Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Dighe PDF
Dighe PDF
Diga: Sbarramentto volto alla creazione di un volume di invaso, per l’accumulo temporaneo e la
regolazione dei deflussi delle acque nel corso d’acqua.
Traversa: Sbarramento volto a regolare (fissare) il livello dell’acqua a monte, per creare le corrette
condizioni idrauliche di alimentazione di una derivazione, in genere con modesto invaso a monte.
Esse servono per invasare notevoli quantità d'acqua e quindi per costituire dei serbatoi , di contro le
traverse servono per costituire un certo tirante d'acqua e permettere una più agevole derivazione dal corso
d'acqua naturale.
b) Dimensioni.
Le dighe in generale hanno notevole altezza mentre le traverse, si limitano in altezza a quel tanto che é
necessario per garantire il voluto "salto" ed il tirante necessario alla deviazione dell' acqua.
Competenza statale :
Competenza regionale :
“Affido” dei compiti sulle grandi dighe al RID, ex D. Lgs. 463/1999 che modifica l’art.5 D.P.R. 381/1974,
recante norme attuaz. Statuto spec. R.T.A.A.
l‘altezza della diga è data dalla differenza tra la quota del piano di coronamento e quella del punto più
depresso dei paramenti;
il volume d'invaso è pari alla capacità del serbatoio compreso tra la quota più elevata delle soglie sfioranti
degli scarichi, o della sommità delle eventuali paratoie, e la quota del punto più depresso del paramento di
monte.
Circolare P.C.M. 22806/1995 :
per "altezza" si intende la differenza tra la quota del piano di coronamento, ovvero del ciglio più elevato di
sfioro nel caso di traverse prive di coronamento, e quella del punto più depresso dei paramenti da
individuare su una delle due linee di intersezione tra paramenti e piano di campagna.
per "volume di invaso" si intende la capacità del serbatoio compresa tra la quota più elevata delle soglie
sfioranti degli scarichi, o della sommità delle eventuali paratoie (quota di massima regolazione), e la quota
del punto più depresso del paramento di monte da individuare sulla linea di intersezione tra detto
paramento e piano di campagna.
a) di terra omogenea;
D) Traverse fluviali.
La diga a gravità si può fare solo nel caso che il terreno di fondazione sia costituito da roccia compatta, cioé
che il deposito alluvionale, in genere sempre presente sui fondi alveo, sia di modesto spessore (qualche
metro) e sotto vi sia della roccia compatta. Bisogna sempre scoprire la roccia compatta per impostare la
diga, di norma é opportuno un rinforzo (consolidamento) del terreno di fondazione, cioé della detta roccia
compatta tramite opportune iniezioni consolidanti.
In fase pre-progettuale si imposta il così detto profilo teorico della diga. Sia h l'altezza teorica della diga e a
questa assegnamo come profilo teorico un profilo triangolare con base incognita di larghezza b detto
profilo e detto profilo fondamentale.
Per h è minore di 30÷35 [m] il parametro a monte può essere verticale mentre per h maggiore di 35 [m] il
parametro a monte deve essere inclinato.
Diga ad archi multipli
Dighe ad arco
La diga ad arco, essa si può realizzare quando la larghezza della gola è piuttosto limitata e quando la roccia
delle pareti della gola dà assoluti requisiti di compattezza e continuità.
La diga ad arco reagisce con le caratteristiche ad arco, quindi poco o nulla scarica sul terreno sottostante
(che sarebbe quello di fondazione delle dighe a gravità) e tutte le spinte sono assorbite dalle pareti laterali.
Quando si hanno i requisiti suddetti la diga ad arco è la più economica, essa porta rispetto a quella a gravità
ad un risparmio fino al 66% di materiale.
Le dighe ad arco possono, come é ovvio avere forme diverse, per esempio una o più curvature, l'asse dei
centri può essere sempre sulla stessa verticale o meno, il raggio può essere fisso o variabile ecc...
La scelta dell' uno e dell' altro tipo viene fatto oltre che sulla base della forma della gola soprattutto su
questioni di carattere economico, cioè minimizzando il quantitativo di materiale necessario a realizzate lo
sbarramento.
Dighe in materiali sciolti
Sino a non molti anni fa si ricorreva a queste quando le caratteristiche del terreno di fondazione non erano
compatibili con altri tipo di diga, oggi la scelta é spesso derivante anche da considerazioni di tipo
ambientale.
In concetto ispiratore delle prime scelte ossia quello delle caratteristiche del terreno di fondazione vale
ovviamente anche per le scelte di secondo livello, cioé tra dighe in terra e dighe in pietrame.
Infatti:
- se il terreno è costituito da materiali incoerenti si ricorre a dighe in terra,
- se il terreno è costituito da roccia frantumata o lesionata allora è consigliabile fare la diga soprastante in
pietrame.
Le attuali dighe a gravità ordinarie hanno un profilo che poco si scosta dall’elementare forma triangolare
che è determinato se sono date le scarpe si = tg (θi ) del paramento di monte e se = tg (θe) del paramento di
valle. Il profilo di riferimento della diga a gravità ordinaria è delineato in modo estremamente semplice nel
caso elementare affrontato qui di seguito: per determinare se consideriamo una striscia (profonda un
metro) di una diga avente paramento a monte verticale, si = 0, soggetta semplicemente alle sollecitazioni
del peso proprio, della spinta idrostatica e della sottospinta. Consideriamo dapprima la condizione che,
quando il serbatoio è pieno fino alla quota massima di invaso, la diga non sia sollecitata a trazione e
imponiamo che le sue dimensioni siano tali da avere la base di appoggio interamente compressa.
Come è ben noto per il legame di antipolarità rispetto all’ellisse centrale di inerzia tra asse neutro e centro
di sollecitazione, si ha che se il centro di sollecitazione è interno al nocciolo centrale di inerzia, l’asse neutro
è esterno alla sezione e viceversa; nel caso in esame questo equivale a dire che la base rettangolare della
diga è soggetta ovunque a compressione solo se la risultante delle forze applicate non esce dal 3° medio.
Questa condizione si impone dicendo che il momento di tutte le forze applicate rispetto al limite del 3°
medio sia nullo.
Siano applicate alla struttura solo la spinta idrostatica, il peso proprio, la sottospinta e troviamo:
h b b
S +U + G = 0
3 3 3
La stabilità della struttura e la resistenza del calcestruzzo e della roccia di fondazione vengono verificate per
due possibili situazioni:
- A SERBATOIO VUOTO, quando agiscono solo le azioni del peso proprio, di inerzia e sismiche.
- A SERBATOIO PIENO, quando agiscono tutte le azioni esterne e si considera la peggiore delle due
condizioni possibili: livello alla quota massima di regolazione oppure alla quota di massimo invaso.
Dimensionato l’elemento (o striscia) di diga dobbiamo verificare con metodi più accurati di quelli descritti in
precedenza che esso sia stabile sotto le diverse condizioni di carico e che le tensioni interne non superino
quelle ammissibili per il calcestruzzo.
Si possono quindi fissare le seguenti condizioni di stabilità che devono essere necessariamente verificate
per ogni tipo di diga a gravità.
CONDIZIONE SULLA POSIZIONE DELLA RISULTANTE. Si deve verificare che, sotto qualunque condizione di
carico, non si abbiano su nessuna sezione orizzontale della diga degli sforzi di trazione. Questa condizione è
verificata se la risultante di tutte le forze applicate cade all’interno del nocciolo centrale di inerzia (per le
dighe massicce, nel 3° medio) di qualunque sezione orizzontale della diga. Inoltre, se tale condizione è
rispettata, non si avrà mai pericolo di ribaltamento.
FH ≤ f FN
ove compaiono:
l = b + (H – a2 – h2 )/tan α