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Artrosi dell’Anca

Patologia che determina un rammollimento ed ulcerazione della cartilagine articolare, con conseguente
rigidità dovuta alla dolorabilità durante i movimenti . Tutto questo determina un quadro di deformità in
abduzione ed extrarotazione e retrazione in flessione.

L’artrosi può essere classificata in:

1. CONCENTRICA: Quando vi è una perdita uniforme di cartilagine


2. MIGRAZIONE MEDIALE E VERSO IL BASSO DELLA TESTA DEL FEMORE
3. MIGRAZIONE SUPERIORE VERSO L’ALTO

Il dolore all’anca può essere simulato da una sciatica L3-4


Il classico test per l’artrosi dell’anca è la rotazione interna dell’anca flessa che sarà limitata e dolorosa.

Trattamento: FANS + PARACETAMOLO


BASTONE CONTROLATERALE (per diminuire il carico sull’arto leso)
STRATCHING
RINFORZO MUSCOLARE

In alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico per la sostituzione totale dell’articolazione dell’anca.

ARTROPROTESI D’ANCA.
Esistono due tipologie diverse di protesi d’anca:
1. Totale: quando viene sostituita tutta l’articolazione (sia dalla parte del femore sia dal cotile)
2. Parziale: quando viene sostituita solo la parte della testa del femore.

La protesi può essere CEMENTATA e NON CEMENTATA.


 CEMENTATA: Maggiormente su anziani, offre massima resistenza dopo 15 minuti, infatti si potrebbe
permettere l’immediato carico con bastone o demabulatore.
 NON CEMENTATA: Su giovani, stabilita massima dopo 6 mesi, carico sfiorante per le prime 6 settimane,
ritorno a lavoro dopo 2/3 mesi. EVITARE elevazione arto e abduzione in dec laterale, accavallare le
gambe, non flettersi in avanti, non stare con i piedi rivolti verso interno, non dormire in dec laterale
senza cusicino.
Carico completo e abbandono presidi dopo fine zoppia,
Esistono più vie di accesso chirurgico per eseguire l’intervento di protesi anca.

1. Anteriore
2. Posteriore
3. Laterale
PROTOCOLLO RIABILITATIVO POST OPERATORIO.

1)Esercizi in Isometria:

 Elevazione arto inferiore ginocchio esteso)


 Contrazione quadricipiti (spingendo in basso il ginocchio)
 Esercizi per i glutei (contrazione)
 Flesso estensione caviglia
 Abduzione Adduzione Anca dec laterale
 Schema passo (sollevare il ginocchio flesso, estendere ginocchio, flettere ginocchio, riportare
piede in posizione di partenza)

2)Mobilità e stratching:

 Dal primo giorno eseguire Manovra di Thomas (ginocchio al petto ed estendere l’altro arto,
stira capsula anteriore flessori)
 Dopo 4-7 giorni Cyclette.
L’artrosi del ginocchio

L’Artrosi del ginocchio è una patologia abbastanza frequente, prevalentemente causata da Deformità
congenite, traumi ripetuti e Artrite Reumatoide.
Nella maggior parte dei casi si verifica un’artrosi del compartimento mediale caratterizzata da un varismo.

Il danno della superficie articolare causato da artrosi è stato classificato in:

 Minimo: quando non vi è diminuzione dello spazio articolare


 Lieve: Diminuzione 1/3 dello spazio articolare
 Moderato: Diminuzione 2/3 dello spazio articolare
 Grave: Quando vi è contatto tra osso e osso

Diagnosi:

Per esaminare un ginocchio con sospetta artrosi bisogna:

 Muovere l’articolazione sotto carico:


 Viene applicata una forza in varismo al ginocchio mentre viene mosso, Nel caso di
artrosi sotto la mano si avvertirà un crepitio con conseguente dolore.
 Valutare la posizione della rotula.
 Centrale o sublussata

SEGNI E SINTOMI:

SINTOMI SEGNI
DOLORE DURANTE DOLORE CONDILI E RIMA
ATTIVITÀ ARTICOLARE
RIGIDITÀ VERSAMENTO GINOCCHIO
CREPITIO
RIDOTTA MOBILITÀ

Trattamento:

Il trattamento può essere CONSERVATIVO o CHIRURGICO

 CONSERVATIVO: Consiste nella riduzione del peso, rinforzo del quadricipite, iniezioni di acido
ialuronico nel ginocchio, iniezione di steroidi intrarticolari.
 TRATTAMENTO CHIRURGICO:
 Pulizia articolare: Poco utile, consiste nella pulizia e rimozione dei frammenti e dei
bordi meniscali con aspirazione peptidi che provocano dolore.
 Osteotomia: Tecnica che consente di spostare l’asse meccanico dal comparto leso, al
comparto sano, tuttavia poco vantaggiosa, in quanto vi è una sensibile perdita di ROM.
PROTESI DI GINOCCHIO:

Consiste nel ricostruire chirurgicamente l’articolazione formata da condili e dal piatto tibiale.

La protesi può essere TOTALE o MONOCOMPARTIMENTALE

 TOTALE: Indicata quando vi è un danno importante all’articolazione. Vi è una sostituzione totale


delle cartilagini compromesse con parti in metallo, queste parti metalliche possono essere
cementate sull’osso sano o a pressione (Bone ingrowth) poi viene inserito un inserto di plastica tra
le componenti metalliche per creare una superficie di scorrimento liscia. Nel post operatorio vi è un
carico precoce e si deve recuperare il 90° di flessione in caso di artroprotesi monolaterale e 105° in
caso di artroprotesi bilaterale. In sala operatoria porta in estensione completa il ginocchio per
evitare contratture future in flessione. Bisogna prevenire i danni da allettamento, raggiungere un
adeguato rom, rinforzare la muscolatura del ginocchio, recupero deambulazione con ausili

 MONOCOMPARTIMENTALE : Nell'intervento chirurgico di Protesi Monocompartimentale di


ginocchio, viene sostituito con metallo e plastica solo il compartimento danneggiato. La cartilagine
e l'osso sano della restante parte del ginocchio non vengono toccati.

PROTOCOLLO RIABILITATIVO:

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