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ATTI DELLA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI ANNO CCCXCI - 1994 CLASSE DI SCIENZE MORALI, STORICHE E FILOLOGICHE RENDICONTI SERIE IX - VOLUME V - FASCICOLO 3 (ESTRATTO) ROMA 1994 Rene Mon, Ace. Lc ALLE ORIGINI DELL'O/KONOM/A: (ONIMO DI GIAMBLICO AD ARISTOTELE” DALL’ Nota di MICHELE FARAGUNA, presentata™ dal Socio Corrispondente F. CASSOLA Ansrract. — This paper aims at a revision of some commonly accepted views on Greek socconomic» literature. Emphasis is particularly laid on its «dynamic» aspects. From a theoretical of modern point of view, Aristotle’s minimalistic treatment of aikonomia, which has been the ba discussion, must be evaluated against the background of previous literature on the subject, which he admittedly approached in a critical and selective way. Xenophon’s Orconomis, offering a more com: ip bet an equally or even more promising starting point. Ischomachus, the main character, is analysed as a plex and nuanced picture of the relations en uixeomix and 7; ity proves thus to be social type. The importance, and novelty, of aknbeia as a frame of mind, and as an operational method in his — as well as in Pericles’ more innovative — mode of household management is stressed. The second part of the paper is more concerned with society. Anon, lambl. fg. 7, where an attempt is made to place the functioning of the economy within the framework of society, is analysed both in its own implications and in the light of Pericles’ antithetical model of Athenian democracy in Thue. 2,40,1-2. The main contention is, therefore, that the genre of and the development of vikmmia as a xézvt, fur from being the product of a stagnant realty, were the response to a new phenomenon — the emergence of monetary economy — which caused a range of different theoretical positions to arise among contemporaties, § 1. Gli anni piti recenti hanno visto un rinnovato interesse da parte degli stu- diosi per quel corpus di scritti e di riflessioni che Pantichita ci ha tramandato in tema di vikonomid, Punto di riferimento obligato ¢ oggetto di verifica € di precisazione (1) I presente contributo é stato parzialmente redatto nel corso di un soggiomo di studio presso la Fondation Hardt di Vandoeuvre ricordo. Desideto esprimere il mio pit vivo ringraziamento al prof. Filippo Cassola per i previosi suggerimenti offertimi durante 'elaborazione di questo lavoro € pet Fonore fattomi col promuover: ne la pubblicazione in questa sede. | profi. Alberto Maffi, Aldo Magris © Gennaro Tedeschi hanno letto € discusso con me il testo contribuendo in tal modo alla chiatificazione della sua forma € con- tenuto. Ad essi va di nuovo il mio sentito grazie. (**) Nelfadunanza dell’ 11 dicembre 1993. (1) Si veda, da ultimo, F. ROsCALLA, La ketteratura economics, in La spazio letterario della Grecia anti- alla cui tranquillita © squisita ospitalita va il mio grato 552 MICHELE. PARAGUNA nella nuove indagini rimane, esplicitamente 0 implicitamente, il giudi Finley, che, come & noto, svalutando del 0 a questo proposito a pit riprese espresso da Mos: tutto i risultati del pensiero economico greco, cosi come di quello romano, consid rava gli scritti di o/konomia significativi, ¢ insieme paradigmatici della Wetanschauung antica, proprio per la totale assenza che in essi si evidenzierebbe di cio che oggi comunemente si intende per ana che li relegherebbe irrimediabilmente nel dominio dell isi economica © per mentalita. cconomica”, cosa ica e, pi specificatamente, in quel filone della letteratura curopea che ©. Brunner ctichetto come Hausvateriteratu®®, Finley stesso ammette di giungere a tali conclusioni partendo da definizioni ¢ categorie analitiche che sono essenzialmente quelle elaborate per Vinda- gine dei fenomeni economici nelle societi capitalistiche moderne*, ma il fatto. che gli antichi non disponessero di tali strumenti concettuali non dimostra a prion’ che ssi fossero incapaci di una qualsiasi percezione dei, ¢ riflessione sui, fenomeni eco- a loro contemporanci, bensi soltanto la loro ineapaciti di investigare tali fenomeni nomi lo stesso modo in cui lo farebbe, alla luce degli sviluppi dell’economia moderna, uno studioso dogg!” Il pensiero economico antico, cosi come in genera antica, appare di conseguenza a Finley paradossalmente caratte- rizzato dal comune denominatore della «non-economi le tutta Peconom dimensione prive di ui autonoma € schiacciato dal peso dei dominanti valoti ctici ¢ sociali esso offrirebbe ture’a zate in un sistema tcorico coerente: «it was not from Hansvaterliteratur that modern pit osservazioni banali ed empiriche, comunque pre-scientifiche, mai organiz~ ua, edd. G. CAMBANO ~ L. CANFORA ~ D.LANZ\, Li, Roma 1gg2, pp. 475-491, con la bibliografia precedente (2) Per la pid completa formulazione di tale giudizio finleyano ef. Te Ament Eeonomy, London 1985, pp. 17-20, 122 (trad. it. della prima edizione L economia degli atch © dei moderni, Bari 1974. PP. 5-6, 184-185), ma si vedano anche la recensione a B.A. VAN GRONINGEN ~ A. WARTELI, triste 20 (1972). pp. 315-319, € Anitale and Economic: Analysis, «P&P» 47 (1970), pp. 5-25 (rist. im Studies in Ancient Saceh, ed. ML. FINLIN, London-Boston 1974, pp. 26-52, cui si fiferiscono Ie citazioni che seguono) (una prima, assai meno matura versione di tale saxgio, risalente ancora agli anni newyorkes! € per volonti dellautore rimasta inedita, € ora pubblicata, assie me ad altro materiale del lascito finleyano [pp. 261-321], da R. DI DONATO, in La cit antique? A par tir de Vucre de ML, Finley, «pus» 6-8 |1987-1989]. pp. 295-8 285-294 con una serie di lettere del 1954 che contribuiscono a chiarire la natura dei rapporti tra Economique, Paris 1968, CR {di particolare interesse inolre le pp. Finley © K. Polanyi a quel tempo enteambi impegnati nelPanalisi della teoria aristotelica dello scam bio). (5) ©. BRENNER, La casa came compose Lantica economia» enrope stimale« soca, Milano 1970, pp. 134-164, 19 part. 134.€ 144-145 (ed rpaische Oksmomik’ in Nene Wege der Verfasumes- and Saxialschiche, Giitingen 1968", pp. 105-127) in Per nna nuova storia vostitw “Das ganze Haus’ wid die ltew (4) The Ancient Economy, London 1986", pp. ana di Arist. EN) a puntuale.¢ convincente eritiea di S. MutkLt, Aristotle and 5) Cf. a questo proposito, con particolare riferimento allanalisi file b2t-1134a16 © Pol, 1257a6-1258b8, ‘the Political Economy of the Polis, HS 99 (1979)« PP. $7°73 ticolo ora ristampato in forma siveduta come nitetle and F:sehange Value, in A Companion to Anitote’s Politics, edd. D. Ket ~ FD. MILLER, Jr, Oxford-Cambridge (Mass.) 1990, pp: 156-181). ne Pp ALLE ORIGIN! DEELONKONOMEL DALEANONIMO DE GIAMBLICO AD_ARIST 553 economic thinking and writing arose in the late eighteenth century, but from the radical discovery that there were ‘laws’ of circulation, of market exchange, of values and price zioni del Finley § 2. Ho fin qui sinteticamente presentato le po: seppure talora estreme in alcune formulazioni, per cid che concemne il rapporto dell’economia antica con quella moderna nella loro essenza difficilmente potrebbero essere poste in discussione ¢ di fatto rapprescntano tuttora la dottrina prevalente”. hanno un limite, questo & peraltro, a mio giudizio, nella loro staticita: filtrate attraverso la lente deformante del confront con economi inevitabilmente Cestinate a lasciare in secondo piano gli aspetti adinamiciy del pen- sieto «conomico» greco, quella molteplicita, cio’, © variet’ di opinion’ espre: questo proposito in una sorta di dialogo continuo dagli autori antichi, molteplicita che possiamo in parte ricostruire attraverso riferimenti pili o meno espliciti presenti nei loro scritti®. Stabilita Ia distanza che ci separa dagli antichi ne mmessi i limiti delle occasionali formula- zioni date alle loro osservazioni, rimane cio ancora lo spazio per indagare il perché Se e moderna, esse sono ca a descrizione ¢ comprensione dei fenomeni economici ¢ a di tali formulazioni ¢ il loro preciso significato ¢ tentare di riconquistare in tal modo quella dimensione del delle fonti spesso possiamo soltanto intravedere e mai totalmente abbracciate. profondita che, nella storia dei valori sociali, per lo stato § 5. Un primo significativo elemento per la nostra indagine ci viene offerto dall'analisi storico-linguistica di termini quali sizeviung € i suoi derivati okzomuder € evidente ¢ cui sono stati dedicati importanti recenti contributi”. Di tali termini si suole general- mente considerare soprattutto il terzo, olzevoutx””, la cui prima attestazione, youlx, la cui centralita in relazione al nostro discorso é di per sche Te Ancient Hiconomy cit (©) Aristotle and Economic Analysis cit., pp. 48-49 (ch Ps 20: there was no road from the ‘occonomies’ of Francis Hutcheson to the Wealth of Nations of Adam Smith, published twenty-four years later). ms idee politic, economiche « social, , Torino 1982, pp. 5 gvammatica dell'rconomia romana, i Storia di Rome, WN, Torino 1989, pp. vedlano, tea i piu recenti contriburi, M. Vier, 1 pensiero ecomamica grec, in Storia delle Gori A. SCHIAVONE, La séruttera wascosta. Una pi artcolata e attenta alle singole situazioni concrete la visione di D. Musri, L-teonomia in Grecia, Roma-Bati 1981; ef. anche le utili osservazioni di D. FORaBOSCHL, Archeolegia della cultura economica: rcerthe economiche ellenistice, it Studi ellenisteé 1, ed. B. VIRGILIO, Pisa 1984, pp. 75-105. ‘conomico «li Senofonte, uno seritto (8) Per la centralitd in questo contesto ad es. oceupata dall 3 (9) €. Awpoio, OIKONOMIA (Jie esseragiont suit rapporti tra ta finanza ¢ Veionomia grea), «AION (Archeol)» 1 (1979), pp. 119-1245 P. SPAUN, Die Anfainge der antiken Okonomik, «Chior 14 (1984), pp. 301-325: R. Desent, la arigines de Coikonomia greagae, «QUCC» 28 (1988), pp. 105-119, (10) Cf ad es, oltre a FINLEY, The Ancont Economy cit, pp. 17-21, M. Austin ~ P. VIAL troppo spesso a torto svalutato, v. difhe § 6, in part 554 MICHELE, FARAGUNS nell’ Apologia di Socrate platonica (36b, in cui Socrate si descrive come 3uehie: Gyneg of nobhot [sil dru wat Snunyogion xai tov Gro quindi relativamente tarda). Lotzovouia, in quanto «amministrazione dell’oizog», si occupa di tutto cid che allokes fa capo, € cio€ dei beni familiari (Arist. Pl. tassaas-aqi 4 usin udpos sie , ma anche € soprattutto dei tre fon- damentali rapporti interpersonal che sono gli elementi costirutivi del wivere sociale: il rapporto marito-moglie (yausei), padre-figli (sexwmoujzaef) © padron (Beaxucue#) (Arist. Pol. 1253b3-11 @, per la gerarchia di taliclementi nell’ambito della disciplina, 1259b18-21), «Parti della famiglia sono» dunque «’uomo ¢ la pro- is 38 nai xsfjotc) [Arist] Ove. 1343418; v. anche Philod. Occ, col. VIII Jensen), le persone ¢ le cose, € per questo Paikonomia rimane distante ¢ ben distinta dalla nozione moderna di economia che, incentrata sullinsieme dei fenome- ni che riguardano la produzione, lo scambio ¢ la distribuzione dei be poco ha della famiglia”. Tale definizione di oikonomia, corrente nell'ambito della scuola ari- stotelica, @ anche, come viene spesso sottolineato, quella sottesa all organi della materia nell’ Economico di Senofonte (v. infra § 6) Il concetto di cikonomia non rimase tuttavia sempre lo stesso: la parola ha una sua storia, ¢ una sua preistoria, che sono del massimo interesse © vanno percio prese in esame. Uno sviluppo ben documentabile, ¢ pi gine nell'idea, ben presente nelle fonti (Xen. Mem. 344,12; 614-15; Plat. Pol 258e- 259d ef. anche Her. ,28-29), ma respinta da Aristotele (Pal. 1252075@@."; per Pidea opposta cf. tuttavia 1259235-5 sheer, éanep aluly, uairoy 88), che tra il governo di un aikos e quello di una polis vi fosse soltanto una differenza quantitativa ¢ non qualitativa, di specie (eB. nell'uso metaforico, ad essa connesso, di obvelng be schiavi pricti» (vigorr ateriali, ache vedere con la morale ¢ con lorganizzazione dei rapporti allinterno wione volte notato, ha la sua ori- nondais yoo néheot Beh yn lau ¢ di olxeiy con i suoi composti Naguer, Heonomies et socidtis en Grice ancenne, Paris. 1972, pp. 19-22; SCHIAVONE, La struttuna nascosta. Una grammatica de economia romana cit, pp. 8-11; NWGETT, Ml pensions conamieo geen cit. pp. 583-585. Lo studio pitt completo del’evoluzione semantica di wikonomos € vikonamia, sulla base delle fonti let terarie, fino allcti cristiana rimane tuttavia, per quanto mi risulta, quello di E. Lakociit, Histoire de a racine Ni (11) Va peraltro osservato che la definizione della nozione moderna di wconomia» continua ad essere oggetto di discussione tra gh specialisti della materia. Per una sintesi critica delle divers posizioni cf. M, GobELIER, Economia, in Enciclopedia, V, Torino 1978, pp. 197-217. Si veda anche DiscAt, Auox oriines de Poikonomia greegue cit, p. 104, (12) Cf. anche [Arist Orc 1343a1-4, su cui si vedano R. LAURENT, Ariatele, H tattaty sueconomia, Bari 1967, pp. 53-553 U, Victor, [Anidotees] OIKONOMIKOS, Das enste Buch der Okonomik — Handschriften, Text, Ubersetzung und Komentar — sd seine Bexiebungen - ca af0 BC, Peinecton 1986, p. 87 n. 6). Una conferma a cid viene solitamente indicata in Ar. Ach, 32-56 (v. SD. OLSON, Dicaopolis” Motivations in Aristophanes’ Acharnians, JHS» 111 i993}, pp. 200-205). Altrimenti, unico caso a me noto di una transazione privata in cui beni in natura, qui sites, prendono il posto della moneta, in eui cio’ 2 € 209%, sono intercambiabili, & costituito da Lys. 32,6 € 15 (C. Canky, Lysias, Seeded Speeches, Cambridge 1989, p. 217). A livello pubblico i dati sono un po’ pid numerosi, Versamenti in natura sono documentati quali canoni (0 quote di canoni) per 'affito di terreni appartenenti a santuari: SEG 33,169, B, lk 1-5 = 1G I aggss IG I 1673, IL 243-254 (D. BeHREND, Attiche Pachtnrknnden, Miinehen 1970, p. 117); pitt diseusso il caso di IG I 411, unliscrizione moko frammentaria, di cui, nonostante aleuni recenti tentativi di esegesi (B. PALME, Ein attischer Prospektorenertrag? IG IT’ rr, «Tyche» 2 [1987], pp. 115-1593 ¥- anche A. MAI, «RHD» 68 [1990], pp. 109-116), rimane ancora oscuro il contesto: I'ipotesi che il docu- mento riguardasse lo sfruttamento di un terreno pubblico (da ultimo R. OswoRNE, Social and Economic Implications of the Leasing of Land and Property in Classical and Hellenistic Greee, «Chisonn 18 {2988}, p. 282 conn. 9) mantiene sempre, a mio giudizio, il maggior grado di plausibilita. Un regime di divisione dei profitti regolava anche Vamministrazione delle minicre d'argento del Laurion, come ho cereato di dimostrare in Atene nelfeti di Alesrandra cit, pp. 294-311. Lipotesi che l'eisphona poresse ‘essere oceasionalmente pagata in natura, avanzata da J.K. DAvits, The Date of IG Il toy, ablistorian 18 (1969), pp. 318319, € P. BRUN, 1G 11” 160g et le rersement en natere de Teisphona, «REAn 87 (1985). pp. 507-527, € ofa contestata da V. GAMRIELSEN, IG 11’ 1609 and Eisphora Payment in Kind, «ZPE> 79 (1989), pp. 93-99. Retribuzioni in natura sono attestate, ma Tevideniza € esigua. II sirygéawoy Versato ai soldati come indenniti di sussistenza cra normalmente in moneta (W.K, Paereiitt, The Grek State at War, Part I, Berkeley-Los Angeles-London 1974, pp. 34-41): occasionalmente, in circostanze particolari, poteva tuttavia essere distribuito direttamente in natura (Aen, Tact. 13,1-5 [su cui V. GAURIEISEN, Remuneration of State Officials in Fourth Century BC. Athens, Odense 1981, pp. 72-755 rys-ts4h: [Arist] Ore. 1550b7-19; Polyaen. 3,10,10 fanche qui il grano dato ai soldati veniva peraltro comprato sul mereato)). Sappiamo invece che la zg09% per gli schiavi pubblici impegnati nel san- tuario eleusinio veniva erogata, almeno nel 533/2, in natura (in IG II* 1673 + SEG 34,122 viene anzi menzionato un Aristocrate di Trezene definito sauiac & dyogZew rots Bnunoioss [k57 sul successive passaggio, documentato da 1G IT 1672, Ik 4:5. 42-455 117-188, t4i-nga, ad un regime caratterizzato da una ze0g%, fissa di tre oboliw, K. CLINTON, nseriptions from Fleusis, «NE» 197 pp. 10-113). Un wiotiog in natura @ anche in Dem. 18,280. I tema meriterebbe un ulteriore approfondimento. (30) Su questo aspetto, con particolare riferimento al teatro di Aristofane, ef. O. LONGO, Soceti, economia ¢ politica in Aristfane, «Dionisow 7 (1987), pp. 111-135. Pid in generale si veda ora FARAGUNA 560 ica Diogene Laervio ci ha ad esempio conservato i titoli di alcuni dialoghi compo- sti nell'ambito della cerchia dei discepoli di Socrate che, diversamente da quanto Platone fa dire al Maestro nell’ Apologia, sembrano riflettere un interesse per i temi legati al denaro, alluso e all'acquisizione della ricchezza che poi non ritroviamo piit nella forma canonica del trattato regi oizovoulae: sappiamo cosi che Simone il cal- zolaio avrebbe scritto un mepdods ¢ un nepl wo epyatentix, (Diog. Lacrt, 2,122-123), che un regi héov Eye veniva attribuito a Critone (2,121) © un dia- logo mepi »v a Simmia (2,124). Senocrate é infine ricordaro, oltre che per un olnovournde, per un mee! gt geiuny (4,12) Di queste opere la tradizione ci ha conservato soltanto i titoli ¢ sul loro cont futo, sui temi che venivano in esse trattati, é lecito solranto fare delle ipote: Riguardo al neg! geoxe28052 di Simone possiamo tuttavia farci un‘idea pid concreta attraverso il confronto con 'fpparco % gihoxesd so nel corpus platonico, un dialogo sulla cui autenticita gi gli antichi erano in dubbio (Acl. 1/1, 8,2) ora dai moderni quasi unanimemente giudicato spurio ¢ attribuito ad un ignoto socratico'" » che importa é in ogni caso che esso va collocato al pid tardi verso la meta del IV secolo Oggetto dell'operetta é una definizione del concerto di giaxepsi sione cui si giunge, tramite successivi passaggi, é che il guadagno é un bene ¢ che quindi, contrariamente a quanto sosteneva allinizio Vinterlocutore di Socrate, tutti gli uomini sono amanti del guadagno (¢: i). Fondamentale nel ragionamento soeratico, in quanto preliminare alla det i xée8uc, & la chiarificazione della nozione di valore ed ¢ interessante notare come questa venga raggiunta in un’ottica del tutto monetaria (231¢ ov att). ene ig compri ¢ la conclu- omega one tio ypuatoy i dpysouny Bharzey doandane we JAK. Davies, Greece After the Persian Wars, i The Cambridge Ancient History, V', Cambridge 1992, Pp. 25-295 ID., Society and Econom, ibid, pp. 302-305. II processo é esemplificato dallevoluzione seman- tica del termine 772%, di eu Vaecezione economica soppiant6 gradualmente quella originaria, politica (51) I Boeckh proponeva anzi di identificare il dialogo con Tomonima opera di Simone, Contro la communis opinio sosticne Vautenticiti deloperctta P. FRIEDLANDER, Platon, M: Die platoni schen Schriften. Ferste Pernde, Berlin. 1957', pp. 108-116; v. ofa anche DM. Lawis, The Tranny of the Pisistratidar, i. The Cambridge Ancient History, WW’, Cambridge 1988, p. 29 (52) J. SoListh, Plato. Dialogues suspets, Paris 1962, pp. 45-58, in part. 54-58. Questa colloca- ione cronologiea pud essere confermata, e ulteriormente precisata, sulla base di 251d, dove il rap porto tra oro € argento corrente al momento della composizione del dialogo viene quantificato nella misura di 1:12. Lioscillare del valore di tale rapport nel corso del IV sec. ci & noto relativamente anni Sessanta ¢ rimase sostanzialmente stabile bene: ¢ss0 si assestd intorno a rst al principio degli fino alla fine degli anni Quaranta, quando inizid nuovamente a seendere per fissarsi poi sull’ 1:10 del periodo di Alessandro ¢ di gran parte delleta ellenistica (v, D.M. Laws, New Evidence for the Gold: Wiher Ratio, in H:ssays in Greek Coinage Presented to Stanley Robinson, edd. C.M. KRANY ~ G-K. JENKINS, Oxford 1968, pp. ros-t10; JR. MELVILLE JoNtS, The Value of Gold at Athens in 32918 BC «AVNHo» 5 [1978], pp. 184-187; cf. anche P. MARCHETTI, Quelgues reflexions sur le éqnivalences entre Yor et Targen, iv Histoire économique de Fantiquité, edd. T. HNCKUNS ~ P. Marcnern, Lox in part, Pp. 145-149). Sembra pereié lecito restringere Fareo di tempo in cui fu composto il dialogo agli anni in-la Neuve 198: compresi tea il 370 € il 345 AUS ORGINE DELCOMD.NOME DALLANONIMG BI GHAMLICO AD ARISTOTHLE 561 I punto che merita qui di essere soprattutto sottolineato risiede perd nel risultato stesso dell’argomentazione: per quanto possa apparire scontata a noi moderni, Pidea che il guadagno sia un bene, ed € pertanto da tutti perseguibile, rivela tutta la sua eversivita scontrandosi con la morale pre répiiuc, nicl pro~ fitto, un momento di trasgressione dei valori comunitari", in altei termini una rot- i di comportamento sociale fondate sulla solidarieta © sulla reciprocita, norme che trovano in Hes. Fn 342-363 la loro piti ampia ¢ com- pleta codificazione alente che individuava nel ri tura delle, norme tradizion § 6. Gii ad una prima considerazione la definizione aristotelica di oikonomia ci appare dunque carattetizzarsi pid che come punto di partenza come un punto di arrivo, cui lo Stagi precedenti dottrine. Che Vattenzione al profitto, la giiszépdewx, in altre parole la mentalita acquisitiva, non fosse in origine estranea allambito dell’sikenomia appare inoltre in modo chiaro dall’/; ita giunse sulla base di una selezione ¢ rilettura critica di altre nomic di Senofonte, un’opera che occupd una posi- (33) A. Cox20, Kendos. Semantics, ideologie « soceté nella Grecia antics, Roma 1988 (34) Descar, Aue oniines de Foikonomia grcque cit, pp. 112-1143 LONGO, Saceti, economia ¢ pal tia in Arstoane it, in. part. pp. 115-120, Entrambi ricavano da M. SAHANS, Ow the Sociology of Primitive Exchange, itv Stone Age Economics, London 1974, pp- 185-275, Videa di uno «spetteo di recippro Citiv allinterno del quale, nelle societa primitive, la natura delle relazioni di scambio sarebbe deter minata non da fattori economic: ma dalla distanza sociale delle parti coinvolte nella transazione. L ma di relazioni in cui il rapporto dare-avere era in funzione non di una ke gerarchia di obblighi sociali, La pid sistematica applicazione del modello di Sahlins al mondo greco si deve ora a P. MILLET, Lending and Borrowing in Ancient Athens, Cambridge 1991, che, giustamente, sostituisee come principio ordinatore dei rapporti sociali al concetto di parentela usato da Sablins ipicamente ellenico, di qiaiz (ef. in part. pp. 110-159, 259 n. 25). Dalla lettura di questo art colo dovrcbbero peraltro emergere chiaramente i punti di divergenza che mi dividono dal quadro della societi ateniese presentato dal Millet (lo studio, pur dedicato specificamente alle istituzioni del credito, si configura di fatto, in una prospettiva rigorosamente finleyana, come un’analisi della societa attica nella sua totalita). Poco convincente mi sembra sopratrutto Passunto, che sta alla base ito era naturalmente destinato a mettere in crisi un siste emergere di una mentaliti leyata al pre jea economica ma di una quello, di tutto il saggio dello studioso inglese, di una fondamentale staticita dellt societi attica anche rel'arco di tempo compreso tra il V'e il IV’ secolo: «\s evidence against instantaneous ¢h sufficient t point to the plays of Menander and the Characters of ‘Theophrastus... In spite of attempts to argue to the contrary, they reflect a society which in its essentials is identical to that of the Orators, or even the Old Comedy of Aristophanes» (p. 20), € si capisce dal prosieguo delle sue nge, it is argomentazioni come ¢gli sia incline ad estendere Panalogia addirittura fino al mondo esiodeo (pp. 31-36; ef. inoltre I., Hesiod and His World, «PCPhS» 30 [1984], pp. 84-115). E, similment rif, a Plut, Per 16 (su eui v. inf): athere is no contemporary evidence that the peasants of Attica iver shifed from subsistence to cash crops. Pericles was no peasant, yet Phutarch singles out as remarkable his eccentric behaviour, selling his crops in the market, and buying what was needed on (p. 262 8, 44). Si ha nel complesso Timpressione che il modello adottaro dal Millet lasei troppo poco spazio per gli aspetti «dinamici» della societa, che vengono puntualmente messi da parte come abnormi 0 ec ma che certamente esistettero © che costituiscono anzi Toggerto della presente ricerca, ‘ a day-to-day bat 562 MICHELE PARAGENA zione di centraliti nella letteratura «economica» antica, costituendo un punto di rife- rimento obligato per tutti gli scrittori successivi, ¢ che per la ricchezza dei temi sviluppati_¢ degli spunti offerti si presta ottimamente a fungere da guida per la nostra indagine", Come ha bene messo in luce F. Rosealla, essa delinea in partico- lare un programma di valorizzazione delPolzo:, anche in chiave politica, in netta ¢ consapevole opposizione, € risposta, alla sua totale marginalizzazione nell’ambito della costituzione perfetta descritta nella Repubblica platonica’”. L’Economico si presenta con una complessa struttura ad incastro © sembra pro- porre due modelli, tra loro diversi, di oikimomos”: da un lato, nella prima parte, quello, pit innovativo, di un oikonomos professionista, vero © proprio =: delamministrazione della casa, pronto a mettere la propria émoriuy al servizio degli altri e a ricavare un yxa%e in cambio delle sue prestazioni (1,1-4)", dall’altro, nella seconda, quello, pid tradizionale, ma solo fino ad un certo punto (6. inftd), del gentiluomo (xa che conduce il proprio. olxoz mediante intendenti Ge *) © schiavi secondo modalita di distribuzione delle responsabilita ¢ dei compiti di tipo quasi militare, che riproducono, in qualche modo, su scala ridotta lo schema organizzativo dellimpero persiano (si notino gli stretti ¢ puntuali paralleli- smi tra Voikomomia i Iscomaco descritta a 7,3-15,1 © i paragrafi 4,2-25 relativi all'organizzazione data da Cito al tetritorio persiano [ef. anche Xen. Cyr. 8,1,9- 16})"”. Comune ai due modelli & comunque Pidea che fine dell’cikenomia & Paccresci- mento del patrimonio (Ze € derivati: 115-16; 2,1 € 10; 3,10 € 155 5415 64) 76165 vin nicyal (35) L'F:conomice senofonteo non fu verisimitmente il primo trattato sull'angomento: & proba bile anzi che esso dipendesse, in modo forse anche non soltanto superficiale, da un’analoga opera, vivns olxowusats di Antistene (Cf. n. 106). Quanto allinfluenza esercitata sulla letteratura seconomica» successiva, essa dovette essere tuttaltro che trascurabile. Aristotele ne tenne certa ‘mente conto, seppur in negativo, nella redazione del primo libro della Politica (v. infra). 1. era inoltee ben presente alla mente delfanonimo autore del primo libro dell’ eonemico pseudoari stotelico, che ad esso deve buona parte delle posizioni di matrice estranea al pensiero dello Stagirita (a questo proposito LauReNti, Suid sullEconomice attnbuite ad Aristtele cit pp. 23-29; diversamente VICTOR, |Aristoteles| OIKONOMIKOS. Das erste Buch der Okonomik, cit., pp. 177-193, che, pur riconoscendo notevoli punti di contatto, pensa ad una comune dipendenza da Antistenc), Elo stesso si pud affermare per il Iept alxemulac di Filodemo, la cui prima sezione (coll. L-VII) si configura esplicitamente come una puntuale critica delle tesi sostenute da Senofonte (cf. Laurent, Filodemo ¢ il pensiero cconomico degli Epicure’ cit., in. part. pp. 21-53: da ultima A ANGELL, La critica filodenea all Econamico di Senofante, «BCPEx 20 1990], pp. 39-51). Ltopera fu inol. tre tradotta in latino da Cicerone (M. ScHANZ - C. Hosts, Geschichte der rimischen Literatur, \y Munchen 1927%, p. 527) (56) Roscarss, La diipensa di Iccomaco, Senofonte, Platone ¢ Vanministrazione della case cit, pp. 35 ss. in part. 35-45. (57) F. Rosca, Introduzione a Senofont, Keonomico, Milano 1991, pp. 19-5 (38) C£ anche Mem. 2,8,1-6, dove peraltto Eutiro, di fronte alfinvito di Socrate a mettersi come cikonomos alle dipendenze di un altro, reagisce dicendo che cid sarebbe una schiavit, (39) In [Arist] Ore. 1344b54-154524 il tipo di amministeazione caratterizzato dalla continua Presenza del padrone che controlla © regola da vicino Yandamento della dispensa (caus definito come oikonomia persiana. V. infra § 8. AULR-ORIGIN! DFLISONDNOMEL DALEANONIMO DI GIAMBLICO AD ARISTOTLE 563 9.12) 11,8 € 12), la produzione di un'eccedenza 21,9; cf. anche 7,15: helotx ex rol naked ve ak & #) € non & quind un caso che termini quali yequavievic (2,18), zenuatiais (11,115 20,22), .0,15) vengano impicgati nell’opera in funzione sinonimica rispetto a sikonomos ai suoi derivati. L’Economico ci appare cosi pervaso da uno spirito attivi- stico riflesso nel frequente ricorrere di termini legati alla famiglia lessicale di teyafeafls — cid che ci riporta ai titoli dei menzionati dialoghi socratici — ¢ nelFimportanza attribuita all’impegno, all’ , di cui il capitolo 20 si configura come un vero e proprio clogio, addirittura contrapposta ¢ considerata superiore alla wun, (20,6). Coerente con cid si dimostea inoltre la distinzione tra wriyarz € Ja cui formulazione occupa buona parte del primo capitolo del trattatello: ushuaca sono le cose che uno possiede, ma perché esse siano yehuara, vere rie- chezze, & necessario saperne far uso (1,7-16)"", & necessaria una scienza (Extarhn). Senofonte ci appare cosi nuovamente interessato soprattutto allaspetto «rematisti- Aristotle prenderit poi ptovalat 143 2,10 11,13} 20,215 tow 7 bx z05 x amavis phys co» dell’cikonomia, una posizione da cui, come si é visto, faticosamente le distanze (Pol. 1256a1-1258b8)"" i come presenta due modelli diversi di oikonomos, Senofonte ci presenta anche due modelli di vita © di comportamento economico. Quello incarnate da Socrate, consistente in una estrema limitazione dei bisogni ¢ delle spese (2,2-9), viene immediatamente riconosciuto impraticabile se applicato a Critobulo che, per la sua posizione sociale, era tenuto ad un’ampia gamma di obblighi fiscali ¢, pid in generale sociali ed economici, di fronte alla citta, ed & proprio per questa ragione che nella seconda parte del dialogo viene introdotto il personaggio di Iscomaco, la cui vikonomia assume di conseguenza il valore paradigmatico di un modello da imita- (4o) Un punto di vista del tutto opposto viene peraltro espresso a 2,18 € 21,2. (41) Su questo punto cf. D. Mustt, I! giudizio di Goria su Cimone in tema di yghaxz2,

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