Sei sulla pagina 1di 25

CFU: 6

Docente: Prof. Stefania Astolfi (sastolfi@unitus.it)

Programma
Suolo: definizione e componenti; Proprietà fisiche del suolo; Movimento dell'acqua
nel suolo; Proprietà chimiche del suolo (scambio cationico e anionico, pH, potere
tampone, reazioni redox); La sostanza organica del suolo; Sostanze umiche:
estrazione, struttura, funzioni; Ciclo del carbonio; Qualità del suolo: definizioni e
categorie di indicatori; Cicli degli elementi nel suolo (ciclo dell'azoto, del fosforo e
dello zolfo nel sistema suolo-pianta; i micronutrienti); Enzimi del suolo: attività e
applicazioni; Interazione suolo-radice: la rizosfera; Richiami di fisiologia delle
piante concernenti l'assorbimento dei nutrienti; Assorbimento dei nutrienti;
Assorbimento e assimilazione dell'azoto; Cenni sui metalli pesanti e sulle
problematiche ambientali connesse alla loro presenza nel suolo.

Testi principali di riferimento:


Radaelli e Calamai, Chimica del terreno, Piccin
Taiz e Zeiger, Fisiologia vegetale, Piccin
Maffei, Biochimica vegetale, Piccin
Violante, Chimica del suolo e della Nutrizione delle Piante, Edagricole.

Qualità ambientale

Piante Suolo

1
LE FUNZIONI DEL SUOLO

ECOLOGICHE SOCIO-ECONOMICHE

• Produzione di biomassa • Supporto agli insediamenti


(cibo, foraggi, energie umani (case, industrie,
rinnovabili e materie prime) infrastrutture e ricreazione)
e allo smaltimento dei rifiuti
• Capacità di filtrare,
tamponare e trasformare • Fonte di materiali, incluse le
(protezione delle falde, delle acque
catene alimentari, delle
biodiversità) • Protezione e conservazione
del patrimonio culturale,
• Difesa del patrimonio paleontologico e archeologico
biologico e protezione di
flora e fauna

Le tre principali funzioni del suolo (Doran and Parkin, 1994):

1. mezzo di crescita per le piante


2. regola la ritenzione idrica e la mobilità della fase liquida
3. tampone ambientale

2
IL SUOLO
Il suolo si trova all'interfaccia
tra litosfera, idrosfera e
atmosfera. Tra questi, è il
sistema più tamponato (in
grado di modificare la
concentrazione delle sostanze
con cui è a contatto)

Sistema aperto, formatosi per attività di numerosissimi processi fisici,


chimici e biologici che, agendo contemporaneamente o in sequenza, hanno
operato sinergicamente o in opposizione

E’ un corpo naturale, capace di sostenere la vita delle piante, costituito da particelle


minerali ed organiche che si formano dalla alterazione fisica e chimico fisica della roccia e
dalla trasformazione biologica e biochimica dei residui organici.
E’ caratterizzato da una atmosfera interna, da una flora e da una fauna determinate e da
una particolare economia dell’acqua.
Dal suolo le piante ricavano acqua, aria, elementi nutritivi. Dall'atmosfera l'energia
luminosa e la CO2 necessaria per la sintesi delle sostanze organiche (fotosintesi)

Il suolo si forma naturalmente ad un tasso medio di 1 mm ogni 200-


400 anni (12 t/ha/y) ma i suoli agricoli sono persi da 10 a 40 volte
più in fretta del loro ripristino naturale. Un profilo di suolo si
sviluppa in tempi lunghi per gli umani, ma brevi per il pianeta (2000 -
10000 anni)

Globalmente la perdita è di 6 milioni di ha all’anno su una


disponibilità approssimativa di 1200 milioni di ha (0.5% anno).

C’è competizione tra i diversi usi del suolo (produzione di cibo,


spazio vitale, supporto alle infrastrutture ed alla produzione
industriale) dovuto alla concentrazione di molte attività in poco spazio

Cos’è il suolo? Da dove proviene? Quali tipi di suolo esistono? Tutti i suoli
sono fertili? Quanto cibo può produrre? Come funziona il suolo? Può
formarsi ovunque? Come lo si perde? Come si prevengono le perdite? Come
si può rendere tale risorsa sostenibile sfruttandola per l’agricoltura?

3
I componenti del suolo
Fase solida: definita dalla presenza di componenti inorganici (valore
medio 45%) (frammenti di rocce, minerali primari e secondari, materiali
amorfi) e organici (vm 7%)(residui vegetali e animali più o meno
decomposti, biomassa, sostanze umiche di neogenesi)

Fase liquida: rappresentata


dall’acqua in cui sono disciolte
sostanze inorganiche ed organiche o
dispersi, in sospensione, colloidi di
varia natura (vm 23%)

Fase gassosa: miscela di gas e vapori, di


composizione analoga a quella dell’aria
atmosferica ma caratterizzata da un più elevato
contenuto di vapor d’acqua e di anidride
carbonica (vm 25%)

minerali inorganici

scheletro sabbia limo argilla

4
TESSITURA
=
ANALISI GRANULOMETRICA
=
DISTRIBUZIONE DIMENSIONALE
PARTICELLE

Terreno

SCHELETRO TERRA FINE

PARTICELLE Ø > 2mm PARTICELLE Ø < 2mm

Frazione Diametro particelle (mm)


Schema ISSS Schema USDA
Scheletro > 2.0 > 2.0
Sabbia molto grossa 1.0-2.0
Sabbia grossa 0.2-2.0 0.5-1.0
Sabbia media 0.25-0.5
Sabbia fine 0.02-0.2 0.10-0.25
Sabbia molto fine 0.05-0.10
Limo 0.002-0.02 0.002-0.05
Argilla < 0.002 < 0.002

5
Classificazione dei terreni in base alla loro
composizione granulometrica, secondo il criterio USDA

Rappresentazione in diagramma triangolare di un


terreno avente composizione granulometrica con
50% di sabbia, 20% di limo e 30% di argilla

6
Argille

Le argille sono le particelle minerali aventi diametro


inferiore a 2 µm. Hanno struttura analoga a quella dei
fillosilicati caratterizzata dalla presenza di due unità
strutturali: il tetraedro di Si (SiO4) e l’ottaedro di Al (AlO6).

Fillosilicati

Famiglia di silicati importante sotto molti aspetti sia di


carattere generale, per l'interesse che essi hanno
nella Mineralogia di base, che di carattere piu' pratico
ed applicativo nell'ambito geologico-ambientale. Gran
parte dei Fillosilicati sono minerali costituenti
fondamentali delle argille e molte proprieta' micro-
macroscopiche di tali rocce dipendono proprio dalle
proprieta' chimico-strutturali dei Fillosilicati.

7
I Fillosilicati costituiscono uno dei migliori esempi di 'strutture
modulari' nel senso che la loro struttura cristallina e' basata
sulla combinazione e ripetizione di certe unita' di base chimico-
geometrico che possono combinarsi insieme in una grande
varieta' di modi dando origine ad una serie di 'tipi strutturali' i
quali si trovano ad avere tratti comuni ma, allo stesso tempo,
si vengono a differenziare in base alla diversita' di
combinazione dei moduli che in esse intervengono.
ottaedro

tetraedro

Le dimensioni degli atomi o degli ioni assumono una notevole


importanza nella formazione dei cristalli poiché il numero di ioni che si
possono disporre attorno ad un altro di carica opposta dipende dalla
possibilità di essergli contemporaneamente tangente.

Questa possibilità è espressa dal

numero di coordinazione (A)

che è il rapporto tra il raggio del catione e quello dell’anione (r+/r-)

Dal rapporto r+/r- risulta che il silicio è capace di coordinare 4 ioni


ossigeno formando con questo una struttura tetraedrica il cui centro è
occupato dal Si.
L’Al coordina 6 ioni O formando così una struttura ottaedrica (nei
feldspati, minerali formatisi in seguito a condizioni di elevata
temperatura, l’Al ha numero di coordinazione 4).

8
I cationi con raggio maggiore
coordinano un numero più
elevato di atomi di O:

Si4+ → A=4
Al3+ → A=4, 6
Fe3+ → A=6
Fe2+ → A=6
Mn2+ → A=6
Mg2+ → A=6
Na+ → A=8
K+ → A=8
Ca2+ → A=8

ARGILLE
Le argille sono le particelle minerali aventi diametro inferiore a 2 µm.
Hanno struttura analoga a quella dei fillosilicati caratterizzata dalla
presenza di due unità strutturali:
il tetraedro di Si (SiO4) e l’ottaedro di Al (AlO6).

9
SOSTITUZIONE ISOMORFA
=
UN CATIONE VIENE SOSTITUITO DA UN ALTRO CON UGUALE (A)
E

STESSA VALENZA DIVERSA VALENZA


↓ OPPURE ↓
la struttura non cambia sbilanciamento di carica
la propria carica elettrica (di solito si
elettrica genera una carica
negativa)

Sostituzioni isomorfe più comuni:


Al3+ (6) con Mg2+ (6) e Fe3+ (6) oppure
Si4+ (4) con Al3+ (4)
L'eccesso di carica negativa eventualmente generato in seguito a sostituzioni isomorfe
viene neutralizzato tramite attrazione cationica (K+, Ca2+, Mg2+, Na+ etc.) oppure
riarrangiamento strutturale con compensazione interna di cariche (cloriti e smectiti)

Le argille vengono classificate in base a:

• n° e ordine di successione dei foglietti di tetraedri e


ottaedri (1:1, 2:1, 2:1:1);
• tipo di legame tra strato e strato e tipo di cationi presenti
negli spazi interstrato;
• valore della spaziatura basale (distanza tra l’ultimo foglio
di uno strato e il primo di quello sovrapposto) = distanza
interbasale;
• carica di strato (C) determinata dalle sostituzioni
isomorfe;
• cationi presenti o prevalenti negli ottaedri, che porta alla
suddivisione delle argille in diottaedriche (Al) e triottaedriche
(Mg);
• forma macroscopica di cristallizzazione.

10
Tipo 1:1
Caolinite
La struttura è caratterizzata dalla sovrapposizione di un foglio
tetraedrico e di un foglio ottaedrico
Non si verificano sostituzioni isomorfe

Tipo 2:1
Montmorillonite
La struttura è caratterizzata da un foglietto ottaedrico di Al compreso tra due
foglietti di tetraedri di Si (struttura a sandwich di Bragg)
Le sostituzioni isomorfe riguardano essenzialmente l’Al negli ottaedri (Mg)

11
Tipo 2:1
Miche (muscovite, biotite, illite)
La struttura è simile a quella della montmorillonite
Localizzazione delle sostituzioni isomorfe sui foglietti tetraedrici

Tipo 2:1:1
Cloriti
La struttura prevede la sovrapposizione allo strato 2:1 di un foglietto
ottaedrico brucitico [Mg3(OH)6]

12
STRUTTURA: modo in cui i costituenti inorganici e
organici del suolo si dispongono tra loro

Responsabili dell’aggregazione e della formazione della


struttura sono tutti i colloidi, in particolare le argille, le sostanze
umiche, gli idrossidi di Fe di Al e alcuni composti organici, come
ad esempio gli zuccheri, contenuti nei residui vegetali o prodotti
dalle radici e dai microrganismi del terreno.

Minerali argillosi → la loro azione cementante varia con la


capacità di scambio cationico.
Sostanze umiche → dipende dalla quantità e dalla natura dei
gruppi funzionali in esse contenuti, ed inoltre dalla
configurazione sterica, il peso molecolare e la solubilità in acqua
dei suoi policondensati. La migliore e più stabile aggregazione si
ottiene quindi dai policondensati ricchi di catene lineari
periferiche, contenenti il maggior numero possibile di gruppi
funzionali per unità molecolare e avente dimensioni notevoli in
modo tale da ridurre gli effetti negativi derivanti dall’eccessiva
solubilità.

13
I fattori che regolano le qualità strutturali dei terreni sono tutti
quelli che intervengono sulla formazione, flocculazione e
aggregazione dei colloidi argillosi ed umici, sulla liberazione dal
substrato pedogenetico degli idrossidi di Fe e di Al e sulla loro più
o meno spinta polimerizzazione.

•L’umidità rende possibile la genesi e la lisciviazione dei colloidi


dagli orizzonti superficiali del terreno e regola la composizione
della soluzione circolante.
•La temperatura ha un effetto variabile in funzione dell’umidità
dell’ambiente.
•La presenza dei microrganismi.
•L’azione degli apparati radicali.

DENSITA’

REALE APPARENTE

Rapporto tra la massa e il Rapporto tra la massa dei


volume dei materiali solidi materiali solidi e il volume
totale del suolo

ρr = ms / Vs ρa = ms / Vt

2.65 g/cm3 1.0 ÷ 1.7 g/cm3

14
POROSITA’
rapporto tra il volume degli spazi vuoti e il volume totale

macroporosità microporosità
> 60 µm < 60 µm

MECCANISMI DI ADSORBIMENTO E SCAMBIO DI CATIONI E ANIONI

“POTERE ADSORBENTE”

capacità di trattenere le particelle in forma ionica e


molecolare sospese nella soluzione circolante, sottraendole
al naturale processo di dilavamento cui sono sottoposte

"COMPLESSO DI SCAMBIO"

sostanze solide
· sia di tipo minerale, come le argille e gli ossidi ed idrossidi
· sia organico, come le sostanze umiche

15
Il fenomeno dell’adsorbimento definisce anche la capacità di scambio
cationico, ossia la massima quota di elementi trattenuta dal complesso
di scambio e mantenuta a disposizione delle colture
La capacità di scambio cationico rappresenta uno dei parametri per
l'immediata valutazione del livello di fertilità chimica del terreno
Potere adsorbente e capacità di scambio cationico sono
fondamentalmente riconducibili alle proprietà colloidali di scambiatori
quali le argille e la sostanza organica, entrambi caratterizzati da una
forma di immobilizzazione dei cationi di tipo fisico-chimico.

Perché? Superficie
Carica

SUPERFICIE:

Le loro particelle, possedendo superfici esterne molto ampie


rispetto al peso, possono stabilire con i componenti dell’ambiente
circostante (sabbia, limo, radici, microrganismi, soluzioni
circolanti) rapporti su una superficie molto più estesa di quella
posseduta dalla frazione sabbiosa o limosa o dai componenti
organici indecomposti o solo parzialmente decomposti presenti
nel terreno
per una sfera con r=1 mm si ha
s.s.=4πr2/(4/3πr3)=3/r=3mm-1
per una sfera con r=0.001 mm si ha
s.s.=4πr2/(4/3πr3)=3/r=3 103 mm-1

16
Area superficiale specifica
(m2/g)

Sabbia grossa 0.01

Sabbia fine 0.1

Limo 1.0

Caolinite 5 - 100

Illite 100 - 200

Vermiculite 300 - 500

Montmorillonite 700 - 800

Carica:

I colloidi argillosi e umici possiedono infatti cariche elettriche


residue: i minerali argillosi a causa delle sostituzioni interne
(sostituzioni isomorfe) di elementi con lo stesso numero di
coordinazione ma con valenza diversa (ed inoltre altre cariche
derivano da reticoli cristallini rotti o dalle facce di spigolo dei
cristalli) e i composti umici per la dissociazione dei gruppi carbossilici
e fenolici.

La carica netta che deriva dalle sostituzioni isomorfe ⇒ negativa e


permanente ⇒ non è influenzata né dalla concentrazione né dal tipo
di ioni presenti nella soluzione del suolo ⇒ ne risulta un minerale con
densità di carica superficiale costante.

La carica che deriva dalla dissociazione dei gruppi carbossilici e


fenolici dei colloidi umici e lo sviluppo di cariche sugli O e OH delle
facce di spigolo dei minerali argillosi e degli ossidi ⇒ pH-dipendente
⇒ queste superfici hanno densità di carica superficiale variabile.

17
Densità di carica

rapporto tra carica di superficie (meq di cationi
scambiabili / g di materiale argilloso) e superficie
specifica (m2 / g) e si esprime quindi in meq / m2

Minerale Carica di Densità di carica


argilloso superficie superficiale
(meq/100 g) (meq/m2)

Caolinite 3-20 2-6 10-3

Illite 10-40 1-2 10-3

Vermiculite 100-150 3 10-3

CAPACITÀ DI SCAMBIO CATIONICO


(meq / 100 g di suolo)
A causa della carica elettronegativa, i colloidi del terreno trattengono
(cioè adsorbono) sulla loro superficie gli ioni elettropositivi. Tali ioni
sono definiti scambiabili in quanto possono essere sostituiti dai
cationi della soluzione. I cationi principali sono Ca2+, Mg2+, K+ e Na+.
Tale proprietà varia con il tipo di colloide.

COLLOIDE CSC (meq/100 g)

Caolinite 3-5
Illite 10-40
Clorite 10-40
Vermiculite 100-150
Montmorillonite 80-150
Sostanze umiche 300-450

18
Importanza agronomica della CSC
La capacità di scambio cationico esprime la frazione dei cationi
adsorbita dai colloidi argillosi ed organici: in una dinamica di
equilibrio, essa si colloca in posizione intermedia tra la frazione di
riserva e la frazione disciolta nella soluzione circolante.
N.B.
1. la capacità di scambio cationico è importante al fine di
soddisfare le necessità alimentari dei vegetali durante ogni fase
fenologica del loro sviluppo
2. il valore che necessariamente assumono tutte quelle pratiche
agronomiche che tendono a mantenere e/o migliorare l’intensità
di tale fattore, al cui aumento corrisponde sempre una maggiore
quantità di elementi scambiabili
C.S.C. (meq/100 gr) GIUDIZIO AGRONOMICO
>5 Livello molto basso
5 - 10 Livello basso
10 - 20 Livello medio
20 - 40 Livello alto
> 40 Livello molto alto

La conoscenza del processo di scambio cationico è


importante per:

1. accertare le modificazioni della distribuzione ionica


nella fase liquida e sulle superfici degli scambiatori
del suolo provocate da somministrazioni di
fertilizzanti o da pratica irrigua;
2. valutare la disponibilità di nutrienti;
3. monitorare i fenomeni di inquinamento da metalli
pesanti;
4. controllare la stabilità della struttura.

19
Le superfici dei colloidi presentano una carica netta negativa,
per cui nelle loro vicinanze si verifica contemporaneamente
adsorbimento positivo dei cationi e adsorbimento negativo o
repulsione degli anioni (Cl-, NO3-, SO42-).

La repulsione anionica aumenta


con la carica dell’anione
e quindi
Cl- = NO3- < SO42- < Fe(CN)64-
e con la sua concentrazione in
fase liquida

ADSORBIMENTO ANIONICO
non specifico specifico

Nel caso dei colloidi Nel caso dei colloidi


umici argillosi
coll-OH + H+ → coll-OH2+ coll-OH + H3PO4 →
coll-H2PO4 + H2O
coll-OH2+ + H2PO4- →
coll-OH2- H2PO4 Nel caso degli idrossidi
di Fe e di Al e del CaCO3
Nel caso degli idrossidi Fe o Al(OH)3 + H3PO4 →
di Fe e di Al Fe o AlPO4 + 3H2O

3CaCO3 + 2H3PO4 →
Ca3(PO4)2 + 3H2O + 3CO2
L’adsorbimento non è dovuto
alle particolari caratteristiche Gli anioni sostituiscono i
dell’anione ma solo alle gruppi OH di vertice e di
proprietà del colloide spigolo dei fillosilicati

20
La capacità di scambio anionico è la capacità
del terreno di trattenere anioni ed è attiva solo per
alcuni anioni (per il fosfato e il solfato e non per il
cloruro e il nitrato).

I valori per i diversi fillosilicati sono:

montmorillonite 6.7 meq / 100 g

illite 2.3 meq / 100 g

caolinite 0.5 meq / 100 g

IL GRADO DI REAZIONE

Ioni H+, o più precisamente H3O+, sono sempre presenti nella fase
liquida del suolo risultando funzione di equilibri che si
stabiliscono fra le diverse fasi e sono riferibili a:
1. meccanismi di scambio a livello delle superfici dei colloidi
argillosi e umici
2. dissociazione degli OH- dalla struttura dei fillosilicati o da
gruppi carbossilici e fenolici delle sostanze umiche
3. idrolisi degli ioni Al3+: Al3+ + 3H2O ↔ Al(OH)3 + 3H+
4. ossidazione chimica e biochimica di solfuri, polisolfuri e S,
decomposizione della sostanza organica e ossidazione di NH3
e H2S a HNO2, HNO3 e H2SO4 e per ossidazione di NO2 e SO2
atmosferici
5. solubilizzazione di CO2 in fase liquida.

21
Formazione di ioni H+ nel suolo:

pH = logaritmo negativo dell’attività dello ione idrogeno

pH = log10 1 / [H+] = -log10 [H+]


dove [H+] = quantità di grammoioni di H+ / l di soluzione

Classificazione dei
suoli in base al pH

22
La misura del pH del suolo

Problemi della determinazione:


1. Impossibilità di misurare direttamente il pH della soluzione del suolo
2. Forte dipendenza di questo parametro dalla diluizione (diminuzione
dell’attività dei sali disciolti che influiscono sugli equilibri di idrolisi e
dissociazione dei gruppi acidi deboli; H+ rilasciati sono coinvolti in
equilibri di scambio facendo variare la composizione della soluzione)

Convenzionalmente
pH in acqua (pH attuale) Misurato nella dispersione suolo+acqua (1g+2,5ml)
stima concentrazione ioni H+
nella soluzione del suolo

pH in KCl (pH potenziale) Misurato nella dispersione suolo+soluzione KCl 1M (1g+2,5ml)


stima ioni H+ nella soluzione
e adsorbiti sul
complesso di scambio

La misura del pH del suolo


HHHH H+ H+
H Ca2+ H+
Suolo Mg Mg 2+ H+
Ca Ca2+ H+ H+
H H H Na
Acidità di riserva Acidità attiva-soluzione del suolo

Acidità Acidità attiva


scambiabile

23
Effetto del pH su attività biologica

Effetti sulla biomassa: Lombrichi, sfavoriti a pH fortemente acidi e la loro azione di


aerazione, digestione e rimescolamento molto limitata per
valori di pH < 5 (a queste condizioni sopravvivono artropodi,
pH acidi → funghi
acari e collemboli)

pH sub-alcalini→ batteri Funghi favoriti a pH acidi, ma mineralizzazione della SO


rallentata per limitata attività batterica

Rallentano: Mineralizzazione,
azotofissazione e nitrificazione (che
può avvenire solo in micrositi)

Effetto del pH su disponibilità di elementi nutritivi

La disponibilità può diminuire:


• a causa di variazioni nella
solubilità;
• a causa di fattori
costituzionali, dovuti cioè al
tipo di substrato ed ai
processi pedogenetici che
hanno portato
all’alcalinizzazione od
all’acidificazione del suolo

Suoli acidi: intensi processi di


alterazione favoriti dall’acidità e di
fattori di acidificazione quali intense
precipitazioni concorrono a favorire
perdita delle basi di scambio (K, Ca,
Mg, Na, di cui tali suoli risultano poveri
oltre a Cu e Zn)

24
POTERE TAMPONE
La capacità di un suolo di opporsi
entro certi limiti alle variazioni di pH
conseguenti all’aggiunta di acidi o basi

Gli acidi reagiscono con gli ioni


metallici adsorbiti sui colloidi formando
un acidoide debole e un sale neutro:
coll-Ca + 2 HCl → coll-H2 + CaCl2

Le basi reagiscono con gli H+


adsorbiti:
coll-H2 + Ca(OH)2 → coll-Ca + 2H2O

25

Potrebbero piacerti anche