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SOMMARIO
La legislazione nazionale per l’esercizio di macchine e impianti per operazioni di
sollevamento materiali e persone ha sempre previsto l’obbligo di controlli e verifiche
periodiche e straordinarie, in considerazione delle potenziali conseguenze in caso di
malfunzionamento o collasso delle stesse.
L’art. 71 del D.Lgs. 81/08 prevede che le attrezzature di lavoro “soggette ad influssi
che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni
pericolose” siano sottoposte a controlli periodici e, in caso di eventi eccezionali,
straordinari, per assicurarne il buono stato di conservazione e l’efficienza ai fini della
sicurezza. I controlli sono a carico del datore di lavoro che si avvale di persone
competenti. Per apparecchi di sollevamento, ponti mobili sviluppabili e ponti sospesi
e, a partire dal 20 agosto 2009, per carrelli semoventi a braccio telescopico,
piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne e ascensori da cantiere, sono anche
previste delle verifiche da parte di ISPESL e ASL con le periodicità stabilite
nell’allegato VII.
Analogamente, per gli ascensori e i montacarichi in servizio privato, regolamentati
dal D.P.R. 162/99, la periodicità dei controlli manutentivi è definita nell’art. 15 per i
componenti di maggiore rilevanza per la sicurezza, mentre alle verifiche periodiche
biennali e straordinarie provvedono ASL/ARPA e organismi notificati (artt. 13-14).
Nella maggior parte dei casi non esistono riferimenti normativi sulle modalità di
controllo e verifica. In generale sono richiesti interventi, necessariamente non
distruttivi, mirati ad accertare il corretto funzionamento e lo stato di conservazione
dell’insieme e dei suoi componenti.
Nel passato, ad eccezione degli impianti funicolari aerei e terrestri in servizio di
pubblico trasporto, per i quali il ricorso ai CND è consolidato da tempo, i controlli e
le verifiche consistevano essenzialmente in ispezioni visive, prove di funzionamento
e di carico. Il ricorso ai CND si sta a poco a poco diffondendo anche ad altre tipologie
di macchine o impianti di sollevamento, per l’indagine di situazioni specifiche o per
applicazioni particolari; fra essi si possono citare i liquidi penetranti per le verifiche
strutturali, le rilevazioni termografiche per l’impiantistica o le tecniche magneto-
induttive per il controllo delle funi.
In tale prospettiva potrebbe rendersi utile la definizione di protocolli di controllo e di
verifica delle attrezzature, nel rispetto della legislazione applicabile.
Controlli e verifiche
Il presente lavoro si propone di rivolgere uno sguardo al panorama legislativo e allo
stato dell’arte riguardante le metodologie di controllo e verifica della sicurezza di
macchine e impianti per operazioni di sollevamento di materiali e persone (nel
seguito indicate brevemente con attrezzature di sollevamento).
Considerato l’elevato rischio associato all’utilizzo di questa tipologia di attrezzature,
la normativa per il loro esercizio prevede, in molti casi, un doppio livello di
intervento per il mantenimento della sicurezza:
- un intervento costante nel tempo da parte del gestore dell’attrezzatura di
sollevamento (proprietario, concessionario, datore di lavoro, ecc.), finalizzato
ad assicurare, in qualunque momento successivo alla messa in servizio, il
livello di sicurezza richiesto. Tale intervento si concretizza attraverso le attività
di manutenzione e i controlli periodici e straordinari;
- degli interventi di tipo puntuale, le verifiche, anch’esse periodiche e
straordinarie, demandate a soggetti terzi rispetto al gestore dell’attrezzatura,
finalizzate ad accertare che, effettivamente, le parti da cui dipende la sicurezza
dell’attrezzatura siano in condizioni di efficienza e in buono stato di
conservazione.
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CEOC - Confédération Européenne des Organismes de Contrôle (European Confederation of Inspection
Organisations)
Ascensori e montacarichi in servizio privato: controlli e verifiche secondo il capo
II del D.P.R. 162/99
Diverso percorso, invece, hanno seguito gli ascensori e i montacarichi in servizio
privato. Fino al 1999, anno in cui è stata recepita la relativa direttiva europea di
prodotto, anch’essi erano soggetti a omologazione da parte dell’ISPESL e a verifiche
periodiche da parte delle ASL, nonché sottoposti a regolare manutenzione a cura di
personale abilitato. A partire da tale data il regime degli ascensori risulta regolato dal
D.P.R. 162/99 il cui capo I recepisce la direttiva 95/16/CE applicabile a tutti gli
ascensori installati in maniera permanente, mentre il Capo II è un regolamento
nazionale che riordina l’esercizio dei soli ascensori e montacarichi in servizio privato.
Gli ascensori e i montacarichi “in servizio privato” sono quelli “installati in edifici
pubblici o privati, a scopi o usi privati anche se accessibili al pubblico”. All’articolo
15 del decreto, è previsto che il proprietario o il suo legale rappresentante affidino la
manutenzione di tutto il sistema ascensore o del montacarichi a persona munita di
certificato di abilitazione o a ditta specializzata. Il manutentore incaricato deve
provvedere ai controlli periodici necessari secondo quanto indicato dall’installatore
dell’ascensore e deve garantire almeno, periodicamente, secondo le esigenze
dell’impianto:
a) la verifica del regolare funzionamento dei dispositivi meccanici, idraulici ed
elettrici e, in particolare, delle porte dei piani e delle serrature;
b) la verifica dello stato di conservazione delle funi, delle catene e dei loro
attacchi;
c) l’esecuzione delle operazioni normali di pulizia e di lubrificazione delle
parti.
Almeno ogni sei mesi per gli ascensori e una volta all’anno per i montacarichi deve
inoltre:
a) verificare l’integrità e l’efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli
altri dispositivi di sicurezza;
b) verificare minutamente le funi, le catene e i loro attacchi;
c) verificare l’isolamento dell’impianto elettrico e l’efficienza dei collegamenti con la
terra.
Il proprietario dello stabile o il suo legale rappresentante, inoltre, sono tenuti ad
effettuare una verifica periodica ogni due anni. Dette verifiche sono eseguite da
soggetti terzi (ASL/ARPA o organismi notificati) e sono dirette ad accertare lo stato
di efficienza dei dispositivi di sicurezza e di quelle parti dalle quali dipende la
sicurezza di esercizio dell’impianto (art.13), considerato anche che gli utenti sono
persone non esperte, e fra queste possono esserci bambini, anziani e disabili. In
seguito ad una verifica periodica con esito negativo o nel caso in cui siano state
apportate all’impianto modifiche costruttive non rientranti nell’ordinaria e
straordinaria manutenzione, ma anche in seguito ad un incidente di notevole
importanza anche se non seguito da infortunio, è richiesta inoltre una verifica
straordinaria. Tale verifica viene eseguita dagli stessi soggetti deputati alla
effettuazione delle verifiche periodiche e su richiesta del proprietario o del legale
rappresentante dello stabile in cui è ubicato l’impianto.
Non vengono fornite ulteriori indicazioni in merito alle modalità di esecuzione dei
controlli e delle verifiche, demandate alla professionalità del manutentore e del
tecnico verificatore.
Conclusioni
L’elevata frequenza di utilizzo e la massiccia affluenza di utenti che caratterizza
generalmente gli impianti per il trasporto pubblico ha probabilmente portato ad una
maggiore attenzione verso le modalità di controllo e verifica e all’impiego di metodi
più oggettivi, quali i CND.
Ciò non esclude che, in taluni casi, questi metodi possano essere di valido ausilio
anche per le altre tipologie di attrezzature di sollevamento fin qui trattate.
Si sono recentemente verificati dei casi in cui la formazione di cricche dovute a
fenomeni di fatica su attrezzature di sollevamento destinate ad essere utilizzate in
luoghi di lavoro è stata rilevata prima del collasso grazie ad una campagna mirata in
cui l’utilizzo dei liquidi penetranti e di altre metodologie di CND ha integrato l’esame
visivo.
L’esigenza di metodi di verifica tecnologicamente più evoluti potrebbe altresì nascere
da esigenze di tipo costruttivo. Ad esempio, il controllo a vista delle funi degli
ascensori potrebbe risultare di più difficile effettuazione o inadeguato per quegli
ascensori caratterizzati da pulegge di piccolo diametro ovvero da un maggior numero
di funi di diametro ridotto. In quest’ottica, il controllo magneto-induttivo, già
utilizzato per legge sugli impianti funicolari aerei e terresti per il servizio di pubblico
trasporto, può rappresentare un valido strumento.
Un esplicito riferimento ai CND è inoltre contenuto in alcune norme tecniche quali ad
esempio la UNI ISO 4309:2006 che indica i criteri per il controllo delle funi degli
apparecchi di sollevamento. Tale norma, elencando i casi in cui le funi devono essere
sostituite e le relative modalità di verifica, fa riferimento, negli allegati informativi,
ad un’ispezione visiva per il rilevamento dei danneggiamenti esterni (annex B) ed
interni (annex C). Per questi ultimi, ritenendoli legati sia a fenomeni corrosivi che di
fatica, ipotizza anche la possibilità del ricorso a CND per ispezioni sull’intera
lunghezza della fune.
Un’ultima considerazione può essere di natura economica: infatti una maggiore
affidabilità dell’indagine potrebbe tradursi in una riduzione dei costi, laddove si
riesca ad evitare inutili sostituzioni “cautelative”.
Bibliografia/Riferimenti normativi
1. Direttiva 95/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 giugno 1995,
per il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori.
2. Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162 - “Regolamento
recante norme per l’attuazione della direttiva 95/16/CE sugli ascensori e di
semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e
montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio”.
3. Direttiva 98/37/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998
concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle
macchine.
4. Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 459 – “Regolamento
per l’attuazione delle Direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e
93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
relative alle macchine”.
5. Direttiva 2006/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006
relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE.
6. Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 – “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”.
7. Direttiva 93/42/CEE del Consiglio del 14 giugno 1993 concernente i dispositivi
medici.
8. Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46 - “Attuazione della direttiva
93/42/CEE, concernente i dispositivi medici.”
9. Direttiva 2000/9/CE del parlamento Europeo e del Consiglio del 20 marzo 2000
relativa agli impianti a fune adibiti al trasporto di persone.
10.Decreto Legislativo 12 giugno 2003, n. 210 - “Attuazione della direttiva
2000/9/CE in materia di impianti a fune adibiti al trasporto di persone e relativo
sistema sanzionatorio”.
11.Decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 – “Nuove norme in
materia di polizia, sicurezza e regolarità dell’esercizio delle ferrovie e di altri
servizi di trasporto”.
12.Norma UNI ISO 9927-1: Apparecchi di sollevamento – Ispezioni – Generalità.
Gennaio 1997.
13. Decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106 – “Disposizioni integrative e correttive
del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”.
14.Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547 – “Norme per la
prevenzione degli infortuni sul lavoro”.
15.Decreto del Presidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164 – “Norme per la
prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni”.
16.Decreto ministeriale 12 settembre 1959 – “Attribuzione dei compiti e
determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle
verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni su
lavoro”.
17.Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 – “Attuazione delle direttive del
Consiglio 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE 90/679/CEE, 93/88/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza
e della salute dei lavoratori durante il lavoro”.
18.Circolare del Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale Ministeriale n. 9 del 12
gennaio 2001 – “Riflessi sul sistema dei collaudi e delle verifiche di talune
attrezzature di lavoro derivanti dalle disposizioni del D.P.R. 24.7.96, n. 459 e
dell'art. 46 della L. 24.4.98, n. 128”.
19.Deliberazione della Giunta Regionale 26 novembre 2003, n.1765 – “Linee guida
vincolanti per la verifica periodica degli apparecchi di sollevamento”. Bollettino
Ufficiale della Regione Umbria, 21 gennaio 2004.
20.Decreto ministeriale 2 gennaio 1985 – “Norme regolamentari in materia di
varianti costruttive, di adeguamenti tecnici e di revisioni periodiche per i servizi di
pubblico trasporto effettuati con impianti funicolari aerei e terrestri”.
21.Norma UNI EN 12927-8: Requisiti di sicurezza per gli impianti a fune progettati
per il trasporto di persone – Funi. Parte 8: Controllo magneto-induttivo delle funi
(Magnetic Rope Testing, MRT). Febbraio 2005.
22.Norma UNI ISO 4309: Apparecchi di sollevamento. Funi - Cura, manutenzione,
installazione, controlli e scarto. Novembre 2006.