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I FOCUS GROUP: UNO STRUMENTO


PER LA RICERCA QUALITATIVA
Laura Migliorini - Nadia Rania

Il focus group è una tecnica di ricerca sociale, che ha utilità pratica


e implicazioni etiche. Serve ad approfondire un tema o particolari aspetti
di un argomento, mediante un’intervista rivolta ad un gruppo omogeneo
di persone. La caratteristica (e il pregio) del focus group sta proprio
nell’interazione che si crea tra i partecipanti. Un’interazione che, se ben
condotta, è capace di generare idee in misura assai maggiore rispetto
alla tecnica classica dell’intervista «faccia a faccia» o del questionario.

ra gli strumenti qualitativi utilizzati nel- questionari e di altri strumenti di ricerca di

T l’ambito delle discipline psicologiche


negli ultimi anni ha avuto un particola-
re sviluppo la tecnica del focus group. Tale tec-
tipo quantitativo;
aggiungere profondità di analisi all’in-
terpretazione di risultati quantitativi;
nica è una discussione attentamente pianifi- confermare o testare un’ipotesi di lavoro;
cata, per ottenere informazioni su una speci- assumere informazioni complesse ri-
fica area di interesse; si svolge come un’inter- guardo motivazioni, attitudini, abitudini, espe-
vista di gruppo guidata da un moderatore che, rienze, conoscenze, aspettative del target;
seguendo una traccia più o meno strutturata, testare e analizzare gli effetti di campa-
propone stimoli ai partecipanti (Krueger, 1994). gne di comunicazione;
I focus group rappresentano una tecnica scandagliare in profondità un argomen-
di ricerca applicabile quando si ritiene op- to in tempi brevi e a costi relativamente bassi.
portuno ricorrere a valutazioni, giudizi, opi-
nioni espressi da professionisti, esperti o uten-
ti/clienti per accoglierne i diversi punti di vista La paternità di uno strumento
su un argomento, un processo, un risultato, un
prodotto (Bertin, 1986). La paternità di tale strumento è fatta risa-
Inoltre, secondo Bovina (1998, pp. 3-4), lire da molti autori al ricercatore Robert K.
Krueger (1994, pp. 44-45), Morgan (1988, p. Merton il quale, nel 1941, fu invitato da Paul
11) e Stewarth Shamdasani (1990, p. 15) i focus F. Lazarsfeld ad assisterlo a una sessione di la-
group possono essere utilizzati quando è ne- voro del Lazarsfeld-Stanton Program Analyzer
cessario ricevere un feedback per: finalizzata a verificare l’efficacia di alcuni pro-
conoscere gli effetti di prodotti, proget- grammi radio sponsorizzati dal governo (Di
ti, programmi, servizi, istituzioni o altri argo- Lellio, 1985, pp. 22-23).
menti di interesse; Nacque così, in quell’occasione, la tecnica
generare ipotesi di ricerca; dell’intervista di gruppo focalizzata: un’inter-
testare in via preliminare il disegno di vista collettiva a venti persone, riunite in uno
82 Febbraio 2001 Animazione Sociale
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studio della radio per ascoltare un program- quindi strumentale (il tema infatti può non es-
ma registrato ed esprimere il proprio parere sere strettamente legato a quel gruppo speci-
attraverso due pulsanti posizionati sulle sedie, fico). La funzione del gruppo diventa, invece,
uno verde per le sensazioni positive evocate centrale quando il gruppo è l’oggetto di stu-
dal programma e uno rosso per quelle negati- dio (per capirne, ad esempio, il suo funziona-
ve. Al termine di questa fase gli ascoltatori ven- mento), ma questa seconda tipologia non rien-
nero intervistati da Merton sui motivi delle tra nei gruppi utilizzati per i focus group.
loro scelte.
Tale metodologia nel corso degli anni è
TAB. 1 - IL GRUPPO DEL FOCUS GROUP
stata ampiamente sperimentata: sono state
messe a punto una serie di procedure per la Focus group Gruppi naturali
sua realizzazione e introdotte molte innova-
Composizione Costruito dai Famiglia, squadra
zioni rispetto agli obiettivi e al settore in cui è ricercatori di calcio, gruppo
applicata, discostandosi dalla versione origi- dei pari
naria a tal punto che Merton ha più volte evi- Finalità Studiare un Studiare il gruppo
denziato la lontananza del focus group dalla fenomeno
sua intervista focalizzata.
La tecnica utilizzata dai successivi ricer-
catori, pur cambiando nella denominazione Il numero dei soggetti che partecipano ad
(intervista focalizzata, intervista focalizzata di un focus group è solitamente compreso tra i
gruppo, intervista di gruppo, focus group) e sei e i dieci partecipanti, ma l’ampiezza può
differenziandosi nelle procedure, sostanzial- variare anche tra i quattro e i dodici (Krueger,
mente, come sostiene Krueger (1994), pre- 1994, p. 17).
senta una serie di elementi comuni quali la Le differenze tra i gruppi più numerosi e
centralità del gruppo come fonte di informa- quelli più ristretti sono individuabili, nei primi,
zioni, l’interazione dei soggetti, la focalizza- in una maggiore difficoltà di condividere le
zione su uno specifico argomento, le infor- idee tra i soggetti e una conseguente fram-
mazioni di natura qualitativa e la presenza di mentazione del gruppo (Morgan, 1988, pp.
un intervistatore. 43-44): l’importante nel focus group è offri-
Nel presente contributo, per semplificare, re a tutti l’opportunità di esprimere le pro-
si utilizzerà un’unica espressione attualmente prie opinioni e condividere le proprie idee
più conosciuta e più diffusa, focus group, e si con gli altri. Tuttavia l’incontro di diverse
distingueranno al suo interno le varie diffe- persone favorisce una discussione più pro-
renze e peculiarità. duttiva in quanto l’interazione tra i membri
stimola lo scambio di idee e commenti e ri-
produce in modo più realistico il processo
Le caratteristiche del gruppo che presiede alla formazione delle opinioni
(Krueger, 1994, p. 6).
Il gruppo del focus group ha caratteristi- D’altro canto, Krueger (1994, pp. 78-79)
che particolari che lo differenziano dalle altre evidenzia i vantaggi di quelli che lui definisce
tipologie di gruppi sia per la composizione che «mini-focus group»: quattro o cinque sogget-
per le finalità che si propone (vedi Tab. 1). ti possono essere riuniti in ambienti più confor-
Per quanto riguarda la composizione dif- tevoli, ad esempio ristoranti o case private; il
ferisce dai gruppi naturali, che hanno una pro- numero limitato permette l’esplorazione di di-
pria storia e identità, in quanto è un gruppo versi argomenti con maggiore possibilità di
costruito dai ricercatori secondo gli obiettivi scambio di esperienze e punti di vista. Il rischio
della ricerca. La finalità del focus group è stu- è quello di avere una gamma di idee e opinio-
diare un fenomeno; la funzione del gruppo è ni ristretta.
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del gruppo. A seconda delle risorse finanzia-


I tre attori rie disponibili si possono avere uno o più os-
servatori (1) che assistono al focus group senza
Nel descrivere la tecnica del focus group, interazione diretta con il gruppo o con il mo-
è necessario prendere in considerazione i tre deratore.
attori principali: l’intervistatore, in questo con- Il suo compito è quello di analizzare le rea-
testo chiamato moderatore o facilitatore, l’os- zioni verbali e non verbali dei partecipanti, e
servatore e i partecipanti alla discussione. trascrivere i commenti e i dialoghi dei sogget-
ti durante le fasi dell’interazione. Come so-
Il moderatore. Un ruolo decisamente im- stiene Krueger (1994), l’osservatore può esse-
portante per la buona riuscita della metodo- re presente nella stanza della discussione (sche-
logia è ricoperto dal moderatore, il quale do- ma A) oppure controllare le dinamiche del
vrebbe possedere sia abilità comunicative – gruppo attraverso la cosiddetta «stanza a spec-
deve avvalersi di un linguaggio semplice e li- chi» (schema B); il setting in cui si svolge il
neare per poter essere compreso da tutti i par- focus group può essere rappresentato secon-
tecipanti – sia abilità psicologiche di gestione do la Fig. 1:
delle dinamiche di gruppo – deve essere in
grado di gestire le personalità dominanti e sti- FIG. 1 - SETTING DEL FOCUS GROUP
molare la partecipazione degli introversi
(Guglielmi, 1999). Schema A
Il suo compito è quello di creare un buon
clima di gruppo e di mettere a proprio agio i
partecipanti non esprimendo giudizi e opinioni
personali riguardo l’argomento di discussio-
ne, neanche attraverso il comportamento non
verbale con cenni di approvazione o disap-
provazione.
Le caratteristiche peculiari del moderato-
re sono: un buon livello di cultura generale, Schema B
una conoscenza e padronanza delle dinamiche
di gruppo e delle tecniche di gestione, empa-
tia, apertura mentale, flessibilità (per seguire
l’andamento della discussione senza abban-
donare l’obiettivo della ricerca), capacità ana-
litiche e sintetiche, spontaneità, intuizione. Il
moderatore diventa quindi il facilitatore della
comunicazione all’interno del gruppo, assu- Moderatore Osservatore Partecipante
mendo una leadership nominale con il com-
pito di bilanciare da una parte le richieste di
sensibilità ed empatia e dall’altra il bisogno di I partecipanti. I protagonisti principali in
oggettività e distacco che i partecipanti ri- un focus group sono senza dubbio i parteci-
chiedono. panti alla discussione. I soggetti vengono se-
lezionati in base a determinate caratteristiche
L’osservatore. Un’altra figura chiave utile in comune che li mettono in relazione alla te-
allo svolgimento del focus group è quella del-
l’osservatore: egli ha la funzione di annotare (1)
La figura dell’osservatore non è sempre presente
le dinamiche e le informazioni principali che durante la conduzione dei focus group; a volte, per mo-
emergono dall’interazione tra i componenti tivi di costi, la sua funzione è assunta dal moderatore.

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matica della ricerca. Per la creazione di un


buon gruppo è fondamentale che i parteci- Strutturazione in quattro momenti
panti non si conoscano, per permettere una
più ampia e libera trattazione degli argomen- La tecnica del focus group può essere sud-
ti senza nessun tipo di inibizione dovuta a pre- divisa in quattro momenti principali: la piani-
cedenti esperienze comuni e/o a rapporti di ficazione e la definizione dell’intervento, la con-
quotidiana interazione con i membri che par- duzione del gruppo, l’analisi delle informazio-
tecipano alla discussione (siano essi il mode- ni ricevute, la stesura del report finale.
ratore, il facilitatore o i soggetti facenti parte
del gruppo). Pianificazione e definizione dell’intervento.
Un vincolo importante per il corretto fun- Durante la pianificazione il ricercatore deve
zionamento della discussione risiede nel fatto determinare l’obiettivo atteso effettuando un’a-
che i membri non devono essere eccessiva- nalisi del contesto e costruendo delle ipotesi
mente omogenei tra loro, in modo da per- di lavoro, nella successiva definizione dell’in-
mettere l’emergere di posizioni diverse. Le va- tervento occorre individuare il pubblico di ri-
riabili che il ricercatore deve tenere in consi- ferimento e il moderatore (3), delineare la strut-
derazione quando progetta il piano di ricer- tura dell’intervista e la composizione del grup-
ca sono: l’età, il titolo di studio, la professio- po rispetto alla numerosità e alle variabili prese
ne, le caratteristiche rispetto all’argomento in considerazione.
(utenti/consumatori), il genere, l’area geo- Per quanto riguarda la struttura dell’inter-
grafica, la situazione familiare, il reddito. vista il moderatore segue una traccia attenta-
Essendo il gruppo la fonte primaria di infor- mente pianificata con una serie di argomenti
mazioni, una corretta selezione dei soggetti è predeterminati e sequenziali.
indispensabile per la riuscita della ricerca. Le Il testo guida è formato da alcune domande
variabili sopra citate devono essere utilizzate chiave (al massimo una dozzina) che il modera-
in maniera critica senza creare eccessiva di- tore utilizza con ampia flessibilità in quanto il
somogeneità in uno stesso gruppo; sarebbe suo obiettivo è quello di approfondire gli argo-
infatti pericoloso unire soggetti con livelli cul- menti oggetto della ricerca. La tecnica utilizza-
turali e status sociali molto diversificati: crean- ta è quella delle domande «a imbuto»: si parte
do attriti, annullerebbero il fine del focus da uno schema generale per arrivare ad uno spe-
group (Morgan, 1988, pp. 44-48). cifico, da quelle meno strutturate a quelle più
La partecipazione dei soggetti deve essere strutturate. Le domande devono risultare spon-
volontaria: nella maggior parte dei focus group tanee e semplici e non devono suggerire alcuna
per ricompensare il gruppo per la disponibi- potenziale risposta.
lità dimostrata vengono individuati degli in- Secondo Krueger (1994, pp. 54-55), pos-
centivi che cambiano a seconda della ricerca siamo avere cinque tipologie di domande:
e della tipologia di persone che intervengono domande di apertura che permettono la
(Krueger, 1994, p. 91). creazione del gruppo;
La motivazione dei soggetti alla partecipa- domande di introduzione che portano i
zione è molto importante, il moderatore deve
fare presente al gruppo che conoscere il loro (2)
Per esempio, un gruppo di casalinghe o pensiona-
parere sull’argomento è fondamentale e che ti è consigliabile incontrarlo al mattino, un gruppo com-
posto da commercianti nelle prime ore del pomeriggio,
potrà essere utilizzato per apportare dei mi- prima della riapertura dell’attività lavorativa. Anche la
glioramenti. Gli organizzatori del focus group scelta del luogo è molto importante: è meglio evitare zone
devono prestare la dovuta attenzione agli orari periferiche e difficilmente raggiungibili.
(3)
e al luogo di svolgimento dell’incontro, che Il moderatore cambia a seconda del gruppo nel
quale deve facilitare la comunicazione; negli Stati Uniti la
deve essere adeguato rispetto alla composi- tecnica del focus group è talmente diffusa che è stata crea-
zione del gruppo (2). ta la professionalità dei facilitatori (Bovina, 1998, p. 6).

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partecipanti a riflettere sull’oggetto della di- gruppo (moderatore e osservatore compresi)


scussione; scrive il proprio nome su un foglio: questo con-
domande di transizione che conducono sente di personalizzare i partecipanti e aiuta,
alla chiave del tema di studio; da una parte, il moderatore nella conduzione
domande chiave che rappresentano il del focus group (gli permette di individuare ve-
cuore del tema trattato e per questo motivo ri- locemente i partecipanti, di incoraggiare i meno
chiedono maggiore attenzione da parte del mo- attivi chiamandoli per nome e di gestire le per-
deratore; sonalità dominanti), dall’altra l’osservatore che
domande finali che portano alla chiu- risulta agevolato nel compito di trascrizione.
sura della discussione e permettono ai parte- Nella fase successiva il moderatore intro-
cipanti di riflettere sui precedenti commenti. duce il tema generale della discussione invi-
tando i soggetti a riflettere sulle esperienze pas-
Fasi della conduzione. Il focus group è or- sate. Per aiutarli in questo compito vengono
ganizzato secondo alcune fasi che per sempli- utilizzati degli stimoli che possono essere pre-
ficare illustriamo nella Fig. 2. sentati individualmente o al gruppo nel suo in-
sieme. Si possono mostrare stimoli visivi come
FIG. 2 - FASI PRINCIPALI DELLA immagini, film, fotografie, spot, oggetti con-
CONDUZIONE DI UN FOCUS GROUP creti, disegni, vignette oppure utilizzare sti-
moli verbali come libere associazioni, defini-
zioni, domande dirette o frasi da completare.
Per quanto riguarda la fase di discussione
FOCUS
GROUP Consegna il moderatore può richiedere la modalità di
incentivo risposta «verbale pura» o utilizzare la tecnica
scritta o «metodo dei foglietti». Questa se-
conda possibilità consente ai soggetti di chia-
rire il proprio pensiero e permette anche alle
persone più timide di esprimersi in quanto le
Conclusione opinioni vengono scritte su fogli e successi-
vamente lette e discusse in gruppo. Questa
Accoglienza o
riscaldamento modalità ha la funzione di «rompere il ghiac-
cio» e permette di eliminare in parte le in-
fluenze causate dalle dinamiche di gruppo (4);
Discussione
Presentazione
degli stimoli (4)
Come in tutti i gruppi, all’interno del focus group
possono subentrare delle dinamiche che ne rendono dif-
ficile lo svolgimento. Le più importanti difese di gruppo
presenti in letteratura da tenere in considerazione sono:
(Da: Stewarth e Shamdasani, 1990)
l’accoppiamento: il dialogo tra due individui con
la complicità degli altri, con conseguente difficoltà del
Durante la fase di accoglienza o riscalda- gruppo di sviluppare le proprie opinioni;
spostamento del conflitto: i partecipanti spostano
mento il moderatore si presenta al gruppo e il- la discussione su aree tematiche neutrali per evitare la ge-
lustra il motivo per cui le persone sono state stione del conflitto tra posizioni differenti;
convocate, esplicita gli obiettivi della ricerca e formazione di sottogruppi in competizione e in di-
dispone i partecipanti secondo il setting (vedi scussione tra loro;
confusione del ruolo: sostituzione della figura del-
Fig. 1) tipico del focus group. Il momento ini- l’intervistatore da parte di qualche personalità partico-
ziale è dedicato a mettere a proprio agio le per- larmente carismatica;
sone cercando di instaurare un clima di fidu- personalità carismatiche in conflitto tra loro;
dipendenza passiva del gruppo dall’intervistatore;
cia e spontaneità durante il quale i partecipanti dipendenza del gruppo da figure dominante;
si presentano al gruppo. Ogni componente del dimostrazioni di supremazia del gruppo.

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l’unico svantaggio è la sua difficoltà di utiliz- dal gruppo bisogna superare la difficoltà di
zo con gruppi con status socio-culturale basso trascrizione e interpretazione dei dati in quan-
e con soggetti anziani. to il contesto del gruppo con il relativo scam-
La fase finale del focus group si conclude bio di parola ne rende difficoltosa l’operazio-
con alcune domande aperte per permettere ne (Guglielmi, 1999, p. 230).
ai partecipanti di esprimere la propria opi-
nione e dimostrare la propria soddisfazio- Il report finale. I risultati, espressi in forma
ne/insoddisfazione nell’aver partecipato alla anonima, possono essere presentati, secon-
discussione. do Morgan (1988), seguendo un approccio
Al termine dell’incontro viene distribuito qualitativo o etnografico, con un resoconto
un incentivo per la collaborazione dei parteci- ordinato tematicamente supportato dalle ver-
panti che deve essere studiato a seconda del balizzazioni del gruppo (Ricolfi, 1997), o un
tipo di ricerca e del gruppo. approccio sistematico attraverso l’analisi del
Un focus group ha una durata media di contenuto (Amaturo, 1993; Losito, 1993;
circa due ore, in ogni caso è necessario pat- Amaturo, 1998), con una codifica metodica
tuire a priori con i partecipanti una durata della trascrizione. L’approccio etnografico
massima (tre ore) e minima (un’ora). La va- utilizza le citazioni dirette del gruppo di di-
riabilità di durata del focus group è determi- scussione, mentre l’analisi del contenuto pro-
nata da situazioni particolari come la presenza duce tipicamente descrizioni numeriche dei
di più figure leader che possono prolungare dati. Tenendo presenti queste differenze,
i tempi necessari per sviluppare i diversi sti- Morgan (1988, p. 64) ritiene i due metodi en-
moli proposti (interazione «calda») oppure trambi validi; a tale proposito Guglielmi so-
una veloce conclusione dovuta alla parteci- stiene che «solamente l’integrazione dei due
pazione individuale dei soggetti senza inte- approcci in un modello ibrido che cerca di
razione con il gruppo (interazione «fredda»). integrare quantitativo e interpretativo per-
L’abilità del moderatore risiede proprio nella metterà di eliminare gli svantaggi derivati da
capacità di gestire queste situazioni limite. entrambi» (1999, pp. 230-231).
Per una ricerca esplorativa è sufficiente la
Registrazione e analisi dei dati. Per poter re- stesura di un rapporto con una descrizione
gistrare i dati durante il focus group è neces- narrativa tratta dalla trascrizione dell’intervi-
sario avere il consenso dei partecipanti. Si pos- sta correlata dalle osservazioni del moderato-
sono utilizzare supporti video per ricostruire re e/o osservatore. Nel caso di un’analisi ap-
successivamente atteggiamenti ed espressioni profondita occorre seguire alcune procedure
non verbali e audio per recuperare ogni infor- (Bovina, 1998):
mazione utile in fase di analisi dei dati. La pre- trascrivere fedelmente l’intervista;
senza di un osservatore o verbalizzatore, come identificare gli argomenti rilevanti;
abbiamo già sottolineato, non sempre è possi- assegnare un simbolo per ogni argo-
bile, in ogni caso il suo contributo consiste nel mento;
prendere appunti sui contenuti della discus- unificare gli argomenti per categorie se-
sione (interventi particolari, frasi significative) condo livelli evolutivi;
e registrare le interazioni e le dinamiche che si discutere e interpretare i risultati;
creano. prendere in considerazione le osserva-
Il vantaggio di questi supporti consiste nella zioni del moderatore e/o osservatore;
possibilità di ricostruire le influenze nello svi- valutare i risultati.
luppo della discussione, individuare i feno- La stesura del report finale consiste in un
meni di gruppo e l’eventuale condizionamen- elaborato presentato per aree tematiche e sup-
to del focus group. portato dalle verbalizzazioni dei partecipanti
Nell’analizzare le informazioni prodotte al gruppo di discussione.
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BIBLIOGRAFIA
Alcune riflessioni conclusive
Amaturo E., Messaggio Simbolo Comunicazione, La
Nuova Italia Scientifica, Roma 1993.
La tecnica dei focus group, secondo Corrao
Amaturo E., L’analisi del contenuto tematico, in
(1999), ha una applicabilità ad oggi ancora Giovannini D. (a cura di), Colloquio psicologico e relazio-
marginale e risulta prevalentemente impiega- ne interpersonale, Carocci, Roma 1998.
ta nella fase esplorativa della ricerca. La fase Bertin G., Decidere nel pubblico. Tecniche di deci-
preliminare di un’indagine è di fondamenta- sione e valutazione nella gestione dei servizi pubblici, ETAS
le importanza perché determina l’impianto Libri, Milano 1986 (citato da Bovina L., I focus group.
Storia, applicabilità, tecnica, in «Valutazione», 1, 1998,
della ricerca condizionandone procedure ed pp. 1-9).
esiti. A tale proposito occorre precisare che Bovina L., I focus group. Storia, applicabilità, tecnica,
nell’ambito di tale tecnica non risulta piena- in «Valutazione», 1, 1998.
mente definita e condivisa la questione rela- Corrao S., Il focus group: una tecnica di rilevazione da
tiva all’analisi e interpretazione dei dati. Infatti, ri-scoprire, in «Sociologia e ricerca sociale», 60, 1999, pp.
94-106.
i risultati ottenuti attraverso i focus group non
Di Lellio A., Le aspettative sociali di durata, intervi-
possono essere proiettati sull’intera popola- sta a Robert K. Merton, in «Rassegna italiana di sociolo-
zione in quanto il numero complessivo dei gia», XXVI, 1, 1985, pp. 3-26.
partecipanti non è sufficiente a tale scopo, né Guglielmi D., La metodologia dei focus group, in
la strategia del campionamento qualitativo dei «Risorsa Uomo», 2, 1999, pp. 227-231.
gruppi conferisce valore proiettivo di tipo sta- Krueger R. A., Focus groups. A Practical Guide for
tistico. Invece, la peculiarità e potenzialità di Applied Research, Sage Publications, Newbury Park 1994.
questo strumento risiede nella possibilità di Losito G., L’analisi del contenuto nella ricerca socia-
le, Franco Angeli, Milano 1993.
essere utilizzato insieme a strumenti quanti- Morgan D. L., Focus Group as Qualitative Research,
tativi per spiegare il perché e il come di spe- Sage Publications, Newbury Park 1998.
cifici eventi, intravedendo la possibilità di in- Ricolfi, La ricerca qualitativa, La Nuova Italia
tegrare i due differenti approcci auspicata in Scientifica, Roma 1997.
campo metodologico. Spaltro E., Il gruppo come strumento diagnostico: di-
Inoltre, nell’utilizzo di questa metodolo- fese, episodi e fenomeni di gruppo, in Trentini G. (a cura
di), Manuale del colloquio e dell’intervista, Mondadori,
gia bisogna tenere in considerazione il fatto Milano 1980, pp. 116-122.
che i focus group possono essere influenzati Stewarth D. e Shamdasani P. N., Focus Groups. Theory
da fattori interni o esterni al gruppo che por- and Practice, Sage Publications, Newbury Park 1990.
tano a risultati particolari e diversi fra loro.
Pertanto, secondo Bovina (1998), in una stes-
sa ricerca si devono ripetere gruppi di di-
scussione con differenti persone finché le infor-
mazioni ottenute risultano ridondanti (gene-
ralmente risultano sufficienti tre o quattro
gruppi per ogni sottoinsieme della popola-
zione oggetto d’indagine).
In ultimo, occorre sottolineare che «i focus Laura Migliorini - docente di psicologia dei grup-
possono essere considerati una tecnica pode- pi presso la facoltà di scienze della formazione
rosa per capire ed operare nel mondo reale: dell’Università di Genova. Recapito: dipartimento di
ascoltare e capire diversi punti di vista può scienze antropologiche (sezione psicologia) - Vico S.
cambiare le prospettive. Sono chiare, in tutto Antonio 5/7 sc. B - 16121 Genova - tel. (010) 2099958-
questo, le implicazioni etiche: ciò fa parte di 9854 - e-mail: quattrocorde@libero.it
Nadia Rania - collaboratrice assegnista presso il
un bagaglio deontologico e di una tensione dipartimento di scienze antropologiche. Recapito: via
morale che dovrebbe appartenere ad ogni ri- Monaco Simone 1b/1 - 16133 Genova - tel. (010)
cercatore» (Bovina, 1998). 383224 - (0338) 2365145.

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