Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
bozza n. 9
13 novembre 2007
1
2007; The Tutorial Team, 2000; American Il pallino va utilizzato per indicare il prodotto
Mathematical Society, 2002a) oppure un libro scalare fra vettori
(Grätzer, 1999; Kopka e Daly, 1995; Lamport,
1994; Diller, 1999; Knuth, 1992; Grätzer, 2000; a · c = 0.
Hahn, 1993; Higham e Griffiths, 1997).
3.2 Operatori matematici
2 La regola generale Gli operatori, incluso il simbolo del differenzia-
le, vanno indicati con carattere dritto, come nei
La regola da seguire è molto semplice: le for-
seguenti esempi
mule matematiche devono essere non ambigue e
sintetiche, ossia chiare e semplici. Z
dy
In realtà questo vale (o dovrebbe valere) per sin x dx, , lim cos x = 1.
dx x→0
molte forme di comunicazione, non solo scritte.
Quando si fa scienza, però, si dovrebbe porre mag- Si tratta infatti di abbreviazioni di parole e il font
giore attenzione a come si espongono i concetti per dritto contribuisce a ricordare questo fatto, oltre a
facilitarne la comprensione. evitare ogni ambiguità con possibili prodotti. Per
Regole più dettagliate su come scrivere le for- esempio, tan x è indubbiamente la tangente di x,
mule matematiche sono esposte nella norma ISO mentre tanx potrebbe essere il prodotto di quattro
31 (ISO 31/11, 1982; ISO 31/12, 1982), discussa termini. Si confronti anche la diversa leggibilità.
ampiamente su Wikipedia (a,b,c,d) e nell’articolo LATEX e il pacchetto amsmath definiscono i più
di Beccari (1997). comuni operatori matematici tra cui \lim, \sin,
\min, ecc. Se fosse necessario definirne di nuovi, il
pacchetto amsmath mette a disposizione il coman-
3 Operazioni do \DeclareMathOperator, da utilizzarsi solo nel
preambolo, e \operatorname, che permette di de-
3.1 Moltiplicazione finirsi un nome di operatore ‘al volo’ senza bisogno
L’errore più comune è l’uso del “pallino” per indi- di definire un comando apposito. Per esempio per
care la moltiplicazione fra scalari. Per esempio le scrivere
seguenti formule argmax f (x)
Lo stesso simbolo andrebbe utilizzato quando si Si noti che la definizione di un operatore non è
spezza una formula su più righe in corrispondenza equivalente all’uso di \mathrm2 perché la prima si
di un prodotto, come mostrato nell’eq. (1). 2 Per ottenere caratteri dritti in ambiente matematico
Improponibile l’uso dell’asterisco: è possibile utilizzare il comando \mathrm. Gli altri metodi
per scrivere caratteri dritti in ambiente matematico sono
a ∗ x2 + b ∗ x + c = 0, σ ∗ ε = 2 ∗ α. descritti nel par. 5.1.1.
2
preoccupa anche di gestire lo spazio tra l’operatore caso di formule in corpo, e ad inizio riga in caso di
e l’operando. Si noti per esempio la differenza tra formule fuori corpo4
sin x e sinx
a c c
f= sin + tan
b d d
ottenuti rispettivamente con
e g
× 1 + sin − cos . (1)
\sin x f h
\lim_{x\to\infty}\frac{1}{x} a = b + c + d + e − f.
Per scrivere correttamente il simbolo del differen- Questa regola si estende anche ai casi in cui sono
ziale è richiesta una definizione un po’ particolare. presenti più segni di uguaglianza come nel seguente
Infatti è un operatore con spazio solo alla sua esempio
sinistra. In Beccari (2007b) viene proposta la
seguente soluzione a=b+c+d
= −e − f
\newcommand{\ud}{\mathop{}\!\mathrm{d}}
' g.
in cui si introduce un operatore vuoto, salvo poi
eliminare lo spazio a destra con il comando \!.3 3.3.1 Comandi LATEX
Si noti la differenza tra
Z Z LATEX si preoccupa automaticamente di spezzare
sin xdx e sin x dx, formule lunghe in corpo, mentre spezzare le formu-
le fuori corpo è compito dell’autore. Il pacchetto
amsmath mette a disposizione un certo numero
dove il differenziale è ottenuto rispettivamente con di ambienti per gestire le formule. Tra questi si
\mathrm{d} e con \ud. ricordano split, multline, gather, align, aligned, ali-
gnat; per i dettagli si veda la documentazione di
amsmath (American Mathematical Society,
3.3 Equazioni su più righe
2002b).
Quando si trattano equazioni lunghe può accadere 4 Con formula in corpo si intende una formula che com-
di doverle spezzare su più righe. Vale come regola pare all’interno di una riga di testo, come per esempio
generale che i segni di operazione o relazione, cioè c = a + b, mentre con formula fuori corpo si intende una
quelli che permettono di spezzare una formula, che da sola occupa una riga, come per esempio
vanno indicati una sola volta, a termine riga in c = a + b.
3 \!inserisce uno spazio negativo uguale a quello che Le prime vengono ottenute in LATEX con il comando $...$
TEX inserisce fra un operatore e una variabile (Beccari, mentre le seconde vengono ottenute alternativamente con il
2007a). comando \[...\] oppure con l’ambiente equation.
3
3.3.2 Gestione delle parentesi In questi casi è però consigliabile utilizzare le
parentesi con dimensione fissa5 per evitare di dover
Se si usano i comandi \left e \right per far
individuare l’elemento più alto. Per esempio il
scegliere in automatico a LATEX la dimensione delle
codice
parentesi, possono nascere problemi nel caso che
la formula sia spezzata tra \left e \right. Per \begin{multline*}
esempio il codice f(x,y,z)= (1+x+y-z)\Bigl[\pi\\
+\sin\Bigl(\frac{a}{b}\Bigr)
\begin{multline*} +\cos\Bigl( \frac{c}{d}\Bigr)\Bigr].
f(x,y,z)= (1+x+y-z)\left[\pi\\ \end{multline*}
+\sin\left(\frac{a}{b}\right)
+\cos\left( \frac{c}{d}\right)\right]. produce
\end{multline*}
h
non è compilabile perché LATEX si aspetta che tut- f (x, y, z) = (1 + x + y − z) π
ti i \left vengano chiusi dai rispettivi \right a c i
all’interno di ogni riga. + sin + cos .
b d
Una soluzione consiste nel chiudere \left e
\right rispettivamente con \right. e \left. Si noti che questa soluzione è valida solo nei casi
in cui non si debbano usare parentesi di dimensione
\begin{multline*} maggiore a \Bigg (necessario solo con matrici).
f(x,y,z)= (1+x+y-z)\left[\pi\right.\\
\left.+\sin\left(\frac{a}{b}\right) In aggiunta alle soluzioni presentate, si segnala
+\cos\left( \frac{c}{d}\right)\right]. che il pacchetto breqn, sviluppato da Michael Dow-
\end{multline*} nes e preso in carico da Morten Høgholm, è proprio
finalizzato alla cesura automatica delle formule e il
ma il problema è che adesso la dimensione delle dimensionamento automatico delle parentesi. Tale
parentesi di ogni coppia \left e \right viene pacchetto fa funzionare i comandi \left e \right
calcolata indipendentemente e questo può produrre anche in presenza di interruzione di riga.
spiacevoli risultati come in questo caso
4
vada usata per aiutare il lettore. Un esempio di Questa notazione è sconsigliabile perché utilizza
buon uso della punteggiatura è il seguente: parentesi differenti per matrici e vettori e perché
utilizza le parentesi graffe per i vettori. Assai
Dal momento che migliore la seguente:
a=b a11 a12 a13 x1 b1
a21 a22 a23 x2 = b2 . (2)
e che a31 a32 a33 x3 b3
b = c,
è provato che Sebbene non esista una normativa o una consue-
a = c. tudine sul tipo di parentesi da utilizzare quando
si esprimono vettori e matrici in componenti, è
consigliabile:
In un testo di algebra lineare, che tratta quindi Talvolta è necessario riportare le componenti di
interamente di matrici e vettori, è perfettamente un vettore all’interno del testo. In questi casi è
legittimo abolire il neretto e scrivere semplicemente consigliabile rappresentarlo come vettore riga tra-
sposto in modo da non dilatare eccessivamente lo
Ax = b.
spazio tra le righe. Esistono almeno due conven-
zioni per scrivere vettori riga nel testo. La prima
4.1.2 Notazione per componenti consiste nell’utilizzare la convenzione dei vettori
In alcuni casi è necessario esprimere esplicitamente fuori corpo; per esempio v = [v1 v2 v3 ]T . La secon-
le componenti di vettori e matrici. Non è raro da, adottata per esempio da Strang (2005), è più
trovare in libri e tesi di laurea espressioni del tipo compatta e consiste nel separare le componenti con
virgole senza riportare il segno di trasposta, che è
a11 a12 a13 x1 b1 implicito; per esempio v = (v1 , v2 , v3 ). In entram-
a21 a22 a23 x2 = b2 . bi i casi, è consigliabile non utilizzare gli ambienti
a31 a32 a33 x3 b3
8 Infatti,
quando scritto in componenti, un vettore corri-
7 Perottenere in ambiente matematico lettere in neretto sponde a una matrice con una sola colonna (o riga a seconda
dritto si può utilizzare il comando \mathbf. della convenzione usata).
5
pmatrix e bmatrix, che produrrebbero parentesi scalari. In ogni caso il risultato non è comparabile
troppo grandi. in termini di chiarezza e sintesi con
La scelta tra parentesi tonde e quadre dipende
dai gusti personali. Le parentesi quadre hanno ma = F.
come vantaggio una maggiore compattezza (occu-
pano meno spazio in orizzontale) e una migliore Un altro errore comune è quello di scrivere le for-
resa grafica con matrici e vettori di molte righe. mule matematiche usando come simboli le variabili
dei programmi di calcolo. Per esempio
4.2 Un simbolo, una lettera
A_f l + B_f l = d_k_f l
Un simbolo matematico è normalmente indicato
da una lettera, non da due o tre. Se, per esempio, invece di
si vuole suggerire che il coefficiente di sicurezza è A + B = d.
pari a tre, non si deve scrivere
6
Rientrano in questa categoria anche tutte le co-
stanti fisiche il cui valore non è “costante” perché
migliori misure possono modificarlo.10
Tutte le altre grandezze fisiche e matematiche
devono essere scritte con carattere dritto. Tra
queste rientrano l’unità immaginaria 2 + 4i e la
base dei logaritmi naturali e = 2,718 . . ., nonché,
ovviamente pi greco π = 3,141 592 . . . (Beccari,
2007a).
Si ricorda che, come detto nell’introduzione, la
Figura 1: Esempio di variabili ma- tradizione matematica ‘pura’ non fa uso di queste
tematiche indicate con simboli in convenzioni perché sono utili in campo tecnico
corsivo. ma sarebbero dannose in matematica (Gregorio,
2007a).
I simboli di composti chimici devono essere scrit-
4.4 Notazione opportuna ti con carattere dritto. Per la scrittura sia di singoli
Per facilitare la comprensione di un testo scientifico composti chimici che di equazioni di reazioni chimi-
è fondamentale usare una notazione opportuna. che si consiglia l’utilizzo di un pacchetto dedicato
Per rendersi conto di quanta importanza abbia la come mhchem.
notazione basta provare a fare una moltiplicazione
usando i numeri romani 5.1.1 Tipo di carattere in LATEX
MMCDXXVIII × XIX invece di 2428 × 19. Di default le lettere scritte in ambiente matematico
in LATEX sono rappresentate in corsivo e quindi
Un errore comune è usare tipi di lettere diversi rappresentano grandezze matematiche e fisiche non
per quantità dello stesso tipo: indicare, per esem- costanti. Per esempio $a=b$ produce a = b.
pio, alcune lunghezze con lettere minuscole (l, s, Per scrivere costanti, ovvero per utilizzare ca-
a) e altre con lettere greche (α, γ) non aiuta. Cer- rattere dritto in ambiente matematico, è possi-
tamente possono esserci delle eccezioni, ma un po’ bile utilizzare il comando \mathrm. Per esempio
di attenzione non guasta. $a=\mathrm{b}$ produce a = b. \mathrm, pur
Anche i pedici devono essere scelti con cura. Si usando caratteri dritti, è sempre in modalità ma-
trovano figure in cui ω1 è la velocità angolare del tematica e quindi gli eventuali spazi non vengono
corpo 2 e ω2 è quella del corpo 1. considerati. Nel caso in cui sia necessario inserire
spazi, si può usare il comando \text. Si noti per
esempio la differenza tra
5 Grandezze fisiche e matema-
vsezione ridotta e vsezioneridotta
tiche
prodotti rispettivamente con
5.1 Simboli
v_\text{sezione ridotta}
Le norme ISO prescrivono l’uso di simboli in corsi-
vo per grandezze fisiche e matematiche che possono e
assumere valori differenti. Un esempio sono i no-
v_\mathrm{sezione ridotta}
mi dei punti e degli angoli in geometria (Fig. 1).9
9 I punti e gli angoli, in quanto variabili matematiche, \mathrm, rispetto a \text, fa sì che il pedice non
devono essere scritti in corsivo. A questa regola si aggiunge diventi corsivo in contesto corsivo. Si consideri ad
la convenzione adottata dalla maggioranza degli autori di esempio
indicare con le lettere latine maiuscole i punti (A, B, C,
ecc.), con quelle latine minuscole i segmenti (a, b, c, ecc.) 10 Rientrano,
per esempio, in questa categoria la carica
e con quelle greche, di solito minuscole, gli angoli (α, β, γ, dell’elettrone e, la costante di Planck h, la costante di
ecc.). Planck ridotta ~ e la costante di Boltzmann k.
7
Vale la disuguaglianza Leff 6= Leff camminare al massimo 2 km a piedi
8
• L’inserimento di un separatore ogni tre cifre lunghezza nota al meglio di ±5 mm e, quindi,
per le migliaia. Il separatore usato (, o . o \, deriva da misure piuttosto grossolane, nel secondo
o ~) dipende dalla lingua in cui si sta scriven- caso h rappresenta una lunghezza nota al meglio di
do (definita dal pacchetto babel). Per l’italia- ±5 µm e, quindi, deriva da misure molto precise.
no viene utilizzato di default lo spazio sottile Prestare attenzione al numero di cifre significati-
\,. Per esempio in italiano \np{15000000} ve con cui si rappresenta una quantità numerica è
produce 15 000 000. dunque molto importante, talvolta più importante
delle cifre stesse.14 Purtroppo spesso si rappresen-
• La sostituzione del segno decimale. Indipen-
tano quantità numeriche con un numero eccessi-
dentemente da quale segno decimale sia usato
vo di cifre significative, in particolare quando si
nel codice LATEX, numprint rappresenta i nu-
riportano i risultati di qualche calcolo.
meri con il separatore adatto per la lingua
La notazione scientifica, che è un modo di espri-
utilizzata: . per l’inglese e , per l’italiano e le
mere i numeri approssimati utilizzando le potenze
altre lingue europee. Se, per esempio, si scri-
intere di dieci, permette in primo luogo di utiliz-
ve in italiano \np{3.15} viene rappresentato
zare una notazione più concisa e in secondo luogo
come 3,15.
di identificare immediatamente il numero di cifre
• L’approssimazione dei numeri decimali al nu- significative e quindi se ne consiglia l’impiego.
mero di cifre significative impostato. Se per
esempio si imposta l’uso di 3 cifre significative, 5.4 Unità di misura
\np{2.742647826672} produce 2,743.
Le unità di misura (ISO 1000, 1982; Bureau
• La conversione dei caratteri E, e, D, d International des Poids et Mesures, 1991)
nel formato esponenziale.13 Per esempio coinvolgono spesso più caratteri (kg, Pa, mm, MN,
\np{1.234E-4} viene rappresentato come rad, ecc.) e devono seguire alcune regole:
1,234 · 10−4 .
• devono essere scritte in carattere dritto;
• L’aggiunta automatica di zeri qualora ne-
cessario. Ad esempio \np{.12} viene • non devono essere separate dalla quantità nu-
rappresentato come 0,12. merica a cui si riferiscono da un’interruzione
di riga;
5.3 Cifre significative e notazione
• non devono essere racchiuse fra parentesi
scientifica
quadre.
Le scienze sperimentali sono solite esprimere valu-
tazioni e risultati con quantità numeriche. Certe Le parentesi quadre non devono essere usate con
quantità le unità di misura perché in metrologia significa-
√ numeriche sono esatte, come ad esempio
π, e, 2, 2/3. Le quantità derivanti, in modo di- no “unità di misura di” (Beccari, 2007a). Per
retto o indiretto, da misure o stime sono invece esempio è lecito scrivere
approssimate (o più propriamente incerte). La
rappresentazione utilizzata per le quantità appros- a = 25 m/s2 e [a] = m/s2
simate, sia in virgola mobile che in virgola fissa, è
ma non
di fondamentale importanza perché fornisce infor-
mazioni sulla precisione con cui le quantità sono a = 25 [m/s2 ].
note. Per esempio Le parentesi tonde servono invece nelle tabelle e
nei grafici quando l’unità di misura non compare
h = 1,23 m e h = 1,230 00 m
vicino al valore numerico a cui si riferisce, ma al
seppure simili hanno due significati completamente simbolo della corrispondente grandezza fisica. Si
diversi. Mentre nel primo caso h rappresenta una vedano per esempio la Tab. 1 e la Fig. 2.
13 Questa funzione è particolarmente utile per riportare 14 Per esempio, a seconda del contesto, può esserci più
dati prodotti da software come FORTRAN, MATLAB, ecc. differenza tra 2,1 e 2,150 2 che tra 2,1 e 2,9.
9
χ C1 C2 a1
(N/rad) (N/rad) (m)
0 73 000,0 90 000,0 0,912
0,05 70 899,3 89 143,7 0,912
0,10 68 565,1 88 850,5 0,912
10
8 Ringraziamenti Bureau International des Poids et Mesu-
res (1991). Le Système International d’Unités.
Desideriamo ringraziare Valeria Angeli, Luca Bal- Pavillon de Breteuil, Sèvres, France, 6a edizione.
dini, Riccardo Bartolozzi, Marco Beghini, Andrea URL http://www.bipm.org/.
Domenici, Massimiliano Dominici, Beatrice Lazze-
rini, Caterina Mori, Pier Angelo Mori ed Antonio Caprilli, A. (1912). Nuove formole d’integrazione.
Sponziello per gli utili suggerimenti forniti nelle fasi Belforte, Livorno.
di stesura e revisione di questo articolo. Si ringra-
ziano inoltre Claudio Beccari ed Enrico Gregorio Cesaro, E. (1894). Corso di analisi algebrica
per le illuminanti discussioni svolte sul forum di con introduzione al calcolo infinitesimale. Bocca,
guIt (http://www.guit.sssup.it/phpbb/index. Torino.
php) su alcuni temi trattati in questo articolo.
Diller, A. (1999). LATEX Line by Line: Tips
and Techniques for Document Processing. John
Riferimenti bibliografici Wiley & Sons.
Bellacchi, G. (1894). Introduzione storica alle Gregorio, E. (2005). Discussione sul forum
funzioni ellittiche. Barbera, Firenze. di guIt. URL http://www.guit.sssup.it/
phpbb/viewtopic.php?t=1220.
Bertini, E. (1907). Introduzione alla geometria
proiettiva degli iperspazi. E. Spoerri, Pisa. — (2007a). Comunicazione privata.
Bianchi, L. (1899). Lezioni sulla teoria dei gruppi
— (2007b). LATEX: Breve guida ai pacchetti di uso
di sostituzioni. E. Spoerri, Pisa.
più comune. URL http://profs.sci.univr.
Bonola, R. (1906). La geometria non-euclidea. it/~gregorio/breveguida.pdf.
Zanichelli, Bologna.
Hahn, J. (1993). LATEX for Everyone: A Reference
Burali-Forti, C. (1904). Lezioni di geometria Guide and Tutorial for Typesetting Documents
metrico-proiettiva. Fratelli Bocca, Torino. Using a Computer. Prentice Hall.
11
Heldoorn, M. e Wright, J. (2007). The SIunits The Tutorial Team (2000). On-line Tutorial
package: support for the International System of on LATEX. Indian TEX Users Group. URL http:
Units. URL http://tug.ctan.org/cgi-bin/ //www.tug.org.in/tutorials.html.
getFile.py?fn=/macros/latex/contrib/
SIunits/SIunits.pdf. Veronese, G. (1891). Fondamenti di geometria
a più dimensioni e a più specie di unità rettili-
Higham, D. e Griffiths, D. (1997). Lear- nee esposti in forma elementare. Tipografia del
ning LATEX. Society for Industrial and Applied Seminario, Padova.
Mathematics.
Vivanti, G. (1916). Elementi della teoria delle
ISO 1000 (1982). «SI units and recommenda- equazioni integrali lineari. Hoepli, Milano.
tions for the use of their multiples and of certain Voß, H. (2007). Mathmode. URL
other units». In ISO Standards Handbook N. 2, www.ctan.org/tex-archive/info/math/
International Organization for Standardization, voss/mathmode/Mathmode.pdf.
Geneva. 2a edizione.
Wikipedia (a). URL http://en.wikipedia.
ISO 31/11 (1982). «Mathematical sign and sym- org/wiki/Typographical_conventions_in_
bols for use in physical sciences and technology». mathematical_formulae.
In ISO Standards Handbook N. 2, International
Organization for Standardization, Geneva. 2a — (b). URL http://en.wikipedia.org/wiki/
edizione. ISO_31.
12