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Sabato 13 Novembre ore 21,15 Cinque mottetti dai Sacri Concerti
Duomo di Monreale opera seconda (1707/08)
A. Scarlatti pag. 11
Domenica 14 Novembre ore 21,15 Sinfonia in si minore per Archi
Duomo di Monreale “Al Santo Sepolcro”
Vivaldi
Il Cammino della Croce in melologo
Testo letterario recitato “Via Crucis”
Lo Cicero pag. 14
S aluto con vero piacere la cinquantatreesima edizione della Settimana
di Musica Sacra di Monreale: un appuntamento con l’arte atteso ogni
anno con interesse sincero e, ultimamente, anche con rinnovata e crescente
simpatia.
A questo nuovo stato di cose largamente ha contribuito una felice congiuntura
di attenzioni, della cui promozione un merito prioritario va riconosciuto all’As-
sessorato Regionale del Turismo e Spettacolo. Di fatto essa ha visto l’impegno
sinergico dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, del Conservatorio di Musica di
Palermo, ma anche della Facoltà Teologica di Sicilia, oltre alla sezione com-
petente di “Musica Sacra” della Curia di Monreale. Al comune sentire di tali
entità istituzionali si deve, a ciascuna per la sua parte, che il programma della
Settimana - ritornata finalmente ad essere interamente “monrealese” - risul-
tasse di ottima levatura quanto all’offerta delle musiche e alla dignità artistica
delle esecuzioni.
Rientra nel novero degli aspetti positivamente congiunturali - un aspetto certa-
mente non secondario - il nuovo sistema di illuminazione del Duomo di Mon-
reale portato recentemente a inaugurazione. La nuova illuminazione che, come
è stato più volte notato, ha fatto sì che il ricchissimo patrimonio musivo del
Duomo entrasse come non mai in dialogo con i suoi estatici fruitori proprio
mediante il linguaggio ad esso più proprio, la luce, non potrà mancare di dare
il suo contributo al pregio culturale della Settimana.
A partire da questi buoni auspici non pare che si possa avere motivo di nutrire
S. E. Salvatore Di Cristina dubbi sulla buona riuscita di questa Settimana, che in ogni caso desidero affi-
Arcivescovo di Monreale dare con fervida speranza alla benedizione di Dio Pantocratore.
D odici appuntamenti di prim’ordine costituiscono il filo conduttore del
programma della 53^ edizione della Settimana di Musica Sacra che avrà
luogo dal 12 al 21 novembre 2010 a Monreale.
Il Duomo e altre incantevoli chiese dalla cittadina normanna accoglieranno
un pubblico affezionato e qualificato, che di anno in anno sostiene con la sua
presenza e pubblicizza con il suo giudizio una manifestazione di assoluto rilie-
vo internazionale.
Ancora una volta il ricco cartellone offrirà una pluralità di offerte culturali
che troverà apprezzamento sia tra i numerosi cultori che giungeranno da lon-
tano, che tra il pubblico siciliano che attende sempre con rinnovato interesse
questa iniziativa.
La Regione Siciliana sostiene anche quest’anno la Settimana di Musica Sacra,
senza farle mancare il suo apporto. Tutto ciò garantirà l’adeguata pubblicizza-
zione dei concerti e accoglienza degli orchestrali, molti dei quali stranieri.
La Sicilia si presenta attraverso la settimana monrealese sul palcoscenico in-
ternazionale con un prodotto culturale di grande rilievo accompagnandolo
con l’offerta aggiuntiva dei suoi tesori artistici, che saranno certamente moti-
On. Raffaele Lombardo vo per i tanti ospiti di una conoscenza più approfondita dell’immagine più vera
Presidente della Regione Siciliana e positiva della nostra Regione.
N on c’è modo migliore di iniziare la nuova stagione culturale che con
la Rassegna Internazionale di Musica Sacra di Monreale che si svolge
nel suo incomparabile Duomo, luogo ideale per le grandi esecuzioni musicali
sacre, liturgiche e spirituali. L’Amministrazione che ho l’onore di presiedere
continua, con entusiasmo, a collaborare nell’organizzazione della Settimana
di Musica Sacra.
Si ripeterà il rito unico ed inimitabile di questo appuntamento: l’incontro con
una Città contenitore di musei, che offre infinite occasioni di spettacolo, ma
che rappresenta e mette in scena prima di tutto se stessa. Al Complesso Gu-
glielmo II, che resterà fruibile per tutte le serate dei concerti verrà esposto per
la prima volta il famoso dipinto del pittore manierista Filippo Paladini raffigu-
rante il martirio dei santi Placido e Flavio. Grazie alla sinergia tra la mia Am-
ministrazione e la Sovrintendenza ai beni culturali ed ambientali, il Chiostro
dei Benedettini recentemente illuminato, in questa occasione, come gli altri
monumenti, sarà aperto al pubblico per ricreare quell’unicum del Complesso
Abbaziale. Quest’anno per la prima volta nella storia della “Rassegna”, al
fine di rafforzare il legame con il territorio, abbiamo voluto dedicare, con un
concerto, uno spazio ai giovani e ai bambini alcuni dei quali si esibiranno nel
coro delle voci bianche. Rivolgo, infine, un sincero ringraziamento a tutti gli
organizzatori e collaboratori, un benvenuto a tutti i partecipanti; auspico che
Avv. Filippo Di Matteo questo evento diventi sempre più occasione di crescita culturale, sociale, eco-
Sindaco di Monreale nomica e turistica per la mia Città.
T erribilis est locus iste
“Terribilis” inteso come straordinario, che atterrisce per la sua infinita
forza e maestosità.
Penso che la musica sia l’idioma di Dio. Essa ci raggiunge, dagli spazi infiniti
dal tempo della Genesi, percorrendo l’Universo, fino a divenire, decodificata
dall’uomo, creatura che attraverso essa, da lui interpretata, si ricongiunge per-
fettamente a Dio.
La programmazione artistica della 53^ Settimana di Musica Sacra di Mon-
reale è stata concepita come un prologo ad un progetto triennale, che ispire-
rà le prossime edizioni, tematicamente dedicate alla Cosmogonia o Genesi,
alla vita di Cristo e all’Apocalisse.
Le linee guida sono ancora la ricerca e l’apertura a linguaggi musicali ed
esperienze anche di altre culture e genti. Infatti il nostro progetto artisti-
co quadriennale intende ridare alla “settimana” quell’internazionalità e la
colloca nei circuiti internazionali della musica sacra.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana, che dall’anno scorso e per il prossimo triennio
ha la responsabilità della direzione artistica della manifestazione, è la prota-
gonista principale dei due eventi che aprono e chiudono la rassegna: la monu-
mentale Ottava Sinfonia in do minore detta Apocalittica di Bruckner e la Missa
Solemnis di Beethoven. All’interno di questi due capolavori della grande mu-
sica un percorso che va dal repertorio del ‘500 italiano con Palestrina, De
Victoria e Salomone Rossi, a Mozart con il suo rarissimo Davidde Penitente
passando per Rachmaninov con i suoi Vespri fino al Britten dell’Arca di Noè
per arrivare ai contemporanei Liberto, Pärt e Giya Kancheli, interpretato
da Franco Battiato.
Desidero sottolineare che la nostra esecuzione della Missa Solemnis, per
l’ottimo cast riunito, per il celebre direttore d’orchestra Alain Lombard e
per il coro filarmonico slovacco potrebbe benissimo figurare nella program-
mazione dei migliori festival internazionali da Salisburgo a Lucerna, da Pa-
rigi a Vienna.Per la prima volta, in 53 edizioni, un progetto, l’Arca di Noè
di Britten, che vede protagonisti, sotto i mosaici del diluvio universale della
navata centrale, un centinaio di bambini, cantanti, attori, musicisti che da-
ranno vita ad uno spettacolo emozionante che coinvolgerà tanti altri piccoli
ascoltatori. Per molti di questi bambini è la primissima esperienza canora
e il primo contatto con il mondo della musica. Sottolineo la coproduzione
della Settimana di Musica Sacra di Monreale con la Fondazione Musica per
Roma, gestore dell’Auditorium di Roma, per il progetto che vede l’esecu-
zione delle musiche del compositore georgiano Giya Kancheli da parte del
nostro Franco Battiato, accompagnato da un coro di voci bianche dell’Or-
Arch. Ester Bonafede
Sovrintendente dell’Orchestra chestra Sinfonica Siciliana. Questa prima esperienza di coproduzione apre
Sinfonica Siciliana le porte ad altre possibilità future già dal prossimo anno.
Venerdì 12 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
Organista dell’abbazia di Sankt Florian, Joseph Anton Bruckner (Ansfelden 1824 – Vienna 1896)
ebbe una formazione musicale a contatto con la grande tradizione sacra sia cattolica che luterana
che influenzò anche la sua produzione sinfonica nella scrittura orchestrale, il cui impasto timbrico
evoca efficacemente le sonorità dei registri dell’organo. Ciò è evidente nella Sinfonia n. 8 in do mino-
re, composta nella seconda versione definitiva nel 1889 e soprannominata apocalittica per il grande
crescendo emotivo che nel terzo movimento, Adagio, invece di sfociare in una grande perorazione
finale, raggiunge delle sonorità rarefatte. Di grande fascino è il primo movimento, Allegro moderato,
che, secondo le affermazioni dello stesso compositore, si può considerare un drammatico annuncio
di morte grazie ai sinistri rintocchi di una campana a morto, mentre il secondo, Scherzo, rappresenta
il Michele tedesco, immagine del buono e semplice teutone. Grandioso con ritmi di fanfare e squilli è
il Finale di questo grande monumento sinfonico eseguito per la prima volta a Vienna il 18 dicembre
1892 sotto la direzione di Hans Richter.
Stephen Barlow
Corista presso la Cattedrale di Canterbury, ha studiato alla King’s School‚ Canterbury. Vincitore della
borsa di studio per l’organo presso il Trinity College‚ Cambridge‚ dove è stato direttore musicale dell’Or-
chestra da camera dell’Università e del coro da camera e fondatore del Coro Bach dell’Università.
Seguì un periodo presso la Guildhall School of Music and Drama‚ dove studiò con Vilem Tausky. Nel 1977
cominciò una lunga collaborazione con Glyndebourne dirigendo The Rake’s Progress. Co-fondò Opera 80
dove è stato direttore musicale fra il 1988 e il 1991. Durante questo periodo è stato direttore residente della
English National Opera‚ ha diretto la Scottish Opera‚ Dublin Grand Opera‚ Opera Northern Ireland‚ Opera
North e debuttò al Covent Garden dirigendo Turandot‚ tornandovi successivamente per Die Zauberflöte. È
stato direttore artistico di Opera Northern Ireland dal 1996 al 1999. Fra le produzioni dirette The Cunning
Little Vixen all’ENO‚ La Bohème al Grange Park‚ Idomeneo‚ Il Barbiere di Siviglia‚ Fidelio e Madama
Butterfly a Belfast‚ Albert Herring‚ Falstaff‚ Le nozze di Figaro e Die Entführung aus dem Serail a Gar-
sington e Madama Butterfly con Opera North.
Stephen Barlow ha fatto il suo debutto internazionale nel 1989 dirigendo The Rake’s Progress per Vancou-
ver Opera‚ da allora vi è ritornato per Madama Butterfly e Tosca. Il suo debutto negli Stati Uniti è stato nel
1990 quando ha diretto Capriccio con la San Francisco Opera e Dame Kiri Te Kanawa e il suo debutto au-
straliano‚ nel 1991‚ con Die Zauberflöte per la Victoria State Opera. Conseguenzialmente impegni all’este-
ro hanno previsto Elektra e il Faust di Gounod a Siviglia‚ The Cunning Little Vixen a Berlino‚ Capriccio e
I Capuleti ed I Montecchi a Catania‚ Rigoletto a Tirana‚ Il Barbiere di Siviglia a Riga‚ Madama Butterfly‚
Don Giovanni e Il Trovatore ad Auckland‚ La Cenerentola e Turandot con la Florida Grand Opera‚ Car-
men a Melbourne‚ Turandot a Miami e Romeo et Juliette per la State Opera of South Australia.
In aggiunta alla sua attività operistica ha diretto la maggior parte delle orchestre inglesi e straniere; le dire-
zioni di concerti lo hanno portato a Aarhus‚ Adelaide‚ Amsterdam‚ Belgrado‚ Bilbao‚ Brisbane‚ Copenha-
gen‚ Detroit‚ Johannesburg‚ Lausanne‚ Lille and Perth. Nel 1997 è stato nominato Direttore Musicale della
Queensland Philharmonic Orchestra. Dischi recenti includono Requiem di Joseph James con Sumy Jo e
la sua nuova opera per bambini Rainbow Bear in collaborazione con sua moglie‚ Joanna Lumley‚ quale
voce recitante.
Fra i progetti più recenti The Rake’s Progress con Reisopera in Olanda‚ Faust e Nabucco in Australia‚
Bluebeard’s Castle con la Auckland Philharmonia‚ il debutto della sua nuova opera King nella Cattedrale di
Canterbury‚ Falstaff‚ Rusalka e Norma alla Grange Park Opera‚ il Jette Parker Young Artists Programme
Summer Concert presso la Royal Opera House‚ Sweeney Todd con Bryn Terfel alla Royal Festival Hall‚ e
Otello con la Birmingham Opera Company. Fra i suoi progetti Il Barbiere di Bagdad al Buxton Festival‚
Capriccio e Rusalka al Grange Park Opera e la prima esecuzione della sua composizione Clarinet Concer-
to con Emma Johnson e la Ulster Orchestra.
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Conversazione di Luca della Libera
sui Mottetti di Scarlatti
Ore 20,00
Concerto primo Rorate caeli Per ogni Santo, canto solo con violini
Rorate caeli (aria), Hodie beata Francisci anima (recitativo), Amare et non videre (aria), Manum suam aperuit inopi (recitativo),
In altis habitat (aria), Suspirando aeternas delitias (aria)
Concerto per flauto e archi in La minore
Allegro, Largo, Fuga, Piano, Allegro
Concerto terzo Infirmata, vulnerata Per il Santissimo e per ogni tempo, alto solo con violini
Infirmata, vulnerata (aria), O care, o dulcis amor! (recitativo), Vulnera, percute (aria) Cur, quaeso, crudelis (aria), Vicisti
amor (recitativo), Semper gratus (aria)
Concerto secondo Jam sole clarior Per Santo Sacerdote, canto solo con violini
Jam sole clarior (aria), Hic magnus ille Nicolaus (recitativo), Inter undas fluctuantes (aria), Novus iste defensor veritatis (recitativo),
Et forti animo (aria)
Concerto per flauto e archi in Re maggiore
Allegro, Adagio, Fuga, Largo, Allegro
Concerto quarto Totus amore languens Per ogni Santo e per il Santissimo, alto solo con violini
Totus amore languens (aria), Epulare, delectare (aria), Quid hoc caelesti ardore (recitativo), Non mannae dulcedo (aria), Ite
procul, o dapes mundanae (aria), Eia ergo o anima mea (aria)
Concerto quinto Mortales, non auditis? Per la Beata Virgine, canto e alto con violini
Mortales, non auditis? (aria), Eia surgite (aria), Ut quid ergo torpentes (recitativo), Aurae, venti (aria), O quam formosa aurora
(recitativo), Auroram sic raram (aria), Mortales, non auditis?
Noto per la sua produzione operistica, Alessandro Scarlatti fu, in realtà, uno dei più grandi com-
positori del suo tempo, in quanto ha lasciato autentici capolavori in tutti i generi musicali come
l’oratorio, la cantata, la musica strumentale (concerti e sonate) e la musica sacra. Proprio al genere
sacro Alessandro Scarlatti dedicò una parte importante della sua vita di musicista, dal momento che
ricoprì più volte, nella sua importante e prestigiosa carriera, l’incarico di maestro di cappella. Nella
produzione sacra di Scarlatti un posto importante è certamente occupato dai Concerti sacri, una rac-
colta di mottetti per una, due, tre, quattro voci, due violini concertanti e basso continuo, pubblicata
nella versione definitiva ad Amsterdam nel 1707 dall’Editore Roger, ma composta molto probabil-
mente almeno un decennio prima a Napoli, dove dal 1684 al 1702 fu maestro della Cappella Reale.
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IGNAZIO MARIA SCHIFANI
Organista e Clavicembalista
Nato a Palermo nel 1966, ha compiuto gli studi presso il conservatorio della sua città, ha partecipato a corsi
e seminari sulla prassi esecutiva rinascimentale e barocca e sulla salvaguardia e il restauro degli strumenti
storici, si è perfezionato in clavicembalo, organo storico e nella pratica del basso continuo con Roberto Pa-
gano, Rinaldo Alessandrini ed Enrico Baiano. Si è dedicato, in particolare, all’esecuzione della musica antica
sugli antichi strumenti da tasto e alla prassi del basso continuo e dell’improvvisazione del grande repertorio
rinascimentale, barocco e classico. Una vivace attività concertista lo ha portato a suonare, sia come solista che
in diverse formazioni cameristiche e orchestrali, per importanti associazioni, istituzioni e festival di musica
antica in Europa e America del Sud (Amici della Musica, CIMS, CIDIM, Accademia Nazionale di S. Cecilia,
RAI, Scuola di Musica di Fiesole, A. Scarlatti di Napoli, A. Il Verso di Palermo, Settimane Bach e Musica e
poesia a S. Maurizio di Milano, Accademia Filarmonica Romana, Maggio Musicale Fiorentino, Bayerischer
Rundfunk, Winer Konzerthaus, fra i Festival: Scarlatti di Palermo, Erice, Monreale, Cremona, Siena, Barcel-
lona, Santiago de Compostela, Lisbona, Fribourg, Parigi, Chaise Dieu, Pontoise, Beaune, Alençon, Saint-Mi-
chel, Ambronay, Utrecht, Bruxelles, Metz, Potsdam, Edinburgh, Guanajuato, Città del Messico) nonché per
prestigiosi Enti lirici quali il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale
di Bologna, il Teatro Regio di Torino, l’Oper Frankfurt, il Teatro Real di Madrid, l’Opéra National du Rhin di
Strasburgo, il Teatro La Monnaie di Bruxelles, l’Opéra National de Bordeaux, Den Norske Opera di Oslo, il
Teatro Liceo di Salamanca, il Teatro Arriaga di Bilbao, il Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Valli di Reggio
Emilia, il Teatro Rossini di Lugo, il Teatro Politeama di Lecce ed il Teatro Rendano di Cosenza. Ha collabo-
rato con diversi ensembles di musica antica tra i quali la Cappella della Pietà de’Turchini diretta da Antonio
Florio e l’Ensemble Elyma di Ginevra diretto da Gabriel Garrido e con importanti formazioni orchestrali tra
cui l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra
del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna
”Arturo Toscanini”, la Frankfurter Museums Orchester, l’Orchestra del Teatro Real di Madrid, la Münchner
Rundfunk Orchester, l’Orchestre National Bordeaux Aquitaine, la Den Norske Opera Orkester e l’Orchestre
symphonique de Mulhouse.
Collabora stabilmente dal 1994 con lo Studio di Musica Antica A. Il Verso di Palermo e dal 1998 con Concerto
Italiano di R. Alessandrini. Ha partecipato a numerose registrazioni per le case discografiche francesi Opus 111 e
K 617 vincitrici d’importanti premi internazionali. Tra queste produzioni ricordiamo il Vespro e l’integrale delle
opere di C. Monteverdi (L’Orfeo, Il Ritorno di Ulisse in Patria e L’Incoronazione di Poppea), lo Stellario di B.
Rubino, il Vespro di F. Provenzale, il Giudizio universale di G. Cavalli e il Trionfo del Tempo e del Disinganno
di G. F. Haendel, l’Olimpiade e i Vespri per l’Assunzione di A. Vivaldi. è docente di Prassi esecutiva del basso
continuo e dell’improvvisazione, al dipartimento di musica antica del Conservatorio V. Bellini di Palermo.
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Emanuela Galli
Soprano
Emanuela Galli è nata a Milano e si è diplomata in canto al Conservatorio di Musica di Mantova. Rivolge da subito
una particolare dedizione al repertorio barocco.
Ha lavorato con O. Dantone, A. Florio, F. Bonizzoni, G. Leonhardt, M. Mencoboni, E. Gatti, J. Tubery, D. Fasolis,
G. Garrido, C. Cavina. Ha collaborato con vari gruppi musicali tra cui: Accademia Bizantina, la Cappella della
Pietà dei Turchini, Ensemble Elyma, La Risonanza, La Venexiana, Pian & Forte, Ensemble La Fenice, Piccolo
Concerto Wien, Milano Classica, I Sonatori della Gioiosa Marca.
È stata ospite dei più importanti festival e teatri italiani ed europei come: Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massi-
mo di Palermo, Teatro Fenice di Venezia, Santa Cecilia di Roma, Teatro Petruzzelli di Bari, Festival Mito, Musica
e Poesia a San Maurizio e poi ancora a Parma, Modena, Bologna, al Comunale di Ferrara, Cremona, Settimane
Musicali di Stresa, Teatro La Zarzuela di Madrid, Barcellona, Santiago de Compostela, Siviglia, Valencia, La Cité
de la Musique, Festival International de Beaune, Festival d’Ambronay, La Folle Journée di Nantes, Montpellier,
Lione, Lille, Olanda e Belgio, tra cui il Festival di Bruges.
Emanuela Galli è stata Poppea nell’Incoronazione di Poppea di C. Monteverdi, Alcina nel Rapimento di Ruggero
dall’Isola di Alcina di Caccini; Erosmina ne La Finta Cameriera di Latilla, Cupido e Maria Madre ne La Colomba
Ferita di F. Provenzale, Belluccia ne Li Zite’n Galera di L. Vinci sotto la direzione di Antonio Florio.
Negli ultimi tempi è stata ospite di Claudio Abbado al Castello di Venosa per cantare il repertorio di Gesualdo da
Venosa; è stata Didone ne La Didone di F. Cavalli al Concertgebow di Amsterdam; ha cantato ad Innsbruck lo
Stabat Mater di Boccherini, che ha inciso per ORF, ha interpretato Mergellina ne L’Uccellatrice di Jommelli, con
il M° Vanni Moretto; Nerea ne La Rosinda di Cavalli a Potsdam con Mike Fentross e La Sfera Armoniosa; Iperme-
stra di Cavalli al Festival di Utrecht; Susanna nell’oratorio La Susanna di A. Scarlatti con Enrico Gatti.
Ha registrato numerosi dischi con le case discografiche Opus111, Glossa, Amadeus, Agorà, Stradivarius, E Luce-
van Le Stelle. Ha collaborato con RAI3 (Italia), ORF (Austria) e con la RTSI (Svizzera).
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Domenica 14 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
Direttore Lidio Florulli
Voci recitanti Silvana Di Salvo, Pietro Siracusa
Orchestra da camera Florulli
Antonio Vivaldi, che deve la sua fama soprattutto alla sua produzione concertistica, dedicò una parte
importante della sua attività di compositore anche alla musica sacra. Ordinato sacerdote nel 1703 e
soprannominato il prete rosso per il colore dei suoi capelli, Vivaldi entrò come insegnante di violino
nel Conservatorio della Pietà per la cui cappella scrisse questa Sinfonia in si minore “Al Santo Se-
polcro” che, dal punto di vista formale, può essere considerata una vera e propria sonata da chiesa.
Questa sinfonia, che condivide il sottotitolo “Al santo sepolcro” con un altro suo lavoro, la sonata
in mi bemolle maggiore per due violini, viola e continuo, op. 49, fu composta insieme a quest’ultima
per il rito della Settimana Santa, la Depositio crucis vel hostiae. In questa composizione una scrittura
scevra da virtuosismi sostiene un’atmosfera raccolta di grande intensità religiosa.
Il concerto sarà concluso da Il Cammino della Croce, melologo composto nel 2005 dal compositore
palermitano Alberto Lo Cicero su testi scelti da Padre Giuseppe Bucaro. Il melologo è un antico
genere ideato da Rousseau e perfezionato da Benda, consistente in un testo letterario recitato con
accompagnamento musicale.
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M° LIDIO FLORULLI
Diplomato in violino al Conservatorio di Musica V. Bellini di
Palermo sotto la guida del M° S. Cicero. Per diversi anni ha
suonato come solista, in Italia e all’estero.Vincitore di concor-
so all’Orchestra Sinfonica Siciliana e concertino nell’Orchestra
dell’E.A.T. Massimo di Palermo.
Ha seguito il corso di direzione d’Orchestra all’Accademia
Chigiana di Siena tenuto dal M° F. Ferrara e nell’86 tenuto dal
M° C. M. Giulini.
Nell’87 al corso d’analisi e direzione tenuto a Trapani dallo
stesso insegnante di composizione M° E. Sollima, è stato scelto
per dirigere alcuni concerti in Sicilia.
All’Aquila nell’estate ’87 ha superato la prova finale classifican-
dosi primo fra gli effettivi direttori d’Orchestra presso l’Orche-
stra Sinfonica Abruzzese. Fondatore e direttore dell’Orchestra
da Camera Siciliana, direttore dell’Orchestra Siciliana Ethos,
direttore responsabile dell’Orchestra dell’E.A.T. Massimo Bel-
lini di Catania, assistente musicale alla presidenza dell’Orchestra
Sinfonica Siciliana.
Ha effettuato una tournèe come direttore ospite di prestigio-
se Orchestre negli U.S.A. riscuotendo vivo successo di critica
e pubblico. Il 19 gennaio del ’97 ha diretto presso il Centro
P. Borsellino diversi brani del repertorio classico e lirico per
Coro e Orchestra, in presenza del capo dello Stato O. L. Scal-
faro. Il 19 luglio in occasione del 5° Anniversario della morte
di P. Borsellino, ha diretto presso la Chiesa di San Francesco
brani Sacri e l’Inno alla Gioia di Beethoven per Coro e Orchestra: per la stessa occasione alcuni brani sono stati ripe-
tuti allo Spasimo di Palermo con la partecipazione di Carla Fracci.
Il 5 dicembre del 2001 ha diretto l’Orchestra Sinfonica Siciliana, successivamente invitato nel gennaio 2002 nella sta-
gione ufficiale come direttore ospite e in seguito anche come assistente musicale alla presidenza, ha diretto in tournèe
durante l’estate 2002 nei maggiori siti della Sicilia come il Teatro Greco di Taormina e l’Anfiteatro Romano di Siracusa.
Numerosi concerti diretti per il Luglio Musicale Trapanese.
Durante il periodo pasquale ha diretto al Teatro Politeama di Palermo l’Opera L’ho tradito di G. Angileri, con la parte-
cipazione della voce recitante di Ugo Pagliai.
Nel mese di giugno ha diretto in tournèe nella Regione Puglia l’Orchestra Sinfonica di Bari seguita da un’ottima critica.
Il 21 giugno ’02 ha diretto l’orchestra e coro P. Borsellino al Teatro Massimo di Palermo alla presenza del capo dello
Stato C.A. Ciampi.
Nel ’97 ha fondato l’Orchestra da Camera Florulli di cui è direttore d’orchestra e Presidente dirigendo in seguito nume-
rosi concerti nelle varie stagioni concertistiche.
Il 19 giugno 05 viene insignito del Diploma Honoris Causa in Scienze della Comunicazione e dell’Oscar del Mediterra-
neo come Direttore d’Orchestra, consegnato a Villa Igiea dal Presidente della Regione Siciliana.
Il 12 agosto del 2009 dirige un concerto con musiche di Morricone e Battiato presso l’anfiteatro di Milo con la parteci-
pazione di F. Battiato. Contemporaneamente alla carriera concertistica come direttore d’Orchestra, svolge anche quella
di docente presso il Conservatorio di Musica V. Bellini di Palermo.
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Lunedì 15 Novembre ore 11,00
Duomo di Monreale
Direttore Riccardo Scilipoti Noè Giovanni Bellavia
Regia Giovanni Mazzara Moglie di Noè Lorena Scarlata
Voce di Dio Rinaldo Clementi
Assistenti regia e sartoria Anna Coccia / Nikita Schifaudo Sam Andrea Cusumano
M° collaboratore Roberto Moretti Ham Matteo Fantaci
Orchestra Sinfonica Siciliana Jafet Antonio Tranchina
Miss Sam Federica Occhipinti
Miss Ham Rosaria Cottone
Miss Jafet Alessia Acquaviva
Comari Martina Cappello, Ida Gagliano,
Britten L’Arca di Noè Sonia Basile, Miriana Agnilleri,
Eleonora Leone,
(1913 - 1976) Francesca Di Gregoli, Ilenia Russo,
Con la partecipazione di: Veronica Faraone
Istituto Pietro Novelli di Monreale
Abbate Vincenzo, Arena Giuseppe, Badagliacca Andrea, Balsano Pasquale, Balsano Daniele, Barbaro Gaia, Cannino Natalia, Cannino Lucia, Casa-
mento Claudio, Compagno Valerio, Comparetto Adriana, Cosenza Aurora, D’Agostino Alessia, De Minnis Eloisia, De Simone Giulia, Di Cara Sofia, Di
Stefano Gloria, Failla Virginia, Fastiggi Daniela, Flores Giuseppe, Ganci Simona, Giordano Sofia, Grimaudo Flavia, Grimaudo Francesca, Grimaudo
Gloria, Guardì Silvia, Gullo Giulia, Innaimi Aurora, La Barbera Claudio, Lo Coco Dalila, Lo Iacono Aurora, Lupo Marta, Madmagui Nour, Meglio
Maria, Mirto Giulia, Mirto Lorenzo, Nicolosi Luca, Nicolosi Sofia, Oliveri Gabriele, Patellaro Alessia, Politi Sofia, Porrovecchio Laura, Rizzuto Sil-
vana, Russo Jonny, Salamone Carolina, Sardella Carlotta, Spinelli Erica, Terzo Gaia, Valenti Eden, Vela Roberta, Venturella Alberto, Virga Miriam,
Vitale Ilenia, Zuccarello Aurora
Gruppo “Le gemme di speranza”
Martina Cappello, Ida Gagliano, Sonia Basile, Miriana Agnilleri, Eleonora Leone, Francesca Di Gregoli, Ilenia Russo, Veronica Faraone, Giuseppe
Vicari, Claudio Viola, Rosalba Tortorici, Angela Polizzi.
Coro dell’ “Istituto comprensivo” Madre Teresa di Calcutta
Jessica Asamoah, Stefano Oduro Kumi Akyaw, Ramahn Shameen, Marianna Marchese, Pietro Lo Presti, Patricia Manson, Riham Rislan, Roberta
Civilleri, Antonino Spataro, Margherita Agyemang Oppong.
Coordinatrice: Vicepreside Fiorenza Polisano.
Un ringraziamento per la collaborazione al dirigente scolastico e alla vicepreside dell’Istituto comprensivo statale di scuola materna-elementare-
media “Madre Teresa di Calcutta”, al dirigente scolastico dell’Istituto “Pietro Novelli” di Monreale, alle professoresse Tiziana Termini ed Elisabetta
Favaloro e alle signore Claudia Giorgia Genco e Rosalba Tortorici operatrici del gruppo “Le gemme di speranza”.
La tradizione dei Miracle Plays e, in particolar modo, il Ciclo di Chester costituisce la fonte d’ispirazio-
ne del Noye’s Fludde (letteralmente Il diluvio di Noè), composto nel 1957 da Benjamin Britten (Lowe-
stoft 1913 – Aldeburgh 1976) ed eseguito per la prima volta il 18 giugno 1958 nella piccola chiesa di
Orford, un paesino del Suffolk. Anche in questo lavoro, dopo Il piccolo spazzacamino, Britten riservò
una grande attenzione al mondo infantile che divenne autentico protagonista della rappresentazione;
come ebbe modo di ricordare il regista del primo allestimento Colin Graham, per alcuni mesi le scuole
e i collegi della contea avevano preparato i ragazzi per ricoprire i ruoli sia vocali che strumentali loro
affidati. La vicenda biblica, richiamata dal medievale Miracle Play, qui viene trasfigurata in una poe-
sia di piccole cose di grande fascino e suggestione. L’opera è divisa in sette quadri: Inno penitenziale;
Costruzione dell’Arca; Corteo degli animali che entrano nell’Arca; Interludio Comico; Il diluvio; Dopo
il Diluvio; Abbandono dell’arca e ritorno alla vita.
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Lunedì 15 Novembre ore 19,15
Chiesa degli agonizzanti, Monreale
Proiezione del film musicale di Georg Brintrup
“Palestrina princeps musicae”
Alla proiezione segue una conversazione con Georg Brintrup e Flavio Colusso
Sceneggiatura e regia Georg Brintrup, prodotto da Lichtspiel Entertainment GmbH, su commissione di ZDF (TV Zweites Deutsches Fernsehen) in
collaborazione con ARTE (TV culturale Franco-Tedesca).
Nel Film (Versione originale Italiana, colore, HD, Digi Beta 16:9, Stereo, durata 52’): Patrizia Bellezza, Alberto Bianco, Achille Brugnini, Francesco
Cantone, Francesca Catenacci, Marco Celestini, Giorgio Colangeli, Pasquale Di Filippo, Flavio Colusso, Domenico Galasso, Daniele Giuliani, Bar-
tolomeo Giusti, Jobst Grapow, Claudio Marchione, Franco Nero, Stefano Oppedisano, Remo Remotti, Renato Scarpa, Silvano Silva.
Coreografie Gloria Giordano, costumi Raffaele Golino, scene Änne Schanz-Kölsch, grafica Carmine De Lillo, Mario Di Desiderio, 3D FX Piero Pe-
rilli, camera e suono Paolo Scarfó, Piergiorgio Mangiarotti, Oliver Kochs, Benny Hasenclever, Jorge Alvis, direttori di produzione Aloys Silva, Peter
Naguschewski, regia audio e missaggio Francesco Sardella, produzione musicale Musicaimmagine, Roma, direttore di produzione Silvia De Palma,
consulenza musicologica Johann Herczog
Ensemble Seicentonovecento
Radu Marian sopranista, Antonio Giovannini, Jean Nirouët contraltisti, Maurizio Dalena, Renato Moro, Raimundo Pereira, Luigi Petroni; Tenori,
Aurio Tomicich basso, Andrea Damiani liuto e chitarrino.
Cappella Musicale di San Giacomo
Coro di Voci bianche “J. J. Winckelmann” diretto da Donatella Casa
Flavio Colusso maestro di cappella
Quando Giovanni Pierluigi da Palestrina morì, lasciava un’eredità di quasi mille composizioni. Questo film
mira a far percepire il ponte ideale che ci unisce alla musica del compositore, per mostrare come la eco del
suono da lui creato è in grado di impressionare la coscienza moderna. Con l’ausilio della tecnica video ad
alta definizione si è cercato di trasmettere la vitalità della sua arte musicale e di far comprendere perché Pa-
lestrina fu elevato a “Principe della musica”. I suoi capolavori sono come gli affreschi di Michelangelo e di
Raffaello, i drammi di Shakespeare o le scoperte di Galileo. Di fronte ad essi i rumori e il frastuono del quo-
tidiano si mostrano per quello che sono: una patina di polveri sottili che inquinano la vera forza vitale che è
nello spirito dell’uomo. E la musica di Palestrina può risvegliare quella forza: stimolando la fantasia sembra
capace di muovere
\ i granelli di polvere, sospesi nei raggi di luce, come se fossero pianeti dell’Universo; di
rendere le stelle gocce in un oceano di silenzio; di mutare un edificio del Rinascimento in un’architettura
minimalista di oggi. Nel film il protagonista non appare sempre “in persona”, ma incontriamo i suoi amici e
i suoi nemici che ci rivelano i diversi aspetti dell’uomo e dell’artista. Biografia, tecnica della composizione,
logica sottesa alle azioni e alle scelte sono presentati attraverso la luce riflessa dei suoi contemporanei che
pronunciano commenti o semplicemente ricordano fatti salienti: membri del clero romano, musicisti, alcuni
dei suoi ex-allievi, i suoi familiari, e infine un moderno maestro di cappella nella Roma di oggi, che si è voluto
riprendere sul campo, mentre è al lavoro con i suoi cantori. Interventi preziosi al fine di contestualizzare l’ar-
tista e la sua opera in un ambiente di grandi contraddizioni e tensioni ideali, artistiche, sociali, religiose.
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Lunedì 15 Novembre ore 21,15
Duomo di Monreale
Direttore Flavio Colusso
Orchestra Ensemble Seicentonovecento
Cappella Musicale di San Giacomo
Maria Chiara Chizzoni soprano I, Paola Ronchetti soprano II, Donatella Casa soprano di ripieno; Fei Yue mezzosoprano; Alessan-
dro Carmignani controtenore; Antonella Marotta, Clementina Zarrillo contralti di ripieno; Maurizio Dalena tenore I, Renato Moro
tenore II, Paolo Fanciullacci tenore III; Matteo Bellotto basso; Fabrizio Di Bernardo, Roberto Valenti bassi di ripieno; Flavio Cin-
quetti cornetto, Luigino Leonardi, Massimiliano Costanzi, Massimo Cialfi tromboni; Gianluca Ruggeri percussioni; Andrea Damiani
liuto; Andrea Coen organo e cembalo; Silvia De Palma voce recitante
con la partecipazione del CORO CUM IUBILO diretto da Giovanni Scalici
L’evento dall’emblematico titolo vuole rappresentare liberamente l’incontro della cultura occidentale con
quella cinese: la musica è una delle chiavi della profonda stima e amicizia conquistate in Cina dal Padre
gesuita Matteo Ricci, detto “il matematico” e l’esercizio dell’esacordo si presta mirabilmente all’evoca-
zione dell’eccezionale incontro. Rispettosi di usanze ataviche, i missionari Gesuiti cercavano di adeguarsi
al modo di pensare di una popolazione autoctona: tale accomodamento è il segreto della riuscita della
missione in Cina, dove Ricci arrivò nel 1582 imparandone la lingua e la cultura e vestendo alla cinese.
Consapevole della difficoltà di mediare un nuovo concetto religioso presso una civiltà che non aveva
niente da invidiare alla nostra, egli stimolò l’intellighenzia cinese con acquisizioni occidentali come la
misurazione del tempo, le piante geografiche o la mnemotecnica sulla quale scrisse in cinese un trattato.
Ricci nel 1601 regalò “un bel clavicembalo” all’Imperatore e il Figlio del Cielo e la sua corte rimasero
impressionati. La cultura musicale cinese, più antica di quella europea, non impiegava la polifonia e il
risuonare insieme di più parti suscitò l’ammirazione dei cinesi, amanti della sistematicità, della propor-
zione e dell’armonia in senso esteso: Ricci e il Padre Pantoja in seguito diedero lezioni a quattro eunuchi
musici, i quali chiesero delle “canzoni che si cantavano nelle sonate”. Dal 1568 Ricci era stato a Roma
presso il Collegio Romano, nel cui programma educativo la musica occupava uno spazio considerevole.
Sembra ragionevole che il poliedrico Padre sia ricorso alla polifonia per dare un saggio “del concento
delle nostre voci” europee e, considerando la sua fantasia combinatoria, che proponesse brani mirati
a provocare lo scettico entourage. All’intento propedeutico di far conoscere il sistema di notazione e la
didattica occidentale inserita in una tipica composizione costruita su canti fermi, potevano ben offrirsi
la Missa ut re mi fa sol la e gli esercizi sull’esacordo intitolati Thesaurum absconditum: il numero 6, del
resto, è l’unico ente numerico compresente nei due mondi dei numeri pari e dei numeri dispari.
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Flavio Colusso
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Martedì 16 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
Direttore Tonino Battista
Voce solista Franco Battiato
Soprano Alda Caiello
Voce bianca solista Benedetta Malvagna
Coro Nazionale Popolare Georgiano Rustavi
Coro di voci bianche dell’Orchestra Sinfonica Siciliana
M° del coro di voci bianche Fabio Ciulla
Ensemble PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Tastiera Oscar Pizzo
Flauto, Flauto in sol Manuel Zurria
Oboe Fabio Bagnoli
Contrabasso Massimo Ceccarelli
Chitarra Adriano Rullo
Violino Filippo Fattorini
Viola Luca Sanzo
Violoncello Marco Algenti
PASSAGGI DI TEMPO
Omaggio a Giya Kancheli
GIYA KANCHELI Exil
Psalm 23
per soprano e orchestra
Little Imber (prima italiana)
“Kancheli ha il raro dono di essere abile nel sospendere ogni senso del tempo. Dalla prima nota siamo
portati ad abbandonare tutto ciò che è terreno, fluttuando attraverso secoli di musica, come nuvole, verso
l’eternità.” Così si è espresso il compositore Alfred Schnitke su Giya Kancheli, georgiano che da circa venti
anni occupa un posto di rilievo insieme a Pärt e Gorecki per lo sviluppo di una nuova sensibilità artistica
legata alla spiritualità religiosa. Kancheli predilige suoni e parole che nascono e muoiono dal silenzio, da
quel paesaggio interiore notturno che si oppone al grido di rabbia suscitato dalle atrocità e dalla violenza
(lo stesso Kancheli è stato costretto a lasciare la sua terra dilaniata dalla Guerra civile). La partecipazione
come solista di Franco Battiato (da sempre attento osservatore della cultura orientale) rende questo progetto
unico e prezioso. Il progetto in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma prevede due serate: la
prima dedicata alla musica d’oggi con una monografia di opere del compositore Giya Kancheli, la seconda
dedicata alla grande tradizione spirituale popolare Georgiana.
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FRANCO BATTIATO
Franco Battiato (Jonia, 23 marzo 1945), cantautore, compositore, regista,
scrittore e pittore. Considerato da sempre il “maestro” della musica. È fra
le personalità più eclettiche, originali e influenti del panorama artistico/mu-
sicale italiano; si è confrontato con molteplici stili musicali, combinandoli
spesso tra loro: dagli inizi romantici, alla musica sperimentale, passando
per l’avanguardia colta, l’opera lirica, la musica etnica, il rock progressi-
vo, la musica leggera ed infine anche elettronica. Ha sempre conseguito
un grande successo di pubblico e di critica, avvalendosi sovente di col-
laboratori d’eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio
Sgalambro
Non solo la musica, ma anche i suoi testi riflettono i suoi molteplici interes-
si, tra i quali l’esoterismo, la filosofia e la meditazione orientale.
GIYA KANCHELI
Nato a Tblisi il 10 agosto 1835, Giya Kancheli è il compositore georgiano vi-
vente più importante e figura di primo piano nel panorama musicale contem-
poraneo. Ha studiato composizione con I. Tuskiya al Conservatorio di Tbilisi.
Dopo la laurea ha lavorato come compositore indipendente, cosa abbastanza
inusuale nell’ex Unione Sovietica. Le musiche di Kancheli, fortemente spiri-
tuali in natura sono piene di immagini e presenze ossessionanti, colori e tessi-
ture varie, contrasti e climax fortissimi. La sua musica disegna ispirazioni dal
folclore georgiano e canta con emozione; è concepita drammaturgicamente
con una forte amara verità ed un espansivo senso di tempi musicali. Uomo di
integrità artistica senza compromessi, Kancheli è stato definito dal composito-
re russo Rodion Shchedrin, “ un asceta con temperamento di un massimalista,
un Vesuvio compresso ”. Nel 1960 Kancheli è stato definito rappresentante
dell’“avanguardia sovietica”, anche se si è dedicato allo sviluppo di uno stile
musicale personale basato su formule semplici che si ritrovano nella musica di
diverse epoche, in antiche canzoni popolari e in certa musica contemporanea.
Kancheli usa queste formule per creare ogni composizione senza alcun riferi-
mento alle forme esistenti. Mentre compone è preoccupato di permettere alla
musica di arrivare dentro come un organismo vivente.
Paradossalmente esistono tratti moderni ed arcaici nella sua musica, come
certi elementi che sono familiari perché ci ricordano ciò che abbiamo ascol-
tato prima e quelli che sono veramente originali. Più noto come composi-
tore di opere sinfoniche, Kancheli ha scritto sette sinfonie, concerti per vari
strumenti, un’opera e parecchia musica da camera. Di fatto c’è qualcosa di
molto naturale nel suo mondo musicale; è come se le note non uscissero dalle leggi che governano la polifonia, l’armonia, sequenze
ed alterazioni, ma da principi più generali come la durata di un respiro, pause, crescendi e tensioni, eccitazioni e calma. è una musica
espressiva la cui natura organica può certamente essere capita senza conoscenze di terminologie compositive. La sua quarta Sinfonia (“In
Memoria di Michelangelo”) è stata eseguita in America con l’Orchestra di Filadelfia, direttore Yury Temirkanov, a gennaio 1978. Segui-
rono varie commissioni ed esecuzioni in Europa ed America; Jansug Kakhidze, Dennis Russell Davies, Kim Kashkashian, Gidon Kremer,
Yuri Bashmet, Mstislav Rostropovich ed il Kronos Quartet sono fra i suoi appassionati stimatori.
Kancheli ha lasciato la Georgia nel 1991, vivendo prima a Berlino e poi dal 1995 è compositore residente presso la Royal Flemish Phi-
lharmonic Orchestra di Anversa dove continua a vivere e lavorare. Registrazioni delle sue musiche sono presso le case discografiche ECM
New Series ed altre.
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Mercoledì 17 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
Coro nazionale popolare georgiano Rustavi
Anzor Erkomaishvili fondatore e direttore del Coro Rustavi
Badri Toidze direttore artistico
Giorgi Bugianishvili
George Natroshvili
David Gvelesiani
Badri Chikhiashvili
Nugzar Kakhishvili
George Aleksandria
Amiran Mamaladze
Ilia Kurashvili
Merab Samkurashvili
Goderzi Janelidze
in collaborazione con l’Ambasciata della Georgia presso la Repubblica Italiana, il Ministero della Cultura della Georgia
Secondo Igor Stravinskij è tra le musiche “più raffinate e difficili” che si possano ascoltare. Per
Mstislav Rostropovich possiede un suono che fa “percepire il sapore dell’eternità”. E nelle parole di
Giya Kancheli è “una tradizione misteriosa, creata nei secoli da generazioni di artisti grandissimi
e sconosciuti”. Il patrimonio musicale della Georgia, l’ultimo lembo di Europa, ma al tempo stesso
un cuneo penetrato nel cuore del Caucaso, possiede una forza e un incanto ancora tutti da scoprire.
La capitale georgiana, Tblisi, da sempre una città cosmopolita, aperta agli intellettuali occidentali e
generosa di talenti, è del resto oggi un attivissimo centro di ricerca e di conservazione del patrimonio
musicale popolare. Una occasione preziosa per conoscere il volto nascosto della Georgia, ossia quel-
lo straordinario intarsio tra la tradizione spirituale cristiana d’Oriente e la civiltà arcaico pastorale
caucasica che i conflitti e le guerre di questi ultimi tempi hanno fatalmente tenuto nascosto.
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Giovedì 18 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
Direttore Gaetano Cuccio
Soprano Maria Grazia Schiavo
Soprano Letizia Colajanni
Tenore Domenico Ghegghi
M° del coro Antonio Spagnolo
Coro Ensemble Vocale di Napoli
Orchestra Nuova Scarlatti di Napoli
Davidde Penitente
Oratorio per 2 soprani, tenore, coro e orchestra K. 469
Raramente eseguito, l’Oratorio Davidde Penitente K. 469 di Wolfgang Amadeus Mozart, è un’au-
tentica perla del genio salisburghese, nonostante sia del tutto sconosciuto l’autore del libretto da
identificare, secondo un’ipotesi suggestiva ma non suffragata da prove, con Lorenzo Da Ponte. Com-
posto nel 1785 su commissione della Tonkünstler-Societät di Vienna, una società che sosteneva gli
orfani e le vedove di musicisti scomparsi, alla quale lo stesso Mozart chiese più volte inutilmente di
far parte, questo oratorio fu eseguito sotto la direzione dell’autore il 13 marzo 1785 in un concerto
di beneficenza.
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Maria Grazia Schiavo
Soprano
Napoletana, diplomata al Conservatorio S. Pietro a Majella sotto la guida del M° R. Passaro, ha inizia-
to giovanissima l’attività concertistica specializzandosi nel repertorio di tradizione con Bianca Maria
Casoni e nel barocco con Roberta Invernizzi.Vince numerosi concorsi internazionali tra cui Santa Ceci-
lia di Roma e Clermont Ferrand. Il suo debutto operistico avviene nella compagnia teatrale di Roberto
De Simone, con il ruolo titolo ne La Gatta Cenerentola.Tra gli impegni di spicco dell’ultimo periodo
citiamo: Amital nella Betulia Liberata di Mozart al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti;
Almirena nel Rinaldo di Handel al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi con Ottavio Dantone; Dalin-
da nell’Ariodante di Handel al Theater an der Wien con Christoph Rousset; Zerlina nel Don Giovanni
con Lorin Maazel per l’inaugurazione del Palau de las Arts di Valencia; ruolo titolo ne La Partenope di
Handel a Beaune; la Fida Ninfa di Vivaldi al Festival Opera Rara di Cracovia diretta da Spinosì.
Grande specialista del repertorio Napoletano del XVIII secolo ha cantato il ruolo di protagonista di
Dircea nel Demofoonte di Jommelli al Festival di Salisburgo, Opèra di Parigi e al Ravenna Festival
diretta da Riccardo Muti e, sempre diretta dal M° Muti, canta il Veni Creator Spiritus di Jommelli al
San Carlo di Napoli. Ha ugualmente ricoperto ruoli principali ne Il Pulcinella Vendicato di Paisiello,
La Finta Giardiniera di Pasquale Anfossi, La Didone abbandonata di Piccinni, Motezuma di Di Majo
e La Partenope di Vinci; Euridice, l’Orfeo di Monteverdi al Real di Madrid con William Christie e Pier-
luigi Pizzi; Venere ne La Didone di Cavalli con Fabio Biondi alla La Fenice; Floralba ne La Statira di
Cavalli al San Carlo di Napoli. Nel repertorio sacro citiamo la Messa per l’Incoronazione di Napoleone di Paisiello al Festival di Saint Denis;
L’Exultate Jubilate di Mozart al Real di Madrid. Ha inciso, per Naïve, Pulcinella Vendicato di Paisiello, La Statira di Cavalli, Coralità e De-
votione di Provenzale e per Eloquentia lo Stabat Mater di Pergolesi con Antonio Florio. Di recente uscita una raccolta di autori veneziani sugli
ospedali con il Vocal Concert Dresden e il disco solista Arie di furore di Terradellas con Dolce Tempesta e Le cantate Italiane di Handel con
La Risonanza per Glossa. Tra i suoi impegni delle stagioni 2010 e 2011 Lucia di Lammermoor al Regio di Torino; Asteria nell’Olimpiade di
Pergolesi al San Carlo di Napoli; Konstanze nel Ratto del Serraglio di Mozart all’Opera di Roma; Berenice nel Farnace di Vivaldi al Theater
an der Wien; Cleopatra nel Giulio Cesare a Ferrara e Ravenna.
Letizia colajanni
Soprano
Figlia d’arte, ha intrapreso lo studio del pianoforte al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Dopo la
maturità classica, si è iscritta alla classe di canto presso l’Istituto Musicale “V. Bellini” di Caltanissetta
sotto la guida del mezzosoprano Tiziana Arena. Si è poi perfezionata con Cecilia Fusco, Alida Ferrari-
ni, Mirella Freni e Patrizia Pace.
Il suo debutto è avvenuto sotto la direzione del padre, il M° Gaetano Colajanni, direttore stabile del-
l’Orchestra lirico-Sinfonica “Accademia Musicale Siciliana” nel ruolo di Rosina ne Il Barbiere di Si-
viglia, a Palermo. Svolge quindi un’intensa attività concertistica e operistica che l’ha portata nelle
maggiori città italiane ed estere. Nel 2002 ha debuttato il ruolo di Lesbina ne Il Filosofo di campagna
di B. Galuppi e nel 2003 ripropone il ruolo di Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini al Teatro
Margherita di Caltanissetta.
Nel Novembre è stata impegnata in una serie di concerti a Duluth (Minnesota) con la “UMD Sym-
phony Orchestra”. Nello stesso anno ha preso parte alla produzione di Hansel und Gretel di Humper-
dinck al Teatro Massimo di Palermo. Nel 2004 tiene un recital nel “Festival Internazionale di Musica”
presso l’Università di Ankara in Turchia e nel “Festival Internazionale di Musica” a Victoria, Gozo
(Malta). Il M° Mario Modestini, ha composto e dedicato a lei l’oratorio “Hetaera Rosalia” che è
stato eseguito in prima assoluta nella Cattedrale di Palermo nel 2005. Nello stesso anno Letizia
Colajanni è stata impegnata nella produzione della “Thais” di Massenet al Teatro dell’Opera di
Roma. Nel 2005 debutta il ruolo di Musetta ne La Bohème di Puccini al Teatro “Astra” di Gozo
(Malta) dove esegue anche l’Exsultate Jubilate di Mozart con il padre nella Basilica di S.Giorgio. Nel luglio 2006 ha debuttato il
ruolo di Gilda nel Rigoletto a Duluth nel Minnesota. Nel 2008 è stata invitata a ricoprire la cattedra di dizione italiana, fisiologia e
tecnica vocale presso la UMD (University Minnesota Duluth) negli Stati Uniti. è reduce da una serie di concerti in Paraguay. Lo
scorso ottobre ha debuttato nel ruolo di Amina ne La Sonnambula di V. Bellini al Teatro Sociale di Almese a Torino e nello stesso
Teatro ha riproposto il ruolo di Gilda nel Rigoletto. Il repertorio spazia dalla musica sacra e da camera del Seicento fino alla musica
dodecafonica contemporanea.
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Domenico Ghegghi
tenore
Dopo gli studi di canto presso il conservatorio V. Bellini di Palermo ed essersi qualificato in vari concorsi di canto, ha iniziato la sua
carriera collaborando con il Teatro Bellini di Catania.
Debutta nel Macbeth di G.Verdi (Macduff) presso il Comunale di Treviso ed al Massimo di Palermo quindi ha partecipato al Requiem
di Verdi al Teatro di Salerno e a numerose opere sia in Italia che in Europa sotto la direzione di direttori d’orchestra tra i quali: Donato
Renzetti, Janos Acs, Gunther Neuold, Gabriele Ferro, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Hubert Soudant, Ivor Bolton, Fabrizio Carmi-
nati, Arnold Bosman, Ralf Weikert, Paolo Arrivabeni e Stefano Ranzani.
Il suo repertorio lo ha portato ad eseguire La Boheme di Puccini (Rodolfo) al Teatro di Stato di Atene; Pinkerton nella Madama Butterfly
al Bellini di Catania, al Piccolo di Milano, a Taranto ed a Foggia; Ismaele nel Nabucco al Verdi di Salerno, al Rendano di Cosenza.Ap-
prezzato nel repertorio mozartiano ha eseguito da protagonista le seguenti opere: Idomeneo, Clemenza di Tito, Don Giovanni, Bastiano
e Bastiana, Cosi Fan Tutte, al Petruzzelli di Bari, Massimo di Palermo, Scala di Milano, Como, Brescia, Pavia, Cremona e Fidenza.
Fra le registrazioni discografiche Don Giovanni e Cosi fan tutte dirette da M° Alain Lombard. Debutto importante L’Edgar di Puccini
presso il Teatro di Salerno nel ruolo del protagonista.
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Venerdì 19 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
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Carmelo Caruso
è nato a Messina il 23 Novembre 1956. Intraprende giovanissimo, all’età di sei anni, lo
studio del pianoforte mostrando spiccate qualità musicali e particolare versatilità e attitudine
alla composizione e al canto. Già da allora, in coppia con il fratello, si esibisce in importanti
teatri italiani imponendosi all’attenzione del pubblico e della stampa specializzata per la raf-
finatezza dei virtuosismi vocali e la complessità degli arrangiamenti, partecipando e vincendo
numerosi premi e classificandosi ai primi posti di prestigiosi concorsi . Questa attività lo porta
presto ad essere inserito in manifestazioni di carattere nazionale, esibendosi accanto a noti
big della musica leggera di allora come Gianni Morandi, Rita Pavone, Luigi Tenco (serata di
gala in favore degli alluvionati di Firenze del 1966, sala A della R.C.A.), e ad incidere diversi
dischi per conto di note etichette discografiche (R.C.A., D.E.T., Philips, E.M.I.). In seguito
determinante per la sua formazione di musicista “colto” è l’incontro con il noto didatta M°
Antonio Trombone, con il quale segue e approfondisce la sua preparazione pianistica conseguendo, anzitempo, il diploma con il massi-
mo dei voti e la lode presso il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Parallelamente allarga l’orizzonte della sua conoscenza musicale
svolgendo regolari studi decennali di Composizione con Eliodoro Sollima e di Direzione d’Orchestra al Conservatorio S. Cecilia di
Roma con Bruno Aprea conseguendone i rispettivi diplomi con brillanti votazioni e perfezionandosi con Franco Ferrara presso l’Ac-
cademia Chigiana di Siena.
Francesca Provvisionato
mezzosoprano
Si è prima laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e si è poi diplomata con il
massimo dei voti in Canto e in Pianoforte Principale al Conservatorio “G. B. Martini” di Bo-
logna. Si è infine perfezionata nell’arte lirica sotto la guida di Sergio Bertocchi. Risultata vin-
citrice, nel 1990, del Primo Premio del Concorso Internazionale “Toti Dal Monte” di Treviso,
ha fatto il suo debutto nel ruolo di Cherubino ne Le nozze di Figaro, nel Teatro Comunale di
Treviso diretta da Peter Maag. Immediatamente invitata nei massimi enti lirici italiani ed eu-
ropei quali Ancona (Teatro delle Muse, spettacolo di riapertura del Teatro nell’ottobre 2002
con Idomeneo; ruolo di Idamante), Bologna (Comunale), Catania (Teatro Bellini), Firenze
(Comunale), Milano (Teatro alla Scala e Piccolo Teatro), Modena (Comunale), Napoli (Con-
servatorio, San Carlo), Parma (Teatro Regio), Pesaro (Rossini Opera Festival 2005), Roma
(Santa Cecilia, Teatro dell’Opera), Trieste (Teatro Verdi), Losanna (Municipal), Montpel-
lier (Opéra Berlioz), Francoforte (OperFrankfurt, Alte Oper), Berlino (Staatsoper, Deutsche
Oper), Monaco di Baviera (Staatsoper), Zurigo (Opernhaus), Lione (Opéra), Amsterdam,
sotto la guida di alcuni tra i più importanti direttori d’orchestra (Rinaldo Alessandrini, Ivor
Bolton, William Christie, Alan Curtis, Christoph von Dohnányi, Daniele Gatti, Nikolaus
Harnoncourt, René Jacobs, Riccardo Muti, Myung-Whun Chung, Paolo Olmi, Daniel Oren,
Marcello Viotti), ha ovunque riscosso consensi di pubblico e di critica. Pur prediligendo ruoli
mozartiani e rossiniani quali Idamante (Staatsoper di Berlino 2003), Dorabella, Cherubino,
Zerlina, Annio, Sesto, Rosina (Opernhaus di Zurigo 2003), Cenerentola, Amaltea di Mosé in Egitto (in versione critica di Napoli in
prima mondiale a Sassari nel 2005), si è distinta anche per il suo interesse per la produzione operistica barocca (Monteverdi, Händel,
Vivaldi, Hasse), per il repertorio francese (Stéphano, Siebel, Nicklausse) e per la musica del secolo XX (Berg, Debussy, Ravel, Richard
Strauss, Stravinskij). Accanto a partecipazioni in registrazioni discografiche (L’occasione fa il ladro e La scala di seta di Rossini, con
Maria Bayo e Ramon Vargas, dirette da Marcello Viotti, per Claves; L’elisir d’amore con Mariella Devia e Roberto Alagna, sempre
diretta da Viotti, per Erato; Stabat Mater di Pergolesi, con Mariella Devia, diretta da Daniele Callegari, per Fonè; Giustino di Vivaldi
diretta da Alan Curtis, per Claves; Marion Delorme di Ponchielli sulla guida di Friedemann Layer, per Claves) non ha trascurato di
sondare il mondo del canto da camera accompagnando ad esso una selezionata attività concertistica. Tra gli ultimi impegni si segnalano
la partecipazione a Oviedo nella Sinfonia n.2 di Mendelssohn, Cenerentola a San Severo, Il barbiere di Siviglia a Lecce, Catanzaro,
Reggio Calabria e Cosenza, Roberto Devereux al Verdi di Trieste, a Toronto per Petite Messe solemnelle, Aida a Budapest e Maria
Stuarda al Teatro Massimo di Palermo.
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Sabato 20 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
La Missa Solemnis in Re maggiore, Op. 123, composta da Ludwig van Beethoven tra il 1819 e il 1823,
fu eseguita per la prima volta il 7 aprile 1824 a San Pietroburgo. Dedicata al cardinale e arciduca
d’Austria Rodolfo d’Asburgo-Lorena, suo amico e allievo, è considerata il suo capolavoro. Lo stesso
Beethoven, negli ultimi anni della sua vita, la definiva il suo lavoro migliore e, benché non sia riuscita
a raggiungere la popolarità di gran parte delle sinfonie o delle sonate, la potenza della musica beetho-
veniana è in essa pienamente rappresentata. È la seconda Messa musicata da Beethoven: la prima, la
Messa in do op. 86, scritta anni prima su commissione del principe Esterházy, era ancora nel solco
della tradizione costituita dalle precedenti messe musicate, sempre per conto degli Esterházy, da Haydn
e Hummel, pur presentando forti caratteri di novità linguistico-espressive. Per le dimensioni più con-
tenute, tuttavia, la Messa in do op. 86 può essere eseguita durante la liturgia a differenza della Missa
Solemnis, la cui complessità e durata la rendono di fatto improponibile in un contesto liturgico. Pur
essendo a tutti gli effetti un lavoro di musica sacra, la Missa Solemnis non è stata mai, infatti, eseguita
durante la liturgia. La Missa Solemnis, il cui organico comprende, oltre all’orchestra, l’organo, il coro
e i solisti (soprano, alto, tenore e basso), come tutte le Messe cattoliche, è composta dalle cinque parti
dell’ “Ordinarium Missae”: I Kyrie, II. Gloria, III. Credo, IV. Sanctus-Benedictus,V. Agnus Dei.
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Alain Lombard
Nato a Parigi, ha debuttato come direttore d’orchestra all’Opéra di Lione nel 1961 prima di
partire per gli Stati Uniti dove nel 1966 ha ottenuto a New York la medaglia d’oro al concorso
Dimitri Mitropoulos ed è diventato assistente di Leonard Bernstein. È stato, inoltre, assistente
di Herbert Von Karajan a Salisburgo. Nominato direttore musicale dell’Orchestra di Miami, ha
intrapreso un’attiva carriera di direttore ospite, dirigendo le più grandi formazioni tra cui New
York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Boston Symphony, London Symphony Orchestra,
Filarmonica di Berlino, Orchestra di Parigi, oltre ad essere direttore stabile del Metropolitan di
New York.
Su richiesta del governo francese è tornato in Francia dove, dal 1972 al 1983, è stato diretto-
re musicale dell’Orchestra Filarmonica di Strasburgo. Nel 1972 unendo le orchestre dei teatri
lirici di Strasburgo, Kolmar e Mulhouse, ha creato l’Opéra del Reno, diventandone, a partire
dal 1974, direttore artistico. Con questa orchestra ha inciso un’importante discografia presso la
ÉRATO-WARNER, e ha svolto importanti tournées in Europa, URSS, Stati Uniti e Giappone.
Nel 1979 è diventato direttore ospite principale dell’Orchestra della Residenza dell’Aia ed è stato direttore musicale dell’Opéra di
Parigi dal 1981 al 1983, svolgendo un’intensa attività con la riapertura anche dell’Opéra-Comique. Come direttore ospite ha diretto
al Teatro dell’Opera di Roma, a Berlino, a Vienna, a Monaco, ad Amburgo. Dal 1988 al 1995 è stato direttore generale della musica
dirigendo contemporaneamente l’Orchestra Nazionale, l’Opéra e il Festival del Marzo Musicale.
Una trentina di dischi, destinatari di numerosi riconoscimenti e premi, e numerose tournées in America Latina, in Germania e in
Austria caratterizzano questo periodo. Alain Lombard divide il suo tempo tra le grandi formazioni sinfoniche e le scene liriche
europee, svolgendo l’attività di direttore principale dell’Orchestra della Svizzera Italiana, con la quale ha inciso numerosi dischi
elegantemente coronati da svariati riconoscimenti, e quella di direttore artistico e stabile dell’Orchestra Reale di Siviglia. Dirige
regolarmente all’Arena di Verona.
ALEXANDRA COKU
Soprano
Americana, si è laureata in letteratura inglese con borsa di studio alla Stanford University, per
poi passare alla Indiana University per gli studi di dottorato (con la professoressa Margaret
Harshaw). Dal 1989 ha studiato con il professor Klesie Kelly-Moog al Conservatorio di Musica
di Colonia. Nella stagione 1988-89 il suo debutto britannico come Euridice nella celebre pro-
duzione di Harry Kupfer “Orfeo ed Euridice / Gluck” alla Royal Opera House Covent Garden.
Nella stessa stagione il debutto operistico al Teatro dell’Opera dei Paesi Bassi, inizio di un’evo-
luzione nella sua carriera internazionale. Negli anni successivi appare alla Lyon Opera, l’Opera
di Stato di Vienna, la Bavarian State Opera di Monaco, alla Deutsche Oper am Rhein, così come
nei teatri d’opera di Francoforte, Colonia, Bonn, Montecarlo, Ginevra, Lione, Nancy, Tolosa,
Marsiglia, Houston e Chicago, dove si è esibita in un vasto repertorio dalla musica antica alle
opere contemporanee, con particolare successo nelle rappresentazioni “Pamina / Flauto Magi-
co” e “Gräfin / Nozze di Figaro”di Mozart. Oltre ai suoi impegni operistici, ha cantato in con-
certi al Concertgebouw di Amsterdam e al Konzerthaus di Berlino ed in diversi festival, tra cui
il Glimmerglass, il Festival di Spoleto, i Ludwigsburger Schlossfestspiele e i Händel Festspiele
Halle. Si è esibita diretta da nomi autorevoli come Sylvain Cambreling, Rafael Frühbeck de
Burgos, John Eliot Gardiner, Michael Gielen, Ludwig Güttler, Philippe Herreweghe, René Ja-
cobs, Hartmut Haenchen, Christopher Hogwood, Vassili Sinaiski e Steven Sloane.
Tra le diverse registrazioni di Alexandra Coku per case editrici come la Deutsche Grammophon,
la Laserlight o la Arte Nova ci sono “Paradies und die Peri / Schumann” (Sir John Eliot Gar-
diner), la quarta Sinfonia di Mahler (Sylvain Cambreling) ed “Elias / Mendelssohn” (Harmut
Haenchen). Recentemente è stata Pamina e Musetta alla NY City Opera, Contessa in “Le Nozze di Figaro” al Teatro dell’Opera di Pit-
tsburgh, ed ha cantato Ginevra (Ariodante) diretta da Christopher Hogwood e Pamina diretta da Claus Peter Flor a Houston. Ha inoltre
debuttato alla Deutsche Oper di Berlino con Elektra / Idomeneo di Mozart. Al Konzerthaus di Berlino ha cantato nella ottava sinfonia
di Mahler con il Maestro Inbal. Nella stagione 2005/06 canta la seconda sinfonia di Mahler (Malmö Symphony Orchestra), la quarta
di Mahler a Napoli, la nona sinfonia di Beethoven (Orchestre National de Lille), Woglinde nel ciclo del Ring al Teatro dell’Opera dei
Paesi Bassi, nonché il suo debutto nel ruolo di “Donna Elvira” (Don Giovanni) all’Opera National du Rhin di Strasburgo e “Proserpi-
na” al Festival di Schwetzingen. Nel 2006/07 torna all’Opera House a Tolosa per la prima mondiale di Fenelons Faust. Nel 2007/08
debutta con i Münchner Phiharmoniker, la Residentie Orkest Den Haag, il San Paolo Symphony Orchestra e canta Michaela / Carmen
al Palau de les Arts di Valencia diretta da Lorin Maazel. è stata inoltre al Festival di Lucerna con i Bamberger Symphoniker, dove ha
cantato Woglinde / Rheingold concertante. Nel 2008/09 Alexandra Coku ha fatto il suo debutto all’Opera di Cincinnati cantando il
ruolo di Florencia in Florencia en el Amazonas del compositore messicano Daniel Catan. Ha anche cantato Contessa / Nozze di Figaro
e Fiordiligi / Così fan tutte a Norimberga, Paulus (Mendelssohn) in un concerto con l’Orquestra Sinfonica do Estado a San Paolo, così
come Kaddish (Bernstein) con la Aaachen Simphony Orchester.
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Ildiko Komlosi
Mezzosoprano
Ungherese, ha compiuto gli studi musicali all’Accademia Franz Liszt di Budapest e ha seguito
corsi di perfezionamento al Teatro alla Scala di Milano e alla Guildhall School of Music di Londra.
Vincitrice del Concorso Pavarotti nel 1986, ha debuttato nella Messa da Requiem di Verdi al fianco
dello stesso Pavarotti e sotto la direzione di Lorin Maazel. Viene quindi invitata a cantare nei più
importanti teatri del mondo, interpretando un repertorio che negli anni si è ampliato, passando dai
ruoli mozartiani (Cherubino, Sesto, Dorabella) alle opere di Donizetti (Giovanna di Seymour in
Anna Bolena, Sara in Roberto Devereux, Leonora nella Favorita, Maffio Orsini in Lucrezia Bor-
gia), Ponchielli (Laura nella Gioconda), Bizet (Carmen), Massenet (Charlotte in Werther), Richard
Strauss (Octavian in Der Rosenkavalier e Der Komponist in Ariadne auf Naxos), Čajkovskij (Gio-
vanna D’Arco nella Pulzella D’Orléans), Bartók (Judith nel Castello del duca Barbablù), Verdi
(Fenena, Amneris, Eboli), Mascagni (Santuzza in Cavalleria rusticana) e Cilea (Principessa di
Bouillon in Adriana Lecouvreur). Nel 1989 ha debuttato alla Frankfurt Staatsoper e alla Staatsoper
di Vienna, mentre nel 1990 ha esordito sul palcoscenico del Teatro alla Scala in Blimunda di Azio
Corghi. Negli anni successivi è stata invitata a Houston, Philadelphia, Cleveland, Bregenz, San
Francisco, Stoccarda, Amburgo, Napoli, Catania. Nel 1993 ha debuttato al Palau de Bellas Artes
di Città del Messico in Werther e a Santiago del Cile con Lucrezia Borgia e Anna Bolena, per poi
tornare a Napoli con Salambò e a Catania in Ariadne auf Naxos. Ha partecipato a un concerto nella
Biblioteca di Saraievo interpretando il Requiem di Mozart sotto la direzione di Zubin Mehta. Tra gli
impegni del 1995 si segnalano, una nuova produzione di Der Rosenkavalier a Charleston e una tournée nei principali teatri del mondo
con la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer. Una delle tappe più prestigiose di questa tournée è stata la Carnegie Hall di
New York, dove è stato eseguito Il castello del duca Barbablù in forma di concerto. Nello stesso anno è tornata ad Amburgo con Così
fan tutte e ha cantato al Teatro Carlo Felice in una nuova produzione di Der Rosenkavalier con la regia di Pier Luigi Pizzi, successiva-
mente pubblicata in video da BMG. Tra gli impegni del 1996 si ricordano Shéhérazade al Ravenna Festival sotto la direzione di Valery
Gergiev, mentre l’impegno più rilevante del 1997 è stato il debutto al Maggio Musicale Fiorentino in Ariadne auf Naxos sotto la dire-
zione di Zubin Mehta e con la regia di Jonathan Miller. Nel 1998 ha debuttato nel ruolo di Giovanna D’Arco nella Pulzella di Orléans di
Čajkovskij a Strasburgo, per poi tornare a Napoli in Roberto Devereux, successivamente pubblicato in cd da BMG. Densa di impegni la
stagione 1999-2000, che l’ha vista debuttare al Metropolitan Opera di New York in Werther, cantare Carmen al Teatro Bellini di Catania
e proporre Il castello del duca Barbablù con la BBC Symphony Orchestra alla Royal Festival Hall di Londra. Ha cantato Ariadne auf
Naxos con Edita Gruberova in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Richard Strauss, per poi esibirsi al Teatro alla
Scala in Adriana Lecouvreur. Nel 2002 ha ottenuto grande successo nel ruolo di Amneris (Aida) al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles
con la direzione musicale di Antonio Pappano e la regia di Bob Wilson. Questa produzione è stata successivamente ripresa nel 2003
al Covent Garden di Londra, nel 2004 a Bruxelles e nel 2005 in una lunga tournée in Giappone. Nel maggio del 2002 ha ottenuto un
grande successo al New National Theatre di Tokyo in Carmen, inaugurando successivamente il Festival di Lucerna con Il castello del
duca Barbablù con la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer (incisione Decca). Nel 2003 ha interpretato il ruolo di Eboli
alla Semperoper di Dresda, per poi cantare il ruolo di Santuzza in Cavalleria rusticana a Livorno, Pisa e Lucca, il ruolo di Judith nel
Castello del duca Barbablù a Minneapolis, Parigi, Vienna e Londra, il ruolo di Nicklausse in Les contes d’Hoffmann allo Sferiterio
di Macerata. Dopo essere ritornata a Parigi per interpretare il ruolo di Venus in Tannhäuser, nella stagione 2004-2005 ha cantato Don
Carlo a Dresda, Aida con la regia di Bob Wilson al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles, alla Wiener Staatsoper e alla Deutsche Oper di
Berlino. Hanno fatto seguito Œdipe (Jocaste) con la regia di Graham Vick al Teatro Lirico di Cagliari, La Gioconda (Laura) all’Arena
di Verona, il Requiem di Verdi con la London Symphony e Colin Davis. Nella stagione 2005-2006 ha debuttato nel ruolo di Donna El-
vira al Teatro Carlo Felice di Genova, cui hanno fatto seguito Il castello del duca Barbablù alla Turku Opera, Carmen alla Semperoper
di Dresda, La forza del destino (Preziosilla) al Metropolitan di New York, Ariadne auf Naxos al Teatro alla Scala, Cavalleria rusticana
e Carmen all’Arena di Verona, Aida alla Frankfurt Oper e alle Terme di Caracalla con il Teatro dell’Opera di Roma. Ha cantato come
Amneris in Aida diretta da Riccardo Chailly per l’inaugurazione della stagione scaligera 2006-2007. Nella stessa stagione ha cantato
Cavalleria rusticana (Santuzza) e Oedipus Rex (Jocasta) al Teatro Regio di Torino, Requiem di Verdi a Cagliari, Cavalleria rusticana
alla Deutsche Oper di Berlino e a Napoli, Il castello del duca Barbablù (Judith) a Bilbao. I recenti impegni includono Il castello del
duca Barbablù a Napoli e a Cagliari, Don Carlos alla Semperoper di Dresda, Requiem di Verdi con la London Philharmonic Orchestra
e Vladimir Jurowski, Carmen al Teatro dell’Opera di Roma, Salome al Metropolitan Opera di New York e il Requiem di Dvořák al
Gran Teatre de Liceu di Barcellona, Aida (Amneris) alla Deutsche Oper di Berlino. La stagione 2009 l’ha vista protagonista in Adriana
Lecouvreur al Teatro Massimo di Palermo e in Cavalleria rusticana (Santuzza) al Teatro Lirico di Cagliari. Ildiko Komlosi incide per
Decca e BMG.
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Christian Elsner
Tenore
Nato a Feiburg, ha studiato canto con Martin Gründler, Dietrich Fischer-Dieskau e Neil Semer.
Premiato in diversi concorsi internazionali, si è esibito in teatri d’opera a Heidelberg, Darmstadt,
Oslo, Monaco, Parigi, Weimar, Bari e al Festival di Salisburgo. è ospite regolarmente di festival
internazionali e delle principali sale da concerto di tutto il mondo, da Berlino, Vienna, Milano e
Londra a New York e Tokyo. Ha collaborato con direttori quali Herbert Blomstedt, Riccardo Chail-
ly, Christoph Eschenbach, Adam Fischer, Carlo Maria Giulini, Nikolaus Harnoncourt, Marek Ja-
nowski, Mariss Jansons, Fabio Luisi, Sir Neville Marriner, Sir Roger Norrington e Christian Thie-
lemann. Accompagnato da pianisti tra cui Hartmut Holl, Graham Johnson, Charles Spencer, Gerold
Huber e dal duo Burkhard Kehring, il tenore ha cantato Lieder a Bruxelles, Francoforte, Amburgo,
Colonia, Dresda, Lucerna, Londra, Ravinia ed alla Schubertiade Feldkirch. Diversi Lieder e ballate
selezionate dal suo vasto e ricco repertorio, tra cui Brahms, Hessenberg, Kreutzer, Lehár, Loewe,
Alma e Gustav Mahler, Schubert, Schumann e Zemlinsky, sono state pubblicate su CD.
Christian Elsner è anche un appassionato scrittore di libri per bambini: i suoi primi libri sono Len-
nie und die Zauberflöte e Lennie in der Wolfsschlucht, a cui si è aggiunto recentemente Lennie und
der Ring des Nibelungen. è anche professore all’Università di Musica di Würzburg, dove insegna
canto classico. Momenti salienti della stagione 2008/09 comprendono Lobgesang di Mendelssohn
nella Frauenkirche Dresden e al Konzerthaus di Berlino con la MDR Symphony Orchestra diretta
da Jun Märkl, Messa Armonica di Haydn a Monaco di Baviera e a Vienna con la Bavarian Ra-
dio Symphony Orchestra diretta da Mariss Jansons, Nona Sinfonia di Beethoven a Copenaghen e
Recitals di Lieder a Francoforte e Leon. Dopo essere stato Siegmund in Die Walküre di Wagner
al Teatro nazionale tedesco di Weimar ha debuttato al Petruzzelli di Bari lo stesso ruolo che ha
riproposto con l’Orchestra Tonhalle di Zurigo con David Zinman, la Nona di Beethoven con la
Pittsburgh Symphony Orchestra diretta da Manfred Honeck a Pittsburgh e con la Bavarian Radio
Symphony Orchestra di Monaco diretta da Mariss Jansons, nonché il Requiem di Schumann con
la MDR Symphony Orchestra diretta da Jun Märkl. Nel 2010 canta la Messa Armonica di Haydn
a Berlino con il Konzerthausorchester diretto da Lothar Zagrosek, seguita dalla Missa Solemnis di
Beethoven prima a Lipsia con la MDR Symphony Orchestra diretto da Hartmut Haenchen e poi
a Essen con Capella Coloniensis diretto da Bruno Weil nonché Die Schöpfung di Haydn con la
Filarmonica di Monaco di Baviera diretto da Thomas Hengelbrock.
ROBERT HOLZER
Basso
Nato in Austria, ha studiato al conservatorio di Linz con il Prof. Gertrud Schulz e al Mozarteum di
Salisburgo con il Prof. Rudolf Knoll. Nel 1985 è stato il primo premiato al “Concorso nazionale
della gioventù” di Austria. Dopo il suo debutto alla “Kammeroper” di Vienna, Robert Holzer è stato
membro dell’ensemble del Teatro comunale di Berna. Poi è stato nei teatri dell’opera di tutta Eu-
ropa. Fra i palcoscenici più importanti Bruxelles, Madrid, Barcellona, Catania, Lisbona, Wexford
nonché Amsterdam e Atene. Nel 1991 ha debuttato all’Opera di stato di Vienna. Il suo repertorio
comprende i ruoli di basso, da SARASTRO (Zauberfloete), PHILIPPO (Don Carlos), MEPHI-
STO (Faust), KEZAL (Verkaufte Braut), LANDGRAF (Tannhaeuser), GURNEMANZ (Parsifal),
ROCCO (Fidelio), KASPAR (Freischuetz), FIGARO (Le nozze di Figaro) a BARON OCHS (Ro-
senkavalier), ruoli che lo hanno portato anche nei Teatri dell’Opera di Buenos Aires, Metropolitan
Theatre Sèoul e a Santiago de Chile. Fino al 2000 Robert Holzer è stato membro dell’ensemble
del Teatro nazionale di Mannheim. Ha debuttato al Lincoln Center di New York con l’American
Symphony Orchestra. Ha cantato fra l’altro, KOENIG HEINRICH (Lohengrin), sotto la regia di
Peter Konwitschny al Gran Teatri Liceu di Barcelona e HUNDING (Walkuere) al teatro Bellini a
Catania, Ochs nel (Rosenkavalier) al Teatro dell’Opera a Roma, al Massimo a Palermo in Salomé e
nel 2010 nel Die Gezeichneten. Nel 2010/11 canta Meistersinger a Lipsia e la produzione Marquise
von O al Teatro di Monte Carlo.
Ha lavorato con Fruehboeck de Burgos, Stein, Hager, Latham-Koenig, Adam Fischer, Cambreling,
Steinberg, Welser-Moest, Zagrosek, Maerkl, Hengelbrock, Viotti, Schneider und Harnoncourt. Le
sue opere discografiche più importanti sono: Beethoven Nona Sinfonia, Mozart Requiem, Haendel
Messiah, Haydn Schoepfung, Schmidt Das Buch mit sieben Siegeln, Francaix L’ Apocalypse selon
St. Jean.
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Domenica 21 Novembre Ore 21,15
Duomo di Monreale
La tradizione russo-ortodossa informa i Vespri op. 37, composti da Sergej Vasil’evič Rachmaninov in
appena due settimane tra gennaio e febbraio del 1915 ed eseguiti a Mosca nel mese di marzo dello stesso
anno sotto la direzione di Nikolai. In questa composizione, una delle favorite da Rachmaninov il quale
volle che il quindicesimo brano fosse eseguito durante il suo funerale, si possono apprezzare tre stili di
canto diversi: lo znamenny usato nell’ottavo, nel nono, nel dodicesimo, nel tredicesimo e nel quattordice-
simo canto; quello greco nel secondo e nel quindicesimo e, infine, quello ucraino di Kiev nel quarto e nel
quinto. Tale lavoro suggestivo e coinvolgente è dedicato a Stepan Smolensky con il quale Rachmaninov
aveva studiato canto antico.
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Il Coro filarmonico slovacco
Creato nel 1946 come coro misto della Radio di Bratislava, all’inizio è stato diretto dal suo fondatore, il M° Ladislav Slovák. Nel 1955
Jan Maria Dobrodinský assume la direzione che ha ricoperto per più di 20 anni.
Nel 1976 Valentin Iljin assume la funzione di maestro del coro seguito da Lubomír Mátl, Štefan Klimo, Pavol Baxa, Pavol Procházka
and Marián Vach. Blanka Juhaňáková (1991-2001) e Jan Rozehnal (1991-2003).
Nella stagione 2003/2004 il ruolo di direttore artistico e maestro del coro della filarmonica slovacca è stato occupato da Marián Vach. Dal
gennaio 2005 il ruolo di maestro del coro è stato occupato da Blanka Juhaňáková e dall’aprile 2006 quello di assistente del maestro del
coro è ricoperto da Jozef Chabroň.
Durante mezzo secolo di attività artistica il coro filarmonico slovacco ha sviluppato un’eccezionale qualità e oggi appartiene al gruppo
dei principali cori europei. Le sue tecniche vocali uniche, le espressioni raffinate, le voci perfettamente bilanciate, la qualità interpreta-
tiva, la disciplina artistica aggiungono e conseguono esecuzioni perfette coniugate con energia creativa e forza. Collabora con rinomati
direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Serge Baudo, Bertrand de Billy, Jean Claude Casadesus, James Conlon, Dean Dixon, Chri-
stoph von Dohnányi, Vladimír Fedosejev, János Ferencsik, Daniele Gatti, Pedro Halffter, Riccardo Chailly, Dimitrij Kitajenko, Zdeněk
Košler, Ondrej Lenárd, Alain Lombard, Fabio Luisi, Lorin Maazel, Kurt Masur, Zubin Mehta, Antonio Pedrotti, Libor Pešek, Ľudovít
Rajter, Helmuth Rilling, Karl Richter, Peter Schreier, Pinchas Steinberg, Hans Swarowsky, Václav Talich, Emmanuel Villaume, Ralf
Weikert e Franz Welser-Möst. A parte delle esecuzioni regolari a Bratislava, il coro effettua frequenti esecuzioni all’estero, incluse
molte destinazioni europee, Marocco, Giappone e Turchia. Il coro ha collaborato con prestigiosi teatri e orchestre straniere quali Berlin
e Vienna Philharmonic Orchestras, Vienna Symphony Orchestra, Israel Philharmonic, Orchestre de Paris, Radio Symphony Orchestra
Vienna, London Philharmonic Orchestra, Staatskapelle Berlin.Ha anche contribuito al successo di parecchi prestigiosi festivals quali
Vienna, Salisburgo, Praga, Perugia, Edinburgo, Berlino, Atene, Madrid, Parigi, Monaco di Baviera e Strasburgo. La sua ricca disco-
grafia include case discografiche quali Opus, Supraphon, Deutsche Grammophon, Hungaroton, Sony, Marco Polo, Naxos, Nuova Era,
Decca. Nel 2006, ha festeggiato i 60 anni dalla sua fondazione. Quest’anniversario è stato celebrato il 27 aprile 2006 con l’esecuzione
della Petite messe solemnelle di Rossini. Fra i progetti più notevoli del coro filarmonico slovacco apprtiene l’esecuzione del Boris Go-
dunov di Mussorgsky in collaborazione con l’Opera di stato di Vienna, una tournee con la Slovak Philharmonic Orchestra in Svizzera
con l’esecuzione di Carmina Burana di Carl Orff e la Messa di B. Martinu e concerti con la Tonkünstler Orchestra Niederösterreich
in Austria della Missa solemnis di L. van Beethoven. Nel 2008, a parte i concerti in abbonamento in sede, il coro filarmonico slovacco
ha preso parte a prestigiosi progetti (Wagner: Das Liebesmahl der Apostel con M. Minkowski in Spagna, Nona Sinfonia di Beethoven
con A. Lombard in Svizzera e una versione concertante de I due Foscari di Verdi con B. de Billy in Austria), 35 recite all’aperto de La
traviata in St. Margarethen in Austria. Nel 2009, oltre all’attività regolare in sede, il coro filarmonico slovacco ha partecipato a tre pro-
duzioni d’opera: Boris Godunov all’Opera di Stato di Vienna con Daniele Gatti, Lohengrin per il Richard Wagner Festival in Wels, con
Ralf Weikert e Tannhäuser, a Las Palmas, Canarie con Pedro Halffter. Nell’autunno del 2009 ha eseguito lo Stabat Mater di Dvořák
in Austria e la Nona Sinfonia di Beethoven in Spagna con Yaron Traub. Nel 2010 il coro ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven
con Sascha Goetzel in Istanbul, città europea della cultura 2010. In marzo il coro ha eseguito il Moses and Aaron con Lothar Zagrosek
all’Opera di Stato di Vienna. Dopo questo successo il coro è stato invitato a Zurich Opera House per il 2011. Il coro ha eseguito concerti
a Vienna con B. de Billy nell’Ottava Sinfonia di Mahler. A giugno al Richard Wagner Festival ha eseguito Lohengrin con Ralf Weikert
e una nuova produzione di Tannhauser all’Opera di Vienna con Franz Welser-Möst.
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Orchestra Sinfonica Siciliana
L’Orchestra Sinfonica Siciliana fu istituita nel 1951 con legge della Regione Siciliana e, solo nel 1958, completata l’as-
sunzione dei musicisti, iniziò una intensa attività concertistica destinata ad incidere notevolmente nella realtà musicale
siciliana e nazionale. Oggi, dopo lo scioglimento di tre delle quattro orchestre della Rai, un’analogia per consistenza
(92 posti d’organico) e affinità può essere stabilita soltanto con l’Orchestra Nazionale della Rai a Torino e con l’Or-
chestra Nazionale di Santa Cecilia di Roma. I primi concerti sinfonici furono diretti a Palermo da Georges Sebastian
e da Jean Martinon. Subito dopo, l’Orchestra prese parte alle celebrazioni del centenario di Puccini a Torre del Lago.
Un anno dopo il primo concerto, il direttore artistico, Ottavio Ziino, diede vita alle “Giornate di Musica Contempo-
ranea” fornendo un apporto decisivo alla cultura ed al gusto musicale del pubblico palermitano. Nel 1960 fu avviata
una collaborazione con le “Settimane Internazionali di Nuova Musica” che negli anni Settanta resero Palermo il centro
internazionale di riferimento della cosiddetta avanguardia post-darmstadtiana.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana partecipa annualmente alle “Settimane di Musica Sacra” di Monreale ed è stata presen-
te alle “Orestiadi di Gibellina”, alle “Estati di Taormina”, al “Luglio Musicale Trapanese”, al “Festival Internazionale
di Dublino”, al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto, al “Festival di Wiesbaden”, al “Bach Festival” di Oxford, al “Fe-
stival di Nuova Consonanza” di Roma, alla “Biennale di Venezia”. Ampi consensi e giudizi lusinghieri da parte della
stampa specializzata ha ottenuto in seguito alle tournée con la direzione di Gabriele Ferro (direttore stabile dal 1979
per oltre quindici anni) a Praga (Festival Internazionale, 1993) e in Giappone ed in Cina (primavera 1996; è stata la
prima orchestra italiana ad esibirsi a Pechino). Nel 1998 ha, inoltre, partecipato al “Festival Pianistico Internazionale
di Bergamo e Brescia” e nel 2000 al “Festival Internazionale di Ravello”.
La Sinfonica è stata diretta da grandi compositori del passato come Igor Stravinskij e Darius Milhaud e da grandi di-
rettori come Herbert Albert, John Barbirolli, Ernest Bour, Sergiu Celibidache, Antal Dorati, Vittorio Gui, Efrem Kurz,
Ferdinand Leitner, Pierre Monteux, Herman Scherchen, Riccardo Muti. In anni più recenti ha ospitato, tra gli altri,
Rudolf Barshai, Gary Bertini, Riccardo Chailly, Janzug Kakhidze, Emanuel Krivine, Alain Lombard, Peter Maag,
Daniel Oren, Zoltán Peskó, Georges Prêtre, Hubert Soudant, Franz Welser Most, Fruhbeck de Burgos, Michel Plasson,
Gunther Neuhold, Yuri Temirkanov, Lothar Koenigs, Donato Renzetti. Un apporto determinante per l’arricchimento e
la varietà del repertorio è stato dato dalla lunga Direzione Artistica (dal 1970 al 1995) di Roberto Pagano. Le due pre-
sidenze di Francesco Agnello (rispettivamente negli anni Sessanta e Novanta) hanno dato impulso a una significativa
apertura al pubblico più giovane, a grandi iniziative culturali e alle più importanti tournée nazionali e internazionali.
Le scelte particolarmente raffinate della Stagione 1996-97 affidata a Mario Messinis sono state destinate da Radio Tre
a un’ampia ribalta nazionale. Rassegne come quelle dedicate ad Anton Webern o a Karlheinz Stockhausen restano negli
annali delle attività musicali in Sicilia come un modello straordinario di impegno culturale. Dal marzo 2003, l’Ente
Autonomo Orchestra Sinfonica Siciliana è stato trasformato in Fondazione, in base alle specifiche disposizioni conte-
nute nell’art.35 della L.R. 26/03/2002 n. 2 e in ottemperanza del D.L.vo 29/06/1996 n. 367. L’attuale Sovrintendente
è l’arch. Ester Bonafede.
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Orchestra sinfonica siciliana
COORDINATORE DELLA PRODUZIONE ARTISTICA
Giuseppe Cuccia
Prime Parti*
Concertini e Seconde parti**
Scritturati Aggiunti Stagione 2010/2011°
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COMITATO D’ONORE
S. E. S a lvato r e D i C r i s t i n a
A r ci ve s co v o d i M o n r e a l e
R a ffa e l e L o m b a r d o
P r e s id e n t e d e l l a R e g i o n e S i c i l i a n a
Daniele Tranchida
Assessore al T u r i s m o , S p o rt e S p e t ta c o l o d e l l a R e g i o n e S i c i l i a n a
F i l i p p o D i M at t e o
Sindaco di Monreale
Marco Salerno
D i r i g e n t e G e n e r a l e d e l D i pa rt i m e n to T u r i s m o ,
S p o rt e S p e t tac o l o d e l l a R e g i o n e S i c i l i a n a
Ester Bonafede
S o v r i n t e nd e n t e F o n d a z i o n e O r c h e s t r a S i n f o n i c a S i c i l i a n a
DIREZIONE ARTISTICA
Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
ORGANIZZAZIONE
A s s e s s o r ato R e g i o n a l e d e l T u r i s m o , S p o rt e S p e t ta c o l o
D i pa rt i m e n to T u r i s m o
S e rv i z i o 6 - M a n i f e s ta z i o n i e d e v e n t i
S e rv i z i o T u r i s t i co R e g i o n a l e d i P a l e r m o
STAFF ORGANIZZATIVO
Elio Carreca
Filippo Nasca
G a s pa r e P at t i
T i z i a n a C a cc a m o
R o b e rto G e r a c i
G i o r g i o L a V a lva
Tommaso Salemi
M a r i a A n to n i e t ta S a lva g g i o
S e r g i o S c a ff i d i
G a e ta n o S c av i o
S a lvato r e T av o l e t ta
D a n i e l a V i ta l e
COORDINAMENTO PRODUZIONE
G i u s e p p e C u cc i a
grafica e stampa
a cura di S pa c e srl
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