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MASSIMA

Tribunale sez. I - Milano, 25/01/2018, n. 876


Libertà di manifestare il proprio pensiero: funzione e portata
del diritto e utilizzabilità come causa di giustificazione
Il diritto riconosciuto dall'ordinamento dall'art. 21 Cost. costituisce ed
integra una causa di giustificazione che scrimina il comportamento del
soggetto cui le dichiarazioni lesive sono attribuite, in quanto costituisca
corretto esercizio di manifestazione del pensiero. È noto che
l'estrinsecazione del pensiero che si realizza attraverso l'attività
giornalistica trova il proprio fondamento proprio nell'art. 21 Cost. e svolge la
funzione di offrire informazioni, notizie, fatti e vicende, eventualmente con
l'aggiunta di valutazioni soggettive e la prospettazione di tesi interpretative
dei dati del reale offerti in cognizione ai lettori. La libertà di manifestazione
del pensiero garantita dall'art. 21 Cost. così come dall'art. 10 della
Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, include la libertà d'opinione e la
libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee o critiche su temi
d'interesse pubblico, dunque, soprattutto, sui modi d'esercizio del potere,
qualunque esso sia, senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche. La
natura di diritto individuale di libertà ne consente, in campo penale,
l'evocazione per il tramite dell'art. 51 c.p. (come giustificazione), e non v'è
dubbio che esso costituisca diritto fondamentale in quanto presupposto
fondante la democrazia e condizione dell'esercizio di altre libertà.

Fonte:
Redazione Giuffrè 2018

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30/01/2019
FERRARA 2019

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