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IMMAGINI
Il Brenta, con un letto di sabbia e ciottoli e con boschetti di ontani sulle rive.
Scattare un bella fotografia non significa seguenza il momento cruciale. gere anche i segni minimi della natura, quei
necessariamente cogliere un evento ecce- È in questo spirito che si è mosso Diego particolari che ad uno sguardo superficia-
zionale, catturare un momento straordina- Moratelli, un ottimo fotografo naturalista. le possono dire poco ad un osservatore di-
rio nella sua eccezionalità. A volte, e di- Il suo ultimo lavoro è una ricerca di scatti stratto ma che invece sono rivelatori per
remmo soprattutto, significa riuscire a cap- che sono poi confluiti in un bel libro che chi abbia un animo sensibile e soprattutto
tare e fissare, sulla pellicola o nella me- nel titolo racconta la sua stessa ragione abbia la consuetudine di “leggere” i segni
moria di una macchina digitale, l’attimo d’essere. In copertina il volume porta in- della vita selvatica, di un ambiente natu-
dell’emozione che il fotografo ha provato. fatti il tema conduttore. C’è scritto: “Vici- rale, delle stagioni. Moratelli ha cammi-
In due parole è la conferma di come oc- no a casa”. E ciò significa: ecco una di- nato tra i canneti del lago di Caldonazzo,
corre “sapere vedere”. E cogliere di con- mostrazione di come si debbano sapere leg- in Trentino, sulle pendici della catena di
L’anatra Mandarina è un sog-
getto molto amato dai fotografi,
per i suoi colori squillanti.
Lagorai, tra boschi e campi imbattendosi foto porta come introduzione una poesia ha ridotto all’essenziale l’attrezzatura, co-
in schivi abitanti, in una fauna selvatica di Giorgio Celli, anch’essa volta a confer- me si vede. E lo ha fatto per ottime ragio-
che si nasconde all’uomo e sfugge i rumori, mare come occorra “saper leggere” le co- ni: l’affidabilità della macchina, una col-
l’inquinamento, cerca di aggirare barriere se che ci circondano. laudata Nikon F-100 che lo accompagna
e limiti artificiali sempre più incalzanti. Il Diego Moratelli è un fotografo naturalista da anni nelle sue uscite, lo ha convinto ad
suo lavoro è stato presentato al pubblico che usa una reflex Nikon e, soprattutto, due affidarsi ad un solo apparecchio. Il fatto di
da Franco De Battaglia, un giornalista at- obiettivi: un supertele da 400mm ed uno operare spesso in montagna, e dunque sob-
tento e sensibile alle tematiche della natu- zoom 28-70mm. Lavora principalmente barcarsi anche camminate della durata di
ra, in una serata in cui era presente anche con pellicole diapositive, preferibilmente diverse ore, nel silenzio, per giungere nel-
il presidente della SAT (Società Alpinisti- di bassa sensibilità, da 50 ISO o, se ne- le posizioni migliori per scattare foto inte-
ca Tridentina). Il volume che raccoglie le cessario, da 100 ISO. È un fotografo che ressanti, gli ha suggerito di non sovracca-
Un piccolo di Cinciarella in atte-
sa dell’imbeccata, mentre emette
pigolii di richiamo.