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PROJETO SER E TRANSCENDER

À REDESCOBERTA DO SER HUMANO INTEGRAL

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

1. Descrizione del contesto in cui si sviluppa il progetto

Le finalità del progetto, da un punto di vista pratico, si possono


identificare con due emergenze: quella educativa, che coinvolge in modo
particolare le periferie urbane, e quella della permanente polarizzazione delle
diseguaglianze sociali.
Con emergenza educativa intendiamo non solo la scarsa qualità
dell’insegnamento impartito nella scuola pubblica, ma soprattutto alla modestia
di una proposta che sappia stimolare nei ragazzi e nei giovani una più matura
autocoscienza. Per quanto riguarda la polarizzazzazione sociale, intendiamo
riferici alla pratica impermeabilitá che isola il segmento più ricco della
popolazione da quello più povero. Lavorare nelle scuole di entrambi i contesti,
superando una deriva di natura preconcettuosa, se non ideologica, significa
aprire spazi di reciproca conoscenza e di collaborazione.
Sullo sfondo sta, ovviamente, la spinosa questione antropologica,
intendendo con ciò l’inedita percezione di sé che, particolarmente i giovani,
sono andati maturando soprattutto in questo passaggio di millennio (il
fenomeno di millennial).
La riflessione del sociologo polacco Baumann, colui che ha coniato
l’icastica definizione di “società liquida”, ci aiuta indubbiamente a valutare la
compessità della sfida.
Siamo, infatti, di fronte a una sorta di mutazione “genetica” dovuta non
solo all’irruzione del mondo virtuale, ma anche alla mancata trasmissione di
quella “sapienza di vita” che, un tempo, era prerogativa e funzione principale
del mondo adulto.
Oggi non è più così
I contenuti sono universalmete accessibili, mentre quello che si potrebbe
chiamare “precipitato” sapienziale della vita è diventato, se non irreperibile,
estremanente raro.
La traditio, la tradizione si è interrotta.
Di qui il devantante senso di vuoto.
Fenomeni degenerativi che vanno dal consumo smodato di droga e di
alcool, come alla crescita preoccupante dell’autolesionismo come a quello dei
suicidi giovanili, offrono abbondanti motivi di riflessione.
In questo senso la società, al di là delle differenze di natura economica o
di classe sociale, si è andata in un certo senso unificando. Non dal punto di
vista di un più maturo riconoscimento reciproco, ma per la presenza di
fenomeni degenerativi analoghi riscontrabili in contesti socio-economici
differenti e, normalmente, reciprocamente impermeabili.
Ebbene, il nostro progetto si muove a partire da questa consapevolezza
e vorrebbe offrire il suo modesto contributo.

2. Obiettivi del progetto

Il progetto intende muoversi e svilupparsi in una logica di collaborazione


con le componenti più sensibili della società civile brasiliana, che deve essere
riconosciuta soprattutto quale soggetto responsabile nel continuo recupero di
una identità collettiva che sia nel medesimo tempo espressione e mezzo per la
costruzione di una convivenza più giusta e solidale.
Accompagnare in partticolarte i giovani lungo l’itinerario della loro
formazione umana, significa, infatti, stimolare in loro uma più spiccata capacità
critica e un sempre rinnovato protagonismo civile.
Il nucleo ispiratore del progeto lo si può agevolmente identificare in
quella visione dell’essere umano che va sotto il nome di Umanesimo integrale
(di mariteniana memoria), cioè di un umanesimo che, essendo strutturalmente
aperto alla trascendenza, segna una rottura tanto con il “paradigma
tecnocratico”, quanto con la deriva autoreferenziale.

3. Descrizione del progetto: attività e risultati attesi

Abbiamo creato, nella Casa Pime di São Paulo, quasi una “sezione
staccata” dell’Ufficio Educazione alla Mondialità di Milano. Un ufficio che, nel
corso degli anni, ha conseguito risultati considerevoli in ambito educativo,
affrontando, tra l’altro, lo spinoso problema dell’accoglienza e dell’integrazione
degli immigrati. Un fenomeno, quello dell’immigrazione massicia, totalmente
nuovo, pertanto dirompente per la sensibilità degli italiani.
Una collaborazione, tra la struttura di São Paulo e quella di Milano, che
vogliamo non solo mantenere, ma approfondire con un continuo scambio di
idee, materiali e persone.
In questa prospettiva, un particolare rilievo assume l’intenzine di
organizzare ogni due anni, alternativamente a Milano e a São Paulo, un
Congresso dedicato alla sfida educativa, che coinvolga le rispettive équipe,
come l’ambiente universitario di riferimento.
Consapevoli della gravità delle sfide che ci attendono, crediamo, infatti,
necessario un continuo rinnovamento di visioni e di idee, perché la società nel
suo complesso migliori, ma soprattutto le singole persone siano messe nella
condizione di vivere una vita più umana.
“Fare sistema”, come si usa dire oggi, é, infatti, la conditio sine qua non
per sviluppare un’azione che sia significativa, pertanto dotata di una effettiva
efficacia.
4. Strumento pedagogico

Lo strumento utilizzato per conseguire i fini che ci proponiamo, lo


abbiamo chiamato Vivenze, perché é solo a partire da qualcosa di vissuto
personalmente e, di conseguenza, condiviso, che qualcosa di essenziale,
oseremmo dire di permanente, accade. Più precisamente prende corpo
l’avventura dell’educazione, in cui i soggetti si “giocano” come persone,
coinvolgendo i propri ruoli. Riteniamo sia questa l’unica modalità che permette
non tanto l’accumulo di informazioni utili (interessante il riferimento della parola
alla pura stumentalità, all’utensile, all’oggetto che i primati, dai quali sembra non
riusciamo più a distinguerci adeguatamente, utililizzavano per reperire
l’alimento necessario alla loro semplice sopravvivenza), quanto la riscoperta del
differenziale umano, quindi delle proprie qualità individuali, non ultima la
creatività.
Per mezzo di racconti, in cui la personalità del narratore, come la sua
capacità comunicativa, dà vita a un mondo altrimenti remoto ed estraneo;
dibattiti in cui si mette in gioco la libertà di ciascuno in una continua ricerca non
di “soluzioni” ma di “visioni”; visite che ampliano dinamicamente gli orizzonti
della conoscenza; drammatizzazioni come strumenti interpretativi e catartici,
cercheremo di tessere quel racconto nel medesimo tempo “ineffabile” e
necessario che è la vita di ciascuno e, di conseguenza, quella della società alla
quale si appartiene.
[Per meglio conoscere ogni singola vivenza, più precisamente
l’autorevolezza (dal latino augere, far crescere) della sua finalità, vedasi
l’allegato].

5. Fasi di sviluppo del progetto

Fase preparatoria

a. Un membro dell’équipe ha trascorso circa tre mesi in Milano per meglio


conoscere i contenuti e il metodo dell’Uffico Educazione alla Mondialità
di Milano;

b. Abbiamo già avviato una serie di “projetos pilotos” para avaliar a


qualidade das nossas propostas;

c. Stiamo procedendo alla formazione intensiva dell’équipe con l’aiuto di


personale qualificato in ambito filosofico e pedagogico;

d. I partecipanti al progeto stanno frequentando un corso di italiano, per


agevolare la conoscenza e lo scambio di informazioni tra noi e Milano;

e. Stiamo organizzando una banca dati;


f. Abbiamo preparato e stiamo migliortando il materiale di divulgazione.

Fase attuativa

Alla presentazione ufficiale del Progetto, avvenuta nella casa di São


Paulo il giovedi primo giugno, hanno partecipato circa 115 persone, molte delle
quali professori o direttori di scuole tanto pubbliche quanto private.
Particolare menzione merita la collaborazione avviata con entitá socio-
educative quali CREN, Projeto Casulo, Europharma, Istituto Ayrton Senna.
Un’altra collaborazione che, per noi, riveste un’importanza del tutto
particolare, è quella con l’ANEC (Associazione Nazionale Scuole Cattoliche),
che ci sta aprendo la porta dei collegi cattolici.

6. Strumenti

Un aiuto importante nello sviluppo del Progetto è certamente offerto


dall’Editora Mundo e Missão del Pime.
In particolare i giornali Missão Jovem e Transcendente che, seppur
interloquendo con pubblici diversi (quello delle parrocchie il primo, quello delle
scuole il secondo), perseguono lo stesso fine del Progetto Educazione,
apliando gli orizzonti della conoscenza, attivare dinamiche relazionali basate sul
recupero del comune umano, stimolando e rafforzando l’esercizio di una più
consapevole cittadinanza planetaria.
Un altro strumento importante é il sito che stiamo completamente
rinnovando, e che comprende una sezione dedicata alla educazione e alla
cultura.
Infine i libri. La collana Educazione giá esiste, ma vogliamo arricchirla
con una serie di titoli dedicati alla pedagogia interculturale, in collaborazione
con la EMI (Editrice Missionaria Italiana) che, da sempre, si occupa di
mondialità.

7. Beneficiari diretti del progetto

Beneficiari diretti del progetto sono tutti i ragazzi, adolescenti e giovani


tanto delle parrocchie, quanto delle comunità e delle scuole.

8. Beneficiari indiretti del progetto

Beneficiari “indiretti” sono gli educatori in genere, in particolare i


professori, i genitori, per i quali già stiamo organizzando corsi residenziali o
itineranti.

9. Ulteriori ricadute positive sulla comunità locale


Possiamo sintetizzarli nel modo seguente:

a – creazione di posti di lavoro per giovani formandi o formati in pedagogia e


desiderosi di acquisire nuove competenze in ambito educativo;

b – offerta di stage formativi per studenti delle facoltà universitarie che si


occupano di educazione, formazione e scienze sociali;

c - diffusione, soprattutto nelle scuole pubbliche, di nuove consapevolezze in


ordine al significato della vita umana, al vivere civile e alla cittadinanza attiva;

d – attivazione di una collaborazione strutturara tra scuole private e scuole


pubbliche, tra le zone ricche e la periferia;

e - costruzione di una rete di relazioni collaborative tra soggetti che già


agiscono nel territorio con analoghe finalità, con lo scopo di rendere più efficace
l’azione formativa;

f- contribuire alla formazione di liders, soprattutto nelle comunitá piú “carenti”


della periferia urbana, che sappia stimolare e accompagnare l’evoluzione di
nuovi interessi, di migliori competenze, cioè di personalità ricche e mature.

10. Sostenibilità del progetto

La fase iniziale del progetto è stata sostenuta, finanziariamente, dalle


donazioni di amici italiani.
La fase attuale si avvale dei fondi messi a disposizione dal Centro Pime
di Milano, pari a 50.000 euro complessivi, per la durata di due anni (maggio
2017 – maggio 2019), corrispondenti a circa 6.000 reais al mese.

11. Persone dedicate al progetto

- Numero persone retribuite:

1 Coordinatrice pedagogica
1 Coordinatrice del progetto
1 Segretaria amministrativa
8 Educatori

12. Costi del progetto

Costi personale/mese 20.000 reais


ANEXO

Eis as Vivencias e seus conteúdos:

Expressarte: é um convite para libertar um novo olhar, percebendo a sutil


conexão entre o próprio ser e o do outro, valorizando a linguagem artística
como enriquecimento reciproco e comunicação valiosa. Compreende também a
elaboração e a execução de uma intervenção artística em público, com
exposição do trabalho realizado.

Eu em cena: a dramatização é uma ferramenta pedagógica de acesso


universal, útil para despertar uma diferente e mais profunda percepção de si e
da realidade por meio da construção de personagens típicos no seu
simbolismo. Na dramatização é o ser humano que se “inventa”, descobrindo e
inventando também o mundo, que não é mais algo de objetivo, mas um espaço
de liberdade.

Domina Ação: busca despertar uma nova ideia da liberdade, que enraíza-se,
portanto expressa uma nova maneira de se relacionar, reconhecendo-se.
Finalidade da vivencia é superar aquela atitude auto referencial, que acaba
com a construção compartilhada da vida tanto social quanto particular.

Água, recurso finito e vulnerável: pensando em como vem sendo tratado o


“ouro azul” é que propomos esta Vivência, para que desde já todos tomem
consciência da própria responsabilidade e passem a viver a cultura de um uso
responsável deste recurso precioso. Além disso, iremos descobrindo o alto
valor simbólico que a agua assume em todas as culturas e as religiões.

Terrário, viagem no macro, no micro, no ser: é um pequeno microcosmo,


uma reprodução em miniatura do mistério da Terra. É como um ponto de
partida para um percurso de observação e criação artística, valorizando, do
mundo, tanto a sua “materialidade” quando a sua dimensão simbólica, visando
um envolvimento marcado pelo valor do respeito e da responsabilidade.

De “consumidor” a “consum-ator”: a proposta é fazer emergir, por meio de


reflexões e debates, um pensamento crítico sobre a transformação “genético-
compulsiva” do ser humano em consumidor, para que volte a ser protagonista
das próprias escolhas, visando uma melhor hierarquia das prioridades.

Viagem com o Pequeno Príncipe: é um convite a resgatar a beleza que


existe em de cada um; a preciosidade das pequenas coisas que dão sabor à
vida; um melhor relacionamento com o planeta e com as pessoas.
Cinema do mundo: uma seleção de filmes a serem utilizados que abranjam
todos os continentes, abordando questões que na sua raiz humana perpassam
todos os países e as culturas. Temáticas como sexualidade, racismo,
preconceito se tornarão objeto de debate, partindo de pontos de vista
diferentes, mas para chegar sempre ao núcleo de um autêntico
desenvolvimento humano.

Arte dos Cinco: este percurso quer trabalhar a arte, desmistificando a visão
mais superficial da beleza e da estética, para recuperar uma percepção mais
profunda da expressividade humana que sempre une enriquecendo a
linguagem comum. Além disso, busca criar conexões com derivações como a
fofoca e o bullying, mas também com sentimentos preciosos como a amizade.

Fábulas e mitos do mundo - nesse percurso conheceremos fábulas e mitos


dos cinco continentes: Ásia, África, América, Europa e Oceania. A intenção é
construir pontes entre mundos culturais diferentes, para descobrir aquela
sabedoria que fica espalhada por todo canto e em cada cultura. Os
participantes entenderão que o conhecimento enraíza-se sempre na
criatividade, sendo a criatividade a maneira que o ser humano possui para
organizar melhor o próprio mundo.

1. A grande volta ao mundo – Ásia: a finalidade do percurso é construir


pontes que levarão os participantes a maravilhar-se com as riquezas do
maior dos continentes: a história milenária dos ideogramas chineses, a
delicada poesia do haicai japonês, as cores da mandala tibetana. Artes
que seguram uma longa caminhada rumo aquilo que cada cultura
reconheceu como o essencial.

2. A grande volta ao mundo – África: Os contadores de história na África


são chamados de GRIOTS, porque o acervo mais preciso daquelas
culturas tradicionais é a sabedoria da vida. Uma sabedoria que passa de
ouvido em ouvido, privilegiando a dimensão da escuta e do respeito dos
anciãos. São histórias de caçadores e agricultores, bruxas e feiticeiros,
reis e princesas, heróis que atravessam a mata para cumprir seus
destinos. Histórias que sempre têm algo a comunicar, sobre a origem de
um povo, mas também sobre a origem do ser humano.

3. Fábulas e mitos do mundo – América - Com este percurso


vivenciaremos momentos de encontro com uma fábula da tribo saterê-
mawé da região de Barreirinha, do Amazonas e continuaremos nossa
viagem até a América do Norte, com uma fábula dos índios Navajos e
terminaremos com uma passagem pelas terras dos Astecas. Veremos o
quanto a espiritualidade destes povos está ligada à natureza e aos
ancestrais.
4. Fábulas e mitos do mundo – Europa – As fabula de Esôpo como de
La Fontaine, como ainda mais as fabulas e os contos que o escritor
italiano Italo Calvino foi coletando percorrendo a Itália, não são somente
invenções geniais de escritores, mas também guardam a sabedoria de
povos que foi se acumulando ao longo dos séculos. É isso que iremos
descobrir.

5. Fábulas e mitos do mundo – Oceania – o Oceano Pacifico não é uma


imensa extensão de agua vazia. Também aí vivem povos com suas
tradições e suas sabedorias, marcadas pela convivência continua com o
ambiente “liquido”. Iremos à descoberta dos indígenas da Austrália, com
a sua história dolorida, da Papua Nova Guiné, a ilha da ave do Paraiso,
e dos Maoris da Nova Zelândia, com a sua vontade de manter as
próprias tradições em um mundo dominado pelos brancos.

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