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Alla c.

a
Del Direttore U.O. …….
Dott.ssa COGNOME Nome
Via ……………………,….
CAP, Città (Provincia)

OGGETTO: Vostra comunicazione Prot. n. xxxxxxxxx . Riscontro a nota di diffida / diniego al


trattamento dei dati personali

PREMESSE
Premetto, che la diffida inviata nasce dalla presa di coscienza innanzitutto dell’operato illegittimo
del governo. Che non solo agisce “abusivamente” come dettagliato da me in seguito, ma legifera e
promulga leggi che violano la Carta Costituzionale e i Trattati Internazionali dei Diritti dell’ Uomo e
del Fanciullo, che dovrebbero invece essere “conditio sine qua non” per la validità di qualsiasi
legge promulgata in diritto positivo nello Stato.
Tale diffida nasce quindi dal VENIR MENO di qualsiasi stime, riconoscimento di autorevolezza ed
autorità nei confronti non solo della “governance” ma anche di chi, nell’operatività, agisce
nascondendosi dietro la frase “e io che ci posso fare”, sono solo un esecutore.
E’ mia convinzione che è dovere di chiunque rispettare e far rispettare i diritti umani
contenuti nei patti internazionali e, che reagire a violazioni sistematiche ai diritti del popolo,
e di riflesso su ogni singola persona umana, non è solo un diritto ma UN DOVERE.
E’ mia convinzione inoltre che … chi esegue … non è esente dall’aver commesso reato se le
azioni sono “illegali ed illecite” solo perché gli è stato ordinato da una terza parte. Peggio ancora
se la terza parte è a sua volta “illecita/abusiva”.
In questa situazione di poca trasparenza e chiarezza generale da parte dello Stato, inteso sia
come “governance” che come il complesso dell’intera “amministrazione pubblica”, per ciò che
attiene a questo contesto di “legge sui vaccini e obblighi vaccinali”, giustamente ogni singola
persona umana mette in atto tutte le azioni di precauzione e tutela allo scopo di capire con
chiarezza i contorni di “TUTTA QUESTA SCHIFOSA VICENDA”.

Premetto inoltre, che per le stesse motivazioni, la scrivente ha notificato in pubblicità “Prot.
…………. / aaaa comune di XXXXXX, il suo stato di Trustee e Legale Rappresentante nonché di di
Legale Rappresentante della seguente persona umana così di seguito graficamente espressa:
Dora Fino, dora fino (Prot. …………. / aaaa comune di XXXXXX)

TUTTO CIO PREMESSO

Spettabile Dirigente, Dott.ssa COGNOME Nome, in riferimento alla vostra comunicazione come da
oggetto,

PARTE1
PRENDO ATTO “che l’Azienda opera nel rispetto della cornice normativa della legge 119/2017,
delle successive circolari Ministeriali emanate in argomento … delle disposizioni della Regione
Emilia Romagna e … dell’autorizzazione del Garante della Privacy del 01/09/2017 n. 365.”
Tuttavia, QUESTO NON VI ESIME DAL RISPETTO DEL QUADRO NORMATIVO COMPLESSIVO
vigente in Italia, e quindi da quella che rappresenta il punto di riferimento per ogni legge, la
Costituzione Italiana, e tutte le altre leggi, comprese quelle dei trattati Internazionali sui Diritti
dell’Uomo e del Fanciullo, in quanto, essendo ratificati, diventano di fatto leggi di diritto positivo
italiano.
Non mi pare che un cittadino possa rispettare delle leggi e disattenderne delle altre. O meglio, per
le leggi che viola sarà in “reato”.

Per quanto attiene alla vostra procedura eseguita sulle indicazioni dell’Autorità Garante sulla
Privacy, FACCIO PRESENTE CHE, qualsiasi comunicazione, pubblicitaria e informativa, può
essere inviata da un’Azienda ai cittadini. Quindi quanto autorizzato dal Garante della Privacy
nell’atto n. 365 del 01/09/2017 è corretto e coerente. Tuttavia QUESTO VALE SOLO SE UN
CITTADINO NON HA POSTO ALCUNA LIMITAZIONE IN MERITO.

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(per chi non vuole alcun disturbo da nessuno … tenendo presente che sarete comunque segnalati
alla Procura e quindi dovrete rispondere ad essa in merito alle vostre azioni e scelte … qui avrete
come arma principale l’illegittimità del governo e della legge)

Probabilmente la diffida da me inviata non vi è completamente chiara.


Vedo di chiarirne i termini ed effettuare ulteriori precisazioni:

 NON AUTORIZZO ALCUN SCAMBIO DI DATI, nemmeno anagrafici, tra la scuola e l’ausl.

 VI RINNOVO LA DIFFIDA A NOTIFICARE DOCUMENTI E/O CONVOCAZIONI E/O


RICHIESTE RIGUARDANTI OBBLIGO VACCINALE RELATIVO AL MINORE Nome Cognome

Anche se il Garante delle Privacy si è pronunciato in merito alla vostra intenzione di semplificare il
percorso dei genitori, inviando comunicazioni al mio domicilio e scambiandovi dati tra ente
scolastico ed ente sanitario, anche per i soli dati anagrafici; e che se lo aveste fatto, non
incorrevate in “reato”, come sopra ben chiarito IO NON AVENDOLO ESPLICITAMENTE
AUTORIZZATO, CON LA DIFFIDA INVIATA VE L’HO ESPLICITAMENTE NEGATO.
E’ mio obbligo, mettere in atto tutte le azioni necessarie per adempiere ad una legge, NON E’ UN
VOSTRO DIRITTO INTERFERIRE nella mia vita privata e familiare e nelle mie scelte.

Non è vostra competenza esprimervi sulla mia scelta di ottemperare o meno ad una legge.

Farete le vostre comunicazioni a chi di competenza.


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(per chi vuole aver l’opportunità di discutere con i medici dell’asl … tenendo presente che … se
non vaccinerete  sarete comunque segnalati alla Procura e quindi dovrete rispondere ad essa in
merito alle vostre azioni e scelte … qui avrete come arma principale sia l’illegittimità del governo e
della legge … che la non sottoscrizione del documento di “responsabilità del medico)

Probabilmente la diffida da me inviata non vi è completamente chiara.


Vedo di chiarirne i termini ed effettuare ulteriori precisazioni:

NON AUTORIZZO ALCUN SCAMBIO DI DATI, nemmeno anagrafici, tra la scuola e l’ausl.

Anche se il Garante delle Privacy si è pronunciato in merito alla vostra intenzione di semplificare il
percorso dei genitori, inviando comunicazioni al mio domicilio e scambiandovi dati tra ente
scolastico ed ente sanitario, anche per i soli dati anagrafici; e che se lo aveste fatto, non
incorrevate in “reato”, come sopra ben chiarito IO NON AVENDOLO ESPLICITAMENTE
AUTORIZZATO, CON LA DIFFIDA INVIATA VE L’HO ESPLICITAMENTE NEGATO.

Tuttavia, poiché non mi crea disagio, VI AUTORIZZO, anche se la legge vaccini è “illegittima” e
solo ed esclusivamente perché non voglio crearvi imbarazzo visto che la stessa ve lo richiede, di
RICHIEDERE eventualmente e solo ed esclusivamente a me, ed in forma scritta e ufficiale,
chiarimenti sullo STATO DI SALUTE mio e di mia figlia ed eventualmente di inviarmi informazioni
in merito a questi presunti “obblighi vaccinali” e informazioni sulla sicurezza e rischio degli stessi.

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NOTE PERSONALI: io percorrerò la seconda per il semplice motivo che è mia intenzione fare
informazione a più persone possibili … anche a quelle CAPRE dei medici vaccinatori

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PARTE2
Per quanto attiene alla vostra “minaccia velata” (almeno così io l’ho interpretata, forse
erroneamente), di una presunta IMPOSSIBILITA’ DI EROGARE PRESTAZIONI SANITARIE, se
non quelle di trattamenti urgenti, se dovesse persistere il mio diniego come espresso nella diffida
da me inviata, mi trova alquanto basita.

Non vedo il nesso tra il (cito le testuali parole riportate in diffida) …. “NEGARE il CONSENSO AL
TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI E DI QUELLI DI MIO/A FIGLIO/A MINORE. In
particolar modo diffido e nego la diffusione di qualsiasi dato di carattere sanitario (quali ad
esempio stato vaccinale e/o immunitario, certificati e/o libretti vaccinali), stato di salute, credenza
religiosa e politica a terzi”. … QUESTA DIFFIDA e NEGAZIONE, ANNULLA QUALSIASI
PRECEDENTE CONSENSO dato. Normativa Europea 2016/679 (ex 95/46/CE) (D.Lgs 196/03) -
D.U.D.U. - C.E.D.U.” con l’erogazione di prestazioni sanitarie.

Come chiarito in premessa, in virtù di una fiducia che un tempo avevo nei confronti delle attività
svolte dalla Pubblica Amministrazione in generale, ho firmato il trattamento dei miei dati personali
e di quelli di mia figlia, senza porre la giusta attenzione su tutte le clausole del “foglietto
sottopostomi” e sulle reali implicazioni che derivavano da esse.

La deriva burocratica della legge sulla privacy 196/2003, ha fatto si che negli anni, la protezione
dei dati personali fosse relegata ad un mero adempimento formale di mettere una firma per presa
visione dell’informativa o per il consenso al trattamento di dati sanitari.
Stessa deriva la troviamo pure nel “consenso informato” ai trattamenti sanitari.

POICHE’, non mi sono chiare le clausole del trattamento dei miei dati sanitari e quelli di mia figlia,
sia come dati anagrafici che in particolar modo come dati sanitari, vista anche la vostra risposta
come da oggetto, sono a:

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(per chi ha già deciso di negare tutto e riaprire la rinegoziazione all’occorrenza)

RIBADIRE quanto in diffida: “la NEGAZIONE, ANNULLA QUALSIASI PRECEDENTE


CONSENSO dato. Normativa Europea 2016/679 (ex 95/46/CE) (D.Lgs 196/03) - D.U.D.U. -
C.E.D.U.”
Sarà mia premura, a necessità di prestazione sanitaria, rinegoziare quanto previsto nel vostro
fogliettino informativo sulla privacy.

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(per chi vuole mantenere lo status quo e darsi il tempo di un anno per capire)

RICHIEDERE IL BLOCCO del trattamento dei miei dati e di quelli di mia figlia, per il tempo
necessario a chiarire in dettaglio i termini del trattamento stesso: UN ANNO.
In particolare:

 Quali sono le FINALITA’ e i PRINCIPI di NECESSITA’ del trattamento dei dati anagrafici e
sanitari
 Quali sono i dati INDISPENSABILI e quali FACOLTATIVI che l’interessato deve fornire al
SSN al fine di ottenere l’erogazione di prestazioni sanitarie.
 Quali sono i SOGGETTI TERZI a cui voi fornite le informazioni sanitarie che riguardano
me e mia figlia

Era mia convinzione che i dati indispensabili fossero solo quelli anagrafici, come dati iniziali e dati
finali della prestazione sanitaria, perché null’altro serve. Le informazioni sanitarie racchiuse nella
prestazione sanitaria stessa, si esauriscono all’interno del servizio e non devono essere diffuse a
terzi. DEVONO ESSERE VISIONATI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DURANTE LA
PRESTAZIONE, DA CHI STA’ EROGANDO QUELLA SPECIFICA PRESTAZIONE SANITARIA.

Era mia convinzione che una prestazione sanitaria, si aprisse alla richiesta e si chiudesse con la
fine della sua erogazione. Che tutti i dati sanitari sensibili venissero racchiusi nel così detto
“Fascicolo Sanitario – Cartella Clinica” che può essere sia mantenuta presso i vostri archivi o
essere consegnata in seguito a richiesta all’interessato che ne può a sua volta richiedere la
cancellazione dai vostri archivi cartacei ed informatici.

Art. 22. Principi applicabili al trattamento di dati sensibili e giudiziari


4. I dati sensibili e giudiziari sono raccolti, di regola, presso l'interessato.
3. I soggetti pubblici possono trattare solo i dati sensibili e giudiziari indispensabili per svolgere
attività istituzionali che non possono essere adempiute, caso per caso, mediante il trattamento di
dati anonimi o di dati personali di natura diversa.

Se poi già operate nel rispetto di quanto io ho dettagliato nella diffida, e sopra specificato, come
parrebbe dalla vostra affermazione … “Si precisa inoltre, che in osservanza dell’art. 22 comma 8
Codice Privacy, nessun dato relativo alla salute è oggetto di diffusione da parte della scrivente
Azienda” … ritengo che dobbiate stare sereni e evitare di “minacciare” il diniego di prestazioni
sanitarie, che date anche ai profughi ed immigrati non in regola.

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PARTE3

Infine, per quanto riguarda i conflitti tra la legge 119/2017 e Carta Costituzionale e Trattati
Internazionali ratificati nel diritto positivo italiano, ritengo che vi debba interessare, in quanto
queste norme verranno da voi violate nell’agire in applicazione della legge vaccinale stessa.
Quindi, di fatto commettete un “reato”. Sono norme dello stato italiano e, come ho specificato
sopra, tutte le norme vanno rispettate, non solo alcune.

Vi deve inoltre interessare, visto che la legge non ammette ignoranza, anche quanto segue.

Puntualizzo che nella vostra comunicazione non avete fatto menzione di quanto precisato nella
diffida da me inviata per quanto attiene alla Sentenza della Consulta (1/2014).
Comunicazione da me effettuata, in quanto, nel momento in cui ve ne do notizia, non potete certo
negare di non sapere che ci troviamo in una situazione di “illegittimità” del Parlamento, del Capo
dello Stato e di tutti i, da loro nominati.
Faccio presente che, benchè le elezioni siano state fatte a febbraio del 2013, con una legge
elettorale “porcellum”, sentenziata “illegale” dalla Consulta (1/2014) a gennaio del 2014, la nomina
dei vari eletti risale a giugno/luglio del 2015, quindi successiva alla sentenza di illegittimità.
Quindi, per stessa ammissione di alcuni deputati, il governo è illegale, e illegittime tutte le leggi da
esso promulgate, anche quella sui vaccini.
Ne consegue che, chi agisce nella sua applicazione, lo fa a titolo di responsabilità personale,
assumendosene tutte le conseguenze del caso.

Questa diretta responsabilità personale, è in capo a chi operativamente applicherà questa legge in
violazione di tutte le altre, ben elencate nella diffida a voi inviata, anche in virtù di quanto sotto
dettagliato.

"Vi informo inoltre che, già prima del decreto "Lorenzin" e della sua conversione in legge
n.119/2017, è in corso un’indagine da parte della Magistratura di Torino e che, a seguito di un
esposto contro ignoti, anche la Procura di Udine ha inviato per competenza alla Procura Generale
della Repubblica di Roma un carteggio di evidenze e fatti, volti ad accertare i rischi correlati ai
componenti e agli adiuvanti contenuti nei vaccini. La Procura di Roma ha dato avvio ad indagini in
merito, tutt'ora in corso, delle quali è stato incaricato a fini peritali di tipo scientifico il Nucleo Anti-
sofisticazioni dell'Arma dei Carabinieri (NAS).
Faccio presente che, in presenza di un'indagine e di un procedimento penale, fino a quando non vi
è una pronuncia in merito, ogni azione deve essere sospesa. La mancata sospensione di
somministrazione di vaccini, pur sapendo della presenza di un’indagine per determinarne
l’eventuale pericolosità, si configura come reato grave a carico di chi perdura nella
somministrazione, nel momento in cui vi fosse una pronuncia o parere di rischio o nocività
correlato alle componenti dei sieri vaccinali."

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