Sei sulla pagina 1di 6

Andrea Granelli

IL RITORNO DELLA SUPERCAZZOLA


Trattatello sull’arte di confondere e persuadere nell’era della multimedialità
La voce è lo strumento più perfetto (Arvo Pärt)

Preludio Le origini

Mascetti: Tarapìa tapiòco! Prematurata la su- Parigi è la più bella città del mondo; la mia
percazzola, o scherziamo? è la più bella strada di Parigi; la mia casa è
la più bella casa della strada; la mia stanza
Vigile: Prego? la più bella stanza della casa; io sono l’uomo
più bello della stanza: dunque io sono l’uomo
Mascetti: No, mi permetta. No, io... scusi, noi più bello del mondo (il sorite di Cyrano de Ber-
siamo in quattro. Come se fosse antani anche gerac)
per lei soltanto in due, oppure in quattro an-
che scribàcchi confaldina? Come antifurto, L’invenzione della supercazzola viene attribuita a
per esempio. Corrado Lojacono, prima che venisse ripresa nel
film Amici miei (Mario Monicelli, 1975), dove
Vigile: Ma che antifurto, mi faccia il piacere! si raccontano le vicende di un gruppo di amici
Questi signori qui stavano sonando loro. ‘Un burloni che si divertono a corbellare il prossimo.
s’intrometta! È soprattutto Ugo Tognazzi, nei panni del conte
Raffaello Mascetti (detto Lello), a far uso della su-
Mascetti: No, aspetti, mi porga l’indice; ecco percazzola. Scavando nei ricordi di quel tempo
lo alzi così... guardi, guardi, guardi. Lo vede emerge anche una interessante questione etimolo-
il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura gica: la velocità con cui Tognazzi recita le sue bat-
anche? Ma allora io le potrei dire, anche con tute nel film non consente di distinguere chiara-
il rispetto per l’autorità, che anche soltanto le mente i suoni delle singole sillabe (come per altre
due cose come vicesindaco, capisce? parole tra cui, ad esempio, “prematurata” anziché
“brematurata”).
Vigile: Vicesindaco? Basta ‘osì, mi seguano al
commissariato, prego! La dizione corretta della parola sembra tuttavia
essere “supercazzora”. Così infatti appare nel li-
Perozzi: No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene bro Amici miei scritto dagli sceneggiatori del film,
soppaltate secondo l’articolo 12, abbia pazien- Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Tullio
za, sennò posterdati, per due, anche un pochi- Pinelli, e così si manifesta nel sequel Amici miei —
no antani in prefettura... Atto III in una videocassetta che si apre con “La
Supercazzora 69 presenta”. Anche Google è rimasto
Mascetti:...senza contare che la supercazzola sensibile a questo dilemma etimologico. Quando
prematurata ha perso i contatti col tarapìa ta- cerchiamo “supercazzola” su quel motore di ri-
piòco. cerca, dopo le occorrenze trovate viene indicata
anche la variante supercazzora, segnalata con
Perozzi:...dopo... l’avvertenza «forse cercavi: supercazzora».

Infine in questa che possiamo senza rischio di


smentita considerare la madre di tutte le super-
cazzole, una delle parole emergenti – “antani” –
potrebbe derivare dall’espressione nobile “d’an-
tan” – che significa letteralmente “di un tempo,
di una volta” (con una sfumatura di nostalgia,
di rimpianto e che viene dal latino volgare ant(e)
an(num) = un anno prima). E quindi dalla super-
ficie greve e goliardica emergono – pur rimanen-
do volutamente celati – frammenti di una passata
nobiltà che riaffermano l’ethos del conte Mascetti.

edizioni
1
Riflessioni sul XXI Secolo
Tra i molti esempi possibili che possiamo conside- Esiste anche una versione dotta della supercazzo-
rare in questo trattatello, vi sono tre antesignani la, magistralmente performata da Gigi Proietti. Si
particolarmente degni di nota della supercazzo- tratta de Il Lonfo:
la tognazziana; antesignani che hanno utilizzato
un meccanismo simile senza però raggiungerne i «Il Lonfo non vaterca né gluisce / e molto rara-
vertici performativi; uno viene dalla letteratura mente barigatta, / ma quando soffia il bego a bi-
e due provengono da due diverse discipline: il ci- sce bisce / sdilenca un poco e gnagio s’archipatta.
nema e la musica. È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna / arraffe-
ria malversa e sofolenta! / Se cionfi ti sbiduglia
Innanzitutto il famoso incipit di Zazie dans le métro e ti arrupigna / se lugri ti botalla e ti criventa.
di Raymond Queneau (1959): «Doukipudon- Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto / che bete e zug-
ktan, se demanda Gabriel excéde», tradotto magi- ghia e fonca nei trombazzi / fa lègica busìa, fa gisbuto;
stralmente da Franco Fortini in «Macchiffasta- e quasi quasi in segno di sberdazzi / gli affarferesti
puzza, si chiese Gabriel, arcistufo». un gniffo. Ma lui zuto / t’alloppa, ti sbernecchia; e
tu l’accazzi.»
In secondo luogo il celeberrimo Rosebud di Or-
son Welles in Quarto potere / Citizen Kane(1941) Tecnicamente viene considerata un esempio di
– Rosabella nella versione italiana – diventata la metasemantica – così indicata nel 1978 dal suo
più famosa parola della storia del cinema, paro- inventore Fosco Maraini – e consistente nell’uti-
la che spiega tutto e nulla e probabilmente indica lizzo di parole prive di significato, ma dal suono
l’organo femminile. Come noto la pellicola inizia familiare alla lingua cui il testo appartiene. Sono,
con la morte di un uomo, che poi si scopre esse- pertanto, termini privi di referente linguistico,
re il magnate Charles Foster Kane: la cinepresa ma comprensibili perché forzati a seguire le stes-
mostra che Kane teneva nella sua mano una palla se regole sintattiche e grammaticali della lingua
di vetro con dentro una casetta nella neve; poi, adottata. Il significato non è dunque ufficialmen-
con un primissimo piano, viiene mostrata una te codificato ma può essere desunto sia da quelle
bocca maschile che pronuncia: «Rosebud», let- regole che anche dal suono delle parole, spesso
teralmente bocciolo di rosa. Nella stanza allora volutamente evocativo o semplicemente onoma-
inizia a nevicare, richiamando il contenuto della topeico, o dalla loro posizione all’interno di una
palla di vetro, e la mano che la teneva la lascia ca- frase. Ovviamente ogni interpretazione rimane
dere e questa rotola a terra infrangendosi. Il mi- puramente soggettiva. Nella nostra agile tasso-
stero viene tuttavia svelato nella sequenza finale nomia del parlare vuoto potremmo considerare
quando, dal castello di Kane (altra parola chiave Il Lonfo una sorta di meta-cazzola in quanto si
– Xanadù), gli operai stanno sbaraccando tutto. avvale, a sua volta, di una supercazzola per (me-
Tra gli oggetti superflui che gli erano appartenuti glio) definirsi.
e che ora vengono destinati al fuoco della caldaia,
c’è anche uno slittino da neve che sta bruciando Pur non avendo nessuna pretesa di completez-
nella fornace. È lo stesso slittino con cui il picco- za, questa veloce rassegna sulle pre-supercazzole
lo Kane giocava sulle montagne di casa propria, non può dimenticare una vera e propria apoteosi
prima che la madre lo mandasse in collegio. Sullo della supercazzola sofisticata: l’incipit di Finne-
slittino compare la scritta Rosebud. gans Wake, opera ultima di James Joyce (1939).
Vediamolo nella traduzione definitiva di Luigi
Infine Prisencolinensinainciusol (1972) – can- Schenoni: «Fluidofiume, passato Eva ed Ada-
zone di Adriano Celentano riconoscibile per il ri- mo, da spiaggia sinuosa a baia biancheggiante, ci
corso ad una lingua inventata simile ad una sorta conduce con un più commodus vicus di ricircolo
di inglese maccheronico – in cui le poche parole di nuovo a Howth Castle Edintorni» (l’originale
che potrebbero essere riconoscibili (frequente il suona «Riverrun, past Eve and Adam’s, from swerve of
ricorso nel testo al verso “ol rait”, uguale come shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus
suono all’inglese All Right, cioè tutto bene) comun- of recirculation back to Howth Castle and Environs»).
que non formano alcuna frase di senso compiuto.
Secondo Celentano il testo del brano rappresen-
terebbe “la ribellione alle convenzioni. Anche musi-
cali”. Questo uso della parola è conosciuto come
glossolalia, dove il parlante non conosce la lingua.
Nonostante il successo che il brano ebbe nelle
Fiandre in Belgio (quarta posizione), Paesi Bassi
(quinta posizione) e in Francia (sesta posizione),
in Italia il singolo non riuscì neppure ad entrare
in classifica.

edizioni
2
Riflessioni sul XXI Secolo
Il meccanismo di funzionamento Solo la psicologia, però, potrà spiegare perché il
pene è un jolly linguistico così potente, in grado
Lei ha perfettamente ragione, dal suo punto di vi- cioè di esprimere così tante cose.
sta! (Paul Watzlawick)
Entrando ora nei dettagli strutturali e generativi,
Si mettono delle parole per tappare i buchi una supercazzola è tipicamente costituita da tre
dell’indicibile: vuoto, potenzialità, Big Bang, sin- ingredienti base:
golarità. Il Tao lo dice meglio: “Il senza-nome è • una base musicale – accompagnata da una
all’origine del cielo e della terra” (Edgar Morin, mimica esasperata (come nei film muti) – che
Conoscenza ignoranza mistero) definisce il tono emotivo e l’ambito comunica-
tivo della conversazione, che può intrattenere
Tecnicamente la supercazzola è un artificio reto- (Amici miei), descrivere (Dario Fo), terrorizza-
rico che prevede di fare fumo (parlare senza re (discorso di Hinchel) o sedurre (certi tipi di
dire nulla) ma convincere grazie al trasferimen- preghiera cantilenata quando ascoltati da chi
to di due elementi: il ruolo di chi parla (cifra non ne comprende il significato ma ne è strega-
dell’ethos) e una specifica emozione. Sicurezza, to dalle misticità);
cultura …. in Amici Miei, aggressività e determi-
nazione nel famoso discorso di Hinkel di Charlot (ci- • dei frame – parole fortemente riconoscibili che
fra del pathos). Per questo può convincere, quan- emergono nettamente dal sottofondo musicale
do è ben fatta e “progettata” …. mentre quando e portatrice di contenuti ad elevato ingaggio
è riempitivo o tentativo maldestro di nascondere emotivo (le famose metafore infestanti richia-
la propria incompetenza o inadeguatezza risulta mate da Lakoff). Questi suoni evocativi attiva-
ridicolo per chi la attua. no emozioni/azioni subliminali forti (“sindaco”
in Amici Miei, “migranti” nei discorsi di Salvini,
La supercazzola è dunque puro flatus vocis e può “poteri forti” nel M5S, “magistrati” o “scudo fisca-
assomigliare (dal punto di vista di chi ascolta) alla le” in Berlusconi) inserendosi nel cervello con
«vox clamantis in deserto» del San Giovanni ina- un elevato grado di permanenza. Questi frame
scoltato (Mc 1, 1-3). possono diventare dei potenti trigger emotivi;

Il cuore della super-cazzola è la “cazzola” … e • delle parole-civetta – anche loro fortemente ri-
cioè il “dire attorno … ma nei fatti dire grazie conoscibili – ma che non dicono nulla (aumen-
all’attributo maschile” … una sorta di generativi- tando quindi la confusione linguistica … ),
tà linguistica all’ennesima potenza. È sufficiente che nascondono i frame e tendono a connotare
richiamare la radice generativa per antonomasia e nominare la conversazione (“supercazzola”,
– cazz – per generare qualsiasi significato o emo- “antani”, “tapioca”) facilitandone la memora-
zione. Dalla voce senza significato (flatus vocis), bilità.
dunque, alla parola con troppi significati (“caz-
zo”), motore primo della super-cazzola. In com- La supercazzola ha quindi una partitura musicale
pagnia di Vito Tartamella – studioso di parolacce standard, in cui la melodia del “non dire” si alter-
(Parolacce. Perché le diciamo, che cosa significano, na a dei climax (dove si riduce la sfuocatura delle
quali effetti hanno, Rizzoli, 2006) – notiamo la parole pronunciate e, talvolta, si aumenta anche
potenza espressiva di questa etichetta il volume) in cui vengono enunciati con estrema
linguistica, dove una semplice micro-variazione chiarezza i frame.
delle sue desinenze genera infatti una infinità di
significati ed emozioni: La intrinseca musicalità della supercazzola la
• sorpresa: cazzo! rende il luogo ideale per usare le figure di parola
• fastidio: che cazzo! (o fonetiche), che riguardano la materia sonora
• stupore: oh cazzo! del discorso; queste figure sono intraducibili e si
• offesa: cazzone, testa di cazzo distruggono nel momento in cui viene alterata la
• elogio: cazzuto materia sonora (es. Soma, sema / “il corpo, questa
• compatimento: cazzaro tomba” di Platone). Si dividono in figure di ritmo
• diminuzione: cazzillo e figure di suono; tre di queste figure sono parti-
• noia: scazzo colarmente utilizzate:
• rabbia: incazzato • antanàclasi (dal greco antì = contro; anàklasis
• approssimazione: a cazzo = riflessione, ripercussione): figura di suono
• minimizzazione: non me ne frega un cazzo! basata sulla polisemia che gioca sui due sensi
Come ci ricorda Tartamella, le parolacce sono leggermente diversi di una medesima parola:
puro suono: parole desemantizzate, svestite del Il libro rende liberi; prendete a cuore il vostro
loro significato primario; sono frasi idiomatiche cuore; La vrai morale se moque de la morale (Blai-
che servono a esprimere l’emozione del parlante. se Pascal); se aspetti, conoscerai da te quello

edizioni
3
Riflessioni sul XXI Secolo
che ti aspetta; sono i sensi che portano al senso; immagini e suoni che possono creare straordina-
the way we work doesn’t work, anymore; rie supercazzole senza contenuti … Non per nien-
Founders & Funders; … te la supercazzola è esplosa con la prima forma di
• paronomàsia (dal greco para = presso; onoma multimedialità: il cinema.
= nome): letteralmente “mutamento di nome”,
è in qualche modo speculare alla antanàclasi Per questo la supercazzola può essere conside-
e accosta parole che hanno fra loro variazioni rata il simbolo della fallacia contemporanea …
minime di suoni ma notevoli differenze di si- anche perché non richiede una sofisticata cono-
gnificato: chi non risica non rosica; prendere scenza retorica da parte del relatore ed è quindi
fischi per fiaschi; traduttore traditore; chi dice coerente con la sempre più invocata morte delle
donna dice danno; quod non fecerunt barbari, fe- competenze, cifra della nostra contemporaneità.
cerunt Barberini; …
• onomatopea (dal greco onoma = nome; poièin = Il filosofo Maurizio Ferraris l’ha recentemente
fare): figura di suono che crea un nome ripro- studiata nel suo Intorno agli unicorni. Supercazzole,
ducendo, attraverso i suoni linguistici di una ornitorinchi e ircocervi (2018). La sua lettura – so-
determinata lingua, il rumore o il suono asso- fisticata ma al tempo stesso leggera e divertente –
ciato a un oggetto o a un soggetto a cui si vuole fornisce molti spunti e fissa un concetto importan-
fare riferimento: gracchiare; strisciare; bisbi- te: la supercazzola consente di costruire schemi
glio; rimbombo... mentali senza concetti …. permettendo di fare
senza capire: è dunque il cuore della tecnologia.
Spesso i frame della supercazzola (gli elementi Nella quarta di copertina scrive «Non sempre il
“persuasivi”) si strutturano facendo appello (re- trapasso dall’essere al sapere ha luogo, e magari
torico) a due figure archetipiche: non è neanche una rovina, giacché il mondo può
• il nemico spietato da combattere: sempre funzionare, nella maggior parte dei casi, in assen-
pericolosissimo, spietato, incombente e che ci za di pensiero e in balìa di supercazzole».
conduce in modo naturale verso “la brutta chi-
na”; «Come ogni tecnologia, la supercazzola è un know
• il grande fratello: il capo del quale vanno ese- how e non un know what … Questa competenza
guiti i compiti (ad es. “lo dicono le policy azien- potrà, ma non necessariamente dovrà, diventare
dali”) e che non è mai confutabile perché non è comprensione, il che significa che la tecnologia
definito, non appare, non ha confini, … potrà far emergere isole di sapere (epistemolo-
gia), di conoscenza concettuale, ma la grande
Tutti questi elementi hanno permesso al prof Car- forza fondamentale è pur sempre inconscia […]
lo Alberto Pratesi – con un piccolo contributo del Quanti di noi hanno riflettuto sui principi concet-
sottoscritto – di elaborare uno schema sui mecca- tuali che presiedono al funzionamento di un apri-
nismi persuasivi dietro la supercazzola che pro- scatole?» Osserva a questo proposito Giovanni
babilmente i posteri chiameranno per comodità Jervis nel suo Il mito dell’interiorità che «Il “sapere
Curva di Pratesi-Granelli sull’efficacia comunicativa. come” non sempre si traduce in un “sapere che”,
e quindi in conoscenze trasmissibili».

La nuova centralità della supercazzola Continuando la sua riflessione sulla supercazzo-


la, Ferraris ci fornisce un’altra importante rac-
L’inconscio è strutturato come un linguaggio (Ja- comandazione: «Opponendosi al di ciò di cui
cques Lacan) non si può ragionare si deve tacere del perento-
rio Wittgenstein, ancora Eco ha scritto che di ciò
Ritengo che la supercazzola possa essere conside- di cui non si può parlare bisogna narrare … e io
rata la madre di tutte le fallacie … tecnicamente suggerirei che di ciò di cui non si può parlare con
una metonimia in grado di rappresentarle tutte totale certezza filosofica è lecito cazzeggiare o su-
… la parte per il tutto, dunque. Come noto, la percazzolare.»
pericolosità delle fallace è il loro essere falsi ra-
gionamenti che sembrano verità – le cosiddette A ben vedere, perfino il lavoro onirico attinge
mezze verità. Per questo la supercazzola può es- ai meccanismi della supercazzola; anzi potremmo
sere pericolosa e ingannevole. addirittura ridefinire la supercazzola come un
sogno a occhi aperti, che permette l’emergenza
La sua rinnovata centralità deriva anche dal fatto del senso. Diceva Sohn Rethel: siamo alle prese
che la multimedialità potenzia la multisensoria- con un «pensiero anteriore ed esteriore rispetto
lità riducendo il potere argomentativo della pa- al pensiero»; rispondeva Freud, parlando del so-
rola a vantaggio dell’immagine, del suono e della gno: «Non pensa, non calcola, non giudica affat-
performance; anzi potremmo dire che la multime- to: si limita a trasformare».
dialità mette a disposizione ed “esperienzializza”

edizioni
4
Riflessioni sul XXI Secolo
Ma come procede lo schematizzare della super- no un credibilissimo discorso “vuoto”, ideale per
cazzola? Ritornando a farci guidare da Ferraris, molte situazioni: presentazione dei risultati agli
notiamo che – diversamente che nel giudizio de- azionisti, illustrazione di una business idea agli
terminante della Critica della ragion pura di Imma- investitori, discorso motivazionale ai propri di-
nuel Kant – non procede dai concetti (epistemolo- pendenti …:
gia) per raggiungere gli individui (ontologia) per • Il mondo cambia a una velocità impressionan-
il tramite degli schemi (tecnologia). Al contrario te...
segue la forma del giudizio riflettente: muove dal • Dobbiamo cambiare il modo di fare le cose...
caso e risale alla regola, non sempre con successo. • Dobbiamo rimettere l’uomo (e il cliente) al cen-
tro
Per concludere questa veloce disamina sui suoi • Dobbiamo rivendicare il diritto - anzi il dovere
principi di funzionamento, potremmo dire che la - di sbagliare... dobbiamo imparare dai nostri
supercazzola si utilizza per tre motivi: errori
1. Riempire un vuoto comunicativo: nascondere • Dobbiamo aiutare le persone a migliorarsi
il “non so’ cosa dire”; è simile al corax – figura • Dobbiamo passare dal vecchio concetto “con-
retorica che si basa sulla negazione dell’evi- sumare lavoro” al nuovo concetto “sviluppare
denza (il “non è come sembra”) ma è molto più talenti”
semplice; • Abbiamo investito a lungo e con coraggio e
2. Dare corpo a un’incontinenza comunicativa: adesso i primi benefici si incominciano a vedere
è tipico di gente che parla, parla, parla senza • Nonostante sia stato un grande successo - e non
mai esaurire ciò che (non) ha da dire; sono (solo) io a dirlo - è solo il primo passo di
3. Mascherare una fragilità personale: il flusso un lungo cammino
incessante di parola consente di costruire una • Stiamo facendo bene - molto meglio del previ-
“maschera linguistica” che nasconda ciò che si sto - ma purtroppo questa velocità non è suffi-
è e si sa. ciente. Il mercato ci chiede di fare molto di più
• Non vogliamo mettere veti ma neanche creare
Un generatore automatico di supercazzole? personalismi
• … e la lista potrebbe continuare.
Qua oramai non solo si parla, ma si pensa a van-
vera (Altan) Il lato luminoso:
in difesa della supercazzola
Vista la centralità della supercazzola e la nuova
moda dell’un-algoritmo-per-ogni-cosa, perché (Socrate): Ecco Fedro, questa è la cosa strana
non provare a ipotizzare un generatore automa- delle cose scritte... sembra che ti parlino come se
tico di supercazzole? Tutto sommato il suo esse- fossero intelligenti, eppure se chiedi loro qualcosa
re senza schemi unito alla sua ricerca di fonemi su ciò che ti dicono, per desiderio che ti istruisca-
suggestivi ed esotici ci facilita il compito. Basta no di più, continuano a ripetere sempre la stessa
identificare un elenco di componenti generativi cosa (Platone, Fedro)
ed è poi sufficiente mettere il tutto in pasto a un
algoritmo della classe random generator. Non tutto ciò che sembra problematico lo è; per-
fino il libro – guardato con preoccupazione da
Come non ricordare a questo proposito l’Emporio Platone – si è poi rivelato un potente strumento
celeste – all’interno della straordinaria enciclope- creatore di cultura e consapevolezza. Allo stesso
dia immaginata da Borges – dove «gli animali si modo anche la supercazzola possiede un lato lu-
dividono in (a) appartenenti all’Imperatore, (b) minoso, un aspetto potente e utile.
imbalsamati, (c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e)
sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in Innanzitutto il grado zero della supercazzola è
questa classificazione, (i) che si agitano come paz- l’ossimoro performativo o meglio l’esortazione
zi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello paradossale, che potremmo nominare sub-cazzola:
finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che • “Sii spontaneo!” (Gregory Bateson; Paul
hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano Wazlawick, Istruzioni per rendersi infelici)
mosche».
• “Diventa quello che sei!” (Pindaro)
E allora vediamo quali potrebbero esser i semi di
una lista – non di quelle che secondo Umberto Eco È una sorta di ossimoro vivificante … in grado di
erano capaci di farci provare vertigini – capace di ri-svegliarci dal torpore degli automatismi quoti-
generare un discorso vuoto in puro aziendalese (e diani (“sii spontaneo!”) e di spingerci all’azione
volutamente utilizzo questa tautologia): elementi (“diventa quello che sei!”); questi ossimori sono
composti di luoghi comuni e riempitivi che – non realmente performativi perché la contraddizione
appena uniti insieme in modo casuale – genera- enunciata genera un disorientamento che richie-

edizioni
5
Riflessioni sul XXI Secolo
de di essere risolto. Molto diversi dagli ossimo- fra due persone (locutore e destinatario); hanno
ri bloccanti in quanto maldestri – uno per tutto tale funzione, per esempio, le formule stereotipa-
“l’obbligatorietà flessibile dei vaccini” – che, nel- te («Pronto!, mi sente?», «Come va?», «Capito?»)
la loro apparente assertività – tentano di celare con cui si avvia e si continua una conversazione.
un profondo disorientamento cognitivo. Oppure le conversazioni forzate (ad esempio fra
venditore e acquirente nella sala d’aspetto del no-
Questi ossimori performativi riescono anche ad taio prima di una compravendita).
abbattere i pregiudizi aprendo nuove vie di com-
prensione e dando luogo a una «percezione pro- Per concludere sull’importanza ed efficacia del
fonda di ciò che è minuto, mobile, leggero» (Ita- pathos – che Aristotele considerava più potente
lo Calvino, Lezioni americane). Sono pertanto dei del logos nel persuadere – e della performance, cito
veri e propri detonatori semantici. un ampio stralcio di un’intervista di Marc Fuma-
roli del 4 luglio 1998 – Democrazia. La rinascita del-
Oltre ai tre motivi difensivi che giustificano l’e- la retorica – per il Corriere della Sera: «Nel suo
sistenza della supercazzola, ce n’è uno creativo, libro Ramus Method and the Decay of Dialog, pub-
che in qualche modo la rivaluta: la sua capacità blicato nel 1958, Padre Ong ha mostrato che la
di mettere in luce e veicolare mimica corporea e retorica del calvinista francese Pierre de la Ramee,
musicalità (il grammelot di Dario Fo, Proietti e nel XVI secolo, aveva sacrificato la dimensione
Charlot) … una sorta di performance allo stato orale, immaginativa ed emozionale della retori-
puro (di grado zero): una “performance priva di ca classica per sostituirle un’arte di argomen-
contenuti” o meglio un “actio sine inventione”, tare per iscritto che prefigura il metodo carte-
come direbbe Cicerone. siano. Il Nord dell’Europa aveva già reso onore
a Pierre de la Ramee da vivo. Fu massacrato la
Può essere addirittura voce allo stato puro : quel- Notte di San Bartolomeo. L’Italia ne fu lieta... è
la delle sirene che ammalia Ulisse o quella dei sempre rimasta fedele a una retorica che non se-
muezzin quando fanno l’azan (la chiamata islami- pari l’argomentazione probabile dal richiamo alle
ca alla preghiera) usata da ISIS per reclutare i emozioni e alle immagini. Secondo Padre Ong, i
foreign fighters. mass media americani stavano ora ricostruendo,
dopo quattro secoli di puritanesimo, in un conte-
C’è infine un motivo intrinsecamente comunicati- sto tecnologico e commerciale, quella dimensione
vo che richiede l’esistenza della supercazzola: la delle arti del discorso censurata dal protestante-
cosiddetta comunicazione fàtica. Per il linguista simo, collegandole di nuovo all’eloquenza del cor-
russo Roman Jakobson un’espressione è fàtica po, alle immagini, alla voce, al pathos, cioè a tutto
(dal greco phatikos, ciò che costituisce una pura quel che Pierre de la Ramee aveva voluto allon-
affermazione) quando la sua funzione è “parlare tanare dalla natura umana e dalla sua parola.»
tanto per parlare”; non comunicare o chiedere in-
formazioni, ma stabilire o mantenere un contatto E quindi #buonAntani a tutti!

marzo 2019

edizioni
6
Riflessioni sul XXI Secolo

Potrebbero piacerti anche