Sei sulla pagina 1di 10

Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche

RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE


DELLE COMPETENZE
Prof.ssa Giuliana Sandrone

IL FOCUS GROUP: riferimenti metodologici sul dispositivo


DOTT.SSA DANIELA SANTORO
RICERCA QUANTITATIVA RICERCA QUALITATIVA
• Matrice dati • Nella costruzione della documentazione
• Ispezionabilità della base empirica empirica il ricercatore osserva
direttamente il proprio oggetto di ricerca
• Osservazione in via mediata dell’oggetto
di ricerca • Stretta relazione osservativa con il
proprio oggetto di ricerca per durata e
• Definizioni operative per la costruzione di intensità emotiva
variabili
• L’oggetto detta al ricercatore le condizioni
• Rilevazione con questionario strutturato
alle quali è possibile osservarlo (definisce
• Analisi statistica dei dati la forma che assumerà la conversazione
• Rappresentatività del campione tra intervistatore e intervistato, influisce
su ciò di cui un etnografo potrà fare
• Il principio di obiettività è declinato esperienza nello studio di una cultura
ricorrendo a procedure impersonali
standardizzate • Ripercorribilità cognitiva dell’itinerario di
ricerca, i cui dettagli sono contenuti nei
documenti di metodo
Esempi di tecniche rilevative
Ricolfi 1997; Marradi 1996 Cardano 2003 utilizzate in ricerca qualitativa:
 Osservazione partecipante
 Intervista narrativa
 Focus group
LE ORIGINI DEL FOCUS GROUP COS’È UN FOCUS GROUP ?

L’ideazione della tecnica è attribuita a Robert IL PROBLEMA DELLA POLISEMIA


K. Merton (sociologo statunitense 1910-2003) DEL TERMINE

In letteratura sono presenti molteplici


Il primo esperimento (1941)
definizioni di focus group. Nel
Il contesto linguaggio comune si fa erroneamente
Sessione di lavoro per l’analisi di un
programma radiofonico (studio un uso non specifico del termine focus
commissionato da un’agenzia governativa). group:
Merton e Paul Felix Lazarsfeld analizzavano
un gruppo di persone disposte in due file in
una stanza, registrando le reazioni
positive/negative all’ascolto delle diverse
≠ gruppo di lavoro
parti del programma.
Lavoro moderato da un assistente.
≠ sessione di incontro
Analisi ex post delle motivazioni. ≠ assemblea
UNA DEFINIZIONE DI FOCUS GROUP

Focus group is a socially oriented research procedure in which people are placed in a setting which reflects
social interaction in daily life. (Hennink e Diamond, 1999)

Tecnica di raccolta dei dati per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un gruppo di persone,
moderata da un conduttore e focalizzata su un tema che si intende indagare in profondità. (S.Corrao, 2002)

 Una tecnica basata sul GRUPPO e sull’interazione tra i partecipanti


 I dati di ricerca non sono solo quelli fattuali di contenuto, ma anche le
caratteristiche relazionali che lo scambio assume
 La rilevazione si basa sull’interazione stessa degli attori
 La discussione procede secondo direzioni scelte autonomamente dal gruppo
 Emergono gli aspetti percepiti come prioritari dal gruppo
 E’ finalizzata ad analizzare le loro prospettive sull’argomento senza imposizioni
da parte del ricercatore
E’ sconsigliabile usare il focus group se: Si utilizza quando:

 si voglia conoscere la distribuzione  Si è interessati ad un fenomeno nuovo su cui si hanno


statistica di una proprietà nella poche conoscenze; la discussione fra persone coinvolte in
popolazione di riferimento tale fenomeno può fornire in breve tempo molte
(significativa ampiezza campionaria) informazioni e i diversi modelli interpretativi
 Valutazione di:
 si sia interessati ad opinioni, un servizio
atteggiamenti o comportamenti un intervento educativo
individuali una politica
un prodotto
 si voglia migliorare le dinamiche di un  Consultazione per orientare un intervento (rilevazione
gruppo (gruppi di auto-aiuto, self help) dei bisogni)
 Si vuole conoscere una micro-cultura, prospettiva di una
specifica popolazione (concettualizzazioni, categorie,
costruzione di significati per quella micro-cultura).
Evitare l’equivoco di focus group
come momento assembleare!  Analisi di impatto (AIS: analisi di impatto sociale di un
intervento). Ideazione di strategie di problem solving
 Studi sulla comunicazione persuasiva. Quando è
necessario ricevere un feedback sul consenso/dissenso
verso temi/oggetti, immagine percepita di un brand, di
un’azienda o un prodotto
Meccanismi di funzionamento e dinamiche nel setting

Fase iniziale Il ruolo del moderatore


M

Il dispositivo
■ Attenzione e ascolto
Funzione maieutica costanti
del moderatore, ma
non direttiva ■ Sensibilità e intuizione
Implosione della Dimensione reticolare ■ Rigore nel gestire la
dimensione spazio- della comunicazione … nel vivo del setting
temporale traccia e le dinamiche di
gruppo ma …
Riduzione della attento a minimizzare
frattura fra soggetto la sua influenza
M
e oggetto della
ricerca ■ Conduzione maieutica
STRUMENTI PER LA CONDUZIONE
Warm up IL MODERATORE
In apertura del setting il moderatore
illustra:
■ l’identità del gruppo di ricerca

■ il tema della ricerca (inquadratura generale)

■ normativa sulla privacy e trattamento


dei dati Gestisce la traccia Gestisce le dinamiche di gruppo

• Introduce i temi • Depotenzia i conflitti


■ la durata del focus group (60-90 • Limita l’influenza dei membri del
minuti) • Regola i cambi di turno (dà e
toglie la parola) gruppo che vogliono assumere il
• Ripropone i temi non ruolo di leader
■ le modalità di lavoro e regole del gioco
debitamente affrontati • Neutralizza i monopolizzatori
Esplicita le regole del gioco • Corregge deviazioni eccessive sul (soggetti autoritari, aggressivi,
♠ Si può cambiare idea tema, keeps within the tracks egocentrici)
♠ Si può non avere opinione • Incoraggia l’espressione di posizioni
• Fa proseguire il dibattito se minoritarie se stanno emergendo solo
♠ Vietato vietare giunge ad un punto morto. posizioni conformiste che
♠ Rispetto delle idee di tutti restituiscono “buona immagine”
♠ Parola per tutti
♠ Si parla uno alla volta
PRINCIPALI ERRORI DI CONDUZIONE

Uno dei problemi spesso segnalati riguarda l’expertise del moderatore.

Possibili errori di conduzione che possono compromettere la rilevazione:

 risposte acquiescenti (socialmente desiderabili, che incontrano consenso collettivo)


 inavvertita determinazione/guida delle risposte
 ridotta spontaneità del setting
 non corretta gestione delle dinamiche di gruppo
 scarsa focalizzazione sugli obiettivi del setting
 ridotta articolazione della discussione, scarso approfondimento, conduzione
superficiale
Il luogo dove accogliere il setting
Osservatori
(in media sono sufficienti due)

Sono posizionati fuori dal setting


(dietro ad un vetro-specchio, non
visibili dal gruppo) e sono preposti
all’osservazione del comportamento
non verbale, annotandone gli
elementi più rilevanti.  Deve essere un luogo neutro
Nella saletta degli osservatori sono  Non deve trasmettere ai
presenti le cuffie per l’ascolto in partecipanti l’impressione che
diretta. alcune opinioni siano preferibili
ad altre
Un focus group per esempio
dedicato alle abitudini di lettura dei
giovani non dovrà essere condotto in
una biblioteca! Un luogo che celebra
il libro colto e implicitamente
colpevolizza chi alla lettura preferisce
altre attività (alto rischio di
condizionare le risposte).
Bibliografia di approfondimento

 Colella F. 2011, Focus group. Ricerca sociale e strategie applicative, FrancoAngeli, Milano.
 Corrao S. 2010, Il Focus group, FrancoAngeli, Milano.
 Zammuner V.L., I focus group, Il Mulino, Bologna.

 Bichi R., 2002, L’intervista biografica. Una proposta metodologica, Milano, V&P Università
 Campelli E., 1999, Da un luogo comune. Elementi di metodologia delle scienze sociali, Milano, Franco Angeli
 Cardano M., 2003, Tecniche di ricerca qualitativa. Percorsi di ricerca nelle scienze sociali, Carocci, Roma
 Corbetta P., 1999, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, il Mulino
 Lazarsfeld P.F., 1935, The Art of Asking Why. Three Principles Underlying the Formulation of Questionnaires, The
National Marketing Review, I, 1, pp. 32-43; tr. it., L’arte di chiedere perché. Tre principi per la formulazione dei
questionari, in Lazarsfeld, Saggi storici e metodologici (a c. e con introduzione di C. Lombardo), Roma, Eucos,
2001
 Mauceri S., 2003, Per la qualità del dato nella ricerca sociale. Strategie di progettazione e conduzione
dell’intervista con questionario, Milano, Angeli
 Marradi A., G. Gasperoni, (a c. di), 2002, Costruire il dato 3. Le scale Likert, Milano, Angeli
 Marradi A., 2007, a c. di Pitrone e Pavsic, Metodologia delle scienze sociali, Bologna, il Mulino
 Pitrone M.C., 1984, Il sondaggio, Milano, Angeli
 Ricolfi L. (a cura di), 1997, La ricerca qualitativa, Roma, La Nuova Italia Scientifica

Potrebbero piacerti anche