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Questo corso di analisi tecnica di base non intende essere una replica delle
informazioni che si
possono trovare con facilità nei sempre più numerosi libri di analisi tecnica in
circolazione. Io credo
che le tecniche di lettura dell'andamento di un mercato o di un valore finanziario
sono così tante che
solo la personale esperienza può portare a privilegiare quelle che, più delle
altre, si addicono a uno
specifico temperamento e a uno specifico modo di porsi nei confronti del rischio. E
questa sensibilità
non può essere acquisita con la semplice lettura di un lavoro altrui ma deve
necessariamente
passare attraverso un processo di crescita fondato sull’ esperienza e, spesso,
sofferenza personale.
L'obbiettivo di questo corso è dunque quello di esporre gli elementi fondamentali
di una materia, di
per se non semplice, nel modo più elementare possibile al fine di affascinare anche
l'investitore
neofita che spesso non si sente in grado di affrontare testi che reputa non alla
propria portata.
Prendete questo corso come un potenziale punto di partenza verso l'approfondimento
di tematiche
tanto interessanti quanto utili ai fini di performance reddituali soddisfacenti e
fate tesoro di ciò che
leggete perché l'unica via per il successo Borsa è l'accresimento giornaliero della
nostra cultura
finanziaria.
INTRODUZIONE
Esistono diversi modi di operare nel mercato azionario.
1. Col fiuto
2. Sulla base di letture di giornali e reports
3. Con l'aiuto di "dritte" e "soffiate"
4. Con tecniche e metodologie
Individuiamo il migliore attraverso un ragionamento per esclusione:
Esistono indubbiamente delle persone che riescono, con l'ausilio di un grosso
intuito, a fare cose
eccezionali in Borsa. Il fiuto, tuttavia, è qualcosa di innato, o lo si ha o non lo
si ha.quindi , non è
una tecnica che si può apprendere.
Operare attraverso la lettura di giornali e report è evidentemente una tecnica non
produttiva in
quanto quando la notizia appare sulla stampa è già vecchia e superata e al massimo
può far rumore
ancora per un paio di giorni grazie all'intervento dei ritardatari. Qualche spunto
maggiore lo offrono,
talvolta, i reports delle istituzioni finanziarie più serie in quanto è probabile
che un buy di una grossa
banca d'affari provochi degli acquisti che altrimenti non si avrebbero ma bisogna
considerare che
qualche volta i suggerimenti dei reports possono non essere del tutto obiettivi o
possono essere
determinati forzatamente da situazioni contingenti.
Operare, infine, sulla base di dritte e soffiate, risulta evidentemente molto
difficile in quanto quelle
vere, le possono dare solo gli insider, con gli effetti giuridici che la diffusione
delle notizie
provocherebbe.
E' evidente allora, da questa breve analisi, che la tecnica costituisce l'unica
arma di chi vuole
operare razionalmente per conseguire profitti costanti non soggetti all'erraticità
dei mercati. Si
rinuncia a degli extra-profitti connessi talvolta a un atteggiamento disinvolto, ma
si ha la quasi
certezza di non incorrere nelle catastrofi alle quali quello stesso atteggiamento
prima o poi
inevitabilmente conduce. La tecnica, inoltre, non esclude necessariamente la
possibilità di
beneficiare dei metodi più empirici prima elencati. Semmai, costituisce uno
strumento per sottoporli
a un vaglio di verosimiglianza.
In questo corso ci occuperemo, in particolare, di analisi tecnica, ma ciò non
esclude, ovviamente,
che nel fare trading non vengano prese in considerazione le altre teorie. La scelta
della metodologia
da applicare è connessa al profilo dell'investitore, dunque non si può parlare di
una metodologia
migliore in assoluto ma di quella migliore per le proprie esigenze d'investimento.
In linea generale,
comunque, l'interazione fra analisi fondamentale e tecnica produce certamente
risultati soddisfacenti
nel medio lungo periodo; la prima va utilizzata per individuare le società con le
migliori prospettive
di crescita o sottovalutate dal mercato e la seconda può guidare il trader
attraverso tecniche di
previsione e di individuazione di particolari tendenze di mercato o dei singoli
valori mobiliari.
DIVERSE TEORIE A CONFRONTO
Diverse sono le tecniche ossia le metodologie che si possono applicare per studiare
l'andamento dei
mercati e per cercare di prevedere come si muoveranno in futuro. Le tre scuole di
pensiero principali
che si sono sviluppate sono:
L' analisi fondamentale
La random walk theory
L' analisi tecnica
I fondamentalisti sostengono che, nel lungo andare, i corsi azionari tendono a
riflettere il reale
valore delle società quotate; deducono quindi che, individuando realtà attuali e
potenzialità
patrimoniali ed economiche di queste società attraverso un'attenta lettura dei loro
bilanci, si possono
formulare valide previsioni sui futuri livelli di prezzo delle azioni con grande
beneficio per una
corretta strategia di investimento. Questo tipo di analisi è mirata a determinare
il valore intrinseco di
società quotate, che confrontato col valore di mercato permette di capire se
un'azienda è
sottovalutata rispetto ai prezzi espressi dal mercato, e quindi bisogna acquistare
i suoi titoli, oppure
sopravvalutata , e quindi occorre venderli.
La random walk theory, basandosi sull'ipotesi di efficienza dei mercati, afferma
che i prezzi in un
qualsiasi mercato finanziario oscillano in maniera irregolare attorno al valore
intrinseco per via
dell'informativa che arriva sul mercato. Dato che le informazioni giungono
imprevedibilmente agli
investitori, è impossibile prevedere l'andamento futuro dei prezzi. Dunque la
migliore strategia è
quella di tipo "buy and hold" (compra e tieni) in contrasto con ogni tentativo di
prevedere i
movimenti futuri del mercato.
L'analista tecnico,invece, non mira a conoscere il valore reale di un'azione bensì
quel valore che ad
essa attribuirà, a breve, il mercato. Egli è infatti convinto di poter rilevare,
con l'ausilio di particolari
procedure, le speranze, le paure, gli umori, razionali e irrazionali, dei
compratori e dei venditori
giungendo così a sintetizzare e fotografare, a un dato istante, tutti quei fattori
che normalmente
sono ritenuti ndine tificabili ma che, nondimeno, incidono in maniera preponderante
sul processo di
formazione dei prezzi. Gli diventa più facile, a questo punto, decidere quando
comprare e quando
vendere e cosa comprare e cosa vendere in perfetta sintonia con la tendenza e le
prospettive del
momento. Dunque l'analisi tecnica è lo studio del comportamento del mercato,
condotto attraverso
l'esame, non solo dal punto di vista grafico ma anche con l'utilizzo di opportuni
indicatori, delle serie
storiche dei prezzi e dei volumi di scambio. A fondamento dell'analisi tecnica vi
sono diverse teorie
che non hanno riscontri scientifici in senso stretto, ma che costituiscono
presupposti fondamentali
per le successive analisi quantitative che si sono sviluppate negli ultimi decenni.
I principali teorici
dell'analisi tecnica sono: Dow, Elliott, Gann e Fibonacci.
I GRAFICI: "I MIGLIORI AMICI" DELL'ANALISTA
La conoscenza e l'interpretazione dei grafici è fondamentale in Analisi Tecnica
.Rappresentare i
prezzi sotto forma di grafici, siano essi di pochi minuti o di interi decenni,
consente di percepirne
immediatamente l'evoluzione, di individuare tendenze, di misurarli, calcolare le
medie mobili,
impostare proiezioni ed altro ancora.
Esistono numerose versioni di grafici, ma di tutte bisognerà scegliere quelle che
esprimono il
maggior numero di informazioni adatte allo scopo che si sta perseguendo, nella
forma più intuitiva e
semplice. Cosi' ad esempio, se interessa rappresentare l'evoluzione di un mercato
negli ultimi 30
anni sarà sufficiente un grafico lineare; se, invece, l'osservazione si sofferma su
un indice a
rilevazione giornaliera sarà più interessante utilizzare un grafico a candele con
l'indicazione dei
prezzi minimi, massimi, di apertura e chiusura. Esistono varie tipologie di
grafici, le più comuni
sono:
1. Il Grafico lineare
2. Il grafico a barre
3. Il grafico a candele o candlestick
Il grafico lineare è il tipo di grafico più semplice che si costruisce unendo con
una linea le varie
chiusure del titolo. I dati forniti sono ridotti all'essenziale: nulla viene detto
della storia intra-day del
titolo, non è possibile conoscere le escursioni minimo / massimo, non si conosce se
la chiusura è
avvenuta in prossimità dei massimi o sui minimi. Ci si può riferire ad intervalli
di tempo intra-day,
così come a periodi giornalieri, settimanali o mensili; naturalmente, più ampia è
la base di
riferimento, minore è il dettaglio evidenziato dal grafico. Un elemento importante,
inserito nella
parte inferiore del grafico in corrispondenza del prezzo, è il volume:rappresenta
l'ammontare totale
dei titoli scambiati nella giornata di contrattazione.
Il grafico a barre è di gran lunga il più utilizzato nel trading di borsa. Il
grafico è costituito da una
successione di barrette verticali, a ciascuna delle quali corrisponde una seduta di
borsa. Per poterlo
costruire è necessario avere di ogni titolo alcuni dati giornalieri: il prezzo di
Apertura (Open), il
prezzo più alto della seduta (High), il prezzo minimo (Low) ed infine quello di
Chiusura (Close). La
lunghezza della barra indica l'escursione dei prezzi (minimo e massimo), mentre il
segmento di
destra indica il prezzo di chiusura e il segmento di sinistra coincide col prezzo
di apertura. Il Volume
è rappresentato in fondo ai grafici con segmenti la cui altezza si misura
raffrontandola con la relativa
scala laterale.
Benché supporti e resistenze svolgano un ruolo primario nell'esame dei grafici dei
prezzi, è
necessario puntualizzare che la loro corretta individuazione non è sempre agevole a
causa della
mancanza di punti realmente oggettivi che ne costituiscono la base. Persone diverse
tendono a
tracciare trendlines su punti di svolta diversi, a costruire medie mobili con
parametri diversi, a
individuare livelli statici di prezzo sulla base della propria esperienza e degli
obiettivi temporali dei
propri investimenti.Tutto questo, pur non sminuendo la validità dei supporti e
delle resistenze, ne
subordina la reale efficacia segnalatoria alla competenza dell'analista. E'
possibile però, come per le
trendlines, considerare una serie di fattori per determinare la significatività di
una linea di supporto o
di resistenza:
1. Il Volume: costituisce il primo e più importante elemento di valutazione. Un
grande numero di
acquirenti in una determinata area di supporto conferma la validità del segnale.
Allo stesso modo,
un consistente quantitativo di azioni trattate in prossimità di una linea di
resistenza è un segnale di
conferma della stessa che può essere formato in buona parte dalle vendite di chi in
precedenza a
quei medesimi livelli aveva comprato e che ora vuole uscire dal mercato senza
subire perdite.
2. Lo spazio intercorrente tra la linea di supporto e quella di resistenza è il
secondo criterio da
seguire. L'affidabilità e la validità delle due zone aumentano con l'aumentare
della loro distanza, in
quanto il movimento perde di forza nel raggiungere la linea opposta a quella di
partenza.
3. Un altro parametro è costituito dal tempo: la lunghezza di una resistenza o di
un supporto ne
determina spesso l'importanza. Se tali linee vengono testate più volte la loro
significatività aumenta
ancora.
4. Eventuali punti di minimo o massimo relativi raggiunti dalle quotazioni
costituiscono, anche a
distanza d molto tempo un ottimo metodo per determinare livelli di supporto o
resistenza
significativi, in quanto si tratta di livelli di prezzo in corrispondenza dei quali
le forze di mercato
predominanti si sono rivelate sopraffatte.
Grafico: Aumento/diminuzione volumi su supporti e resistenze.
i rettangoli
i flag (bandiere)
Non mancano, però, i casi in cui il prolungamento della fase di congestione può
portare il rettangolo
ad incubare un movimento di inversione piuttosto che di continuazione (rettangolo
reversal). Il
rettangolo impiega mediamente da 3 settimane a tre mesi per formarsi e lo sviluppo
dei volumi
assume particolare importanza per poter confermare o meno la sua natura di pattern
di
continuazione. Se, ad esempio, in un rettangolo formatosi in un uptrend i volumi di
correzione al
ribasso risultino inferiori a quelli della fase impulsiva, quasi certamente il
breakout sarà in direzione
dell'uptrend.
c) La Flag o bandiera si forma, di solito dopo una forte espansione del trend
sottostante, con uno
sviluppo temporaneo del grafico all'interno di un canale di forma rettangolare
orientato in direzione
contraria a quella del trend principale. Rappresenta una, breve pausa del mercato e
di solito è
preceduta da un forte rialzo (o discesa), a volte quasi verticale (flagpole)
sostenuto da importanti
volumi.
LE FIGURE DI INVERSIONE: TESTA E SPALLE, DOPPIO MASSIMO, TRIPLO MASSIMO,
SPIKES
Le figure di inversione, sono quelle che implicano normalmente un'importante
inversione del major
trend. Da un punto di vista tecnico le fasi di passaggio da una tendenza ad
un'altra vengono
segnalate da figure formate dal movimento dei prezzi, il cui completamento sancisce
l'avvenuta
inversione, spesso di primaria importanza.Le figure d'inversione più importanti
sono:
testa e spalle e testa e spalle rovesciato
doppio massimo - doppio minimo
triplo massimo - triplo minimo
Spikes o formazioni a V
a) La figura del Testa e Spalle (head and shoulders in inglese) è la più conosciuta
ed affidabile tra
tutte le figure di inversione. Essa è composta da tre successivi rialzi dei corsi,
separati da due
reazioni verso il basso. Graficamente, appare una formazione costituita da due
spalle arrotondate
con in mezzo un top che fa da testa.
Il completamento del modello avviene con la rottura, da parte dei prezzi, della
linea congiungente i
minimi di reazione. L'obiettivo di ribasso viene calcolato utilizzando l'altezza
della figura, che viene
proiettata dal punto di rottura della linea. Infine anche in questa figura è
possibile lo sviluppo di un
'pull-back'. Il triplo minimo è in fondo un triplo massimo rovesciato. Il punto più
importante è
costituito dalla formazione dell'ultimo minimo il quale deve avvenire in un
contesto di scambi
modesti, durante la prima fase e da consistenti aumenti dei volumi, dal giorno
della rottura verso
l'alto, della linea tracciata sui massimi di reazione.
d) Le spikes, o formazioni a V, causa una repentina inversione del trend in atto,
senza segnali
premonitori. Essi sono il risultato grafico di un dietro-front del trend,
improvviso e repentino con alti
volumi, dunque molto difficile da prevedere in quanto si forma e si completa in
pochissimo tempo. Il
V-Top è abbastanza frequente ed appare in seguito ad una caduta quasi verticale dei
prezzi. La
continuazione di tale movimento determina il raggiungimento di un livello in cui la
pressione di
vendita è all'apice, cui fa seguito una forte reazione speculare delle quotazioni
nella direzione
opposta (classico esempio di importanti voci di borsa brutalmente smentite). Nella
giornata in cui si
verificano, è molto importante che si abbia un elevato volume di contrattazioni. Il
V-top diventa
drammatico per l'operatore perché non gli dà la possibilità di uscire in tempo dal
mercato se non con
un notevole sacrificio. Il V-Bottom presenta, sostanzialmente, le stesse
caratteristiche del V-Top
invertendo i termini del discorso.
L'ANALISI ALGORITMICA: LE MEDIE MOBILI
Con l'avvento dei computers, l'analisi tecnica ha fatto un enorme balzo in avanti:
non solo grazie alla
possibilità di tracciare istantaneamente quei grafici che, prima, dovevano essere
disegnati con
righello e matita, ma anche e soprattutto per la possibilità di manipolare quantità
enormi di dati e di
estrarre da essi informazioni di vario tipo attraverso la costruzione di specifici
indicatori.
Per la verità, alcuni di questi indicatori erano stati ideati tempo prima dell'era
informatica, ma solo
successivamente si è resa possibile sia la loro sofisticazione che la loro
diffusione di massa.
Solitamente non vengono utilizzati, singolarmente, in chiave operativa ma hanno
funzioni di
supporto all'esame dei grafici; in alternativa, se utilizzati congiuntamente,
possono formare la base
di sistemi operativi complessi (i trading systems) che forniscono segnali di
acquisto o di vendita al
verificarsi di determinate condizioni.
Fra gli indicatori più semplici ci sono le medie mobili che detto in termini
matematici, sono un
algoritmo, ed in particolare, quello che più in assoluto è utilizzato dagli
analisti. Il suo scopo è la
riduzione dell'erraticità delle serie storiche per addolcire la curva dei prezzi e
permettere di
individuare meglio le tendenze in atto.In effetti, smussano l'erraticità delle
quotazioni riducendo il
rumore, cioè quelle oscillazioni che non sono dovute a variazioni di tendenza ma a
fattori
estemporanei di mercato. Le medie mobili, essendo uno strumento meccanico di trend-
following
risultano particolarmente graditi per la propria oggettività valutativa e perché
facilmente
manipolabili dai programmi software, ma non devono essere considerate come l'unico
strumento a
disposizione, ma uno di quelli che vanno a completare le indicazioni provenienti da
analisi di trend e
figure.
Volendo definire una media mobile diremo subito che essa si riferisce ad una serie
storica di dati di
cui individua la "media" che risulta "mobile" in quanto, ogni giorno aggiunge alla
serie il più recente
valore ed elimina della lista il più antico, in modo che quest'ultima abbia sempre
le stesse dimensioni
ed il processo può, così, continuare all'infinito. Ad esempio:per ottenere la media
mobile a 5 giorni,
sommiamo i 5 valori della serie e li dividiamo per 5. Il giorno successivo,
aggiungiamo alla serie il
nuovo prezzo ed escludiamo il prezzo del sesto giorno e così via. La media mobile.
è in sostanza una
trendline curva, meno reattiva dei prezzi di cui è formata, che segue l'evoluzione
degli stessi (non li
anticipa) e dà importanti indicazioni sul trend, ma dopo che questo si è avviato.
Le sue segnalazioni
non possono, dunque, essere tempestive; qualunque sia la base di calcolo, la
corrispondente
tendenza non può che essere rilevata con ritardo, dal momento che il calcolo viene
effettuato
all'ennesimo giorno e, a quel punto, l'inversione può già aver avuto inizio da
tempo; Il ritardo della
mm. è in funzione della serie storica che prende in considerazione; l'indicatore è
tanto più sensibile
quanto minore è la quantità degli elementi che ne compongono la base di calcolo.
Quindi, una media
a 5 giorni è estremamente più sensibile alle variazioni di tendenza rispetto a una
media a 200 giorni.
Esistono diversi tipi di medie mobili, ma le più diffuse sono:
Medie mobili semplici (MMS)
Medie mobili ponderate (MMP)
Medie mobili esponenziali (MME)
1. La media mobile semplice è di fatto quella più utilizzata e si costruisce
attraverso la media
aritmetica semplice delle ultime n osservazioni. La rappresentazione grafica che ne
deriva è quella di
una curva che segna il movimento dei prezzi con un andamento regolare, eliminando
le accelerazioni
speculative. La scelta dell'ampiezza della media è determinante per il tipo di
informazione che si
vuole ottenere.Scegliere una media di "breve" permetterà di visualizzare dei
segnali operativi più
stretti, orientati quindi, ad una strategia di trading , mentre utilizzare medie di
lungo periodo servirà
per operare in un'ottica di più ampio respiro, lavorando con obiettivi di
posizione. La media mobile
semplice viene comunemente usata dagli analisti non tanto per ottenere segnali di
acquisto e di
vendita ma più che altro come conferma di "alert" generati da movimenti dei prezzi
a livello di trend
e figure grafiche o da eventuali trading system adottati. Due sono gli
inconvenienti che scaturiscono
dall'utilizzo delle MMS: l'arbitrarietà nel fissare il dominio, problematica valida
per qualsiasi MM o
indicatore, e l'assegnazione di pesi uguali ai diversi termini indipendentemente
dalla vicinanza al
dato più recente.
2. Il secondo problema è risolto dalle medie ponderate . In queste, le osservazioni
più vicine al dato
più recente hanno un peso maggiore rispetto a quelle più lontane. Ad esempio, in
una media mobile
a 21 giorni, il valore di chiusura più recente viene moltiplicato per 21, quello
che lo precede per 20
..e così via fino al valore più antico della serie che sarà 1. L'interpretazione di
una media ponderata
è differente da quella di una media semplice in quanto un avviso di inversione di
tendenza è data da
un cambiamento nella direzione della media, piuttosto che da un'intersezione con la
linea dei prezzi
Un pregio della MMP è la sua flessibilità, potendosi adattare alle esigenze
dell'operatore che può
assegnare i pesi a suo piacimento. Inconveniente di questo strumento è
l'arbitrarietà relativa
all'assegnazione dei pesi.
3 La media mobile esponenziale è uno sviluppo di quella ponderata, in cui la
maggiore importanza
da dare ai dati recenti è ottenuta prendendo in considerazione tutti gli elementi
della serie ma con
un peso esponenzialmente decrescente. I pesi corrispondono alla progressione: 1, a,
a(exp 2), a(exp
3), …, a(exp n-1), dove "a" è un coefficiente compreso tra 0 e 1. Così facendo il
peso dei primi dati
della serie sarà minore col passar del tempo fino a diventare infinitesimale, ma
rientrerà sempre nel
calcolo. Il concetto sottostante alla costruzione della media esponenziale è
probabilmente più
sofisticato e razionale, ma ciò non implica che questo tipo di media sia
necessariamente più efficace
nell'applicazione pratica.
12.SEGNALI OPERATIVI FORNITI DALLE MEDIE MOBILI
Elemento determinante per il successo di una media mobile è la scelta del dominio.
In particolare
l'operatore ha l'obiettivo di determinare un dominio che gli permette di
massimizzare i profitti.
Infatti in un grafico dove vengono sovrapposte una serie di prezzi e una Media
Mobile, il segnale di
acquisto nasce quando la serie dei prezzi "buca" dal basso verso l'alto la sua MM
mentre il segnale di
vendita scaturisce nel caso opposto. Se si considera un dominio ristretto, si
ottiene una Media Mobile
molto sensibile alle variazioni della serie che dunque genera facilmente falsi
segnali. Se, invece, il
numero delle osservazioni è più elevato si evidenziano le tendenze di medio-lungo
periodo cosa che
evidenzia segnali operativi eccessivamente in ritardo Dunque il dominio di una MM
dovrà essere
determinato in base alla volatilità dei corsi cui la MM è riferita.
L'utilizzo delle medie mobili per il trading conduce a due forme di sistemi
operativi:
1. Sistema basato sull'interazione di una serie storica e di una media mobile
2. Sistema basato sull'interazione di due medie mobili.