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COMUNICAZIONE: trasmissione intenzionale di messaggi

Jakobson: emittente, canale, messaggio, ricevente, codice, contesto

Comunchiamo per condividere informazioni, emozioni, per interagire, per ottenere qualcosa (la
comunicazione si sviluppa in ambiente sociale)

Mezzi verbali, non verbali, paraverbali(intonazione, ritmo..)

La comunicazione è precedente al linguaggio sia ontologiacmente che filogeneticamente

1 ipotesi : le abilità linguistiche non derivano dalle primitive forme di comunicazione, il linguaggio è unico e
si è sviluppato solo negli ominini entro gli ultimi 5 milioni di anni, il linguaggio è una parte del fenotipo
umano (è universale, presenta in tutti gli individui uno sviluppo, e vi è dissociazione capacità linguistiche e
cognitive)

Critiche: se il linguaggio è parte del fenotipo si dovrebbe trovare gene responsabile (FOXP2 controverso),
dissociazione tra abilità linguistiche e cognitive non del tutto stabilita e provabile,

Linguaggio sviluppato grazie alla selezione naturale, era un vantaggio per la sopravvivenza perché ci ha
permesso dii occupare una nicchia cognitiva (capacità di comprensione delle interrelazioni causa-effetto
delle azioni, nicchia cognitivacooperazione resa possibile dal linguaggio)

2 ipotesi: le abilità linguistiche si sono evolute gradualente da forme meno complesse di comunicazione
presenti in altri animali, quindi non presuppone particolari mutazioni genetiche

Differenze comunicazione nell’uomo e negli animali:

nell’uomo è privilegiato l’apparato fono-articolatorio che ha caratteristiche uniche (laringe abbassatano


separazione respirare e inglutire ma cavità della faringe è più ampia quindi produzione suoni più variata,
pliche vocali=membrane che si aprono e chiudono  sordità e sonorità);

animali usano segnali di numero finito, in contesti prestabiliti, non possono essere combinati o spezzati,
non c’è intenzionalità;

gli uomini hanno creatività (doppia articolazione), riferimento a distanza, ricorsività, volontarietà

suoni prodotti dai primati sono referenziali, cioè si riferiscono a un oggetto nel mondo preciso

per una comunicazione efficace devono essere sviluppate anche le capacità di percepire le informazioni in
modo correttto trascurando le differenze irrilevanti e valorizzando quelle importanti

3 ipotesi: sviluppo del linguaggio non dipende perforza da modificazioni biologiche ma da innovazioni
culturali dell’homo sapiens, language-ready brain permette al bambino cresciuto in ambienti sociali di
sviluppare forma di linguaggio)

Teoria motoria della percezione del linguaggio: Effetto McGurk: percezione del linguaggio attraverso sia
stimoli uditivi che visivi, in caso di conflitto prevalgono visivi

Fono: unità minima del linguaggio Fonema: insieme di foni che non differiscono per significato
Discirmnazione tra fonemi può basarsi sul Voice Onset time (tempo tra rilascio dell’aria e vibraz corde
vocali), un fonema può assumere valori diversi e vengono appresi in modo categoriale (anche alcuni
mammiferi, anche i neonati anzi hanno maggiore sensibilità ai diversi fonemi)

Periodo Critico

Neonati distinguono le diverse classi ritmiche delle lingue, anche alcuni animali

Similutidini tra comunicazione animale e umana:

produzione continua e variabile, e percezione categoriale; influenza del contesto; origine di referenzialità
dei suoni, meccanismi neurali sottostanti forse simili

Nei primati è privilegiata la comunicazione gestuale, solo a contanto con l’uomo possono sviluppare un
capacità sofisticate, principale differenza stà nella grammatica.

Modelli di relazione tra Cognizione e Linguaggio: prospettiva Modulare (meccanismi specifici dedicati ai
processi linguistici); prospettiva Costruttivista (meccanismi alla base del linguaggio condivisi anche per altri
processi umani, la specializzazione della specializzazione linguistica è l’esito dell’evoluzione e non un punto
di partenza)

Meccanismi cognitivi Precoci(processi generali e presenti anche in altri mammiferi): capacità di distinguere
fonemi diversi, i riconoscere suoni familiari e di individuare le unità del lnguaggio (sillabe, parole..);capacità
di categorizzare (estendere a altri oggetti un termine basandosi sul significato, è un processo necessario allo
sviluppo del linguaggio e all’acquisizione e lo sviluppo dei significati e di un dizionario)esperimento
bambini che avevano maggiore capacità di categorizzare oggetti poii hanno sviluppato vocabolario più
ampio.

Ipotesi origine Vocale: ricerche di correlazione musica-linguaggio (darwin ipotizzò una forma di linguaggio
nei nostri antenati molto simile ad una musica, neonati sono sensibili alla musica così come alla prosodia
del parlato)

Lieberman spiega la nostra diversità del tratto fonatoria perché permette di produrre suoni non nasali
quindi maggiormente distinguibili, quindi vantaggio selettivo che conferma un’origine vocale del linguaggio
(abbassamento laringe può essere stato vantaggio anche perché ci dà un tono più basso e ci fa sembrare
più grossi)

Ricostruzione orecchio di antenato precedente a neandhertal che percepisce frequenze molto simili alle
nostre e quindi fa presupporre l’esistenza di una comunicazione tramite suoni fin da tempi antichi.

Ipotesi origine Gestuale: i primati usano prevalentemente una comunicazione gestuale, e la loro
comunicazione vocale non è intenzionale,

Passi cruciale dell’evoluzione: bipedalismo, aumento massa cerebrale, prolungamento infanzia, sviluppo di
forme di collaborazione e di cooperaizone (intenzionalità condivisa)

All’inizio la comunicazione gestuale può essere stata formata solo da gesti che mimavano il significato, poi
si è passati a gesti astratti quindi ad un Codice ( comunicazione
preesistentecodificatasimbolicaarbitraria)
Neuroni Mirror: si attivano quando si compie azione ma anche quando si vede compierla, si trova nell’area
di broca, quindi area del linguaggio si è sviluppata in un sistema in grado di produrre e riconoscere azioni
stabilendo così un prerequisito fondamentale della comunicazione : la Parità.

Ricerca ontogenetica della comunicazione gestuale nell’uomo:

Deissi= indicare qualcosa nell’ambiente;

usiamo i gesti anche per spostare lo stato mentale di una persona verso un concetto o un oggetto non
presenti tramite simboli iconici

gesti come mimare o indicare necessitano che il ricevente “legga la mente” del mittente e riesca a inferire
cosa vuole comunicare attraverso i gesti

motivo o intenzione sociale: perché ti sto indicando l’albero? Il motivo può essere (referenziale) per
spostare la tua attenzione sulla presenza dell’albero o (intenzione comunicativa) voglio farti rendere conto
che io voglio che tu presti attenzione all’albero

le grandi scimmie usano il gesto di mimare spontaneamente ma solo con gli umani (perché scimmie non
collaborano) e solo per ottenere del cibo; sono in grado di comprendere l’indicare soltanto in quanto
spostano lo sguardo in direzione del dito e arrivando a prestare attenzione all’oggetto.

Il gesto di indicazione nei bambini: 12 mesi viene compreso purchè l’oggetto indicato sia nel loro campo
visivo, a 18 mesi si girano anche dietro. A 14/18 mesi il gesto d’indicare viene interpretato in base
all’attività svolte insieme all’adulto e al terreno comune condiviso con esso. È importante per il bambino
capire l’intento comunicativo dell’adulto e questo lo sviluppo con attività cooperative con esso.

L’indicazione viene usata dai bambini in modo richiestivo (per ottenere qualcosa) o dichiarativo (per
ottenere l’attenzione dell’adulto)questa modalità è cognitivamente più complessa perché richiede che il
bambino rappresenti lo stato mentale dell’adulto e la possibilità di poterlo influenzare (teoria della mente),
lo sviluppo di questa capacità favorisce capacità di acquisizione di un ampio vocabolario(associare un nome
al referente)

Lo sviluppo del vocabolario è favorito nei bambini che a 18 mesi riconoscono un gesto d’indicazione verso
un oggetto alle proprie spalle, e nei bambini che usano tanti gesti

I gesti iconici diminuiscono dopo i 2 anni con lo sviluppo della parola mentre i pointing aumentano e
possono venire associati a delle parole (combinazioni transmodali) per arricchirne di significato
(combinazioni equivalenti, complementari e supplementati). I bambini che usano di più combinazioni di
parole e gesti sono portati a sviluppare di più enunciati più lunghi e complessi essendo abituati a comporre
più concetti insieme.

Linguaggio rivolto ai bambini:

sono rare le correzioni grammaticali e gli insegnamenti espliciti delle parole, gli adulti tuttavia si adeguano
ai bambini usando un linguaggio partioclare e semplificato denominato baby-talk o motherese

baby-talk: evidenziato il tono della frase e i contorni prosodici, parole e pausa più scandite, ripetizioni, con i
bambini più piccoli si usa un tono più alto
gli adattamenti prosodici nel baby-talk hanno funzione analitica (aiutare il bambino a capire i confini delle
parole e delle frasi) e socio-affettiva (trasmettergli anche dell’emozioni in modo che si abitui ad una
comunicazione sociale)

usati più sostantivi e meno verbi, avverbi e aggettivi, ricorrono spesso richieste, domande istruzioni per
aiutare il bambino a capire, si usano molto vezzeggiativi e onomatopee

le frasi sono semplici e ridondanti ma grammaticalmente corrette, è quindi un ambiente linguistico di base
ottimale per l’acquisizione del linguaggio

bambini preferiscono baby-talk, attira più l’attenzione la sua melodia

per i bambini è molto complicato percepire la sgmentazione del linguaggio, per riuscirci potrebbe adottare
queste strategie:

riconosce suoni nella propria lingua e quali no, accorgersi dell’ordine in cui i suoni di solito vengono messi
nella sua lingua e infine diventare sensibili alla classe ritmica della propria madrelingua

Il periodo PreNatale:

periodo germinale (dal concepimento a 2 settimane)periodo embrionale(2-8settimane) periodo fetale (da 8


a 40 settimane, sviluppo sistema nervoso e organi sessuali, ciclo sonno-veglia)

sviluppo del cervello: proliferazione neurale (si formano i neuroni), migrazione ( i neuroni si spostano verso
le diverse parti del corpo), organizzazione (sviluppo collegamenti sinaptici tra le cellule)

sviluppo del cervello dopo la nasciata: continuano a vilupparsi collegamenti sinaptici e avviene la
mielinizzazione fino all’adolescenza.

La nascita: per capire lo stato di salute si vede la capacità di adattamento a stimoli esterni, la consolabilità,
le capacità motorie e quelle di adattamento vegetative, le capacità interattive (sguardo, ascolto..)

Ciclo sonno-veglia: sonno attivofase REM è il 50% del tempo di sonno mentre dopo i 2-3 anni diminuisce
come gli adulti 25%, questa durata maggiore potrebbe servire a rielaborare le informazioni acquisite
durante la veglia.

Il pianto non è solo comunicatore, ma è anche precursore del linguaggio (vocalizzazione e balbettio)

Prima neonato tabula rasa, oggi invece si concepisce il neonato come detentore di capacità specializzate
che fanno come ottima base di partenza per l’apprendimento e la crescita

Apprendimento: già il feto cambia atteggiamento a seconda degli stimoli, mezz’ora dalla nascita consolida
comportamenti spontanei influenzatti dal condizionamento (operante), dopo due ore riesce ad associare
uno stimolo condizionato ad uno stimolo incondizionato, il neonato dimostra di diminuire il suo interesse
verso uno stimolo ripetuto (abituazione), è in grado di imitare.

Percezioni sensoriali del neonato sono soddisfacenti alle sue esigenze, in particolare:

udito: meno sensibile di quello adulto ma riesce a riconoscere la voce della mamma e di saper localizzare
suoni nello spazio

gusto e olfatto. Discrimanzio odori e gusti s/gradevoli e il latte materno


tatto meno sensible ma percepisce carezze e dolore

vista: neonato (scarsa acuità visiva, predispozione a riconoscere volti umani, individuazione contorni), 1-3
mesi( aumento acuità, percezione profondità, percezione dei contenuti delle figure), 4-8 mesi (acuità quasi
come adulto)

Sviluppo uditivo nel periodo pre-natale:

il feto percepisce suoni già a 6-7 mesi, attenuati come se fosse in acqua, non c’è distinzione di parole ma
solo di caratteristiche prosodiche, sincronizzazione con i suoni a bassa frequenza (battito, flusso sanguigno)
e familiarizzazione con suoni alta frequenza

Tecniche d’indagine nel periodo natale, per vedere la risposta del bambino astimoli acustici:

head-turn paradigm=misurazione della frequenza e del tempo di reazione con il quale il bambino ruota il
capo in direzione dello stimolo

high-amplitude sucking=un bambino continua a succhiare e se viene “ricompensato” da un immagine o un


suono interessante continuerà a succhiare finchè ci sarà lo stimolo o finchè lo stimolo smetterà di essere
interessante (abituazione)

già dopo 27 ore dalla nascita il bambino riconosce la voce materna

nei primi mesi di vita i bambini sono in grado di percepire i diversi fonemi, anzi anche quelle diversità che
poi crescendo non riusciranno più a percepire perché non saranno rilevanti nella loro lingua madre,
abbastanza precocemente riescono a individuare se una frase appartiene alla loro lingua o no anche solo
dalla prosodia

i bambini sono attratti da stimoli: grandi, nuovi, in movimento, complessi, strutturati, curvilinee, contorni
ma soprattutto i Volti Umani.

Tale tendenza ai volti umani sembra innata e adattiva (favorisce i legami affettivi e sociali), dapprima i
neonati percepiscono solo i contorni del volto, successivamente percepiscono soprattutto la configurazione
interna. Il volto attrae il bambino perché è complesso, ai contorni ben lineati, si muove, ha un propria
struttura schematica ed è simmetrico.

Ipotesi strutturale di Johnson e Morton: esiste un meccanismo neuronale (COSPEC) che rende il bambino
sensibile allo stimolo del volto considerato come un tuttuno

Teoria dell’esistenza dell’area dei volti: nelle scimmie esiste area neurale che risponde allo stimolo visivo
del volto, anche negli umani si è visto che lo stimolo del volto riceve maggiore risposta

Il riconoscemento più complesso dei volti ha base sicuramente culturale, ma già alla nascina il neonato
presenta una predisposizione allo stimolo del volto seppur immaturo e schematico. Infatti i bambini
preferiscono una forma schematica di faccia ad un qualsiasi stimolo che non riprende le sembianze di una
faccia. Tale stimolo però dev’essere circondato da contorni simili a una faccia, infatti coprendo di bende i
contorni della faccia non riconoscono la mamma, preferiscono stimoli di volti di profilo forse perché si
sviluppano prima le zone sensoriali visio temporali e perché le zone sottocorticali temporali sono più
coinvolte nella visione

Imitazione: neonati possono imitare espressioni facciali, imitano azioni che ritengono intenzionali.
L’imitazione pare derivi da un’innata capacità di rappresentare gli stimoli visivi e propriocettivi in una forma
comune

Sviluppo del Vocabolario:

continuità con le forme pre-linguistiche, formazione di proto-parole,.

Parola=forma fonetica stabile, ricorrente, dipendente dal contesto e referenziale ad un oggetto o evento

Le prime parole non sono fonologicamente uguali a quelle dell’adulto, ci sono processi di
accomodamento(eliminazione sillabe non accentate e consonanti finali, semplificazione sillabe, sostituzione
e assimilazione)

Diversi tipi di parole entrano nel vocabolario in diverse fasi, nelle prime 50 parole (onomatopee, routine e
nomi propri), i nomi sono i più presenti, i verbi si sviluppano dopo essendo più complicati da interpretare.

Differenze cross-culturali: nel coreano la percentuale di verbi imparati è più altanel coreano il soggetto e
il complemento non sono obbligatori mentro il verbo sì ed è anche in posizione finale quindi più rilevante.
Bambini italiani acquisiscono con maggiore facilità verbi rispetto a inglesiin italiano si può omettere il
soggetto, si possono usare espressioni come ‘lo voglio’ dove il verbo occupa un ruolo centrale e inoltre le
varie morfologie verbali sono molto rilevanti

Non è facile per un bambino capire la referenza di una nuova parola, cioè di capire a quale oggetto si
riferisca. Esistono dei principi:

PRIMA FASE:

Principio di referenza=le parole corrispondo simbolicamente a oggetti eventi o azioni del mondo, i bambini
cercano indici sociali per capire a cosa ci si sta riferendo ad es. seguire lo sguardo dell’adulto

Principio d Estendibilità=estendere l’uso della parla ad altri esemplari dello stesso oggetto

Principio dell’Oggetto= tendenza ad associare alle parole un oggetto nel suo insieme più che nelle sue parti

SECONDA FASE:

Principio di Categorizzazione= capacità di estendere ils ignificato della parola ad altri oggetti che possono
essere considerati appartenenti alla setessa categoria.

Principio dell Mutua Esclusività N3C=una parola nuova verrà preferibilmente associata a un oggetto ancora
senza una denominazione, è difficile anche nel caso ci siano solo oggetti familiari che il bambino “attacchi” il
significato di un oggetto già assodato

Principio di Convenzionalità= il bambino capisce che i significati dovranno assumere forme convenzionali
all’interno di un dato ambiente linguistica, capacità quindi di correggere da solo i propri errori.

Differenze individuali nello sviluppo linguistico:

le femmine sviluppano prima un vocabolario più ampio(svedese no, italiano solo nelle prime 50 parole),
incide il livello di educazione della madre e non del padre.

Bambini referenziali= stile referenziale cioè maggior percentuale di parole che si riferisocno a oggetti precisi
Bambini espressivi= maggior percentuale di routine sociali, sono i più frequenti

Teoria dei sistemi dinamici: lo sviluppo può essere continuo e allo stesso tempo essere discontinuo, ci
possono essere dei salti dovuti al soddisfacimento di determinati parametri questi parametri nello sviluppo
lessicale possono essere:sviluppo motorio, intenzione di comunicare, input adeguato, ambiente sociale
adeguato, sviluppo rappresentazione mentale.

Lo sviluppo del vocabolario è influenzato da: cura della madre, educazione della madre, competenza della
madre a proposito dello sviluppo infantile, personalità della madre, il sessso del bambino e le sue capacità
sociali.

Lo sviluppo Cognitivo:

la conoscenza degli oggetti non è passiva ma è attiva, viene costruita tramite le azioni mentali o fische che il
bambino attua su di essi, al cambiare della struttura cognitiva cambiano anche le percezioni degli oggetti

0-1; 3-4 MESi:

(Sviluppo intelligenza)all’inizio ci sono solo riflessi e non vi è né intelligenza né intenzionalità, pian piano i
riflessi vengono sviluppati e i bambini sono in grado di ricercare la fonte di nutrimento e non solo di
succhiare quando gli viene proposto. Successivamente sviluppa dei comportamenti abitudinali, sviluppa
anche la capacità di coordinare più di un’azione in contemporanea.

(Costruzione realtà)il bambino all’inizio non percepisce dei veri e propri oggetti ma ha solo dei quadri
sensoriali, percepisce solo la propria reazione ai vari oggetti, se un oggetto scompare non lo cerca al
massimo aspetta di ritrovarlo, non ha una concezione spaziale, gli spazi per lui sono quelli visivi, gustativi,
olfattivi, lo spazio per lui lo crea l’azione, non riesce a percepire la traiettoria di un oggetto nello spazio se
questo scompare e riappare. Non vi è il concetto di tempo (prima e dopo, o intervalli) e nemmeno di
causalità, ma solo il senso di efficacia, se i gli sofrzi compiuti sono efficaci o meno.

4-8 MESI:

(intelligenza)incomincia a cercare gli oggetti che diventano stimoli permanenti, li cerca anche in posti nuovi
ad esempio se gli cadono, reazioni circolari secondarie, sa afferrare oggetti e portarli alla
vista[coordinamento]. Comparsa della concezione soggettiva di spazio e coordinazione degli spazi pratici,
compare una concezione soggettiva di Tempo, e lieve localizzazione di ricordi. Concezione della causalità
magico-fenomenistica, iniziale differenziazione tra causa(interiorizzata) ed effetti (esteriorizzati).

8-12 MESI:

coordinamento intenzionale degli schemi, applicazione di mezzi noti a situazionii nuove. Impara a cercare
l’oggetto anche quando è nascosto socstando l’ostacolo. Passaggio dallo spazio soggettivo a quello
obbiettivo, scopre la reversibilità delle azioni e impara quindi a mettere in relazione gli oggetti nello spazio,
permanenza dell’oggetto anche se coperto da uno schermo, scoperta della prospettiva, costanza delle
forme, scoperta della profondità. Concezione obbiettiva del tempo, ordina eventi nel tempo e ne mantiene
ricordi, non sempre ci riesce e quindi ritorna a tempo soggettivo. Si passa dalla casualità per efficacia a
quella per messa in moto (usare la mano di un altro per raggiungere obbiettivo)
12-18 MESI:

coordinamento intenzionale di reazioni circolari terziarie, oggetto viene cercato nell’ultimo posto in cui era
visibile, scoperta di mezzi nuovi mediante esperienza attiva. Avvcicina i supporti sui cui si trovano gli oggetti
per avvicinarli, Spazio obbiettivo non solo percepisce i rapporti spaziali tra gli oggetti ma anche il loro
rapporto con il proprio moviemento. Obbiettivazione completa di prima e dopo, obbiettivazione della
causalità attribuita non solo più a propri gesti ma anche ad adulti e oggetti.

Oltre 18Mesi:

invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale, ritrova un oggetto nascosto e per lui invisibile,
gioco simbolico, percezione rappresentativa dello spazio, creazione di itinerari, rievocazione nel tempo vera
e propria non c’è più solo presente ma anche passato e futuro, causalità- riesce a ricostruire le cause a
partire dagli effetti e ad immaginare gli effetti a aprtire dalle cause.

Sviluppo motorio del bambino:

all’inizio solo reazioni riflesse: Routing(stimolazione della guancia il bambino si gira e apre la bocca, facilita
la ricerca del capezzolo), Prensione(quando qualcosa viene a contatto con il palmo l’infante lo prende,
facilita al futura prensione volontaria), Moro(se viene sorpreso da forte rumore o se lo si lascia cadere
all’indietro apre le braccia e le gambe e le riavvicina al tronco, rimanere attaccato alla madre), Stepping(se
viene sorretto con i piedi a contatto col suolo muove le gambe come a fare dei passi, facilità la futura
deambulazione volontaria), Collo Tonico(quando si gira da un lato solleva il braccio dello stesso lato,
portare la mano nel campo visivo, preparazione a gesti volontari), Nuoto(se messo in acqua trattiene il
respiro e nuota)

1 e 2 mese: incomincia a muovere e sollevare il capo; 3-4 mese:diventa più inagibile inarca la schiena e
solleva il corpo, ride e balbetta, può stare seduto, matura i rapporti sociali 6 mese:si rotola e prende gli
oggetti per avvicinarli alla bocca; 9 mesi: si muove a carponi; 1 anno: inizia a camminare (forse perché
raggiunge la giusta potenza muscolare o forse perché riesce a programmare azioni abbastanza complesse)

Sviluppo Sociale

Teoria di Bowlby: teoria dei legami affettivi, i neonati sono predisposti a creare attivamente legami affettivi,
esperimento scimmie(messe a scegliere tra mamma metallica che dava cibo e mamma morbida, in
situazione di stress sceglievano mamma morbida, prechè dava senso di protezione Cargiver). Periodo
sensibile=1 anno di vita.

Fase dello sviluppo del legame di attaccamento: 0-6 settimane(Pre-attaccamento) reagisce in modo istintivo
e indiscrimato rispetto alle persone, cerca contatto fisico; 6sett-8mes(Attaccamento in formazione)
comportamenti verso una o più persone specifiche, non sente il distacco ma solo l’angoscia di essere
lasciato solo; 8mesi-2anni(Attaccamento) il caregiver diventa una base sicura e protesta quando non c’è, la
figura di attaccamento fondamentale durante la fase di splorazione; 18 mesi in poi(creazione di un legame
di reciproco) legame reciproco con la figura d’attaccamento grazie allo sviluppo cognitivo e alla capiacità ri
rappresentazione mentale capisce perché il genitore non c’è e quando tornerà e l’angoscia diminuisce.

(Ainsworth)Strange situation: osservare i comportamenti che il bambino manifesta durante


una
breve separazione dal genitore,sottoponendolo ad una condizione di stress moderato, ma
crescente nel tempo. Tipi di attaccamento:
Pattern B Sicuro: in presenza della figura d’attaccamento è tranquillo ed esplora, in sua assenza
può essere a disagio, si lascia consolare dall’estraneo ma preferisce la madre, è tipico di bambini
con genitori affettuosi e sensibili, è predittivo della capacità di stringere relaizoni sociali e di gioco
sofisticato e problem solving.
Pattern A Insicuro-evitante: sono autonomi e indipendenti nell’esplorazione, minimizzano i legami
affettivi e non piangono in assenza della madre, la madre non rappresenta una base sicura,
quando ritorna il bambino la evita, è tipico di bambini con genitori insensibili.
Pattern C insicuro-ambivalente: si concentrano più sulla fda che sull’esplorazione, con l’estraneo
non riescono ad esplorare e sentono il disagio dell’assenza della madre e anche al suo ritorno non
riesce a consolarlo, la madre non rappresenta una base sicura, tipico di bambini con genitori
imprevedibili nelle risposte affettive.
Pattern D disorganizzato: comportamento altamento confuso in presenza del cargiver soprattutto
al riconcgiungimento, atteggiamenti contraddiotri, rigidità e paura, tipico di bambini con traumi o
lutti in famiglia.
In presenza di deficit congitivi la strange situation serve a verifcare il formarsi di legami affettivi e
non il tipo di legame.

Intenzionalità

Le grandi scimmie mostrano di essere in grado di concepire gli altri indivdui come soggetti intenzionali con
degli scopi, non mostrano però un livello d’intenzionalità conivisa, cioè scopi comuni da perseguire tramite
azioni cooperative.

L’intenzionalità condivisa si basa sulla teoria della mente, cioè sulla capiacità di attribuire stati mentali o
intenzioni alle menti altrui, e ha ipotizzare che queste credenze siano diverse dalle nostre o diverse dalla
realtà (falsa credenza vedi esperimenti).

Comprensione di stati mentali si sviluppa intorno ai due anni, comprensione falsa credenza più tardi.

Origine dello sviluppo della teoria della mente: Innatista (ToM. è uno specifico modulo cognitivo, prove:
generalità cross-culturali, assenza nell’autismo), Cognitivo-evolutivo(ToM dipende da sviluppi generali
congitivi come la flessibilità, l’inibizione e la memoria di lavoro), Sociale(interazioni sociali aumentano
sviluppo ToM, prove: bambini di famiglie numerose hanno migliore ToM, avere fratelli maggiori aumenta il
gioco simbolico e la rappresentazione).

La differenza sostanziale tra la comprenzione intenzionale delle scimmie e la nostra stà nell’intenzionalità
condivisa che presuppone che si sia sviluppata in un contesto di cooperazione con obbiettivi congiunti, si
ipotezza che questa eventualità possa essersi sivluppata in un contesto di ricchezza di risorse dove il cibo
era sufficiente per tutti e non c’era quindi necessità di spartirsi la preda ma era più conveniente collaborare.

Sviluppo produzione Suoni

All’inizio tratto vocale del neonato è simile a quello di un primato adulto, poi verso i tre mesi la laringe si
abbassa, l’epiglottide si allontana dal palato creano una cassa di risonanza

Primi 2 mesi: pianto (suoni sonori simili a vocali), suoni vegetativi (sospiri e grugniti)
2-4 mesi: produzione di sgementi isolati, suoni di benessere

4-7 mesi: compaiono le consonanti, inizialemnte suoni vgetativi, scompaiono con il babbling

7-12 mesi: sillabe della lingua madre, lallazione(forma prelinguistica non semplice sviluppo motorio, le
forme prelinguistiche sono predittive rispetto alle competenze linguistiche, la lallazione ha caratteristiche
anche prosodiche della lingua madre).

Teorie del Linguaggio:

qual è la natura dello sviluppo del linguaggio?

Teorie comportamentiste (Stimolo-risposta, il bambino è un essere infinitamente plasmabile dalle


esperienze e dall’apprendimento, opzione quantitativa)

Teorie innatiste(lo sviluppo del bambino è guidato da vincoli genetici e l’esperienza può solo modulare
questo sviluppo)

Teorie organismiche (via di mezzo, il bambino è costruttore attivo del proprio sviluppo ma è fortemente
influenzato dall’ambiente in cui vive, opzione qualitativa). Piaget: il linguaggio segue lo sviluppo congitivo
ed è dipendnete dal necessario sviluppo della capacità simbolica, la capacità di rappresentazione si
manifesta attraverso l’imitazione differita, il gioco simbolico e poi il linguaggio.

Lingua: è un’astrazione che racchiude le convezioni socialmente adottate da un gruppo. Linguaggio è la


facoltà di apprendere e utilizzare la lingua a cui si è esposti.

Chomsky: principi innati universali del linguaggio, principi variabili appresi a contatto con la propria lingua.
Esiste il dispositivo LAD indipendente dalle capacità intellettive e comunicative e contiene le regole
universali della grammatica. Ha proposto una grammatica non a stati finiti ma top-down.

Costruttivismo: unire due teorie(teoria modularità=linguaggio è una facoltà a dominio indipendente


comparsa all’improvviso; teoria congitivista=linguaggio dipende da domini condivisi per altre funzionalità, è
risultato di lenta evoluzione di altri procesi)

Comportamentismo radicale(skinner): lo sviluppo deriva da semplici sequenze di apprendimento, sviluppo


guidato da condizionamento classico e operante, condizioni simili in individui derivano da esperienze simili.

Critiche: creolo si forma senza esempi dall’ambiente, periodi critici dello sviluppo, acquisizione spontanea,
povertà degli stimoli.uso creativo del linguaggio.

Apprendimento Sociale (Bnadura):apprendimento tramite osservazione, fondamentali nell’apprendiemnto


le capacità di memoria, cognizione etcc.., esistono rinforzi intrinseci provenienti dall’interno dell’individuo,
e il bambino ha un ruolo attivo nella costruzione del proprio sviluppo.

Bickerton: studiato pidgin e creolo, esistono due fasi= concettualeacquisice i signifcati base; e
computazionale=traduce gli enunciati in significati linguistici.

Pensiero e linguaggio collegate ma indipendenti(linguaggio non verbalizzato=abilità procedurali, linguaggio


referenziale, parole imparate a memoria ma non acquisite a livello di concett. Secondo Piaget nelle prime
fasi:pensero e linguaggio sono egocentrici cioè non comunicabili e non adattabili alla realtà, secondo
Vygotsky prima linguaggio sociale, poi diventa egocentrico nel senso che il bambino commenta le proprie
azioni poi diventa linguaggio interioe e pensiero verbale.

Teoria di Bruner:fasi dello sviluppo del pensiero maturo: rappresentazione esecutiva(tramite azioni), rappr,
iconica (immagini) e infine simbolica (linguaggio). Secondo bruner nell’acquisizione del linguaggio l’adulto
ha un ruolo fondamentale di appogggio al bamino (scaffolding).

Vygotsky= scuola storico culturale: lo sviluppo è un’interiorizzazione delle regole storico culturali
dell’ambiente. Sviluppo prossimale: distanza tra sviluppo attuale (valutato in compiti individuali) e sviluppo
potenziale (valutato in compiti assistiti dall’adulto).

I primi enunciati del Bambino:

usage based theory: combinazioni di parole (concreti), schemi pivot(primo livello astrazione, atto
comunicativo + slot variabile: ancora – latte)

costruzioni item base: livello più alto di astrazione, ma uso molto specifico. I bambini esprimono
soprattutorelazioni semantiche (agente, oggetto, azione. Luogo)

per capire le relazioni semantiche occorre analizzare il contesto extra-linguistico.

Stato iniziale: enunciati di una parola l’adulto deve dare l’informazione al bambino su come codificare gli
eventi con il linguaggio(chi prende la palla? “papà”). All’inizio usano solo una parola perché è difficle
articolare più parole diseguito, perché complicato combinare più significati, perché è complicato combinare
più parole secondo una prosodia e una grammatica.

Forme di transizione: più parole ma sempre senza struttura, via di mezzo nello sviluppo del linguaggio es:
Parole concatenate(no casa, mamma prendi, cane gatto) profili intonativi distinti e pause fra parole;

Espressione formulaiche (sentite nell’ambiente e presentano complessit maggiore rispetto al livello


linguistico raggiunto dal bambino);

Segnaposto+parola(si ipotizza precursori articoli o altri elementi morfologici)

Bambini che presentano un uso più frequente di forme di transizione nel primo periodo di sviluppo
svilupperano di più combinazioni di parole.

Primi enunciati bambini italiani: prima parola esprimi forza illocutiva del linguaggio la seconda è variabile,
l’apprendimento di verbi non è generalizzato ma isolato e solo dopo il bambino si rende conto delle
somiglianze e generalizza

Enunciati a più parole:

anche qui fenomeni transizionali, all’inizio enunciati a catene che si svilupano dagli enunciati a 2 parole, il
dialogo con l’adulto ha una funzione di supporto importante

Struttura Argomentale del verbo: il verbo deve essere accompagnato dal suo argomento, nelle lingue
romanze come l’italiano il soggetto può essere omesso dato che si capisce dalla flessione del verbo
(soprattutto prima e seconda persona), studi hanno rivelato che bambini infatti tendono a omettere il
soggetto, lo mettono di più in presenza della copula “essere” e dei verbi intransitivi mentre meno in quelli
transitivi che necessitano per forza del complemento oggetto e quindi il carico della memoria di lavoro
sarebbe maggiore.

Tomasello: quando bambini usano il verbo vuol dire che riesco ad individura chi compie l’azione ma solo
successivamente si svilupperà una comprensione generalizzata delle entità verbo – e- soggetto.

Morfologia: all’inizio i bambini non usano particelle morfologiche. Contesto d’uso obbligatorio=per
misurare l’apprendimento della morfologia. Anche lo sviluppo mrofologica parte dal locale e solo dopo
viene generalizzato, all’inzio i bambini dicono giusti anche i verbi irregolari (bere, bevvi) poi tendono ad
ipercorretismi usando la forma regolare anche per verbi irregolari.

Lo sviluppo sintattico è lento e i primi enunciati complesis compaiono dai 3 anni di vita. Gli enunciati
complessi sono quelli con due verbi, cioè che rendono possibile raccontare, argomentare mettere in
relazioni semantiche tra eventi complessi. Le clausolo corrispondono alle proposizioni e possono essere
coordinate o subordinate, la misura di complessità è la proporzione di subordinate rispetto al totale.
Relazioni sematiche: additiva, causale, temporale, avversativa, specificaz dell’oggetto, epistemica, richiamo
d’attenzione. Complementazione= una proporzione diventa l’argomento di un’altra calusola. Connettivi:
congiunzioni, all’inzio utilizzata sia per coordinare che subordinare.

La complessità degli enunciati delle madri è predittivo dello sviluppo sintattico del bambino; il contesto
socio-economico dei genitori è correlato alle differenze individuali dello sviluppo sintattico del bambino.

Competenza Comunicativa: capacità cognitive necessarie a emettere un messaggio comprensibile ad un


referente univoco.

Regole di Grice: quantità(non più info non di meno), qualità (vere), pertinenza e modo(rispetto dei turni)

Conversazione: parlare a turni, domanda e risposta o asserzione e commento.

Sviluppo capacità conversazionali: 2-3 anni=è capace d’introdurre argomento,riesce a amntenere pochi
turni; 3-4= anni turni più prolungati, capisce aspetti sociali del discorso, il tema è legato all’attività in corso;
4-5 anni=modifica il suo linguaggio con i bambini più piccoli; 5-6anni=dozzina di turni, cambia registro a
seconda dell’interlocutore;

è complicato sostenere una conversazione perché bisogna saper rispettare i turni per essere sicuri di far
arrivare il messaggio all’interlocutore, per far ciò è necessario prevedere quando la frase finirà e toccherà a
noi, esistono gli indicatori (chiamata in causa:esempio domanda; sintattici:quando la frase è
sintatticamente completa è probabile che sia finita; non verbali:spostare lo sguardo verso il bambino per
chiamarlo in causa; prosodici:intonazione, allungamento sillaba finale

fino ai 3 anni i bambini sono in grado id conversare solo con le persone più familiari con i quali si è
sviluppato un quadro di riferimento condiviso che permetta uno scambio di significati, gli interlocutori
svolgono importante ruolo di sostegno, quando parlano due bambini coetanei devono sforzarsi di più e
usare tutte le loro risorse. Conversazioni alla materna sono più facili perché bambini costruiscono un
terreno comune e familiare, sono rari i rierimenti a eventi non presenti, sono invece possibili riferimenti a
situazioni astratte frutto di un gioco creato insieme. Conflitti verbali sono importanti banchi di prova, infatit
le dispute portano i bambini a fare precisazioni e chiarimenti che necessità di molte capacità socio-
cognitive. Scherzi verbali, privi di referenzialità e stessa struttura, sintomi che i bambini tendono a parlare
insieme per superare mancanze nel linguaggio.
In una conversazione è necessario mantenere una continuità tematica. La referenza anforica è la capacità di
usare un pronome per indicare un referente precedentemente citato.

Le capacità linguistiche favoriscono lo sviluppo della socialità del bambino.

Racconto di storie:

la narrazione: è una forma di pensiero diversa dal pensiero logico scientifico e razionale, riguarda la realtà
psichica (emozioni, affetti) le interazioni tra individui e motivazioni sociali, permette di organizzare
lesperienza per poterla anlizzare e poterci riflettere, rispondo a un bisogno di adattamento all’ambiente
fisico e sociale. La narrazione è un linguaggio decontestualizzato (nel parla del qui ed ora), lo sviluppo della
narrazione è dipendente dallo sviluppo cognitivo (teoria mente), è la forma più importante di trasmissione
culturale nelle società alfabetizzate.

Genere narrativo si basa su emozioni-affetti: nei bambini piccoli su emozioni primarie, nei più grandi si
prova empatia per i personaggi postivi e ci si identifica, aiuta a formare il proprio carattere,

narrazioni di storie personali: dai 2 anni e mezzo, giusta sequenza temporale ma non speicifici, hanno
bisogno adulti per sviluppare meglio

narrazione di storie fantastiche: di 4 anni ma senza struttura, dagli 8 anni piena padronanza, si può parlare
di grammatica delle storie= tentativo-conseguenze-soluzione-finale-etcc. Si impar inconsciamente essendo
esposti ad altre narrazioni, se la storia rispetta la grammatica è più facilmente apprendibile.

Aspetti linguistici che distinguono un testo narrativo: sintagma nominale con più specificatori, verbi che
rappresentano stati mentali, connettivi, pronomi e avverbi.

A 3 anni si usano marcatori causali, 4 anni i primi copioni narrativi, 5 anni sanno collegare stati emotivi ad
eventi, 6-8 anni sequenziale(mondo fisico esterno e stato interiore), 8 anni aggiungere complicazioni,

le bambine tendono a narrare in ambito canonico i maschi non canonico (disordine).

Comprensione delle storie: la difficoltà stà nei processi inferenziali(grammaticali e lessicali): inferenze di
connessione=stabilire connesione tra l’argomento focale che si stà ascoltando e uno presente ancora nella
memoria breve ; inferenze da riattivazione=’’’’ e uno presente nella memoria a lungo termine; inferenze di
rielaborazione= connessioni con conoscenze proprie;

in compiti di comprensione del testo orale si è visto che si tende a rappresentare la sotria segmentata nelle
varie fasi della storia, influisce molto il grado di conoscenze preacquisite cioè gli script=sono degli schemi
che vengono imparati tramite routine (compleanno, torta, soffiare candeline, fare auguri, aprire regali),
sono importanti per i bambini perché prevedono gli eventi e non si trovano spaesati.

In età prescolare è assente la comprensione soggettiva degli stati interiori dei peronsaggi.

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