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1.

Dal italiano al volgare –nascita del volgare

Fino a quando l'autorità imperiale di Roma fu salda, il latino rimase la lingua ufficiale di tutto
l'Impero. Dopo la caduta dell'Impero Romano, il latino comincia a cambiare: abbiamo un
latino scritto (classico) ad uno orale. Lo scritto lo usano solo pochi letterati, mentre il popolo
conosce solo la lingua parlata, più semplice. Dal V al X secolo, lo scritto latino rimane lo
stesso e prende il nome di Latino medioevale. Il latino orale, invece, ha un'evoluzione e si
differenzia in diversi parlati.

2. I primi documenti in volgare

Il popolo non capiva piu la lingua risuscitata. Cosi il Consiglio di Tours decreto che dal latino
bisognava tradurre nella ''rustica romana lingua''.
Il primo testo giunto fino a noi scritto in quella lingua sono i Giuramenti di Strasburgo del
842. Lodovico il Germanico aveva giurato nella ''romana lingua'' per farsi capire dai soldati
francesi.
I primi testi in Italia scritti di proposito in volgare sono quattro pergamene dalla fine del X
secolo chiamate I Placiti Cassinesi. Esse sono il piu antico monumento della lingua italiana.
Il primo documento conosciuto nel quale gli elementi linguistici popolari prevalgono su quelli
latini e un indovinello da un anonimo scrivano veronese, conosciuto oggi come Indovinello
Veronese.

3. L'influsso della lingua d'oc e lingua d'oil


L'occitano o lingua d'Oc, è una lingua galloromanza parlata in un'area specifica del sud-
Europa chiamata Occitania, non delimitata da confini politici e grossolanamente identificata
con la Francia meridionale o Midi.
Questa lirica aveva influsso nella lirica italiana. Provoco' la nascita di scuola siciliana che ebbe
una parte nella formazione della lingua poetica italiana.

La lingua d'oïl è una lingua romanza-galloromanza di epoca medievale, derivante dal gallo-
romano, nata e poi sviluppata nel centro-nord della Francia; è la lingua da cui si sviluppò,
l'attuale lingua francese. Si ebbe una foritura di poesi didattica, di poesia satirica e realistica.

Queste due lingue si possono distinguere essenzialmente per la differenza tra i temi trattati:
in lingua d’oil prevale il genere della chanson de geste, poema che narra delle imprese di
eroi e cavalieri, mentre in lingua d’oc è presente maggiormente la lirica trobadorica, nella
quale viene esaltato il nobilissimo sentimento dell’amore.

4. La nascita del Comuni e l'eta comunale


Le Comuni erano le citta' sotto alle autorita' feudali, ecclesiastiche o laiche, che fossero
nell'ambito giuridico dell'Impero. Sviluppavano i traffici commerciali e davano inizio ad
un'attivita' di tipo industriale. Le citta' si molteplicano, si sviluppavano, divengono rivali tra
loro, nascono scuole laiche, private e politiche.. Nasce una nuova ''aristocrazia borghese''.
C'erano molti testi letterari del tempo che denotaro il carattere ''borghese'' della maggior
parte dei nuovi intelletuali. Questa nuova organizzazione sociale aveva una cultura (nel
Duecento e Trecento) troppo recete per poter mettere in discussione i principi teorici di
religione e di morale, sicche' una cultura e una etica nuova si innestarono sulle antiche.

5. I giullari

I giullari, considerati i primi veri professionisti delle lettere perché vivevano della loro arte,
ebbero una funzione molto importante nella diffusione di notizie, idee, forme di spettacolo e
di intrattenimento vario.
Essi svolgevano la loro attività in diversi modi e utilizzavano le tecniche più disparate,
dalla parola alla musica, alla mimica. Utilizzavano diverse forme metriche come l'ottava,
lo strambotto e le ballate, e si applicavano in generi letterari e temi diversi. Tra i più
ricorrenti vi era il contrasto, l'alba (, la serenata alla donna amata, il lamento della
malmaritata.
È quella dei giullari, una letteratura quasi sempre anonima sia sul piano anagrafico (non si
conoscono gli autori di molti componimenti), sia sul piano culturale. Manca infatti un rilievo
stilistico distintivo, le forme utilizzate sono convenzionali e ripetitive perché l'autore si
basava soprattutto sull'invenzione, sulla battuta ad effetto, sulla brillante e improvvisa
trovata.
6. La figura del nuovo intellettuale

Nell'età pre-comunale la figura dell'intellettuale era legata alla chiesa: egli era un chierico e
si trovava all'interno di monasteri o inserito in istituzioni ecclesiastiche; facevano eccezione
solo le figure di trovatori e giullari. Con l'avvento dei comuni l'attività intellettuale si stacca
dal mondo religioso, dando origine a professioni cittadine quali l'insegnamento, la
giurisprudenza e la medicina, tutte forme lavorative che si sostengono autonomamente.

L'intellettuale del Duecento possiede competenze specifiche come la capacità di scrivere


secondo le regole della retorica e quella di divulgare il proprio pensiero, conoscere la cultura
classica e cristiana, ritenuta fondamentale per l'edificazione di una coscienza morale e civile,
cultura richiesta quindi ai nuovi intellettuali, notai e giuristi. Da queste categorie, in cui le
basi umanistiche e letterarie si uniscono a competenze professionali, giunge gran parte di
scrittori e poeti che costituiranno i primi letterati italiani, esperti nella retorica e notai o
giuristi di professione, inseriti nella vita economica e politica cittadina.

7. L'importanza della letteratura religiosa

La letteratura religiosa è quella in cui il carattere religioso e primario. Ci si riferirà soprattutto


alle opere composte in volgareo presto volgarizzate.La poesia religiosa rappresenta un
momento di grande apertura della letteratura italiana delle origini: il Cantico delle
creature (o Cantico di frate Sole) di Francesco d’Assisi è, di fatto, il primo testo letterario in
assoluto scritto in volgare e rappresenta il punto di partenza della letteratura italiana.

8. San Francesco

San Francesco d'Assisi è stato un religioso e poeta italiano, è uno dei santi più popolari e
venerati del mondo.
San Francesco fu inoltre l'autore di alcune opere letterarie di straordinaria importanza, la sua
opere più famosa è il Cantico di Frate Sole, meglio noto come il cantico delle creature, che
viene internazionalmente riconosciuta come l'opera che ha dato inizio alla Tradizione
Letteraria Italiana.

9. Iacopone da Todi

Jacopo De Benedictis detto Jacopone da Todi è stato un religioso e poeta italiano venerato
come beato dalla Chiesa cattolica.
I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i
più celebri autori di laudi religiose della letteratura italiana. La sua è una "voce vigorosa e
sconvolgente", che si inserisce in modi e forme eccezionali nel contesto della nuova
tradizione della lauda.
Di Jacopone ci sono giunti, oltre alle Laude (di cui circa 90 di sicura attribuzione e numerose
altre incerte), un'epistola latina a Giovanni della Verna, il celebre Pianto della Madonna e
lo Stabat Mater, mentre vi sono dubbi su alcuni Detti e su un Trattato sull'amore mistico.

10. Caterina da Siena

Caterina Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena, è stata una religiosa italiana. Per
quanto riguarda le sue opere letterarie, santa Caterina, i cui scritti sono in maggioranza
dettati, ha avuto un grande riconoscimento grazie anche alla testimonianza del suo primo
biografo, il beato Raimondo da Capua, suo confessore e testimone diretto del prodigioso
dono di saper scrivere e leggere, testimone dunque anche delle sue opere letterarie. È per
il Dialogo della divina Provvidenza, dettato ad un gruppo di discepoli che scrivevano alla
presenza numerose volte del suo confessore, che Paolo VI la fece diventare "Dottore della
Chiesa".

(Lettere, Dialogo della divina Provvidenza, Orazioni)


11. Brunetto Latini e la letteratura didattica

Sotto la denominazione di letteratura didattica possiamo comprendere tutti quei testi che,
nella diversità di argomenti trattati, sono volti ad insegnare, prescrivere e quindi educare, e
questo attraverso l'esemplificazione, il precetto e la persuasione. Possiamo distinguere due
tipi di letteratura didattica: una sacra ed una profana.

Brunetto Latini fu uno scrittore, poeta, politico e notaio italiano, autore di opere
in volgare italiano e francese. Brunetto Latini è una delle figure più importanti della cultura
italiana del Duecento. Autore di testi di carattere allegorico e didattico, ha influenzato con la
sua opera anche Dante, che nella Divina Commedia si definirà suo allievo. Il suo apporto è
inoltre determinante per lo sviluppo della retorica e della prosa volgare. La produzione
letteraria di Brunetto Latini, scrittore bilingue, viene ricondotta nell'ambito della letteratura
didattico-allegorica diffusa in Toscana sotto l'influenza delle opere francesi. Ha scritto Il
Tesoretto, Il Tresor, Favollelo, Mare amoroso ecc.

12. La lirica comico-realisica: caratteristiche e rappresentati

La poesia comico-realistica è individuata come quel genere che tratta alcune tematiche
importanti, come la vita e l'amore, ma viste in una chiave meno spirituale, in
contrapposizione, ad esempio, alla visione del Dolce Stil Nuovo. Si diffonde soprattutto in
Toscana, intorno al 1260.
Vengono esaltati i piaceri del gioco, del vino, della taverna, delle feste. Viene trattata anche
l'aggressione personale di tipo caricaturale e satirico, il cui specialista era Rustico Filippi.
Quasi sempre prevale il tono comico o giocoso, la tendenza allo scherzo, e o all'oscenità vera
e propria. Il linguaggio è sempre di registro basso e popolare, le situazioni affrontate sono
quelle quotidiane e viene usato quasi sempre il sonetto. I maggiori esponenti sono Cecco
Angiolieri, Rustico Filippo, Folgore da San Gimignano. Questi poeti esprimono un punto di
vista diverso, improntato sul gusto per la critica sociale e per la provocazione.

13. La scuola poetica siciliana : caratteristiche e rappresentati

La Scuola Siciliana fu una corrente filosofico-letteraria che si sviluppò in Sicilia alla corte di
Federico II nel Duecento. I poeti di questa corrente letteraria appartenevano all'alta
borghesia, ed erano tutti funzionari di corte, o burocrati, che lavoravano presso la corte di
Federico.. Celebrava l'amore cortese, una spezie di ''servizio d'amore'', l'uomo fedele.
La poesia lirica della scuola, in volgare siciliano aulico, ebbe anche il merito di introdurre
il sonetto. Rappresentati: Giacomo da Lentini, Federico II e i suoi figli, Guido delle Colonne,
Giacomino Pugliese, Pier della Vigna, Rinaldo d'Acquino ecc.
14. La scuola poetica toscana: caratteristiche e rappresentati

Una lirica d'arte, che si ricollegava alle esperienze siciliane e quelle provenzali. I poeti
provengono dalle varie citta e sono diversi fra loro. I caposcuola maggiore e Giuttone
d'Arezzo. Essi ripresere i modi dei provenzali e dei siciliani. Loro inchinavano a una
concezione dell’amore piu spirituale nella quale risultasse meno evidente il dissidio fra
‘’matrimonio’’ e ‘’servizio’’ amoroso. Scrivevano nel volgare toscano. Rappresentati: Cino da
Pistoia, Guido Cavalcanti, Guido Guinizzelli, Dante Alighieri ( fondatori, dopo scrivevano nel
Dolce stil nuovo)

15. I rappresentati principali e la dottrina degli Stilnovisti

Il dolce stil novo (stilnovismo è un importante movimento poetico italiano sviluppatosi tra il
1280 e il 1310 a Firenze. Lo stil novo influenzerà parte della poesia italiana fino a Petrarca:
diviene guida infatti di una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e "nobile" dei
propri pensieri, staccando la lingua dal volgare municipale, e portando in tal modo la
tradizione letteraria italiana verso l'ideale di un poetare ricercato. Nascono le rime nuove,
una poesia che non ha più al centro soltanto la sofferenza dell'amante, ma anche le
celebrazioni delle doti spirituali dell'amata. La poetica stilnovista acquista un carattere
qualitativo e intellettuale più elevato: il regolare uso di metafore e simbolismi, così come i
duplici significati delle parole.

I principali autori sono Guido Guinizzelli, considerato il precursore del movimento, Dante
Alighieri,Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Cino da Pistoia e Dino Frescobaldi. Di
questi Dante e Cavalcanti hanno dato il maggior contributo, mentre Cino da Pistoia svolse
l'importante ruolo di mediatore tra lo Stil Novo ed il primo Umanesimo, tanto che nelle sue
poesie si notano i primi tratti dell'antropocentrismo.

16. Dante e il contesto storico

Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Dante visse tra il 1200 e il 1300
a Firenze, uno dei comuni più importanti a quell'epoca di tutta l'Italia. La Toscana fu una
regione che attraversò un profondo processo di trasformazione economico e sociale. È
considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta alla paternità della Divina
Commedia, universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno
dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale,
filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della
salvezza umana. Ha scritto anche Il Fiore e Detto d'Amore, Le Rime, Vita Nova, Convivio, De
vulgari eloquentia, De monarchia, Le Epistole, Egloghe ecc.
17. Petrarca e il contesto storico

Francesco Petrarca è stato uno scrittore, poeta e filosofo italiano, riconosciuto quale
fondatore dell'umanesimo, è considerato uno dei fondamenti della letteratura italiana
soprattutto grazie alla sua opera più famosa, il Canzoniere, patrocinato quale modello di
eccellenza stilistica da Pietro Bembo. Rappresenta l'ultimo scrittore medievale e allo stesso
tempo il primo scrittore dell'Umanesimo. Il Petrarca fu un uomo moderno per i suoi tempi
non solo dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista culturale. Le sue altre opere
sono Trionfi, Africa, Bucolicum carmen, Epistulae metrica, Secretum ecc.

18. Boccaccio e il contesto storico

Giovanni Boccaccio è stato uno scrittore e poeta italiano. Conosciuto anche


per antonomasia, fu una delle figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV
secolo. La sua opera più celebre è il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi
fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana. L'influenza delle opere di
Boccaccio non si limitò al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell'Europa.
Giovanni Boccaccio insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca fa parte delle cosiddette
«Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori
dell'umanesimo. Le sue altre opere sono La caccia di Diana, Il Filostrato, Il Filocolo, Amorosa
visione ecc.

19. La letteratura di corte

Questa letteratura veniva composta da giullari, da ''uomini di corte'', che passavano dall'una
all'altra citta' al servizio dei signori, da piccolo-borghesi e popolari, dalla cultura, dagli
interessi tipicamente municipali. Generi dominanti erano il poemetto epico-cavalleresco-
avventuroso, la caccia, il sonetto... Rappresentati: Franco Sachetti, Antonio Pucci, Gianozzo
Sachetti, Guido Donati...

20. Le caratteristiche dell'umanesimo

L'umanesimo è un movimento ideologico-culturale che afferma la dignità degli esseri


umani. Ebbe inizio nel XV secolo nell' Italia (il centro maggiore fu Firenze) e si diffuse in tutta
l'Europa contemporanea. L'Umanesimo si può considerare una manifestazione
dell'insofferenza verso la filosofia scolastica e il sapere ereditato nel medioevo; inizia ad
affermarsi quel tipo di elevazione spirituale raggiungibile attraverso lo studio delle discipline
umanistiche.

Questa riscoperta è un'indispensabile premessa culturale del Rinascimento, con la quale la


generazione dell'età umanistica sottolinea una netta distanza tra il mondo medioevale
l'uomo è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del
proprio destino.
Centri di diffusione della nuova cultura sono soprattutto le grandi corti signorili, in
particolare la corte di Lorenzo de' Medici.

Rappresentati: Agostino Aurelio, Dante Alighieri, Leon Battista Alberti, Lodovico Ariosto,
Matteo Maria Boiardo, Giordano Bruno, Marsilio Ficino, Francesco Petrarca, Giovanni
Boccaccio ecc.

21. Il contesto politico: signorie e principati

La signoria cittadina rappresenta l'evoluzione istituzionale di molti comuni urbani


dell'Italia centro-settentrionale dalla fine del XIII secolo. Essa si sviluppò a partire dal
conferimento di cariche podestarili o popolari ai capi delle famiglie preminenti. Le più
importanti furono quelle dei De Medici, Gonzaga e Sforza.

Il Signore crea nuove strutture di governo. Nasce così la corte moderna una realtà nuova si è
rispetto le corti feudali si rispetto l'esperienza comunale.

La Signoria rappresentò un momento fondamentale di transizione verso la formazione dello


Stato moderno. Inizia infatti il processo di specializzazione e di accentramento delle varie
funzioni del potere: diplomazia, amministrazione burocratica, prelievo fiscale.
Alla fine le Signorie si evolsero in Principati con dinastie ereditarie. Un principato è una
forma di governo in cui il potere è detenuto dal principe con o senza le limitazioni di un
parlamento. Nel tardo Medioevo e nell'epoca rinascimentale in Italia esso rappresenta il
governo assoluto e spesso dispotico di un Signore che accentra tutti i poteri di governo.

22. Le caratteristiche della civilta umanistica

L'umanista, di solito al servizio del Comune o di Signore, e' un laico,non appartiene alla
gerarchia ecclesiastica, forma la sua cultura in ambienti ecclesiastici e nello universita'
tradizionali, sui classici greci e latini e in scuole e academie di tipo nuovo. Nell'umanesimo
fiorirano le discipline scientifiche e artistiche. Nell'umanesimo si voleva costruire una
organizzazione della cultura di ambito e di carattere nazionale e si rivolgeva a tutta la
penisola, ma solo a coloro che erano in grado di intendere in latino. Dunque, la cultura
umanistica fu nazionale.

23. La nascita delle academie

La nascita delle accademie moderne è strettamente collegata allo sviluppo dell'Umanesimo.


Infatti le università, salvo poche eccezioni, rimasero fedeli al metodo della filosofia
scolastica durante tutto il Rinascimento. Perciò gli Umanisti crearono delle istituzioni
alternative dove coltivare il loro modello di cultura. In Italia queste istituzioni furono
soprattutto le accademie.
Nell'umanesimo nacquero le academie e le scuole private di arti liberali nei quali si
raccoglievano uomini che scambiavano le loro esperienze. Le maggiori sono le scuole di
Vittorio Rambaldoni e di Guarino Veronese che portavano al sviluppo la pedagogia
dell'umanesimo; nacquero l'Academia Fiorentina, Academia Romana e Napoletana.

24. La letteratura umanistica in volgare: caratteristiche e rappresentati maggiori

La letteratura umanistica in volgare nasce da una lingua attenta al modello toscano


stilnovistico e petrarchesco, ma soprattutto attratta da una forma che vuole essere concreta
e reale, aperta a sperimentazioni espressive.

Dal 1469, quando sale al potere Lorenzo de' Medici, fino alla sua morte (1492) si sviluppa
attorno alla corte medicea la più alta forma di umanesimo italiano. Lorenzo, Poliziano,
Ficino, Pico della Mirandola e, in tono popolaresco, Pulci sono i grandi protagonisti di questa
epoca aurea.

25. I grandi scrittori in volgare

Nel XIV secolo si affermano i grandi scrittori fiorentini in lingua volgare: Dante, Petrarca e
Boccaccio. Altri grandi scrittori sono Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Angelo
Poliziano, Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo ecc.

26. Leon Battista Alberti

Leon Battista Alberti è stato


un architetto, scrittore, matematico, umanista,crittografo, linguista, filosofo, musicista e arc
heologo italiano; fu una delle figure artistiche più poliedriche del Rinascimento. Alberti fa
parte della seconda generazione di umanisti, di cui fu una figura emblematica per il suo
interesse nelle più varie discipline. Le sue opere letterarie sono de Familia, de Pictura, de Re
aedificatoria ecc.

27. Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano.Uomo d'ingegno e


talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo
alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Si
occupò di architettura e scultura,fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista
e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.
Leonardo da Vinci uno scrittore potente, anche se la sua opera letteraria è molto
frammentaria. Le sue carte contengono annotazioni, intuizioni artistiche scritte senza cura
della forma, poiché non erano destinate a un pubblico.
I suoi Scritti letterari contengono pensieri, favole, profezie, facezie, le storie come Il diluvio,
Caverna, Il gigante ecc.
28. Lorenzo de'Medici e corte Medicea

Lorenzo de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico è stato signore di Firenze alla morte, il terzo
della dinastia dei Medici. È stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonché
uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del
principe umanista, sia per l'oculatissima gestione del potere.

Le opere del Lorenzo riguardano l'amore, altre hanno intonazione popolare, temerate dalla
ironia e le opere di devozione. Ha scritto Canti Carnascialeschi, I trionfi, Canzoni a Ballo,
Laudi Spirituali ecc.

I Medici sono una delle più note famiglie d'Europa, protagonisti della storia
italiana dal XV al XVIII secolo.

29. Angelo Poliziano

Angelo Poliziano è stato un poeta, umanista e drammaturgo italiano. Generalmente


considerato il maggiore tra i poeti italiani del XV secolo fu autore di opere in latino,
in greco e in volgare. Grazie alla protezione di Lorenzo il Magnifico, Poliziano poté dedicare
l'intera vita agli studi umanistici e alla produzione letteraria, senza occuparsi in attività
politiche o diplomatiche.

Le sue opere sono Le stanze per il Magnifico Giuliano, L'Orfeo, Rime ecc.

30. Luigi Pulci

Luigi Pulci è stato un poeta italiano famoso soprattutto per il Morgante, storia epica e
parodistica di un gigante che convertito al cristianesimo si mette al seguito di Orlando.
Il Morgante è il capolavoro del Pulci e uno dei poemi più singolari della letteratura italiana,
dato il tono giocoso e le avventure mirabolanti di alcuni personaggi.Le sue altre opere sono
Beca di Dicomano e Nencia da Barberino.

31. Matteo Maria Boiardo

Matteo Maria Boiardo è stato un poeta e letterato italiano. È considerato uno dei più noti e
importanti letterati italiani del XV secolo. L'ambiente ferrarese era nel Quattrocento uno dei
principali centri della cultura umanistica. Boiardo assimilò l'amore per la letteratura classica
e, oltre a tradurre opere latine e greche, si dedicò alla composizione di testi poetici sia in
latino sia in volgare.
Tra le opere latine sono da notare i Carmina de laudibus Estensium di chiaro intento
encomiastico, e Pastoralia, egloghe ispirate alle Buoliche di Virgilio.
Sviluppò temi bucolici anche in volgare nella raccolta Pastorale; scrisse inoltre la
commedia Timone. Le opere più importanti sono la raccolta di liriche
(sonetti e canzoni) Amorum libri tres e il poema cavalleresco Orlando innamorato.
32. Le caratteristiche del rinascimento

Rinascimento si ispira ai valori classici (proporzioni, ordini architettonici). Il 1400 in storia


dell'arte si chiama primo Rinascimento, si sviluppa soprattutto a Firenze ed e' caratterizzato
da una rivalutazione dell'uomo e da uno studio piu' razionale della realta'. Si diffonde un
interesse per maggiore per l'arte, commissionata da uomini nobili. La vita concepita solo
naturalisticamente porta con sé lo spettro della fine del piacere della vita.La morte appare
ora come fine naturale di una vita tutta naturale.
Uomo universale è l'espressione usata per indicare una persona che eccelle in molteplici
campi, nell'arte così come nella scienza, l'espressione molto usata nel Rinascimento.

Rappresentati: Leonardo da Vinci, Masaccio, Donatello, Filippo Bruneleschi, Michelangelo


Buonarotti ecc.

33. Il dibattito sulla lingua

Per tutto i Quattrocento si dibattesse la questione della lingua. Doveva usarsi una lingua
letteraria nazionale che rifletesse l'unita' di cultura. Negli anni in cui si perdeva
l'indipendenza nazionale e su allontanava la possibilita' di una unita' politica. L'unita' della
lingua fu elemento fondamentale a mantenere vivo il senso e la coscienza dell'unita'
nazionale.

Pietro Bembo ha proposto la soluzione di uso del fiorentino letterario trecentesco. Lui
affermo' la diversita' tra la ''lingua delle scritture'' e la ''lingua del popolo''.

34. Pietro Bembo e la questione della lingua

Pietro Bembo è stato un cardinale, scrittore, grammatico,traduttore e umanista italiano.


Contribuì potentemente alla diffusione in Italia e all'estero del modello poetico petrarchista.
Da scrittore, Bembo fu uno dei più eminenti rappresentanti dei ciceroniani, gruppo che si
prefiggeva la restaurazione di uno stile ispirato alla classicità romana, contrassegnato
dall'imitazione dei due modelli principali della lingua latina (trasportati anche in quella
volgare): Cicerone per la prosa e Virgilio per la poesia.
Fu anche l'iniziatore del Petrarchismo, proponendo lo stile del poeta come esempio di
purezza lirica e come modello assoluto.
I più importanti dei suoi scritti in volgare sono Gli Asolani, Prose nelle quali si ragiona della
volgar lingua, Rime e Lettere volgari.
I suoi scritti più importanti in latino sono Carmina, Epistolae, Historia veneta ecc.
35. Baldasar Castiglione

Baldasar Castiglione è stato un umanista, letterato e diplomatico italiano. La sua prosa è


considerata una delle più alte espressioni del Rinascimento italiano. La sua opera più famosa
è Il Cortegiano. Si tratta della trattazione, in forma dialogata, di quali siano gli atteggiamenti
più consoni a un uomo di corte e a una ''dama di palazzo''. Si occupò soprattutto di politica e
diplomazia, ma anche di letteratura. La sua fama è legata a Il libro del cortigiano, trattato in
quattro libri in forma dialogica. Tutto il suo comportamento doveva dare impressione di
grazia e eleganza. Il pensiero di Baldessar Castiglione presenta un profondo rilievo filosofico,
soprattutto se opportunamente inserito nel contesto culturale in cui è maturato.

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