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NORME REDAZIONALI INTERNE

A uso di autori, traduttori e correttori bozze

 LA REDAZIONE DEL MANOSCRITTO

Le norme di seguito indicate sono necessarie per ottimizzare il lavoro di tutti coloro che interverranno sino
alla stampa del volume e razionalizzare le fasi di lavorazione. Se ne raccomanda perciò la scrupolosa
osservazione.

- non cercare di dare al testo una struttura che si avvicini all’impaginato definitivo (testo giustificato
e sillabato, rientro prima riga paragrafo, inserimento testatine, ecc.);
- evitare i rientri di paragrafo e non dare il comando di a capo (return o invio) alla fine di ogni riga ma
solo alla fine del paragrafo. Andare invece a capo a ogni fine di paragrafo, per indicare a chi impaginerà
dove effettuare i rientri.
- non spostare il testo di titoli, citazioni ecc. verso il centro della pagina.
- per le note non utilizzare il sistema di notazione automatica. Inserire tutte le note in un file autoromo,
raggruppate per capitolo e numerate manualmente (evitare l’uso dell’elenco puntato). Inserire il numero di
riferimento nel testo con un numero in stile apice senza parentesi e senza usare il comando di rimando nota.
- stili del carattere: per adottare gli stili del carattere in word (ad esempio corsivo, grassetto, maiuscoletto
ecc.) utilizzare la paletta degli strumenti evitando la creazione di stili dal menu. Il testo sarà così
trasportato nel programma di impaginazione senza perdere gli attributi assegnati.
- tabelle e formule matematiche non vanno inserite direttamente nel testo. Come per le note, inserire
nel punto dove andrà la tabella un rimando tra parentesi quadre. Inserire le tabelle in un file a parte o
consegnarle in originale per la scansione. In file a parte andranno anche didascalie, bibliografia,
indici, ecc.
- se è necessario l’impiego di particolari caratteri non disponibili in tastiera (es. segni per la
traslitterazione da lingue con alfabeti non latini, lingue slave ecc.): è opportuno concordare con la
redazione l’uso di una gamma di codici convenzionali che possano poi essere convertiti nel segno
desiderato.
- non inserire spazi doppi o multipli tra le parole;
- i segni di punteggiatura vanno sempre attaccati alla parola che precede e separati con uno spazio da
quella che segue.
- il segno di apertura della parentesi va separato con uno spazio bianco dalla parola che precede e attaccato
alla parola che segue, contrario vale per il segno di chiusura.
- non salvare tutto il documento in un unico file ma separarlo in file di max 30/40.000 byte secondo i
capitoli esistenti o parti del libro. Il nome di ciascun file non deve contenere più di otto caratteri e deve
riportare l’estensione per i file di pc (es. 1cap.doc).
- il cd consegnato deve essere nuovo, deve contenere solo i testi dell’opera e riempito al massimo per i due
terzi della capienza. Usare eventualmente più cd, ognuno dei quali va contrassegnato con nome
dell’autore, titolo ed elenco dei file contenuti.

 REGOLE PER L’UNIFORMAZIONE REDAZIONALE

Per quanto riguarda l’uniformazione redazionale del manoscritto si prega di attenersi alle norme
espresse di seguito. Per quanto non specificamente previsto e per casi particolari, preconcordare i
criteri da seguire prima della consegna del manoscritto direttamente con il responsabile di
redazione.

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ABBREVIAZIONI
Per le abbreviazioni adottare i seguenti criteri:

articolo, articoli = art., artt.


capitolo, capitoli = cap., capp.
circa = ca (non usare la forma ca.)
citato, citati = cit., citt.
collana = coll.
comma = c.
confronta = cfr.
eccetera = ecc.
esempio = es.
et alii = et al.
fascicolo = fasc.
figura = fig.
foglio = f. fogli = ff.
ibidem = ibid.
manoscritto, manoscritti = ms., mss.
nota dell’autore = N.d.A.
nota del curatore = N.d.C.
nota del traduttore = N.d.T.
numero = n. (non usare la forma n°)
nuova serie = n.s.
opera citata, opere citate = op.cit., opp. citt.
pagina, pagine = p. pp.
paragrafo, paragrafi = par., parr.
senza anno = s.a.
senza data = s.d.
senza editore = s.e.
senza luogo = s.l.
seguente, seguenti = s., ss.
tabella, tabelle = tab., tabb.
traduzione = tr.
vedi = v.
volume, volumi = vol., voll.
mesi:
gennaio = gen.
febbraio = feb.
marzo = mar.
aprile = apr.
maggio = mag.
giugno = giu.
luglio = lug.
agosto = ago.
settembre = set.
ottobre = ott.
novembre = nov.
dicembre = dic.

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Non si abbreviano mai i termini: libro, tomo, nota, parte, idem, passim, ad indicem.

ACCENTI
In italiano le vocali a, i, u, richiedono solo l’accento grave. La e richiede l’accento acuto in percheé e in
finale di parola di tutti i composti di che (poicheé , affincheé , cosiccheé ecc.), sui composti di tre
(ventitreé , trentatreé ecc.) e nella terza persona sing. del passato remoto. EÈ grave negli altri casi: eè ,
ahimeè , caffeè , cioeè , nei termini di derivazione francese entrati nell’uso italiano (bebeè , bigneè ). La terza
persona sing. del verbo essere, quando eè maiuscola, va accentata (EÈ ) non apostrofata (E’).

APOSTROFO
Va sempre unito sia alla parola che precede sia a quella che segue. Non deve mai trovarsi in fin di
riga. Preferire la forma senza elisione dell’articolo quando esso eè posto davanti a nome proprio,
titolo di opera, testo corsivato o tra virgolette: es. l’introduzione alla Apocalisse di Giovanni. Non
vanno mai elisi gli articoli plurali gli e le.
L’apostrofo non va indicato davanti al secondo elemento delle date unite da trattino: ’15-18. Va
evitato l’uso del doppio apostrofo. Se eè necessario lasciare un numero in cifre si usi un solo
apostrofo: i poeti dell’800.

BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI


La scelta di inserire una bibliografia estesa in appendice o di avvalersi di semplici citazioni
bibliografiche in nota dipenderaè dall’argomento del volume, dalla collana in cui eè inserito e dal
materiale presentato dall’autore. In tutti i casi le citazioni bibliografiche, quando si fanno, devono
essere complete e ordinate secondo i criteri che seguono, specie se sono numerose e funzionali alla
struttura dell’opera:
- suddivisione in categorie; una suddivisione di base sempre suggerita eè ad es. quella tra opere in
volume e articoli su periodici
- all’interno di ogni sezione i libri vanno elencati in ordine alfabetico per autore oppure cronologico
per anno di pubblicazione, obbligatorio il secondo caso quando si citano piuè volumi dello stesso
autore
- nel caso di opere straniere citate in una bibliografia in un testo italiano eè importante segnalare,
dove esista, la traduzione in italiano. I dati di quest’ultima andranno forniti in calce ai dati originali,
racchiusi tra parentesi quadre, preceduti dall’abbreviazione trad.it.
- nel caso di opere importanti o conosciute in edizione originale straniera citate in traduzione
italiana, segnalare in calce e tra parentesi quadre anche i dati dell’edizione originale introdotti
dall’abbreviazione ed.or.
- i dati bibliografici vanno segnalati nell’ordine: autore, titolo, luogo di edizione, editore, anno,
numero dei volumi (se maggiore di uno), pagine, separati da virgole.
o autore o autori: in tondo; il cognome precede il nome, possibilmente per esteso (se vi sono piuè
nomi si cita per esteso quello piuè noto, puntati gli altri senza spazio). Se vi sono tre o piuè autori,
si cita solo il primo seguito da et al. Evitare l’uso di AA.VV e citare il libro inserendolo
nell’elenco bibliografico a seconda del titolo. Il curatore si indica con (a cura di) posto tra
parentesi tonde dopo il nome senza virgola. Nel caso di autore + curatore, l’ordine saraè : autore,
titolo, curatore (a cura di)
o titolo dell’opera: in corsivo per esteso. Il sottotitolo va separato dal titolo tramite un punto.
Eventuali termini che richiederebbero il corsivo vanno in corsivo tra sergentine « ». L’uso delle
maiuscole nelle lingue straniere si puoè regolare sulla consuetudine italiana per esigenze di
uniformazione tranne che per il tedesco. Se si tratta di una lingua scritta in caratteri non latini, il
titolo si puoè dare nella forma traslitterata.

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o luogo di edizione nella grafia originale (New York, London) oppure s.l., editore oppure s.e.
Abbreviare le sigle in M/m (cioeè l’iniziale maiuscola, il resto minuscolo non puntato, es. Puf,
Utet); non si riportano le indicazioni di editore, company, & figli, ecc.; evitare il nome proprio se
non fa parte della sigla editoriale.
o anno di edizione oppure s.d.
o numero volumi se piuè di uno
o p. o pp. citate

Per gli articoli di periodici indicare i seguenti dati separati da virgole:


o autore come per i libri
o titolo dell’articolo in corsivo
o titolo del periodico in tondo tra sergentine preceduto da in
o numero progressivo di pubblicazione ovvero numero di annata e di fascicolo (anno II, n. oppure
fasc. 3) oppure (II, 3)
o mese (abbreviato) e anno di pubblicazione; tranne che nei quotidiani, dove la data va indicata
per esteso: 2 maggi 2009
o p. o pp. citate

CITAZIONI
Le citazioni letterali tratte da altri autori, quando sono brevi possono andare nel corpo del testo
racchiuse tra sergentine (« »). EÈ preferibile l’uso delle virgolette anzicheé del corsivo anche per le
citazioni in lingua straniera se sono lunghe. All’interno di citazione adottare i doppi apici (“ ”) e gli
apici singoli (‘ ’) per il grado successivo. Eventuali omissioni vengono indicate da tre puntini tra
parentesi tonde. Commenti, spiegazioni, integrazioni all’interno delle virgolette ma esterni alla
citazione vengono poste tra parentesi quadre. Citazioni lunghe o citazioni brevi di particolare rilievo
andranno staccate nel manoscritto di una riga sopra e una sotto dal testo, a capo ma non centrate.

CORSIVO
Si usa per ogni genere di titoli (libri, opere d’arte, teatrali e musicali, dischi, film); per le espressioni
straniere che non siano entrate nell’uso corrente italiano e locuzioni latine inserite in un testo
italiano; per parole e locuzioni dialettali non ancora entrate nell’uso corrente della lingua italiana;
per nomi propri di aerei, navi, mezzi di trasporto. Si raccomanda di evitarlo o di ridurlo al minimo
per evidenziare parole o frasi all’interno del testo utilizzando invece i doppi apici se trattasi di
commento dell’autore o le sergentine se trattasi di citazione letterale o modo di dire universalmente
riconosciuto. Se un termine particolare ricorre piuè volte nel testo si puoè corsivare solo la prima volta
e lasciare in tondo nelle successive. Si prega infine di tenere conto della materia del volume per la
scelta dei termini stranieri o inusuali da corsivare. Ad es. il termine tank in un libro di guerra andraè
in tondo.

D EUFONICA
Si tende oggi a conservare la d eufonica di ad, ed od, solo davanti alle parole che cominciano con la
stessa vocale: ad aiutare, ed ecco...
eccezioni: ad ogni, ad esempio, ad essa, ad opera.

DATE
I giorni si scrivono in cifre arabe e il mese in lettere per esteso: 28 febbraio 1970. Nei testi tecnici si
puoè scrivere: 28.2.1970 oppure 28/02/70.

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I decenni si possono scrivere nei due modi seguenti: gli anni ’20 (collana zona grigia e fuori luogo,
attenzione all’apostrofo che va con la schiena al numero: ’20, no ‘20); gli anni Venti (collana Caratteri
e letterarie, con iniziale maiuscola).
I numeri romani che indicano i secoli vanno prima della parola secolo, peroè si ammette: i secoli XI-
XII, XI e XII secolo per indicare piuè secoli insieme. Si ricordi che in italiano i numeri romani indicano
di per seé l’ordinale e quindi non vanno mai scritti con l’esponente °.

DIALOGHI
Di norma, tutte le collane seguono le seguenti regole:
o frasi poste tra sergentine « »
o incisi posti tra lineette medie (−)
o il parlato di allocutori diversi eè posto a capoverso

LINEETTE
Si usa il trattino (-) per separare o unire due termini, due concetti, due misure o due date; per
indicare il segno di a capo. Le lineette medie (–) evidenziano invece l’inciso all’interno di una frase.
Da evitare le lineette lunghe (—). Per i dialoghi eè preferibile l’uso delle virgolette sergentine. La
lineetta obliqua (/) si usa solo nei rapporti aritmetici.

MAIUSCOLE E MINUSCOLE
Il maiuscolo nel testo non viene mai usato al di laè di particolari eccezioni (es. nei linguaggi
informatici). Per evidenziare una parola o una frase si utilizzino le virgolette o il corsivo. I nomi
propri, nomi di aziende, titoli ecc. vanno scritti M/m.
Le sigle vanno composte sempre non puntate e M/m (Pc, Enel, Usa, Bnl ecc.). Per i nomi di enti,
istituti si scriveraè la prima parola con iniziale maiuscola, il resto minuscolo (Istituto centrale per il
catalogo unico). Eventuali eccezioni a questa regola sono da valutare con la redazione in relazione al
contenuto del libro e allo spirito della collana.
Di norma le cariche amministrative, religiose, militari e termini comuni vanno in minuscolo
(regina d’Inghilterra, presidente della Repubblica, professore, dottore, governo, sindacato, via,
piazza, viale), con eccezioni per alcune parole quando si vogliono evitare ambiguitaè o evidenziarne il
prestigio (Stato, Paese, Chiesa ecc.).
Vanno in minuscolo i movimenti religiosi, politici, filosofici, letterari (stoicismo, cattolicesimo,
futurismo, marxismo ecc.).
Hanno l’iniziale maiuscola i nomi di facoltà e corsi di studio (ma si scriva Scienze politiche,
Filologia romanza); maiuscoli i nomi dei ministeri ma non i termini generici (ministero dei Lavori
pubblici).
Per i titoli di periodici si segua la dicitura che compare nella testata («Corriere della sera», «il
manifesto»).
Adottare comunque all’interno dello stesso testo un criterio uniforme. Per le lingue straniere
adottare le regole della lingua (Sherman Act, Fifth Avenue ecc.).

NOTE
Il rimando nota va di norma dopo i segni di punteggiatura: va dopo la virgola e il punto ma prima dei
due punti e del punto e virgola: .1 ,1 1: 1;
Va sempre dopo le virgolette di chiusura di un periodo tra virgolette ».1 se la nota si riferisce
all’intero periodo, ma va tra virgolette e due punti e virgolette e punto e virgola: »1: »1;

PUNTEGGIATURA

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Se un periodo eè citato tra virgolette, la punteggiatura va dentro le virgolette di chiusura soltanto se
fa parte della citazione, altrimenti si mette solo quella all’esterno.
Il punto fermo va anche dopo altra punteggiatura dentro virgolette: che ne dici?».
Se la frase termina con i puntini di sospensione (mai piuè di 3) o con un’abbreviazione puntata non
occorre mettere il punto.
Non va il punto alla fine del titolo di un capitolo, di un paragrafo o sottoparagrafo. Per il punto alla
fine delle didascalie concordare un criterio uniforme con la redazione.

VIRGOLETTE
Per quanto riguarda i tre tipi di virgolette in uso, si prega di attenersi ai seguenti criteri:
o virgolette sergentine o caporali (« »)
si usano per i dialoghi; per evidenziare una citazione d’autore letterale, in alternativa al
corsivo per citazione di termini tradotti o brevi espressioni in lingua straniera; per contenere
citazioni in infratesto se la collana lo richiede; nei riferimenti bibliografici per i titoli dei
periodici, delle opere non pubblicate.
o apici doppi (“”)
si usano per le citazioni non fedeli, alle quali si eè apportato un cambiamento; per citazioni
nelle citazioni; per commenti dell’autore o parole per lui con un significato da evidenziare;
prima volta in cui viene utilizzato un termine inusuale.
o apici singoli (‘’)
si usano raramente, e soltanto nel terzo grado di intercitazione.

LA CONSEGNA DEL MANOSCRITTO

La data ultima per la consegna del manoscritto in forma completa e definitiva è quella dei tre mesi
antecedenti la pubblicazione del volume. Entro tale data infatti dovranno essere stabiliti i costi editoriali
e consegnata la scheda promozionale al distributore, completa di numero di pagine e prezzo di copertina,
calcolabili esclusivamente a manoscritto chiuso. Il mancato adempimento dell’operazione promozionale
pregiudica l’uscita in libreria; si raccomanda perciò l’estremo rispetto dei tempi di consegna concordati
con l’Editore.

Il manoscritto può essere inviato in file word allegato a e-mail oppure in formato cartaceo accompagnato
da dischetto. Eventuali tabelle, immagini appendici e note (per le quali cfr. più avanti, p.) dovranno essere
contenuti in file separati. Da evitare assolutamente l’invio a più riprese di versioni ritoccate: una volta
impaginato dal grafico secondo le caratteristiche di collana, il volume non potrà subire modifiche
sostanziali, come tagli o aggiunte consistenti, che richiederebbero un’ulteriore impaginazione. Pur
ammettendo l’eventualità di uno scarto minimale in eccesso o difetto, l’entità del testo consegnato dovrà
in tutti i casi corrispondere ai dati dichiarati nel contratto di edizione.

Insieme al manoscritto è richiesta la consegna del seguente materiale:


- una scheda riassuntiva dell’argomento trattato;
- una nota biografica sintetica sull’autore/curatore e un curriculum delle eventuali pubblicazioni;
- frontespizio con proposta di titolo, sottotitolo
- eventuali notizie utili alla valorizzazione e promozione dell’opera;
- scheda tecnica contenente dati anagrafici e fiscali, indirizzo, recapiti telefonici e telematici dell’autore,
tipo di computer utilizzato (mac o pc) e nome del programma di videoscrittura con numero di versione;
- indicazione del numero totale dei caratteri del manoscritto (spazi inclusi) ed eventualmente del numero
dei cd consegnati e di quello delle pagine del cartaceo.

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- elenco dettagliato degli eventuali codici utilizzati per ottenere particolari caratteri.

CALCOLO DELLE BATTUTE:


La misura convenzionale delle battute contenute in una cartella tipografica eè 2000, inclusi gli spazi.
A questa cifra viene fatto riferimento sia per il calcolo dello sviluppo di un testo impaginato sia per la
determinazione dei compensi a stralcio.
L’impaginazione di un testo, a seconda della collana in cui è inserito, determina un diverso sviluppo del
numero delle battute per pagina, e più precisamente:
collana Le Stelle: circa 2000 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana I Saggi: 2000 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana Off the road 2000 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana Caratteri del ’900: 2400 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana Zona Grigia: 2900 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana Fuori Luogo: 2800 battute circa in carattere tondo corpo del testo;
collana Studi: 3500 battute circa in carattere tondo corpo del testo.

CONSEGNA IMMAGINI/APPARATO ICONOGRAFICO:


È preferibile che la consegna delle immagini originali da riprodurre avvenga in anticipo rispetto a
quella dei testi; concordarne con la redazione modalità e tempi.
Allegare (in file ad alta risoluzione o su cd e stampa) indice delle immagini e didascalie redatte in versione
definitiva, assegnando un numero di servizio a ogni foto/disegno/tabella e alla corrispondente didascalia.
Precise indicazioni sulla dimensione e inserimento delle immagini nel testo sottoforma di menabò o di
rimandi nel manoscritto cartaceo sono necessarie ove sia richiesto l’abbinamento rigoroso del testo con le
immagini. Sarà cura del grafico/impaginatore sottoporre al responsabile di redazione e all’autore eventuali
problemi e modifiche nel rispetto dello spirito dell’opera e delle esigenze editoriali. È inoltre importante
indicare con un post-it (apposto senza intaccare l’originale) il verso dell’immagine quando risulti
controverso, onde evitare immagini capovolte in bozza.
NOTA BENE: di ogni immagine riprodotta va indicata la fonte, specie nel caso di volumi
pubblicati, opere d’arte, fotografie. Se le immagini sono in prestito eè buona norma consegnare alla
redazione una distinta delle opere da restituire raggruppate in base ai possessori. È necessario
inoltre assicurarsi che la riproduzione sia libera, oppure ottenere l’autorizzazione alla
pubblicazione direttamente dal detentore dei diritti e consegnare copia della liberatoria all’Editore.
Si potranno eventualmente fornire alla redazione tutti i dati per effettuare la richiesta, a meno che il
contratto non menzioni l’affidamento in toto della ricerca iconografica all’autore con relativa
individuazione degli aventi diritto e gestione delle richieste.

 LA CORREZIONE DI BOZZE

Il manoscritto (testo originale o tradotto) potraè essere preventivamente passato alla correzione
dell’autore o del traduttore sottoforma di “strisciata” non impaginata o anche consegnato giaè in
bozza impaginata, eventualmente con pagine affiancate e ridotte. Nel primo caso, necessario quando
il testo presenta troppi refusi o tagli di testo o eè da sottoporre a editing profondo tanto da rendere
rischiosa l’impaginazione definitiva, correzioni andranno apportate esclusivamente al contenuto,
alla sintassi, ai refusi, ripetizioni ecc. Nel secondo caso le pagine si presenteranno come nella stampa
definitiva, il controllo potraè dunque riguardare anche gli aspetti grafico-estetici, anche se saraè
compito della redazione effettuare la revisione finale prima della consegna del lavoro in tipografia.
Le correzioni vengono indicate con un contrassegno inserito nel testo che indica il punto della
correzione; lo stesso contrassegno viene riportato a margine di riga accompagnato dalla correzione

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da effettuare. Nel caso di piuè correzioni sulla stessa riga o su righe vicine si utilizzino contrassegni
differenti.
Si prega di utilizzare una penna colorata (rosso, verde, blu) a punta fine, mai una matita, e di non
scrivere le correzioni direttamente sopra il testo. Per eventuali sostituzioni o inserimenti di testo
nuovo, quando lo spazio nei margini eè insufficiente o vi sono troppe aggiunte, si possono spillare alla
bozza strisce con il testo nuovo (meglio se battuto al computer) numerando sia la striscia che il
punto esatto dell’inserimento. Consegnare poi insieme alla bozza corretta il dischetto con i nuovi
testi indicando anche qui il punto esatto dell’inserimento.
Si richiamano comunque gli autori sulla necessitaè , come si eè detto all’inizio di questo prontuario, di
non apportare cambiamenti radicali ad una bozza giaè impaginata e di fare riferimento per ogni
dubbio nel corso della correzione alla redazione della casa editrice.

 NORME PARTICOLARI PER I TRADUTTORI

ADATTAMENTO DEI TESTI TRADOTTI AL LETTORE ITALIANO


EÈ uno dei punti piuè delicati e difficili, affidato alla sensibilitaè del traduttore. Si possono dare solo
alcune indicazioni, da discutere di volta in volta con il responsabile di redazione. Alcuni criteri, per
testi a carattere divulgativo rivolti a un pubblico non specializzato. In questo caso deve essere
effettuato un adattamento completo all’Italia; ad es. i modi di dire e gli esempi stranieri devono
essere sostituiti con modi analoghi italiani. Questi adattamenti non devono tuttavia alterare lo
spirito del volume, a cui si deve rimanere fedeli.
Se il volume ha carattere operativo in tutte le tabelle, prontuari ecc. le unitaè di misura e monetarie
originali devono essere convertite in quelle in uso in Italia.
In testi per specialisti, testi letterari o saggistica d’autore la fedeltaè al testo deve essere in generale
assoluta per tutti i nomi propri, le unitaè di misura ecc. Solo i modi di dire possono essere
eventualmente sostituiti con corrispondenti italiani. Annotare comunque tutti i punti deboli da
sottoporre alla redazione prima della consegna del lavoro.

Oltre al testo originale con note, se presenti, e testi introduttivi, se non diversamente indicato vanno
tradotti anche:
o quarta di copertina originale
o indice generale
o didascalie
o termini tecnici e abbreviazioni bibliografiche

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Vedi sopra, capitolo II, paragrafo Bibliografia

DIVISIONE IN PERIODI
In linea di massima andare a capo secondo i criteri adottati dall’autore. Essi possono, tuttavia, essere
modificati se non corrispondono alla buona sintassi italiana, oppure se cioè agevola la comprensione
del testo.

REVISIONE DELLE BOZZE


Nel controllo delle bozze impaginate di testi tradotti dall’italiano in lingua straniera, si prega di
portare particolare attenzione a che la sillabazione e i criteri redazionali (maiuscole-minuscole,
abbreviazioni, accenti, normativa bibliografica) siano quelli in uso per quella lingua. Nei testi in piuè
di una lingua, nei casi in cui la materia trattata e la resa estetica del volume lo richiedano, si decideraè

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con il responsabile di redazione se optare eccezionalmente per una uniformazione grafico-
redazionale generale.
Comunque per tutti i testi tradotti in lingua italiana valgono i criteri redazionali qui esposti, non
quelli dell’editore del volume originale.
Nella fase di revisione delle bozze si raccomanda di apportare le correzioni in una calligrafia chiara e
comprensibile, usando una penna e non la matita.

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