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È arrivato il grande giorno.

Alex, nonostante i ventiquattro anni, si sente un

bambino. Guarda il ragazzo slanciato e con i capelli scompigliati nella tuta

aderente bianca e nera. Trema piuttosto visibilmente, negli occhi ansia e paura,

ma una fiammella di determinazione. “Tremi come un adolescente alla sua

prima gara sui kart. Corri da una vita, non è niente di nuovo!” dice al proprio

riflesso. Infila il casco e si dirige ai box. Mentre gli addetti lo fanno sedere nella

sua monoposto, cerca di ritrovare il sangue freddo. Impossibile, il suo sogno si

sta avverando: presto debutterà nella regina delle competizioni

automobilistiche, la Formula 1! Certo, non con la celebre Ferrari, ma è solo

l’inizio.

L’asfalto del circuito di Melbourne, alle porte dell’outback australiano è

asciutto e nelle condizioni ottimali. Dalla quindicesima posizione, ottenuta nelle

qualifiche il giorno precedente, riesce a vedere tutte le vetture favorite.

Immerso nei suoi pensieri, quasi non si accorge che lo staff si allontana dalla

pista. Si accendono i motori, e inizia il giro di prova. In un secondo ritrova tutto

il sangue freddo, indispensabile per gestire una vettura a quasi trecento

chilometri orari.

Tutti pronti ai posti di partenza. Si accende la prima luce: ripensa a suo padre, al

team di meccanici e ingegneri della scuderia, a quelli che hanno reso possibile

tutto questo. Seconda luce: ogni risultato ottenuto, dai kart alla Formula 2. Le

luci si spengono. Unico pensiero: premere l’acceleratore. La macchina parte


veloce, reattiva, una vera F1. Supera alcune delle vetture che lo precedono. Il

rumore sovrasta tutto. Per puro miracolo evita una collisione: il compagno di

scuderia è stato tamponato! Non c’è tempo per pensarci, deve correre la sua

gara. Tutto procede senza intoppi: qualche giro tranquillo, un sorpasso ben

riuscito che provoca una serie infinita di applausi ai box e complimenti a

valanga nell’auricolare del casco.

Mancano pochi giri e lui è in quattordicesima posizione. Le due vetture che lo

precedono combattono per accaparrarsi la dodicesima. I suoi copertoni sono

rovinati, il motore fatica. I piloti che lo precedono prendono larga la curva: ecco

l’occasione che cercava, deve sfruttarla ad ogni costo.

Taglia dentro, attiva il motore elettrico ausiliario. Ne passa uno in curva,

imbocca il rettilineo in coda all’altro. Finta sulla destra, spinge la macchina al

massimo e sfreccia alla sinistra, immaginando l’espressione sbalordita del

rivale. Taglia il traguardo: dodicesimo!

Il mondo rallenta, l'adrenalina e la gioia lo inebriano, gli sembra di essere

ubriaco. Scende dalla monoposto, la bacia e la accarezza come fosse la sua

ragazza e si lancia ad abbracciare uno per uno i meccanici, senza nemmeno

togliere il casco.

Certo, non è arrivato primo, ma la soddisfazione è veramente troppa: ce l’ha

fatta, ha corso in Formula 1!

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