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Una solida e profonda amicizia fra due persone del

medesimo sesso è una delle più belle esperienza che la vita


possa offrire, un qualcosa di silenzioso e indistruttibile,
come una montagna che si protende in mezzo ai venti e alle
intemperie, incrollabile, luminosa.
Una autentica amicizia fra l’uomo e la donna è
un’esperienza assai più rara, ma ancora più intensa e
gratificante: vi è, in essa, non solo l’affiatamento, ma anche
la complicità; non solo il capirsi al volo, il saper leggere
perfino il silenzio dell’altro, ma qualcosa di più: l’intuire quel
che l’altro sta pensando, quel che l’altro desidera senza che
nemmeno lui lo sappia.
È una magia.
Nella più bella amicizia fra due uomini o fra due donne, l’uno
intuisce quel che l’altro sente, quel che l’altro vorrebbe, quel
che l’altro spera o teme; ma nella amicizia profonda fra
l’uomo e la donna, l’uno intuisce addirittura quel che l’altra
sente, pensa, spera o teme, senza esserne lei stessa del
tutto consapevole: e nessuno può dire come ciò avvenga.
Ma avviene.
Talvolta bastano appena uno sguardo, una frazione di
secondo, un gesto insignificante; ed anche meno di questo:
un silenzio, un certo modo di stare in silenzio. In un attimo, il
tempo di un batter di ciglia, tutto appare chiaro come se
fosse scritto in parole sulla carta, senza alcuna possibilità o
margine di errore.
Chi non ha fatto questa esperienza almeno una volta nella
vita, non sa di quali immense, stupefacenti potenzialità sia
depositario il mistero dell’altro sesso: quello maschile per la
donna e quello femminile per l’uomo.
Può accadere che un uomo e una donna si pensino nello
stesso istante, che si cerchino nel medesimo momento, che
avvertano quel che passa nell’anima dell’altro con la stessa
chiarezza e, a volte, con chiarezza persino maggiore, di
quel che passa nella propria.
Non può essere un caso; non può essere una serie di mere
coincidenze. Non esistono coincidenze, tanto meno a simili
livelli di intensità.
Il mistero di uno sguardo, per esempio: uno sguardo che
capisce tutto, che afferra tutto, che si commuove per la
nitidezza estrema con cui la realtà dell’altro gli si svela
istantaneamente, fin nelle pieghe più riposte dell’anima,
quelle che nemmeno lui - o lei - conosce veramente o che
forse, anzi, non conosce affatto.
Sarebbe più credibile affermare che noi possiamo
conoscere tutte le parole di un libro soltanto prendendolo in
mano e accarezzandone la copertina.
vogliamo parlare: dell’incontro felice tra due esseri umani di
sesso opposto, ciascuno dei quali abbia raggiunto un
sufficiente livello di maturazione spirituale, emozionale,
affettiva.
Un uomo e una donna cosiffatti, quando si incontrano - e
non “se” si incontrano: perché è certo che, prima o poi, si
incontreranno, così come è certo che tutti i fiumi corrono
verso il mare, anche se taluni non vi giungono mai - fanno
scattare un campo energetico potentissimo, che fa
risuonare fin le più segrete armonie vibrazionali delle loro
anime.
rimpianti.
L’anima dell’uomo aspira ad abbandonarsi con fiducia tra le
braccia di una donna che la comprenda sino in fondo, così,
intuitivamente, e le offra pace e beatitudine; e lo stesso
cerca l’anima della donna presso l’uomo.
È un bisogno reciproco e non vi è, in esso, la ricerca di un
“sesso forte”: le due anime si trovano su di un piano di
perfetta parità, anche se le manifestazioni del carattere
sono fondamentalmente diverse, perché il carattere
maschile è diverso da quello femminile.; entrambi cercano
la pura comprensione, la pura amicizia, la pura gioia
dell’abbandono reciproco.
Solo l’incontro felice col diverso può arricchire l’anima, può
inondarla di luce e di bellezza, può donarle il bene
impagabile di un tempo che si colloca fuori del tempo, di un
abbraccio che non avviene su di un piano fisico, ma su
quello dell’assoluto.
È una esperienza che confina col sublime.
Tornando alla complicità, che è il presupposto di ogni
ulteriore intimità, psicologica e affettiva, tra due esseri
umani, quella che si può instaurare - in presenza di
determinate condizioni - fra un uomo e una donna, coincide
con la forma più alta e gratificante di intesa che possa mai
realizzarsi tra loro: più alta anche dell’amore, dato che
questo porta sempre in se stesso anche elementi di
possessività, di gelosia, di paura della perdita, che ne
intorbidano la limpidezza.
Ma cos’è, esattamente, la complicità? Come la si può
definire?
La poderosa corrente energetica che si sprigiona da certi
incontri fra l’uomo e la donna, li rende depositari di un
segreto che chiunque altro ignora; per cui essi si trovano,
quasi di colpo, nella condizione privilegiata di sapere, con lo
stesso grado di certezza di una verità matematica, se non
anche maggiore, una serie di cose che gli altri, tutti gli altri,
anche coloro i quali, in un certo momento, si trovano lì
accanto, non potrebbero neppure immaginare.
Quali cose, esattamente? Impossibile esprimerle a parole;
possiamo provarci, ma consapevoli che si tratta di un
tentativo quasi disperato. Si tratta della certezza che quel
che l’uno sente, pensa, desidera, anche l’altro lo sente,
nella stessa maniera, con la stessa chiarezza e intensità; o,
addirittura, che lo sente perfino con molta maggiore
chiarezza dell’altro (o dell’altra). E questo crea una sorta di
segreto che non possono condividere con alcun altro, per
cui, in un certo senso, esso li avvolge, li separa e li isola dal
resto del mondo.
In quei momenti, l’uomo e la donna sono come due bambini
che abbiano appena scoperto un grosso segreto relativo
alla vita degli adulti: sanno che non potrebbero spifferarlo,
perché ciò farebbe una brutta impressione e, forse,
verrebbero puniti; al tempo stesso, sono lusingati e divertiti
di poter condividere fra loro quel segreto, che li pone in una
posizione privilegiata rispetto al mondo intero, come di colui
che possieda una parola magica per aprire la grotta del
tesoro.
In questo senso, quei due bambini stanno vivendo un
momento di profonda complicità: una strana e affascinante
mescolanza d’innocenza, che conferisce loro l’ancor più
strana sensazione di essere diventati come invisibili allo
sguardo altrui e di potersi muovere liberamente in mezzo ai
“grandi”, come se questi non potessero notarli.
È una sensazione al tempo stesso esaltante, sorprendente,
indicibilmente unica ed intensa: e loro la stanno vivendo
all’insaputa di tutti, sotto il naso degli “altri”, masticandola e
assaporandola lentamente, quasi come un frutto proibito.
Ecco perché, nello sguardo di un uomo e di una donna fra i
quali si è instaurata una corrente di complicità, compare
immancabilmente quella luce strana, segretamente radiosa,
che traluce obliquamente, come una promessa che non si
può tradurre in vocaboli precisi.
Essi, in quei momenti, SANNO QUALCOSA: qualcosa che
gli altri ignorano, che sono lontanissimi dall’immaginare; non
si sono scambiati, forse, nemmeno una parola: eppure è
come se si fossero fatti un intero discorso, lungo e
articolato.
Al tempo stesso, essi sanno che il fatto di condividere quella
consapevolezza, contemporaneamente e intensamente, li
pone nella impossibilità di venire compresi dagli altri: se
pure la volessero esprimere, gli altri non capirebbero, per il
semplice fatto che non si tratta di una esperienza che si
possa DIRE, ma soltanto VIVERE.
Improvvisamente, magicamente, quell’uomo e quella donna,
grazie al loro incontro e alla presenza l’uno dell’altra, si sono
trovati proiettati fin sulla soglia di un grande mistero, un
mistero che invano la mente razionale si sforza, da tempi
immemorabili, di sondare e di forzare: il mistero dell’unità
nella diversità.
Essi sono due; ma, in quei momenti, è come se fossero
divenuti uno.
Diciamo meglio: essi erano sempre stati uno, ma credevano
d’essere due entità separate: ed ora, così, per lo scoccare
di una scintilla inaspettata, sono rientrati nella
consapevolezza della propria unità profonda.
Non loro soltanto, ma tutte le cose sono distinte solo in
apparenza; sotto la superficie, esse sono connesse in modo
indissolubile: perché la realtà, tutta la realtà, è non duale.
Ed essi l’hanno intuito proprio in quell’istante, con quello
sguardo, con quel sorriso di complicità.

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