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Prove di funzionalità respiratoria

Corso di Laurea in Fisioterapia A.A. 2017/2018

Dott. Mario Santagiuliana


Email: mario@marionline.it - mario.santagiuliana@asuits.sanita.fvg.it _x005F_x0001_

S.C. Pneumologia di Trieste, Direttore Prof. Marco Confalonieri


Ospedale di Cattinara
Le PFR:

Valutano la compromissione funzionale indotta da


una malattia.

Non forniscono una diagnosi.


Indicazioni

INDICAZIONI
DIAGNOSTICHE MONITORAGGIO

VALUTAZIONE DEL
DANNO
D’ORGANO ED
INVALIDITA’
Indicazioni: Diagnostiche

Valutare:

Sintomi, Segni, Esami strumentali e/o di laboratorio alterati.
 (Tosse, dispnea, obiettività toracica anormale, ecc.)


Effetti di malattie sulla funz.respiratoria

Controllare soggetti a rischio

Stabilire il rischio operatorio

Stabilire la prognosi (es. trapianto polmonare, etc)

Stato fisico di una persona (prima di sottoporla a sforzi)
Monitoraggio

Efficacia di una terapia (inalatoria
broncodilatatrice e steroidea, sistemica)

Decorso di patologie a coinvolgimento
dell’apparato respiratorio (Patologie ostruttive,
interstiziopatie, cardiopatie, patologie
neuromuscolari)

Controllo pz esposti a sostanze nocive
Valutazione del danno d’organo ed
invalidità

Stabilire programmi riabilitativi

Stabilire il rischio assicurativo

Valutazioni medico-legali (previdenziali-assistenziali,
risarcimenti giudiziari)


Igiene pubblica

Ricerche epidemiologiche

Stabilire i valori di riferimento
La funzione
respiratoria
nell’uomo:

1) fase ventilatoria
CO2
2) fase diffusoria
3) fase circolatoria
4) fase cellulare

Principalmente
SCAMBIARE GAS:
spostare ossigeno
dall’aria ambiente al
sangue venoso
Spostare anidride
carbonica dal sangue
venoso all’aria ambiente

O2
All’interno vie aeree
I VOLUMI POLMONARI MOBILIZZABILI
Parametri e tracciato spirometrico

Definizioni
• Volume Corrente (VC): volume d’aria
mobilizzato ad ogni respiro tranquillo
• Volume di Riserva Inspiratoria (VRI):
volume d’aria mobilizzabile al di
sopra di un VC.
• Volume di Riserva Espiratoria (VRE):
VRI volume d’aria mobilizzabile al di sotto
CV di un VC.
• Capacità Vitale (CV): massimo
volume d’aria che può essere
VC espirato completamente e
lentamente dopo un’inspirazione
massimale.
VRE
Test di espirazione forzata

Parametri e tracciato spirometrico

V Dopo aver fatto compiere al paziente


una inspirazione massimale, lo si
VEMS fa espirare con la massima forza il
CVF massimo volume di aria possibile.

Misuriamo così :
• Il volume espiratorio massimo nel
primo secondo: VEMS o FEV1
• La capacità vitale forzata: CVF
• Il rapporto VEMS / CVF %

1 sec t
Curva flusso-volume
Curva fusso-volume normale
E’ possibile rappresentare la
manovra di espirazione forzata con
. una curva flusso-volume: ad ogni
V momento si riportano il flusso
istantaneo ed il volume
corrispondente

Nella fase espiratoria la velocità di


flusso aumenta fno al limite
massimo della curva, ma non oltre
per il fenomeno della compressione
dinamica delle vie aeree.
2 4 6 8
La parte di curva a sinistra della
V
riga è sforzo dipendente; quella a
destra sforzo indipendente
(dipende dalle proprietà intrinseche
del polmone)
Il primo “spirometro a campana”
Il primo spirometro di cui si
ha notizia è stato inventato
da John Hutchinsons. Una
campana calibrata immersa
nell’acqua. In un articolo del
1846 riportò le misure di
Capacità Vitale (VC)
ottenute in 2.130 soggetti.
Solo 1 secolo più tardi,
Hutchinsons, dall’osservazione Tiffeneau 1947, aggiunse una
critica dei dati misurati, intuì che nuova misura di Funzione
la VC era direttamente correlata Respiratoria, il FEV1 o
all’altezza, ed inversamente volume espiratorio forzato
correlata all’età. nel primo secondo.
( CHEST 2002; 121:219S-223S )
Spirometro basato sul Fleish (resistenza a
canalicoli)
PNEUMOTACOGRAFO
Lilly (resistenza a doppia
(segnale primario:
reticella)
FLUSSO)
Tubo di Pitot (resistenza e
crociera)
Il fusso di aria che passa attraverso la resistenza,
subisce una caduta di pressione. La caduta di pressione,
rilevata tramite un trasduttore di pressione (a
membrana o piezoelettrico), produce un potenziale
elettrico che è direttamente proporzionale alla caduta di
pressione determinatasi. Il convertitore
analogico/digitale trasforma il potenziale elettrico in
numero. Si ottiene quindi un fusso. Il fusso, moltiplicato
per il tempo, fornisce il volume. I pneumotacografi
possono essere a temperatura ambiente o riscaldati a
37° C.
Criteri Diagnostici
E’ aspecifica ma molto sensibile (se negativa può escludere l’asma)
Iperreattivita’ bronchiale
Curve dose-risposta alla
metacolina
70 70
ΔFEV1% PD15FEV1= 1699 µg ΔFEV1% PD15FEV1= 31 µg
60 60 PD20FEV1= 49 µg
PD20FEV1= 2223 µg
50 50 PD30FEV1= 92 µg

40 40

30 30

20 20

10 10

40 120 240 400 800 1600 3200 40 120 240 400 800 1600 3200
Dose (µg di metacolina) Dose (µg di metacolina)

Nel pannello di sinistra è rafgurata la curva dose-risposta


del test alla metacolina in un soggetto normale e, nel
pannello di destra, quella di un soggetto con asma.
Volumi polmonari statici
Definizioni
• Volume Residuo (VR): volume d’aria presente
V
nel polmone al termine di una espirazione
massimale.
• Capacità Polmonare Totale (CPT): massima
quantità d’aria contenuta nel polmone all’apice
di una inspirazione massimale.
VRI

CV CPT I VOLUMI
POLMONARI
VC STATICI
VRE
NON
CFR SONO
VR
MOBILIZZABILI
t

VOLUMI POLMONARI NON MOBILIZZABILI


La quantità di gas che rimane nel polmone alla fine di una
espirazione normale (FRC) o dopo espirazione massimale (VR) non
può essere misurata direttamente.


Si impiegano metodiche indirette:


A) Diluizione dell’Elio in circuito chiuso

B) Lavaggio dell’Azoto con O2 in circuito aperto

C) Cabina Pletismografica
Determinazione del volume residuo con il
metodo della
diluizione dell’elio in circuito chiuso
Tecnica della diluizione
dell’elio
-in circuito chiuso-
[He]1 x Vs= [He]2 x (Vs+Vp)
Quantità He 600ml – [He] 10%

[He]1=concentrazione iniziale
elio
Vs= volume iniziale spirometro
[He]2= concentrazione finale elio
Vs= volume finale spirometro
Vp= volume polmoni fine test
(CO2 assorbita dal sistema
e aggiunta di O2 in misura
corrispondente a quello
consumato dal soggetto
per mantenere il V del
sistema costante).

“Se la quantità di una sostanza disciolta in un volume è


nota e la sua concentrazione può essere misurata, il
volume nel quale questa sostanza è disciolta può essere
Michael G. Levitzky. Pulmonary Physiology. Third Ed; 1993. Chapter 2.
calcolato”
Determinazione del volume residuo con il metodo
del lavaggio dell’azoto
Area = volume

Log%N2
Log%N2

Volume
Volumi(litri)
(L)

FRC= (V+Vds)x(FE-Fi)
FO-FA
V= volume di aria espirata
Vds = volume spazio morto
F = concentrazione di N2 nel gas
espirato (E), nell’O2 inspirato (I),
negli alveoli all’inizio del test (O),
e alla fine del test (A)
Respirando O2 puro N2 all’interno
dei polmoni si diluisce: la sua
concentrazione viene rilevata da
un sensore rapido nell’aria.
espirata.

Lo spirometro rileva la quantità


di gas espirato e la [N2]: la prova
si interrompe quando
nell’espirato si raggiungono
concentrazioni stabili di N2.
Dal calcolo dei volumi espirati per
lavare N2 si estrapola la capacità
funzionale residua FRC
E, per sottrazione del volume di
riserva espiratoria, il volume
residuo
Determinazione del volume di gas toracico con il metodo
della pletismografia corporea

Legge di Boyle
Mariotte:

P x V=K
a temperatura
costante
Il prodotto della pressione iniziale nella cabina per
il suo volume iniziale equivale alla pressione finale
nel box per il volume finale (volume iniziale del box
meno la variazione di volume)
Pboxi x Vboxi= Pboxf x (Vboxi-V)

Anche il prodotto della pressione misurata alla


bocca (Pm) per il volume polmonare del paziente
(Vl) deve essere costante
Il V della seconda equazione è uguale a quello
ottenuto nella prima; rappresenta la CFR dal
momento che l’occlusione viene effettuata a fine di
una normale espirazione a volume corrente.
Pmi x Vli = Pmf x (Vli+V)
Diffusione alveolo capillare dei gas

DLCO: capacità di diffusione polmonare


DLCO/VA : capacità di diffusione polmonare per unità di volume alveolare

L’assorbimento del CO è determinato dalla:


- CAPACITA’ DI DIFFUSIONE della barriera emato-
alveolare
- VELOCITA’ DI COMBINAZIONE del CO nel sangue

CAPACITA’ DI DIFFUSIONE correla con


- SPESSORE
- SUPERFICIE membrana alveolo-capillare
CAUSE RIDUZIONE DLCO:
- ↓ area membrana alveolocapillare (enfsema, embolia
polmonare, resezione di parenchima polmonare)

- Ispessimenento membrana alveolocapillare (fbrosi


polmonare, ipertensione polmonare)

- Anemia
In sintesi, l’interpretazione

Di tipo Ostruttivo Di tipo Restrittivo

- Asma - Patologie della gabbia toracica

- BPCO (bronchite cronica, - Patologie neuromuscolari


enfisema)
- Lesioni occupanti spazio
- Bronchiectasie
- Fibrosi polmonare

- Patologia pleurica
Test di performance dei muscoli respiratori

MIP: misura la massima pressione negativa che può


essere generata da uno sforzo inspiratorio. Misura la
forza del diaframma, dei muscoli inspiratori
intercostali e degli altri muscoli inspiratori accessori.

MEP: misura la massima pressione positiva che può


essere generata da uno sforzo espiratorio. Misura la
forza dei muscoli addominali e degli altri muscoli
espiratori accessori.

Alterazioni di MIP e MEP in:

- Malattie neuromuscolari (SLA, Distrofia Muscolare)


- Prolungato ricovero in rianimazione
- BPCO
- Tireopatie
- Scompenso cardio-circolatorio

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