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ingigantirsi e a crescere in problematicità.
Più volte Husserl ricorda come l’intima complessità e lo stesso carattere dei problemi
fenomenologici non permetta di risolverli separatamente e come ogni ulteriore
chiarimento di uno solo di essi coinvolga e illumini di rimando anche tutti gli altri. Il
primo motivo sembra essere, però, quello che fa nascere nel filosofo le maggiori
inquietudini:
“Cresceva sempre di più in me la preoccupazione di non riuscire, nella vecchiaia, a
portare a termine il mio compito, come invece speravo di fare. L’appassionante lavoro
mi spingeva, però, a sempre nuove ricadute e a sempre nuove depressioni. Alla fine
mi rimase una disposizione d’animo che in generale era di depressione, e una
pericolosa diminuzione della fiducia in me stesso”.
Forse è proprio per questo stato d'animo che Husserl, negli anni della diffusione
mondiale della fenomenologia, rifiuta la nomina all'università di Berlino per
continuare nella rasserenante tranquillità della cittadina del Baden le sue ricerche.
Epilogo
Nel 1929, Husserl pubblica Logica formale e trascendentale. Nello stesso anno, su
invito dell'Institut d'études germaniques e della Societé française de philosophie si
reca alla Sorbona a tenere due celebri conferenze sulla fenomenologia
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trascendentale (un altro ciclo di lezioni aveva tenuto l'anno precedente ad
Amsterdam) intitolate “Meditazioni cartesiane”.
Nel frattempo si era definitivamente consumata la rottura con Heidegger. L'autore di
Essere e tempo aveva dichiarato che la fenomenologia si era ridotta a un
“coscienzialismo” dimenticando così l'essere-al-mondo (In-der-Welt-sein) dell'uomo
come suo orizzonte ontologico fondamentale. Certo, a completare l'allontanamento
dell'anziano maestro un ruolo non secondario deve avere svolto l'iniziale ed
entusiastica adesione al nazismo di Martin Heidegger con tanto di nomina a
Rettore dell'Università di Friburgo proprio nel 1933. Mentre la popolarità
dell'analitica esistenziale heideggeriana sul tempo dell'Esserci cresceva
sempre più, Husserl, da parte sua, continuava ad approfondire la propria
analisi fenomenologica della temporalità depositata in un'enorme mole di
materiale inedito e, ancora oggi, lontana dall'essere integralmente ricostruita e
interpretata.