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L’opinione dei protagonisti dell’innovazione italiana

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Che cosa significa innovare?
E’ possibile oggi in Italia?

Quali tecnologie hanno già lasciato il segno e quali lo stanno facendo nel 2010?
Abbiamo fatto queste ed altre domande a 66 tra i più grandi esperti italiani di innovazione!
Persone che hanno fatto delle nuove frontiere della tecnologia una missione, raccontandone ogni giorno evoluzioni e trasformazioni,
ma anche esplorandone le potenzialità di business, investendo tempo e capitali... rischiando in prima persona!
Google, Foursquare, iPad, Facebook... sarebbero mai potuti nascere in Italia? Tra gli innovatori c’è chi è polemico, chi è scettico, chi
è costruttivo e chi si è arreso. Certo la differenza la fanno le idee, ma servono capitali, cultura d’impresa e il supporto del mondo
accademico. L’alternativa è fare le valigie.
Li abbiamo provocati, interrogati e osservati. E gli innovatori e influencer di Innovation Cafè hanno condiviso con i lettori e la
Community di Next Open Innovation le loro opinioni, molte fuori dagli schemi e a volte inaspettate. Sempre con un’occhio particolare ai
giovani, a chi ha deciso di affrontare i mille ostacoli che l’innovazione (e il nuovo in generale) incontrano in Italia.

Benvenuti a bordo, in questo eBook si parla di Innovazione.


Buona lettura!

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Stefano Vitta
I protagonisti
Dopo essermi fatto le ossa fondando una web agency a Bologna,
ho lanciato nel 2003, insieme a Guido Bellomo, Bloggers.it, una
delle prime piattaforme in Italia ad offrire servizi di blogging, spe-
cializzandomi in social media marketing, comunicazione e commu-
nity building. Nel 2007 sono diventato country manager di FON,
Vittorio Pasteris
startup spagnola che ha dato vita alla più grande community wi-fi Da una decina d’anni faccio il giornalista esclusivamente su internet.
del mondo. Da Gennaio 2009 guido ZZUB , la prima community di Insegno all’Università di Torino “Editoria Multimediale e Giornalismo
marketing di passaparola (WOM) in Italia. Digitale”. E poi sono molto orgoglioso di essere fondatore e presiden-
www.aghenorblog.com te di un’associazione, Torino Valley, che si occupa appunto di Inno-
vazione e di far parte del Consiglio di Amministrazione di una Fonda-
zione e di un museo a Ivrea che racconta la storia delle tecnologie
informatiche e dell’Olivetti. Un’altro spazio in cui collaboro e’ Lsdi, un
vero laboratorio sul futuro dell’Informazione.
David Orban www.pasteris.it

Mi definisco “digital explorer”, un esploratore digitale. Come nei se-


coli passati c’erano persone attratte dalla frontiera geografica dei
territori inesplorati, così oggi io e altre persone come me, troviamo
Marco Camisani Calzolari
irresistibile la frontiera digitale. Le promesse di novità e avventu- Ho 40 anni, vivo a Milano, faccio il papà e il Disruptive Innovator. Mi
ra che gli strumenti informatici ci aprono e la possibilità, aperta occupo di Marketing e Comunicazione Digitale. Ho iniziato a fare
a tutti, di cercare di analizzarne non solo la natura, ma anche le questo mestiere prima che in Italia debuttassero le prime offerte
conseguenze sulle persone e sulla società intera. commerciali per internet. Passioni? Fare il CEO di SPEAKAGE.
www.davidorban.com www.camisanicalzolari.com

i protagonisti
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Giacomo Dotta
31 anni, piemontese, un percorso ad ostacoli verso la tecnologia, passato per
imprenditoria edile, sviluppo web, giornalismo sportivo ed una laurea in Scienze Leandro Agrò
della Comunicazione. Per arrivare a lavorare online ho dovuto sfidare un destino
Ho un background ibrido tra tecnologia e design. Dal 1995 in poi
che portava altrove ed un digital divide che dalle mie parti (e non solo) significa
Internet è stata una parte fondamentale della mia vita personale
ancora un obbligato 56k. Ma non sono questi limiti sufficienti per fermare le
e professionale. Mi sono occupato di diversi ambiti tecnologici,
vere passioni, per cui... eccoci qua.
dall’usabilità delle interfacce sino alla Internet degli Oggetti, passan-
Dal 2000 al 2002 ho gestito in proprio una piccola startup. Dal 2003 collabo-
do per SecondLife, Assistenti Virtuali, Eyetracking ed altro ancora.
ro con il Gruppo HTML, per il quale curo ad oggi Webnews.it oltre a cooperare
Oggi -principalmente- sono uno dei founder di una startup italo-
con le attività di redazione.
californiana e produco la Frontiers of Interaction Conference. Io mi
www.giacomodotta.it
definisco un “ibrido” capace di creare valore attraverso l’innovazio-
ne. Altri usano l’espressione “innovatore seriale”.
www.leeander.com

Michele Ficara Manganelli


Ho 42 anni e vivo a Milano. Ho 11 anni di attività analogica nel mondo della
comunicazione e della pubblicità, 13 anni in ambito digital media. Sono un
Fabrizio Capobianco
appassionato frequentatore dei principali social media. Organizzo convegni Sono CEO di Funambol, azienda della Silicon Valley con centro di
ed eventi sui temi dell’alfabetizzazione digitale per i manager e l’impresa. sviluppo in Italia. Capitale americano e cervelli italiani. Funambol
Sono presidente di AssoDigitale e blogger dilettante... visto che sul mio blog ci e’ il piu’ grande progetto mobile open source al mondo con oltre
scrivo solo da un anno. tre milioni di downloads. Sono anche board member di Mind the
www.micheleficara.com Bridge, la fondazione che mira a creare 10, 100, 1.000 Funambol.
www.fabcapo.com

i protagonisti
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Emil Abirascid
Sono giornalista, mi occupo di quello che mi piace definire l’ecosistema
dell’innovazione italiana che si fa impresa. Lo faccio come direttore di In-
nov’azione, bimestrale edito dal Polo Tecnologico di Navacchio disponi-
bile online con licenza Creative Commons, collaboro con Il Sole 24 Ore,
Mafe De Baggis
con Wired Italia e curo il blog di Intesa Sanpaolo Eurodesk.  Cerco di aiutare le aziende (e non solo loro) a non fare brutta
Ho inoltre creato il business network Imprese e Startup dove gli attori figura in Internet (e non solo). Lavoro nel marketing e comuni-
dell’ecosistema si incontrano, si scambiano notizie e opportunità. Il cazione dal 1992 e non ho fatto altro che applicare ai media
business network è nato alla fine del 2008 con il supporto della Camera digitali quello che ho imparato come copywriter pubblicitario.
di Commercio di Milano e oggi conta quasi 1.300 iscritti, diventerà esso Vent’anni fa le aziende dovevano soprattutto farsi notare, oggi
stesso startup a tutti gli effetti. devono far felici i loro clienti prima di tutto con dei prodotti per-
www.abirascid.com fetti e poi ascoltandoli.
www.mafedebaggis.com

Mauro Lupi
Robin Good Dopo 30 anni passati professionalmente tra marketing, infor-
matica e internet, mi sento un “uno della Rete”, nel senso che
Sono un micro-editore online che studia come utilizzare le nuove tecno- mi occupo di comunicazione online e fornisco consulenza e sup-
logie per dare potere a chi vuole trasformare la propria passione in un porto alle aziende per affrontare opportunamente gli strumenti
progetto di comunicazione sul web. Pubblico online una rivista dedi- “digitali”. Nel 1997 ho fondato la web agency Ad Maiora e dal
cata a comunicare in maniera efficace con i nuovi media, che si chia- 2001 sono nel consiglio direttivo di IAB Italia. Mi occupo anche
ma Master NewMedia. di formazione presso alcune università e business school e
www.masternewmedia.org/it gestisco il mio blog www.maurolupi.com

i protagonisti
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Paolo Valdemarin
Faccio l’imprenditore. Vent’anni fa ho fondato la società che oggi si chia- Marco Magnocavallo
ma Evectors. Ci occupiamo principalmente di sviluppare prodotti software che Nato nel 1973, imprenditore dal 1994. Negli ultimi quindici anni
consentano alle aziende di comunicare meglio in rete. Il nostro prodotto di ho seguito lo startup di: un’azienda che restaurava Mini Cooper,
punta, PagesPlus, oggi viene usato da editori e aziende in Italia e all’estero per una web agency poi venduta a una pre-IPO company, un servizio di
progetti di “social media”. customer care online, un sito e-commerce di elettronica leggera,
http://paolo.evectors.it la ristrutturazione di un ISP nazionale riportato in profitto dopo lo
sboom e, in ultimo, blogo - il più visitato network di blog verticali in
Italia sbarcato nell’ultimo anno in Spagna, Francia, Brasile e UK.
http://friendfeed.com/magno

Tony Siino
Ho 33 anni. Il mio lavoro consiste nell’elaborare strategie per la presenza su
Internet di persone, imprese, marchi e prodotti (ad esempio Nokia). Ho conse-
Roberto Chibbaro
guito un dottorato in Sociologia con una tesi sul social network della blogosfe- 33 anni, editore web, blogger, appassionato di rete. Attualmente
ra italiana, ho un blog personale che si chiama Deeario e ho ideato progetti gestisco una delle più grandi community di studenti in Italia, dove
come BlogItalia, la directory italiana dei blog, e Rosalio, il blog locale di Paler- ho creato il primo social rating in cui gli studenti votano i propri
mo. Nel tempo libero conduco un programma radiofonico sulla tecnologia che docenti, le proprie facoltà e università.
si chiama http. Mi ostino a voler vivere a Palermo perché amo la mia terra, www.robertochibbaro.it
ma viaggio continuamente perché i miei clienti sono quasi sempre altrove.
www.tonysiino.it

i protagonisti
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Luca Sartoni
Mi chiamo Luca Sartoni e da tanti anni lavoro in rete. Per un anno e mezzo ho Luca Sofri
diretto e condotto una WebTV che si occupava di impresa online e adesso ho Faccio il giornalista, ma ho cominciato tardi. Sono diventato prima
fondato un gruppo di imprenditori che si chiama Romagna Business Club. Inol- appassionato di internet e nuove tecnologie che giornalista. Quindi
tre svolgo l’attività di Media Strategist e PR per 123people.com, una startup la rete mi è più familiare della carta. Poi sono stato fortunato e ho
austriaca specializzata nella ricerca verticale di informazioni pubbliche relative potuto fare molte cose diverse in contesti diversi, e sottrarmi alla
alle persone. sicurezza di una redazione.
www.lucasartoni.com www.wittgenstein.it

Nicola Mattina
Sono un consulente di comunicazione specializzato in social media. Ho comin-
Alberto D’Ottavi
ciato a fare il relatore pubblico a metà degli anni ‘90 lavorando in una delle più Giornalista professionista. Dopo una carriera nell’editoria tecnica
grandi agenzie del settore.  (ho diretto tra l’altro le versioni italiane di ZDNet e Computer Bild),
Attualmente ho una mia agenzia che si occupa di creare e gestire community nel 2006 sono diventato indipendente, focalizzandomi su Web 2.0,
e reti sociali per conto di grandi aziende. Allo stesso tempo faccio parte Fede- Social Media e Startup. Ho scritto dei libri e ora, tra l’altro, insegno
razione delle relazioni pubbliche italiane (Ferpi) e ho la delega ad occuparmi di anche Tecniche dei Nuovi Media in NABA Media Design. Le mie tag
social media. sono: cultura, società e ricerca, tecnologia, media e Internet.
blog.nicolamattina.it www.infoservi.it

i protagonisti
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Paolo Ainio
Ho 47 anni, da poco meno di 20 faccio impresa in Italia e su
Internet, e Internet è il pezzo facile.
www.banzai.it

Flavia Marzano Giorgia Petrini


Sono informatica di formazione e da 20 anni consulente strategico per Sono il CEO di Gpa Gruppo Progetti Avanzati, una software house
l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione. Di recente Project Manager del (fondata insieme a mio padre a metà degli anni ’90) ad alto conte-
District LAB di Sardegna Ricerche e docente alla Sapienza di Modelli e scena- nuto tecnologico che opera nell’ambito del B2B e prevalentemente
ri per l’innovazione digitale. nel mondo Open Source.
http://finalmentelibero.ning.com Nasco “tecnicamente” nel mondo della grafica 3D e della computer
animation nel 1995. Passo attraverso la programmazione e il web
e poi approdo alla consulenza nell’ambito dei processi e progetti
complessi, sempre come “imprenditrice seriale”.
www.giorgiapetrini.it
Daniele Galiffa
Ho 30 anni, vivo a Brindisi e sono il CEO di VISup, una piccola startup che si
occupa di Information Visualization e di User Experience Design fondata nel
Novembre 2007 insieme a Gabriele Venier. Con VISup abbiamo l’obiettivo di
Gianluca Dettori
mettere in condizione l’utente di generare facilmente informazione rilevante Ho 42 anni, da circa 15 lavoro nel digitale: Italia Online, Lycos, Vitaminic.
partendo da dati grezzi. Ho fondato dpixel, società di venture capital tecnologico.
www.visup.it  http://nova100.typepad.com/gianlucadettori

i protagonisti
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Stefano Quintarelli
Ho cominciato ad occuparmi di internet quando ancora non si chiamava
così. Sono stato uno dei fondatori di I.NET, il primo ISP commerciale in
Italia per il mercato professionale. Poi mi sono occupato di altre startup
sempre in campo tecnologico. Attualmente, se parliamo di Innovazione,
Gianni Degli Antoni
ho partecipazioni in tre startup: Screenvision (il servizio proof of concept Grande esperto di elettronica, si interessa alla cibernetica e ai
si chiama reeplay.it), Mobile Solution (che gestisce il marchio Skebby) calcolatori elettronici e, nel 1977 presso l’Università di Milano,
ed Eximia (system integrator RFID). dà vita all’Istituto di Cibernetica, nato dal precedente Gruppo di
blog.quintarelli.it  Elettronica e Cibernetica. E’ tra i fondatori del corso di laurea in
Scienze dell’Informazione prima e in Informatica poi. 
Il professor Degli Antoni trasforma l’Istituto di Cibernetica nel
Dipartimento di Scienze dell’Informazione che dirigerà fino al
1991. Si è sempre fatto promotore del Web, dell’automazione,
dell’intelligenza artificiale e della multimedialità. Nel settembre
Luca Lani scorso è stato anche insignito dell’onorificenza ONU ”Amico
delle Nazioni Unite” per gli alti valori scientifici.
Sono partito nel ‘96 facendo siti per divertimento e nel 1998 ho dato www.pesnet.info/gda
vita a studenti.it. Nel 2000 ho trovato due fondi di investimento che
hanno creduto in me. A partire da questa attività abbiamo creato molte
startup (concessionaria, agenzia, vari siti) e l’azienda (che nel frattempo
si è chiamata GruppoSMG spa) è arrivata ad impiegare oltre 80 perso- Massimo Mantellini
ne confluendo poi nel gruppo Banzai, di cui sono stato responsabile area
media. Recentemente ho lasciato il GruppoSMG e Banzai per dedicarmi 48 anni, una laurea in medicina, una fissazione per la rete. 
ad una nuova startup focalizzata nel settore news. Inoltre sono presiden- Scrivo di tecnologia in rete e altrove da molti anni, ripetendo
te di Strategy, una società che si offre come partner per lo sviluppo del sempre più o meno le medesime quattro cazz,stupid fondamen-
business in rete. tali intuizioni. Incredibilmente continuano a pubblicarle.
www.lucalani.com www.mantellini.it

i protagonisti
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Alessandro Gilioli
Milanese, 47 anni, giornalista, vivo a Roma dal 2002, lavoro a L’Espresso e
curo il blog Piovonorane. Della tecnologia e della Rete mi piace occuparmi per

Carlo Maria Medaglia le conseguenze che hanno sul piano culturale, politico, economico e sociale.
www.piovonorane.it
Sono professore di Interazione Uomo-Macchina presso la “Sapienza” Univer-
sità di Roma. Nella stessa università sono anche il coordinatore di un centro
di ricerca denominato CATTID, dove lavorano ragazzi provenienti da diversi di-
partimenti della nostra università, quali: Scienze della Comunicazione, Informa-
tica, Ingegneria, Fisica ed Economia.  Io sono un classico esempio di IBRIDO:
Giuseppe Granieri
sono laureato in Fisica, ho un dottorato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, Vengo da studi umanistici, mi sono occupato di narratologia, poi di Internet
lavoro presso la facoltà di Scienze della Comunicazione e ho passato un bel verso la metà degli anni novanta. Da allora l’interesse per il mutamento cul-
po’ di anni in giro per il mondo.
turale è diventato sempre più la mia attività principale, fino a farmi occupare
www.cattid.uniroma1.it
a tempo pieno o quasi di innovazione. Ho scritto qualche libro, scrivo delle
cose di cui mi occupo su diverse testate (in questo periodo prevalentemen-
te L’Espresso e La Stampa), insegno social media all’Università di Urbino,
lavoro come consulente per l’innovazione. Sono un grande appassionato di
MMORPG e un grande lettore di letteratura di genere. E il mio mezzo preferi-
Marco Montemagno to è la mia vecchia Guzzi, finché non cede.
www.bookcafe.net
Faccio l’imprenditore su progetti web (Blogosfere ad esempio, fondato insie-
me a Marco Antonio Masieri) e porto avanti un’attività di divulgazione della
cultura digitale (in Tv su Sky Tg24 con la trasmissione “ioReporter”  e con
eventi fisici in tutta Italia con l’associazione no profit Codice Internet). Più in
generale, abito in Internet. Jacopo Loredan
www.marcomontemagno.com Sono giornalista, direttore del mensile di hi-tech e lifestyle Jack, appassionato
di comunicazione.
http://www.jacktech.it

i protagonisti
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Elisabetta Durante
Roberto Siagri Giornalista scientifica interessata a frequentare quella stretta stri-
Un entusiasta della tecnologia con una grande passione per la scienza; uno a scia di territorio che collega, ma più spesso separa, il mondo della
cui piaceva trafficare in laboratorio - ma che, ahimè, lo deve far fare agli altri - ricerca da quello delle imprese e dal resto della società.
e con sempre tanti sogni da realizzare nel cassetto. In questo spazio sperimento un mestiere che potrei definire come
http://1generation.net/user/136 broker dell’informazione scientifica: in sostanza, lavoro come con-
sulente di laboratori, università, imprese, favorisco la circolazione di
informazioni, creo occasioni d’incontro, progetto iniziative culturali
e scrivo per Il Sole 24 Ore.
www.itwiin.it

Marco Roveda Gabriel Barouch


Nel 1981 ho fondato Fattoria Scaldasole, facendo decollare il mercato del
“biologico” in Italia. Il mio vero obiettivo era però quello di diffondere valori tra Mi occupo da oltre 15 anni della gestione di società che implemen-
le persone, i veri protagonisti del mercato e della politica, e le aziende. Per tano Reti Industriali web-based per aziende del Gruppo ENI e della
questo ho fondato nel 2000 LifeGate, piattaforma-network (radio, portale gestione di società di accelerazione di aziende startup ad alto conte-
Internet, magazine) del mondo eco-culturale. LifeGate inoltre offre alle aziende nuto di tecnologia innovativa in ambito ICT.
servizi per un nuovo modo di fare impresa, progetti concreti come ImpattoZe- Promuovo nuove iniziative imprenditoriali attraverso il reperimento
ro per la riduzione e compensazione della Co2 e LifeGate Energia Rinnovabile. di fondi di private equity e, nel campo della consulenza alla Direzione
Sulla strada della diffusione della Civiltà della Consapevolezza, nel 2009 ho Aziendale (per ATKearney, EDS Group, Gemini Consulting, CAP Gemi-
fondato LifeGate Planet Onlus. ni), svolgo attività di “post-merge integation” e “growth stategy”.
www.lifegate.it www.criticalgovernance.com

i protagonisti
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Vito Di Bari
Sono un Innovation Designer, vivo tra Miami e Milano.
Mi definiscono creativo ma io preferisco vedermi come “uno che sa
ascoltare” perché solo capendo le persone posso utilizzare l’innova-
Eleonora Pantò
zione per disegnare gli oggetti del quotidiano. Il mio lavoro consiste Vivo a Torino e dal 2000 lavoro al CSP, dove mi occupo di conte-
nel progettare prodotti che possano migliorare la vita delle perso- nuti e media digitali. Quello che facciamo è mettere insieme la
ne. Li progetto con un design tipicamente italiano, che nasconde la pubblica amministrazione, gli atenei e le imprese, da un lato occu-
tecnologia all’interno degli oggetti, e di uso semplicissimo. pandoci di trasferimento tecnologico e dall’altro realizzando quelli
www.vitodibari.com che abbiamo definito “territori digitali” ma che in ambito europeo
sono più conosciuti come “living labs.” Faccio parte della redazione
italiana di Global Voices Online un progetto di citizen journalism glo-
bale, sono direttore di Dschola, un’associazione di scuole superiori
che si occupa dell’impatto delle tecnologie nella didattica.
www.puntopanto.it

Giovanna Sissa
Mi occupo di innovazione nel  settore ICT. Nei primi anni ’90, come
consulente R&D di Ansaldo Trasporti per l’ideazione di sistemi sof- Adelchi Battista
tware intelligenti di nuova generazione. A Pittsburgh ho collaborato
con l’Advanced Technology Group per l’identificazione dei trend ICT. Credo di essere un autore, ho 43 anni, scrivo per la radio, per
Dalla seconda metà degli anni novanta mi sono focalizzata su Inter- la televisione, per il teatro. Ho l’hobby del machinima, ovvero dei
net e sui vari aspetti emergenti di tipo applicativo, sociale, culturale, film di animazione creati con l’ausilio di mondi virtuali, videogiochi,
industriale, politico e ambientale. Ho ideato e diretto per nove anni applicativi 3D. Ho girato quello che viene considerato il primo film
l’Osservatorio Tecnologico del MIUR. Sono stata membro della italiano in Second Life, che si intitola “Thetidia Connection” (trailer)
Commissione Open Source del Ministro della Funzione Pubblica, nell’ormai lontanissimo 2007.
esperta indipendente per la Commissione Europea e altre istitu- http://www.facebook.com/adelchi
zioni. La sostenibilità ambientale dell’ICT è oggi l’oggetto del mio
interesse e dei miei studi.
www.sissa.eu

i protagonisti
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Massimo Melica Davide Marrone
Ho 45 anni, avvocato nonché managing partner dello Studio Melica, Scandelin Sono nato a Como e ho 27 anni. Dal 2001 ho lavorato come free-
& Partners presente a Milano, Roma e Bologna. Ho avuto la fortuna di iniziare lance per la realizzazione di diversi siti dinamici. Sempre durante il
ad occuparmi nel 1992 di diritto applicato alle nuove tecnologie con forme di mio corso di studi ho lavorato nell’ambito della sicurezza informa-
consulenza per la gestione bancaria delle carte di credito e bancomat, di con- tica partecipando al team “Chocolate Maker” dell’Università degli
seguenza le successive tematiche giuridiche legate ad internet e all’innovazione Studi di Milano. Con questo gruppo ho vinto nel 2007 una gara
sono diventate, prima ancora del mio core business, la mia passione. Dal 2009 internazionale di sicurezza (iCTF) e nel 2008 ho partecipato con la
presiedo l’Associazione Innovatori che ha promosso la Carta Etica Digitale. squadra italiana alle “Olimpiadi” di Sicurezza Informatica tenutesi
www.smsp.it al Defcon a Las Vegas. Nel 2007 ho fondato Skebby, sviluppando
la prima applicazione per cellulari in Italia che consente di inviare
SMS gratis via Internet dal proprio telefonino.
http://blog.skebby.it

Daniele Calabrese
Sono in effetti calabrese (di Cosenza), ma vivo a Washington da 12 anni. Pro-
prio qui ho finito gli studi e poi ho lavorato per 10 anni alla Banca Mondiale dei Pierluigi Casolari
Mercati Emergenti in ambito Comunicazione, Marketing e Mobile. Da un anno
Sono CEO della startup Koinup (fondata insieme ad Edoardo
e mezzo a San Francisco ho fondato Soundtrckr, la prima geosocial music
Turelli). Rivesto anche ruolo di consulente strategico per
company al mondo.
alcune new media agency e sono docente di web marketing
www.linkedin.com/in/danielecalabrese
presso l’Accademia del Lusso di Milano.
http://blog.koinup.com

i protagonisti
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Claudio Poli
Da più di dieci anni lavoro nel campo informatico con un occhio di riguardo
alle nuove tecnologie emergenti e ai modi per poterle implementare. Le
mie principali mansioni sono programmatore, amministratore di sistemi e
Stefano Sanna
docente di sistemi operativi GNU/Linux in aziende che desiderano istruire il Ho 36 anni e da circa 10 mi occupo dello sviluppo di applicazioni
loro personale. Sono fondatore di iCoreTech Research Labs e della nostra per dispositivi mobili. Attualmente sono Senior Solution Engineer
ultima creatura, AudioBox.fm. Nel tempo libero sviluppo e fornisco contributi per la piattaforma Android presso Beeweeb, una giovane azienda
a progetti open source, principalmente riguardanti tecnologie web come Ruby romana specializzata nello sviluppo di applicazioni e servizi per la
on Rails e MacRuby, di cui sono il detentore del mirror su GitHub ed il costrut- telefonia mobile. Sono appassionato di sistemi embedded in gene-
tore del sito delle nightly builds in collaborazione con Laurent Sansonetti di rale, soprattutto per applicazioni mobili e di ubiquitous computing
Apple US. di supporto alle persone. La gastronomia è l’altra mia passione
www.icoretech.org (non tecnologica).
www.gerdavax.it

Fabrizio Giordano Mario Gerosa


Giornalista e scrittore appassionato di new media.
Sono Fabrizio Giordano, ho 33 anni, appassionato da sempre di web e nuove Nel 2008 ha ideato e curato Rinascimento virtuale la prima mo-
tecnologie. Sono laureato in Economia e Commercio alla facoltà di Torino ed stra sull’arte di Second Life allestita al Museo di Storia Naturale di
ho una seconda laurea breve in Giurisprudenza.  Firenze. Nel 2006 ha stilato la Convenzione per la salvaguardia del
Ho avuto tuttavia sempre una forte passione per il mondo web e le sue patrimonio architettonico virtuale. E’ membro dell’OMNSH, Obser-
dinamiche ed ho avuto un occhio di riguardo all’area informatica. E’ stato con vatoire des mondes numériques en sciences humaines di Parigi.
l’avvento del cosiddetto web 2.0 che ho deciso di rimettermi in gioco e nel Dal 2008 insegna “Multimedia e paesaggi virtuali” alla Facoltà di
settembre del 2007 ho ideato e sviluppato hellotxt, un aggregatore di social Architettura del Politecnico di Milano. Attualmente è caporedatto-
network. re di AD Architectural Digest.
http://fabriziogiordano.com http://mariogerosa.blogspot.com

i protagonisti
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Andrea Vaccari Andrea Gaggioli
Ho 26 anni, sono uno scienziato e un ingegnere in ambito informati- Dopo essermi laureato in Psicologia con indirizzo Sperimentale a
co e nelle nuove tecnologie. Bologna, mi sono trasferito al Competence Center for Virtual
Studio lifestyle e zeitgeist della società moderna attraverso l’analisi Reality del Fraunhofer Institute for Industrial Engineering di Stoc-
delle nostre interazioni con le tecnologie digitali e i sistemi pervasivi: carda.  In seguito a questa esperienza sono tornato in Italia, a
da Internet ai telefoni cellulari, per arrivare ai sistemi di trasporto Milano, dove ho conseguito il Dottorato in Psicologia con una tesi
pubblico. sulla realtà virtuale. Il mio principale interesse scientifico riguarda
Ho collaborato con il Massachusetts Institute of Technology e il San- la relazione tra nuove tecnologie e wellbeing, un’area di ricerca
ta Fe Institute, dove ho sviluppato progetti che esplorano la mobilità, su cui sto lavorando da diversi anni con Giuseppe Riva, che noi
il turismo e la diffusione delle notizie. Alcuni dei miei lavori sono stati definiamo “Tecnologia Positiva”. Il nostro obiettivo è creare una
esposti al Museum of Modern Art di New York e al Design Museum sinergia tra psicologia, neuroscienze e nuove tecnologie per
di Barcelona, altri sono stati menzionati dal New York Times e sviluppare applicazioni finalizzate al benessere mentale e all’em-
dal Time Magazine. powerment.
http://andreavaccari.com www.positivetechnology.info

Matteo Penzo
Roberta Cocco Mi chiamo Matteo Penzo e ormai da piu’ di 10 anni mi occupo
di management e innovazione in ambito tecnologico; ho sempre
Direttore Marketing Centrale di Microsoft Italia e Responsabile cercato di approcciare il tema da differenti punti di vista e quindi
di futuro@lfemminile, il progetto di Responsabilità Sociale di Mi- ho lavorato in web agency e in centri di ricerca, ma anche nella
crosoft volto a promuovere la tecnologia al servizio delle donne, grande azienda e in software house.
dimostrandone i vantaggi sia come strumento di realizzazione Ho creato e produco, insieme a Leandro Agro’, Frontiers of Inte-
professionale sia di gestione dei tanti obblighi quotidiani che ogni raction: la principale conferenza italiana sulle tematiche legate
donna è chiamata ad adempiere tutti i giorni. alla tecnologia e all’innovazione.
www.futuroalfemminile.it Sono Technical Director di Frog Design, una multinazionale
dell’innovazione che come mission quella di creare e portare
sul mercato prodotti, servizi ed esperienze che siano ricchi di
significato.
www.lineagialla.com
i protagonisti
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David Casalini Ciro Cattuto
In Buongiorno sono il responsabile di Peoplesound, il mobile social network Sono un ricercatore e lavoro presso il Complex Networks and
costruito attorno al concetto dei “veri amici”, disponibile in 4 lingue e realizza- Systems Group della Fondazione ISI di Torino, un Istituto di ricerca
to per le principali piattaforme mobile (iPhone MacOS, Android, BlackBerry e privato fondato e sostenuto dalla Regione Piemonte, la Città di To-
Nokia). In precedenza, ho maturato una lunga esperienza nei social network, rino, la Provincia di Torino e dalla Fondazione Cassa di Risparmio
prima a Firenze, poi anche a New York. Vivo nel verde, appena fuori Milano, di Torino. La mia ricerca si concentra sulla struttura e la dinamica
ma appena posso torno in Toscana. Nel tempo libero adoro leggere, correre delle reti sociali sul Web, e – più recentemente - sulla mobilità
e raccontare tutto sulle pagine del mio blog, che naturalmente si può seguire umana e i contatti sociali misurati per mezzo di dispositivi RFID
via SMS su Peoplesound. (www.sociopatterns.org). Ho lavorato negli Stati Uniti (University of
www.davidcasalini.com/blog Michigan), a Tokyo per oltre tre anni (RIKEN), a Roma (Centro Fer-
mi e Università Sapienza), e da poco più di due anni lavoro a Torino.
http://isiosf.isi.it/~cattuto

Marina Bellini Francesco Cozzo


Abito la rete dal 1994 e (da subito) ho trasformato il mio stupore in lavoro. Ho Mi occupo di ricerca, sviluppo e innovazione da circa 30 anni rela-
diretto web-community (la prima che ho fondato è stata adottata da Wind), ho tivamente a sistemi meccanici, termici, e fluodinamici applicati in
affiancato per anni gli studiosi dei comportamenti online con le mie testimonian- più di una ventina di settori differenti, dall’automotive agli strumenti
ze e pubblicato libri sul tema. Da cinque anni dirigo lo spazio dedicato all’innova- musicali.
zione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più Libri più liberi”, il Negli ultimi 7 anni, come R&D manager di Specialities, ho sviluppa-
digITAL Cafè di piublog.it. Sono responsabile della comunicazione 2.0 dei Musei to progetti e sistemi ad elevata efficienza riferiti a diverse applica-
in Comune di Roma e del sindaco Gianni Alemanno. Ma curo anche gli allesti- zioni industriali. In particolare, i più avanzati, applicati ai movimenti
menti di mostre che dai Musei di Roma transitano in Second Life. Mi definisco di potenza del corpo umano finalizzati da un lato, all’eliminazione
un regista 2.0. degli stati del dolore e della relativa distruzione cellulare, dall’altro,
www.facebook.com/marina.bellini come elementi di studio per nuove applicazioni nel settore energia
e mobilità.
http://pi-francesco-cozzo.blogspot.com
i protagonisti
16
Marco Marinucci Franco Tecchia
Ho passato i 40 (ma con orgoglio), ingegnere di formazione, business school Sono nato a Massa, in Toscana, e come molti altri ho beneficiato
in Spagna, vivo fuori dall’Italia dal 2000 (Francia, poi California dal 2002). Ri- dell’Università della vicina Pisa, dove mi sono laureato in Ingegne-
cercatore mancato, ho fatto per 12 anni esperienza di startup, in vari campi ria Informatica. Ho svolto una tesi in Computer Graphics presso
(Ecommerce, New Media, ticketing) e vari paesi (Italia, Francia, Inghilterra e il laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna, diretto
USA). Decisamente la startup che e’ andata meglio e’ quella con cui lavoro dal professore Massimo Bergamasco. Ho continuato a collabo-
ancora da quasi 5 anni. Si chiama Google... rare con il laboratorio anche negli anni successivi, nonostante mi
Dal 2007 ho creato e gestisco Mind the Bridge, una fondazione californiana fossi trasferito a Londra, dove ho conseguito un Ph.D. in Computer
che ha l’obiettivo di creare dei ponti efficaci per le migliori startup italiane e la Science presso l’University College di Londra. Londra mi ha dato
Silicon Valley. anche una diversa consapevolezza del valore di “fare impresa”,
http://siliconvalley.corriere.it/ e delle opportunità straordinarie che abbiamo anche noi in Italia,
dove le conoscenze e i talenti non mancano. E’ allora che e’ nata la
volontà di creare in Toscana assieme ai miei soci VRMedia.
http://www.vrmedia.it

Salvatore Aranzulla
Ho 20 anni e vivo a Milano. Sono il fondatore e l’autore della rubrica tecno-
logica Tecnoblog del portale Virgilio, sono il fondatore e l’attuale CEO della
Paolo Barberis
startup Saperlo.it (Gruppo Banzai) e sono uno studente del primo anno di Ho 43 anni, sono spezzino, sono presidente di Dada, società che
Economia Aziendale e Management in Bocconi. ho fondato 15 anni fa con alcuni compagni di università a Firenze.
http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it www.dada.it

i protagonisti
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Marco Longo
Dal punto di vista professionale sono Medico e Psicologo Clinico, Psico-
analista SPI e Gruppoanalista COIRAG, Docente di Psicoterapia Analiti-
ca Individuale e di Gruppo. Nel 1995 ho fondato il Portale PSYCHOME-
DIA.it. Nel 1998 sono stato tra gli organizzatori del primo congresso
italiano di Psichiatria e Comunicazione e nel 2000 tra i fondatori Leonardo Chiariglione
della SIPtech (Società Italiana di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Me- Molti dicono di me cose un po’ imprecise quindi approfitto per
dia - Sezione Speciale della Soc Ital di Psichiatria) e della rivista Psico- parlare di quello di cui mi occupo :)
tech (Franco Angeli Ed.). Attualmente mi dedico soprattutto allo studio Non sono l’inventore dell’MP3 (come molti approssimativamen-
di uso, abuso e dipendenza delle nuove tecnologie e dei mondi virtuali. te mi etichettano) bensì l’ideatore dell’MPEG (Moving Picture
Nel gennaio 2009 ho fondato in Second Life la land di PSYCHOCITY e Experts Group), un gruppo di persone (centinaia, nell’ordine delle
ho dato vita anche al sito web e al Blog PsicoTecnoLogicaMente.it. 300-400) che si ritrova 4 volte all’anno per sviluppare standard
multimediali di cui ho congegnato le modalità di funzionamento. È
grazie a queste che il gruppo ha potuto dar vita a degli standard
oggi molto importanti, tra cui l’MP3, l’MPEG-2 e l’MPEG-4.
www.chiariglione.org

Elserino Piol
Sono nato a Limana (Belluno) e mi occupo di tecnologia dell’infor-
mazione da oltre 50 anni. La mia carriera si è svolta in Olivetti, dal
novembre 1952 al luglio 1996. Ho lasciato Olivetti nel luglio 1996,
Angela Morelli
come Vice Presidente e Presidente di Olivetti Telemedia. A partire Information Designer. Ho una laurea in Ingegneria al Politecni-
dal 1980, ho gestito attività di venture capital (inizialmente per co di Milano e ho completato un master in Disegno Industriale
Olivetti) e continuo la mia attività di venture capital come Presidente alla Scuola Politecnica di Design. Ho deciso di trasferirmi a
e Partner di Pino Partecipazioni Spa, società advisor del fondo di Londra, perchè sapevo che qui avrei avuto milioni di storie da
venture capital Kiwi II. ascoltare, moltissime lenti attraverso cui guardare il mondo
http://it.linkedin.com/pub/elserino-piol/0/301/656 e la Central St Martins University. Mi sono specializzata in
Information Design. Al momento dirigo un corso breve di Infor-
mation Design alla St Martins.
www.angelamorelli.com

i protagonisti
18
università estero

realizzazione investimenti
interdisciplinare semplicità cultura
informazione idee qualità anticonformismo

ambiente

risorse tecnologiamiglioramento
efficienza
sostenibilità
interpretazione
utilità
processo valore
resistenza
creatività fallimento

processo sociale

Che cosa
significa innovare?
Quali sono i tre principali requisiti per poter innovare oggi in Italia?

19
Giuseppe Granieri
L’innovazione è un processo che tutti confondono, spesso, con la sua prima fase
(quella creativa, di elaborazione di idee, che è la più facile). In realtà la fase
Giovanna Sissa
Innovare significa lavorare, vivere e produrre in sintonia migliore. Perché sia possibile
critica è sempre la seconda: la realizzazione di un’idea segna il modo in cui viene è necessario conoscere quello che ci sta intorno, perché quello che facciamo è corre-
portata alla vita. La qualità di questa realizzazione è uno dei fattori più importanti lato con gli altri settori, con le altre persone, con l’ambiente.
per la sopravvivenza dell’innovazione. La nostra storia è piena di ottime idee realiz-
zate male e per questo dimenticate. Ma non va sottovalutata nemmeno la terza La sostenibilità è la chiave dell’innovazione . Sem-
fase. Io la descrivo sempre così: l’innovazione porta con sé la sua nemesi, che è bra un paradosso, ma se non si è responsabili oggi non si è innovatori per davvero.
la resistenza all’innovazione. Magari si fanno affari e profitti, ma non si innova.
Si tratta di un processo sociale e culturale codificato, di cui bisogna sempre tener I requisiti per innovare in Italia sono fare sistema e non guerra tra bande, non
conto già dalla fase progettuale. L’adozione di una innovazione o di una nuova tec- avere pregiudizi, ragionare in modo trasversale e interdi-
nologia (le due cose non coincidono necessariamente) non dipende da una mera sciplinare. La maggiore rigidità del sistema italiano è proprio quella, specie nella
valutazione di efficacia. Dipende molto spesso da fattori molto più complessi. tecnologia e nelle scienze, di avere mantenuto categorie di giudizio culturali, settori di
In questo senso l’innovazione è prima di tutto un’operazione business e discipline accademiche su schemi tradizionali.
culturale, che si riempie con il suo contenuto, con il suo
aiutarci a far meglio o diversamente una cosa che già faceva-
mo o con il suo farci fare qualcosa che prima non facevamo...
continua
Leonardo Chiariglione
Direi “fare meglio quello che si faceva prima in altro modo” o “fare cose che prima
non si potevano fare”.
Luca Lani
A mio avviso innovare vuol dire prendere qualcosa che qualcuno fa male e rifarla
molto meglio. Vuol dire quindi portare efficienza dove efficienza non c’è. Talvolta Pierluigi Casolari
può capitare di inventare e scoprire bisogni nuovi andando a creare qualcosa Innovare è sinonimo di trasformare. Innovare dal mio punto di vista significa creare
Il periodo di internet ha
di assolutamente nuovo, ma è raro. qualcosa di innovativo che abbia però anche un impatto sulla vita delle persone. Non è
per certi versi reinventato i bisogni e ne ha dunque soltanto un’attitudine, ma un qualcosa di concreto, che ha effetti tangibili.
Per innovare servono “cose” tangibili: Informazione, Cultura, Risorse. L’in-
creati di nuovi, ed è stato esaltante per me essere una piccola parte formazione è fondamentale. Se avvii la tua attività con le idee chiare, le informazioni
di questa innovazione, con il lavoro che abbiamo fatto. L’innovazione che la rete ha giuste, puoi guadagnare un vantaggio rispetto ai competitors, o cambiare rotta in
portato è arrivata a toccare tutti i campi possibili, dalle cose più semplici alle cose tempo. Oltre all’informazione serve anche un “cultura dell’innovazione”. In Italia, esiste
più importanti. un altro tipo di culto, quello per la tradizione...
I requisiti per innovare sono: le idee, il saper fare, i soldi. In Italia ci sono molte continua
idee, un discreto saper fare, e pochi soldi a disposizione (capitale di rischio).

Che cosa significa INNOVARE?


20
Francesco Cozzo Massimo Mantellini
C’è un aspetto in particolare che mi ha sempre colpito dell’azione innovativa: la Innovare significa prendere una cosa di senso compiuto e trovargliene un’altro (di
ricerca della semplicità. Un aspetto che passando anche attraverso la tran- senso, ugualmente compiuto o anche, magari, meglio). Oppure significa immaginare
sitoria complicazione di oggetti sempre più ricchi di funzioni sembra tendere spon- percorsi per soddisfare i bisogni della gente inventandosi scorciatoie interessanti.
taneamente e rapidamente a giungere a soluzioni sempre più semplici e povere di
valore aggiunto di materia ed energia quanto ricche di valore aggiunto di intelligenza;
un esempio: un giradischi a puntina, il cd della Sony, un lettore mp3, e dopo e dopo
ancora?
Paolo Valdemarin
Un altro aspetto è quello legato al momento creativo “visionario” ovvero eretico nel Penso che innovare significhi trovare soluzioni nuove a problemi sia vecchi
vero, Galileo per intenderci e la “coscienza” della verità come sorgente principale a che nuovi. Oggi l’Italia è uno dei paesi in cui è più difficile innovare, almeno nel nostro
successive conoscenza e scienza. Quindi la difficoltà e lo stupore nel portare in settore. Nonostante ci siano degli ottimi talenti (il mio team di sviluppo italiano è il
“coscienza” l’esistere di qualcosa che da sempre è già presente agli migliore con cui abbia mai lavorato) l’ambiente è ostile nei confronti di una
occhi di tutti... piccola azienda che tenta di fare qualcosa di nuovo... continua
continua

Mario Gerosa David Casalini


Mi piace descrivere l’innovazione con il video di Scott Berkun al Carnegie Mellon che
Innovare significa sapere interpretare, e possibilmente anticipare, smentisce tanti luoghi comuni. 1) Le idee nascono da un’epifania, un momento di mas-
lo spirito del proprio tempo. I tre requisiti: capacità di abbinare cultura sima lucidità e visione. Al contrario sono spesso la punta di un iceberg creativo. 2) Le
umanistica e tecnologia, supporto alle idee più innovative, sostegno ai progetti che idee disruptive nascono dal nulla. Al contrario sono quasi sempre una combinazione
nascono nelle università. di altre idee. I grandi innovatori sono tipicamente anticonformisti solitari. Al contrario
buona parte dell’innovazione è frutto di un processo colla-
Andrea Vaccari borativo. 3) Tutti amano le nuove idee. Al contrario le persone non sono a proprio
agio di fronte alle novità e l’innovazione suscita sempre paura e resistenza...
Innovare non significa solo trasformare qualcosa “in-novo” ma anche, nella sua acce- continua
zione più sublime, creare valore, da intendersi come un’opportunità per
rendere la vita migliore alle persone che beneficiano dell’idea.
A mio parere, i tre requisiti più importanti per poter innovare (e non solo!) in Italia
sono: imparare ad accettare, apprezzare e perfino abbracciare il fallimento; imparare La risposta della Community

ad assumersi le proprie responsabilità; riuscire a fare da sé e smetterla di lamentarsi Si parla tanto di innovazione e ne esistono mille ed una definizione.
che il sistema non funziona, perché tanto non serve a niente. La stessa cosa per la definizione di Innovatore. Io penso che se non
Il fallimento è una componente fondamentale del processo di innova- ci chiariamo bene questi concetti, continueremo solo a far montare il
zione: fallire insegna, motiva e aiuta a scartare velocemente le idee chiaccherificio finchè il suo rumore ci farà impazzire. Essere aggiorna-
sbagliate a favore di quelle migliori... ti, cioè andare a rimorchio delle novità è essere innovatore?
continua attilio romita

Che cosa significa INNOVARE?


21
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

angela morelli
Jamie Heywood at TEDMED 2009 Marco Magnocavallo
Christmas Light Hero

stefano vitta
The future of Communication

David Orban
“Stand By Me” Playing For Change

Tony Siino
2015 Mobile Phone Interface Vittorio Pasteris
Think Different - versione italiana

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ricerca medica

smartphones RFID
open source
creatività facebook
tecnologie machine2machine
geolocation
musica
innovazione liquida
radio microsistemi
aziende
energia social networks socialitàdigital citizen
twitter real time etica
genomica
profitto
PEC viralità
green technology augmented reality

Quali sono le innovazioni


che hanno segnato
il 2009 in Italia?
E all’estero?

23
Daniele Calabrese
In Italia devo ammettere che sono rimasto colpito da
Massimo Melica un’azienda di Torino, la Electro Power System, che si
occupa di green technology e ha messo a punto
Il 2009 è stato l’anno europeo dell’Innovazione e della una macchina che sfrutta l’idrolisi: produce elettricità
creatività, tuttavia, anche a causa della “bolla finanziaria”
e della conseguente crisi economica che ha investito i
Carlo Maria Medaglia dall’acqua e con lo scarico (sempre acqua) produce
carburante per ulteriore elettricità. E’ stata creata
si è prodotta
maggiori Paesi industrializzati, Sicuramente questo è l’anno in cui si è incominciato a
parlare “pervasivamente” di RFID (Radio Frequen-
grazie agli investimenti di uno dei fondatori di Vitaminic:
un’innovazione di pensiero in
cy Identification), Real Time Locating System
Adriano Marconetto.
quanto si è iniziato a parlare di etica e non solo di tecno- Poi sono rimasto veramente colpito dal Gruppo H-Farm
e tecnologie Machine2Machine. Tutte queste in Veneto, dal modo in cui approcciano il “fare impresa”,
logia e di profitto.
tematiche sono entrate sui giornali, sui media ed in
Fatta questa premessa generale, i social network dal microsistema di imprenditori/capitale/innovazione
generale in molte delle attività che portiamo avanti tutti
su scala mondiale e in Italia la Posta Elet- i giorni.
che hanno creato.
tronica Certificata (PEC) sono stati elementi All’estero, a livello di eccellenze nell’innovazione, l’iPho-
caratterizzanti nel 2009. I primi hanno permesso una ne 3GS è stato protagonista. E’ il coronamento di uno
maggiore diffusione di Internet avvicinando nuovi utenti; sforzo durato anni, in particolare la funzione di geoloca-
la PEC con coraggio e nonostante permanga qualche
dubbio interpretativo, è stata imposta per legge in Italia
Fabrizio Giordano lizzazione. Positivo anche il nuovo atteggiamento degli
operatori mobili americani che iniziano a pensare al
Francamente, fatico a vedere un’innovazione che loro ruolo nel futuro della comunicazione mobile. Molto
alle aziende, alle amministrazioni pubbliche, ai liberi pro-
abbia potuto segnare l’Italia nel 2009. Parlando più ad importante anche il successo di Twitter e
fessionisti con lo scopo di favorire e sviluppare il dialogo
telematico. ampio raggio, sicuramente il 2009 sul web è stato il l’affermazione di un nuovo modo di comu-
trionfo dei social network, dei nicare orientato alla socialità: dal modello
tool e delle applicazioni lega- one to many a quello many to many, nel modo di fare
Elserino Piol te alla socialità e alla viralità broadcasting e microcasting.
Ovviamente non posso non citare la prossima
Non riesco ad individuare, per il 2009, innovazioni
che caratterizzano quest’anno. Citerei forse la tra-
dell’informazione. Nell’ambito mobile rivoluzione nel mondo della
sformazione del “telefonino” verso la rete l’inizio dell’espansione della connettività mobile.
musica: negli States stiamo assistendo alla fine
(smart-phone), che diventa lo strumento individuale della pirateria, alla fine del modello di accesso indiscri-
universale e collaborativo di maggior diffusione, avviando minato alla musica supportato dal business model della
un enorme sviluppo qualitativo e quantitativo di Internet pubblicità. E’ il primo segnale della creazione di un gran-
wireless. de conglomerato che comprende un nuovo modello di
radio...
continua

Quali sono le innovazioni che hanno segnato il 2009?


24
La risposta della Community

“Direi che fra il 2008 e il 2009 siamo entrati nella fase di sviluppo
maturo del web 2.0, non solo sul piano delle tecnologie, ma anche su
Marina Bellini quello della diffusione capillare della produzione dei contenuti da parte
In Italia direi la tendenza ad accorgersi dell’inno- degli utenti, da Facebook al citizen journalism, passando per campi che
vazione, soprattutto nel campo della tecnologia anche sono oggi molto importanti per le future generazioni come la cosiddetta
da parte di utenti non avanzati, dei non “specialisti del education 2.0.”
settore”. Ma anche da parte delle istituzioni che sono AGNESE VARDANEGA
sempre state indietro rispetto all’evoluzione tecnologica.
Poi la diffusione della banda larga e la
possibilità di essere connessi sempre Luca Sofri
e ovunque, anche se in Italia non siamo ancora
al top e ci vorrà tempo. Ma anche lo streaming che Gianluca Dettori In Italia, se usiamo il termine in modo neutro, vedo
pochissime innovazioni. Cioè, nessuna. Forse l’inse-
permette di trasmettere in diretta web eventi di vario Le aree di maggiore innovazione intorno ad Internet diamento di una ricca parte di persone su
genere. All’estero senz’altro la diffusione a tappeto della risiedono secondo me sull’impatto che il social networ- Facebook è stata un’innovazione sensibile. Nel mondo
banda larga. king sta avendo sul nostro modo di utilizzare la rete. credo che la maggiore innovazione - sia di per sé, sia
Internet sta diventando sempre più uno strumento in termini di ricadute culturali - sia stata la nascita
che estende le nostre possibilità di comunicare, dell’amministrazione Obama.
Mauro Lupi imparare, informarci e divertirci. L’uomo
è tornato al centro dell’attenzione e la rete è un suo
Vorrei limitare l’osservazione ad internet, costatando
come in Rete anche l’innovazione si fa diffusa
strumento sempre più potente. Nel web 1.0 si tendeva
quasi a considerare la rete come un organismo a se Tony Siino
e “liquida”, come si tende ad affermare recentemen- stante, sempre di più capiamo che è innanzitutto uno L’Italia mi sembra in agonia, anche se rimango ottimista
te. Ebbene, conversando con molte persone e manager strumento di libertà individuale... e non posso ignorare guizzi come Arduino, il microchip
d’aziende di ogni tipo, ho constatato che molto di quello continua di Massimo Banzi che nell’ultimo anno si è affermato
che gravita attorno ai social media (e a Facebook in ancora, e le scoperte degli italiani (purtroppo all’estero)
particolare) viene considerato innovativo. E lo è davvero,
specie se si sposta l’attenzione dallo strumen- Marco Longo nel campo della ricerca medica come Antonio Iavarone
e Anna Lasorella che hanno lavorato sui tumori al cer-
to tecnologico a quello che scatena a livello In Italia in particolare la diffusione della banda larga e vello. Nel panorama internazionale Internet conti-
di creatività di singoli individui e aziende. In soprattutto dei social networks. In generale nel mondo nua a guidare l’innovazione mettendo
questo contesto, applicazioni per Facebook come Farm- le ricerche sulle nuovi fonti di energia, la nanotecnolo- in rete idee e plasmando la società a
ville completano il quadro... gia, la genomica, la biotecnologia. Senza dimenticare le tutti i livelli e, mi dispiace per gli altri, mi sembra ancora
continua
ricerche su augmented reality e georeferenziazione. l’innovazione dell’anno.

Quali sono le innovazioni che hanno segnato il 2009?


25
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Gianluca Dettori
Verso un sistema di innovazione strutturato

Leandro Agrò
SEM, Social Energy Meter

Marco Montemagno
Web 2.0 ... The Machine is Us/ing Us

Luca Sofri
Condor sul Segway

Giacomo Dotta
Blueprint For Change: Technology

26
android ebook
iPad mobile
twitter
tecnologie LED
web semantico valuta virtuale
tablet
kindle

facebook
cloud digital footprint
reti di sensori
geolocation
privacy social network

Quali sono le innovazioni


che segneranno il 2010?
27
Alberto D’Ottavi Eleonora Pantò
Tecnologicamente c’è un po’ di roba interessante. In primis i nuovi Tablet, che cam- Gli analisti dicono pagamenti mobili, cloud computing, augmented reality… ma anche
bieranno parecchio le regole del gioco, portando l’esperienza d’uso del computer sul fine della privacy, o almeno come la conosciamo.
divano e sul letto. Una sfida molto importante contro la tv. Kindle e fratelli, invece, Gli schermi multitouch dei monitor e dei piani di lavoro indicano che c’è ancora
credo siano già morti.
Poi abbiamo i progressi dell’interazione naturale / gestuale, molto da fare per arrivare all’interfaccia naturale, quella in
di cui abbiamo visto appena l’inizio con Wii e iPhone. Sono curioso per le prossime grado di rendere l’interazione sempre più semplice e le tecnologie più trasparenti.
evoluzioni di questi prodotti, per come sarà implementata sui tablet, e per Project Abbiamo bisogno di fisicità e di sensazioni.
Natal di Microsoft. Infine abbiamo la prospettiva delle tecnologie LED. Le potenzialità Infine l’energy harvesting, ovvero la capacità di recuperare energia già disponibile
si intravedono appena nei nuovi televisori ultrasottili, ma è solo la punta dell’iceberg. nell’ambiente prodotta dal sole, dal vento ma anche dai nostri movimenti che viene
catturata e convertita in energia elettrica utilizzabile.

Roberto Siagri Davide Marrone


Il Cloud computing. Il Web 2.0 è già vecchio. Adesso conta non solo dispor- Nel senso più commerciale, credo che il 2010 rappresenterà l’anno d’oro per gli
re di dati, ma anche di servizi che siano in grado di sfruttare in maniera efficiente e Ebook. Il caso di riferimento al quale possiamo appellarci è quello della musica e degli
nuova la base dati relativa. Ritengo che nel 2010 le grandi innovazioni usciranno dalla iPod.
combinazione spinta delle tecnologie dei computer con le tecnologie Premessa: le differenze tra il mondo della lettura e quello della musica è troppo gran-
de per poter stabilire un parallelo diretto (mi riferisco in particolare al bacino di uten-
delle telecomunicazioni, a loro volta combinate con del software nel
modello “as a service” e i Social Network. za e al campo dei diritti d’autore), tuttavia è indubbio che l’attenzione rivolta
verso gli ebook denota un potenziale enorme.
Da buon innovatore sono convinto che qualunque limitazione tecnica sia superabile
Jacopo Loredan (qualità degli schermi, connettività, prezzo), ora non resta che aspettare la mossa de-
gli editori; prima, magari, che un colosso come Apple non decida di replicare quanto
Azzardo: le diverse applicazioni della realtà aumentata, il 3D in tv e nei notebook, se realizzato con iTunes.
non altro per le spinte dei produttori. E senz’altro l’iPad di Apple: a mio parere cambie- Ma ciò che più mi affascina è l’evoluzione del cosiddetto web seman-
rà il modo di leggere, e di fare, giornali e riviste. tico...
continua

Quali sono le innovazioni che segneranno il 2010?


28
Stefano Sanna Leandro Agrò
L’anno appena cominciato probabilmente vedrà un consolidamento delle novità del Beh, considerato che la “internet degli Oggetti” esiste in letteratura accademica -con
2009. La sinergia tra social network e mobilità sarà irrobustita e non esclu- nomi diversi- da vent’anni, e che persino io -nel mio piccolo- ho concepito sistemi di re-
do che l’accesso da cellulare a Facebook e Twitter possa eguagliare, se non superare, altà aumentata una dozzina di anni fa (Apple Design Project ‘97), direi che a segnare
l’accesso via PC. il 2010 non saranno “cose nuove” ma cose che ci sono già e che diventano ancora
Tutti i nuovi terminali Android, ad esempio, sono già equipaggiati di client sofisticati crescita del mercato delle
più evidenti. Esempio: un’ulteriore
per la gestione integrata dei diversi account sui social network più diffusi: telefonare, applicazioni mobili, come risultato della spin-
leggere email, mandare SMS, accedere al proprio profilo “social” saranno attività
immediate e pressoché equivalenti.
ta di iPhone e del primo vero anno di boom di
Il 2010 sarà probabilmente l’anno in cui vedremo un uso Android. Certo le telco e le Energy Companies spero comincino a fare un po’
più sul serio su questi temi, oppure tanti altri treni andranno perduti. Non posso che
massiccio delle reti di sensori ad uso personale e domesti- esortare queste compagnie -che tipicamente non sono caratterizzate dal rischio di
co. Gli scenari sono ancora in via di definizione, ma il monitoraggio capillare dell’am- sparire in sei mesi- a prendere comunque sul serio l’accelerazione dei cambiamenti
biente e del consumo energetico domestico sono tematiche di grande interesse... tecnologici e l’impatto che società non afferenti al loro settore possono avere sul loro
continua business. Che si tratti di realizzare applicazioni Mobile o di mettere in piedi sofisticate
soluzioni ibride tra tecnologia e strategia come il nostro Social Energy Meter,
la vera cosa che vorrei segnasse il 2010 è l’attenzione delle grandi aziende ai “treni”

Angela Morelli dell’innovazione.

Chris Hughes, 26 anni, co-founder di Facebook con Mark Zuckerberg, suo com-
pagno di stanza ad Harvard, Atto III: Jumo (Atto I FaceBook, Atto II il progetto
my.BarackObama.com).
Il 18 Marzo Chris ha annunciato che entro l’autunno 2010 lancerà una piattafor- Ciro Cattuto
ma on-line che “connetterà individui ed organizzazioni che lavorano Credo che nel 2010 vedremo sempre più prodotti e servizi che fanno uso di sensori
per cambiare il mondo”. Sostenitore del web come strumento di leva, Chris ritie- fisici. Grazie ai dispositivi mobili le nostre identità digitali seguono sempre meglio
ne che Jumo offrirà un potenziale enorme al fine di mettere
a disposizione le nostre azioni nello spazio fisico. I sensori offriranno l’opportunità di avvicinare
skills e risorse finanziarie precedentemente inaccessibili ulteriormente le nostre identità digitali alle nostre persone fisiche.
ad organizzazioni che operano in tutto il mondo. Non ci sono Da un lato, consentiranno di ridurre il collo di bottiglia nell’acquisizione di rappre-
soluzioni magiche per le sfide che il mondo si trova a dover affrontate – dice Chris – sentazioni digitali delle nostre attività (si pensi a Nike+iPod, Adidas Micoach, FitBit,
ma ci sono milioni di persone in tutto il mondo che lavorano ogni giorno per migliorare etc.). Vedremo più life-logging e più servizi basati sulla rilevazione del
la vita degli altri... contesto, anche sociale...
continua continua

Quali sono le innovazioni che segneranno il 2010?


29
Emil Abirascid
Se sapessi quali innovazioni avranno successo nel 2010 farei l’investitore in ca-
pitale di rischio. A parte le battute, vedo tantissime startup promettenti sia
nell’ambito internet e mobile, sia in altri settori come biotecnologie,
nanotecnologie, medical device, aerospazio, robotica. L’idea innovativa è
Luca Sartoni
fondamentale ma lo sono anche l’impegno e le capacità delle persone che tale idea Sicuramente il 2010 sarà l’anno del mobile. Sono 15 anni che “il prossimo anno
propongono e che intendono sviluppare. Sono i giovani imprenditori innovativi e i loro sarà quello del mobile”, quindi dobbiamo essere fiduciosi. A parte gli scherzi, credo
team che fanno la differenza e che determinano il successo di un’idea. che nel 2010, con la pervasività delle informazioni personali una delle parole chiave
più importanti sarà “reputazione”.
Sia le persone che le aziende dovranno imparare a confrontarsi con
la loro “digital footprint”, cioè quell’insieme di informazioni che le riguardano
Paolo Valdemarin ma che spesso sono state prodotte da altri. Alcuni settori sono già abituati a questo,
come il settore alberghiero o le aste online, dove i clienti già esprimono giudizi sui
Ovviamente vedremo la continuazione di quanto visto nel 2009. Di sicuro succe-
fornitori.
deranno cose molto interessanti nella relazione tra nuovi e La reputazione online sarà importante per tutti e ognuno
vecchi media, soprattutto grazie all’apertura da parte dei più popolari social di noi dovrà imparare a gestire le informazioni che lo ri-
network (Twitter e FaceBook renderanno disponibile il loro intero flusso di dati, sui guardano, siano esse autoprodotte (identità digitale) o fornite da altri (reputazio-
quali sarà possibile costruire interessantissime applicazioni). Il mobile continuerà a ne online).
svilupparsi, con una bella fetta di novità proveniente dalla possibilità di geolocalizza-
re contenuti ed utenti...
continua

Stefano Vitta
Mi piacerebbe poter dire che la “cultura digitale” riuscirà ad affermarsi anche off line
ma un solo anno non basta. Sarà l’anno in cui l’informazione (non ancora in Italia)
La risposta della Community
 dovrà ridisegnarsi identificando nuovi modelli sostenibili dal punto di vista economico.
L’innovazione che segnerà il 2010 è l’iPad Apple. Gli sviluppatori cree- Decisamente presto anche per l’”always on” ma la connessione in mobilità comincerà
ranno applicazioni tali da consentire un cambiamento drastico, rivoluzio- ad affermarsi e a modificare le abitudini. La geo-localizzazione offrirà nuove
nando il modo di concepire il lavoro (per tutti, dai manager ai professori opportunità nella fornitura di servizi, soprattutto in ambito turistico dove, speriamo,
universitari, dagli operai agli agenti di vendita, dai ristoratori ai banchieri) che l’Italia sappia cogliere l’occasione.
e dunque di vivere la quotidianità... roberta cirillo

Quali sono le innovazioni che segneranno il 2010?


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videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...
Alberto D’Ottavi Roberto Chibbaro
Si può fare Information R/evolution Mafe De Baggis
Introduzione all’intervento “Dèjà New”

Marco Roveda
Ricostruzione in Abruzzo
Roberto Siagri
IBM’s Andy Stanford-Clark Giorgia Petrini
Jack Welch On Leadership & Profits

31
console connesse
tecnologie wireless sms
multitouch navigazione mobile
TCP/IP banda largareal time
microcredito

Qual è stata la più


grande innovazione nelle
telecomunicazioni degli
ultimi 10 anni in Italia?
E all’estero?

32
David Casalini
In Italia senza dubbio gli SMS (a dire il vero mentre sto
scrivendo mi chiedo se davvero gli SMS abbiano meno
la telefonia cel-
di 10 anni). A livello mondiale
lulare ha cambiato le nostre vite
per sempre.
Marco Marinucci
Google Earth. Il giorno che è stata lanciata non ho
Elisabetta Durante dormito tutta la notte, rivisitando gli angoli più remoti
l’infrastruttura
Dappertutto,
Paolo Barberis
della terra. C’avevo messo tutta una vita (la mia) a girarli
info-telematica Grid, in cui si valorizza L’accelerazione, purtroppo solo nell’ultima parte del de-
e ora potevo ritornarci in pigiama dando giusto un picco-
lo spin a quel globo che comandi con un mouse.
(e al tempo stesso si evolve) quello che era lo spirito
originario del web: sarà probabilmente questo il luogo cennio, dello sviluppo della navigazione in mobilità oltre,
che svilupperà contenuti, sistemi e servizi di pregio, ovviamente, alla comunicazione multidevice
lasciando tutto il resto alla rete ‘tradizionale’. e multiapplicazione: viviamo avvolti nella telecomunica-
zione :)
Matteo Penzo
Conosco aziende italiane che sono riuscite ad attrarre
l’attenzione del grande pubblico (e, in alcuni casi, anche

Fabrizio Giordano Roberto Siagri


di importanti investitori) nell’ambito del mobile, e penso
a Widetag del mio amico e socio Leandro Agro’ o a
La banda larga. Molti dei servizi che esisto- Il protocollo TCP/IP. Qualcuno potrebbe argomen- Funambol di Fabrizio Campobianco.
Curioso pero’ che entrambe, create da italiani, abbiano
no ad oggi non sarebbero nemmeno lontanamente rea- tare che le più grandi innovazioni sono venute dalle
sede in California. Per quanto riguarda l’estero direi il
lizzabili se non ci fosse stata la spinta tecnologica tecnologie wireless (GSM, GPRS, 3G, WiFi, WiMAX);
multitouch di Apple: ha iniziato un cambiamento,
della banda larga. Tutte le tecnologie che permette- io non ne sono convinto. In realtà il collante che tie-
che durera’ ancora nei prossimi anni, nel modo in cui ci
ranno uno scambio di dati sempre più efficiente, veloce ne assieme il nostro mondo digitale, quello che a
me piace chiamare esoscheletro computazione, è approcciamo alle macchine.
e capillare non potranno che migliorare i servizi per gli
utenti. il protocollo TCP/IP.

Qual è stata la più grande innovazione nelle telecomunicazioni degli ultimi 10 anni in Italia?
33
La risposta della Community
 Giorgia Petrini
Marco Magnocavallo Secondo voi l’iPad di Apple è qualcosa di rivo-
luzionario? Io lo vedo solo come un iphone piu In Italia siamo punto e capo, non riusciamo ad avere una
Anche se le prime implementazioni sono di quindici anni grande... nicozam rete wireless affidabile ed efficiente dopo anni di sprechi
fa direi comunque i messaggi SMS. Un’innovazione e studi infiniti, costati a tutti noi migliaia di euro, quindi
tecnicamente banale e antiquata che ha iniziato ad nulla “che venga da noi”.
abituare la gente all’informazione in tempo Sempre come fruitori (essendone un’amante in prima
reale. IM, Twitter, Friendfeed, Facebook, notifiche persona) direi tutto il mondo delle console
push e BlackBerry sono a mio parere tutte evoluzioni Andrea Vaccari di gioco in connessione ai mezzi esi-
della logica degli Short Message Service. I telefoni cellulari, nelle loro molteplici incarnazioni. stenti nelle telecomunicazioni. L’esempio
Sono convinto che il cellulare abbia ri- più facile che mi viene è la Playstation 3, così rispondo
voluzionato le nostre vite ben più di quanto ci anche allo stesso quesito sull’estero, una nuova genera-

Vittorio Pasteris rendiamo conto e forse il motivo e’ proprio questo: che


e’ diventato una parte così integrante della nostra vita,
zione di “elettrodomestico a 360°”, in grado di fare da
console, da lettore dvd, Bray e Mp3, da nuovo mezzo di
Direi internet, ma è troppo facile. Per farla globale direi come la televisione, che non potremmo vivere senza. connessione a Internet wireless, da repository remoto
il microcredito come strumento per Ovviamente altre tecnologie rispondono allo stesso eppure il tutto … avendo un impatto e un’influenza
stimolare l’imprenditorialità in conte- profilo, ma non tutti sanno che nella maggior parte dei assolutamente generalista nella società e
sti difficili e disagiati. In Italia direi, anche se paesi in via di sviluppo telefoni fissi e desktop computer nella sua capacità di essere universale… queste sono
sembra tautologico, la “scoperta” da parte del grande sono stati letteralmente “saltati” grazie all’adozione grandi innovazioni secondo me.
pubblico della necessità di innovare in ogni contesto. popolare del telefono cellulare. Oggi in Rwanda con il
Anche se troppo spesso siamo ancora alle parole più cellulare è possibile pagare il latte e il taxi, e perfi-
che ai fatti... no trovare lavoro come traduttore (vedi txteagle.com).

Qual è stata la più grande innovazione nelle telecomunicazioni degli ultimi 10 anni in Italia?
34
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Andrea Gaggioli
Mihaly Csikszentmihalyi at TED 2009 Salvatore Aranzulla
Social Media Revolution 2 (Refresh)

stefano Quintarelli
President Obama’s Speech

Emil Abirascid
L‘ecosistema dell’innovazione italiana

Mauro Lupi
Connettere le aziende con le persone Robin Good
L’intervento della Regina Rania di Giordania

35
Mashape
Good 50x70
VisUp TZente Lago Pirelli
ANBI
Liquida HFarm Edison
Studio Informatica yourank
Yoox Banzai lipinutragen
Balsamiq
Virtual Italian Parks Movenda Mobnotes
ilcapoluogo.it ...

Se potessi consegnare il
Premio 2009 per l’azienda
italiana più innovativa...?
36
Carlo Maria Medaglia
Alcune delle aziende a cui pensavo, saranno citate in altre interviste per cui io conse-
Luca Lani gno il premio alla MOVENDA: un’ azienda fatta da ragazzi seri, motivati (come si dice-
va una volta quadrati), che grazie alla passione per il loro lavoro e ai prodotti innovativi
Sono di parte. La darei a Banzai che insieme al fondo Quantica ha investito nel mo- che hanno sviluppato nell’ambito della telefonia mobile, sono riusciti a cala-
mento peggiore della peggiore crisi da 50 anni su due nuove startup molto originali: mitare l’attenzione dei grandi player delle telecomunicazio-
Liquida e Yourank. Questo mentre tutti in Italia chiudevano i portafogli e disinvestiva- ni internazionali, partendo da un piccolo ufficietto nella periferia romana.
no.
Yourank è un originale sistema di raccolta dei dati di navi-
gazione di decine di migliaia di utenti (tutti consenzienti) mediante il
quale il sistema riesce ad avere una mappa precisa dei gusti e delle tendenze della
rete, in diretta. E su questi dati sono in costruzione numerosi servizi molto utili ed
Flavia Marzano
Lo darei a TZente, piccola società sarda che ha basato il suo modello di business tut-
interessanti. Liquida è un valorizzatore della blogosfera, che organizza e cataloga con
to sul software open source e che sta crescendo velocemente e che, come
algoritmi proprietari tutti i post creando un supergiornale in automatico fatto con i
spesso accade (nemo profeta in patria), è più conosciuta all’estero che in Italia.
contenuti della rete.

Elisabetta Durante Massimo Melica


Sicuramente escluderei
le molte aziende che sull’innovazione, Un premio lo darei a Studio Informatica una piccola, ma operosa azienda di Piacenza
senza neppure sapere cosa sia, costruiscono grandi ope- che nel 2009 ha immesso nel mercato un’applicazione che ha risolto i pro-
razioni glamour e di pura immagine. Premierei invece una startup, blemi di coloro che per obblighi di legge sono chiamati ad
magari nell’universo della genomica - proteomica- lipidomica e magari di donna. Mi usare la Posta Elettronica Certificata.
viene in mente, ad esempio, uno spin off del CNR che si chiama Lipinutragen. Come sappiamo la gestione delle ricevute di accettazione e avvenuta ricezione sono
difficilissime da gestire, le stesse hanno validità legale ed è importante gestirle, anche
nel tempo, con idonee accortezze. Lo studio dell’applicazione iniziato un anno prima
Marco Roveda e il fatto che ancor’oggi neanche i certificatori di PEC sono pronti con dei loro pro-
dotti, testimonia come è stata condotta un’innovazione creativa, utile e
A Pirelli e a Edison. La prima perché sta investendo in modo importante negli pneu-
matici ecocompatibili e sta strutturando la rete di vendita in modo che abbracci tali
coraggiosa.
principi; la seconda perché sta realizzando iniziative notevoli e innovative per quanto
riguarda le energie rinnovabili.

Se potessi consegnare il Premio 2009 per l’azienda italiana più innovativa...?


37
Elserino Piol Davide Marrone
Qui non ho dubbi: Yoox e lo affermerei anche se non fossi stato coinvolto in questa Quando ero piccolo, ogni mese circa arrivava a casa il catalogo Postalmarket. Ora,
azienda come consigliere di amministrazione. io non potevo saperlo, ma quella cosa lì era una forma di commercio drasticamente
Yoox è una azienda che ha messo al servizio del “made in Italy” (la moda) un siste- diversa, almeno in Italia, da quella con la quale erano cresciuti i miei genitori. Certo,
ma avanzato per il commercio elettronico a livello mondia- era sempre commercio, ma immaginato e realizzato attraverso forme nuove.
le, un marketing innovativo, una logistica efficiente, ecc. Il tutto La stessa cosa sta accadendo in questi anni con Yoox. L’idea, a ben guardare, è vec-
gestito da un team di giovani manager di alta professionalità, dedicato e focalizzato. chia: la vendita a basso costo di capi d’abbigliamento di stagioni passate; ma la forma,
attraverso la rete, è nuova e ne sta decretando il successo. Se a questo aspetto
uniamo la storia che ha portato a Yoox - un progetto di venture capital
Daniele Calabrese ben riuscito - l’innovazione appare ancora maggiore (almeno in un Paese come
il nostro, dove queste forme di finanziamento sono sconosciute). Un’altra cosa: Yoox
Il premio all’azienda italiana più innovativa lo darei a Mobnotes, per il coraggio di
rappresenta un mezzo per vendere prodotti italiani nel mondo.
innovare. Sono stati i primi in Europa a pensare ad un servizio di geolocaliz-
zazione che consentisse alle persone di incontrarsi, cono- Il Made in Italy è un mantra che sentiamo ripetere da anni, ma dobbiamo capire
scersi e comunicare. Sono stati i primi a capire questo trend che esploderà che per vendere la qualità di cui siamo capaci, dobbiamo immaginare forme di com-
nel 2010: i geosocial, i servizi location based. mercio diverse e al passo con i tempi.

Eleonora Pantò Andrea Gaggioli


Fare l’elenco delle imprese piemontesi sarebbe troppo lungo… Lo darei con pari-merito a VisUp (abbiamo intervistato Daniele Galiffa, ndr), una star-
A parte le battute, lo darei alla Lago, un’azienda di design di Padova, perché ha tup che sta sviluppando una serie di brillanti applicazioni web basate
dimostrato sia nei processi interni sia nei rapporti con la clientela, una grande sull’infoviz, e a WideTag (abbiamo intervistato Leandro Agrò, ndr), una società
padronanza dei codici della comunicazione digitale. italo-americana che sta creando nuove tecnologie e applicazioni basate sulla visione
della Internet of Things.

Stefano Vitta
A Zooppa per aver saputo reinventare il mondo della creatività nell’advertising espri- Mario Gerosa
mendo un valore aggiunto nuovo dato dal crowdsourcing e dal A Virtual Italian Parks. Perché ha fatto un lavoro pionieristico nell’ambito dei mondi
passaparola. virtuali.

Se potessi consegnare il Premio 2009 per l’azienda italiana più innovativa...?


38
Marina Bellini
Daniele Galiffa Darei un premio a chi sviluppa nanotecnologie o biotecnologie.
Non mi viene in mente un’azienda specifica. Forse a un’associazione: l’ANBI (As-
Non indicherei una realtà in particolare. sociazione Nazionale dei Biotecnologi Italiani ). Perché offre opportunità d’impiego
Lo consegnerei, invece, a tutte quelle piccole aziende che, nono- e promuove lo sviluppo delle biotecnologie e della ricerca
stante tutto, continuano ad investire in innovazione e sui scientifica, ed è molto attiva nell’innovazione dei rapporti
talenti. Facendo molti sacrifici e facendo network. Tutto questo nonostante scienza e società.
il contesto, la scarsa cultura imprenditoriale e la bassissima predisposizione al rischio Darei anche un riconoscimento a Zétema, la società che cura il sistema museale del
che caratterizza l’economia del nostro Paese. Se dovessi comunque fare un nome... Comune di Roma, perché è riuscita a “smuseizzare” i Musei, contaminandoli con
direi i ragazzi di Mashape, per il loro approccio al fare impresa ;) contenuti innovativi...
continua

Stefano Sanna Roberta Cocco


Difficile trovare un solo nome. Vorrei citare l’esperienza di Maria Cattini e Roberta Galeotti – rispettivamente Di-
Il primo che mi viene in mente è Balsamiq, perché innovazione non è solo “fare cose rettore ed Editore del quotidiano online Ilcapoluogo.it – che, sin dalle prime ore dopo
nuove”, ma anche (forse direi “soprattutto”) fare meglio cose già viste. le scosse devastanti del terremoto che ha colpito l’Abruzzo nella notte del 6 aprile di
un anno fa, sono riuscite a creare una rete di contatti internazionali
e aggiornare il mondo intero su ciò che stava avvenendo in
Angela Morelli tempo reale, grazie al prezioso aiuto di un computer portatile, di Internet e dei
Lo darei ad un Progetto italiano che coinvolge centinaia di designer provenienti da loro cellulari...
tutto il mondo e Charities di fama internazionale: Good 50x70. Si tratta un continua
concorso internazionale di comunicazione sociale innovati-
vo per le modalità della competizione: dilagato il ‘call for entries’ sul
web, Pasquale Volpe e Gabriella Morelli riuniscono autorevoli giurati, promuovono e
pubblicano i lavori dei creativi attraverso un catalogo prestigioso e una mostra itine-
rante dei lavori vincitori del concorso, realizzano in tutto il mondo una rete di consensi La risposta della Community

e attività legate al progetto. Essere imprenditori-innovatori è un rischio, ma è altrettanto vero che ci
Tutti i poster raccolti nelle varie edizioni sono catalogati in un database e messi gra- deve anche essere la volontà politica di sostenere le imprese innovative...
tuitamente a disposizione di tutte le Charities che ne faranno richiesta. Good50x70 si mister five
lega a seminari, tavole rotonde o workshop...
continua

Se potessi consegnare il Premio 2009 per l’azienda italiana più innovativa...?


39
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Massimo Mantellini
History of the Internet

Gabriel Barouch
Marco Marinucci Keynote - Apple Releases the iPad
The Future of Publishing

Fabrizio Capobianco
Lei ha ragione, ma ha solo 23 anni

Paolo Valdemarin
Vito Di Bari Tony Hsieh a LeWeb
Expo 2015: Innovation Design

40
infrastrutture aperte
alfabetizzazione digitale matching
della politica personal context assistant
mobile tv
e-learning always on google voice
internet of things comandi vocali
interoperabilità mobile cloud near field communication
connessioni seemless
augmented reality

La prossima killer application


destinata a rivoluzionare il
mondo mobile, web e media?
41
Roberto Siagri Marco Roveda
Giuseppe Granieri Se lo sapessi con certezza non lo andrei a raccontare in Porteremo il mobile al polso, a mo’ di braccialetto. Sarà
Qualsiasi cosa invecchi Google. Per riciclare una vec- giro e mi metterei a svilupparla. Quello che posso imma- più funzionale (non lo dimenticheremo, avviserà con una
chia battuta, oggi Google è per il web ciò che gli ascen- ginare e che riguarderà l’interfaccia di conversa- vibrazione e non con un suono…), farà tutto quello che fa
sori sono per i grattacieli, ovvero la cosa che li rende zione, una sorta di nuovo Personal Context Assistant. oggi un telefonino e soprattutto comunicheremo
usabili. Se qualcuno trovasse un giorno un modo La prossima “Killer App” emergerà (forse da un’azienda con lui attraverso comandi vocali. Inoltre
migliore per realizzare il “matching” sconosciuta... o forse dal mondo open source) sotto avrà una serie di applicazioni per il social networking,
(l’incontro tra chi cerca e la cosa che cerca) si ri- forma di tool/servizio che connetterà come ad esempio la segnalazione della prossimità di un
disegnerebbe di conseguenza la topografia della persone e dati in maniera “seemless”, membro della stessa community.
rete. Se ad esempio gli esperimenti per collegare testo ovvero trasparente e senza grandi sforzi di compren-
e contesto aprissero una nuova via, assisteremmo a sione da parte dell’utilizzatore. Un ibrido tra Twitter/
cambiamenti significativi. Ma per ora gli investimenti mi
sembrano soprattutto concentrati nella battaglia per
Facebook/Digg/Saas/Media Assistant/Instant
Messenger e che si avvantaggerà del Cloud, ma che Giovanna Sissa
controllare il mercato dei dispositivi mobili di accesso. offrirà anche sicurezza e serenità nell’in- Peso e ingombro dei dispositivi mobili non sono
Che sono le piattaforme per l’advertising e per il mer- ancora ottimali, le interfacce rappresentano ancora
cato dei contenuti, i luoghi in cui tutti prevedono che si
teragire con l’ambiente, sia si tratti una barriera. Qui si gioca molto della partita. Se è vero,
muoverà il denaro. della nostra vita sociale che lavorativa. come molti sostengono, che la modernità diffusa abbia
Internet è sempre di meno il web ed è a che fare con il groviglio delle forme comunicative che
sempre di più un flusso disaggregato sono utilizzate da utenti dispersi , allora è ancora sull’
da assemblare istantaneamente. interazione che si gioca il salto di qualità. Sempli-
Alessandro Gilioli cemente: far fare un click di meno all’utente può essere
L’alfabetizzazione digitale dei politici, degli imprenditori, fondamentale per l’affermazione di un’applicazione. O,
dei giornalisti e in generale della “classe dirigente” di meglio ancora, fargli fare un altro gesto, più naturale.
questo paese. L’alfabetizzazione digitale è
la condizione indispensabile perché questo paese esca
dalla palta.

Quale potrebbe essere la prossima killer application?


42
Leonardo Chiariglione
Tutto quello che sta succedendo nel mondo delle
applicazioni da’ un’indicazione sui bisogni dell’utente. A
questi però si risponde con l’ennesimo modello di wall
garden con la differenza che una volta questi erano
solo legato ai contenuti, oggi anche alle applicazioni. Io,
Ciro Cattuto Stefano Sanna
Non ne ho idea, e avrei problemi anche ad indicare Se lo sapessi, correrei subito a realizzarla! :-)
invece, sono dell’idea che non ci debbano essere muri,
l’ultima killer application che ha rivoluzionato il mondo Scherzi a parte, i social network hanno fatto brusca-
walls appunto, il che non vuol dire che non ci debbano
del mobile, web e media. Ho l’impressione che mente virare il vascello degli utenti che navigavano sul
essere “biglietti d’ingresso”.
Ad esempio, nell’ambito del gruppo MPEG, promuovia-
ci sia molto potenziale non ancora web. Non si usa più il web per cercare
sfruttato nel rendere più trasparenti informazioni e contenuti, ma per cer-
moinfrastrutture aperte, con le interazioni fra persone ed oggetti fi-
applicazioni che possano es- sici, aprendo la strada a nuovi tipi di interazioni sociali care (e finalmente trovare) persone.
sere eseguite ovunque. Questa sa- mediate da oggetti.
Oggi più che mai il web è il luogo di incontro delle per-
sone prima che delle informazioni, della cultura (inteso
rebbe una grande innovazione a livello di implementazio- Raccogliere, condividere e correlare questo tipo di
come patrimonio di conoscenza) o di arte.
ne! Purtroppo ci si sta muovendo troppo lentamente in informazioni consente in linea di principio nuovi servizi
Mettere al centro le persone rende tutto velocissimo,
questa direzione. Questo però non significa che perso- di recommendation, aggregazione sociale ed entertain-
imprevedibile, dannatamente complicato. Non è
nalmente non mi stia impegnando per farlo succedere... ment. Le rivoluzioni, tuttavia, non si prevedono.
solo questione di numeri o di mole di dati da gestire: la
Il formato MP3, per esempio, è universale ed ha avuto
generazione e la fruizione dei flussi di comunicazione è
un successo incredibile. Al contrario, i formati proprie-
completamente stravolta.
tari, non hanno avuto lo stesso boom. Vero che l’MP3 è
esploso anche perché legato al concetto di “musica gra- Marco Marinucci Chiunque utilizzi Facebook o Twitter regolarmente e
proficuamente, ad un certo punto realizza che il tempo
tuita” e il paragone forse non è così onesto, ma questo Già dal 2010 c’e’ da attendersi una miriade di innovazio-
necessario a gestire questi social network diventa una
ci riporta inevitabilmente all’esempio di iTunes. ni dal mondo “mobile”.
parte significativa della propria giornata. La killer appli-
Io ragiono sulla dimensione dei fenomeni. Quindi anche Mobile TV, mobile video Skype, pubblicità mirata
le applicazioni di Apple per iPhone e e geolocalizzata (cerco “pizza”, mi arrivano voucher cation, dunque, dovrebbe rivoluzionare l’acces-
iPad, pur essendo molto interessanti e personalizzati dalle pizzerie che ho nelle vicinanze). Sono so ai social network, consentendo una
avendo registrato buoni numeri, rap- tutte applicazioni che mi aspetterei entro l’anno. fruizione più rapida, direi “multifiltra-
presentano sempre e comunque un Il cellulare è un’estensione digitale della persona che ta” a questo flusso enorme di pensieri e parole.
fenomeno elitario. E’ una questione di specifiche non ci abbandona mai. Siamo vedendo solo le prime
aperte, indipendentemente dalla successiva realizzazio- possibilità, ma ce ne aspettano delle belle.
ne open source o meno.

Quale potrebbe essere la prossima killer application?


43
Robin Good
Ce ne sono probabilmente tantissime. Eccone qui
Michele Ficara Manganelli alcune che ho secondo me hanno buone chances di
emergere:
Non ti rispondo con un’applicazione singola, ma con una
caratteristica che secondo me sarà vincente: l’interope- - Quella che ti consente di essere su tutti i tuoi
rabilità. Se ho degli applicativi fantastici che mi funziona- social network e di poter comunicare ed
no solo su iPhone, inevitabilmente li voglio anche sugli ascoltare in maniera granulare i gruppi che
altri telefoni. Perché dovrei essere vincolato all’Apple
Store? Quindi ti direi l’interoperabilità tra i
Flavia Marzano ti interessano, senza dover fare chiasso quando devi
solo bisbigliare.
Posso confessare un desiderio, ma anche qui, non si - Un’altra è un’applicazione, veramente innovativa, che
device mobili. Vorrei poter disporre delle applica- tratta di previsioni. Mi piacerebbe che la convergen-
zioni, dei contatti ecc... senza pensare al device che li già esiste ma che non è ancora accessibile in Italia.
ospita. Chi mi darà questo servizio avrà successo sul
za, che già fa si che io ascolti la radio, via Si chiama Google Voice, e rivoluziona letteralmente il
mercato, in particolare chi mi permetterà di farlo senza
internet, dal mio telefono, mi permetta nostro modo di comunicare e di usare il telefono. Spero
appropriarsi dei contenuti (come ad esempio fa Google).
di viaggiare con un unico strumento per: arrivi presto anche qui.
telefonare, leggere e-mail, navigare su internet, ascolta- - La terza è un’ applicazione che, come ho accennato
re la radio, guardare la televisione, scrivere documenti, prima, consenta la creazione di contenuti di valore
mandare fax, interagire con la Pubblica Amministra- attraverso, l’aggregazione, la selezione e l’organizza-
zione... vivere insomma, ma ... senza dover mettere gli zione di informazioni e contenuti già disponibili online,
Carlo Maria Medaglia occhiali da vista :) con il contributo e la partecipazione dei propri social
network. Pearltrees offre un buon esempio di questa
Mi concentro sul mondo del Mobile e dico che la pros- idea, date un’occhiata a questo video.
sima killer application sarà l’NFC (Near Field piattaforma
- La quarta secondo me è una
Communication) e quindi la possibilità di usare il evoluta per imparare online ,
nostro cellulare come tessera dei mezzi pubblici, carta
di credito, ma anche come chiave di casa ed in un pros-
La risposta della Community
 che renda estremamente semplice e di facile utilizzo a
Decisamente in Italia c’è meno entusiasmo chi insegna, la costruzione di spazi di apprendimento in
simo futuro come documento d’identità. grado di integrare efficacemente video, audio, real-time
che in un cimitero Maya. gaetanomarano
conferencing, ed altri strumenti di collaborazione.
- Un’ultima potrebbe essere una piattaforma per il
web publishing che vada oltre il “classico” blog...
continua

Quale potrebbe essere la prossima killer application?


44
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Elisabetta Durante
Shenker Jacopo Loredan
Sports Illustrated - Tablet Demo 1.5

Pierluigi Casolari
Avatar - Official Trailer

Leonardo Chiariglione
SmartRM Sharing

Flavia Marzano
E-Government Nicola Mattina
A Vision of Students Today

45
legami deboli person aware location aware

identità online socializzazione


rapidità
spam linkedin
del web
context aware
rete sociale
facebook nuovi media
progettare, creare
allargata atomizzazione e remixare
youtube twitter gioco

Quale futuro
per i social network?
Possono essere strumenti per incentivare
e condividere nuove forme di innovazione?

46
Alberto D’Ottavi Pierluigi Casolari
C’è una frase fulminante che ho letto in uno degli ultimi numeri del mensile I social network in senso stretto, intesi cioè come walled garden che aggregano
dell’Association for Computing Machinery, e su cui scriverò un post prima o poi: persone/interessi/contenuti non rappresentano più la novità o la tendenza forte del
“Usare le tecnologie digitali non è importante per navigare col browser, chattare e web. A livello macrotecnologico, il processo attualmente in corso è quello della
interagire. Ma per progettare, creare e remixare”. Quindi la risposta socializzazione trasversale di tutto il web. Dominatori di questo proces-
è sì, ma dipende dall’uso che se ne fa. Non è una questione di strumenti, ma di so sono Facebook e Google. La competizione da questo punto di vista riguarda la
scelte fatte dalle persone. società che “gestirà” la nostra identità online . Su tutto il web. La rete
dunque sarò un unico e globale social network fatta di punti “deboli” di aggregazione
online.

Daniele Calabrese
Sicuramente si, anche se al momento li trovo immaturi. Claudio Poli
Sono un sostenitore del crowdsourcing, ma siamo passati da una fase di broad- Mi sbaglierò ma credo si assisterà ad un declino nell’utilizzo dei social networks.
casting one to many (e anche di controllo e provenienza dell’informazione e dell’in- L’essere umano è spinto dalla curiosità e si annoia presto, è facile che queste
novazione) ad un eccesso opposto con la completa atomizzazione (di cui però piattaforme diventino presto cose del passato, sorpassate da
si può avvertire la forza) in mano ai social network. quella che in inglese viene chiamata “the next big thing”. Ovviamente tutto questo
Siamo in grado di rispondere in modo rapido al terremoto di Haiti, di far sapere ciò non avverrà prima che la gente abbia regalato un altro po’ di soldi a Zuckerberg per
che non ci piace della politica, di partecipare alla richiesta di innovare lanciata da giocare a Farmville...
un’impresa. Quello che manca (e che è frutto dell’uso consapevole dei social) è il Comunque i social networks non sono solo questo, si veda ad esempio networks
blend: la capacità di unire e co-creare, sia da parte di imprese e politica sia dell’opinio- professionali come LinkedIn. Hanno avuto il merito di connettere tra di loro persone
ne pubblica. sconosciute per poter condurre business, spesso anche proficui.
Il problema però è rappresentato da come gestire tutti quegli utenti e non mi
sembra che si stia facendo un gran lavoro sotto questo aspetto. Si tende
a perdere di vista il focus e quello per cui il sito è nato realmente. Quando un’ap-
Eleonora Pantò plicazione conta molti utenti anche la struttura dell’applicazione si
Questo già lo fanno... il problema vero sarà evitare lo spam che si presenterà in forme deve adattare, se un post in un forum di discussione va perso perché ne subentra-
sempre più sofisticate e umanizzate. Non credo ci voglia molto a inventare bot no subito altri 1.000 allora possiamo farne un monumento all’inutilità.
per Facebook, Ning o Twitter un po’ meno rozzi di quelli attuali.

Quale futuro per i social network?


47
Marco Camisani Calzolari Mafe De Baggis
Si e No. Per me un social network è una forma di organizzazione che permette di raggiunge-
Si, perché è dimostrato che i social network sono il miglior modo di incontrarsi e re qualunque obiettivo in modo efficiente anche senza un coordinamento: la
scambiare informazioni. rapidità tipica della circolazione delle informazioni e della condivisione del lavoro (ognu-
No, perché ormai c’è un’ovvia e crescente attenzione a “quanto” e no fa quello sa che fare e quello che non funziona viene scartato) permette a questi
“come” si condividono le informazioni. Io stesso mi rendo conto che strumenti di digerire rapidamente l’innovazione quasi senza
ci sono tanti argomenti di cui sui social non posso parlare perché non sono in accor- rendersene conto (anche se tipicamente con una prima reazione di fastidio e
do con la massa o, per esempio, coinvolgono dei clienti o sono sotto NdA. Finisce che di rifiuto, quasi subito dimenticata).
sui social anche le grandi opinioni diventano mezze verità. Io infatti condivido solo
una parte della realtà, quella che posso...
continua

Roberto Chibbaro
I social network credo avranno un’evoluzione naturale. Arriva-
Giacomo Dotta ti ad una dimensione ottimale (che per siti come Facebook si aggira sui 500/750 mi-
Vedo un futuro confuso, ma solido. Troppe iscrizioni a Linkedin sono “morte”, troppi lioni di iscritti) si modificherà il modo in cui verranno utilizzati, aggiungendo al vecchio
account Twitter sono fini a sé stessi, troppi utenti di Facebook hanno community modo quello che i digital nativi, o meglio un’elite erroneamente chiamata digital nativi,
improponibili fatte di ricerca dell’audience invece che del contatto suggerirà. Può sembrare visionario, ma non lo è, basta seguire i costanti cambiamen-
vero e “vivo”. In questa confusione è difficile incentivare, condividere o comunica- ti di home page di Facebook, qualcosa vorrà pur dire..
re. Al momento è ancora caos, ma una volta depositatosi il polverone rimarrà ciò che continua
di buono si è creato e ciò su cui è possibile costruire. Ad oggi ben venga ogni esperi-
mento: sbagliando si impara.
Roberto Siagri
Dieci anni fa la tecnologia dell’ “Instant Messaging” era considerata innovazione.
Marco Montemagno L’abilità di mandare un IM a qualcuno è ora data per assodata. Il Social Networking
sta, solo ora, emergendo come tecnologia e, se pur in fase embrionale, sta iniziando a
L’unione di crowdsourcing e social network segnerà il generare un modo di pensare totalmente nuovo.
Basti pensare che Twitter ha meno di 3 anni di vita, su YouTube vengono create più
passaggio alla produzione di contenuti innovativi. Serviranno sia contenuti che da tutti i network televisivi messi assieme, Facebook è diventato uno
network aperti (= i miei dati li posso spostare ovunque) sia l’adozione di strumento di comunicazione ubiquo per le nuove generazioni e cosi via. Non ci sono
piattaforme di crowdsourcing connesse ai principali social media. A quel punto sarà
dubbi che stiamo solo vedendo la punta dell’iceberg chiamato
possibile produrre innovazione partecipata su qualsiasi tema. Suggerisco una lettura
di Ray Kurzweil (“La singolarità è vicina”) per comprendere i possibili scenari che Cloud...
continua
deriveranno dall’unione di queste tecnologie.

Quale futuro per i social network?


48
Nicola Mattina Gianni Degli Antoni
I social network sono ormai sono una “condicio sine qua non”. Sono strumenti I social network sono numerosi. Oggi, per esempio, possono essere utili agli studenti
ideali per avere a disposizione una rete sociale allargata che può avvaler- per comunicare e far circolare le idee.
si anche di legami deboli. Mi spiego: normalmente ognuno si muove in contesti Prendiamo il caso di Facebook di cui tanto si è parlato, anche a sproposito. Face-
che conosce, si relaziona con persone che gli stanno attorno cioè famigliari, amici e book è uno strumento di comunicazione, tanto quanto la
una
colleghi con cui si hanno in prevalenza i legami forti. Se io invece costruisco posta elettronica per intenderci, ma molto più complesso
rete con legami deboli (cioè fatta di persone di cui non conosco e raffinato. Può anche far perdere tempo e la gente finisce per giocarci... ma
tutto, ad esempio i loro gusti o cosa stanno mangiando in quel momento) posso avere cosa c’è di male? Tutti i bambini a una certa età giocano e poco alla volta crescono,
a disposizione una quantità di persone con i quali semplicemente condivido specifici ora compare un gioco che può essere usato anche dagli adulti e tutti gridano allo
interessi. Quella rete diventa una grande opportunità. Noi dobbiamo imparare necessariamente la
scandalo!
Ad esempio: se sto cercando un’informazione specifica inerente al mio lavoro o una comunicazione a più attori , quindi ben venga Facebook per insegnar-
mia passione è difficile che la sappia mio nonno o la mia vicina di casa, ma posso fare ci a comunicare. Anche le aziende stanno imparando come comunicare in maniera
affidamento su chi, nella mia rete, ha interessi simili ai miei e condivide con me una intelligente con Facebook, anche se al momento c’è parecchia confusione, ma mi
passione o competenza. E’ vero che se su Facebook ho mille amici non li conosco sembra di vedere dei miglioramenti, penso anche alle ultime modifiche in fatto di
tutti, ma so come attivarmi per “consultarli” a seconda delle necessità. Anche per privacy e sicurezza. Dopo Facebook è arrivato anche Twitter che è già certamente un
ulteriore passo avanti.
loro è lo stesso. Più ampia è la mia rete sociale più possibilità
Il passaggio attraverso i giovani, attraverso il gioco, è indispensabile e prepara le
avrò di arrivare all’informazione che cerco. persone a forme di comunicazione più complessa. Internet è una realtà sempre più
grande, pensiamo al numero di siti che nasce e muore ogni giorno. La creazione di
communities di persone che condividono interessi è indispensabile per farsi strada,
per capire le direzioni e i gusti di chi sta nella rete ed è fondamentale anche per il bu-
La risposta della Community
 Internet ha cambiato la cultura economica del
siness.
Lo stato attuale dei Social Network è come la piazza del paese adagiato mondo , tutte le economie sono ormai basate sull’utilizzo di internet...
continua
sulla collina: ognuno dice la propria e condivide lo stato del proprio animo,
i propri interessi. Evolverà forse verso social network verticali e con mo-
delli di business remunerativi... jolamp

Quale futuro per i social network?


49
videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Roberta Cocco
L’Aquila 3.34 a.m. - il mondo ci ascolta Fabrizio Giordano
HelloTxt In Plain English

Francesco Cozzo
Johnny Lee: Wii Remote Hacks

Stefano Sanna
Steve Jobs Stanford Commencement Address Davide Marrone
What is Innovation? Luigi Orsi Carbone
Paolo Barberis
Keep it simple

50
venture capital
originalità ascolto
ibridazionerapidità innovazione
team
informazione curiosità
conoscenza oilProject globalità
mercato strategia diversità

Un consiglio per i giovani


intenzionati a sviluppare
soluzioni innovative per
internet e mobile?
51
Giovanna Sissa Paolo Ainio
Alberto D’ottavi Di guardare come funziona il mondo
reale e di guardarlo con occhi limpidi,
Ai giovani italiani: di andare all’estero altrimenti
è difficilissimo trovare i soldi per finanziarsi. A quelli che
Fatelo. Cercate di non farvi distrarre dalle sciocchezze senza mettere gli occhiali di chi ha contribuito a costru- magari già ci stanno: di tenersi il libricino nero delle
e trovate i luoghi e le persone da cui si irlo com’è adesso e dunque vuole mantenerlo tale. entrate e delle uscite che sennò son guai.
può imparare davvero. C’è molta informazione Internet fornisce opportunità e voce a soggetti che
qualificata, a partire dall’italiano OilProject fino ai canali vogliono entrare imprenditorialmente nel settore ICT e
YouTube o ai podcast delle università americane, ma
molto si impara frequentando i forum tecnici, dove si
incontrano gli sviluppatori esperti.
che prima sarebbero stati sotto la “soglia di ingresso”.
Chi ha idee originali, conosce la rete e la sua nativa Davide Marrone
apertura tecnologica può usare Internet come piat-
Dovete prototipare rapidamente: hai un’idea, Due parole: essere curiosi. La generazione
taforma per realizzare servizi, per costruire nuove
trovi tre amici per metterla su in una settimana, provi, precedente la mia ha potuto informarsi attraverso la
opportunità, anche imprenditoriali, televisione e la carta stampata. Nell’uno e nell’altro caso
impari e vedi come va. Ripeti finché non trovi un’idea di senza barriere di ingresso altrimenti
business seria, e allora sarete pronti per il salto. i riferimenti erano relativi all’Italia o poco più, e persino
insormontabili... l’acquisto di giornali stranieri risultava appannaggio di
continua
pochi (reperibilità e costi). Oggi, chiunque può informarsi
di cosa succede ovunque nel mondo. La mattina, apro

Gabriel Barouch Adelchi Battista


il computer e trovo una rassegna stampa mondiale
subito a disposizione. Leggo feed, blog, commenti sui
Esplorare i territori di confine tra i diversi ambiti: è tra i La mole di informazioni
social network.
diversi mondi che si riesce ad innovare portando nuovi La parola è: Ibridazione. E’ successo con la musi- alle quali possiamo accedere è
paradigmi. E’ più facile che nascano nuovi ca, con il cinema, con la letteratura, succederà con la enorme.
approcci quando menti di diversi ambi- rete: Culture in movimento che si fondono insieme. Che Tutta questa comunicazione comporta la possibilità di
ti lavorano insieme e condividono i loro aumentano in misura enorme la consapevolezza del osservare costantemente come le dinamiche sociali e
background. Non accettare di effettuare carriere mondo, del suo stato di salute, il modo unico, credo, per comportamentali del nostro pianeta stanno cambiando:
e percorsi di studio “tradizionali” perché oggi nessun risolvere gli enormi problemi che abbiamo davanti. Ma se leggo di cosa succede nel mondo, la mia testa inizia a
formatore e’ in grado di creare le nuove professionalità per fortuna questo i giovani lo sanno bene, sono nativi pensare a soluzioni, proposte, idee. Non c’è innova-
che saranno necessarie tra 5-10 anni. digitali e sono molto molto diversi da noialtri vecchietti! zione che non passi dalla curiosità.

Un consiglio per i giovani intenzionati a sviluppare soluzioni innovative per internet e mobile?
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David Orban Andrea Gaggioli
Paolo Barberis Abbiate ambizioni planetarie! Non ha senso realizzare Di andare a cercare le idee di servizio e di applica-
Focalizzarsi su un progetto, mettendoci il massimo un’applicazione solo per una nazione. Nemmeno per un zioni fuori dal mondo tecnologico, che è spesso au-
dell’impegno e della passione, cercare di fare un minimo solo continente. L’unica domanda, dopo averla fatta per toreferenziale. Dialogare con persone con un
di pianificazione strategica e - perché no? - primo in inglese, rimane quello se farlo anche in cinese background diverso può aiutare a trovare soluzioni
provare ad accedere al mondo delle aziende senza o se richiede troppi adattamenti! Un altro è quello di inaspettate.
avere paura di chiedere aiuto. approfittare degli elementi esistenti,
Noi stessi stiamo lanciando un’iniziativa rivolta a tutti i prendendo altri siti come piattaforme
dipendenti, ma nel team potranno entrare anche delle
persone esterne a Dada: da una parte chiediamo idee
su cui costruire e non reinventare l’acqua calda.
Serve una componente video? YouTube ha le API, gli
Luca Lani
innovative, dall’altra ci impegniamo ad aiutarli a realiz- elementi per i programmatori che permettono di richia- Ascoltare gli utenti e i consumatori e lasciarsi guidare
zarle. marlo direttamente dall’applicazione! da loro nelle scelte e nella definizione dei prodotti. Prima
di lanciarsi in startup fare esperienze in qualche azienda
del settore, è importante avere le basi pratiche giu-
ste. Tenere bene a mente che nulla è definitivo e che
Carlo Maria Medaglia Fabrizio Capobianco c’è sempre da innovare.
Cercare di capire cosa vuole il mercato e quindi quali Tutte le aziende di successo nascono dall’urgenza
sono i reali bisogni delle persone. Allo stesso tempo ave- di risolvere un problema. Di solito, un problema che
re anche una profonda conoscenza dello stato dell’arte affligge i fondatori. Se avete qualcosa che vi manca nel
per evitare di re-inventare la ruota ed usare l’intel- mondo e siete convinti che il mondo ne abbia bisogno, e’ La risposta della Community

letto ed il proprio valore aggiunto per il momento di mollare tutto e partire. Le aziende di “Da noi purtroppo il successo è spesso un gio-
fare il vero salto di qualità. successo nascono dal bisogno di cam- co per pochi “amici conosciuti” e il fallimento ti
biare il mondo. E il mondo oggi si puo’ cambiare marchia a vita (se non sei del “giro giusto” cui
via Internet, con un dispositivo mobile. tutto sembra permesso). In questo modo l’in-
novazione stenta a farsi strada, inutile fingersi
poi stupiti della “fuga di cervelli” all’estero.”
LUCA SPOLDI

Un consiglio per i giovani intenzionati a sviluppare soluzioni innovative per internet e mobile?
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videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Marina Bellini
Futurismo Manifesto in Second Life Giovanna Sissa
Science Commons

Luca Lani
Get a Mac Spot - PC Innovation

Matteo Penzo
The Known Universe

Ciro Cattuto
President Barack Obama: Address on Science David Casalini
Peoplesound brings your phonebook to life

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green web
televisione creatività proprietà intellettuale
e-learning
internet degli oggettimobile startup arte

strategia open source preparazione


editoria passione social networks
interazione
business
mondi virtuali evoluzione delle reti
università cambiamento
dati personali

innovazione al femminile Stati Uniti

Your Question!
Una domanda che
vorresti ti facessero...
55
Luca Sofri Vittorio Pasteris Marco Camisani Calzolari

I giornali cartacei finiranno il loro percorso: i lettori


Le teste. Qualunque meccanismo che scateni un circolo rimangono, sono le persone meno giovani. Trova però Rispondo parafrasando quello che dicono i talebani: “Voi
virtuoso che privilegi non solo la condivisione della difficoltà a rimanere in vita il modello economico a avete l’orologio, Internet ha il tempo...”
conoscenza, ma anche la costruzione della cui sono legati: troppi costi e i ricavi dalla pubblicità
conoscenza. E questo sta nelle teste, e nelle azioni drammaticamente diminuiti. La TV reggerà, ma dovrà
di chi diventa modello di un cambiamento in questo sen-
so. Comportarsi bene, fare le cose giuste, avere come
a sua volta trovare in breve tempo dei modi diversi di
essere. La radio (intesa come informazione sotto forma David Orban
ambizione non l’esibizione della propria vanità ma la di audio) reggerà sempre. E’ ancora la più flessibile e
soddisfazione della propria vanità attraverso il cam- pervasiva. Devono sorgere nuovi modi di
biamento del mondo. fare informazione che siano più legge-
ri, meno costosi, che sfruttino tutte le La legge di Moore non si sta fermando, ma il cambia-
risorse della rete... mento quantitativo che rappresenta dovrà presto
Stefano Vitta continua passare in un cambiamento qualitativo, un
vero cambiamento di fase! La rete cellulare di miliardi di
elementi attorno a noi è l’ultima che può contare sulle
Marco Montemagno persone per la sua configurazione e gestione. La prossima,
composta di decine, centinaia e migliaia di miliardi di nodi,
Il consumatore sta acquisendo sempre più la con-
sapevolezza di non essere un mero target delle
l’Internet degli Oggetti, sarà necessaria-
aziende. Ha capito che i prodotti, il modo in cui vengono Nel 2009 si è cominciato a parlarne seriamente, è mente progettata e realizzata su nuovi
fatti, l’impatto ambientale delle industrie e via dicendo una tecnologia che a mio parere dominerà tutti principi di autonomia. WideTag, la startup di cui
influiscono pesantemente sulla società in cui viviamo i media negli anni futuri. Terrei i riflettori assieme a Leandro e Roberto sono fondatore, realizza
puntati su questa tecnologia che sta già sbarcando su WideSpime, una componente importante per la gestione
e in cui dovranno crescere i nostri figli. Per questo le
mobile e promette utilizzi di grande utilità in tutti i settori della quantità massiccia di dati che l’Internet degli Oggetti
aziende dovranno elaborare strategie genera. Secondo Gartner Group già nel 2012 il 20% del
complesse... del business. Qui un video del browser Layar che sta
continua facendo molto discutere. traffico della rete che non sia relativo a video, sarà genera-
to da sensori fisici collegati online! Vi segnalo questo video.

Your question! Una domanda che vorresti ti facessero...


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Fabrizio Capobianco Leandro Agrò

Come detto, per me il futuro passa per il Mobile


Giacomo Dotta Internet. E’ una rivoluzione che e’ appena agli inizi. E’
Beh, io amo moltissimo la nostra applicazione WideNoi-
se per iPhone, da poco entrata nella Top10 del New
una rivoluzione caratterizzata da miliardi di dispositivi, York Times. Si tratta di uno “strumento” con cui ogni
dispersi per il mondo, diversi da paese a paese, e con possessore di iPhone diventa attivamente parte di un
comportamenti diversi da operatore a operatore. Le sistema globale di monitoraggio di una qualità ambienta-
Parlarne. Con semplicità e conoscenza. Senza cercare combinazioni sono infinite e non possono essere gestite le, in questo caso il rumore. La User Experience con cui
il sensazionalismo, ma soltanto facendola crescere in da un’unica azienda. Neppure Google puo’ farcela. è stata progettata WideNoise NON separa la misura-
modo sano. Una goccia al giorno, un passo alla volta, L’unico modo per creare soluzioni di zione dalla condivisione, e trasforma il “rumore” in un
senza strappi e senza alzare continuamente i toni. Per massa per il mondo mobile e’ farlo... oggetto sociale. WideNoise è stata probabilmente la
promuovere la rete occorre capirla ed continua prima nel suo genere ed io credo vedremo nascere ap-
occorre difenderla (con rigore ed attenzione). plicazioni per gestire il contributo dal
Non ho appoggiato fuorvianti proposte di Nobel e non basso di intere cittadinanze e su temi
ho partecipato ad eclatanti manifestazioni (spiegandone
i motivi, tra i quali non v’è certo il rifiuto a priori), ma ho
Tony Siino sempre di maggiore impatto. Progetti
come OakLand CrimeSpotting (che vi dicono esatta-
apprezzato chi invece ha con regolarità e costanza por- mente dove -in termini gps- si sono registrati dei crimini
tato avanti una linea coerente e ben argomentata. La nell’area della città californiana di Oakland) o Offender
rivoluzione di Internet la si fa a piccoli Mi sembra un momento di cambio epocale in cui mio Locator (applicazione iPhone che vi mostra persino
passi, senza dogmi, anche perché la Rete non è la padre e una mia futura figlia avranno un gap gigantesco faccia ed indirizzo di coloro che sono stati condannati
soluzione per tutti i mali: è una proposta nuova e gran- nel modo di approcciare la realtà, di approvvigionarsi di per reati sessuali negli Stati Uniti) penso possano farvi
diosa, questo si. Ma difenderla come una religione non informazioni e di comunicare. Ciò non deve spaventarci drizzare capelli e neuroni e spingere nella direzione
aiuterà ad imporre il più meraviglioso degli strumenti ma essere colto come opportunità e va vissuto con “giusta”. Personalmente, non vedo l’ora di creare o per-
sulle resistenze della cultura diffusa. entusiasmo (e attenzione). Mi fanno sorridere quelli che lomeno fruire di una mappa della produzione e presenza
ancora non comprendono la portata e l’irre- di inquinamento con un dettaglio informativo a livello di
versibilità del cambiamento come gli editori quartiere. Se l’ha fatto la città di San Francisco, possia-
cartacei e l’industria musicale. Ma se ne dovranno fare mo farlo anche noi.
una ragione, volenti o nolenti.

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Robin Good
Gianluca Dettori Michele Ficara Manganelli
La vera novità è che, a mio personalissimo parere, la
vera innovazione ora viene sempre più
“dal basso”, dagli utenti, dagli ex-consumer emanci- Fondamentale, il 20% del PIL americano oggi è prodotto
suggeritori,
pati dalle stesse aziende al ruolo di da aziende che sono partite grazie alventure Stiamo andando verso la creazione di
controllori di qualità, ispiratori e capital e tra queste ci sono praticamente tutte le una doppia vita: una reale e una digi-
marketing agents. società tecnologiche oggi dominanti Amazon, Google, tale. In quella digitale si può spaziare tra migliaia di
Facebook... contatti che possono esserti utili e che poi ti permetto-
Il modello classico dell’innovazione contempla lo svilup- continua
no di gestirti meglio nella vita reale. La famosa regola di
po di prodotti e servizi in un sistema “chiuso” facendo
Dumbar (“le dimensioni di una vera rete sociale sono
pesante uso di copyright, brevetti, DRM e protezioni di
limitate a circa 150 membri” ndR) non ha più senso di
altro genere per prevenire che potenziali concorrenti ed
“imitatori” possano trarre vantaggio dagli sforzi e dagli Mafe De Baggis esistere. Forse questo può essere vero nella vita reale,
dove c’è un limite fisico, ma in quella digitale si possono
investimenti economici impiegati nella ricerca, studio,
avere così tanti contatti e informazioni che riuscendoli
analisi e sviluppo del prodotto in questione.
a utilizzare e canalizzare, sono in grado di migliorare
In questo modello di business, l’unico ruolo “praticabile”
Perché puoi sentire quello che pensano davvero. drasticamente la vita reale. Grazie al digitale si possono
dall’utente è quello di “avere dei bisogni”, che le aziende
gestire migliaia di contatti, penso ad esempio ai miei
cercando di identificare e soddisfare creando nuovi
70.000 sui social network. E sono tutti contatti diretti.
prodotti e servizi.
Per riuscirci ovviamente ci vuole una nuova abilità, un
Quello che va gradualmente emergen-
do però negli ultimi tempi e la crescen-
Paolo Ainio talento nel gestire i contatti digitali in relazione al mondo
reale. Qui si gioca la partita dei prossimi
te consapevolezza che sono in realtà 10 anni: chi meglio saprà gestire i con-
gli utenti stessi a sviluppare le idee più
interessanti per nuovi prodotti e ser- tatti digitali avrà più successo nella
Innamorarsi troppo della propria idea e dimenticarsi del
vizi... primo principio della fisica startuppara: “fino a che hai
vita reale. Dumbar ovviamente era un analogico,
continua non un digitale.
cassa puoi andare avanti ad innovare, quando la finisci è
finito tutto e, nove volte su dieci, è finito male”.

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Mauro Lupi Emil Abirascid
Mai mettere limiti alla provvidenza anche se in questo
Utilizzare gerarchie “leggere” e basate sullameri- caso ne servirebbe molta. Dal punto di vista delle capa- Paolo Valdemarin
tocrazia , auspicare e facilitare la comunicazione cità, delle competenze, della creatività i giovani innova-
tra le persone e la trasparenza conseguente. Incorag- tori italiani hanno nulla da invidiare a quelli di altri Paesi,
giare chi sbaglia e premiare chi azzarda, chi propone, ma in Italia intervengono una serie di
chi “ci mette del suo”. elementi che dovranno essere supera-
ti affinché possano nascere imprese con potenzialità Quello che stiamo vivendo non è che l’inizio: la disin-
tali da diventare colossi internazionali. termediazione della comunicazione porterà a forme di
Serve intanto che vi sia la volontà po- comunicazione diretta tra clienti e aziende, tra spettato-
Roberto Chibbaro litica di sostenere le imprese innovati-
ve, per esempio le startup che assumono potrebbero
ri e star del cinema e la tv, tra cittadini e amministratori
pubblici. La vera sfida è che mentre i clienti, gli
essere sollevate dal pagamento dei contributi per i primi spettatori, i cittadini sono già pronti
tre anni, naturalmente senza che ciò incida sulla posizio- sui loro account di Twitter, di Facebo-
Un futuro a scacchi, ossia grandi eccellenze e zone
ne del lavoratore. ok, di FriendFeed, la gran parte delle
d’ombra. Vedo sempre più le punte avanzate dell’e-
Serve poi che l’idea di fallimento assu- aziende, le star, gli amministratori e
learning sia scolastico che universi- ma un significato non necessariamen- tutti gli altri interlocutori non sanno
tario in mano a pochi che hanno compreso te negativo come ancora accade oggi, ma diventi che pesci prendere, essendo sempre stati abi-
parte dell’esperienza che forma imprenditori di succes- tuati a delegare a terzi i processi di comunicazione.
il media e lo utilizzano fino in fondo. E una massa che
so e quindi considerato come valore. Credo che questo aspetto costituirà il vero salto genera-
sta a guardare pensando alla rete come rischio e non
Serve anche una nuova generazione di manager capaci zionale, e non credo che ci saranno molti superstiti del
opportunità, perdendo così competitività e facendola
di gestire le startup innovative e di lavorare di concerto vecchio mondo nel nuovo, tanto quanto le star del cine-
perdere al paese. C’è bisogno di più apertura da
con gli investitori... ma muto sono in gran parte scomparse con l’avvento
parte di docenti e atenei, mondando il continua
dibattito da posizioni ideologiche e di del sonoro...
continua
retroguardia, in questa battaglia non ci saranno
né vincitori né vinti.

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videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...
Daniele Calabrese
adelchi Battista The future of Communication
Buzzico
Massimo Melica
Graffiti Pfizer Commercial

Andrea Vaccari
Ken Robinson at TED Mario Gerosa
Augmented Reality: presentazione live Daniele Galiffa
Hans Rosling at TED Talks

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Nicola Mattina
Stefano Quintarelli
Massimo Mantellini
Forse mi piacerebbe che qualcuno mi chiedesse come
Sulla scia del successo della campagna di Obama, ab- mai internet che (mi pare) ha funzionato piuttosto bene
biamo la dimostrazione che c’è la voglia di una fino ad oggi, riceve quotidianamente un numero molto
Nelle case degli italiani inizieranno a entrare dei set top vasto di suggerimenti per farne un luogo migliore di
box collegati a internet e quindi una serie di contenuti
parte consistente della popolazione
di partecipare alla sfera pubblica in quello che è.
della rete inizieranno a raggiungere la televisione. Si
fruiranno a 3 metri di distanza (con un telecomando
modo diverso da quanto fatto finora.
Il cittadino ha sempre partecipato alla vita politica solo
in mano) e non a pochi centimetri da un monitor con
un mouse e una tastiera. All’inizio ci saranno contenuti
esprimendo il proprio voto: mi informo, mi faccio un’opi- Luca Sartoni
nione e poi voto.
televisivi affiancati da widget con contenuti presi dal
Negli ultimi anni abbiamo capito che questo paradigma
web. Si potranno vedere video provenienti dai siti edito-
è insufficiente, pensiamo subito agli Stati Uniti ma anche
riali di operatori televisivi (Mediaset, Rai, La7...) che oggi
all’Italia, in particolare a certe manifestazioni, anche Sicuramente ci sarà unamaturazione
già sono fruibili, ma che arriveranno in tv attraverso
internet, al contrario di com’è oggi in cui i due medium La
indipendenti dal gruppo politico di appartenenza. nell’ambito dei social media e l’ap-
proccio sarà sempre più massivo, ma
normalmente non comunicano (quello che sta su inter- rete oggi offre straordinarie accorto. Alcuni strumenti nuovi vedranno la luce e
net non passa in tv e viceversa).
Andando avanti si capirà che le logiche di
possibilità, purtroppo la maggior parte non alcune realtà lentamente si riassorbiranno.
sono ancora state comprese né ritenute degne di FriendFeed è stato acquistato da Facebook recente-
fruizione sono le stesse del web, cioè attenzione da parte dei politici. Vedo però questo passo mente e probabilmente solo uno dei due verrà portato
vado a cercare e vedere quello che mi come inevitabile. Indubbiamente arriveremo a sistemi avanti in modo intensivo, sicuramente il secondo.
interessa nell’offerta Rai, Mediaset, La7 al pari di sempre più condivisi, di vera e propria demo- Riguardo a nuovi fenomeni sono sicuro che “the
Youtube, Vimeo...
continua crazia deliberativa in cui le persone partecipano Panda Argument” potrà far parlare di se, ma è
sempre più direttamente alla vita della collettività. ancora troppo acerbo per esserne sicuri.

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Gianni Degli Antoni Giorgia Petrini
Carlo Maria Medaglia
La creazione di un sistema prevedrebbe un eccessivo L’enorme gap culturale che intercorre tra
interventismo da parte dello Stato che creerebbe una chi vive solo in analogico e chi vive solo in digitale. Oggi
sorta di tendenza unica da seguire in fatto di Innovazio- sono pochissime le persone che riescono ad impreziosi- Fondamentale. L’università è la culla in cui sono nate
ne, quasi un sistema di controllo della crescita. A quel re l’enorme potenziale che vive tra i due mondi. In quello quasi tutte le internet company più famose del momen-
punto tutti, per ottenere finanziamenti, seguirebbero “spazio virtuale” tra la carta e il web, la mail e la chat, to. Purtroppo il sistema universitario italiano, sebbene
le indicazioni ricevute dall’alto limitandosi ad andare a le social community e gli aperitivi al bar, l’automobile riesca a formare da un punto di vista didattico/nozio-
traino. Le aziende che cercano finanziamenti sono e la rete, ci sono tantissime opportunità nistico i propri studenti, non riesce a dargli quel sup-
contente di riceverli, ma sono anche coscienti che “alterando l’ordine delle cose” potrebbero contribu- porto necessario per fare il passo successivo, decisivo
che rappresentino un pessimo investimento, ire non solo a fare un vero salto in avanti, ma a farlo in ad affrontare con coraggio il mercato ed il mondo del
sono i primi ad ammettere di dover seguire dei trend (o modo universale. lavoro. Proprio per questo molti dipartimenti
addirittura delle mode) stabilite spesso da burocrati, o e centri universitari stanno riproget-
comunque persone incompetenti. Pensare a un sistema tando non solo la didattica, ma anche
complessivo sarebbe come promuovere questi stessi
errori a livello macroscopico. Per questo sono contrario
Alberto D’Ottavi il loro modo di interfacciarsi con il
mondo delle imprese ed in generale con il
a un “sistema dell’Innovazione”. mondo reale, per cercare di essere non solo il tempio
Negli Stati Uniti questo non succede, della conoscenza, ma soprattutto quel crocevia culturale
l’Innovazione è in mano alle persone, Basterebbe che i protagonisti del in cui gli studenti possano trovare gli spazi e le energie
ai progettisti, al mercato. Chi ha idee mondo delle PMI e i professionisti fos- per provare a realizzare i loro progetti. Il CATTID, centro
può entrare in gioco, è la conseguenza del “so- sero più presenti in Rete. Che si prendes- di ricerca di cui io sono coordinatore presso l’Università
gno americano” in grado di produrre innovazione senza di Roma “Sapienza”, cerca di muoversi proprio in questa
sero un po’ di tempo per bloggare, twittare o insomma
bisogno di un “sistema” che rappresenterebbe un ritor- direzione...
raccontare chi sono e cosa fanno. Oggi è difficilissimo continua
no al centralismo democratico dell’Unione Sovietica.
trovarli, conoscerli e capire le loro idee ed esigenze.
Oggi la ricerca è già dominata da lobbies...
continua
Invece dovrebbero prendersi i loro spazi.

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Luca Lani Roberto Siagri
Jacopo Loredan
La banda larga accessibile a tutti è un requisito pri-
mario se si vuole riportare il Paese dentro la corrente
A mio avviso il problema esploderà molto a breve, e dopo dell’innovazione. Credo sia molto importante colmare L’editoria, secondo me. Se l’industria editoriale non vuol
questa prima fase iniziale in cui l’umanità scopre il fanta- in tempi brevissimi il divario digitale inteso sia come fare la fine di quella musicale dovrà rivedere i propri
stico mondo della socialità in rete, ad un certo punto si disponibilità di banda larga che come informatizzazio- modelli , saltare sul treno dell’e-publishing e dei nuovi
comincerà a considerare anche alcuni aspetti negativi. E ne delle scuole, soprattutto quelle dell’obbligo. Come in reader (iPad in testa) e rivedere alquanto i suoi rapporti
forse si farà un uso più consapevole dei pro- passato si è combattuto l’analfabetismo, adesso biso- con Internet.
pri dati personali e dei social network. gna sradicare l’analfabetismo informatico. Meglio, dun- Mi aspetto un mondo in cui la stampa
que, la banda larga del ponte sullo stretto di Messina. tradizionale sarà riservata a prodotti
Inoltre credo farebbe anche meglio all’economia, perché di nicchia o molto costosi, l’editoria dei
Flavia Marzano si potrebbero mettere al lavoro molte più PMI...
continua
grandi numeri andrà sulle varie piatta-
forme digitali, separate e divise dal web e protette
da DRM, con conseguenze esplosive anche sulla creati-
vità, editoriale e pubblicitaria, e probabili consolidamenti
E’ vero che, almeno
in Italia, nel mondo Marco Roveda dei gruppi editoriali.
Quanto a Internet, credo che gli editori tradizionali
delle tecnologie ci sono meno donne continueranno a presidiare il web ma, chec-
che uomini, ma è purtroppo altrettanto vero che ché ne dica Murdoch, in modo prevalente-
spesso si vedono convegni in cui tra i relatori non ci
mente gratuito e pagato dagli adv. Le pagine
sono solo esperti... ma sicuramente solo uomini. Non
internet di giornali e riviste, tuttavia, avranno contenuti
sono sicura che le famose “quote” siano la giusta solu- Vorrei che Internet fosse sempre più lo più social e fungeranno da teaser per i contenuti digitali
zione, ma vorrei che, chi organizza un convegno, quando strumento per la diffusione del nuovo a pagamento da consumare su altre piattaforme, un po’
predispone il panel dei relatori, si chiedesse, almeno per bisogno primario dell’uomo: l’equilibrio come succede oggi nei libri.
qualche minuto “c’è una donna che potremmo invita- dell’Ecosistema. Ce lo dice la scienza: il nostro
re?”. Non risolverebbe il problema, ma servirebbe di pianeta non è più sufficiente a soddisfare i nostri bisogni.
sicuro anche a dare valore all’evento... Col sistema attuale servirebbe già un pianeta e mezzo…
continua

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Daniele Calabrese Eleonora Pantò
Giovanna Sissa Dalla mia esperienza negli USA ho visto che, dalla East Attraverso Global Voices ho avuto ulteriore dimostra-
Coast (Washigton e New York) alla West Coast (San zione della grande forza di Internet: la possibilità di
Francisco) c’è un ecosistema pulsante, che dare voce a chi non ce l’ha e di confrontarsi
Basta pensare ai settori che contribuiscono mag-
vive della quotidianità dell’innovazione con chi è molto diverso da te è una grandissi-
giormente alle emissioni di CO2, come i trasporti ad
e ha istituzionalizzato a tal punto i centri di innovazione ma opportunità di crescita personale. Internet può
che le istituzioni sono passate in secondo piano. essere un grande strumento a sostegno della
esempio, per vedere che sono possibili soluzioni basate
su Internet che consentono un abbattimento conside-
A San Francisco, per esempio, tutti i lavoratori non democrazia, grazie alla possibilità di coinvolgere i
hanno problemi a lavorare a contratto e quindi si cittadini e aumentando la trasparenza dei governi.
revole delle emissioni: dall’adozione del telelavoro alla
innova in maniera molto semplice, con un mercato del Dobbiamo imparare anche a difenderci su Internet dagli
videoconferenza, per citare due casi macroscopici.
lavoro flessibile. Per quanto riguarda il ca- eccessi del controllo che essa stessa rende possibile.
Ma non solo. Città più sostenibili, ottimizzazione nei
pitale, chi ne dispone non ha problemi In questo senso credo che Internet sia paragonabile,
consumi energetici, sistemi e modalità di ad assumersi rischi se ci sono effet- per esempio alla letteratura e che occorra istituire il
trasporto più intelligente ed attento tive opportunità di guadagno. Esistono premio Nobel per Internet assegnato ogni anno a chi
all’ambiente, dematerializzazione di centri fisici, professionali e non, dove gli innovatori si attraverso la rete abbia realizzato qualcosa che abbia
alcuni beni di consumo, sistemi di mo- incontrano, si scambiano idee, mettono a punto piani valore per tutta l’Umanità.
nitoraggio climatico e salvaguardia dell’am- di sviluppo, partnership e joint venture. C’è un clima in
cui creare un’impresa (e lavorare con le istituzioni) è
biente, sono resi possibili da una massiccia disponibilità
e da un uso diffuso di Internet a banda larga. I vantaggi semplice.
La disponibilità si capisce dalle risposte di un possibile
Elisabetta Durante
potenziali sono enormi, come descrivo nel keynote sul
Green web. investitore o partner di fronte alla presentazione di
La consapevolezza delle questioni ambientali deve es- un progetto: “Si, facciamolo. Si, cambiamo il mondo!”.
sere supportata dalla conoscenza, anche puntuale, dei Questo la dice lunga sull’atteggiamento americano nei
fenomeni. I servizi Internet possono indurre comporta- confronti dell’innovazione... Io ci sto provando con Disti, un esperimento che lavora
continua
menti virtuosi ed efficaci. alla graduale visibilità di aree della ricerca (siamo partiti
col caso Puglia) che, pur meritando attenzione, sono
fuori del circuito mediatico.

Your question! Una domanda che vorresti ti facessero...


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videowall
I video che rappresentano l’innovazione per...

Luca Sartoni Marco Camisani Calzolari


Did You Know 2.0
Economist “Did you know?” Claudio Poli
Twitter Code Swarm

Giuseppe Granieri
Fiat Punto - “Real Life”

Alessandro Gilioli
Intervento a Rainews 24 Carlo Maria Medaglia
NFC Travel

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Daniele Galiffa Adelchi Battista

Lo spero vivamente. Le leggi sul copyright da una parte


Immaginare un uso partecipativo dei dati pubblici (ad e quelle sul diritto d’autore dall’altra sono rimaste al
Pierluigi Casolari esempio: i rapporti ISTAT) permetterebbe di arrivare 1800 ed è urgente che si faccia qualcosa da una parte
a creare servizi in grado di permettere per non svilire definitivamente il lavoro intellettuale,
una migliore comprensione dei feno- dall’altra per non fare una ignobile crociata sulla pro-
meni. Questo soprattutto se vi è la possibilità di prietà della conoscenza.
Il 2009 è stato l’anno dell’augmented reality. integrare diverse fonti e di poter avere una reale intero- Da tempo coltivo l’idea di una Società di Autori ed
Un concetto che in realtà è conosciuto da circa 15 anni. perabilità tra dati raccolti da autorità governative e dati Editori che non si limiti al collecting inutile di
Ma solo da poco è entrato all’interno di applicazioni di raccolti dagli utenti. diritti assurdi, limitando in questo modo l’ac-
largo uso. Per augmented reality si intendono Gli usi possono essere tra i più disparati: maggiore cesso alla conoscenza. La SIAE per me andrebbe
applicazioni che consentono di aggiungere governance della salute pubblica, maggiore gestione riformulata come un vero e proprio sindacato degli
livelli di dati alla realtà circostante. Immagina- delle risorse, individuazione degli sprechi, prevenzione autori, che li aiuti in fase contrattuale. In questo modo
te: uno inquadra un monumento con il cellulare, e un dei rischi, etc... Molti paesi del Nord Europa si stanno gli autori vengono tutelati all’origine , e le opere sono
software scarica in tempo reale informazioni prese in già muovendo in questa direzione. Noi che facciamo? più libere di circolare. E’ solo un’ipotesi di indirizzo, la
rete, relative a tale monumento. Rimaniamo a guardare? materia è talmente vasta e complessa che può essere
Il concetto di augmented reality fa da contraltare a quel- riformata solo col consenso di tutti.
lo di virtual reality. Alla base di entrambi c’è l’idea che il
cyberspazio/la rete siano degli ambienti che
interagiscono con l’ambiente reale e ci con- Vito Di Bari Mario Gerosa
sentono di aumentare/potenziare la realtà.
Gli stessi virtual worlds, oggi, non vengono più conside-
rati spazi di evasione. Ma luoghi all’interno dei quali si Credo che nel futuro dei mondi virtuali ci saranno
può collaborare in 3D, creare dei contenuti, sviluppare Non più. L’innovazione è un team work, soprattutto arte e cinema , oltre a un forte
la propria sensorialità ecc... non credete a chi vi dice il contrario. utilizzo professionale degli universi sintetici.

Your question! Una domanda che vorresti ti facessero...


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Claudio Poli Davide Marrone

Stefano Sanna Esistono diverse problematiche e non vorrei sembrare


troppo polemico, ma per come la vedo io la difficoltà
economica generale che sta investendo gran parte delle Cambiare mentalità.
persone capaci e di buona volontà, comprese molte che In Italia diffcilmente ci si sente chiedere “dove vuoi anda-
conosco, porta ad un inaridimento della passione nel re?” mentre spesso la domanda si declina in un più di-
Si. Credo che ildigital divide stia diventando fare il lavoro che ci piace e questo si traduce in un no- retto “da dove arrivi?”. Pensiamo ai fondatori di Google:
un problema più articolato della semplice “mancanza di tevole calo di risultati e di innovazione. Ovviamente non se due giovani universitari avessero avuto un’idea simile
connettività”. Se l’accesso mobile diventerà complemen- esiste formula magica per rimediare a questo, possia- in Italia, chi avrebbe dato loro attenzione? Sono pronto
tare (e decisivo) nel prossimo futuro, coloro che non po- mo solo darci da fare e cercare di cambiare ciò che non a scommettere che nessuna banca avrebbe messo a
tranno permetterselo saranno inevitabilmente tagliati va. Molto spesso le difficoltà che ci si pongono davanti disposizione un finanziamento. Il loro sogno si sarebbe
fuori dalle opportunità che scorrono su quel canale. sembrano insormontabili, l’importante è cercare di infranto, e forse avrebbero trovato posto in qualche
Stesso discorso si può fare per gli utenti diversamente proseguire per la propria strada con serenità e con settore dell’IT.
abili, i quali possono contare su tecnologie sofisticate in idee ben chiare, altrimenti è difficile poter raggiungere i In altri termini: dobbiamo riscoprire il senso
ambiente desktop, ma che hanno minore supporto sui propri obiettivi. dell’investimento, il coraggio di inve-
nuovi media. Tanti italiani in gamba non vengono valorizzati in quello
stire. Non possiamo pensare di realizzare progetti
L’innovazione, dunque, dovrebbe ba- che fanno e le motivazioni sono tante: primo tra tutte
innovativi senza il coraggio di arrischiarci in modelli
sarsi su una attenzione maggiore l’impossibilità del committente di ca- di business non ancora conosciuti, oppure il risulta-
e immediata verso chi, non per sua pire quale sia il valore reale di quanto to sarà il mantenimento di uno status quo derivato
volontà, si trova in una condizione di realizzato e la mole di lavoro che vi è dall’economia realizzata dai nostri padri. Voglio essere
svantaggio e difficoltà nell’accesso dietro. più chiaro: questo modello di economia
alle nuove tecnologie. Deve essere innovazione Speriamo in un futuro migliore, ma ovviamente dirlo e che abbiamo conosciuto è destinato a
per tutti. scomparire...
basta non serve granché. Personalmente sto cercando
continua
di rimboccarmi le maniche per dare il mio piccolo contri-
buto all’immagine tecnologica della scena italiana.

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Andrea Gaggioli
Leonardo Chiariglione
E’ una domanda per riflettere rispetto al significato Mi limito a chiudere con qualche considerazione :)
dello sviluppo tecnologico. Il processo di miniaturizza-
zione e ibridazione delle tecnologie con oggetti di uso Andrea Vaccari Nella mia vita professionale ho sempre lottato contro
la creazione di muri. Dove l’azione ha avuto successo
quotidiano sta determinando una loro progressiva credo di aver dimostrato che la battaglia è giusta. Mi
integrazione nel “tessuto” della no- auguro che questo prevalere del “particulare” alla Guic-
stra esperienza (non a caso si parla di ambienti La mia ricerca continua a concentrarsi sullo studio di ciardini che ha preso piedi negli ultimi due decenni (e
intelligenti). Ma questa proliferazione di tecnologie sta individui e gruppi sociali attraverso le tecnologie digitali, che comunque ha dato origine a fenomeni di sicuro in-
realmente contribuendo al nostro benessere? un crocevia di scienze informatiche e scienze sociali teressanti) possa fondersi però con un approccio
continua che io chiamo sociologia digitale. Oggi, grazie a più globale, sociale e meno chiuso.
collaborazioni con operatori telefonici e aziende Inter- Avendo vissuto le due ere, sia quella del servizio
net, sviluppo algoritmi per stimare in tempo reale la pubblico nella telefonia e nella televisione sia quella
Alessandro Gilioli confidenza dei consumatori nell’economia e per predire
periodi di espansione economica e fluttuazioni dei tassi
del libero mercato e della concorrenza a 360° (che ha
portato grandi cose ma che ha delle limitazioni nel suo
di occupazione. DNA) mi auguro che questi due mondi possa-
E’ ora di svegliare questo paese rim- Negli anni questo lavoro mi ha portato a sviluppare di- no arrivare ad amalgamarsi prendendo il buono
bambito dalle televisioni, dalle ronde, versi modelli e strumenti per unire il mondo fisi- dell’uno e dell’altro.
dal razzismo, dall’omofobia, dalla pau- co in cui viviamo con l’universo digitale Vedo l’Italia come nella canzone di José Feliciano, una
ra del diverso e del nuovo. L’innovazione che ci circonda. Mi piacerebbe quindi concludere sorta di “paese mio che stai sulla collina, disteso come
è prima di tutto una condizione mentale. Solo quando non promettendo che da queste idee nasceranno un vecchio addormentato”. La mia speranza è che si
avremo sostituito la paura con il coraggio, la diffidenza grandi aziende, ma anzi ammettendo che alcune di esse risvegli, che superi la sua malattia fatta di noia e di
con la curiosità, la smetteremo di essere la provincia sono fallite, insegnandomi dove ho sbagliato e motivan- tristezza grazie anche alla forza delle nuove generazioni
sfigata del mondo. domi dove ho avuto paura. Se questa non è innovazione! che oggi possono confrontarsi più facilmente con tutto
il resto del mondo. Naturalmente se è stata data loro la
capacità di farlo ad armi pari.

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Marina Bellini

Qualcosa viene fatto, ma si tratta ancora di arte con- Matteo Penzo


temporanea e di nomi già affermati in campo interna-
zionale. Sarebbe opportuno creare degli spazi
fisici in cui si possano esportare le
opere che nascono dal basso, dai mondi
virtuali, ad esempio, affinché il loro valore non rimanga Angela Morelli Grazie - a me stesso :-) - per la domanda.
confinato nel “virtuale”. Frontiers e’ nato quasi per caso da un’idea mia e di
Oggi si producono opere con pochi spiccioli e grandi Leandro Agrò. E negli anni e’ cresciuto fino ad inventare
idee, e ci sono in circolazione artisti veramente validi il principale appuntamento italiano con le tecnologie e
che meriterebbero platee molto più vaste. A Roma ne l’innovazione.
sto parlando con l’assessore Croppi e la volontà c’è, Lo facciamo per passione, lo facciamo perche’ e’ giusto
così come lo spazio a La Pelanda inaugurata di recente. farlo. E personalmente lo faccio perche’ ho in testa
Si tratta adesso di concretizzare l’idea e renderla ope- questo obiettivo di cambiare il mondo; e sono sem-
rativa. Credo che potremmo farcela con l’aiuto di piccoli pre stato convinto che, come per tutte le cose, per
Forse mi preoccupa, come la seguente che ho letto di
sponsor.
recente in un report del The Economist: “La quantità
portare grandi cambiamenti occorre
di informazione digitale si moltiplica di dieci volte ogni partire dalle piccole cose: come sorridere
agli sconosciuti con cui per caso incroci lo sguardo,
Marco Magnocavallo cinque anni”. E’ difficile cogliere il senso di un numero
a volte, la storia è che il mondo è in grado di produrre come fermarsi sempre per fare passare un pedone
una quantità inimmaginabile di dati, quantità che diventa sulle strisce pedonali, come organizzare un evento per
sempre più vasta ad una velocità sempre maggiore. mostrare che anche in Italia si puo’ fare. Migliorare la
Perché siamo legati al paradigma della mamma. Andiamo cultura di un Paese trasforma, in fin dei conti, il Paese
via di casa quando si avvicinano i 30, preferiamo la tran- Ci sono molte ragioni nell’esplosione di questa
stesso.
quillità del posto fisso all’adrenalina garantita da un’attività incontrollata produzione di informazio- E Frontiers rappresenta i miei due cent per questo
imprenditoriale e non abbiamo la cultura del DIY. ne... obiettivo.
continua

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Roberta Cocco Salvatore Aranzulla

Francesco Cozzo Molte startup innovative in Italia falliscono per l’ecces-


siva attenzione all’innovazione che li porta a trascurare
Purtroppo quando si parla del mondo dell’Information il mercato a cui si rivolgono. In molti casi, infatti, le
Technology la situazione in Italia si contraddistingue per soluzioni innovative vengono pensate considerando il
Massime efficienze, minime energie, minimi sprechi, record negativi. Ancora troppe poche ragazze intrapren- mercato a cui essere si rivolgeranno come un qualco-
massimi consumi. In una visione un poco differente e dono percorsi universitari tecnico-scientifici nonostante sa di accessorio: nulla di più sbagliato. La chiara
molto “think positive” quanto promotrice di ricchezza queste siano le aree a maggiore potenziale di impiego identificazione del target di riferimen-
e non di miseria. Questa è già una bella sfida, nuova e attuale. to di una innovazione sta infatti alla
innovativa nella proposizione e promozione Nel 2008 solo circa il 42,9% delle ragazza iscritte base del suo successo.
del pensiero come centralità di qual- all’università hanno scelto una facoltà scientifica,
siasi sviluppo. contro il 66% dei maschi (Elaborazione Arci Donna
La comunicazione non può che rappresentare sicura- su dati Centro Statistico del Ministero dell’Università e
mente il pilastro portante di una impresa di questo tipo della Ricerca).
di cui mi sento, nelle mie ricerche e risultati, fortunato
“portatore malato”. Comunicazione come strumento
A incidere su questo fenomeno c’è sicuramente un fat- David Casalini
tore culturale legato alla percezione del ruolo femminile
fondamentale per l’interscambio e lo stimolo e la come alieno dal mondo tecnico-scientifico, motivo per
libera e più diffusa condivisione come comburenti e cui le donne sono ancora fortemente di-
combustibili necessari per l’accensione del pensiero, scriminate sia in termini di posizioni e Scrivere un libro per raccontare come pro-
per la sua necessaria rapidissima evoluzione e non riconoscimento sia in termini di retri- gettiamo, come lavoriamo per sfatare il mito che
estinzione e con essa anche quella delle nostre sorti. buzione (l’Italia in questo è un caso emblematico in l’Italia è indietro rispetto agli Stati Uniti od ad altre nazio-
quanto registra, nel segmento della ricerca scientifica, ni per quanto riguarda internet. Mentre ci sono realtà e
il livello retributivo femminile più basso d’Europa nonché modi di lavorare, come la nostra ma anche come molte
un gap del 33,3% rispetto a quello dei colleghi maschi)... altre Italiane, che non hanno niente da invidiare.
continua

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Elserino Piol Franco Tecchia
Come far capire ai nostri decision makers (pubblici o Le università giocano da sempre un ruolo di primo piano
privati, di destra o sinistra) come disegnare un sistema
Italia per l’innovazione e la crescita?
nel processo di innovazione di un paese, soprattutto di
un paese come il nostro che ha perso
Marco Longo
Come far capire che non basta dire “più ricerca e svi- la guida tecnologica che anni fa ci era
luppo” se non vi èfinanza innovativa per garantita delle grandi industrie, mes-
portare la ricerca al mercato e fare impresa? E inoltre
come far capire ai giovani che le iniziative innovative
se in ginocchio dalle varie crisi e dalla
non vengono portate alle porte di casa, ma bisogna concorrenza globale. Studiare attentamente le dimensioni psicologiche e psi-
essere più mobili (il “go west” degli americani)? Per fortuna abbiamo Università di primo livello che,
cosociali della rete e dei nuovi media, ponendo l’accento
Come fare capire che non tutte le università (e sono anche se non esenti da noti problemi, continuano a
sulle modificazioni cognitive, affettive, e relazionali, sia
troppe) possono svolgere attività legate all’innovazio- sfornare persone davvero molto preparate...
in senso psicopatologico che in senso evolutivo, indotte
continua
ne ed è quindi necessario classificarle per merito? dalla diffusione delle tecnologie mediatiche avanzate e
Come far capire che è in discussione la nostra qualità della realtà virtuale.
della vita e l’intero sistema sociale italiano? Monitorare la “nuova psicopatologia”
Come fare capire che stiamo perdendo tem-
po prezioso e che, se i nostri decision
Paolo Barberis legata a comportamenti di abuso o dipendenza dalle
tecnologie mediatiche e dei mondi virtuali, oltre che dei
makers non hanno idee, vadano a videogiochi, e definire modelli e procedure di intervento
copiare dove idee innovative esistono e sono appli- Risponderei che l’editoria non è destinata a morire, anzi terapeutico off ed on-line relativi a tali disturbi.
cate? Non solo Silicon Valley, anche Israele, Singapore, che gode di ottima salute, quello che vediamo cambia- Nel contempo favorire la ricerca e la costruzione
Finlandia. Ma anche ciò che si sta creando in Francia e re sono i modi in cui fruiamo dell’infor- di nuovi strumenti e risorse dell’informatica e della
nel Regno Unito. mazione e dell’intrattenimento. Nel futuro telematica per la psichiatria e per la psicologia clinica
Va osservato che per creare un sistema per l’innovazio- vedremo una televisione sempre più convergente con i (procedure elettroniche automatizzate per la diagnosi,
ne in Italia non basta una legislatura! pc, pc sempre più convergenti con il cellulari, e cellulari teleconsulto, ambulatorio virtuale etc.) e per la formazio-
L’innovazione non è ne di destra ne di sinistra. grazie ai quali potremo informarci, scoprire, condividere. ne degli operatori...
continua

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Marco Marinucci La risposta della Community

Mi è sembrato dalle risposte, che non ci si sia
scostato tanto dal concetto fordiano che “non
La creazione di una cultura cooperativa è vera innovazione se non è alla portata di
diversa.
Lo sviluppo di uno spirito di networking sano (come
tutti”. Credo che rimanga comunque valido il
fatto che sia il grado di diffusione/pervasività Ciro Cattuto
quello che regge la Silicon Valley) che permetta di dell’ oggetto innovativo (sia esso un prodotto
massimizzare le opzioni di successo dei nostri progetti o un processo) a fare la differenza tra innova-
più innovativi. Come comunità, abbiamo tremendamente zione e semplice novità. dep1050
bisogno di creare dei casi di successo. Una presa Perché le reti sociali online ed altri sistemi tecno-sociali
di coscienza maggiore di come l’Italia possa hanno ormai acquisito una scala ed una complessità di
creare innovazione di eccellenza, rimuovendo comportamenti che li colloca pienamente in un’area di
i blocchi che, ad oggi, rallentano come una zavorra lo ricerca interdisciplinare tradizionalmente studiata dai
sviluppo del nostro paese. Fabrizio Giordano fisici: quella dei cosiddetti “sistemi complessi”.
I social network online sono sistemi che vengono solo
parzialmente “progettati”, e piuttosto “crescono” come
Massimo Melica Ci sono due elementi che mi incuriosiscono come pros- risultato delle azioni e delle interazioni dei propri utenti.
La natura aperta, distribuita e sociale di questi sistemi
sima frontiera.
Entrambi sono gadget tecnologici che migliorerebbe- fa sì che certe proprietà della rete sociale - ad esem-
Internet è lo strumento principe dell’innovazione, esso ro la nostra vita: da un lato dispositivi mobili pio le celebrità - emergano in modo spontaneo come
è formato da persone che dialogano tra loro favorendo evoluti, come ad esempio telefoni cellulari integrati in risultato di processi elementari molto semplici. Com-
processi produttivi e di garanzia democrati- braccialetti o orologi da polso, dall’altro un uso sem- prendere il comportamento di questi sistemi
ca. Oggi, questo prezioso strumento è esposto ad un pre più efficiente della realtà aumentata (in inglese richiede uno sforzo interdisciplinare e un
duplice pericolo il primo da parte di chi desi- augmented reality) con la quale è possibile aggiungere appropriato accesso ai dati.
dera, senza conoscerlo, applicarvi censure livelli informativi ad un flusso video. Questi elementi Da questo punto di vista, le infrastrutture ICT sono
e limitazioni e il secondo pericolo è dato da spero possano migliorare ed incrementare quello che diventate una sorgente preziosa di dati sul comporta-
chi si ostina a volerlo affidato ad utenti poco io definisco “pat on the shoulder relation” mento umano...
continua
consapevoli che lo rendono rischioso e privo ossia rapporti veri e concreti e non solo relazioni virtuali
di regole... e sciape.
continua

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72
gli innovatori
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Emil Abirascid David Casalini Giacomo Dotta


Paolo Ainio Pierluigi Casolari Alberto D’Ottavi
Leandro Agrò Ciro Cattuto Elisabetta Durante
Salvatore Aranzulla Leonardo Chiariglione Michele Ficara Manganelli
Paolo Barberis Roberto Chibbaro Andrea Gaggioli
Gabriel Barouch Roberta Cocco Daniele Galiffa
Adelchi Battista Francesco Cozzo Mario Gerosa
Marina Bellini Mafe De Baggis Alessandro Gilioli
Daniele Calabrese Gianni Degli Antoni Fabrizio Giordano
Marco Camisani Calzolari Gianluca Dettori Robin Good
Fabrizio Capobianco Vito Di Bari Giuseppe Granieri

73
gli innovatori
Clicca sul nome per leggere l’intervista integrale

Luca Lani Massimo Melica Marco Roveda


Marco Longo Marco Montemagno Stefano Sanna
Jacopo Loredan Angela Morelli Luca Sartoni
Mauro Lupi David Orban Roberto Siagri
Marco Magnocavallo Eleonora Pantò Tony Siino
Massimo Mantellini Vittorio Pasteris Giovanna Sissa
Marco Marinucci Matteo Penzo Luca Sofri
Davide Marrone Giorgia Petrini Franco Tecchia
Flavia Marzano Elserino Piol Andrea Vaccari
Nicola Mattina Claudio Poli Paolo Valdemarin
Carlo Maria Medaglia Stefano Quintarelli Stefano Vitta

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Un ebook realizzato da Codice Internet per Next Open Innovation.
Supervisione editoriale: Alessio Garbin
Concept grafico: 99designs.com
Impaginazione: Valeria Prosperi

Si ringrazia Rosario “Dep” Di Girolamo, Valerio Massacci, David Ghirardello.

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