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Proposta per Spettacolo a tema Degas

Lingua francese

Dialogo tra l’autore e i suoi personaggi

(l’immagine serve da esempio per l’abbigliamento del


protagonista)

La scena è stata immaginata in una accademia di danza


durante una sessione di allenamento (ma potrebbe
essere trasferita anche in un caffè).

Il Personnage può essere una ballerina a rotazione che


recita la battuta (in tutto intervengono 5 ragazzi con
battute e varie comparse).

Si è cercato di creare un dialogo in doppia lingua, possibile grazie alla paternità dell’autore e
all’introduzione di una ballerina italiana. In questo modo i contenuti sono veicolati e
comprensibili anche a chi non conosce il francese.
L’inizio è una breve e semplice introduzione di presentazione in francese. Velocemente si passa
all’italiano inframmezzato da battute in lingua straniera costituite soprattutto da esclamazioni o
frasi che vengono chiarite dall’interlocutore subito dopo. Si toccano i temi della formazione
stilistica, della tecnica e della riflessione artistica degasiana.
La battuta finale è una citazione reale delle sue parole. Potrebbe seguire una performance
musicale dei ragazzi mentre le ballerine si allenano.

Durata prevista: 4 minuti circa.

Personnage: oh oh Monsieur Degas, Monsieur Degas! Quel plaisir!

Degas: Bonjour Mesdemoiselles! Comment allez-vous, aujourd'hui? Suivez votre entraînement,


s'il-vous-plaît!

P.: Entrez, entrez. Voilà une nouvelle danseuse. Elle est italienne.

D.: Enchanté! Vous savez que mon père était italien et j'ai visité Florence, Naples et Rome.

P.: Interessante! Cosa le è piaciuto di più del nostro paese? Pardon! Vous me comprenez?

D.: Oui, bien sûr. (con forte accento francese) Io ho amato molto gli Uffizi e i veneziani per l’uso
del colore e Giotto per il suo pathos.

P.: Meravigliosi! E a quale altro artista si è ispirato?


D.: Beh signorine, considero Monsieur Ingres il mio maestro. È stato lui ad insegnarmi l’importanza
della linea del disegno. Anche se questo modo di lavorare non è sempre stato condiviso dai
colleghi impressionisti.

P.: Perché?

D.: Mon ami Manet e gli altri, con cui ho esposto le mie opere diverse volte, preferiscono
dipingere……mmmmmm….comment on dit “en plen air”. Moi, je préfère travailler dans mon
atelier.

P.: Nell’atelier? Ma i suoi soggetti sembrano così realistici, quasi delle fotografie.

D.: Bon, j'adore expérimenter, mettre en scène l'être humain, sous différents angles et différentes
poses.

P.: L'être humain?

P.: L’essere umano?

D.: Mais oui! mmmm……come posso spiegarmi? Ciò che sembra una fortuita visione, in realtà è
per me frutto di un lungo lavoro. Come per voi il leggiadro balletto sul palcoscenico è il risultato di
infinite ore di prove.

P.: Per questo ama tanto il balletto?

D.: Oui, mais aussi les cafés et les chevaux. Je ne peins pas ce que je vois, j'observe la réalité, je
réfléchis, je tente de comprendre.

P.: Osserva, riflette, comprende (lentamente, mentre guarda le colleghe).

P.: Osserva.

P.: Riflette.

P.: Comprende.

D.: Mes cheries, ça a été un réel plaisir de m'entretenir avec vous. Maintenant je vous remercie et
vous laisse à votre entraînement.

P.: No, Rimanga.

P.: No, no.

D.: Eh bien! Mi siederò qui, perché “Per produrre buoni frutti, bisogna mettersi in spalliera; si resta
là tutta la vita, per assimilare quel che passa, quello che è intorno a noi, e viverne”. (da Lettera a
Lorentz Frölich)

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