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Appunti di composizione, armonia, contrappunto, forme

Il sistema tonale

Il sistema tonale è un sistema musicale che fa uso di scale maggiori e minori e degli
accordi (triadi, quadriadi, ecc.) costruiti su ciascun grado della scala.
La tonalità nasce intorno alla metà del XVII secolo e si può definire come
l’organizzazione dei rapporti tra le altezze, dette gradi, intorno ad una tonica.
La posizione del grado rispetto alla tonica determina una funzione di movimento verso la
stessa misurabile in termini di maggiore o minor tensione; anche gli accordi costruiti sui
gradi hanno la stessa funzione della nota che li genera.
Il collegamento tra gli accordi crea situazioni musicali di senso compiuto chiamate
cadenze armoniche.

Le cadenze

Con le cadenze si entra nel campo della sintassi armonica. Con esse è infatti possibile
distinguere le diverse sezioni (frasi, periodi, ecc.) in cui la composizione si divide; con esse il
compositore crea le condizioni di apertura o di chiusura del discorso musicale, di tensione
o distensione.
Al loro livello più semplice le cadenze sono formate dal I, IV e V grado, dette triadi
principali:
V - I , oppure IV - V - I, è detta cadenza autentica e genera un senso di conclusione/
riposo
I - IV - I è detta cadenza plagale e serve a confermare il senso di riposo generato dalla
Tonica
I - V , oppure I - IV - V, è detta cadenza sospesa e genera un senso di sospensione/attesa

Le funzioni tonali

A ciascuna triade principale corrisponde una triade secondaria che ha con quella due
suoni in comune, come indica il seguente schema:

Triadi principali: I IV V
Triadi secondarie: VI II VII

La triade secondaria possiede la stessa funzione armonica della triade principale.

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Allargamento della riserva di accordi nelle cadenze

Le cadenze possono essere arricchite per sostituzione con triadi secondarie o per
inserzione di queste dopo la corrispondente triade principale, senza modificare il senso di
sospensione o di chiusura.
Ecco alcune formule di cadenza:

Chiusura Sospensione

I - II - V - I I - II - V
I - IV - II - V - I I - IV - II - V
I - VI - IV - II - V - I I - VI - IV - II - V

La cadenza autentica (perfetta, imperfetta, composta)

È usata nelle frasi finali per il suo senso di conclusione/riposo, ma anche in punti dove è
richiesto un effetto cadenzale ma meno conclusivo (alla fine di frasi o periodi).
Oltre alla cadenza perfetta (V - I, con accordi entrambi allo stato fondamentale e la tonica
finale affidata al soprano) si usano le cadenze dette imperfette (con uno o entrambi gli accordi
in stato di rivolto).
Un’altra forma di cadenza perfetta è quella detta composta ed è caratterizzata dalla
successione I^4 - V - I con il secondo rivolto di tonica sul tempo forte della battuta seguito

dalla dominante sul tempo debole.

La cadenza plagale

Nella maggior parte dei casi è usata dopo una cadenza autentica, come una specie di

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conclusione aggiuntiva.
Spesso nella tonalità maggiore viene usata la forma minore dell’armonia di
sottodominante.
L’accordo di sottodominante può essere sostituito da II^5 o da altri accordi.

La cadenza sospesa

Con cadenza sospesa viene definita qualsiasi cadenza che termina sull’accordo di
dominante. Il senso di questa cadenza è quello di sospendere il discorso creando una pausa
temporanea. Il suo uso caratteristico è in due frasi parallele: la prima (antecedente) termina
appunto con la cadenza sospesa e la seconda (conseguente) con la cadenza perfetta.

La cadenza evitata (o d’inganno)

È come la cadenza autentica ma la tonica finale è sostituita da un altro accordo; le


combinazioni più usate sono: V - VI oppure V - IV^

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Esercizi:
1. Suonare le cadenze riportate negli esempi del capitolo in altre tonalità
2. Analizzare le cadenze degli esempi seguenti e riscriverne le formule in altre tonalità

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