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REGOLA DEL MAESTRO oe 95 ignore non mancheranno di alcan bene», Same can att al alfmatie rimanda a mani vaste ethos pnas ge Same come gente che non ha nulla, eppure pear te rutto» (Sal. 99115 33.445 Le, 1,533 2 Cor. 6,10), Beane eeee aaron rlasero dungue non @ alto che un dspensatore di “pot seri fede a, ital che il Signore teso nel vangelo eee BF Fron a bets o diche vestrvin, 25 Binsiome ammonince ee, ressuno si ci da questo avvertimentor «Cerca £ tuto cid vi sara fornito. 25! Padre wg, generale afflizione si attenda con speranza il rimedio 47 in modo da attuare il precetto dell'apostole: sPortatevi a vicenda i pesi e cosi adempirete la legge di Cristo» (Gal. 6, 48 Quanto al fratello che deve essere inviato in viaggio, anche questi sia ammonito dai suoi prepositi a stare in guardia contro il demonio ad ogni momento ¢ in qualsiasi luogo, 49 perché in viaggio cgli ci svia da noi e vuol trarci con sé, a suo sollievo, nell'inferno. 50 Mal sopporta infatti che "ooo con il buon operare riesca a salire al cielo, dal quale egli fu scaglia: to gill a causa della sua superbia (Apoc. 12,9). 51 Di conseguenza il servo i Cristo, in qualsiasi lnogo, anche senza la presenza del superiore, 52 deve star cauto ¢ guardarsi attentamente tanto dalle male azioni quanto dai ca 55 E questo avvertimento va dato al fratello: qualora sopra venga qualche pensiero sconveniente, 4 subito, piegate a terra le ginoc: chia e il capo, ¢ tracciato sulla fronte il segno di croce, voli a rifugiars presso il Signore'con la preghiera, affinché si degni di difendere i suoi sol dati contro il detnonio. 55 Se infatti non si reprimono i vizi quando son Piccoli, divenuti grandi non si estirpano pitt, 56 e una volta messi in atio. activi pensieri, da peceato completo si ricava completa morte (Giac. 1,15), tivi pensieri, nostro padre celeste sa quel che ci oc. -fottee ce lo procura, #7 vedi bene che anche i Rostri alimenti fone donj Ep morn quanto ci vengono procurad da lt ot non come di fron. Fousn Datone terzeno che turavia @ uomo come lu il ay si preoccupa 40 @ sicuro che il suo padrone Domanda dei discepoli: oo XVI 22 quanto maggior- me tutte le cose, dal momento che ite queste cose ha cteato ed ha ssInfatti «fui giovane e sono dive- (7 QUALE DEBBA ESSERE IL CELLERARIO DEL MONASTERO, ~ IRB 515 33,-65 35,x0-r1] ist i bbe c 9 mai il giusto abbandonato né i suoi fight man. a Pte del panes 24 che anzi cogni giorno egli da in elemosina e prestas _ {Ml 36.25-26). 25 Dungue se ci preoceupiamo soltanta te nostro servizio _Anel-cercare il suo regno e la sua giusein, 34) 2 i “she il Signore ci fornira di tutto; dew che aN a ame et i procurarci ogni cosa necessaria, _ ae eteng Set Weri del monasero che i Signore elarise a sul ope Erato dicibo, 28 vengono distribuii senza esteric imbrogh dal fssto ¢ vanno perdu, 2 sapia il suddero celina ngs Biro isto el sara esaminato sui conti che deve rendeve» foftribunale, “30 avendo vist il Signore sprecato per nevi ier 321 bel inf che i Signore giannis or cee eee, immete che sinno immectatamente sprecat da deca fornire né elargire né prelevare senza ndo questi? presente, non offra nulla # un ma 341 eellerario, presente Pabate, facay ~ 35 Quando invece Pabate & assent sa feito n un povero la chiede, 36 conforme al recetto | x Fratelli, ogni lavoro ha la sua paga, perché «il salatio & dovuto al salatia to che ne ha il dititto» (Le, z0,7) e enon si metterd la museruola al bove mentre trebbia il grano» (Deut. 25,4). 2B ancora: «Le fatiche che tano frutti rendono felice chi se ne sostenta» (Sal. 127.2), 3 poiché if $._ Bnore a beneficio dell’uomo da lui creato, «tutto ha messo sotto i suoi pies ir (Sal. 8,75 of Gen, 1,26-29), egli che in vista di lui ha fatto ogni co Dungue, se i molteplici prodotti commestibili del ereato sono a dispo: sizione ¢ a servizio di vomini ingiusti e nemici di Dio, cio’ dei non cxedenti pagani ed eretici, e dei diversi peccatori, ¢ tutto quanto il mondo serve 4 Persone di ogni sorta, 5 quanto pid non solo giusto ma mertato che a coloro i quali credono in Dio ¢ bene lo servono, il Signore abbia ‘concesso) a5 per il loro sostentamento tutti gli clementi che ha creato, nella loro vatieta, 6Fornendo cosi quanto @ necessario alla vita in questo tempo presente, quasi pegno delle promesse future, 7 «il Signore non abbandoner colar) che lo creanon. rel sccht infatt trovarono nel bisogno ed cbbero, 96 REGOLA DEL MAESTRO. cAPIroLo 7 del Signore che dice: «Da" a ognuno che ti chiede» (Le. 6,30); 57 e anche: Cte 1 SETTIMANARI Dr cucINA. [RB 3 5] ~~“ Il Signore ha visposto per bocca del Maestro: x Abbiamo detto pit sopra che due prepositi hanno sotto la loro cura una decade di fratell. 2 Questi dieci fratelli facciano a turni di due il servisio della cucina, per sette giorni ciascuno. 3 E quando con questi turni sara f. nito il servizio di una decade, avuti in consegna dal cellerario tutti gli uten, sill che le occorrono, un’altra decade succeda nella prestazione. Terminata 2a quale, sialternino altri fratlli settimana pee setimana, una a testa. 41 due prepositi invece facciano la cucina uno per volta, con aiuto di an frae tello dei loro, a scelta. 5 E abbiamo detto che i prepositi cucinino uno per volta ¢ ciascuno per tna settimana, con Paiuto tuttavia di un fratello a loco piacere, per questo motivo: che non essendo ambedue occupati con. femporaneamente nel servizio di cucina, uno timanga fuoti con | fratells della sua decade, per sorvegliare in loro le diverse colpe ¢ difetti. ¢ faccia in modo che se anche altri fratelli vengono distaccati per qualche a tro lavoro, si distacchino quei tali che pitt sappiano temere la presenea di Dio. 7 Cosi, occupato un preposito alla cucina, V'altro preposito, essendo libero, potra restare coi meno disciplinati. $ In tal maniera abbiano a ean, no Ponore di corceggere e a tumno pratichino Pumnilta di servire, » Tutte le decadi duique terminino cos il loro giro e riprendano da capo. ze In ogni decade poi faranno i loro seite giorniper ciascuno, designati in carica a questo modo: due frateli per volta siano deputati al serviaio del {a cucina per Ja settimana su scelta dei loro prepositi 11 e sia loro conse, gnato dal celleratio, quando entrano, tutto il vasellame della cucina. + { fratlli siano in due, allo scopo di giovarsi del vicendevole aiuto. 13 Beco. ora come, in seguito a tale designazione, devono essere introdotti nella loro. settimana: co minciando essi subito a cucinare dare diretamente a mensa, dopo x Se invece il pasto dovra essere preparato per Porn Mabate sia interrogato dagli ebdomadari e dal cellerasie thy ~_ dopo la recita di Sesta, 13.¢ incomincino a far fuoco subite dopo Se modo che, detta Nona, tutti vadano a mensa. +3 $¢ poi capita che gli ebdomadari non siano a tempo, subiscano il eax tigo della scomunica, perché con ta loro negligenza hemo fares patice la itunithy stanca per ambedue le fatiche: del digiano e del lavoro, ss La _ {Eutenva dl scomunica sia di questo tenore: se per sesta, sete; se per ton G dieci. 25 Cio8 se gli ebdomadari sono incorsi a far ritardare i pasto del- nig Seota ¢ non sono stati pronti, avzanno in meno una fetta di pane in scuno dei sette pastiseguenti; 16 se hanno fatto tardare quello dell'ora Sena, sia Toro sottrata parimenti una fetta in eiascuno dei dieci pasti se. erent {7 Questa condanna di scomunica con soteazione di cibo cui per ti fino a che Paito di riparazione, in un giorno successive, rh ‘sult averli gia corretti in anticipo, conforme alle promesse 8 Se poi la comunita ® numerosa e siano sopraggiun ei forestiri, si aggiungano frateli in aiuto ¢ incom levrecita di Prima, intcrrogando Pabate circa ry. Domanda dei discepolis ‘ XIX (COME DEVONO ENTRARE 1 FRATELLI NELLA LORO SETTIMANA DI cucINA? [RB 3 5] in gran numero I Signore ha risposto per bocca del Maestro: ino a cucinare dopo 1 frateli che devono entrate nella loro settimana, detta Prima nellorator tio, siano condotti dai loro prepositi davantiall’abate e Gia tispettosamente 100 REGOLA DEL MAESTRO 19 Nella medesima settimana siano essi a fare il servizio di tutte le tavor le, e assolvano tutte le prestazioni nel monastero, 2e Tolgano in tale settimana le scarpe a tutti i fratelli, 21 e siano loro aggiunti in aiuto frateli della loro decade, insieme ai quali non solo tolga. no le scarpe, ma anche le puliscano ¢ la mattina le riconsegnino palite ai fratelli, secut in fila al loro posto. 22 Parimenti nella medesima seetimana faceiano le p tovaglioli, i candvacci, gli asciugamani ¢ tutti gli indumenti sporchi dei fate le ore in cui non cucinano, 4 Qeal giorno accendano il lume del monastero, preparato dal cellerario,¢ Jo spengano. a5 Appena enteati nella loro settimana, come abbiamne dette, Primo giorno, dopo la recita di Prima, quale primo atto del loro servisie,

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