoconto che cen'erauno, wn mnidicevachelamusicaeracon tuna pienezza diversa da quella di Non ceraunachiave,e que tuna sola nota aveva que! tipo d musica sembravacrescere sufonc. ano da lei stessa, anziche prend: enti comuniadalribranis niattraversolenote le Forse eroattirst0 ehé lamia vita ne ave eraunaspecie ¢ lithe sradicamen'o Jasciato New Yo: 3! spinta dell'attrazione di mio padre che si stavano afiermando e per dell’epocache sostenev alla terra. Passavamo da una casa r volta fermandoci in una comune, app senzacriterio. Come le figure di Webe= tevamomai dimuoverci:dopo un: vamole tende, a volte anche prima. Non per simoiin fuga omio pasire fosse nell’esersto disertatoo perle sue esigenze dilavoro, ms se~P ‘cemente perché non trovavamo pace. Quanss tredici anni avevo gid cambiato case dies Spesso ho dovuto lasciare la scuola a meta dire addio agli amici. I nostro sembrava un ces nosenzadirezione. ‘Mio padre lavorava nelle aziende agricole oF faceva mestieri satuari come tostare il caffe © sportare tappeti. Insieme a un amico arrotonss ‘smantellando vecchie fattorie abbandonate ¢ v=" dendo il legno stagionato ai decorator: inter: ¢ a ode Ho uimmagine diag Se ea trave portante diunfienile dismesso de diventato trapezoidal ‘conte pareti sporche c PBainppicanterestavaacavalcion: Pt crebarcollavaccollassava,domando, Be aecaladevocine, quasi pera Iaith nn ssc rosso da alsa Neem, Conicavato avevacompraty Geant diveto dep strezziper costruiele deal nota cs Dopo pochigori eran ga rote. Bis carmpagna avevail suo fascino.. miei Bo affettosicinlineedimassima crav Milianche se poveri Sgranocchiavo gl aspri frabarbaro che cresceva all’ombra fresca Halanosta casa e nelle serate tiepide acchiappavo pales rato. Ricordo Ancramdale ei suo jstallizzato nel tempo, con le vecchie assi delpavimento,irfiessiopachi dele fini Best giganteschiscafalinnoce scuroe palledelbancone,irotolidicaramelleco- arattoli di vetro pieni di durissimi dolcetti i che ioe miofratello piccolo chiedevamo Per diversi mesi, quando avevo dieci anni, itato sulla stessa strada del negozio, in idi sedici stanze con vari ettari di terra. Era fe Hilary Masters, il figlio del poeta Ed- fers, che nella sua Antologia di Spoon Ri- ‘raccontato la vita in una piecola cittadina, ‘molto pitigrande della nostra. Masterssi yun sabbatico oppure era docente ospite in sit, emo padre era stato assunto co- della proprieta perun anno. incombenze di casa Masters, durante ‘era chiudere quella che noi chiamavamo ca”, Nella planimetria dei miei ricordila ‘compostadaun salotto accoglientecon iinetto di marmo, una camera daletto do- dentraree,inmezzo, un corfidoioaltoe scaffali dal pavimento al soffito pient di Non mi ricordo ititoli dei J atorso nu lici insieme, 0 almeno erano costanti. Mi érimasta mpressauntimmagine di quel periodo: sto cercando mio padre in casa~ era particolarmente malandata “elotrovo in una delle camere da letto al piano di sopra. Sbircioattraversola portamentre la luce fltra dalla finestradifrontee inondala stanza vuota espo- glia. C’é solo un materasso sul pavimento 0 forse é Punica cosa che mi ricordo, perché scopro che mio padre non é da solo: sul materasso c’é una donna, ‘muda o quasi, enoné miamadre. Nei mieiricordi, la porta sichiude lentamente eio sgattaiolo via. Lamia ‘memoria ha sbagliato casa 0 periodo, dice mio pa- dre, ma a scena era del tutto plausibile: imiei geni- tori hanno avato per anni un matrimonio aperto. La parentesicifuiquandomio padre, che era tatol'isti- gatore della nostra fase hippy, decise che voleva di ‘nuovouna relazione pittradizionale. s eritianord diNew Yorkpersta- beessere fattodisfumature,perché abbiamoappena cominciatoa fareiuideadi cosa bianco enero, alto cebasso, giusto e sbagliato. Perme era impossibile af- ferrare il concetto della transitorieta quando nella ‘mia mente sistavaappena formandoquellodellaper- ‘manenza. Negi anni in cui vagavamo perlo stato di New Yorknon desideravo consapevolmentelastabi- lita, anzi, avevo sviluppatounsenso profondodellin- stabile, tna convinzione radicatae persistente che in , pen= jovevo eggero te, in , presi dificio squal- Cera vend j tutti legno, erde¢ rativo notut- venta- le cor zione- feorprensdente economia limaterialiche riesce a forma a ognisingolo momento della composi: faspettandomi di vedere quelle forme simili a liprendere il volo mentre giravo le pagine. “Teassierimitenevanod'occhio (oalmeno cos\im 0) come se fossi stato sul punto di scappare furtiva. Bisognava capirliznessunoneiparag- anfibi ner, giubbottodi pelle, jeans bucatie fia spazzola. Avevo scoperto il punk proprio 10, giisto in tempo per ititoli di coda della ga della Bay area, e di soto indossavo una qual- ante del’ uniforme che portavo quel giorno. epoca il punk era una scelta di moda, ma era luna precisa scelta sociale. Perme e molti dei amici, urgenza caotica del punkeraunmododi frastare il conformismo della societa che ci cir- Wa. Portare la spilla punk conla A cerchiata vo- ribellarsi contro gli stronzi vestititutt ugua~ America di Reagan che cercavano di mettere Paletti alle nostre esperienze, ai nostri comporta- i, ainostri desideri.Seil punkavevaabbattutola ica popolare, anche noi potevamo abbattere le re della vita che ci veniva imposta o almeno varci. Questo, ovviamente, lo dicono i giovani di le generazioni. I punk, perd, aveva qualcosa in rifiutoperla melodia. I concerto di Webern, quando stato conce- pito, era 'espressione di un'analoga rottura ‘conilpassato. Invece diusarcle scale,lenote sensible le strutture diaccordi che icompo- tori classici avevano: piazza pulitadi tutte queste relazioni, ‘suo maestro Arnold Schénberg. Come: profondoe legittimo. Per chié dispostoad ascoltarla alle sue condizioni, pud essere coinvolgente come un preludio di Bach, emozionante come una sinfonia di Beethoven, toecante come un nottumne di Chopin. Gilt dal primo ascolto,il concerto di Webern per meeratutte questecose-Eproprioperché era diverso da tutto quello che avevo ascoltato prima, riusciva a trasportarmi in una dimensione musicale incom mensurabilmente pit brillante. Ne avvertivo il con troll, affascinante opera di sistematizzazione. Ma rieonoscevoanche leseelte espressive di Webern, gl “Clementi che rendevanoiil suo concerto qualcosa di pid un abile esereizio di geometria musicale: ac Fondo di sei note alla fine del primo movimento, che crea un/armonia diparidensitarispettoaruttocioche ‘iene prima; la cadenza lenta e regolare del secondo movimento} la musica chea volte spinge in avanti altre rallenta fino quasi a fermarsi; il contrasto trai pizzicatie le areate. Tutto questo toccava corde che Evevo sentito suonare dentro di me tanto tempo pri- ta, Eraunasintesitrailrigore dellamusicaclassicae laribellioneche apprezzavonel punk. Nel concerto di ‘Webernil casera trasformato: non negato, non pla ‘cato, maelevato, reso parte integrante di qualcosadi pitigrande.Lapparenteanarchia dell’atonalitaaveva | permeunsenso che la musica lassica nonaveva. Era una musica diversa, che sembrava provenire da un posto sconosciuto, tn posto che non pensavo ‘nemmenoesistesse. Unluogoalla deriva senza anco- ‘a,ma al tempo stesso familiare. In quella musica Ceraqualcosa diforteestabile, ma anche dirapidoe sfuggente, come se fosse stata costruita su idee che ‘erano simultaneamente in movimento e a riposo, nee che i mescolava al suono di casa. Potevo metteri insie~ ‘me nella mia musica in modo da farli convivere in ;metteriiinsieme nella mia vita? Se scri- finoaquelmomentoera statoun diversi- inciavoaintravedere un obiettivo alloriz~ itanto da scoprire nel mondo da cui veni- sesolofossiriuscitoa entrarci. to sette o otto dollar, ri taoguadagnatifalciandoipra-

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