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Scuola di Ingegneria
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile
Curriculum Strutture
RELAZIONE TECNICA
anno accademico 2016/2017
1
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Sommario
1. PREMESSA ............................................................................................................ 4
2. INQUADRAMENTO DELL’OPERA ................................................................... 6
3. RACCOLTA ED ELABORAZIONE DEI DATI PLUVIOMETRICI .................. 7
4. METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE PORTATE DI PROGETTO DI
ORIGINE METEORICA .............................................................................................. 9
4.1 Metodo cinematico ........................................................................................ 9
4.2 Determinazione della portata massima di progetto ..................................... 10
4.3 Determinazione della portata smaltibile ...................................................... 11
5. GESTIONE ACQUE DELLA PIATTAFORMA STRADALE ......................... 12
5.1 Descrizione dell’intervento ........................................................................... 14
5.2 Determinazione del velo idrico ..................................................................... 14
5.3 Verifica idraulica di cunette e caditoie stradali ............................................. 16
5.4 Verifica idraulica dei canali embrici ........................................................... 20
5.5 Dimensionamento dei collettori di raccolta in PVC.................................... 21
5.6 Dimensionamento dei fossi di guardia ........................................................ 22
6. PROGETTO DELLA RETE DI SMALTIMENTO ........................................... 24
6.1 ZONA 1 SX ................................................................................................. 24
6.2 ZONA 1 DX ................................................................................................ 27
6.3 ZONA 2 SX ................................................................................................. 30
6.4 ZONA 2 DX ................................................................................................ 37
6.5 ZONA 3 SX ................................................................................................. 40
6.6 ZONA 3 DX ................................................................................................ 43
7. ALLEGATI E COMPUTO METRICO .............................................................. 46
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1. PREMESSA
In tal senso la presente relazione illustra lo studio idraulico, per l’opera infrastrutturale
precedentemente descritta, che ha riguardato particolarmente l’individuazione e la
progettazione delle opere idrauliche necessarie per la raccolta e l’allontanamento delle
4
acque piovane dalla superficie stradale nonché dei fossi di guardia che consentono lo
smaltimento delle acque meteoriche afferenti anche dai bacini di scolo laterali all’opera
viaria in oggetto.
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2. INQUADRAMENTO DELL’OPERA
Lo svincolo in oggetto è situato in località Colubro, nel comune di Artena (RM), dove
era stata assegnata la progettazione ex novo di uno svincolo tra una strada Extraurbana
principale (non preesistente) ed una Extraurbana secondaria (preesistente).
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3. RACCOLTA ED ELABORAZIONE DEI DATI PLUVIOMETRICI
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Dalla curva altezza-durata fornitaci relativa al Tempo di Ritorno di 50 anni, tempo di
ritorno scelto al fine di garantire un’adeguata vita nominale dell’opera (come da
NTC/08), si è ricostruito anche la LSPP intensità-durata, riportata nella figura seguente.
30
25
ip[mm/h]
20
15
10
0
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51
t[h]
oppure, equivalentemente
𝑖=𝑎𝑡 [2]
In cui, come indicato anche nella figura 3.2, i parametri a ed n assumono i seguenti
valori (per Tr=50 anni):
a = 68.337
n = 0.241
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4. METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE PORTATE DI
PROGETTO DI ORIGINE METEORICA
La stima del valore della portata di progetto che sollecita, per assegnato tempo di
ritorno di 50 anni, il sistema scolante viene effettuata mediante l'applicazione del
metodo cinematico.
· il contributo di ogni singolo punto alla formazione della portata di bacino sia
proporzionale all’intensità di pioggia in quel punto;
Dove:
9
Vale la pena osservare che i tempi di corrivazione determinati in ogni circostanza,
come specificato singolarmente in seguito, sono risultati essere molto piccoli
(nell’ordine, al massimo, di qualche minuto); ciò comporterebbe, vista la LSPP,
un’intensità di pioggia eccessiva per il problema in oggetto; perciò, si è scelto di
utilizzare un valore di intensità di pioggia pari a 180 mm/h, ritenuto consono (e,
comunque, a favore di sicurezza) per le valutazioni in esame.
Pertanto, con il metodo cinematico la portata massima al colmo alla sezione di chiusura
del bacino vale:
dove:
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tc tempo di corrivazione del bacino [ore];
La verifica delle sezioni idrauliche, una volta determinata la portata di progetto che le
sollecita, viene eseguita in condizioni di moto uniforme secondo l’espressione di
Gauckler-Strickler:
/
𝑄 =𝐾 ∙𝛺∙𝑅 ∙ 𝑆 [5]
dove:
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5. GESTIONE ACQUE DELLA PIATTAFORMA STRADALE
Nel presente lavoro, come già accennato, si considera una porzione di tracciato
stradale, in particolare la strada extraurbana principale, limitatamente alla zona
dell’intersezione a livelli sfalsati e i rispettivi bacini imbriferi (nella figura 5.1 vi è una
dettagliata grafica di riferimento per quanto riguarda le aree di bacino afferenti ad ogni
zona considerata).
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Figura 5.1 Suddivisione del tracciato stradale e relativi bacini di scolo nelle 3 zone con indicazione
delle aree dei bacini imbriferi
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5.1 Descrizione dell’intervento
Le precipitazioni che insistono sulla piattaforma stradale della carreggiata che nel tratto
in curva pende verso l’interno (ovvero quando la carreggiata pende dalla parte del
fronte opposto di rilevato) saranno raccolte da pozzetti caditoia con griglia in ghisa
carrabile e convogliate ai fossi di guardia mediante tubazioni in PVC e canali embrici.
In tal caso la cunetta è realizzata sullo spartitraffico stradale, nelle dimensioni indicate.
Per i tratti rettilinei, ovvero dove la piattaforma è a doppia pendenza e per la carreggiata
interna sul tratto in curva (quindi, la carreggiata che pende verso il fronte di rilevato ad
essa adiacente), le acque di precipitazione saranno raccolte dalla cunetta laterale di
scolo ricavata direttamente sulla banchina stradale (la cui dimensione, 1.75m, risulta
sempre essere sufficiente a impedire il ristagno delle acque sulla carreggiata stradale)
e convogliate da canali embrici, opportunamente dimensionati e posizionati, ai fossi di
guardia a valle dell’opera.
Gli elementi che costituiscono la rete e dei quali, quindi, è stato effettuato il
dimensionamento sono:
• Cunette
• Caditoie
• Embrici
• Fossi di guardia
La raccolta e l’allontanamento delle acque piovane dalla superfici stradale, come già
accennato, rappresenta un problema di particolare rilevanza per le conseguenze che
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potrebbero insorgere da una non corretta soluzione: sia per i disagi che il ristagno delle
acque ed il loro smaltimento potrebbero causare nel traffico sia per la riduzione, anche
notevole, delle condizioni di sicurezza (fenomeno dell’aquaplaning).
Le precipitazioni che si abbattono sulla sede stradale possono infatti produrre, specie
se brevi e intense, un velo idrico di non trascurabile entità, il quale se non controllato
con adatte disposizioni, può causare inconvenienti di rilievo.
Il velo liquido sulla sede stradale deve infatti essere contenuto entro prefissati valori
per non condizionare l’aderenza dei pneumatici. Per questo deve essere assegnata una
opportuna pendenza trasversale alla sede stradale (pari ad almeno il 2,5% nei tratti
rettilinei, come da D.M. 05/11/2001 “Norme funzionali e geometriche per la
costruzione delle strade”).
L’altezza del velo liquido dipende oltre che dalla pendenza trasversale ST, dalla
intensità della precipitazione e dal percorso che fa l’acqua per attraversare tutta la
carreggiata. Una formula che esprime l’altezza del velo liquido in funzione dei citati
parametri è quella proposta in Gran Bretagna dal Road Research Laboratory:
. .
𝑦 = 0.0474 ∙ (𝐿 ∙ 𝑖) 𝑆 [6]
Dove:
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Il velo idrico dovrà rispettare un limite massimo, in funzione della categoria di strada
(ovvero, in funzione della velocità dei veicoli transitanti), per scongiurare aquaplaning.
I valori calcolati di altezza del velo idrico, che al massimo risultano di circa 4.5mm
sono, in funzione della tipologia di strada (e, quindi, della tipologia di pavimentazione
e della velocità di progetto), idonei a garantire le condizioni di aderenza del pneumatico
sul manto stradale.
Si adotta la curva LSPP definita nei capitoli precedenti in base alla quale si calcola il
tempo di corrivazione con la [3] per tutti i tratti stradali in esame. In tutte le sezioni
stradali, come già osservato in precedenza, si perviene a valori del tempo di
corrivazione dell’ordine del minuto, ai quali corrisponde un’intensità di pioggia
eccessiva per il problema in esame; perciò, si è scelto di assumere un valore di intensità
di pioggia pari a 180 mm/h (che risulta essere, comunque, un valore elevato, a favore
di sicurezza).
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Figura 5.2 Schema della cunetta ricavata sulla banchina
/
𝑄 =𝐾 ∙𝛺∙𝑅 ∙ 𝑆
𝑄 =𝜑∙𝐴∙𝑎∙𝑡 =𝜑∙𝐴∙𝑖
Dimensionamento caditoie
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Si è verificata la capacità della singola caditoia
di intercettare e smaltire il deflusso della cunetta
in funzione della lunghezza delle fessure (L),
della larghezza della griglia (l) e della larghezza
della cunetta (b), come indicato in figura 5.3,
qui a fianco.
Definita la portata proveniente da monte (Q) come la portata massima smaltibile dalla
cunetta (a favore di sicurezza), si procede a determinare la portata che passa sulla
griglia (Q1), di cui una parte (o tutta) viene catturata dalla griglia (Q1*), la portata che
passa fuori dalla griglia (Q2), di cui comunque una parte viene lo stesso catturata dalla
griglia (Q2*).
Figura 5.4 schema di cattura delle acque da parte della griglia della caditoia
In figura 5.4 si è riportato lo schema, appena descritto, di cattura delle acque da parte
della griglia della caditoia.
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/
𝑄 𝑄 𝑙
𝐸 = = 1− =1− 1−
𝑄 𝑄 𝑏
Una volta determinata l’efficienza, essendo nota la portata frontale Q, si calcolano 𝑄
e𝑄 .
𝑄 𝑄∗
=1− =1−𝐸
𝑄 𝑄
𝑄∗ 1 + 0.083𝑉 .
𝑅 = =
𝑄 𝑆 𝐿.
Infine, è possibile determinare l’efficienza totale della caditoia, come segue:
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𝑄 ∗ + 𝑄∗
𝐸 = = 𝑅 𝐸 + 𝑅 (1 − 𝐸 )
𝑄
Si nota, come facilmente intuibile, che l’efficienza della caditoia (E0) è generalmente
minore di 1 (può essere =1 solo se l=b). Perciò, è generalmente verificato che
l’efficienza totale della caditoia, E, risulti <1, ovvero che una parte di portata (𝑄 ) non
venga catturata dalla griglia e, così, si accumuli sul tratto di cunetta successivo; ciò
comporta una portata di progetto crescente da una caditoia all’altra.
Nel presente lavoro, come specificato in seguito, nel tratto 2SX (l’unico in cui sono
state utilizzate le caditoie a griglia) si è previsto l’inserimento di una caditoia a
rendimento totale 1 ogni 180 metri, così da smaltire completamente la portata 𝑄
accumulata nei 90 metri a destra e a sinistra di tale caditoia. Lo schema delle caditoie
è, infatti, stato previsto come, ogni 180 metri: una caditoia più grande a rendimento 1
e a dx ed a sx di questa una fila di 3 caditoie, ad interasse 30m, la cui portata cumulata
(a causa del rendimento delle caditoie minore di 1) viene, appunto, smaltita interamente
dalla caditoia grande a rendimento 1. Questa strategia è stata scelta in alternativa a
quella dell’infittimento degli interassi tra le caditoie, in quanto ritenuto più vantaggioso
dal punto di vista economico e pratico, vista la grande lunghezza (1000m) del tratto.
Nelle zone in cui la carreggiata ha pendenza verso l’adiacente fronte di rilevato (e,
quindi, come già specificato, nelle zone 1, 2DX e 3) le acque di piattaforma vengono
trasportate nei fossi di guardia mediante delle luci di sfioro, con imbocco sulle cunette,
costituite dai classici embrici stradali. Allo sbocco dell’embrice si è prevista
l’installazione di una canaletta prefabbricata come protezione al piede. Si è effettuato,
come riportato nei risultati, il dimensionamento dell’interasse tra gli embrici per ogni
tratto, fissata la larghezza d’imbocco a 0.55m, in modo che ogni embrice sia in grado
di smaltire integralmente la portata d’imbocco. Come detto, il funzionamento idraulico
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di un embrice è stato assimilato, con una approssimazione sufficiente al caso, a quello
di una soglia sfiorante. In questo caso la portata di sfioro è data dalla seguente
relazione:
Con “Cq” coefficiente di portata pari a 0.35, “L” larghezza d’imbocco dell’embrice ed
“h” altezza del velo liquido all’imbocco dell’embrice. Assumendo un velo liquido
massimo sull’embrice pari all’altezza massima dell’elemento da cui arriva la portata
(cunetta o collettore) ed una larghezza di imbocco pari 0.55 m, si è verificato che la
portata massima dell’embrice fosse superiore a quella di progetto all’imbocco.
I collettori di raccolta posizionati, nella zona 2SX (che, ribadiamo, essere l’unico tratto
di carreggiata in cui lo smaltimento delle acque di piattaforma è effettuato tramite
caditoie), sotto al piano stradale, trasferiscono le acque dalle caditoie, dove esse
vengono intercettate, ai rispettivi fossi di guardia posti a valle del fronte di rilevato
adiacente alla carreggiata (ovvero il fosso di guardia a SX). Sono stati utilizzati, quindi
dimensionati, due diversi tubi collettori: uno di collegamento tra le caditoie e un altro
tubo, posto ogni 180m in corrispondenza della caditoia grande (a rendimento 1) che
convoglia tutte le portate al fosso di guardia; ovvero questi tubi, posti ogni 180 metri
(partono in corrispondenza della caditoia grande a rendimento 1) convogliano nei fossi
di guardia la portata della caditoia grande a rendimento 1 e delle 6 caditoie poste ai lati
di quest’ultima (3 a destra e 3 a sinistra).
Come già descritto, ai piedi del rilevato stradale è sempre previsto un fosso di guardia
per l’intercettazione delle acque esterne e la raccolta delle acque provenienti dalla sede
stradale tramite gli embrici. A favore di sicurezza la verifica idraulica è stata effettuata
considerando per ciascuna tratta un valore di portata di progetto pari alla somma di
quella proveniente dall’asse stradale, assunta costante e uguale al valore massimo che
si verifica alla sezione terminale, e di quella proveniente dal bacino imbrifero. Sono
state adottate sezioni trapezie con pendenza delle scarpe 1:1 (n=1) e larghezza di fondo
variabile (come da dimensionamento). In particolare, per ognuna delle 3 zone (dx e
sx) in cui si è suddiviso il tracciato, si è progettato il fosso di guardia articolato in più
tratti, dimensionando ognuno dei tratti sulla sezione finale, ovvero la più gravosa.
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/
𝑄 =𝐾 ∙𝛺∙𝑅 ∙ 𝑆
(𝑏 + 𝑦 ∙ 𝑛) ∙ 𝑦
𝑅= .
(𝑏 + 2 ∙ 𝑦) ∙ (1 + 𝑛 )
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6. PROGETTO DELLA RETE DI SMALTIMENTO
Come già descritto nel corso della relazione, la porzione di tracciato stradale analizzata
è stata suddivisa in 3 macro-zone (che, a loro volta, sono suddivise in carreggiata SX
e carreggiata DX). Per ognuna di queste si è provveduto alla progettazione della rete
di smaltimento, finalizzata alla tutela del corpo stradale, cercando di ottimizzarne i
costi.
6.1 ZONA 1 SX
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
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Essendo il tratto in oggetto dotato di un’ampia banchina si è optato per ricavare la
cunetta direttamente sulla banchina stessa. L’allontanamento delle acque dalla
piattaforma è effettuato tramite canali embrici posti ad un interasse di 45m, in funzione
del quale si determina la portata di progetto della cunetta (banchina), con la [4]:
Determinata la portata smaltibile dalla cunetta, si procede alla verifica degli embrici
scelti, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. La verifica
dell’embrice si effettua confrontando la portata di progetto (assunta, a favore di
sicurezza, pari alla portata massima smaltibile dalla cunetta) con la portata smaltibile
dall’embrice, determinata con la [7], riportata nella tabella seguente; come altezza del
velo idrico (Y) all’imbocco dell’embrice è stata assunta l’altezza del velo idrico
effettiva, calcolata sulla cunetta (𝑌 = 2𝐴/𝐵, in cui A è l’area della superficie bagnata
della cunetta-banchina, ovvero l’area della sezione triangolare e B la larghezza della
bachina):
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Canale embrice Limb Larghezza imbocco embrice [m]
Limb 0.550 Y Altezza velo idrico all’ imbocco embrice [m]
Y 0.044
QS,EMB 0.025 QS,EMB Portata smaltibile dall’embrice [m3/s]
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
b0 0.300 0.300
n 1.000 1.000
y 0.200 0.200
A 0.100 0.100
R 0.101 0.101
PL 0.015 0.015
Qs 0.173 0.173
Verifica QS>QP Verificato Verificato
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s]
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6.2 ZONA 1 DX
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
Cunetta in banchina
i 0.00005
ϕ 0.9
A 390
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i intensità di pioggia [m/s]
QP 0.0175
𝜑 coefficiente di deflusso del manto stradale
A superficie del bacino di scolo (strada) [m2]
QP portata di progetto della cunetta [m3/s]
Determinata la portata smaltibile dalla cunetta, si procede alla verifica degli embrici
scelti, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. La verifica
dell’embrice si effettua confrontando la portata di progetto (assunta, a favore di
sicurezza, pari alla portata massima smaltibile dalla cunetta) con la portata smaltibile
dall’embrice, determinata con la [7], riportata nella tabella seguente; come altezza del
velo idrico (Y) all’imbocco dell’embrice è stata assunta l’altezza del velo idrico
effettiva, calcolata sulla cunetta (𝑌 = 2𝐴/𝐵, in cui A è l’area della superficie bagnata
della cunetta-banchina, ovvero l’area della sezione triangolare e B la larghezza della
bachina):
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
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Verificati gli embrici, si passa al dimensionamento del fosso di guardia, al quale
vengono convogliate le portate dagli embrici. Si è suddiviso il fosso di guardia in un
certo numero di tratti, crescenti da monte a valle, dimensionate ognuna in funzione
della portata alla sua sezione finale (la più gravosa); la portata di progetto afferente
ad ognuno dei singoli tratti di fosso di guardia, è in dipendenza del numero di canali
embrici che vi convogliano. Nella tabella seguente si riportano tutte le grandezze
appena descritte:
b0 0.300 0.300
n 1.000 1.000
y 0.3 0.4
A 0.18 0.28
R 0.141 0.18
PL 0.015 0.015
Qs 0.389 0.710
Verifica QS>QP Verificato Verificato
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s]
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6.3 ZONA 2 SX
WF larghezza di carreggiata
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
Lo schema delle caditoie è stato organizzato nel modo seguente: vista la grande
lunghezza del tratto (1000m) e la geometria della cunetta, si è obbligati a posizionare
le caditoie ad interassi piccoli, di 25m; questo è dovuto al fatto che la scelta di caditoie
a efficienza minore di 1 comporta accumulo di portata sulle caditoie a valle.
30
Considerando il fatto che la lunghezza del tratto rende di fatto molto difficoltoso dare
una pendenza unidirezionale alla cunetta (a causa del dislivello che si creerebbe), si è
risolto il problema ponendo ogni 180 metri una caditoia ad efficienza 1 (che, quindi, è
in grado di smaltire tutta la portata frontale che vi convoglia, risolvendo così il
problema dell’accumulo della portata da una caditoia a quelle successive) alla quale
convergono 2 tratti di cunetta a pendenza (opposta) di 0.015. Questa soluzione, pensata
appunto per risolvere i due problemi appena descritti, è stata scelta in alternativa a
quella del progressivo infittimento degli interassi tra le caditoie (la cui applicazione
avrebbe comportato un costo eccessivo a causa delle numerosissime caditoie
necessarie).
Fatta questa premessa, si procede al dimensionamento della cunetta tenendo conto che
la quest’ultima debba poter smaltire una portata pari alla sua portata di progetto (in
relazione all’interasse tra le caditoie) sommata agli accumuli provenienti da monte
nelle sezioni prima della caditoia a efficienza 1.
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Prima caditoia
Q progetto cunetta in arrivo
0.015
alla caditoia
Seconda caditoia
Q progetto cunetta in arrivo
0.016
alla caditoia
32
Terza caditoia
Q progetto cunetta in arrivo
0.018
alla caditoia
Quarta caditoia
Q progetto cunetta in arrivo
0.019
alla caditoia
33
Q2* 0.000
ETOT 1.000
Si osserva, in relazione alle tabelle precedenti, che è di difficile lettura l’accumulo della
portata tra una caditoia e l’altra, essendo quest’ultimo relativamente di piccola entità.
Si sottolinea che la portata di progetto massima che la cunetta deve sopportare, ovvero
la portata di progetto alla sezione subito a monte della caditoia a rendimento 1, è
indicata nella tabella 4 come Q progetto della cunetta in arrivo alla caditoia a
rendimento 1; quest’ultima risulta minore della portata smaltibile dalla caditoia, che
quindi risulta verificata: QP < QS.
Il dimensionamento del tubo di collegamento è effettuato alla sezione finale (la più
gravosa), dove si sommano le portate catturate dalle 3 caditoie collegate; la formula
utilizzata per il dimensionamento del diametro del tubo è la [5]. Di seguito i risultati
del dimensionamento:
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Il tubo di collegamento, come sottolineato, risulta verificato.
QS>QP VERIFICATO
Come detto, allo sbocco dei tubi sono posizionati dei canali embrici, i quali quindi si
trovano ad interasse di 180m, di cui di seguito è riportata la verifica per la portata d
progetto pari a quella del tubo che vi scarica, pari quindi a 0.106 m3/s:
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
Infine, nota la portata di progetto che ognuno degli embrici convoglia al fosso di
guardia si procede al dimensionamento di quest’ultimo.
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Si è suddiviso il fosso di guardia in un certo numero di tratti, crescenti da monte a
valle, dimensionate ognuna in funzione della portata alla sua sezione finale (la più
gravosa); la portata di progetto afferente ad ognuno dei singoli tratti di fosso di
guardia, è in dipendenza del numero di canali embrici che vi convogliano. Nella
tabella seguente si riportano tutte le grandezze appena descritte:
b0 0.5
0.3 0.3 0.3 0.5 0.5
n 1 1 1 1 1 1
PL 0.015
0.015 0.015 0.015 0.015 0.015
Qs 1.52
0.389 0.389 0.389 1.52 1.52
Verifica QS>QP
Verifcato Verifcato Verifcato Verifcato Verifcato Verifcato
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s]
36
6.4 ZONA 2 DX
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
37
Mentre, la portata smaltibile, determinata con la [5], risulta essere:
Cunetta in banchina Ω Area sezione bagnata [m2]
Ω 0.061 R raggio idraulico [m]
R 0.035
Ks coefficiente di scabrezza d G-S [m1/3/s]
Ks 65.000
SL 0.015 SL pendenza longitudinale cunetta
QS 0.0521 QS portata smaltibile dalla cunetta [m3/s]
Determinata la portata smaltibile dalla cunetta, si procede alla verifica degli embrici
scelti, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. La verifica
dell’embrice si effettua confrontando la portata di progetto (assunta, a favore di
sicurezza, pari alla portata massima smaltibile dalla cunetta) con la portata smaltibile
dall’embrice, determinata con la [7], riportata nella tabella seguente; come altezza del
velo idrico (Y) all’imbocco dell’embrice è stata assunta l’altezza del velo idrico
effettiva, calcolata sulla cunetta (𝑌 = 2𝐴/𝐵, in cui A è l’area della superficie bagnata
della cunetta-banchina, ovvero l’area della sezione triangolare e B la larghezza della
bachina):
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
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ad ognuno dei singoli tratti di fosso di guardia, è in dipendenza del numero di canali
embrici che vi convogliano. Nella tabella seguente si riportano tutte le grandezze
appena descritte:
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s]
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6.5 ZONA 3 SX
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
QP 0.017
40
QP portata di progetto della cunetta [m3/s]
Determinata la portata smaltibile dalla cunetta, si procede alla verifica degli embrici
scelti, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. La verifica
dell’embrice si effettua confrontando la portata di progetto (assunta, a favore di
sicurezza, pari alla portata massima smaltibile dalla cunetta) con la portata smaltibile
dall’embrice, determinata con la [7], riportata nella tabella seguente; come altezza del
velo idrico (Y) all’imbocco dell’embrice è stata assunta l’altezza del velo idrico
effettiva, calcolata sulla cunetta (𝑌 = 2𝐴/𝐵, in cui A è l’area della superficie bagnata
della cunetta-banchina, ovvero l’area della sezione triangolare e B la larghezza della
bachina):
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
41
certo numero di tratti, crescenti da monte a valle, dimensionate ognuna in funzione
della portata alla sua sezione finale (la più gravosa); la portata di progetto afferente
ad ognuno dei singoli tratti di fosso di guardia, è in dipendenza del numero di canali
embrici che vi convogliano. Nella tabella seguente si riportano tutte le grandezze
appena descritte:
L 120.000 110.000
QP 0.277 0.554
0.300 0.300
b0
1.000 1.000
n
0.300 0.400
y
0.180 0.280
A
0.141 0.180
R
0.015 0.015
PL
0.389 0.711
Qs
Verifica QS>QP Verifcato Verifcato
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s]
42
6.6 ZONA 3 DX
Come già ampiamente descritto, il tempo di corrivazione, calcolato con la [3] risulta
essere molto limitato e, quindi, si assume a favore di sicurezza un’intensità di pioggia
di 180mm/h, ovvero 0.00005 m/s.
43
Mentre, la portata smaltibile, determinata con la [5], risulta essere:
Cunetta in banchina Ω Area sezione bagnata [m2]
Ω 0.038 R raggio idraulico [m]
R 0.022
Ks coefficiente di scabrezza d G-S [m1/3/s]
Ks 65.000
SL 0.015 SL pendenza longitudinale cunetta
QS 0.024 QS portata smaltibile dalla cunetta [m3/s]
Determinata la portata smaltibile dalla cunetta, si procede alla verifica degli embrici
scelti, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. La verifica
dell’embrice si effettua confrontando la portata di progetto (assunta, a favore di
sicurezza, pari alla portata massima smaltibile dalla cunetta) con la portata smaltibile
dall’embrice, determinata con la [7], riportata nella tabella seguente; come altezza del
velo idrico (Y) all’imbocco dell’embrice è stata assunta l’altezza del velo idrico
effettiva, calcolata sulla cunetta (𝑌 = 2𝐴/𝐵, in cui A è l’area della superficie bagnata
della cunetta-banchina, ovvero l’area della sezione triangolare e B la larghezza della
bachina):
La verifica di portata del canale embrice risulta soddisfatta, in quanto QS,EMB > QP.
44
ad ognuno dei singoli tratti di fosso di guardia, è in dipendenza del numero di canali
embrici che vi convogliano. Nella tabella seguente si riportano tutte le grandezze
appena descritte:
L 120.000 110.000
QP 0.227 0.453
0.300 0.300
b0
1.000 1.000
n
0.300 0.350
y
0.180 0.228
A
0.141 0.161
R
0.015 0.015
PL
0.389 0.536
Qs
Verifica QS>QP Verifcato Verifcato
N numero di embrici convoglianti nel tratto; L lunghezza tratto di fosso di guardia [m]; QP portata di
progetto del tratto [m3/s]; b0 larghezza del fondo [m]; n pendenza della scarpa; y altezza massima
specchio liquido [m]; A area bagnata [m2]; R raggio idraulico [m]; PL pendenza longitudinale del
fosso; QS portata smaltibile dal tratto [m3/s].
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7. ALLEGATI E COMPUTO METRICO
Di seguito si riportano i cataloghi dei prodotti scelti per la realizzazione del progetto.
Presente solo nel tratto 2SX (1000m), al prezzo di € 235/cad (di lunghezza 2,50m); per
un totale di 400 pezzi, il costo è € 94000
46
Presenti solo nel tratto 2SX (1000m), in totale per 33 caditoie 0.70mx0.70m (€
246,80/cad) e 6 caditoie 1.25mx1.25m (€ 568,40/cad) il costo totale è € 11554,80
47
Al prezzo di € 18,30/cad per gli imbocchi e di € 8,60/cad per la canaletta; per un totale
di 1 imbocco e 8 pezzi di canaletta per ciascun canale embrice; per 44 canali embrici
in totale, il prezzo è € 3832,40.
48
Presenti solo in zona 2, il tubo di collegamento tra le caditoie (1000m di tubo), di
diametro 200mm ha costo totale € 34000,00; il tubo di convogliamento delle acque ai
fossi di guardia, presente in 6 unità di lunghezza 3,80m e 300mm di diametro ciascuna
ha un costo totale di € 1415,88
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50
Per un totale di 1060m di fosso di guardia con b0=0,3m (€ 70/m), di 810m di fosso di
guardia con b0=0,5m (€ 155/m) e di 630m di fosso di guardia con b0=0,75m (€ 232/m);
il costo totale per i fossi di guardia ammonta a € 436010,00.
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