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In una nota inviata al Prefetto di Napoli il centro sinistra stabiese ribadisce il comportamento
scorretto del Sindaco Bobbio testimoniato dalle note, ai più incomprensibili, diffuse a mezzo
stampa.
Bobbio, oltre a “fare promesse da marinaio” – come dichiarato dal consigliere regionale del Pd
Corrado Gabriele, non permette ai consiglieri comunali di opposizione di centro sinistra di accedere
all’aula consiliare, trovata sbarrata. Offende inoltre un consigliere di opposizione di centrodestra
che lo critica perché ha una visione diversa della vicenda-terme.
Si è capito, ormai, che Bobbio, vittima della sua personale cultura anti-democratica, non ama il
dissenso e non è portato al confronto. Il centro-sinistra condanna questo comportamento ma il
Sindaco sappia che non ci faremo intimidire e proseguiremo, come sempre, in una sana dialettica,
nell’esclusivo interesse della nostra amata città.
Non è mai accaduto, nella storia di Castellammare, che a consiglieri democraticamente eletti
venisse impedito di manifestare pacificamente, anche perché, quando a confrontarsi erano altri
soggetti politici e altre culture politiche, come quella democristiana e quella comunista (dalle quali
il Sindaco potrebbe senz’altro prendere lezioni di stile) episodi del genere non si sono mai verificati.
Infine, quando per anni è stato il centro destra a manifestare dissenso, mai Catello Polito, Ersilia
Salvato o Salvatore Vozza hanno negato né ostacolato forme civili e pacifiche di opposizione.
Questo Sindaco dovrebbe cominciare, innanzitutto, a dare qualche risposta concreta alla città e a
smetterla di precedere per spot. La campagna elettorale è ormai finita e lo ha visto vincitore,
democraticamente eletto. Ora governi, ma lo faccia correttamente e negli interessi di
Castellammare.
All’opposizione la legge affida poteri di vigilanza e controllo. Il Sindaco deve capire che non è un
dittatore o uno sceriffo, ma il primo cittadino di una città con problemi seri e una crisi
occupazionale drammatica. Occorrono risposte serie e grande senso di responsabilità.
Ma, soprattutto, un abbassamento dei toni.