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Un super reticolare

spaziale per carbonili


Il più Inizialmente prevedevo con questo articolo di quantità di energia elettrica da poter soddi-
sviluppare l’argomento relativo alla copertu- sfare oltre il 40% dei consumi del Lazio.
importante ra con lastre grecate dei carbonili (Ndr: do- La riconversione della centrale, da olio
intervento mes in inglese) e parlare dei fissaggi, studiati combustibile a carbone pulito, è stata volu-
di riqualifica- e realizzati appositamente dalla UBB per que- ta da Enel Produzione, con un investimento
zione per sta copertura. Poi, con l’acquisizione di ulte- di 1.500 milioni di euro, sia per rispondere
riori notizie al riguardo, ho deciso che i con- alle logiche attuali di mercato sia per ga-
una centrale tenuti potevano benissimo essere sviluppati rantire, con l’applicazione di tecnologie
termoelettrica ed allargati per due motivi: portare un piccolo avanzate, il rispetto dell’ambiente.
a carbone contributo al più grande intervento in Italia di Il progetto di conversione a carbone pulito
pulito riqualificazione di una centrale termoelettri- della centrale di Torrevaldaliga Nord rientra
ca con la conversione a carbone pulito, e nei piani di investimenti Enel nel settore del-
contemporaneamente, sfatare il mito che la produzione di energia che prevede la con-
questo tipo di centrali è obsoleto ed inqui- versione di 10000 MW, di cui 4700 a ciclo
nante, come affermano i verdi nostrani capi- combinato e 5300 a carbone.
tanati dall’attuale Ministro per l’Ambiente. Il ricorso al carbone contribuisce a diversi-
Nulla di più falso, visto che la tecnologia im- ficare il mix dei combustibili attualmente uti-
piegata a Civitavecchia viene esportata al- lizzato in Italia, con un grande sbilancia-
l’estero per le garanzie che offre. mento nei confronti del metano e dell’olio
combustibile (circa il 70%) e garantire una
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga
Nord di Civitavecchia era, fino all’inizio dei
lavori di riconversione, una delle maggiori
d’Italia (2640 MW di potenza), e forniva una

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maggiore tranquillità per le fonti di approv- dei fumi (DeNO ) a valle di ciascuna cal-
x

vigionamento. daia, in sostituzione di quelli esistenti;


Il progetto di trasformazione a carbone del- • sistema di bruciatori che adottano la tec-
le quattro unità costituenti la vecchia cen- nica della combustione a stadi, i quali,
trale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord, unitamente alle dimensioni della camera
autorizzato con decreto MAP 55/02/2003, di combustione, svolgono un efficace con-
prevede la dismissione della sezione 1 e, in tenimento della produzione di NO e di in-
x

sostituzione delle esistenti, la realizzazione combusti;


di tre nuove caldaie a tecnologia avanzata. • per l’abbattimento delle polveri, nuovi si-
I nuovi componenti del processo produttivo, stemi di depolverazione dei fumi median-
realizzati secondo le più avanzate tecnolo- te filtri a manica;
gie, consentono di incrementare il rendi- • desolforatori ad umido che utilizzano cal-
mento dell’Unità del 45% circa. care per la rimozione della SO generata
2

in fase di combustione e che producono


EMISSIONI gesso come sottoprodotto.
I principali inquinanti presenti nei fumi del- Ciò consentirà di ridurre le emissioni in at-
la centrale termoelettrica saranno il biossi- mosfera, rispetto a quelle attuali, dell’82%
do di zolfo, gli ossidi di azoto, il monossido di SO , del 61% di NO , dell’82% di polve-
2 x

di carbonio e le polveri. ri e del 18% di CO . 2

I sistemi previsti di abbattimento degli in- Tali valori sono stati calcolati sulla base del-
quinanti atmosferici porteranno una notevo- le ore di funzionamento previste (6.500
le riduzione delle emissioni di SO , NO e
2 x ore/anno). A regime, le emissioni di SO sa- 2

polveri. Anche le emissioni di anidride car- ranno inferiori a 100 mg/Nm3, le emissioni
bonica (CO ) si ridurranno rispetto alla si-
2 di NO saranno inferiori a 100 mg/Nm3 e le
x

tuazione attuale. emissioni di polveri saranno inferiori a 15


Quindi, ai fini dell’abbattimento degli in- mg/Nm3.
quinanti atmosferici prodotti dalla combu- Le altre modifiche previste riguarderanno la
stone a carbone, sono previsti: logistica dei reagenti e dei prodotti di rea-
• nuovi sistemi di denitrificazione catalitica zione degli impianti di denitrificazione e de-

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Prove di carico sui solforazione dei fumi e l’approvvigiona- Il gas naturale, necessario ad alimentare le
pannelli eseguite pres-
so il cantiere di co-
mento del nuovo combustibile (carbone) per quattro nuove sezioni della centrale nella
struzione dei domes o i quali, nell’ambito del più ampio progetto sola fase di avviamento, sarà portato con
carbonili dell’impianto di realizzazione della “darsena energetico- una nuova condotta dall’esistente linea da
di Torrevaldaliga, Civi- grandi masse” del porto di Civitavecchia (già 24” che attualmente alimenta la confinan-
tavecchia
autorizzato con decreto del Ministero del- te centrale di Torrevaldaliga Sud di pro-
l’Ambiente del 28 gennaio 2002), Enel Pro- prietà Tirrenopower.
duzione ha previsto la realizzazione di due L’energia elettrica prodotta dal nuovo im-
nuove banchine nello specchio di mare an- pianto ed immessa in rete sarà di circa
tistante la centrale. 11.400 GWh/anno.
La prima banchina, di lunghezza comples-
siva di circa 380 m, sarà destinata alle navi LA COPERTURA DEI DOMES:
carboniere; la seconda, parallela al filo di PROVE DI CARICO
costa e lunga 250 m, sarà adibita allo scari- Il progetto era stato assegnato alla MERO
co del calcare ed al carico dei sottoprodot- che aveva proposto, vincendo il concorso
ti (gesso e ceneri). Questi residui del ciclo internazionale a cui aveva partecipato, una
produttivo, saranno recuperati e riciclati al soluzione con il sistema reticolare spazia-
100%, trovando utilizzo nella produzione di le MERO KK con aste di alluminio e nodi
manufatti destinati all’edilizia. inox, la cui copertura veniva effettuata con
La sorgente fredda sarà ancora costituita dal- pannelli in lamiera grecata d’alluminio. Vi-
l’acqua prelevata dal Mar Tirreno, attraverso ste le dimensioni delle cupole (ø 144 m x
l’esistente circuito acqua di circolazione. h 49 m) sono state effettuate sia delle pro-
Grazie al miglior rendimento previsto dal ve di carico in cantiere sui pannelli di co-
nuovo ciclo termico, si determinerà una di- pertura sia dei test di laboratorio sui siste-
minuzione del carico (termico) scaricato al mi di fissaggio previsti.
condensatore e quindi una riduzione della Le prove di carico, effettuate su elementi in
temperatura dell’acqua allo scarico. lamiera grecata previsti per la copertura,
L’approvvigionamento del carbone avverrà hanno interessato un pannello di larghezza
tramite navi carboniere fino a 130.000 t, per circa 2,4 m, disposto su 6 appoggi ad inte-
le quali, verrà utilizzata la nuova banchina rasse 2,45 m; gli appoggi erano costituiti da
di 380 m di lunghezza. tubolari (arcarecci) su cui sarebbero stati fis-
Il carbone, prelevato direttamente dalle stive sati i pannelli in opera.
delle navi mediante due scaricatori, sarà tra- Il pannello era continuo nelle tre campate
sferito sul nastro che collegherà la banchina centrali e bullonato ad ulteriori due tronchi
ai depositi di carbone posti in centrale. di pannello laterali; quindi sono state cari-
Lo stoccaggio avverrà in due nuovi carboni- cate le tre campate centrali tramite sacchet-
li circolari coperti da circa 150.000 t ciascu- ti di cemento da 25 kg, posti in una fascia
no, che assicureranno un’autonomia di circa centrale di larghezza circa 1,65 m.
20 giorni alla centrale. Ciascun carbonile sa- Le misurazioni di abbassamento sono state
rà dotato di propria macchina combinata per effettuate tramite 2 comparatori centesimali
la messa a parco e la successiva ripresa. posti nella campata centrale ed in una late-

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rale della fascia caricata. In pratica sono sta- lamiera sospesa agli arcarecci tramite le vi- Nelle tabelle i risultati
delle prove di carico
ti effettuati 2 cicli di prove: ti di fissaggio; in una prima fase gli arca- sulle lamiere grecate
• 1° ciclo: con carico positvo, cioé con la recci sono stati poggiati su blocchetti, suc- in alluminio, fissate ad
lamiera appoggiata agli arcarecci; cessivamente eliminati per la prova allo arcarecci in lega di al-
• 2° ciclo: con carico negativo, cioé con la strappo delle viti. luminio spessore 3
mm, con le relative vi-
ti autoperforanti in ac-
1° ciclo - CARICO POSITIVO ciaio inox.
Il 2° ciclo di carico
carico equivalente (vedi III tab.) è prose-
carico comparatore centrale comparatore laterale
sulla fascia da 1,65 m guito eliminando i
(Kg/campata) (mm) (mm)
(Kg/m2) blocchetti di appoggio
degli arcarecci e si è
0,0 0,0 0 0 verificato una freccia
200 49 1,32 3,8 degli arcarecci stessi
pari a circa 40 mm.
400 99 1,73 4,3 I comparatori sono sta-
800 198 3,37 7,73 ti riposizionati e la-
sciati sul posto per cir-
scarico a 400 99 1,85 4,15 ca 1,5 h, le cui rileva-
zioni sono riportate
scarico a 0 0,0 - -0,32
nella III tabella.
(*)gli abbassamenti so-
no dovuti alla som-
2° ciclo - CARICO NEGATIVO CON ARCARECCI SU BLOCCHETTI
ma di almeno uno
carico equivalente dei seguenti fattori:
carico comparatore centrale comparatore laterale - freccia del pan-
sulla fascia da 1,65 m
(Kg/campata) (mm) (mm) nello
(Kg/m2) - freccia dell’arca-
0,0 0,0 -0,02 +0,03 reccio
- deformazione ela-
400 99 2,35 4,57 stica delle guarni-
700 173 4,28 8,43 zioni delle viti
- imbozzamento lo-
800 198 5,29 - cale elastico della
lamiera.
Da notare che allo sca-
2° ciclo - CARICO NEGATIVO CON ARCARECCI LIBERI rico si è verificato il ri-
torno del contatto la-
carico equivalente miera-arcarecci e non
carico comparatore centrale comparatore laterale
sulla fascia da 1,65 m si sono evidenziate de-
(Kg/campata) (mm) (mm)
(Kg/m2) formazioni permanen-
ti visibili
600 148 -0,01 +0,18
misura dopo flessione arcareccio misura dopo flessione arcareccio Nella foto le prove a
600 dopo 1,5 h 148 +0,30 +0,60 depressione eseguite
in cantiere
scarico a 0 0 0,0 0,0
azzeramento micrometri

800 198 36,45(*) 33,22(*)


misura comprensiva di misura comprensiva di
flessione arcareccio flessione arcareccio

scarico a 0 0 0,31 -0,60

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La tenuta della rondel- Tra le due prove la geometria della lamiera di kN 2,06 per 17 mm nonostante il suo dia-
la serrata a “pacco” sul
supporto porta ad un
è stata (chiaramente) invertita. metro minimo (16 mm). Successivamente i
carico di N 2,06 per valori rimangono relativamente alti, ancora
17 mm nonostante il LE PROVE DI LABORATORIO per altri 11 mm, fino alla fuoriuscita -sbot-
diametro minimo (16 I test, eseguiti nei propri laboratori dalla UBB tonamento- della lastra.
mm). Successivamente
i valori rimangono re- di Cusano Milanino prima delle prove in
lativamente alti ancora cantiere, sulle viti autoperforanti INOX AISI Prova di sbottonamento KKK S
per altri 11 mm fino al- 316 servivano per la verifica allo sbottona- Nel grafico a pagina 73 in alto, è evidente
la fuoriuscita - sbotto-
namento - della lastra mento ed al carico trasversale dei modelli come il nodo di fissaggio oppone resistenza
UND6 316 e UCF6 316 realizzate apposita- fino ad un carico massimo di kN 2,2, su una
mente per il tipo di copertura dei domes del- distanza di 20 mm, dovuta all’elasticità del-
l’impianto di Torrevaldaliga a Civitavecchia. la guarnizione e della lastra.
In pratica i tipi di viti autoperforanti, ogget- Al cedimento degli stessi -sbottonamento- si
to della fornitura, sono stati tre: uno con alet- ha una rapida discesa dei valori.
te, per consentire la dilatazione termica ne-
gli estremi della lamiera, e due senza. Prova di carico trasversale
Ovviamente nelle prove sono stati utilizzati Grazie a questa prova viene definisce il ca-
dei campioni di lastre che sarebbero state rico trasversale del fissaggio dovuto allo slit-
oggetto della fornitura in cantiere. tamento delle lastre in modo lineare.
dalle curve del grafico si può notare come
Prova di sbottonamento WRS 16 la vite, prima di sfilarsi, oppone una resi-
Dal grafico (vedi sotto) si evidenzia come la stenza pari ad un valore di kN 0,91; suc-
tenuta della rondella, serrata a “pacco” sul cessivamente la lastra oppone ancora resi-
supporto, riesce a tenere fino ad un carico stenza fino alla completa scucitura.

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Sopra dal grafico si
evidenzia come il no-
do di fissaggio oppone
resistenza fino ad un
carico massimo di N
2,2 su una distanza di
20 mm dovuta all’ela-
sticità della guarnizio-
ne e della lastra. Al ce-
dimento degli stessi -
sbottonamento- si ha
una rapida discesa dei
valori

Sotto il test definisce il


carico trasversale del
fissaggio dovuto allo
slittamento delle lastre
in modo lineare.
Il grafico evidenzia co-
me la vite, prima di sfi-
larsi, oppone una resi-
stenza pari ad un valo-
re di N 0,91, successi-
vamente la lastra op-
pone ancora resistenza
fino alla completa scu-
citura

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In senso orario dalla DALLA PARTE DELL’ENEL la chiaro: nel mondo il 39% di elettricità è
foto a sinistra in alto
inizio e fasi di mon-
Considerando gli investimenti che l’Enel sta fatta con il carbone.
taggio della struttura effettuando in questi ultimi anni e l’accani- In Europa la percentuale scende al 33%,
reticolare spaziale mento degli ambientalisti nei suoi confronti mentre in Italia, che a dispetto dei grandi
è doveroso dare la parola al portavoce del- paesi industrializzati non può disporre del
l’azienda riportando quanto comunicatoci.
La nuova era delle centrali a carbone pulito IL CARBONE IN NUMERI
e a basse emissioni consente di ottenere dei
risparmi del 10% ed il piano industriale di 39% È la percentuale di energia elettrica
riconversione delle centrali di Civitavecchia prodotta dal carbone nel mondo
e Porto Tolle ne è l’esempio dell’impegno 33% È la quota di energia elettrica pro-
concreto a fare dei passi significativi per dotta con il carbone in Europa
l’ambiente e per le bollette degli utenti.
Con le due centrali a carbone pulito, come 17% La percentuale di energia elettrica
quella di Civitavecchia in fase di realizza- che si ottiene dal carbone in Italia
zione e quella che vuole realizzare a Porto 100 Il numero di Paesi in cui sono dis-
Tolle, si creerebbero i presupposti per una ri- tribuite le riserve di carbone nel
duzione delle bollette del 10%. mondo
La ricetta di Fulvio Conti, per riallineare al-
la media europea i prezzi dell’elettricità in 180/200 Gli anni stimati delle riserve di car-
Italia, è fatta d’ingredienti naturali. bone
Il carbone “pulito” è l’energia a buon mer- 3,2 L’investimento complessivo in mi-
cato da un combustibile a buon mercato. liardi di Euro di Enel per le due cen-
Lo scenario mondiale sull’ uso delle fonti di trali di Civitavecchia e Porto Tolle
energia per la produzione di elettricità par-

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nucleare, passa al 17%. litica degli approvvigionamenti. In senso orario dalla
foto a sinistra in alto
Facili e prevedibili le conseguenze sul prez- Il nostro Paese importa il 70% di questo fasi di montaggio.
zo dell’energia elettrica, essendo da un lato combustibile dalla Russia e dall’Algeria; al- Nelle foto di destra (in
il carbone un combustibile largamente più lo stato attuale solo due aziende rifornisco- alto) il momento di po-
economico del petrolio e dall’altro più eco- no il vecchio continente per oltre il 60%: so- sa del torrino superio-
re, mentre in quella
nomico, più reperibile e utilizzabile del gas. no Gazprom, che ha recentemente siglato un sotto un dettaglio del-
Quest’ultimo verrebbe usato solo nel mo- accordo commerciale con Eni, e Sonatrach, le aste-nodi
mento di accensione delle caldaie. che ha firmato a metà novembre u.s. un im-
Ci sono infatti ragioni strategiche che ci con- portante accordo con Enel per la realizza-
sigliano di ridurre l’eccessiva esposizione nei zione del nuovo gasdotto che collegherà
confronti del gas (oggi in Italia il 56% del- l’Algeria all’Italia.
l’elettricità è prodotta con il gas). E non è so- Tuttavia, nonostante l’incremento delle for-
lo una questione di prezzo. Prima di tutto niture di gas, occorre per il nostro Paese, co-
l’impossibilità di poter disporre da subito dei me più volte ribadito dal Ministro per lo Svi-
rigassificatori. C’è poi la questione geo-po- luppo Economico, Pierluigi Bersani, attivare

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PLANIMETRIA GENERALE

PIANTE STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE

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un mix più equilibrato di combustibili, pro- accompagnato dall’Amministratore Delegato
prio iniziando dalla riconversione della cen- di Enel Fulvio Conti, ha visitato il cantiere de-
trale di Torre Nord. finendo l’opera di fondamentale importanza
È proprio sul fronte del cantiere di Torreval- per la sicurezza energetica europea. Piebalgs
daliga a nord di Roma, che ha toccato le ha inoltre sottolineato il fatto che la tecnolo-
2000 presenze di maestranze, i lavori proce- gia del carbone pulito contribuisce alla com-
dono a pieno ritmo. Il progetto è arrivato ad petitività dell’economia, concludendo che in
uno stato di avanzamento lavori molto signi- tema di emissioni, offre le massime garanzie
ficativo avendo già raggiunto complessiva- sulla tutela della salute pubblica.
mente oltre il 52% della sua realizzazione.
Il tutto sotto l’occhio attento del Commissa- Gianni Cecchinato
rio Europeo per l’Energia, Andris Piebalgs, che [ info@tettoepareti.com ]

DETTAGLI STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE - SISTEMA KK

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FISSAGGIO LAMIERE
DAL FILO 16 AL FILO 32

FISSAGGIO LAMIERE
DAL FILO 1 AL FILO 16

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FISSAGGIO TIPO 3
CON VITI AUTOFORANTI
UCF6 316 KKK 6,3x90
CON ALETTE
SCHEMA DI FISSAGGIO LAMIERE DAL FILO 16 AL FILO 32

FISSAGGIO TIPO 4
CON VITI AUTOFORANTI
UDAS 316 S16 6,5x22

FISSAGGIO TIPO 2
CON VITI AUTOFORANTI
UND6 316 KKK 6,3x90

FISSAGGIO TIPO 4
CON VITI AUTOFORANTI
UDAS 316 S16 6,5x22

FISSAGGIO TIPO 2
CON VITI AUTOFORANTI
UND6 316 KKK 6,3x90

FISSAGGIO TIPO 4
CON VITI AUTOFORANTI
UDAS 316 S16 6,5x22

FISSAGGIO TIPO 3
CON VITI AUTOFORANTI
UCF6 316 KKK 6,3x90
CON ALETTE

FISSAGGIO TIPO 3
CON VITI AUTOFORANTI
UCF6 316 KKK 6,3x90
CON ALETTE
SCHEMA DI FISSAGGIO LAMIERE DAL FILO 1 AL FILO 16

FISSAGGIO TIPO 1
CON VITI AUTOFORANTI
UND6 316 S22 6,3x35

FISSAGGIO TIPO 1
CON VITI AUTOFORANTI
UND6 316 S22 6,3x35

FISSAGGIO TIPO 3
CON VITI AUTOFORANTI
UCF6 316 KKK 6,3x90
CON ALETTE

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A sinistra vista dell’in-
terno della copertura SCHEDA TECNICA DELL’INTERVENTO
nella fase iniziale, come
prevista dallo schema di
fissaggio dal filo 1 al fi- Oggetto: COAL STORAGE DOME
lo 16 (vedi pagina 79). Intervento: Trasformazione a carbone della Centrale Termoelettrica ENEL di Tor-
Nella foto di destra la revaldaliga Nord - Realizzazione di due cupole geodetiche per lo stoc-
posa della prima lastra
con cui si è iniziato il ri- caggio del carbone
vestimento del dome Località: Civitavecchia (ROMA)

Committente: ENEL PRODUZIONE SPA

Progetto: ENEL PRODUZIONE SPA


Divisione Generazione ed Energy Management

Direzione lavori: ENEL PRODUZIONE SPA


Divisione Generazione ed Energy Management

Calcoli
e verifiche strutture: MERO - TSK, Wurziurburg (D) e MERO ITALIANA SPA, Verona

Svilippo
progetto costruttivo: MERO ITALIANA SPA, Verona

Numeri dell’impianto: superficie area coperta: 16.500 m2 circa per cupola


superficie copertura: 21.500 m2 circa per cupola
dimensioni Dome: ø 144 m x 49 m h circa
tipologia: copertura opaca con lastre grecate in alluminio

Imprese coinvolte: MERO - TSK, Wurziurburg (D) - FORNITURA STRUTTURA


CORUS S.C., Trezzano s/N. (MI) - FORNITURA LASTRE COPERTURA
UBB, Cusano Milanino (MI) - FORNITURA SISTEMI DI FISSAGGIO
D.B.F. Montaggi Speciali, Roma - MONTAGGIO STRUTTURA E POSA LASTRE
OMAV Lattoneria, Viterbo - LATTONERIA

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Fasi montaggio lamiere
visto da sopra e da sotto
la cupola.
Nella foto piccola una
dei lucernai presenti sul-
la copertura, mentre in
quella grande, a pié di
pagina, il dome è quasi
ricoperto tutto

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Nelle foto piccole fis-
saggio lamiera, sotto in
primo piano il profilo
del dorso.
Va sottolineata una parti-
colarità delle viti impie-
gate: il fissaggio tipo 3
(UCF6 316 KKK 6,3X90) ha
le alette per consentire la
dilatazione termica negli
estemi della lamiera; il
fissaggio tipo 4 (UDAS 316
S16 6,5X22) è con il sot-
totesta zigrinato.
La UBB ha fornito il
giunto di dilatazione
EPDM (ne sono serviti
quasi 160 m) tagliato in
spezzoni nella stessa le-
ga delle lastre (tipo
5005/A), il quale è stato
piegato secondo il dise-
gno delle grondaie e poi
montato dalla OMAV
che ha realizzato tutte le
opere di lattoneria

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CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IMPIEGATI

STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE TIPO KK

componente materiale e trattamento norma materiale

nodo X2CrNiMoN22-5-3 n°1.4462 EN 10088-1/2

tubo AW - 6082 T6 EN 755-2

cono AW - 6082 T6 EN 786-2

distanziale AW - 6082 T6 verniciato EN 755-2

vite acciaio INOX AISI 316 EN ISO 3506-1

spinotto INOX tipo 1.4305 EN 10088-3

tipo WRS INOX AISI 316 ø25 mm spessore 1 mm


rondella metallica -
tipo KKK INOX AISI 316 ø25 mm spessore 1 mm
in EPDM (Etilene - Propilene - Dien - Monomer)
guarnizione -
spessore 2 mm - ø16 e 22 mm per le WRS e ø25 mm per le KKK
con elettrodo in S-ALMg 5
saldatura classe B
saldatura EN 473-4
TIPO V MIG: per tubi da ø70 a ø110
TIPO T MIG: per tubi > ø110

CARATTERISTICHE DELLA LASTRA GRECATA

Tipo KAL.BAU TR 50/167


Produzione Corus Bausysteme GmbH (società del Corus Group)
Profilo grecato trapezoidale
Materiale lega di alluminio in tre strati: interno AW 3004-H36 (norma EN 1999-9), esterni AW
7072 (norme UNI-EN 485-4; UNI-EN 508-2; UNI-EN 573-3), più su entrambe le su-
perfici esterne il trattamento AluPlusPatina Stucco
Spessore 12/10 (1,2 mm)
Caratteristiche statiche materiale resistenza al limite elastico fo,2 = 175 N/mm2
resistenza a rottura fu = 210 N/mm2
modulo elastico E = 70000 N/mm2
peso specifico g = 47 N/mm2
Caratteristiche statiche lastra momento d’inerzia I+ef = 66,28 cm4/m (carico +)
I-ef = 52,58 cm4/m (carico -)
Caratteristiche meccaniche lastra momento flettente in campata MF,K = 3,99 kNm/m
(carico positivo) reazione appoggio di estremità RA,K = 21,33 kN/m
momento flettente in appoggio MOB,K = 3,47 kNm/m
reazione appoggio interno ROB,K = 42,65 kN/m

Caratteristiche meccaniche lastra momento flettente in campata MF,K = 3,47 kNm/m


(carico negativo) reazione appoggio di estremità RA,K = 84,73 kN/m
momento flettente in appoggio MOB,K = 3,99 kNm/m
reazione appoggio interno ROB,K = 84,73 kN/m

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