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per raggiungere questo obiettivo verranno installati 700 inseguitori, realizzati dalla società
Concentrix Solar con una tecnologia che prevede l'uso di lenti Fresnel di concentramento e celle-
fotovoltaiche ad alta efficienza. «Inoltre - spiega Legambiente - la superficie dell'inseguitore è
dotata di pannelli bianchi che determinano la rifrazione della luce solare a terra, favorendo la
crescita delle colture seminate nel terreno sottostante»;
il comitato locale «Forum Amici del Territorio di Cutrofiano» si oppone invece alla realizzazione
del mega impianto fotovoltaico, perché 26 ettari, l'equivalente di circa 40 campi da calcio, sono
troppi per un progetto sperimentale, che peraltro dovrebbe durare almeno 20 anni. I ventisei ettari di
campagna, affittati per vent'anni dalla AzzeroCO2 per realizzare l'impianto fotovoltaico, insistono in
un'area detta «Gorgoni», dal nome del proprietario, noto latifondista della zona, che è una sorta di
groviera traforata da quelle cave ipogee che fanno di Cutrofiano una zona ad alto rischio
idrogeologico, soggetta a sprofondamenti e crolli. Inoltre, la captazione della radiazione solare da
parte dei pannelli, riducendo enormemente l'arrivo dei fotoni luminosi al suolo, non giova alla
fotosintesi clorofilliana e dunque a qualsiasi attività agricola che si volesse fare al di sotto. Né si
può immaginare di avere la certificazione biologica in un luogo dove i pannelli dovranno
periodicamente essere puliti con solventi, più o meno biodegradabili. Il complesso cablaggio dei
cavidotti interrati e il costo complessivo dell'impianto che ammonta a ben 17 milioni di euro, per un
guadagno nel corso degli anni estremamente superiore, rende indubbiamente incompatibile lo
svolgimento di sistematica attività agricola con i necessari mezzi meccanici nel sito interessato
dagli impianti, tutto ad ulteriore conferma di come sia una vana pretesa quella di poter conciliare
agricoltura e industria dell'energia nelle modalità dell'impianto proposto. In quel sito, il dedalo di
cavi elettrici renderebbe le operazioni di aratura alquanto difficoltose, nonché rischiose per
l'incolumità degli operatori, come per la stessa «incolumità» del costosissimo impianto a seguito dei
ben possibili urti tra i mezzi meccanici agricoli e i pannelli o altra struttura;
la zona in questione è un terreno che fino all'anno scorso era inserita in una grande riserva tra
Cutrofiano e Maglie, una zona che fino a pochi anni fa era utilizzata per la coltivazione del tabacco,
ora è diventata un'importante zona naturalistica sulla quale hanno svernato l'anno scorso interi
stormi di pivieri dorati e allodole; ora non è più riserva, ma ricopre un'importanza straordinaria dal
punto di vista ambientale e paesaggistico. Il sito, inoltre, per le sue peculiarità e per la sua
ubicazione, rientra di fatto nell'area vasta «Bosco Belvedere», così classificata,nella nuova
zonizzazione paesaggistica del territorio pugliese in seno al nuovo PPTR (piano paesaggistico
territoriale della regione Puglia) recentemente approvato dalla Amministrazione regionale. In questa
zona, la Regione Puglia, riconoscendone le alte valenze già indicate dalla Provincia di Lecce, ha
istituito il «Parco rurale e naturale dei Paduli» al cui interno rientra anche il territorio agricolo di
Cutrofiano, in particolar modo nella sua porzione meridionale, che si raggiunge appunto
percorrendo proprio la S.P. Cutrofiano-Supersano;
nel «Parco rurale e naturale dei Paduli», che è stato istituito per salvare un'area di alto pregio
paesaggistico, dove vivono rarissimi e protetti animali (come il Tritone italico, altri anfibi a rischio
di estinzione, numerosi uccelli tra cui gru e cicogne nere e bianche, eccetera), si dovranno
finanziare, come previsto dal nuovo piano paesaggistico della Puglia che lo ha scelto come parco
pilota, solo progetti di rimboschimento, di alto recupero della naturalità e delle suggestioni
pittoresche del paesaggio rurale, nonché favorire il biologico e un'agricoltura di recupero delle
varietà agro-pastorali della locale tradizione, impedendo assolutamente l'ubicazione in quell'area di
pannelli fotovoltaici, come anche ribadito in più occasioni dal prof. Alberto Magnaghi
dell'università di Firenze curatore scientifico del PPTR. Il termine «Paduli» sta a indicare la natura
paludosa del vasto sito caratterizzato dalla presenza di numerosi «canali», uno dei quali, il Piscopio,
attraversa lo stesso sito in cui Legambiente vorrebbe realizzare il progetto industriale;
l'azione del «Forum Amici del Territorio di Cutrofiano» contro l'impianto ha visto l'appoggio di
cittadini, agronomi, studiosi, medici, ingegneri e politici di ogni colore, e coinvolto numerose
associazioni e comitati del territorio che condividono il medesimo impegno, tra cui Italia Nostra,
Save Salento, la rete di comitati e movimenti del Forum Ambiente e Salute, e dello stesso parroco
don Mirko Lagna, titolare della locale parrocchia di San Giuseppe, i quali chiedono che sia invece
favorita l'incentivazione dei piccoli impianti fotovoltaici domestici sui tetti degli edifici;
contro il dilagare di progetti per impianti fotovoltaici estesi su più ettari di suolo agricolo o naturale
si è pronunciata la stessa Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente della Puglia (ARPA)
attraverso una lettera inviata ai vertici regionali a firma del suo direttore generale, l'epidemiologo di
fama internazionale professor Giorgio Assennato, e la Sovrintendenza ai beni culturali e
paesaggistici della Puglia, attraverso una circolare inviata ai principali enti pubblici autorizzativi
coinvolti, a firma del suo direttore, l'architetto Ruggero Martinez;
sia il decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, di attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa
alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, sia le «Linee guida
per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili» adottate con il decreto
ministeriale del 10 settembre 2010, prevedono che, in zone di particolare pregio rispetto al contesto
paesaggistico-culturale come pure in zone classificate agricole dai piani secondo i dati del GSE il
sistema degli incentivi alle energie rinnovabili risulta tra i più alti in Europa e certamente quello a
più lunga durata il che spiega a giudizio degli interroganti la proliferazione di impianti per energia
rinnovabile a danno del territorio e di un sano sviluppo del Paese con progetti, come quello del
mega-impianto fotovoltaico nel Comune di Cutrofiano, realizzato da AzzeroCO2 ed Exalto e
presentato da Legambiente, che appaiono difformi rispetto ai criteri e alle modalità di inserimento
degli impianti nel paesaggio e sul territorio predeterminati nelle Linee Guida sulle Fonti rinnovabili
recentemente pubblicate e dalle disposizioni di legge in materia di sostegno del settore agricolo,
valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, tutela della biodiversità, del patrimonio
culturale e del paesaggio rurale;
se non si ritenga di dover intervenire per abbreviare i tempi dell'adozione dei provvedimenti in
materia di autorizzazioni di impianti di fonti rinnovabili;
se non si ritenga di rivedere il sistema degli incentivi che resta tra i più alti in Europa;
se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga di verificare se ed in
quali progetti di realizzazione di impianti per energia rinnovabile siano coinvolte le associazioni
ambientaliste riconosciute dal Ministero stesso;
se il Ministro per i beni e le attività culturali non intenda operare per una tempestiva entrata in
vigore del Piano Paesaggistico Puglia.(4-09120)