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METODO STANDARD NAZIONALE

RICERCA SU
TAMPONI FARINGEI

BSOP 9

Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory


Centre for Infections

INVESTIGATION OF THROAT SWABS


Emissione no: 6 Data di emissione 25.08.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 1 di 17
Riferimento no: BSOP 9i6
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency
www.evaluations-standards.org.uk
E-mail: standards@HPA.org.uk
STATO DEI METODI STANDARD NAZIONALI
I Metodi Standard Nazionali, che includono le standard operating procedures (SOPs), algoritmi e linee guida,
promuovono l’adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle informazioni
diagnostiche ottenute in laboratori diversi Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza sostenuta dalla ricerca,
sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del paziente nelle proprie strutture
sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard minimo per la microbiologia clinica e per la
salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Standard Nazionali, i laboratori dovranno tenere in considerazione le
esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I metodi forniscono inoltre un punto di riferimento per un
loro ulteriore sviluppo.

I Metodi Standard Nazionali sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di consenso ove le
opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti elaborati riflettono il consenso
della maggior parte degli stessi.

I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare sulla prima pagina, sono membri
dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L’inclusione del logo di una organizzazione nella prima
pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi standard. I componenti di queste
organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali Standard ma le loro opinioni personali
non rispecchiano necessariamente quelle dell’organizzazione di cui sono membri. L’elenco attuale delle organizzazioni
professionali partecipanti può essere ottenuto tramite e-mail all’indirizzo standards@hpa.org.uk.

Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure commerciali o
prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e dimostrate idonee allo
scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed esterno.

Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la Health
Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile dell’accuratezza o
dell’utilizzo o di qualsiasi conseguenza derivante dall’uso o da modifiche delle informazioni contenute in questo
documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i professionisti che esercitano in
questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri consulenti quando ritenuto necessario. Se si
apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in evidenza dove sono state apportate modifiche al
documento originale. La Health Protection Agency (HPA) dovrà essere menzionata in ogni circostanza.

La HPA è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa
confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili alla HPA
possono essere ottenute al sito www.hpa.org.uk.

La HPA è un’organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott. Ciò significa
prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di garantire
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che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza .

Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web www.evaluations-standards.org.uk. Contributi allo sviluppo dei
documenti possono essere forniti contattando l’indirizzo standards@hpa.org.uk.

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Riferimento suggerito per questo documento:

Health Protection Agency (2005). Investigation of throat swabs. National Standard Method BSOP 9 Emissione 6.
http://www.hpa-standardmethods.org.uk/pdf_bacteriology.asp

INVESTIGATION OF THROAT SWABS


Emissione no: 6 Data di emissione 25.08.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 2 di 17
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INDICE

STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD ………......................................……………..……………. 2

INDICE …………………………………………….................................……..................................……….... 3

PROCEDURA DI MODIFICA …………………………………………….................................…………….... 4

SCOPO DEL DOCUMENTO ……………………………………………...........................……………........... 5

INTRODUZIONE ……………………………………………………............................…………………………. 5

FARINGITE ....…………................…..................................…………………………………………….... 5
DIFTERITE ................................................................................................…….................................. 5
CRITERI PER LO SCREENIING DEI TAMPONI FARINGE .......................…....................………...... 6
EPIGLOTTIDITE .......................….......…………………………………………………...........………...... 7
ANGINA DI VINCENT .......................….....…….………………………………………...........………...... 7
ALTRE CAUSE DI FARINGITE ....................................……..........................….. …………………..… 7

INFORMAZIONI TECNICHE …………………………………………........................…………………………. 8

1.0 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA ………...................……………………................……..… 9

1.1 RACCOLTA DEL CAMPIONE …………... ………………………………………………………….... 9


1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE …………………………………………….. 9
1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE ………..…………………………………………........ 9

2.0 PRELIEVO DEL CAMPIONE ………...................…………………………...........................……..… 9

2.1 TEMPO OTTIMALE PER IL PRELIEVO DEL CAMPIONE ……………………………………..... 9


2.2 TIPO DI CAMPIONE APPROPRIATO E METODO DI PRELIEVO ...………………………....... 9
2.3 QUANTITA’ E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI …………… …………………….......... 10

3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE ……………………............................…….. 10

3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA ………….………...... 10


3.2 ACCORGIMENTI PARTICOLARI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO …………....………. 10

4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE ..………………………………………...........................…………… 10

4.1 SELEZIONE DELLA PROVA ………….………………………………………………….………...... 10


4.2 ASPETTO ……………….………………………………………………………..………..…….…..…. 10
4.3 MICROSCOPIA ……………….………………………………………………………..……….…..…. 10
4.4 COLTURA E MODALITA’ DI RICERCA …………………………………………..……………...…. 10
4.5 IDENTIFICAZIONE ………………………………………………………………...……………......… 12
4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIMICROBICI ………………………………………………..... 12

5. 0 PROCEDURA DI REFERTAZIONE ……………………………...........................…………..………. 12

5.1 MICROSCOPIA ………………. ………………………………………….…………………...………. 12


5.2 COLTURA ………………. ………………………………………………..…………………...………. 12
5.3 PROVE DI SENSIBILITA' AGLI ANTIMICROBICI ……………………........………………………. 13

6. 0 SEGNALAZIONE ALLA HPA (LOCALE ED AI SERVIZI NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC


PER LE INFEZIONI) ..…………………............................................................................................. 13

RINGRAZIAMENTI ED INDIRIZZI ……………………………………………...........................……………… 13

BIBLIOGRAFIA ……………………………………………………………….............................……………… 14

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PROCEDURA DI MODIFICA

Documento di riferimento controllato BSOP 9


Titolo del documento controllato Procedura Operativa Standard per le ricerche su tamponi faringei

Ciascun National Standard Method possiede una registrazione separata con le correzioni. Le attuali
correzioni sono specificate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la
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Modifica Emissione no. Inserita Pagina Sessione(i) interessate Modifica


Numero/ Scartata Emissione no.
Data
6/ 5.1 6 1 Prima pagina Ridisegnata
25.08.05
2 Stato del Documento Revisionato

4 Pagina della procedura di modifica Ridisegnata

5 Introduzione Riscritta

11 Tabella 4.4.3 Modificata

14 Bibliografia Aggiornata

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PROCEDURA OPERATIVA STANDARD
PER LA RICERCA SU TAMPONI FARINGEI
Tipo di campione: Tampone faringeo

SCOPO DEL DOCUMENTO


Questa SOP descrive l’isolamento da tamponi faringei di microrganismi noti per causare infezioni del tratto
respiratorio superiore.

INTRODUZIONE
FARINGITE2
Streptococchi beta-emoltici
Lo Streptococco di gruppo A di Lancefield è la causa più comune di faringite batterica. La maggior parte
delle procedure di laboratorio è focalizzata principalmente su questo microrganismo. I portatori sani di
streptococchi di gruppo A sono di solito i bambini (fino al 20%); le percentuali sono molto più basse negli
adulti. In questi soggetti l’isolamento dello streptococco di gruppo A non implica necessariamente una
condizione di infezione.
Le manifestazioni extra-faringee dello streptoccoco di gruppo A di Lancefield possono essere suddivise in
quelle associate ad un’infezione acuta e nelle sequele non suppurative post streptococcicche, quali la febbre
3
reumatica acuta e la glamerulonefrite, che si manifestano 2-3 settimane dopo l’infezione faringea .
Nell’infezione acuta si possono manifestare batteriemia e shock settico. Le sequele poststreptococciche
4
sembrano essere limitate ad un gruppo circoscritto di sierotipi .
La percentuale di isolamento di streptococco di gruppo A di Lancefield può essere aumentata con
l’incubazione delle piastre di coltura per 40-48 ore5.
6
Gli streptococchi di Lancefield di gruppo C sono stati considerati come agenti causali della faringite . Gli
streptococchi beta emolitici di gruppo C che inducono infezione nell’uomo includono quelli che formano
grandi colonie come lo Streptococcus dysgalactiae subspecie equisimilis e quelli a piccole colonie o
aggregati “milleri”, Streptococcus constellatus subspecie pharingis e Streptococcus anginosus. I membri
dell’aggregato “milleri”, ora conosciuto come gruppo “anginosus” non sono coinvolti nella faringite batterica,
e possono essere dotati di antigeni A o F di Lancefield come pure di antigeni C o G. Gli streptococchi di
gruppo C di Lancefield, che causano zoonosi, includono Streptococcus equi, sottospecie zooepidemicus,
Streptococcus equi, sottospecie equi e Streptococcus dysgalactiae sottospecie dysgalactiae e raramente
sono patogeni per l’uomo. Gli streptococchi del groppo G di Lancefield sono suddivisi in microrganismi che
sviluppano “colonie di grandi dimensioni” (comprendente la specie di tipo animale, Streptococcus canis ed
una specie di tipo umano, comunemente nota come Streptococcus dysgalactiae sottospecie equisimilis e
7
quelli di aspetto a “colonie piccole” (S. anginosus) . Il tipo a “colonie piccole” non si ritiene possa causare
faringite.
La maggior parte delle osservazioni che pongono in evidenza gli streptococchi di Lancefield di gruppo C e G
8-11
come agenti eziologici di faringite sono fornite da segnalazioni di tipo epidemico .

DIFTERITE
Corynebacterium diphtheriae e Corynebacterium ulcerans
La difterite è una malattia infettiva acuta delle vie respiratorie superiori ed occasionalmente della cute. E’
causata da ceppi tossigeni di Corynebacterium diphtheriae (dei quali sono noti 4 biotipi – gravis, mitis,
intermedius, e belfanti) ed alcuni ceppi di Corynebacterium ulcerans e Corynebacterium
12, 13
pseudotuberculosis . Tutti possono essere portatori del gene della tossina di origine fagica. In caso di

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manifestazione clinica completa di difterite, questa tossina danneggia l’epitelio faringeo fino a produrre una
pseudomembrana coriacea, che conferisce il nome alla malattia. Questa membrana può occludere le vie
aeree, talvolta portando a morte per ostruzione respiratoria. L’assorbimento da parte dell’ospite per via
sistemica della tossina prodotta nel sito di replicazione primaria può danneggiare un’ampia tipologia di
cellule, includente quelle cardiache e del sistema nervoso. La miocardite e le disfunzioni neurologiche
possono causare il decesso o contribuire all’insorgenza di invalidità.
I casi clinici di lieve importanza assomigliano alle faringiti streptococciche e possono mancare le
patognomoniche pseudomembrane faringee. Si ritiene che C. diphtheriae sia dotato di fattori di virulenza
14-17
addizionali come nei casi di malattia invasiva prodotta da ceppi privi di tossina segnalati in letteratura . I
ceppi non tossigeni di C. diphtheriae possono essere presenti nei campioni clinici, in modo particolare in
quelli prelevati a persone immunizzate in precedenza nei confronti della tossina difterica. C. ulcerans
generalmente causa una faringite di moderata gravità senza alcuna sequela. Si ritiene che attualmente in
Inghilterra e nel Galles C. ulcerans sia responsabile di un numero di casi clinici di difterite simile a quello
causato da C diphtheriae e pertanto non può più essere considerato come un agente eziologico di raro
5
riscontro. E’ stata dimostrata la possibilità di trasmissione interumana di C. ulcerans .
Il meccanismo patogenetico non è stato definito. Dopo la pubblicazione delle sequenze genomiche, sono
noti i geni che codificano l’adesività, le fimbrie ed altri prodotti batterici che si ritiene contribuiscono
18
all’espressione della patogenicità .
I ceppi non tossigeni presenti nella flora faringea possiedono la capacità di sviluppare conversione lisogena
19
con produzione della tossina in vivo e di causare malattia .
E’ stato inoltre segnalato un aumento dell’incidenza della difterite in alcune aree geografiche quali l’ex
20
Unione Sovietica, sebbene la situazione sia ora sotto controllo . I casi di difterite sono stati segnalati in
modo continuativo da ogni nazione aderente alla WHO, con maggior frequenza da regioni a rischio quali
l’Africa, il Sud Est asiatico ed il Sud America. Nella popolazione suscettibile la penetrazione di un ceppo
tossigeno può essere determinata dalla diffusione diretta tramite infezione per aerosol. L’immunizzazione di
massa ha ottenuto nel Regno Unito la virtuale scomparsa del C. diphtheriae tossigenico, ma questa
condizione può non avere modificato lo stato di portatore di ceppi non tossigenici.

CRITERI PER LO SCREENING DEI TAMPONI FARINGEI


21
Questa SOP raccomanda lo screening per le specie Corynebacterium nelle seguenti circostanze .
1. Tampone faringeo o nasale da un paziente con uno o più dei seguenti fattori di rischio:

• membrane o faringite/tonsillite membranosa

• viaggio all’estero (in primo luogo URSS, Africa, Sud America e Sud Est asiatico) negli ultimi 10
giorni
• contatto recente con soggetti che hanno viaggiato recentemente all’estero (ovunque)*

• consumo recente di prodotti di latte crudo (C. ulcerans)


• recenti contatti con fattorie/animali di fattoria o animali domestici (C. ulcerans)
• il paziente lavora in un laboratorio di microbiologia clinica o simili, ove possono essere
manipolate specie di Corynebacterium

* il viaggio o contatto con viaggiatori negli ultimi 10 giorni sono la condizione più rilevante
per il rischio di difterite

2. Tamponi da ulcere croniche non causate da ustioni o lesioni cutanee con uno dei seguenti
fattori di rischio:

• recente viaggio all’estero (specialmente nei paesi tropicali)

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• recente contato con soggetti che hanno viaggiato recentemente all’estero (ovunque)
• il paziente lavora in un laboratorio di microbiologia clinica o simili, ove sono manipolate specie
di Corynebacterium

Si raccomanda che i laboratori con specifici compiti di consulenza di sanità pubblica, quali quelli della Health
Protection Agency continuino ad eseguire lo screening per le specie Corynebacterium con tampone
faringeo: questa procedura assicura una sorveglianza continua della malattia (consultare QSOP 53 –
Raccomandazioni per lo screening dei campioni per le specie Corynebacterium).

EPIGLOTTIDITE22
La maggior parte dei casi di epiglottidite nei bambini in età inferiore a cinque anni è di solito causata
23
dall’Haemophilus influenzae di tipo b . A seguito dell’adozione del vaccino di H. influenzae tipo b (Hib)
dell’Ottobre 1992 si è manifestata una rapida diminuzione dei casi di epiglottidite acuta causata da questo
microrganismo. La maggior parte dei bambini che hanno sviluppato la malattia nel periodo successivo
all’Ottobre del 1992 non era stato vaccinato. E’ stato segnalato il caso sporadico di un bambino immunizzato
23
in precedenza con Hib che ha sviluppato un’epiglottidite acuta causata H. influenzae di tipo b .
In caso di epiglottidite si deve tenere ancora in considerazione l’H. influenzae. Il trattamento di una malattia
invasiva da H. influenzae di tipo b può non bonificare la condizione di portatore faringeo del microrganismo.
La mancata eradicazione dalle vie respiratorie superiori può rappresentare una condizione di rischio per il
paziente e per i contatti familiari suscettibili. La persistenza dello stato di portatore può essere implicata
24,25
come condizione causale ricorrente di malattia invasiva da H. influenzae .
I tamponi faringei possono essere utili per determinare la colonizzazione delle vie aeree superiori da H.
influenzae tipo b e sono di solito prelevati solo per studi a carattere epidemiologico.

ANGINA DI VINCENT
La Borrelia vincentii e le specie Fusobacterium sono associate nell’infezione nota come angina di Vincent.
Questa è caratterizzata da ulcerazioni faringee o delle gengive e si manifesta negli adulti con scarsa igiene
della bocca o in corso di gravi malattie sistemiche.

ALTRE CAUSE DI FARINGITE


C. diphtheriae non-tossigeni
I C. diphtheriae non-tossigeni possono provocare una faringite dolorosa ma sono solitamente assenti le
tipiche membrane difteriche ed i sintomi correlati all’assorbimento della tossina. A seguito di una re-
introduzione dello specifico gene, questi microrganismi possono comunque realizzare la produzione della
tossina. E’ stata avanzata l’ipotesi che particolari cloni di C. diphtheriae non-tossigeni possono essere
particolarmente virulenti, come recentemente segnalato in paesi da poco tempo indipendenti o nella
26-28
precedente Unione Sovietica . Nell’uomo sembra che occasionalmente si manifestino infezioni invasive
da ceppi non tossigeni di C. diphtheriae. Queste condizioni morbose sembrano essere rare e sono rilevate
con le emocolture piuttosto che dalle colture dei tamponi faringei o nasofaringei

Arcanobacterium haemolyticum (precedentemente Corynebacterium haemolyticum)


Sebbene Arcanobacterium haemolyticum sia noto come patogeno per l’uomo, questa SOP non raccomanda
la sua ricerca di routine. E’ stato associato a tonsillite, faringite e causa un esantema in giovani adulti ed
29,30
occasionalmente nei bambini . E’ stato consigliato di considerare l’isolamento di A. haemolyticum nei
soggetti con ripetuti episodi di tonsillite associati a fallimento terapeutico.
Dopo 48 ore di incubazione su agar sangue le colonie di A. haemolyticum presentano una limitata zona di ß-
31
emolisi ed un diametro di 0.5mm . Nei casi in cui si sospetta la presenza di A. haemolyticum, l’incubazione
31
delle piastre di coltura può richiedere un prolungamento fino a 72 ore . La presenza del microrganismo può
essere suggerita dalla formazione di una depressione dell’agar sotto la colonia; quando la colonia è spinta a
31
lato si pone in evidenza una minuta depressione scura .

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Fusobacterium necrophorum
L’insorgenza dell’infezione causata da Fusobacterium necrophorum è caratterizzata da una faringite acuta e
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febbrile talvolta associata a tonsillite membranosa . In assenza di terapia si possono manifestare
batteriemia ed infezioni metastatiche.

Neisseria gonorrhoeae
I campioni faringei contengono un’ampia varietà di microrganismi, incluse specie saprofitiche di Neisseria.
Deve essere attentamente eseguita l’identificazione della Neisseria gonorrhoeae da siti extragenitali quali
l’orofaringe perché un risultato positivo può avere rilevanza clinica ed implicazioni medico-legali. La
colonizzazione della faringe può essere riscontrata in pazienti con gonorrea genitale ma la faringe raramente
33
è l’unica sede infetta .

Infezioni fungine
Queste infezioni sono comuni nei pazienti immunodeficienti specialmente durante i periodi di neutropenia
grave. I pazienti che assumono antibiotici sono anch’essi predisposti alle infezioni fungine. Le specie
Candida sono raramente causa di gravi esofagiti invasive che possono determinare desquamazione e
34
perdita di tessuto . Il riscontro di candidosi orofaringea associata a disfagia suggerisce la possibilità di una
35,36
candidosi esofagea e questa può essere una condizione per definire l’evoluzione della malattia in AIDS.

Staphylococcus aureus
I tamponi faringei possono essere utili per ricercare i portatori di Staphylococcus aureus, ad esempio nella
fase preoperatoria per pazienti da trattare con chirurgia cardiaca.
I tamponi faringei sono inoltre utilizzati per gli screening dei portatori di Staphylococcus aureus Meticillino
Resistente (MRSA) (consultare BSOP 29). S. aureus è un importante agente eziologico di ascessi
peritonsillari (tonsillite purulenta) dai quali il pus può essere aspirato ed inviato per la coltura (consultare
BSOP 14).

Neisseria meningitidis
Può essere trasmessa da portatore a portatore, probabilmente per via oro-respiratoria. Un individuo
suscettibile è a rischio quando è esposto a contatti di tipo ravvicinato, quali quelli intercorrenti fra familiari
37,38
identificati come portatori . I portatori possono assumere un ruolo importante nelle epidemie di malattia
39
meningococcica .
40
I tamponi faringei rappresentano un ausilio per la diagnosi di meningite meningococcica . N. meningitidis
può essere isolata da un tampone faringeo in circa la metà dei casi di malattia meningococcica invasiva. Il
ceppo isolato dal tampone faringeo è con ogni probabilità del medesimo gruppo e tipo di quello isolato dal
38
liquido cerebrospinale e dal sangue . Alcune segnalazioni hanno descritto come i tamponi faringei prelevati
da persone che hanno subito contatti non hanno alcun valore nel sostenere la diagnosi perché i ceppi isolati
41-43
da questi soggetti sono spesso differenti da quelli riscontrati nel caso clinico di riferimento .

Screening dei neonati


Lo screening di sorveglianza dei neonati può includere il tampone faringeo (consultare BSOP 23).

INFORMAZIONI TECNICHE
E’ stato dimostrato che la percentuale di isolamento di H. influenzae e di S. pneumoniae non sono
significativamente differenti quando si utilizza agar cioccolato contenente bacitracina (o agar cioccolato con
44
disco di bacitracina) al posto dell’agar cioccolato . Sull’agar che contiene bacitracina la flora competitiva è in
ogni caso ridotta in modo significativo e la qualità della crescita di H. influenzae è migliore, facilitando in tal
modo il “trasferimento” delle colonie.

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45-50
1.0 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA
1.1 RACCOLTA DEL CAMPIONE
N/D

1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE


Contenitori di plastica chiusi

1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE


C. diphtheriae/C. ulcerans appartengono al Gruppo di Rischio 2, sebbene in alcuni casi la tipologia
del lavoro possa richiedere condizioni di Contenimento completo di Livello 3
Gli isolati sospetti di C. diphtheriae/C. ulcerans devono essere sempre manipolati in una cabina
microbiologica di sicurezza. Per la prova dell’ureasi è considerato più sicuro un becco di clarino di
agar urea che un terreno liquido.

C. diphtheriae/C. ulcerans causano malattia grave e talvolta mortale. Sono state segnalate infezioni
12
acquisite in laboratorio . Il microrganismo infetta in primo luogo le vie respiratorie. E’ disponibile la
vaccinazione antidifterica; la linea guida è fornita dalla Health Protection Agency immunisation
policy.

N. meningitidis appartiene al Gruppo di Rischio 2, sebbene in alcuni casi la tipologia del lavoro
possa richiedere condizioni di Contenimento completo di Livello 3.

N. meningitidis causa una malattia grave e talvolta mortale. Sono state segnalate infezioni acquisite
in laboratorio. Il microrganismo infetta in primo luogo le vie respiratorie. E’ disponibile un efficace
vaccino per alcuni gruppi di meningococchi.

Gli isolati sospetti di N. meningitidis devono essere sempre manipolati in una cabina microbiologica
di sicurezza.

Fare riferimento alle vigenti linee guida sulla sicurezza per la manipolazione di tutti i microrganismi
appartenenti al Gruppo di Rischio 2 riportati in questa SOP.

Tutte le manipolazioni che si ritiene possano generare aerosol infettivi devono essere eseguite in
cabina microbiologica di sicurezza.
Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere supplementate con la COSHH locale e
con la valutazione del rischio.

E’ essenziale l’adeguamento alle regolamentazioni della posta e del trasporto.

2.0 RACCOLTA DEI CAMPIONI


2.1 TEMPO OTTIMALE DI PRELIEVO DEL CAMPIONE
All’insorgenza dei sintomi.

Possibilmente prima della somministrazione di antimicrobici.

2.2 TIPO DI CAMPIONE E METODO DI PRELIEVO APPROPRIATI


Tampone faringeo prelevato dall’area tonsillare e/o dalla parte posteriore del faringe evitando il
contatto con la lingua e l’uvula.

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2.3 QUANTITA’ ADEGUATA E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI
N/D

3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE


3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA
I campioni devono essere trasportati e processati il più presto possibile

Per N. gonorrhoeae la condizione ottimale si raggiunge con la semina diretta dei campioni sui terreni
al momento del prelievo ed incubazione senza ritardi. Il tempo di trasporto deve essere il più breve
51
possibile .

3.2 ACCORGIMENTI SPECIALI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO


52
I tamponi devono essere inviati in terreno di trasporto di Amies con carbone .

Se la semina è ritardata, si preferisce la conservazione refrigerata a quella a temperatura


53
ambiente . Si devono evitare ritardi superiori a 48 ore.

4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE


4.1 SELEZIONE DELLA PROVA

N/D

4.2 ASPETTO
N/D

4.3 MICROSCOPIA

Colorazione per microrganismi di Vincent se clinicamente indicato.


Nota 1: Il metodo per la procedura di colorazione è riportato in una SOP separata

4.4 COLTURA E RICERCHE


4.4.1 Pre-trattamento
N/D

4.4.2 Procedura sul campione


Inoculare ciascuna piastra di agar col tampone (consultare BSOP 54)

Per ottenere colonie isolate, diffondere l’inoculo con ansa sterile.

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4.4.3 Terreni di sottocoltura, condizioni e microrganismi
Per tutti i campioni positivi e sottocolture cieche:

Aspetti clinici/ Terreni standard Incubazione Lettura Microrganismo(i)


condizioni colture ricercati

Temp C° Atmosfera Tempo

Mal di gola Agar sangue* 35 -37 Anaerobica 16 – 24 ore ⊇ 16 ore Streptococchi di gruppo
Faringite A, C e G di Lancefield
Tonsillite

Per queste situazioni aggiungere:

Aspetti clinici/ Terreni standard Incubazione Lettura Microrganismo(i)


condizioni colture ricercati

Temp C° Atmosfera Tempo

Formazione di Agar tellurito di 35 -37 Aria 24-48 ore giornaliera C. diphtheriae


membrane o Hoyle C. ulcerans
tonsilliti/faringiti Tossigeni
membranose

Viaggio all’estero

Portatore di S. aureus Agar sangue 35 -37 5 – 10% CO2 16-24 ore ⊇ 16 ore S. aureus

Accertamento da Agar selettivo GC 35 -37 5 – 10% CO2 40 – 48 ore ⊇ 40 ore N. gonorrhoeae


Ambulatori di malattie N. meningitidis
genito urinarie
? gonorrea
N. meningitidis caso o
contatto

Faringite + esantema Agar sangue 35 -37 5 – 10% CO2 40-48 ore** ⊇ 48re A. haemolyticum

Epiglottide Agar cioccolato † 35 -37 5 – 10% CO2 40 – 48 ore giornaliera H. influenzae

Diabete Agar Sabouraud 35 -37 Aria 40 – 48 ore‡ ⊇ 40 ore Lieviti


Immunocompromessi
? candidosi orale

Altri microrganismi per considerazioni – MRSA (BSOP 29), C. diphtheriae e C. ulcerans non tossigeni

* può essere utilizzato un agar selettivo per Streptococcus

† può essere incluso un disco di bacitracina da 10 unità o la bacitracina può essere incorporata nel terreno

‡ l’incubazione può essere protratta fino a 3 settimane su indicazione clinica; in questo caso le piastre devono essere lette a ⊇ 40
ore e poi lasciate nel termostato/incubatore fino al 21° giorno

** può essere prolungata fino a 72 ore

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4.5 IDENTIFICAZIONE
4.5.1 Livello minimo in laboratorio

C. diphtheriae Livello di specie; prova di tossicità urgente inviata al Lab di Rif


C. ulcerans Livello di specie; prova di tossicità urgente inviata al Lab di Rif
H. influenzae Livello di specie; tipo b o diverso
Streptococchi ß emolitici Livello di gruppo di Lancefield
A. haemolyticum Livello di specie
N. gonorrhoeae Livello di specie
N. meningitidis Livello di specie
S. aureus Livello di specie
Lieviti Livello di “lievito”
I microrganismi possono successivamente essere identificati su indicazione clinica od
epidemiologica
Il medico microbiologo deve essere informato il più presto possibile di tutti gli isolati sospetti
di C. diphtheriae (la prova di tossigenicità è disponibile presso il laboratorio di riferimento).

4.5.2 Inviare al laboratorio di riferimento

C. diphtheriae biotipizzazione e prova


C. ulcerans di tossigenicità urgente (in giornata)

N. meningitidis caratterizzazione del ceppo e prova di sensibilità agli antimicrobici


Lieviti richiedenti identificazione e/o prove di sensibilità
Isolati associati ad epidemie e quando indicato per rilievi epidemiologici
Microrganismi con resistenze insolite o non attese e ogniqualvolta sussista un problema di
laboratorio o clinico od un’anomalia che richieda approfondimenti

4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIMICROBICI


Fare riferimento alla SOP sulle prove di sensibilità (BSOP 45)

5.0 PROCEDURE DI REFERTAZIONE


5.1 MICROSCOPIA
Colorazione per microrganismi di Vincent: refertare i microrganismi di Vincent rilevati

5.1.1 Tempo per referto microscopico


16 - 24 ore per microrganismi di Vincent

5.2 COLTURE
Negative
“Streptococchi β-emolitici di gruppo A,C e G di Lancefield NON isolati”
“Corynebacterium diphtheriae NON isolato”
Riportare inoltre i risultati delle indagini supplementari
Positivi
Riportare i microrganismi isolati clinicamente significativi

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5.2.1 Tempo di refertazione delle colture
Risultati clinicamente urgenti possono essere trasmessi per via telefonica o informatica.

Referto scritto: 16 - 72 ore segnalando, se appropriato, che verrà inviato un referto successivo.
Ricerche supplementari, prove di tossigenicità di C. diphtheriae

5.3 PROVE DI SENSIBILITÀ AGLI ANTIMICROBICI

Refertare le sensibilità come clinicamente suggerito.

6.0 SEGNALAZIONI ALLA HPA56 (LOCALE ED AI SERVIZI


NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC PER LE INFEZIONI)
Fare riferimento a:
Singola SOP per l’identificazione del microrganismo

Pubblicazioni della Health Protection Agency:

“Reporting to the CDR: A guide for laboratories”

“ Hospital infection control: Guidance on the control of infection in hospitals”


Fare riferimento alle attuali linee guida del CDSC e indicazioni del COSURV

Linee guida locali

L’isolamento di un possibile C. diphtheriae deve essere segnalato con urgenza al CCDC ed


immediatamente al Reference Laboratory con l’invio dell’isolato sospetto.

In caso di sospetta malattia meningococcica e di contatti, l’isolamento della N. meningitidis deve


essere segnalato con urgenza al CCDC.

7.0 RINGRAZIAMENTI ED INDIRIZZI


Questi Standard Method sono stati sviluppati, controllati e revisionati dallo Standards Methods
Working Group for Bacteriology (http://www.hpa.-standardmethods.org.uk/wg_bacteriology.asp).
Si ringraziano per il contributo le numerose persone appartenenti a laboratori clinici di microbiologia
ed alle organizzazioni specialistiche che hanno fornito informazioni e commenti nel corso della
preparazione di questo documento, e da ultima la redazione di Medical Edictor.

I National Standards Methods sono emessi dalla Standards Unit, Evaluations and Standards
Laboratory, Centre for Infections, Health Protection Agency London.

Per ulteriori informazioni contattateci a:

Standards Unit
Evaluations and Standards Laboratory
Centre for Infections
Health Protection Agency
Colindale, London
NW9 5EQ
e-mail standards@hpa.org.uk

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