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Volume 7: マザーズ・ロザリオ – Mother’s Rosario

CAPITOLO
Asuna fissò il breve messaggio sullo schermo del suo cellulare, continuando a ripetere tra
sé le stesse parole.

Com’era possibile?

Yuuki aveva preso parte a tutti i tipi di attività, e il Dottor Kurahashi aveva anche detto che
il tumore nel suo cervello era scomparso. Negli ultimi anni c’erano stati casi di persone in
grado di trattenere l’inibizione del virus dopo essere stati infettati dall’HIV per più di 20
anni. Yuuki ne aveva solo 15… La sua vita era appena cominciata! Le sue condizioni
stavano peggiorando, ma fino a quel momento aveva avuto varie infezioni opportunistiche
che l’avevano fatta ammalare, ma Yuuki aveva tenuto duro.

Ma Asuna aveva un altro presentimento. Era la prima volta che mandava un messaggio
direttamente a lei. In altre parole, quello era un avviso… che era giunto il momento.
L’aveva temuto ogni notte, ma faceva sempre del suo meglio per scrollarsi di dosso quella
sensazione. E ora, il momento era arrivato.

Dentro di sé Asuna sentiva il conflitto di due pensieri e rimase stordita per un attimo
prima di ridestarsi e rispondere al messaggio. Scrisse lo stesso messaggio a Kirito, Lisbeth
e agli altri inclusi Siune e il resto della gilda. Dopodiché, si tolse velocemente i vestiti da
casa, e, poiché non voleva perdere tempo a sceglierne altri, si mise la sua uniforme
scolastica. Indossò le scarpe e uscì da casa di corsa. La debole luce pomeridiana si
rifletteva sui resti di neve sulla strada mentre si specchiava nei suoi occhi.

Era la domenica dell’ultima settimana di marzo, alle due del pomeriggio. I pedoni sulla
strada sembravano impazienti che arrivasse la primavera mentre camminavano
allegramente. Asuna li superò e corse verso la stazione.

Non ricordava come fosse riuscita a sapere la destinazione dei treni o anche solo su quale
treno fosse salita. Quando si ridestò, stava già correndo verso l’uscita della stazione. Nel
profondo della sua mente si sentiva come se avesse l’emicrania, mentre frammenti di
pensieri continuavano ad andare e venire.

La ragazza strinse i denti e sussurrò —Yuuki, resisti! — Ed entrò nel taxi che la portò al
punto d’incontro.

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Sembrava che il suo arrivo fosse già stato annunciato. Quando Asuna aprì bocca per
spiegare e proprie intenzioni, l’infermiera le consegnò immediatamente il pass e le disse
di dirigersi in fretta all’ultimo piano dell’edificio nel reparto centrale. Asuna aspettò
ansiosamente che il numero dell’ascensore che indicava il piano crescesse, e, quando le
porte si aprirono, si precipitò immediatamente fuori. Passò goffamente il pass di accesso
sullo scanner nella porta di sicurezza, e, anche se sapeva di infrangere le regole, continuò a
correre. Corse lungo il corridoio bianco. Dopo aver svoltato per l’ultima volta, la porta
della camera sterile dove stava Yuuki apparve nel suo campo visivo.

—Ma in quel momento, Asuna spalancò gli occhi di fronte alla scena che gli si presentò
davanti.

C’erano due porte allineate, e quella doveva essere l’entrata per la stanza di osservazione.
Lì dentro, con fuori affisse varie regole, c’era la camera sterile. Asuna avrebbe dovuto
attraversare prima la porta blindata, mentre ora quest’ultima era spalancata. Come vide la
scena all’interno, un membro del personale medico con il camice da chirurgo camminò
velocemente verso di lei.

La persona vide Asuna e scosse la testa, sussurrando ‘Per favore, vieni subito qui.’ Asuna
obbedì, muovendo alcuni passi e si fermò proprio di fronte alla porta.

Gli interni della stanza bianca entrarono subito nella sua visuale.

Tutti i macchinari presenti nella stanza erano stati spinti verso il muro di sinistra. Due
infermiere e un dottore stavano attorno a un letto gel al centro della stanza, guardando la
piccola figura distesa lì. Tutti e tre indossavano dei normali camici bianchi.

Vedendo quella scena, Asuna capì immediatamente che non si poteva fare più nulla.
Potevano solo attendere accanto al letto che giungesse “quel momento” che era già stato
previsto.

Il dottor Kurahashi alzò la testa, si accorse della presenza di Asuna e allungò la mano per
farle segno di avvicinarsi. Asuna si sforzò di muovere le sue gambe molli ed entrò nella
stanza.

C’erano solo un paio di metri a separarla dal letto, ma sembrava una distanza lunghissima.
Asuna si stava avvicinando a quella dura realtà e finalmente arrivò vicino al letto.

La ragazzina pelle e ossa giaceva sul letto, e una coperta bianca le copriva tutto il corpo
fino al collo. Il suo piccolo petto era leggermente sollevato. L’ECG nell’angolo in alto a
destra mostrava una piccola onda verde.

Il Medicuboid sembrava dapprima coprire la testa della ragazza, mentre adesso il corpo
rettangolare era diviso a metà per lungo e sopra l’orecchio della ragazza era inclinato di
90° all’indietro. L’interno si era abbassato per adattarsi alla testa della ragazza mentre le
copriva il viso addormentato.

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Quella era la prima volta che Asuna vedeva il corpo di Yuuki nel mondo reale. La ragazza
era così pallida e magra che faceva male al cuore vederla. Il suo volto mostrava una
bellezza misteriosa e Asuna si rese conto che un folletto avrebbe avuto effettivamente
quest’aspetto se fosse esistito davvero.

Dopo aver fissato Asuna per un po’, il Dottor Kurahashi in piedi accanto a lei sussurrò:

«Bene… Hai fatto appena in tempo.»

Incapace di accettare quelle parole, Asuna alzò lo sguardo verso il dottore, ma gli occhi
dietro le lenti le restituirono un’occhiata seria. Il dottore disse di nuovo:

«40 minuti fa il suo cuore si è fermato. Le abbiamo fatto un’iniezione e usato il

defibrillatore e il cuore ha ripreso a battere, ma la prossima volta…»

Asuna trattenne il respiro e fece fuoriuscire la voce mentre stringeva i denti. Tuttavia, non
fu in grado di dire una frase di senso compiuto.

«Perché… Perché è… Yuuki, lei è ancora…»

Il dottore scosse di nuovo il capo.

«… A dire la verità, quando sei venuta qua a gennaio, era già in uno stato dove
l’inevitabile poteva succedere in qualsiasi momento. Lo stadio finale dell’HIV ha causato
la febbre alta e ha fatto deteriorare il linfoma del sistema nervoso centrale, e Yuuki ha
corso un grosso rischio. Tuttavia, ci siamo stupiti del fatto che abbia lottato così
duramente durante gli ultimi 3 mesi. Ha continuato a vincere anche nella battaglia della
disperazione. Ha fatto del suo meglio… Anzi, se proprio lo devo dire…»

In quel momento, la voce del dottore tremò:

«Per Yuuki, questi 15 anni di vita sono stati una battaglia. Oltre all’HIV… ha dovuto
combattere una realtà dura e fredda. Testare il Medicuboid deve averle provocato
molto dolore. Ma… Yuuki ha continuato a resistere. Senza il suo aiuto, probabilmente il
Medicuboid sarebbe stato usato solo l’anno dopo, se non più in là. Quindi ora… è meglio
lasciarla riposare…»

Dopo aver sentito le parole del dottore, Asuna disse silenziosamente queste parole nel suo
cuore rivolte a Yuuki:

—Yuuki… Come hai potuto perdere? Sei Absolute Sword, lo spadaccino invincibile che può
sconfiggere tutti. Puoi sconfiggere anche la malattia e il tuo destino—

In quel momento…

La testa di Yuuki si mosse leggermente. Le palpebre sottili tremolarono prima di aprirsi.

Gli occhi sotto le palpebre che avrebbero dovuto essere grigi per aver perso la loro
vivacità brillarono intensamente quando si posarono su Asuna. Le labbra che erano quasi

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dello stesso colore della pelle si contrassero appena, e la mano destra scarna sotto la
coperta tremò leggermente mentre si muoveva verso Asuna.

Il dottore disse con voce coscienziosa:

«Asuna-san… per favore, prendile la mano.»

Prima che potesse finire la frase, Asuna stese la mano e coprì quella destra di Yuuki che
era leggera come il carbone. Quella piccola mano fredda sembrava implorare per qualcosa
mentre stringeva leggermente le dita di Asuna.

Immediatamente, Asuna parve avere un’illuminazione o qualcosa del genere quando capì
cosa Yuuki volesse dire.

Strinse saldamente la mano di Yuuki e sollevò la testa per chiedere al dottore:

«Dottore… Possiamo usare il Medicuboid?»

«Ehm… Si può fare se accendiamo il macchinario… ma… Yuuki vorrebbe essere fuori dal
macchinario quando…”

«No, Yuuki vuole ritornare in quel mondo ancora una volta. Posso capire i suoi
sentimenti. Per favore… Le faccia usare il Medicuboid un’altra volta.»

Il dottore fissò il viso di Asuna per qualche secondo prima di acconsentire alla richiesta.
Diede delle istruzioni alle infermiere dietro di lui, afferrò l’impugnatura a lato del
Medicuboid prima di abbassarlo per coprire la testa di Yuuki.

«Ci metterò circa un minuto per attivarlo… E tu?»

«Userò l’AmuSphere nella stanza accanto!»

Disse Asuna stringendo la mano di Yuuki prima di riavvicinarla al suo corpo di Yuuki.

—Aspettami, sto arrivando.

Dopo aver mormorato queste parole, si alzò e lasciò la stanza.

Asuna corse fuori dalla stanza sterile e andò nella sala di monitoraggio lì accanto. Aprì la
porta, saltò su una delle due postazioni che erano apparse e indossò l’AmuSphere che era
poggiato lì vicino. Lo accese e attese che comparisse la sequenza di lancio per cominciare,
anche se il suo cuore era già dall’altra parte.

Essendosi svegliata nella casa della foresta, Asuna saltò fuori dalla finestra accanto alla
porta come aveva fatto quando aveva loggato dall’ospedale e scese lungo la strada
principale. Quando spiccò il volo, aprì la finestra del menù e mandò subito un messaggio a
Lisbeth, Siune e tutti gli altri, ai quali aveva detto di loggare prima del tempo solo in caso
di necessità.

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Dopo essersi catapultata attraverso il cancello di teletrasporto, Asuna si teletrasportò a

Panareze senza alcuna esitazione. Quando arrivò alla città sul lago, si diresse verso
un’isola in mezzo alle acque. Ovviamente, la sua destinazione finale era il grande albero
dove si erano incontrate per la prima volta.

Dentro Aincrad era sera. La luce del tramonto del mondo esterno tingeva le acque di d’oro.
Asuna sembrava farsi guidare da quella luce mentre volava nel cielo prima di atterrare in
fretta sul prato soffice.

Non ebbe bisogno di cercare in mezzo agli alberi. Yuuki era in piedi dove avevano
combattuto per la prima volta. Sembrava che fosse passato tanto tempo da allora. I lunghi
capelli viola scuro ondeggiarono nell’aria quando la ragazza imp si voltò lentamente.

Yuuki sorrise subito quando vide Asuna avvicinarsi, e lei le sorrise di rimando.

«… Grazie, Asuna. Ho dimenticato qualcosa di importante. Dovevo darti qualcosa,

quindi a qualunque costo dovevo incontrarti qui.»

La sua voce era allegra come prima, ma anche leggermente tremante. Asuna capì che
Yuuki stava usando tutte le sue forze per cercare di parlare.

Cercò anche lei di mantenere un tono allegro mentre si avvicinava a Yuuki:

«Cosa vuoi darmi?»

«Ehm… Lo farò subito. Aspetta.»

Yuuki sorrise e fece apparire il menù prima di usarlo. Dopo averlo fatto sparire, usò la
mano destra ed estrasse la spada dalla cintura.

La spada di ossidiana di Yuuki emise un bagliore rosso fuoco sotto la luce del tramonto.
Spostò la spada davanti a sé e la puntò verso il tronco dell’albero di fronte a lei,
mantenendo quella posizione fino a quando non fu completamente immobile, mentre
concentrava l’ultimo grammo della sua forza sulla punta della spada.

Un parte del viso di Yuuki si distorse in una smorfia di dolore. Il suo corpo ondeggiò un po’,
ma le gambe che erano aperte cercavano di supportare il peso.

Asuna voleva dirle di non sforzarsi troppo, ma decise di stare zitta e aspettare.
Improvvisamente, una raffica di vento attraversò il prato. Quando questo cessò, Yuuki si
mosse.

«YAAA!!!»

La mano destra della ragazza si stava muovendo mentre Yuuki urlava. La punta della
spada lasciò cinque segni sul tronco a una velocità non percepibile dall’occhio umano
dall’angolo in alto a destra verso il basso a sinistra. Ritrasse la spada e ripeté la stessa
operazione dall’angolo in alto a sinistra verso l’angolo in basso a destra. Per ogni colpo
assegnato, si sentiva un suono forte proveniente dal tronco, mentre i rami imponenti

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continuavano a ondeggiare. Se l’albero fosse stato un oggetto distruttibile, sarebbe già

stato tagliato a metà.

Avendo scagliato 10 colpi della skill, Yuuki usò la forza di tutto il suo corpo per ritrarre la
spada e colpire il punto d’intersezione. Una luce viola-bluastra esplose tutt’attorno e l’erba
ai piedi di Yuuki si piegò all’indietro, come se fosse stata scossa.

Anche quando il vento si fermò, Yuuki, che aveva colpito il tronco, mantenne la stessa
posizione di prima.

Improvvisamente, un piccolo stemma apparve in mezzo alla punta della spada. Ruotò e si
espanse materializzando una pergamena quadrata. Quando lo stemma emise una luce blu
si trasferì nella pergamena, che si arrotolò.

Yuuki abbassò la spada e la pergamena completata fluttuò in aria. Stese piano piano la
mano sinistra e l’afferrò.

La spada nella mano destra della ragazza cadde sul prato con un rumore metallico. Il
corpo di Yuuki oscillò un po’ e cadde all’indietro. Asuna corse subito verso di lei per
sorreggerla. Entrambe si sedettero a terra, e Asuna strinse a sé il corpicino di Yuuki.

Yuuki chiuse gli occhi, facendo spaventare Asuna. Ma le sue palpebre si aprirono
immediatamente. Yuuki sorrise debolmente, per poi mormorare:

«Strano… Non ho mai sentito dolore o tristezza, ma ora mi sento così debole…»

Asuna sorrise di rimando e disse:

«Va tutto bene. Sei solo stanca. Riposati un poco. Ti riprenderai subito.»

«Uhm… Asuna… Prendi questa… è la mia… OSS…»

La sua voce era completamente differente da prima. Tremante e balbettante allo stesso
tempo. Il cervello che conteneva la sua coscienza era sul punto di spegnersi. Asuna sentì la
rabbia crescerle dentro, ma tenne le emozioni sotto controllo mentre sorrideva e diceva:

«Vuoi davvero darla a me…?»

«Spero… che la accetterai… Asuna… qui… aprì la finestra del menù…»

«… Uhm.»

Asuna mosse la mano sinistra per far apparire la finestra e aprì le impostazioni OSS del
menù. Yuuki sollevò la mano tremante e mise la piccola pergamena che stava tenendo
dentro la superficie della finestra. Quando la pergamena scomparve nella luce, Yuuki
singhiozzò in maniera soddisfatta e abbassò la mano. Sorrise gentilmente e ansimando
mormorò:

«Il nome… della skill… è «Mother's Rosario» … penso… che mi aiuterà… a proteggerti
Asuna…»

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Nel sentire quelle parole, le lacrime di Asuna caddero finalmente sul petto di Yuuki, ma lei
continuò a sorridere e disse con voce chiara:

«Grazie, Yuuki… Ti prometto che se dovessi lasciare questo mondo un giorno, passerò
questa skill a qualcun altro. La tua spada... vivrà per sempre.»

«Uhm… Grazie…»

Yuuki annuì e i suoi occhi color ametista brillarono.

In quel momento, si udirono vari mormorii, o piuttosto, rumori di ali che si stavano
avvicinando. Si sentivano rumori di stivali che calpestavano il prato attorno a loro. Quando
alzarono lo sguardo, cinque persone - Jun, Tecchi, Talken, Nori e Siune – erano sopra di
loro e le stavano raggiungendo.

Formarono un semicerchio attorno a Yuuki e s’inginocchiarono. Yuuki scrutò ogni volto e

parve agitarsi.

«Ma ragazzi… Non dovevate, un addio prima… Ve l’ho detto, l’avevate promesso, nessun
addio prima della fine… io no…»

«Non siamo qui per salutarti. Siamo qui per fare il tifo per te. Se il nostro leader si
sentirà affranto nel prossimo mondo perché noi non gli siamo stati vicini, ci sentiremo
devastati.»

Jun sorrise mentre lo diceva. La sua mano che era coperta da un guanto di rame rossastro
afferrò la mano destra di Yuuki, e continuò:

«Non andartene in giro troppo. Ti troverò subito lo stesso.»

«Cosa… stai dicendo… è troppo presto… mi arrabbierò… lo sai…»

Schioccando la lingua, Nori disse allegramente:

«Non accadrà. Se non ci siamo noi, non potrai fare nulla, capo. Devi solo… aspettarci…»

La faccia di Nori si contorse e le lacrime cominciarono a scorrere dai suoi occhi neri. Poi,
fece due singhiozzi strozzati che non riuscì a contenere.

«Non farlo… Nori… avevi promesso di non piangere, non…»

Mentre lo diceva sorridendo, la faccia di Siune era rigata di lacrime. Tecchi e Talken non
avevano alcuna intenzione di nascondere le loro lacrime mentre tenevano la mano di
Yuuki.

Yuuki fissò di nuovo le facce del quintetto, poi sorrise e disse tristemente:

«Davvero, ragazzi… Vi aspetterò qui… prendetevi il vostro tempo e venite… va bene…»

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I sei membri degli Sleeping Knights sovrapposero le loro mani insieme e giurarono
silenziosamente la loro futura riunione annuendo fermamente con la testa. Quando Siune
e gli altri si alzarono, si udì un altro sbattere d’ali.

Apparvero Kirito, Yui, Lisbeth, Leafa e Silica, che atterrarono e si unirono subito al cerchio
attorno Yuuki, per poi afferrare saldamente la mano di Yuuki.

Asuna stava abbracciando Yuuki mentre guardava tutti col viso rigato di lacrime.
Improvvisamente, si accorse di qualcosa. Quando Kirito e gli altri si fermarono, si sentiva
ancora il rumore di tanti battiti d’ali, non solo di una creatura. Il battito d’ali di tutti si
sovrappose l’uno sull’altro, formando una grande eco che ricordava un’orchestra.

Asuna, Yuuki, Siune, Lisbeth e gli altri alzarono gli occhi verso il cielo.

Videro un grande nastro che proveniva da Panareze.

Vari giocatori stavano volando in linea retta, davanti a tutti c’era la signora dei Sylph,
Sakuya, il cui mantello fluttuava al vento. Dietro di lei c’erano numerosi sylph vestiti di
verde. Dato il grande numero sembrava che tutti i sylph connessi in quel momento fossero
lì.

No… non erano solo nella via principale, nel cielo si vedevano numerosi nastri che
provenivano da tutte le direzioni. I rossi erano i Salamander, i gialli rappresentavano i Cait
Sith. C’erano anche gli Imp, gli Gnome, gli Undine… tutti i giocatori stavano venendo al
grande albero. Erano in 500… no, c’erano più di 1000 persone.

Yuuki osservò la scena tra le braccia di Asuna e si lasciò sfuggire un’esclamazione di

sorpresa.

«Wow… incredibile… così tanti elfi…»

Asuna sorrise e le disse:

«Scusami, so che non ti piaceva chiamare così tante persone, Yuuki… ma ho chiesto a
Lisbeth di chiamarli qua.»

«Perché io… è stupido… ma, perché ci sono così tante persone… è come se… stessi
sognando…»

Mormorò Yuuki mentre ansimava, e gli spadaccini che arrivarono dal cielo sopra l'isola
emisero un suono simile ad una cascata mentre scendevano. Sakuya e Alicia e gli altri
leader delle altre organizzazioni si fecero avanti mentre circondavano Asuna e gli altri, e
poi si inginocchiarono su una gamba e abbassarono la testa. L’isola su cui si trovavano non
era molto grande, e venne presto ricoperta di giocatori.

Asuna osservò gli occhi di Yuuki per cercare di trasformare le emozioni che stava
provando nel suo cuore in parole.

«Pe… perché…»

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Le sue lacrime scesero di nuovo.

«Yuuki… tu sei lo spadaccino più forte di questo mondo… e non ci sarà mai più un
giocatore come te. Non potevo permettere che lasciassi questo posto da sola… Stanno
tutti pregando per te… nella speranza che il tuo prossimo viaggio sarà perfetto come
questo…»

«...Sono così felice… Sono davvero così…. felice…»

Yuuki alzò la testa e guardò tutti gli spadaccini intorno a lei prima di riappoggiare la testa
sul braccio di Asuna.

Yuuki chiuse gli occhi mentre il suo piccolo corpo si abbassava e si alzava in corti respiri.
Poi rivolse i suoi occhi viola ancora una volta su Asuna, mentre prendeva un respiro
profondo che sembrava attingere a tutte le sue ultime forze, e disse con voce spezzata:

«Ho sempre… sempre pensato… io, che avevo affrontato la morte da quando sono
nata… a quale fosse il significato della vita in questo mondo… Non potevo creare niente
in questo mondo, e non potevo aiutare gli altri… Potevo solo sprecare infiniti farmaci e
macchinari… potevo solo creare problemi agli altri… E anche io mi preoccupavo, faceva
male… Se dovevo scomparire alla fine… era meglio scomparire subito… L’ho pensato
qualche volta… Mi chiedevo solo… perché ero nata in questo mondo…»

Gli ultimi frammenti di vita di Yuuki stavano svanendo. Il piccolo corpo nelle braccia di
Asuna sembrava a poco a poco diventare trasparente. La sua voce divenne più morbida,
come se stesse per fermarsi da un momento all’altro. Tuttavia, nessuna parola poteva
segnare l’anima di Asuna.

«Ma… ma… sento di aver trovato la risposta… anche… se è priva di senso… Se posso
vivere… è abbastanza… perché… alla fine… posso sentire… quel significato… ci sono
così tante persone… intorno a me… e sto morendo… tra le braccia della persona che
amo di più… mentre aspetto la fine del mio viaggio…»

Le parole di Yuuki si interruppero con un breve ansimo. I suoi occhi sembravano vedere
attraverso Asuna, verso un posto molto distante. Stava guardando l’aldilà — la vera isola
degli elfi dove risiedevano le anime degli eroi?

Asuna non riuscì a fermare le lacrime che le rigavano il viso, scendevano fin sopra il petto
di Yuuki e si disintegravano in piccole particelle di luce che fluttuavano nell’aria. Tuttavia
la sua bocca continuava a sorridere. Asuna annuì con decisione e disse le sue ultime parole
a Yuuki.

«Ci… ci rincontreremo sicuramente di nuovo. Anche se fosse da qualche altra parte, in

un altro mondo, ci incontreremo di nuovo… e in quel momento, mi dovrai dire… che
cosa hai trovato là…»

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Gli occhi viola di Yuuki incontrarono immediatamente lo sguardo di Asuna. Nel profondo
dei suoi occhi splendeva l’infinita energia e il coraggio come la prima volta che l’aveva
conosciuta. Quella luce si trasformò in due lacrime, che presero a scorrere giù dal suo
pallido viso e poi si dissolsero in frammenti di luce.

Mosse lentamente le sue labbra e formò un sorriso. In quel momento, Asuna sentì una
voce parlare direttamente alla sua coscienza.

—Ho fatto del mio meglio per vivere… Sono vissuta qui…

Come un candido fiocco di neve si posa su un campo innevato, Yuuki, “Absolute Sword”,
chiuse i suoi occhi.

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