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UX ON THE SOFA #5 -INTERVISTA A LUCA ROSATI


[Cris&na] Buongiorno a tu0, oggi ho qualche difficoltà a presentarvi la persona con cui parleremo
perché Luca ha una storia molto lunga: è un architeAo dell'informazione, designer a 360 gradi,
docente, autore di libri come "Organizzare la conoscenza", "ArchiteAura dell'informazione"; Luca
Rosa& è tante cose tra cui anche fondatore di "Architecta", la società italiana per l'architeAura
dell'informazione e la user experience, nonché amico e mentore. Oggi vorrei provare a spiegare a
chi ci ascolta o legge che cosa significa essere un architeAo dell'informazione, che cos'è per te,
Luca, l'architeAura dell'informazione?

Questa è una domanda difficile perché in tan& hanno provato e dato via via delle definizioni, quella
che mi piace di più, adesso, è questa "l'architeAura dell'informazione è un sapere che aiuta a
costruire senso, a dare senso alle informazioni, agli ogge0, agli spazi; quindi un qualcosa che aiuta
a organizzare informazioni, beni e servizi perché siano facilmente fruibili dalle persone perché
producano esperienze posi&ve nell'interazione tra le persone e l'ambiente"...tanto più oggi dove
siamo sempre più nomadi tra mol& disposi&vi e mol& ambien&, quindi c'è bisogni di assicurare
anche una con&nuità nel passaggio tra un ambiente, un disposi&vo e l'altro.

Quando è stata la prima volta che ne hai sen&to parlare?

[Luca] Non ricordo esaAamente, erano i primi tempi che lavoravo in azienda e ho scoperto la
definizione di informa&on architecture e mi sono appassionato, aAraverso la prima edizione del
libro di Rosenfeld e Morville, quello con l'orso polare insomma. Mi aveva affascinato questa
definizione, mi ci ritrovavo, e in effe0 io già facevo quelle cose, quando sono andato a leggere e mi
sono reso conto che io facevo già quello senza saperlo.

[Cris&na] Sen& che cosa & ha incuriosito di una disciplina che al tempo era nuova, sconosciuta, pur
affondando in radici an&che perché l'architeAura dell'informazione è sicuramente legata al nostro
modo di conoscere il mondo...

[Luca] È proprio per questo caraAere polimorfo, molto sfacceAato dell'architeAura


dell'informazione, più che una disciplina io dico che è una commis&one di saperi vecchi e nuovi. E
questo si ricollegava alla mia formazione che è umanis&ca, sopraAuAo scienze del linguaggio e
leAeratura, ritrovavo proprio nella dimensione linguis&ca una con&nuità con quello che avevo
studiato.

[Cris&na] Il primo progeAo che hai costruito aAraverso l'architeAura dell'informazione te lo ricordi?

[Luca] È un progeAo per una casa editrice, Editori Riuni&, un re-design di un sito web, tan& anni fa,
nei primi anni del 2000. Con i colleghi con cui lavoravo allora avevamo cercato di calare mol& di
ques& conce0 dell'architeAura dell'informazione sia a livello di classificazione, sia a livello di
relazione, quindi meAere in relazione tra loro libri ma anche libri con contenu& di altro &po
presen& nel sito.

[Cris&na] Quando hai deAo per la prima volta "sono un architeAo dell'informazione"? Quando è
stato che & sei riconosciuto in questo ruolo?
[Luca] Leggendo il libro di Rosenfeld e Morville rimasi molto colpito perché mi ritrovavo appunto,
sia per quello che facevo, sia come aspirazione mi sembrava la mia iden&tà.

[Cris&na] È stato un colpo di fulmine?



[Luca] Sì.


[Cris&na] RispeAo invece a quel primo progeAo che mi dicevi prima, che cosa è cambiato in
maniera radicale rispeAo ai processi che usi, agli strumen&, ma anche forse alla metodologia?

[Luca] Direi il ruolo delle persone, nel senso di coinvolgimento maggiore e a tuAo tondo delle
persone, quindi co-design, user-center design. Prima il mio fare architeAura dell'informazione era
molto a tavolino, quasi esclusivamente, un po' perché c'era poca cultura di questo, un po' perché
era difficile convincere il cliente a coinvolgere direAamente il pubblico insomma. Andando avan&
questo è cambiato, oggi (min 06.43 in poi – se la frase non & suona) sono convinto dell'importanza,
in qualche modo è un ruolo... il designer che fa un passo progressivamente, fa sempre un passo
indietro in più e invece le persone avanzano sempre di più, quindi l'idea del designer è più di un
facilitatore o un registra che non un artefice del prodoAo o del servizio finale.

[Cris&na] Qualcuno che veicola e traduce, sei d'accordo?



[Luca] Sì, mi piace molto l'idea del traduAore.

[Cris&na] Sen& ci raccon& la volta in cui sei riuscito a risolvere un problema di architeAura
dell'informazione e quella volta che hai deAo: "no cambio lavoro!"?

[Luca] Forse sono due la& della stessa medaglia, forse la volta in cui c'è stata più soddisfazione è
per un progeAo molto complesso, sia per l'oggeAo del progeAo in sé, sia come dinamica di
persone e aziende coinvolte. A un certo punto, c'era una situazione di forte tensione, il progeAo
non stava andando bene perché la fase di ricerca era stata saltata, quindi introducendo del card
sor&ng, pre-tes&ng, strumen& di questo &po, reinterpreta& in chiave molto veloce, si è riuscito in
poco tempo a correggere in maniera dras&ca il progeAo, in meglio.

[Cris&na] Si possono riprendere i proge0 per i capelli?



[Luca] Sì, meglio se si riesce a farli par&re bene sin dall'inizio, però insomma ho visto il potere del
recupero, forse perché proprio io ci credevo fino in fondo, nonostante il poco tempo a disposizione
e il macello generale, si è riusci&.

[Cris&na] Forse Luca ci vuole la tua esperienza e la tua capacità di mappare velocemente la
situazione insomma... forse l'esperienza in questo caso ha avuto un ruolo importante...

[Luca] Devo dire hanno avuto ruolo anche dei referen& che a un certo punto sono subentra& che si
sono fida& dell'approccio, insomma stavamo all'ul&ma spiaggia, quindi ci hanno deAo di sì. Questo
(l'esperienza) è stato un aspeAo che ha contribuito perché avendo poco tempo a disposizione,
dovevo scegliere pochi strumen&, non potevamo fare troppe cose, e da u&lizzare in tempi brevi.
Reiterando ques& metodi si sono vis& i risulta&.

[Cris&na] Fondamentale è avere a bordo anche il commiAente quindi, la capacità di instaurare un


rapporto di fiducia con i commiAen&...

[Luca] Sì.

[Cris&na] Secondo te Luca, perché in Italia è una disciplina ancora così poco diffusa, difficile da fare
passare, quando in molte università, a livello mondiale, ci sono caAedre di scienze
dell'informazione, che tuAo sommato stentano poi a decollare in Italia...

[Luca] Purtroppo credo che ci sia un gap culturale, per culturale intendo nel senso di mentalità,
cioè si parla tanto di innovazione che se si facesse tanta innovazione per quanto se ne parla,
saremmo ai ver&ci mondiali. Purtroppo l'Italia è un paese in cui c'è una grande cultura del solista,
del leader, che cozza completamente invece con un'idea di design sempre più partecipa&vo. E poi
scarsa a0tudine a misurare e valutare, a mol& non piace la valutazione perché spesso vedono un
progeAo come una cosa di personale. Un esempio è la pubblica amministrazione che dovrebbe
offrire servizi per il ciAadino, in realtà - ne abbiamo esperienza tu0 e due – è vista come un
giocaAolo dell'amministratore o del poli&co di turno. E quindi non c'è nessuna a0tudine alla
progeAazione perché in fondo non si vuole cambiare. Poi ci sono delle situazioni, che ho trovato
spesso, di persone illuminate e aperte, però ecco se manca questa apertura, ed in Italia non ce n'è
molta, chiaramente si fa difficoltà a portare avan& un design che è espressione di una colle0vità e
di un disegno corale e non del singolo.

[Cris&na] È forse quel design for good che abbiamo affrontato tu0 nel journey dell'architeAura
dell'informazione, cioè per un bene comune che forse in questo senso manca in Italia, forse
l'innovazione dovrebbe essere nel processo...

[Luca] Sì, è vero e poi faciliterebbe tu0, cioè tornerebbe a vantaggio anche del singolo. Mol& non
capiscono che si può vincere tu0. Invece per vincere singolarmente, meAono in crisi tu0 gli altri.

[Cris&na] Sen& Luca, ad un ragazzo che vuole diventare un architeAo dell'informazione, user
experience, perché forse ormai queste differenze andrebbero bypassate, siamo tu0 un po' tuAo,
sei d'accordo?

[Luca] Sì, sono molto d'accordo, sullo sfumare le differenze.


Che cosa dovrebbe fare (il ragazzo)?


[Luca] Se parliamo di una persona neo-diplomata che comunque sta scegliendo come proseguire i
suoi studi, le direi che, visto che manca una formazione specifica e che l'ambiente dell'architeAura
dell'informazione è molto polimorfo come sapere: "Scegli la faccia che più & piace dell'architeAura
dell'informazione, che sia la direzione linguis&ca, che sia quella più cogni&va, o quella più
progeAuale. Scegli& un corso universitario che è un buon corso indirizzato in questo senso e poi
però fai esperienza sul campo già durante lo studio, in modo da alternare studio ed esperienza sul
campo".

[Cris&na] Luca, par& per l'Isola dei Famosi e puoi portare, oltre che la crema solare, tre libri -
professionali ma non solo - che & aiu&no a diffondere l'architeAura dell'informazione tra naufraghi,
quali por&?

[Luca] Uno che ho ripreso in mano da poco che mi piace tan&ssimo è Gödel, Escher, Bach:
un'eterna ghirlanda brillante di Hofstadter, lui è un logico, non è un libro propriamente di
architeAura dell'informazione, ma in realtà lo è, dentro c'è tuAo, c'è proprio l'esplorazione della
logica che si nasconde dietro. Anche in Bach che è un musicista, c'è tan&ssima architeAura nella
sua musica. Poi porterei "Le leggi della semplicità" di Maeda, perché è un libro strepitoso, lui ha
questa abilità di scrivere e dire cose molto profonde con pochissimo spazio, è un libricino piccolo
ma molto profondo. Un terzo libro è di poesie, che è il poeta che più mi piace, che è Giorgio
Capolodi. Nella poesia in generale c'è tan&ssima architeAura dell'informazione.

[Cris&na] Fantas&co! Luca invece nella filosofia indù, questa è una domanda che faccio un po' a
tu0, c'è questa speciale intenzione che viene un po' dalla mente, che si chiama sankalpa, è un po'
un paAo che facciamo con noi stessi, è quello che vorremmo essere e realizzare; il tuo qual è?

[Luca] Forse il design for good che dicevamo prima, cioè mi illudo, anche se spero non sia un
illusione, di contribuire con quello che faccio, a costruire una cultura aperta, più e&ca, più orientata
verso la meritocrazia insomma, a cambiare le cose.

[Cris&na] Sen&, in una parola, l'architeAura dell'informazione del futuro sarà...?



[Luca] Relazione, connessione. Si dovrà ragionare sempre più in termini di connessioni, di legami,
di pezzi che devono combaciare perché sempre più complessa è la realtà e gli elemen& che
compongono i nostri servizi e le nostre esperienze. Vedo nell'architeAura dell'informazione un
sapere conne0vo.

[Cris&na] Grazie Luca, prima di lasciar& & devo un ricordo che voglio lasciare anche ai nostri
ascoltatori, che è quello che io mol& anni fa ho preso e ho scriAo ad un Luca Rosa&, un indirizzo
mail, proponendo un ar&colo e mi ha risposto subito e me lo ha pubblicato su "Trovabile", per dire
che oggi non sarei quello che sono senza Luca Rosa&, che ringrazio per l'intervista e ci vediamo alla
prossima.

[Luca] Grazie a te.

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