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Fili Di Fata Donati
Fili Di Fata Donati
CAPELLI DI FATA
bimbo, e sarebbe stato lui, un giorno, a dirigere quello stabilimento in cui avevo lavorato per tanti
anni.
Ma un giorno…ricordo un letto di ospedale, passi e voci felpate, e poi ancora… è stato come
addormentarsi dolcemente, e mi sono trovato qui, dove sono ora. Non sto male, anzi… devo dire
che ora non ho più quel respiro pesante e affannoso, mi sento proprio bene. Ma… insomma dov’è il
mio bimbo?
SEGUONO 3’ MINUTI DI MUSICA
poi:
Povero bambino mio! Come faccio a dirgli che il suo papà non è in viaggio, ma che è morto? Lui,
che gli era tanto affezionato! Giocavano così bene, insieme! Tutte le volte che tornava a casa: “
CIUF-CIUF,TU-TUUU!!! Il trenino della sera!!! Coraggio, i signori pendolari sono pregati di
scendere! Stazione di testa(e scuoteva il capo in un modo che faceva morir dal ridere anche me),
tutti i passeggeri devono uscire dai vagoni (e giù una corsettina verso la porta), la corsa è finita,
andiamo a fare la pappa!!!”Pigliava in braccio il piccolo e lo abbracciava ridendo mentre gli faceva
fare una giravolta ruotando su se stesso. Come faccio a dirgli che suo padre non c’è più, che quel
treno non arriverà mai più in quella stazione? Bimbo mio! Eri così attaccato al tuo papà! Gli dicevi :
“quando sarò grande, lavoreremo insieme, io dirigerò la fabbrica, e tu sarai riverito e rispettato da
tutti”, e lo diceva con un’aria sussiegosa e solenne davvero irresistibile. Perché si devono separare
due persone che si amano così tanto? Non è giusto spezzare così una vita nel pieno del suo vigore,
allontanarlo dalla sua famiglia, da sua moglie, dal figlio che lui ama tanto! E’ un’ ingiustizia trattare
degli uomini così!!!! Ed io come faccio a dirglielo, che il suo papà è morto? Che nessun passeggero
salirà e scenderà più da quel treno? Che neanche quella stazione esiste più? Povero bimbo mio, ma
come faccio a dirtelo, tu, che non vedevi altro che il momento del suo ritorno per giocare con lui?
Non passerà mai più da quella porta! Bambino mio, perché così solo?
SEGUONO 3’ MINUTI DI MUSICA
[deserto ansioso d’attesa]
poi:
BIMBO: Papà…papà…papà!!! Non riesco a dormire! Perché non vieni a casa? E’ tanto che non ci
sei! Mamma dice che sei in viaggio, ma adesso è proprio lungo, questo viaggio, quando torni? Che
padroni cattivi che hai ! Ti tengono lontano da me e mamma così tanto ! Papà! Torna a casa, ti
prego! Perché non mi ascolti? E mamma non te lo dice, quando vi sentite per telefono? Vieni a
casa! Il tuo lavoro è importante , ma noi di più ! Smetti di girare per il mondo da una parte all’altra.
Noi siamo più importanti del tuo lavoro! Puoi anche cambiarlo il lavoro, ma non cambiare noi che ti
aspettiamo qui a casa! Torna, sii bravo, su, fallo per me, è tanto che non giochiamo più insieme!
Forse sei via perché hai paura di quei capelli di fata? Ma io scrivo al padrone della fabbrica e gli
dico:” senti , butta via quella roba, che così il mio papà può tornare qui a lavorare tranquillo, e
quella polvere non gli farà più male”. Sì, scrivo una letterina a quel padrone, e poi il mio papà può
tornare a lavorare qui senza che nessuno gli faccia più del male. Però intanto, tu, papà, ti prego,
torna da noi. Ti aspetto!!!!
MUSICA PER CONCLUDERE (Alcuni minuti)